[O.T.] Marco Travaglio
Moderatori: Super Zeta, AlexSmith, Pim, Moderatore1
Marco Travaglio
il Guasta Feste
Da A
27 agosto 2009
Tipi da spiaggia crescono
Dal villaggio globale al villaggio turistico: tre categorie di italiani in vacanza che si ispirano ai (peggiori) format di politica e televisione.
Osservando i tipi da spiaggia in un villaggio turistico italiano all'estero, interamente popolato da nostri connazionali, non si riesce a sciogliere il dilemma: sono gli italiani "normali" a imitare i cosiddetti vip delle cronache politico-mondane, o viceversa? Quest'estate, sbirciando disteso sotto l'ombrellone attraverso gli occhiali da sole la varia umanità che zampettava sul bagnasciuga, sono rimasto molto colpito da alcune tipologie di italiani in vacanza: gli emblemi della classe dirigente italiota di oggi e di domani. Una visione comunque incoraggiante, che induce all'ottimismo.
Il Supercafonal. Tizio di mezza età , capello brizzolato ma ben curato, bermuda rosa, maglietta bianca con enorme patacca firmata sul petto e colletto rialzato sulla nuca, ciabatta infradito, mani in tasca, pancia in fuori, camminata da ganassa con piedi piatti, suoneria del cellulare a manetta. Segni particolari: timbro della voce a prova di sordomuto. Quando saluta un amico, lo fa con urla lancinanti da distanze chilometriche ("carissimoooooooo!"), affinchè chi riposa si svegli, chi legge sia costretto a smettere, chi chiacchiera debba interrompere il discorso a metà , e tutti si concentrino sulla sua persona e si interroghino sui suoi educatori, cioè verosimilmente il canaro e Vanna Marchi. I decibel si moltiplicano vieppiù quando il raffinato figuro parla al telefono: trovandosi lontano dall'interlocutore rimasto in Italia, tenta di coprire la ragguardevole distanza con la voce, per sopperire a eventuali carenze di "campo" telefonico. Tutti i presenti nel raggio di alcune migliaia di chilometri devono sentire che sta bene, che si sta divertendo un mondo e che non sanno che cosa si perdono a non trascorrere le ferie in sua compagnia. Ha un futuro assicurato in politica, o in televisione, o in tutt'e due le attività .
Il Papi. Individuo di sesso maschile, ormai prossimo alla settantina, statura inferiore al metro e sessanta, cuoio capelluto frontale devastato da vani tentativi di trapianto pilifero, chioma canuta e rada sul davanti ma lunga e fluente sulle spalle, collanine variopinte e giovanilistiche a impreziosire il petto villoso e grinzoso lasciato in bella mostra da camicie di lino rosso spalancate fino all'ombelico, si accompagna con due o tre ragazze slave con cui comunica a rutti e gesti e che potrebbero essere le sue figlie o, più probabilmente, le sue nipoti. Sempre attentissimo a non farsi sorprendere con libri o giornali sotto il braccio, ritiene La Settimana Enigmistica e il tressette pericolosi sintomi di intellettualità , dunque passa le sue giornate a non fare una beneamata mazza bighellonando su e giù e lanciando occhiatacce a chi estraesse dalla sacca un qualunque oggetto cartaceo, foss'anche una copia di Topolino o un mazzo di napoletane. Incrocio perfettamente riuscito fra il presidente del Consiglio e Briatore, dev'essere per forza impegnato in politica o in televisione, o in entrambe le attività .
Veline & Velini. I nove decimi delle ragazze e dei ragazzi presenti nel villaggio si aggirano ciabattando con sguardo tra l'annoiato e il depresso, espressione da condannato a morte consenziente o rassegnato. Il taglio di capelli è fisso, d'ordinanza: per i maschi quello del calciatore medio o dell'inquilino della casa del Grande Fratello (capelli sparati qua e là da forti scosse dell'alta tensione), per le femmine quello della velina media o dell'inquilina della casa del Grande Fratello (capelli lunghi lisci con frangia da una parte). Si capisce benissimo che faranno politica e/o televisione, ma non subito: sono ancora troppo freschi di studi.
non mollare MARCO ...
fallo anche per quel figlio che forse non avrò mai ...
condannato all'ergastolo dell'eterno precariato
il Guasta Feste
Da A
27 agosto 2009
Tipi da spiaggia crescono
Dal villaggio globale al villaggio turistico: tre categorie di italiani in vacanza che si ispirano ai (peggiori) format di politica e televisione.
Osservando i tipi da spiaggia in un villaggio turistico italiano all'estero, interamente popolato da nostri connazionali, non si riesce a sciogliere il dilemma: sono gli italiani "normali" a imitare i cosiddetti vip delle cronache politico-mondane, o viceversa? Quest'estate, sbirciando disteso sotto l'ombrellone attraverso gli occhiali da sole la varia umanità che zampettava sul bagnasciuga, sono rimasto molto colpito da alcune tipologie di italiani in vacanza: gli emblemi della classe dirigente italiota di oggi e di domani. Una visione comunque incoraggiante, che induce all'ottimismo.
Il Supercafonal. Tizio di mezza età , capello brizzolato ma ben curato, bermuda rosa, maglietta bianca con enorme patacca firmata sul petto e colletto rialzato sulla nuca, ciabatta infradito, mani in tasca, pancia in fuori, camminata da ganassa con piedi piatti, suoneria del cellulare a manetta. Segni particolari: timbro della voce a prova di sordomuto. Quando saluta un amico, lo fa con urla lancinanti da distanze chilometriche ("carissimoooooooo!"), affinchè chi riposa si svegli, chi legge sia costretto a smettere, chi chiacchiera debba interrompere il discorso a metà , e tutti si concentrino sulla sua persona e si interroghino sui suoi educatori, cioè verosimilmente il canaro e Vanna Marchi. I decibel si moltiplicano vieppiù quando il raffinato figuro parla al telefono: trovandosi lontano dall'interlocutore rimasto in Italia, tenta di coprire la ragguardevole distanza con la voce, per sopperire a eventuali carenze di "campo" telefonico. Tutti i presenti nel raggio di alcune migliaia di chilometri devono sentire che sta bene, che si sta divertendo un mondo e che non sanno che cosa si perdono a non trascorrere le ferie in sua compagnia. Ha un futuro assicurato in politica, o in televisione, o in tutt'e due le attività .
Il Papi. Individuo di sesso maschile, ormai prossimo alla settantina, statura inferiore al metro e sessanta, cuoio capelluto frontale devastato da vani tentativi di trapianto pilifero, chioma canuta e rada sul davanti ma lunga e fluente sulle spalle, collanine variopinte e giovanilistiche a impreziosire il petto villoso e grinzoso lasciato in bella mostra da camicie di lino rosso spalancate fino all'ombelico, si accompagna con due o tre ragazze slave con cui comunica a rutti e gesti e che potrebbero essere le sue figlie o, più probabilmente, le sue nipoti. Sempre attentissimo a non farsi sorprendere con libri o giornali sotto il braccio, ritiene La Settimana Enigmistica e il tressette pericolosi sintomi di intellettualità , dunque passa le sue giornate a non fare una beneamata mazza bighellonando su e giù e lanciando occhiatacce a chi estraesse dalla sacca un qualunque oggetto cartaceo, foss'anche una copia di Topolino o un mazzo di napoletane. Incrocio perfettamente riuscito fra il presidente del Consiglio e Briatore, dev'essere per forza impegnato in politica o in televisione, o in entrambe le attività .
Veline & Velini. I nove decimi delle ragazze e dei ragazzi presenti nel villaggio si aggirano ciabattando con sguardo tra l'annoiato e il depresso, espressione da condannato a morte consenziente o rassegnato. Il taglio di capelli è fisso, d'ordinanza: per i maschi quello del calciatore medio o dell'inquilino della casa del Grande Fratello (capelli sparati qua e là da forti scosse dell'alta tensione), per le femmine quello della velina media o dell'inquilina della casa del Grande Fratello (capelli lunghi lisci con frangia da una parte). Si capisce benissimo che faranno politica e/o televisione, ma non subito: sono ancora troppo freschi di studi.
non mollare MARCO ...
fallo anche per quel figlio che forse non avrò mai ...
condannato all'ergastolo dell'eterno precariato
Voi date poca cosa dando cio' che possedete. E'quando donate voi stessi che donate veramente.
-Kahlil Gibran-
-Kahlil Gibran-
Se non son servi non li vogliamo
[img:f363ef4a85]http://www2.pic-upload.de/27.08.09/m3cx5lg6tww3.jpg[/img:f363ef4a85]
Un mese fa, quando sono partito per 15 giorni di vacanza all'estero, mi sono detto: finalmente due settimane senza televisione italiana. Invece, appena arrivato, ho scoperto con raccapriccio che nel villaggio turistico arrivavano Tg1, Tg2, Tg3, Tg4, Tg5, Italia1, TgLa7. Ogni tanto ci davo un'occhiata, per tenermi aggiornato sull'Italia: a parte la notizia che faceva caldo (ovviamente record, come ogni anno a memoria d'uomo) e la gente andava in vacanza - fenomeni inediti, soprattutto d'estate - e quella che Berlusconi garantiva una brillante uscita dalla crisi e una pronta entrata degli abruzzesi nelle case che sta costruendo con le sue mani, per non parlare dell'ennesimo colpo a vuoto del Superenalotto, non ho saputo altro. Mi è persino venuta un po' di nostalgia per i giornali italiani, almeno finchè in paese non ne ho trovato uno, vecchio di tre giorni: poi è passata. Me lo sono portato in spiaggia, circondato dall'invidia di altri italiani in astinenza, e sfogliandolo ho appreso che in Italia faceva caldo, che gli italiani erano in vacanza e che presto l'Italia sarebbe uscita dalla crisi e gli abruzzesi sarebbero rientrati nelle case eccetera. Niente da fare, invece, per il Superenalotto.
Dopo qualche giorno di black out totale, sono rientrato in Italia e all'aeroporto ho subito fatto incetta di quotidiani: caldo record, esodo dei vacanzieri, prossima uscita dalla crisi ed entrata nelle case, Superenalotto. L'altra sera riaccendo un tg dopo tre settimane: il Tg1, per la precisione. Fuffa politichese con le solite figurine che esternano a turno per pochi secondi ciascuna, visibilmente abbronzate e circondate da scenari turistici (a parte Capezzone, sempre pallidissimo col Transatlantico sullo sfondo e le piaghe da decubito, a far la guardia al bidone). Poi gli esteri (credo, gli short di Michelle Obama e, più di fretta, qualche carrettata di morti in Irak e Afghanistan). Poi l'inutilmente ridanciano Attilio Romita annunciava nell'ordine (non sto scherzando): "Nuovo colpo di scena nel giallo della ragazza rom uccisa da un'auto pirata"; primo collegamento con i Monopoli di Stato per l'estrazione del Superenalotto; "tutti i rischi per i cercatori di funghi" (con preziosi consigli dell'esperto, tipo "portare calzature idonee" e "se vi perdete, cercate di orientarvi"); "caldo record, allarme in nove città "; secondo collegamento con Superenalotto; le vacanze di Madonna a Portofino; il nuovo trend delle spiagge attrezzate per cani; terzo collegamento con il Superenalotto; sigla.
Intanto, sulla Stampa, un circostanziato articolo di Maurizio Molinari con varie frasi virgolettate di analisti e uomini del Dipartimento di Stato rivelava che l'amministrazione Obama è furibonda per l'asse Berlusconi-Putin-Erdogan sul gas e a Washington si ipotizzano (sempre fra virgolette) "interessi particolari di Berlusconi nell'aumentare i legami energetici con la Russia". Dove "particolari" sta per "personali": insomma, secondo gli americani, Al Pappone si starebbe facendo - tanto per cambiare - gli affari suoi. La notizia ovviamente, a parte i lettori della Stampa, non l'ha saputa nessuno. Il Tg1, per dirla col suo direttore Scodinzolini, "non fa gossip". E gli altri nemmeno (infatti sono scatenati appresso alle voci su George Clooney gay). Ma Al Pappone la notizia l'ha notata eccome, infatti ha fatto sparare dai suoi sgherri contro il direttore della Stampa, Mario Calabresi, con una volgarità finora sconosciuta financo ai suoi sgherri, il che è tutto dire.
E' accaduto che un distratto redattore del quotidiano torinese abbia pubblicato la foto di una prima pagina dell'Avvenire tratta da internet, senz'accorgersi che il titolo del giornale dei vescovi era un fotomontaggio beffardo come i tanti che girano in rete ("Il Papa a sorpresa: Silvio, ora basta"). Appena scoperto lo svarione, La Stampa s'è scusata con i lettori e con l'Avvenire. Cose che cà pitano. Ma l'house organ berlusconiano, che di falsi d'autore se ne intende visto che ne fabbrica da anni in quantità industriali, ha sparacchiato la cosa addirittura in prima pagina, attribuendola a una scelta dolosa, a un complotto del giornale di casa Agnelli, notoriamente comunista. Titoli: "Così si fabbrica un falso scoop anti Cavaliere"; "L'odio in redazione"; "La Stampa crea un falso per attaccare il premier"; "Copia, incolla e tarocca: il bersaglio è sempre il Cav".
Elegante la chiusa dell'editoriale di Paolo Granzotto: "Lascia un po' disorientati che un esempio così palese del sonno della ragione, del gioco sporco, della mascalzonaggine intellettuale venga da un giornale diretto da Mario Calabresi, figlio del commissario Luigi Calabresi. Egli, difatti, dovrebbe ben sapere quale ne sia la caratura etica e dove conducono le orchestrate campagne d'odio che procedono per isterismi, per rabbiosi luoghi comuni, per falsi teatrali e carte truccate nel mazzo. Egli più di ogni altro". Qualcuno potrebbe pensare che questa sconcezza sia uscita per volontà di Mario Giordano: Invece no: lo Jervolino di casa Berlusconi è stato appena giubilato per fare, anzi per rifare posto a Vittorio Feltri. Qualcun altro potrebbe dunque pensare che quella sconcezza sia stata commissionata da Vittorio Feltri. Invece no: il popolare Littorio s'insedierà al Giornale soltanto domani. La verità è che quella sconcezza è il frutto spontaneo della gara al servo più servo che è in corso negli house organ alpapponici. Perché al bulimico padrone non basta più nemmeno la piaggeria di un Giordano nè l'obbedienza di un Belpietro (anch'egli trasmigrato a Libero, dopo la promessa non mantenuta del Tg1): ora Al Pappone pretende, se possibile, di più. E Granzotto ha voluto dimostrare che tutto è possibile: anche superare in servilismo Mariolino Linguadivelluto. La stessa gara è in corso alla Rai: non per nulla hanno nominato i direttori che sappiamo; non per nulla nessun tg, nemmeno il Tg3, ha mai osato intervistare la signora Patrizia D'Addario, notissima e popolarissima in tutte le tv del mondo fuorchè in quelle italiane.
[.......]
[img:f363ef4a85]http://www2.pic-upload.de/thumb/27.08.09/mcd42yx91b2f.jpg[/img:f363ef4a85]
noi in nome della libertà le bocche non le teniamo chiuse ...
Onore ai giornalisti italiani ...
sulla carta sono 100.000 ...
in realtà si contano su una sola mano ...
il Polemico Articolo dell'Espresso ...
Quanti amici ha Riina ...
< ... >
Travaglio ---> Verità di Stato e verità di mafia
[img:f363ef4a85]http://www2.pic-upload.de/27.08.09/m3cx5lg6tww3.jpg[/img:f363ef4a85]
Un mese fa, quando sono partito per 15 giorni di vacanza all'estero, mi sono detto: finalmente due settimane senza televisione italiana. Invece, appena arrivato, ho scoperto con raccapriccio che nel villaggio turistico arrivavano Tg1, Tg2, Tg3, Tg4, Tg5, Italia1, TgLa7. Ogni tanto ci davo un'occhiata, per tenermi aggiornato sull'Italia: a parte la notizia che faceva caldo (ovviamente record, come ogni anno a memoria d'uomo) e la gente andava in vacanza - fenomeni inediti, soprattutto d'estate - e quella che Berlusconi garantiva una brillante uscita dalla crisi e una pronta entrata degli abruzzesi nelle case che sta costruendo con le sue mani, per non parlare dell'ennesimo colpo a vuoto del Superenalotto, non ho saputo altro. Mi è persino venuta un po' di nostalgia per i giornali italiani, almeno finchè in paese non ne ho trovato uno, vecchio di tre giorni: poi è passata. Me lo sono portato in spiaggia, circondato dall'invidia di altri italiani in astinenza, e sfogliandolo ho appreso che in Italia faceva caldo, che gli italiani erano in vacanza e che presto l'Italia sarebbe uscita dalla crisi e gli abruzzesi sarebbero rientrati nelle case eccetera. Niente da fare, invece, per il Superenalotto.
Dopo qualche giorno di black out totale, sono rientrato in Italia e all'aeroporto ho subito fatto incetta di quotidiani: caldo record, esodo dei vacanzieri, prossima uscita dalla crisi ed entrata nelle case, Superenalotto. L'altra sera riaccendo un tg dopo tre settimane: il Tg1, per la precisione. Fuffa politichese con le solite figurine che esternano a turno per pochi secondi ciascuna, visibilmente abbronzate e circondate da scenari turistici (a parte Capezzone, sempre pallidissimo col Transatlantico sullo sfondo e le piaghe da decubito, a far la guardia al bidone). Poi gli esteri (credo, gli short di Michelle Obama e, più di fretta, qualche carrettata di morti in Irak e Afghanistan). Poi l'inutilmente ridanciano Attilio Romita annunciava nell'ordine (non sto scherzando): "Nuovo colpo di scena nel giallo della ragazza rom uccisa da un'auto pirata"; primo collegamento con i Monopoli di Stato per l'estrazione del Superenalotto; "tutti i rischi per i cercatori di funghi" (con preziosi consigli dell'esperto, tipo "portare calzature idonee" e "se vi perdete, cercate di orientarvi"); "caldo record, allarme in nove città "; secondo collegamento con Superenalotto; le vacanze di Madonna a Portofino; il nuovo trend delle spiagge attrezzate per cani; terzo collegamento con il Superenalotto; sigla.
Intanto, sulla Stampa, un circostanziato articolo di Maurizio Molinari con varie frasi virgolettate di analisti e uomini del Dipartimento di Stato rivelava che l'amministrazione Obama è furibonda per l'asse Berlusconi-Putin-Erdogan sul gas e a Washington si ipotizzano (sempre fra virgolette) "interessi particolari di Berlusconi nell'aumentare i legami energetici con la Russia". Dove "particolari" sta per "personali": insomma, secondo gli americani, Al Pappone si starebbe facendo - tanto per cambiare - gli affari suoi. La notizia ovviamente, a parte i lettori della Stampa, non l'ha saputa nessuno. Il Tg1, per dirla col suo direttore Scodinzolini, "non fa gossip". E gli altri nemmeno (infatti sono scatenati appresso alle voci su George Clooney gay). Ma Al Pappone la notizia l'ha notata eccome, infatti ha fatto sparare dai suoi sgherri contro il direttore della Stampa, Mario Calabresi, con una volgarità finora sconosciuta financo ai suoi sgherri, il che è tutto dire.
E' accaduto che un distratto redattore del quotidiano torinese abbia pubblicato la foto di una prima pagina dell'Avvenire tratta da internet, senz'accorgersi che il titolo del giornale dei vescovi era un fotomontaggio beffardo come i tanti che girano in rete ("Il Papa a sorpresa: Silvio, ora basta"). Appena scoperto lo svarione, La Stampa s'è scusata con i lettori e con l'Avvenire. Cose che cà pitano. Ma l'house organ berlusconiano, che di falsi d'autore se ne intende visto che ne fabbrica da anni in quantità industriali, ha sparacchiato la cosa addirittura in prima pagina, attribuendola a una scelta dolosa, a un complotto del giornale di casa Agnelli, notoriamente comunista. Titoli: "Così si fabbrica un falso scoop anti Cavaliere"; "L'odio in redazione"; "La Stampa crea un falso per attaccare il premier"; "Copia, incolla e tarocca: il bersaglio è sempre il Cav".
Elegante la chiusa dell'editoriale di Paolo Granzotto: "Lascia un po' disorientati che un esempio così palese del sonno della ragione, del gioco sporco, della mascalzonaggine intellettuale venga da un giornale diretto da Mario Calabresi, figlio del commissario Luigi Calabresi. Egli, difatti, dovrebbe ben sapere quale ne sia la caratura etica e dove conducono le orchestrate campagne d'odio che procedono per isterismi, per rabbiosi luoghi comuni, per falsi teatrali e carte truccate nel mazzo. Egli più di ogni altro". Qualcuno potrebbe pensare che questa sconcezza sia uscita per volontà di Mario Giordano: Invece no: lo Jervolino di casa Berlusconi è stato appena giubilato per fare, anzi per rifare posto a Vittorio Feltri. Qualcun altro potrebbe dunque pensare che quella sconcezza sia stata commissionata da Vittorio Feltri. Invece no: il popolare Littorio s'insedierà al Giornale soltanto domani. La verità è che quella sconcezza è il frutto spontaneo della gara al servo più servo che è in corso negli house organ alpapponici. Perché al bulimico padrone non basta più nemmeno la piaggeria di un Giordano nè l'obbedienza di un Belpietro (anch'egli trasmigrato a Libero, dopo la promessa non mantenuta del Tg1): ora Al Pappone pretende, se possibile, di più. E Granzotto ha voluto dimostrare che tutto è possibile: anche superare in servilismo Mariolino Linguadivelluto. La stessa gara è in corso alla Rai: non per nulla hanno nominato i direttori che sappiamo; non per nulla nessun tg, nemmeno il Tg3, ha mai osato intervistare la signora Patrizia D'Addario, notissima e popolarissima in tutte le tv del mondo fuorchè in quelle italiane.
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noi in nome della libertà le bocche non le teniamo chiuse ...
Onore ai giornalisti italiani ...
sulla carta sono 100.000 ...
in realtà si contano su una sola mano ...
il Polemico Articolo dell'Espresso ...
Quanti amici ha Riina ...
< ... >
Travaglio ---> Verità di Stato e verità di mafia
[quote:3e5b027009="docu"]Marco Travaglio
il Guasta Feste
Da A
27 agosto 2009
Tipi da spiaggia crescono
Dal villaggio globale al villaggio turistico: tre categorie di italiani in vacanza che si ispirano ai (peggiori) format di politica e televisione.
Osservando i tipi da spiaggia in un villaggio turistico italiano all'estero, interamente popolato da nostri connazionali, non si riesce a sciogliere il dilemma: sono gli italiani "normali" a imitare i cosiddetti vip delle cronache politico-mondane, o viceversa? Quest'estate, sbirciando disteso sotto l'ombrellone attraverso gli occhiali da sole la varia umanità che zampettava sul bagnasciuga, sono rimasto molto colpito da alcune tipologie di italiani in vacanza: gli emblemi della classe dirigente italiota di oggi e di domani. Una visione comunque incoraggiante, che induce all'ottimismo.
Il Supercafonal. Tizio di mezza età , capello brizzolato ma ben curato, bermuda rosa, maglietta bianca con enorme patacca firmata sul petto e colletto rialzato sulla nuca, ciabatta infradito, mani in tasca, pancia in fuori, camminata da ganassa con piedi piatti, suoneria del cellulare a manetta. Segni particolari: timbro della voce a prova di sordomuto. Quando saluta un amico, lo fa con urla lancinanti da distanze chilometriche ("carissimoooooooo!"), affinchè chi riposa si svegli, chi legge sia costretto a smettere, chi chiacchiera debba interrompere il discorso a metà , e tutti si concentrino sulla sua persona e si interroghino sui suoi educatori, cioè verosimilmente il canaro e Vanna Marchi. I decibel si moltiplicano vieppiù quando il raffinato figuro parla al telefono: trovandosi lontano dall'interlocutore rimasto in Italia, tenta di coprire la ragguardevole distanza con la voce, per sopperire a eventuali carenze di "campo" telefonico. Tutti i presenti nel raggio di alcune migliaia di chilometri devono sentire che sta bene, che si sta divertendo un mondo e che non sanno che cosa si perdono a non trascorrere le ferie in sua compagnia. Ha un futuro assicurato in politica, o in televisione, o in tutt'e due le attività .
Il Papi. Individuo di sesso maschile, ormai prossimo alla settantina, statura inferiore al metro e sessanta, cuoio capelluto frontale devastato da vani tentativi di trapianto pilifero, chioma canuta e rada sul davanti ma lunga e fluente sulle spalle, collanine variopinte e giovanilistiche a impreziosire il petto villoso e grinzoso lasciato in bella mostra da camicie di lino rosso spalancate fino all'ombelico, si accompagna con due o tre ragazze slave con cui comunica a rutti e gesti e che potrebbero essere le sue figlie o, più probabilmente, le sue nipoti. Sempre attentissimo a non farsi sorprendere con libri o giornali sotto il braccio, ritiene La Settimana Enigmistica e il tressette pericolosi sintomi di intellettualità , dunque passa le sue giornate a non fare una beneamata mazza bighellonando su e giù e lanciando occhiatacce a chi estraesse dalla sacca un qualunque oggetto cartaceo, foss'anche una copia di Topolino o un mazzo di napoletane. Incrocio perfettamente riuscito fra il presidente del Consiglio e Briatore, dev'essere per forza impegnato in politica o in televisione, o in entrambe le attività .
Veline & Velini. I nove decimi delle ragazze e dei ragazzi presenti nel villaggio si aggirano ciabattando con sguardo tra l'annoiato e il depresso, espressione da condannato a morte consenziente o rassegnato. Il taglio di capelli è fisso, d'ordinanza: per i maschi quello del calciatore medio o dell'inquilino della casa del Grande Fratello (capelli sparati qua e là da forti scosse dell'alta tensione), per le femmine quello della velina media o dell'inquilina della casa del Grande Fratello (capelli lunghi lisci con frangia da una parte). Si capisce benissimo che faranno politica e/o televisione, ma non subito: sono ancora troppo freschi di studi.
non mollare MARCO ...
fallo anche per quel figlio che forse non avrò mai ...
condannato all'ergastolo dell'eterno precariato[/quote:3e5b027009]
per un attimo mi sono immaginato travaglio ed estdipendnete a discutere si melanzane e tunzi e itaglia in genere sotto un ombrellone
ma e' stata una visione mistica..
il Guasta Feste
Da A
27 agosto 2009
Tipi da spiaggia crescono
Dal villaggio globale al villaggio turistico: tre categorie di italiani in vacanza che si ispirano ai (peggiori) format di politica e televisione.
Osservando i tipi da spiaggia in un villaggio turistico italiano all'estero, interamente popolato da nostri connazionali, non si riesce a sciogliere il dilemma: sono gli italiani "normali" a imitare i cosiddetti vip delle cronache politico-mondane, o viceversa? Quest'estate, sbirciando disteso sotto l'ombrellone attraverso gli occhiali da sole la varia umanità che zampettava sul bagnasciuga, sono rimasto molto colpito da alcune tipologie di italiani in vacanza: gli emblemi della classe dirigente italiota di oggi e di domani. Una visione comunque incoraggiante, che induce all'ottimismo.
Il Supercafonal. Tizio di mezza età , capello brizzolato ma ben curato, bermuda rosa, maglietta bianca con enorme patacca firmata sul petto e colletto rialzato sulla nuca, ciabatta infradito, mani in tasca, pancia in fuori, camminata da ganassa con piedi piatti, suoneria del cellulare a manetta. Segni particolari: timbro della voce a prova di sordomuto. Quando saluta un amico, lo fa con urla lancinanti da distanze chilometriche ("carissimoooooooo!"), affinchè chi riposa si svegli, chi legge sia costretto a smettere, chi chiacchiera debba interrompere il discorso a metà , e tutti si concentrino sulla sua persona e si interroghino sui suoi educatori, cioè verosimilmente il canaro e Vanna Marchi. I decibel si moltiplicano vieppiù quando il raffinato figuro parla al telefono: trovandosi lontano dall'interlocutore rimasto in Italia, tenta di coprire la ragguardevole distanza con la voce, per sopperire a eventuali carenze di "campo" telefonico. Tutti i presenti nel raggio di alcune migliaia di chilometri devono sentire che sta bene, che si sta divertendo un mondo e che non sanno che cosa si perdono a non trascorrere le ferie in sua compagnia. Ha un futuro assicurato in politica, o in televisione, o in tutt'e due le attività .
Il Papi. Individuo di sesso maschile, ormai prossimo alla settantina, statura inferiore al metro e sessanta, cuoio capelluto frontale devastato da vani tentativi di trapianto pilifero, chioma canuta e rada sul davanti ma lunga e fluente sulle spalle, collanine variopinte e giovanilistiche a impreziosire il petto villoso e grinzoso lasciato in bella mostra da camicie di lino rosso spalancate fino all'ombelico, si accompagna con due o tre ragazze slave con cui comunica a rutti e gesti e che potrebbero essere le sue figlie o, più probabilmente, le sue nipoti. Sempre attentissimo a non farsi sorprendere con libri o giornali sotto il braccio, ritiene La Settimana Enigmistica e il tressette pericolosi sintomi di intellettualità , dunque passa le sue giornate a non fare una beneamata mazza bighellonando su e giù e lanciando occhiatacce a chi estraesse dalla sacca un qualunque oggetto cartaceo, foss'anche una copia di Topolino o un mazzo di napoletane. Incrocio perfettamente riuscito fra il presidente del Consiglio e Briatore, dev'essere per forza impegnato in politica o in televisione, o in entrambe le attività .
Veline & Velini. I nove decimi delle ragazze e dei ragazzi presenti nel villaggio si aggirano ciabattando con sguardo tra l'annoiato e il depresso, espressione da condannato a morte consenziente o rassegnato. Il taglio di capelli è fisso, d'ordinanza: per i maschi quello del calciatore medio o dell'inquilino della casa del Grande Fratello (capelli sparati qua e là da forti scosse dell'alta tensione), per le femmine quello della velina media o dell'inquilina della casa del Grande Fratello (capelli lunghi lisci con frangia da una parte). Si capisce benissimo che faranno politica e/o televisione, ma non subito: sono ancora troppo freschi di studi.
non mollare MARCO ...
fallo anche per quel figlio che forse non avrò mai ...
condannato all'ergastolo dell'eterno precariato[/quote:3e5b027009]
per un attimo mi sono immaginato travaglio ed estdipendnete a discutere si melanzane e tunzi e itaglia in genere sotto un ombrellone
ma e' stata una visione mistica..
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
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- Impulsi superiori
- Messaggi: 1096
- Iscritto il: 10/06/2008, 16:08
Sinora Gianfranco Fini si era smarcato dalla Banda Berlusconi su temi sacrosanti, ma poco sentiti - o addirittura avversati - dalla "pancia" dell'elettorato di destra: biotestamento, fecondazione, immigrati, laicità , difesa del Parlamento contro gli uzzoli duceschi del premier. Queste prese di distanza l'avevano allontanato dalla destra giovanile e "valoriale" di Giorgia Meloni. E l'avevano esposto alle volgarità dei Feltri e dei Veneziani sul "tradimento" del "compagno Fini". Il disprezzo più evidente, e comprensibile, per i colonnelli alla Gasparri ("dovrebbe avere la decenza di tacere", ha sbottato di recente all'ennesima gasparrata) aveva scavato un fossato fra lui e l'establishment della fu An, ormai intruppata nel partito Mediaset.
Il resto lo faceva un drappello di à scari non proprio raccomandabili: l'ex portavoce Salvo Sottile, condannato in primo grado per peculato perché usava l'auto blu per scarrozzare le sue soubrettine; il factotum Checchino Proietti, inquisito per vari traffici nel sottobosco della sanità con Daniela Fini; il vice-capogruppo Italo Bocchino, indagato a Napoli insieme ad Alfredo Romeo; il plenipotenziario siciliano Nino Strano, noto per gli sventolii di mortadella al Senato e per una condanna a Catania in primo grado per vari sperperi di denaro pubblico; il fedelissimo napoletano Amedeo Laboccetta, rappresentante di Atlantis World, società proprietaria di alberghi e casinò ai Caraibi e attiva in Italia nel ramo slot-machines, che ha per socio Francesco Corallo, figlio di don Gaetano condannato negli anni 80 per l'assalto del clan Santapaola a Sanremo. Personaggi che rischiavano di oscurare finiani credibili come Granata, Urso, Della Vedova, Raisi, Campi, Perina.
Ultimamente però Fini ha azzeccato due mosse che hanno il pregio di piacere anche agli elettori di destra: ha scaricato Berlusconi sulle stragi di mafia, difendendo i pm che tornano a indagare sui mandanti occulti, perché "non abbiamo nulla da nascondere" (infatti il Cavaliere ha subito messo mano alla fondina); e ha rinunciato al lodo Alfano nel processo per diffamazione ai danni del pm Woodcock, lasciando solo il premier col suo scudo spaziale e incassando il ritiro della querela dal magistrato in ossequio al suo "gesto istituzionale". Due mosse che riscoprono la vocazione legalitaria della destra italiana: l'eredità di Paolo Borsellino e la battaglia per Mani Pulite e contro l'immunità . Berlusconi, schiumante di rabbia, ha sibilato: "Comodo, ha solo un processo per diffamazione". Già : lui invece è imputato di corruzione (Mills), falso in bilancio, appropriazione indebita e frode fiscale (Mediaset e Mediatrade), salvo complicazioni. In due mosse Fini ha dato scacco al re, costringendolo a esplicitare due ottimi vantaggi di un cambio della guardia: lui, diversamente dal premier, non è imputato di nulla e non ha niente da temere dall'antimafia. Due peccati mortali, agli occhi del premier. Agli occhi degli elettori, si vedrà .
Il resto lo faceva un drappello di à scari non proprio raccomandabili: l'ex portavoce Salvo Sottile, condannato in primo grado per peculato perché usava l'auto blu per scarrozzare le sue soubrettine; il factotum Checchino Proietti, inquisito per vari traffici nel sottobosco della sanità con Daniela Fini; il vice-capogruppo Italo Bocchino, indagato a Napoli insieme ad Alfredo Romeo; il plenipotenziario siciliano Nino Strano, noto per gli sventolii di mortadella al Senato e per una condanna a Catania in primo grado per vari sperperi di denaro pubblico; il fedelissimo napoletano Amedeo Laboccetta, rappresentante di Atlantis World, società proprietaria di alberghi e casinò ai Caraibi e attiva in Italia nel ramo slot-machines, che ha per socio Francesco Corallo, figlio di don Gaetano condannato negli anni 80 per l'assalto del clan Santapaola a Sanremo. Personaggi che rischiavano di oscurare finiani credibili come Granata, Urso, Della Vedova, Raisi, Campi, Perina.
Ultimamente però Fini ha azzeccato due mosse che hanno il pregio di piacere anche agli elettori di destra: ha scaricato Berlusconi sulle stragi di mafia, difendendo i pm che tornano a indagare sui mandanti occulti, perché "non abbiamo nulla da nascondere" (infatti il Cavaliere ha subito messo mano alla fondina); e ha rinunciato al lodo Alfano nel processo per diffamazione ai danni del pm Woodcock, lasciando solo il premier col suo scudo spaziale e incassando il ritiro della querela dal magistrato in ossequio al suo "gesto istituzionale". Due mosse che riscoprono la vocazione legalitaria della destra italiana: l'eredità di Paolo Borsellino e la battaglia per Mani Pulite e contro l'immunità . Berlusconi, schiumante di rabbia, ha sibilato: "Comodo, ha solo un processo per diffamazione". Già : lui invece è imputato di corruzione (Mills), falso in bilancio, appropriazione indebita e frode fiscale (Mediaset e Mediatrade), salvo complicazioni. In due mosse Fini ha dato scacco al re, costringendolo a esplicitare due ottimi vantaggi di un cambio della guardia: lui, diversamente dal premier, non è imputato di nulla e non ha niente da temere dall'antimafia. Due peccati mortali, agli occhi del premier. Agli occhi degli elettori, si vedrà .
Da uomo della strada l'idea che mi son fatta su Travaglio non è in linea con il forum ma vabbè, sticazzi, non ho un cazzo da fare stasera e la posto.
Tenete presente che sono piuttosto pragmatico e vado avanti empiricamente nel farmi un giudizio.
Ecco, T non è un giornalista che fa informazione.
T è un giornalista d'opinione e in questa lettura vanno visti i fatti che porta a suffragare le sue tesi.
Non dico che li riporta parzialmente, dico solo di ''triangolare'' le informazioni e confrontarle ai sunti che lui fa nei suoi monologhi.
Fatevelo da voi, non devo convincere nessuno.
Secondo: T è stato il primo grande beneficiario dell'antiberlusconismo.
Di fatto è lui che lanció la moda quando in pieno periodo elettorale andó da Luttazzi e concluse l'intervista lasciando intendere che anche Berlusca stesse dietro agli omicidi di Falcone e Borsellino.
T da quel giorno ha cominciato a vedere zeri in più sugli assegni e non ha più smesso.
Terzo: il dubbio che sia partigiano non me lo toglie nessuno. Troppe bordate alla politica delle chiacchiere e dei miraggi per poi dividere il palco con chi di pratico in politica non ha mai nemmeno teorizzato, DiPietro. E troppo disinteresse per l'altra parte.
A me sta bene una voce critica che lancia l'allarme quando serve ma questo quando B è al governo se la prende col Governo, quando B sta all'Opposizione se la prende con l'Opposizione.
Qualcosa, a me che vengo dalla strada, non torna.
Ripeto: sono una persona semplice che capisce quel che vede e cerca di immaginare con margini d'errore quello che non vede.
Non mi fido mai di chi insiste sempre sullo stesso tasso come se volesse convincermi invece di farmi maturare e sono convinto che al mondo nessuno faccia niente per niente.
Chi cerca gloria, chi denaro, nessuno mette la faccia per sacrificarsi per gli altri.
Io non credo nelle notizie accompagnate da un giudizio: quello è il campo dei venditori porta a porta.
E se lui stesso mi mette in allarme sull'attendibilità della stampa il dubbio lo sposto anche su di lui.
Tenete presente che sono piuttosto pragmatico e vado avanti empiricamente nel farmi un giudizio.
Ecco, T non è un giornalista che fa informazione.
T è un giornalista d'opinione e in questa lettura vanno visti i fatti che porta a suffragare le sue tesi.
Non dico che li riporta parzialmente, dico solo di ''triangolare'' le informazioni e confrontarle ai sunti che lui fa nei suoi monologhi.
Fatevelo da voi, non devo convincere nessuno.
Secondo: T è stato il primo grande beneficiario dell'antiberlusconismo.
Di fatto è lui che lanció la moda quando in pieno periodo elettorale andó da Luttazzi e concluse l'intervista lasciando intendere che anche Berlusca stesse dietro agli omicidi di Falcone e Borsellino.
T da quel giorno ha cominciato a vedere zeri in più sugli assegni e non ha più smesso.
Terzo: il dubbio che sia partigiano non me lo toglie nessuno. Troppe bordate alla politica delle chiacchiere e dei miraggi per poi dividere il palco con chi di pratico in politica non ha mai nemmeno teorizzato, DiPietro. E troppo disinteresse per l'altra parte.
A me sta bene una voce critica che lancia l'allarme quando serve ma questo quando B è al governo se la prende col Governo, quando B sta all'Opposizione se la prende con l'Opposizione.
Qualcosa, a me che vengo dalla strada, non torna.
Ripeto: sono una persona semplice che capisce quel che vede e cerca di immaginare con margini d'errore quello che non vede.
Non mi fido mai di chi insiste sempre sullo stesso tasso come se volesse convincermi invece di farmi maturare e sono convinto che al mondo nessuno faccia niente per niente.
Chi cerca gloria, chi denaro, nessuno mette la faccia per sacrificarsi per gli altri.
Io non credo nelle notizie accompagnate da un giudizio: quello è il campo dei venditori porta a porta.
E se lui stesso mi mette in allarme sull'attendibilità della stampa il dubbio lo sposto anche su di lui.
''Maró lemmy che cazzone che era!!!''
CianBellano
Errato: Lemmy E'
CianBellano
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Anche lui sbaglia ed ha pure l'umiltà di ammetterlo..Lemmy ha scritto:il forum di chi? Mio, Donegal e di Zio che farebbe la foto con Berluskaz se lo beccasse con la mopglie?Da uomo della strada l'idea che mi son fatta su Travaglio non è in linea con il forum
beato te... e si vede; avrei impiegato più tempo a conoscere chi critichi.ma vabbè, sticazzi, non ho un cazzo da fare stasera
Non fà solo monologhi ma partecipa anche a dibattiti; ammesso che lo invitino perchè, se non l'avessi capito, non è simpatico ai Vespa, ai Floris.Ecco, T non è un giornalista che fa informazione.
T è un giornalista d'opinione e in questa lettura vanno visti i fatti che porta a suffragare le sue tesi.
Non dico che li riporta parzialmente, dico solo di ''triangolare'' le informazioni e confrontarle ai sunti che lui fa nei suoi monologhi.
L'ultimo dibattito è finito in caciara a La 7 con Lilli Gruber ma soprattutto con uno come Ca(pe)zzone...
Anche ad Annozero fà il monologo ma sovente interviene e dibatte coi presenti.
Su youtube gira l'ultima intervista fatta a Borsellino prima di esser fatto fuori.Secondo: T è stato il primo grande beneficiario dell'antiberlusconismo.
Di fatto è lui che lanció la moda quando in pieno periodo elettorale andó da Luttazzi e concluse l'intervista lasciando intendere che anche Berlusca stesse dietro agli omicidi di Falcone e Borsellino.
L'autore era Sigfrido Rainucci di Raisat e indovina un pó di che parlava Borsellino?
Di un certo Vittorio Mangano e della sua vita ad Arcore...
devo aggiungere altro?
va a vedere gli assegni che paga Berluskaz ai suoi galoppini, compresi Dalema, Rutelli e Weltroni... e ultimamente WCVittorio Feltri, che sembra gli costi più di Ronaldino!T da quel giorno ha cominciato a vedere zeri in più sugli assegni e non ha più smesso.
Vender libri o giornali come adesso il "Fatto Quotidiano", vuoi vedere che è colpa sua se è bravo a scrivere ?
sì, pure komunista..visto che ci siamo...Terzo: il dubbio che sia partigiano
A me sta bene una voce critica che lancia l'allarme quando serve ma questo quando B è al governo se la prende col Governo, quando B sta all'Opposizione se la prende con l'Opposizione.
Per criticare bisogna conoscere; leggilo e notarai come abbia sempre criticato o elogiato indipendentemente dalla posizione di potere.
Non hai mai letto e sentito nessuna critica al PD?
e per parlare delle sue critiche a Di Pietro, soprattutto quando ha fatto eleggere quel maiale di S.Di Gregorio?
Sali sul marciapiedi e leggi quel che scrive piuttosto di farti fare il riassunto da Feltri o da PG Battista..Qualcosa, a me che vengo dalla strada, non torna.
La miopia è selettiva come nullo mi sa che è quello cha hai letto scritto da lui.Ripeto: sono una persona semplice che capisce quel che vede e cerca di immaginare con margini d'errore quello che non vede.
Infatti, conduce la vita di Briatore...Chi cerca gloria, chi denaro, nessuno mette la faccia per sacrificarsi per gli altri.
E se lui stesso mi mette in allarme sull'attendibilità della stampa il dubbio lo sposto anche su di lui.
Lemmy, ti leggo poco, e mi ricordo poco di te, se non quell'avventura del privè conclusa con un pompino al trans ma stavolta mi hai deluso.
Per criticare bisogna conoscere e ahimè, dimostri di conoscerlo per nulla..
Senza rancore.
Scorpio
Continuo ad aver piacere di sentirmi superiore a certe bassezze dialettiche che vanno dall' uso bassissimo della dialettica (la scomposizione dei discorsi, le frasi intepretate a cazzo) al dileggio dell'interlocutore (io farei... la storia del trans) più che alla sostanza (ineccepibile, visto che parlo di esperienze e punti di vista personali).
In realtà a leggerlo il tuo post più che una difesa di Travaglio è un mezzo attacco a me.
Scorpio per me puoi anche fare il fenomeno del foro da solo.
Se di solito sti mezzucci funzionano vuol dire solo che sei uso a confrontarti con coglioni.

In realtà a leggerlo il tuo post più che una difesa di Travaglio è un mezzo attacco a me.
Scorpio per me puoi anche fare il fenomeno del foro da solo.
Se di solito sti mezzucci funzionano vuol dire solo che sei uso a confrontarti con coglioni.
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CianBellano
Errato: Lemmy E'
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- Scorpio
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Se cè qualcuno che interpreta a ka22o ció che scrive MT, ebbene, col tuo post hai dimostrato di appartenere al club.Lemmy ha scritto:Continuo ad aver piacere di sentirmi superiore a certe bassezze dialettiche che vanno dall' uso bassissimo della dialettica (la scomposizione dei discorsi, le frasi intepretate a cazzo) al dileggio dell'interlocutore (io farei... la storia del trans) più che alla sostanza (ineccepibile, visto che parlo di esperienze e punti di vista personali).![]()
In realtà a leggerlo il tuo post più che una difesa di Travaglio è un mezzo attacco a me.
Scorpio per me puoi anche fare il fenomeno del foro da solo.
Se di solito sti mezzucci funzionano vuol dire solo che sei uso a confrontarti con coglioni.
La storia dei trans mica era per dileggiarti;
me ne ricordavo come di un post che ti riguardava.
Come adesso mi fai venir in mente le risposte date per le rime a Stealth.
Il dileggio dove sarebbe?
Parli di sostanza, ma appunto la sostanza è che lo critichi ahimè senza conoscerlo e ti ho citato fatti, circostanze, riscontri che argomentano le critiche che ti ho fatto.
Contento te, l'uomo della strada, che si sente superiore alle bassezze dialettiche....
PS: leggi MT quando critica anche la cosiddetta sx, come IdV ed il suo kapataz.
- Antonchik
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minchia che stress quell'incrocio dove c'è il palazzone scuro. 

Guarda attentamente, poichè ciò che stai per vedere non è più ciò che hai appena visto.
Ho vissuto per molto tempo nell'oscurità perché mi accontentavo di suonare quello che ci si aspettava da me, senza cercare di aggiungerci qualcosa di mio.
Ho vissuto per molto tempo nell'oscurità perché mi accontentavo di suonare quello che ci si aspettava da me, senza cercare di aggiungerci qualcosa di mio.
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Re: [O.T.] Marco Travaglio
travaglio in un passaparola lungo ma interessante fa capire che la assoluzione di dell'utri è cosa fatta per via di giudici favorevoli alla destra------------avrà ragione ??------vedremo !!
http://www.youtube.com/watch?v=Kj7JveSgFfs
http://www.youtube.com/watch?v=Kj7JveSgFfs
Re: [O.T.] Marco Travaglio

Quello che il bruco chiama fine del mondo il resto del mondo chiama farfalla.
(Lao Tse)
Ridi, e il mondo riderà con te; piangi, e piangerai da solo.
(Dae-Su, Oldboy - http://www.youtube.com/watch?v=OoFJYI9xrmc)
Evil eye - Twisted smile - Laughing as you cry
(Lao Tse)
Ridi, e il mondo riderà con te; piangi, e piangerai da solo.
(Dae-Su, Oldboy - http://www.youtube.com/watch?v=OoFJYI9xrmc)
Evil eye - Twisted smile - Laughing as you cry
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Re: [O.T.] Marco Travaglio
poverino...è stato condannato per diffamazione contro schifani....
- Husker_Du
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Re: [O.T.] Marco Travaglio
Come si fa ad essere condannati per diffamare Schifani?????
In itaglia c'e' qualcosa che non va. Il fatto che uno con le capacita' e l'intelligenza di Schifani rappresenti una carica rilevante in itaglia e' di per se un sintomo che il paese e' messo malissimo.
In itaglia c'e' qualcosa che non va. Il fatto che uno con le capacita' e l'intelligenza di Schifani rappresenti una carica rilevante in itaglia e' di per se un sintomo che il paese e' messo malissimo.
"Signori benpensanti, spero non vi dispiaccia,
se in cielo in mezzo ai Santi, Dio fra le sue braccia, soffochera' il singhiozzo di quelle labbra smorte che all'odio e all'ignoranza preferirono la morte"
se in cielo in mezzo ai Santi, Dio fra le sue braccia, soffochera' il singhiozzo di quelle labbra smorte che all'odio e all'ignoranza preferirono la morte"