[O.T.] DELITTI

Scatta il fluido erotico...

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Blif
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Re: [O.T.] DELITTI

#5356 Messaggio da Blif »

Salieri D'Amato ha scritto:
29/09/2020, 13:36
Rodomonte ha scritto:
29/09/2020, 11:15
Salieri D'Amato ha scritto:
26/09/2020, 14:42
No, non credo che questo modo di essere, questi sentimenti, questa violenza intrinseca sia così rara negli uomini, è da sempre connaturata alla razza umana e ne abbiamo sempre esempi continui, individui egoisti, senza empatia, che riconoscono solo valori effimeri e di appartenenza a gruppi, ignoranza culturale e diffidenza/estraneità al diverso, che sia pelle, etnia, gruppo sociale o cerchia non cambia.
Sono convinto che questi in fondo pensino che Willy meritasse di fare quella fine lì, ed è questa la cosa più spaventosa. E così la pensano anche molti loro amici e parenti, che nei social hanno commentato il fatto subito dopo, dicendo che “In fin dei conti cos'hanno fatto? Niente. Hanno solo ucciso un extracomunitario".. E questa mentalità, sempre esistita e forse oggi ancor più diffusa che mi fa paura, mica gli Hannibal Lecter che sono in mezzo a noi!

E pensate che diciamo un "poco" non abbia influenzato questa violenza il fatto che fosse anche "negro"?
Certo che l'ha influenzata. Mi sembra di averlo scritto chiaramente. Cosa è che sfugge?
Trovo poco sensibile e appropriato averlo scritto in neretto.
Ille ego, Blif, ductus Minervæ sorte sacerdos (ბლუფ)

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Salieri D'Amato
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Re: [O.T.] DELITTI

#5357 Messaggio da Salieri D'Amato »

Non ho trovato il tasto "diversamente evidenziato".
La via più breve tra due cuori è il pene

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Gargarozzo
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Re: [O.T.] DELITTI

#5358 Messaggio da Gargarozzo »

Una volta ho scritto in corsivo e mi sono venuti a cercare 2 di Ajaccio, furibondi. Mai piú.
Amicus Plato,
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gi.kappa.
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Re: [O.T.] DELITTI

#5359 Messaggio da gi.kappa. »

TeNz ha scritto:
29/09/2020, 16:06
tornando al delitto più recente
sul fatto che l'invidia sociale fosse una delle basi del delitto, sinceramente non so da dove l'abbiano tirata fuori, tutto può essere eh , anche una concausa, a me sembra una cazzata però è un opinione personale.

il fatto che lei si sia beccata il doppio delle coltellate mi fa pensare ad altro, a quel tipo di tensioni che ti trovi a vivere quando convivi con degli sconosciuti che non ti sei scelto e che ti devi fare andare bene lo stesso anche se non ci vai d'accordo.

però non so e la questione potrebbe essere un altra o proprio l'invidia sociale, strano però che la gazzetta del mezzogiorno non ne faccia cenno.
Io mi sono fatto l'idea che lui sia semplicemente un pazzo
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Gargarozzo
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Re: [O.T.] DELITTI

#5360 Messaggio da Gargarozzo »

Una cosa non esclude l'altra, anzi.
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apache
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Re: [O.T.] DELITTI

#5361 Messaggio da apache »

Possono avere trovato come affittuario. Un
Psicopatico. Se non fa il pazzo per evitare ergastolo.
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Drogato_ di_porno
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Re: [O.T.] DELITTI

#5362 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Dopo l'omicidio di Willy i Bianchi scherzavano su Facebook, dopo l'omicidio di De Santis e fidanzata questo ballava ad una festa
Omicidio di Lecce, De Marco ballava a una festa dopo i funerali di De Santis ed Eleonora | Si indaga sulla convivenza
Il 6 luglio il 21enne chiede allʼarbitro di prendere nuovamente la camera in affitto. Le vittime lo deridono in un sms probabilmente, è lʼipotesi degli inquirenti, in relazione a un episodio avvenuto nel mese in cui hanno condiviso lʼappartamento


Continuano le indagini sull'omicidio di Lecce. Dopo l'arresto e la confessione del 21enne Antonio De Marco, accusato di aver ucciso nella serata del 21 settembre l'arbitro Daniele De Santis e la fidanzata Eleonora Manca, ora si cerca di capire cosa possa aver portato il giovane infermiere a compiere un gesto così atroce. Gli inquirenti si focalizzano sulla convivenza dei tre, durata appena un mese. Come ricostruisce Il Messaggero, Daniele e Antonio si sono conosciuti il 29 ottobre 2019, quando l'infermiere ha chiesto all'arbitro di prendere in affitto una stanza nel suo appartamento, comodo per raggiungere l'ospedale Vito Fazzi di Lecce dove frequentava Scienze infermieristiche. La convivenza è durata appena un mese, fino al 30 novembre. Da quel momento i due non hanno più avuto contatti, fino al 6 luglio 2020, quando il 21enne ha mandato un messaggio all'arbitro per chiedere nuovamente la camera in affitto. In quella occasione Daniele e la fidanzata Eleonora si sono scambiati un sms in cui in qualche modo deridevano il giovane probabilmente, è l'ipotesi degli inquirenti, in relazione a uno o più episodi avvenuti durante il mese di convivenza. C'è poi un post su Facebook condiviso da De Marco il 3 luglio in cui scriveva: "La vendetta è un piatto da servire freddo...è vero che non risolve il problema, ma per pochi istanti ti senti soddisfatto". Anche in questo caso gli investigatori stanno cercando di capire se il riferimento è ai fidanzati uccisi. I social e le testimonianze raccontano anche altro. Poche ore dopo i funerali di Daniele ed Eleonora, il giovane infermiere ha partecipato a una festa con i colleghi tirocinanti, ballando e scattandosi fotografie. Tra gli argomenti della serata c'era anche l'omicidio che appena pochi giorni prima aveva sconvolto la città di Lecce. Ma De Marco non partecipa alla discussione, forse per non destare sospetti. Il 28 settembre, a sette giorni dal massacro, il 21enne è stato arrestato proprio mentre usciva dall'ospedale e, ai carabinieri che gli mettevano le manette, avrebbe chiesto: "Da quando mi stavate seguendo?".
Fidanzati uccisi a Lecce, tutti i passi falsi di Antonio De Marco: dai bigliettini a Whatsapp

Antonio De Marco ha confessato di aver ucciso Eleonora Manta e Daniele De Santis, ma in quella mattanza durata dieci minuti ha compiuto qualche passo falso. Il 21enne che aveva condiviso con l'arbitro di Lecce l'appartamento aveva pianificato tutto, scritto delle sevizie e delle operazioni di pulizia successive al duplice delitto, senza calcolare che dopo aver inferto sessanta coltellate nei corpi dei fidanzati fosse prevedibile lasciarsi dietro una scia di indizi. Persino la fuga non è andata come sperava. Un filmato ripreso dalle telecamere di sorveglianza della zona mostra De Marco mentre si allontana dalla scena del delitto. Il ragazzo non aveva previsto il campo effettivo della ripresa, immaginando che bastasse attraversare la strada per essere al riparo da quell'occhio indiscreto e indagatore. Un percorso fin troppo innaturale. Ai fini dell'indentificazione è stato utile, inoltre, osservare che nel filmato in questione non aveva naso e bocca coperti, mentre poco prima un'altra telecamera aveva immortalato un ragazzo con una mascherina nera «verosimilmente corrispondente» a quella ritrovata nell’appartamento. Sui jeans sono visibili macchie di sangue. Dentro l’appartamento sono stati trovati una “mascherina facciale di colore nero”, un frammento di guanto in lattice e la guaina nera di un coltello lunga 29 centimetri. Oggetti nelle mani dei Ris. Nel piazzale antistante il condominio sono stati trovati cinque bigliettini manoscritti ripiegati e una fascetta serracavo. Su uno dei fogli di carta sono state rinvenute tracce ematiche e la scritta “cronoprogramma dei lavori”: «Pulizia… acqua bollente… candeggina… soda… ecc». Oltre alla “mappa con il percorso da seguire per evitare le telecamere”. Altre due fascette serracavo “delle stesse dimensioni e tipologia” sono state ritrovate sulla soglia d’ingresso dell’abitazione. Gli inquirenti hanno messo a confronto la grafia dei bigliettini con quella sui documenti di De Marco e ottenuto “Ambiti di compatibilità accentuati". Un altro dettaglio ha insospettito gli inquirenti: la foto scomparsa dal profilo di Whatsapp qualche giorno dopo gli omicidi. Dopo aver scandagliato il cellulare delle vittime alla ricerca di contatti, quel particolare era saltato agli occhi. La foto del numero memorizzato come Ragazzo infermiere, ben visibile nella prima ricerca, era stata rimossa probabilmente per paura di essere rintracciati. Il contatto era tra quelli associati alla parola Montello, come tutti gli ex inquilini dell'appartamento, potenziali possessori di una copia delle chiavi di casa. Tutti questi passi falsi hanno portato all'arresto del ragazzo. Pezzi di puzzle che il nucleo investigativo di Lecce, con il supporto dei Ris di Roma e della sezione Crimini violenti del Ros, hanno ricomposto in una settimana.
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)

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Salieri D'Amato
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Re: [O.T.] DELITTI

#5363 Messaggio da Salieri D'Amato »

Cronoprogramma dei lavori ... Si era anche appuntato le cose da fare nell'omicidio, questo è completamente fuso.

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Re: [O.T.] DELITTI

#5364 Messaggio da SoTTO di nove »

Lo vedo più come aspirante serial killer che non uno che sbrocca perchè vede gli altri felici.
Magari la scelta è finita su quei due per entrambi i motivi. Bersagli facili che già odiava in ambiente conosciuto su cui programmare tutto.
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
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Re: [O.T.] DELITTI

#5365 Messaggio da gaston »

per me è evidente che il soggetto era in preda a un delirio , studiandone la struttura si riesce a comprendere la distorta logica interna ,che esiste ma che è altra dalla nostra ed è completamente slegata dall' etica. In buona sostanza questo è davvero un folle incapace di intendere e di volere e le sue affermazioni vanno prese con cognizione di causa.
copincollo questo post che illustra , credo con efficacia, la dinamica di delitti simili. é preso dal sito di uno psicoterapeuta
ho copiato del testo la parte che descrive il pattern , nel resto del lungo 'articolo l'autore spiega reiteratamente con la massima chiarezza possibile che non vi è nessuna correlazione tra omicidi e malattia , il tasso di omicidi negli schizofrenici è uguale a quello del resto della popolazione , sono i meccanismi che portano al delitto che sono diversi, lo ripeto per sicurezza uno schizofrenico non è più violento di una persona sana di mente, delira e quindi segue percorsi mentali differenti e quelli che giungono a compiere dei delitti seguono questo schema

Le tappe che portano all’omicidio

Lo schizofrenico che uccide è innanzitutto un individuo che ha, in gran parte, sentimenti, desideri e paure di un uomo sano di mente. Tale soggetto assiste alla lenta distruzione della propria personalità e identità, causata dalla malattia.

Nei primi tempi il soggetto è cosciente dei suoi disturbi dell’attenzione, della memoria, difficoltà a concentrarsi ecc., e questo produce in lui sofferenza poiché è un essere umano che vanta di una lunga lista di insuccessi personali e di frustrazioni sociali che rovinano e distruggono pian piano la sua tolleranza. Si arriva quindi a cercare di resistere ad una situazione di lento e progressivo peggioramento in cui ci si sente fortemente in pericolo.

Chi soffre di schizofrenia può uccidere per varie motivazioni: sia apparentemente più “normali”, come la gelosia o la vendetta, che più psicotiche. Approfondendo il caso clinico nello specifico anche la dinamica più assurda perde i suoi aloni di mistero e imprevedibilità.

E’ stato infatti osservato che nello schizofrenico la decisione di uccidere non nasce improvvisamente come un “fulmine a ciel sereno” ma attraversa alcune tappe:

La prima riguarda la nascita della situazione di pericolo in cui vengono accumulate frustrazioni, disagi e insuccessi riguardo soprattutto il piano sociale. Tutte frustrazioni reali che possono essere alla base della dinamica di un comportamento aggressivo anche per una serie di individui che non sono né schizofrenici né malati di mente. Fanno parte di queste situazioni: la perdita improvvisa dell’attività lavorativa, una relazione affettiva problematica, la coscienza delle riduzioni della funzionalità provocate dalla malattia, la stigmatizzazione sociale, le frustrazioni legate alle terapie psichiatriche, gli internamenti in servizi psichiatrici, le imprecisioni nella diagnosi della malattia, gli effetti della terapia;
La seconda riguarda la ricerca delle cause di pericolo. In questa fase tutto e tutti diventano motivo di preoccupazione e pericolo per la propria libertà fisica e psichica, si è inseriti in un mondo minaccioso e pian piano si fa strada la convinzione che solo qualcosa o qualcuno sia la causa della sua situazione;
La terza prevede la ricerca di una soluzione e, in questo contesto, il soggetto può reagire in diversi modi. Per esempio potrebbe allontanarsi dalla situazione che lo preoccupa, sia fisicamente che attraverso i suoi deliri oppure chiedere aiuto medico , più raramente, ad un singolo professionista o conoscente;
L’ultima tappa, in una continua escalation, porta a commettere un omicidio o un tentato omicidio come tentativo inadeguato di risolvere la situazione di pericolo.

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Re: [O.T.] DELITTI

#5366 Messaggio da apache »

Per fortuna non diventato infermiere
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Re: [O.T.] DELITTI

#5367 Messaggio da gaston »

già sarebbe stato il serial killer perfetto.

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Re: [O.T.] DELITTI

#5368 Messaggio da Drogato_ di_porno »

la difesa valuta la perizia psichiatrica (se gli danno l'infermità è a posto, lo parcheggiano in qualche clinica e via verso nuove avventure): https://www.corrieresalentino.it/2020/0 ... chiatrica/

Come previsto scendono in campo i criminologi prezzemolini (già immagino le ospitate da Vespa e D'Urso)

Bruno sostiene che fosse invaghito della ragazza ("Penso che provasse questa passione per la ragazza"), mentre Andreoli rilancia la tesi dei social network e del culto dell'immagine
«Purtroppo viviamo nell'epoca dei like e dei follower, per cui il nostro valore dipende non da ciò che siamo, ma da come e quanto siamo graditi. La felicità è un piacere che si lega anche ad un altro mito: la bellezza, che aumenta la felicità perché aumenta i follower. E la coppia uccisa era molto bella, quindi agli occhi dell'omicida rappresentava ancor più un simbolo di felicità. Ricordiamo, peraltro, che a Torino, un anno fa, un giovane uccise un ragazzo vicino al Po e spiegò di averlo fatto perché infastidito dalla sua aria felice
https://m.dagospia.com/cosa-nascondeva- ... o-e-248441
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Re: [O.T.] DELITTI

#5369 Messaggio da gi.kappa. »

Occhio che Dagospia allude ad un interesse nei confronti del ragazzo piuttosto che del ragazzo. Con la ragazza è stato coinquilino in singoli giorni sporadici.
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Re: [O.T.] DELITTI

#5370 Messaggio da oaks »

Sbaglierò ma mi sono fatto l'idea che il killer avesse un desiderio omosessuale nei confronti del ragazzo ucciso e la ragazza avesse ostacolato i suoi sogni.

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