Che i più tirano i meno è verità,
Posto che sia nei più senno e virtù;
Ma i meno, caro mio, tirano i più,
Se i più trattiene inerzia o asinità.
Quando un intero popolo ti dà
Sostegno di parole e nulla più,
Non impedisci che ti butti giù
Di pochi impronti la temerità.
Fingi che quattro mi bastonin qui,
E li ci sien dugento a dire Ohibo!
Senza scrollarsi o muoversi di lì;
E poi sappimi dir come starò
Con quattro indiavolati a far di sì,
Con dugento citrulli a dir di no.
Giuseppe Giusti
Berlusconi non ha con sé il 90%, né il 51% dei cittadini.
Stando agli ultimi sondaggi, Berlusconi forse vince con un 30% scarso dei voti espressi,
che sono un 80% scarso di quelli potenziali. Cioè meno di un quarto degli italiani.
Da buon
leninista, Berlusconi sa che avere la maggioranza è perfettamente inutile:
quel che serve è controllare i
rivoluzionari di professione (promotori della libertà)
e assicurarsi l'
inerzia del popolo.
Come ci si assicura l'inerzia del popolo? Rassicurandolo.
Ho un amico carissimo che vota di là: generosissimo, buono come il pane, sfigato da paura, ignorante nella media
(spassosissima la sera in cui gli buttai lì che l'otto per mille era un regalo di Craxi: "Craxi? Che c'entra Craxi?"

).
Bene, a distanza di anni, ce l'ha ancora a morte con Bersani, colpevole di aver cancellato le commissioni di ricarica
per le schede telefoniche, dopo di che Wind aumentò le tariffe da 10 a 12 centesimi al minuto.
Ripeto più lentamente: lui non ce l'ha con Wind per aver aumentato le tariffe del 20%.
Ce l'ha con Bersani perché cancellò le commissioni di ricarica, inducendo Wind ad aumentare le tariffe
(ce l'ha col bastone, che picchiò il cane, che morse il gatto, che si mangiò il topo...).
Gli italiani sono un popolo di
patelle: si scavano una nicchia e vivono nel terrore che qualcun altro la danneggi.
Berlusconi garantisce di non danneggiare le nicchie e che, se mai, danneggerà le nicchie degli
altri,
cioè di quelli che non lo votano per partito preso, e che quindi è inutile rassicurare (analisi costi-benefici).
Ovviamente, le patelle non si rendono conto che in questo modo tutto il sistema si sfascia,
e le loro nicchie verranno portate via tutte dalla piena.
Non metteremo le mani nelle tasche degli italiani: lasceremo che siano loro a strapparsi via a vicenda calzoni e mutande.
Così, il dipendente privato sfruttato dalla sua ditta vota Berlusconi in odio al dipendente pubblico,
senza rendersi conto che sta preparando la prossima occasione in cui gli sarà chiesto di dimostrarsi "flessibile".
Così il commerciante vota Berlusconi in odio ai propri clienti che hanno lo stipendio fisso, loro,
senza rendersi conto che questi in futuro avranno semplicemente meno soldi da dargli.
Così l'universitario precario vota Berlusconi in odio al barone (a cui d'altronde lecca il culo),
senza rendersi conto che quasi subito il forte si mesce col vinto nemico, col novo signore rimane l’antico...
Così lo xenofobo sfigato vota Berlusconi in odio agli invasori straccioni che sbarcano dai canotti,
senza rendersi conto che proprio chi tuona più forte ha convenienza ad avere manodopera a basso costo.