Ok, in questa ottica di scrivere quello che si vende, per me scrivere il mio grande romanzo generazionale

l'ho visto appunto come salire su un treno che tira....se andate a vedere gran parte degli esordienti di successo hanno iniziato con il classico libro/diario della propria adolescenza...brizzi, de carlo, moccia, la solitudine dei numeri primi e via discorrendo.
Credo che sia gli editori sono interessati a libri di questo genere (che comunque si vendono eccome) sia credo che è piu facile per un esordiente iniziare seguendo come trama la propria vita.
Comunque sia, ora vi dico se vi piace di più l'idea che ho di un altro libro, attualmente in lavorazione.
E' un libro noir come dicevo, si sviluppa con sei/sette personaggi le cui vite descritte singolarmente all'inizio (lo studente ricco fuori sede, la studentessa straniera in erasmus, il marocchino spacciatore, un edicolante fallito, il fuorisede povero, ecc ecc) si intrecciano a seguito di un delitto "passionale" nato appunto tra le vite (doppie e non) di questi personaggi, alcuni un po allo sbando altri con la testa saldamente sulle spalle.
Non è un giallo, l'assassino al lettore è indicato già all'inizio, e l'indagine di polizia è solo marginale.
Lo scopo è raccontare le vite soprattutto notturne degli studenti fuori sede, delle studentesse straniere in erasmus, tra chi crede in quello che fa e nel proprio futuro e chi invece vuole solo l'esperienza fine a se stessa.
Trito e ritrito direte di nuovo voi.
Ma penso che è adatto al discorso se si venderà ...l'ho ambientato a Perugia città universitaria per eccellenza e teatro dello stupro/omicidio Meredith, per questo sotto gli occhi di tutti, dei mass media in particolare che cercano a tutti i costi di creare lo scandalo sui presunti festini a luci rosse degli studenti fuori sede, stranieri e non.
Finora ne hanno parlato solo vecchi tromboni alla bruno vespa, non c'è stato ancora il racconto visto dagli occhi di uno di questi studenti, e credo che potrebbe essere interessante ai fini della visibilità farsi portavoce di questo, o per lo meno essere identificato come uno di loro.
Ora speriamo che non legge Lucarelli o mi copia l'idea ahahahahah
Poi ragionando in piccolo, essendo io stesso di Perugia gioco la carta di poter interessare a qualche editore locale, chissà ....
Facendo il trionfo del provincialismo, vendere a Perugia un libro di un perugino che racconta di Perugia mi sembra già più facile per iniziare.
Che ne pensate?