[quote:563557a173="Pensiero Dominante"]Ovvero: Cosa c'è nella testa degli scambisti? Altri prima di me, in questo stesso forum, se lo sono chiesto ed hanno provato garbatamente a sollevare il velo di maya su questo mondo sconosciuto, ma non mi pare che abbiano avuto molto successo: risposte banali, non dico evasive ma forse addirittura peggio: risposte che sembrano rivelare uno sconcertante vuoto mentale: "Eh sì, io e la mia compagna/o abbiamo scoperto questo nostro lato trasgressivo... e siamo tanto complici... e ci divertiamo molto con il mio lui (o con la mia lei) ... e due settimane fa abbiamo conosciuto una coppia di Vattelapesca... molto simpatica e trasgressiva e siamo stati bene assieme ... e speriamo di rivederci... e fra un mese partiremo per Cap .. e vorremmo incontrare anche dei singoli ... e i singoli assolutamente non li vogliamo perché sono maleducati ed invadenti ... e sono passati due mesi e abbiamo già tanta voglia di ritornarci..."
E CHE CAZZO E' QUESTO ???!!! UN TEMINO DA BAMBINI DELLE ELEMENTARI?
[i:563557a173]Tutte le coppie infedeli sono infedeli allo stesso modo, ogni coppia swinger è swinger a modo suo. [/i:563557a173]
O per lo meno, così sembrerebbe. Il fatto è che non riesco a trovare tracce di un comune modo di sentire fra gli scambisti, di una, per così dire, cultura comune. Ad essere onesto, per la maggior parte delle volte non riesco proprio a trovare traccia di cultura e intelligenza. Tranne rare eccezioni, non sembrano esserci modelli culturali di riferimento, sembra che ognuno vada avanti in ordine sparso. I momenti di riflessione, gli spunti di approfondimento sono una rarità , per lo più è tutto un "siamo andati qua, come vi siete trovati là , la settimana prossima ritorneremo là " eccetera eccetera. Sembrano conversazioni sciatte da sedicenni. Mamma mia. Stendiamo un pietoso velo quando qualcuno cerca di descrivere le proprie emozioni ed i propri pensieri. E' la fiera dei puntini di sospensione, delle banalità più insipide. Alle volte resto stupefatto dalla totale incapacità di accendere una scintilla di erotismo (sempre con le dovute, rare eccezioni). Non parliamo poi dei siti / home page di coppie scambiste / esibizioniste: per quel che ho potuto vedere, a parte le foto, che vivaddio, dimostrano che le persone esistono veramente, non ho mai trovato due righe dignitose che spiegassero "chi siamo veramente, che pensieri abbiamo, cosa desideriamo". Non sono neanche a conoscenza di libri che trattino della psicologia delle persone del mondo scambista. O forse la verità è che non c'è molto da raccontare, al di là di quanto dice con icastica efficacia Michel Houellebecq in un passaggio di " Le Particelle Elementari" (cito a memoria, il libro l'ho prestato e me lo devono ancora restituire): "Quanto alle donne che frequentavano quelle serate, il loro obiettivo era semplice: farsi impalare in sequenza dal maggior numero possibile di grossi cazzi". E' così dunque? Mi viene il sospetto che debba essere davvero così, che al massimo della prassi corrisponda il punto di minimo della teoria, e quanto più compulsivo e disinibito è l'atto sessuale tanto meno esso abbia alle spalle una elaborazione cerebrale dell'erotismo (esattamente l'opposto, per inciso, di quanto avviene nell'altro emisfero di "trasgressione" per antonomasia, ovvero nell'SM. Lì di discorsi se ne fanno anche sin troppi). Se è così ditelo, mi può andare benissimo così, ma DITELO, articolatelo in un discorso di senso compiuto, possibilmente utilizzando almeno dieci vocaboli distinti. Bon. Io ho parlato anche troppo. A vous!

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Caro Pensiero Dominante,
non prestare mai un libro: regalalo, piuttosto.
E il solo fatto che tu abbia citato Houellebecq, mi fa venire voglia di provare a contribuire alla discussione (dal seguito esiguo, ma avresti dovuto aspettartelo).
Forse, parte della risposta alle tua domande le fornisce lo stesso H. nel successivo (ed ancora più destabilizzante) "La Possibilità di un'Isola", quando nel racconto di Daniel1 afferma più o meno provocatoriamente che ad una donna è sufficiente l'intelligenza per capire quale sia il momento più adatto per mettere la mano sulla patta di un uomo in pubblico,
oppure quando riflette amaramente su sé stesso: un cinquantenne in decadimento fisico, senza più il vigore sessuale della gioventù, ma ancora con i desideri e le fantasie di un adolescente.
Molte volte, il più delle volte anzi, anche io e mia moglie ci troviamo a condividere le tue considerazioni: sì, la gran parte di chi appartiene al mondo dello scambismo ci si è catapultata dentro con assoluta superficialità .
Discutevo di questo proprio sabato scorso al Krystal con una giornalista slovena, la quale mi raccontava di essersi avvicinata al mondo swinger per un reportage, e di esserne poi rimasta intrigata, sino a decidere di farne parte.
Con un pizzico di cinismo, lei mi diceva di non essersi mai aspettata molto più di quanto aveva trovato.
Aggiungo, per conoscenza diretta: la superficialità è trasversale, non dettata da basi culturali poco robuste e doti immaginative modeste.
Allargando il discorso, si potrebbe considerare come, nella società d'oggi, l'uso sempre più frequente nell'esprimersi del pronome "io" (o, per estensione, del "noi"), sia inversamente proporzionale alla capacità di riflettere su se stessi, sulle motivazioni che ci spingono ad agire, o sulla natura del magma bollente dal quale nascono le nostre fantasie.
Potrebbe essere che magari in alcune occasioni abbiamo paura di guardare in faccia la bestia che si agita in noi?
Lo stracitato O.Wilde parrebbe confermarlo: "Coloro che penetrano sotto la superficie, lo fanno a proprio rischio e pericolo"
E' quel che ipotizza Belnudo, mi par di capire, e può valere nell'ipotesi in cui la scelta di lasciare la bestia assopita sia consapevole.
Questi casi non sono però la maggior parte: credo che a molte persone difetti l'immaginazione, o la capacità di ammettere che le molle che ci spingono ad agire o a fare delle scelte in campo sessuale possano avere una motivazione differente dalla pura fisicità .
E' come se il convincersi di essere mossi solo ed unicamente da un istinto, ci svuotasse da ogni responsabilità , e ci evitasse pertanto di confrontarci con pensieri a volte scomodi.
Riflettere sulle proprie scelte, dall'acquisto di un auto sino al mettere al mondo un figlio, è qualcosa che la gran parte di noi già non fa volentieri, figuriamoci poi se si entra nel campo dei tabù coi quali siamo nati e cresciuti.
Dal punto di vista sessuale, siamo monogami solo per rassegnazione, o mancanza di creatività : se accettassimo questo assunto, magari riusciremmo a vedere tutto sotto un'altra ottica, o magari ad aprire del tutto gli occhi.
Insomma, Pensiero Dominante, tu sembri affermare con disappunto comprensibile che la scelta consapevole di appartenere al mondo swingers, giunta come conclusione di un percorso all'interno dei propri pensieri meno confessabili e, punto fondamentale, condivisa con il proprio partner, dovrebbe poggiare su basi più solide di un generico: "Mi scopo un sacco di donne; sono contento se anche mia moglie si diverte, e tra noi non ci sono gelosie".
Si potrebbe obbiettare che posso descrivere una rosa con quante parole voglio, ma così facendo corro solo il rischio di mistificare l'oggetto dei miei pensieri, perché "Una rosa è una rosa è una rosa" (G.Stein).
Così, forse, il far parte di questo strano mondo, non è tanto più di questo dopotutto;
personalmente però ho sempre preferito credere che avesse ragione Aldo Busi, quando affermava che "...avere più parole, è come avere più vita, pur all'interno della vita stessa".
"Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare un'intera via crucis con una semplice stretta di mano, od una visita ad un museo, e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi, e miliardi di parole d'amore..." (Andrea Pazienza)
"Se fai la tua scelta, cerca di perdere" (Lou Reed)
"Bisogna diventare ossessionati, e poi rimanerlo tutta la vita" (John Irving)