Salieri D'Amato ha scritto: ↑20/01/2022, 15:16
Gargarozzo ha scritto: ↑20/01/2022, 14:54
Due considerazioni personali di psicologia base
La prima è che un comportamento non corrisponde ad uno stato: uno puó manifestare indignazione senza per forza sentirsi meglio
La seconda (forse ancora piú intuitiva ed elementare) è il principio della catena o dello scaricabarile, dando a qualcuno della persona che si sente meglio di un'altra si puó incorrere nel medesimo rischio (anche qui, vale il non determinismo)
Condivisibile in parte.
In questo caso si contestava più che altro l'utilizzo dell'espressione "indignarsi", dandole un'accezione negativa.
Alle seconda considerazione si potrebbe ribattere che io che trovo scorretta la tua indignazione (per i motivi specificati), non mi pongo a mia volta sul piedistallo indignandomi, ma semplicemente pensando che stai sbagliando, magari in buona fede, cercando di pormi al tuo livello, come essere fallace a mia volta.
concordo con Salieri, si può essere arrabbiati e disgustati (emozioni di base) e non arrivare a provare indignazione. Non è che il contrario di indignazione è assuefazione, e nemmeno apatia
Poi sono emozioni e quindi non sono sbagliate in se, non vanno negate; ci portano una informazione e va compresa.
Come mai mi sento così? Se oltre a rabbia e disgusto provo quella cosa dell’indignazione io personalmente - e vale per me - mi interrogo se non sono sul piedistallo, e perché voglio dirmi che io quello non lo farei mai.
Esercizio: avete presente la comare di paese che è indignata per la ragazza che se la fa con un uomo sposato? Ecco: indignazione