Urbano Cairo ha scritto:Io ho studiato (e spaccato la schiena sui libri) per 20 anni... e non mi accontento di poco manco per il cazzo
ognuno ha la sua filosofia di vita, spero che tu riesca a soddisfare i tuoi bisogni naturalmente...
Diciamo che mangio, cago e mi lavo tutti i giorni... già questa è un'ottima cosa.
Ciulo 1-2 volte a settimana per evidenti problemi logistici che mi portano lontano la mia donna.
I bisogni primari li soddisfo e ne sono felice... se poi mi dicessero "Meglio tirare su grano per 5000 Euro al mese o prenderne 1000..?". Beh dai, chi è il coglione che sceglie la seconda...?
Mavco Pizellonio ha scritto:
Tutti hanno un luogo felice. Un luogo che desiderano quando stanno male, o quando sono lontani, o quando sono tristi, e nel quale si sentono a casa.
Questo luogo per me è la Feltrinelli sotto le due torri di Bologna. Comico a dirsi.
Il pensiero di lavorare alla Feltrinelli, guadagnare poco, avere sconti sui libri, lavorare sempre nello stesso posto
- mi scusi vorrei un testo trasgressivo ... hard ... innovativo ...
mi saprebbe consigliare qualcosa?
risparmi pure i soldi e gli alberi dell'amazzonia ...
Signore ...
faccia come me ...
legga SuperZeta.iT
Voi date poca cosa dando cio' che possedete. E'quando donate voi stessi che donate veramente.
-Kahlil Gibran-
Mavco Pizellonio ha scritto:
Tutti hanno un luogo felice. Un luogo che desiderano quando stanno male, o quando sono lontani, o quando sono tristi, e nel quale si sentono a casa.
Questo luogo per me è la Feltrinelli sotto le due torri di Bologna. Comico a dirsi.
Il pensiero di lavorare alla Feltrinelli, guadagnare poco, avere sconti sui libri, lavorare sempre nello stesso posto
- mi scusi vorrei un testo trasgressivo
Per lei, signore, questo lo sarà di sicuro.
(battutaccia facile e cattiva. Ci metto una faccina: . Ecco, molto meglio)
Il mio stile è vecchio
come la casa di Tiziano
a Pieve di Cadore
Mavco Pizellonio ha scritto:Tutti hanno un luogo felice. Un luogo che desiderano quando stanno male, o quando sono lontani, o quando sono tristi, e nel quale si sentono a casa.
Questo luogo per me è la Feltrinelli sotto le due torri di Bologna. Comico a dirsi.
Il pensiero di lavorare alla Feltrinelli, guadagnare poco, avere sconti sui libri, lavorare sempre nello stesso posto, leggere i libri solo per piacere, non avere la responsabilità di dover sapere tutto... in fondo, e anche questo forse è ridicolo a dirsi, una parte di me è fatta per servire.
Questo pensiero mi ha liberato, almeno per ora. Forse non sarà la Feltrinelli, forse sarà un'altra cosa. Ma il petto non potrà gonfiarsi all'infinito. L'ansia tornerà e mi farà esplodere, o il sistema Pizellonio troverà il suo equilibrio.
Ho lavorato, dopo l'università , un anno in un megastore e due in negozi di dischi a conduzione familiare. Guadagnavo lo stretto necessario, e andava bene così. Era tempo che sognavo di farlo (la Feltrinelli era un'opzione altrettanto agognata). Poi il caso (la cessione, in affitto, del fondo da parte del proprietario) mi ha costretto a mollare.
Ma non rinnego nulla. Neanche le centinaia di euro spese mensilmente per impinguare il mio guardaroba musicale (sono relativamente recenti certe mie pretese alimentari).
Mavco Pizellonio ha scritto:
Tutti hanno un luogo felice. Un luogo che desiderano quando stanno male, o quando sono lontani, o quando sono tristi, e nel quale si sentono a casa.
Questo luogo per me è la Feltrinelli sotto le due torri di Bologna. Comico a dirsi.
Il pensiero di lavorare alla Feltrinelli, guadagnare poco, avere sconti sui libri, lavorare sempre nello stesso posto
- mi scusi vorrei un testo trasgressivo
Per lei, signore, questo lo sarà di sicuro.
[...]
non ci sono più i modi di una volta ...
ho capito...
vado alla Feltri di Via dei mille ...
almeno invece di sto barbone incollato al pc ...
mi consiglierà la fighetta bionda!!!
Voi date poca cosa dando cio' che possedete. E'quando donate voi stessi che donate veramente.
-Kahlil Gibran-
Mavco Pizellonio ha scritto:Non so nulla di fisica. Mio padre è un fisico ed io ho sempre frequentato scuole pessime. Questi due elementi sono stati sufficienti a tenermi adeguatamente ignorante anche in questa branca dello scibile umano. Cosa che rimpiango, questo va da sè. Dev'esservi in fisica, o in qualche altra disciplina, certo in alcune teorie economiche, qualcosa che parla di naturale tendenza all'equilibro degli elementi di un sistema.
....
Tutti i libri del mondo mi guardano e vogliono essere letti, ed io ho il dovere di leggerli. Non so come mi si sia piantata in testa questa pazzia, fatto è che non ho mai ritenuto plausibile il pensiero di poter vivere al di fuori di questo imperativo.
Per recuperare il tempo perduto in fatto di fisica suggerirei, fra tutti i libri del mondo che ti guardano, di dare priorità a questo: ''La strada che porta alla realtà " di Roger Penrose. Merita...
Mavco Pizellonio ha scritto:Non so nulla di fisica. Mio padre è un fisico ed io ho sempre frequentato scuole pessime. Questi due elementi sono stati sufficienti a tenermi adeguatamente ignorante anche in questa branca dello scibile umano. Cosa che rimpiango, questo va da sè. Dev'esservi in fisica, o in qualche altra disciplina, certo in alcune teorie economiche, qualcosa che parla di naturale tendenza all'equilibro degli elementi di un sistema.
....
Tutti i libri del mondo mi guardano e vogliono essere letti, ed io ho il dovere di leggerli. Non so come mi si sia piantata in testa questa pazzia, fatto è che non ho mai ritenuto plausibile il pensiero di poter vivere al di fuori di questo imperativo.
Da pseudo-laureando in chimica ti rispondo dicendoti che il principio di Le Chatelier esprime bene il concetto a cui ti riferisci.
Se l'ambiente esterno provoca una qualunque perturbazione su un sistema chimico in equilibrio, il sistema reagisce tendendo ad annullare gli effetti della perturbazione e a ristabilire l'equilibrio.
Sul sentirsi in dovere di dover leggere tutti i libri del mondo, beh ti capisco. E' come se ogni minuto della mia vita fosse sprecato, vorrei saper leggere alla velocità della luce.
Guarda attentamente, poichè ciò che stai per vedere non è più ciò che hai appena visto.
Ho vissuto per molto tempo nell'oscurità perché mi accontentavo di suonare quello che ci si aspettava da me, senza cercare di aggiungerci qualcosa di mio.
jhonnybuccia ha scritto:dall'equilibrio alla morte il passo è breve.
non è mai una vera morte, è il collasso di un equilibrio che non si puó più mantenere, in funzione del sostentamento di un altro equilibrio che puó essere sostenuto più favorevolmente (in termini termodinamici).
Ovviamente il corpo umano, che è retto da miliardi di questi equilibri, si fotte in questo caso, ma guardando le cose in un'ottica più oggettiva, il corpo umano è un ammasso di atomi.
Anima spirito e bla bla bla, là rientriamo nella quantistica, ma è un'altro par di maniche.
Guarda attentamente, poichè ciò che stai per vedere non è più ciò che hai appena visto.
Ho vissuto per molto tempo nell'oscurità perché mi accontentavo di suonare quello che ci si aspettava da me, senza cercare di aggiungerci qualcosa di mio.
Questa è la classica ex-storica: 2° donna con la quale sono andato a letto, prima donna alla quale ho detto "ti amo" (che fa sempre un sempre effetto per uno come me che l'ha detto a sole 3 donne), prime palpitazioni, prima cosa di tutto...
Ora, questa è la classica donna annoiata che cambia partner ciclicamente 1 volta all'anno.
In questo momento so che sta insieme a un individuo da circa 2 anni (quindi per le sue abitudini TROPPO).
Oggi la sento e lei mi civetta come mai nella vita... anzi, mi propone di passare una settimana da lei "Siccome ho la casa libera"...
Io non capisco, aspettiamo anni e anni la giusta 'troiona' da punire e quando ne abbiamo l'occasione ci chiediamo del come mai le donne siano cosi vacche...
Che faccio? Si va o non si va? (ho pure una donna io, se è per questo)