Giorgio, spero che con letteratura tu vogli intendere "lettura", cioè la maestra ha mostrato un esperimento empirico e gli ha chiesto di ritrovarlo tra alcune letture, perchè se veramente avessero accesso alla letteratura, cioè alle varie opere cardine che caratterizzano una branca scientifica e fossero riusciti ad identificare il principio di Archimede in 35 minuti complessivi, sarebbero dei novelli e precoci Archimedi essi stessi.giorgiograndi ha scritto: ↑09/01/2025, 20:29Il mio punto non era tanto in merito all’utilità delle nozioni apprese a scuola, ma al metodo di apprendimento (e non insegnamento)
E quì quello che dice magath è in contrasto con le mie informazioni.
Mia figlia non ha libri in quinta elementare, nemmeno uno. Non ha compiti a casa, non ha né interrogazioni e pochissimi compiti in classe (solo
in alcune materie)
giusto per fare un esempio, il tema delle due ore di “scienze” di ieri era “la stranezza dell’acqua”. L’insegnante ha portato la classe nel laboratorio, diviso in gruppi, dato 4 bacinelle di acqua e una serie di oggetti. Ha fatto notare che qualcuno va a fondo e qualcuno galleggia. Poi ha da dato ai gruppi una pesa, dei righelli e accesso a determinate letterature sul loro tablet. Poi gli ha chiesto di fare delle prove e di ragionare per fare una lista di quelle che sono le varianti che possono essere causa del diverso comportamento degli oggetti: tempo 35 minuti. Quindi mentre qualcuno faceva dei test con oggetti identici di diversi materiali, altri analizzavano la letteratura e altri mettevano insieme delle idee, poi altri 30 minuti per fare una relazione in merito.
ogni gruppo è venuto fuori con delle idee, le hanno poi discusse e sono arrivati al principio di Archimede senza saperlo (dove l’insegnante è stato solo una guida, non l’oratore di una spiegazione.
ho diversi amici invece con figli alle elementari o medie: è come 30 anni fa’. La cartella con libri e quaderni, l’insegnante spiega una parte del programma, da esercizi e compiti a casa, poi interrogazioni e compiti in classe. Certo ci sono sporadici lavori in gruppo e di ricerca, ma non è un programma scolastico totalmente basato su ricerca e apprendimento, ma basato su insegnamento e verifica.
la realta' è che insegnamento e verifica è noioso, non coinvolgente e i ragazzini si annoiano. La scuola deve essere come un video game, con continue sfide giornaliere che portano a ragionare sulle cose, non studiare i ragionamenti di altri e farli propri ripetendo come un pappagallo quello che c’è scritto su un libro (che anche capendolo è una cosa ben diversa dallo scoprirlo)
ecco. Io ho scelto questa scuola dove dalla quinta elementare manderò tutti i miei figli e sia chiaro, non è una scuola di nicchia per hippie, ma una scuola internazionale multiculturale e multinazionale in inglese fino al diploma con sedi in mezzo mondo e convenzioni con università americane e inglesi.
Comunque buon metodo sicuramente, ma usato anche nelle scuole normali, così come il non avere libri e riunirsi in gruppi, il cosidetto metodo Montessori, ripreso ormai da più parti con diverse varianti, dalle mie parti viene definita "scuola senza zaino". Conosco personalmente maestre che l'hanno attuato e altre che lo rifiutavano, dalle varie esperienze ne ho tratto alcune conclusioni: i ragazzi si divertono di più e prevale l'aspetto aggregativo, ma mediamente i ragazzi risultano meno ferrati presentandosi alle medie, anche perchè nei gruppi c'è chi trascina e si sobbarca la maggior parte del "lavoro" e s'interessa e chi va al traino, avendo meno voglia o sentendosi inadeguato.
Il discorso comunque è che, partendo dalle scuole che non servono perchè i ragazzi devono esplorare da soli internet con tutto lo scibile umano che contiene, sei arrivato a lodare un insegnamento ragionato e guidato di tua figlia, che è esattamente quello che non volevi.
Se ci pensi, seguendo le tue paure, un insegnante piddo-comunista parimenti potrebbe fare una lezione di storia, sociologia o educazione civica, mostrando foto di imprese o notizie enfatizzate relative ad un certo tipo di pensiero e foto/notizie di crudeltà o fallimenti di un altro tipo di pensiero, poi dare il tablet con un certo tipo di letture scelte da lui; mentre un gruppo classifica e divide le notizie secondo positività e negatività, l'altro trova tra le letture a quale pensiero possano ascriversi le positività e a quele le negatività, poi tutti insieme ne traggono le conclusioni e immaginati quale siano. Non sarebbe indottrinamento indotto anche esso?
Rimane il fatto che a sentirti parlare sembra tu sia rimasto ancorato addirittura ad una visione di funzionamento della scuole degli anni 70, non la tua ma quella di tuo padre.
Comunque ripeto, il problema delle scuole non sono i metodi, che sostanzialmente se l'insegnante è capace son tutti validi, ma proprio la qualità degli insegnanti, che è in calo, come in tutti i campi del resto, dalla medicina alla giurisprudenza, avrei storie da raccontare da far accapponare la pelle sull'ignoranza e totale incapacità di certi soggetti.
Ora mi taccio, che siamo OT ... forse. Come è che doveva essere la scuola del nuovo Governo? Ricordo solo che dovevano essere aboliti i termini stranieri.