19 luglio 2009.
Voglio ricordarlo così, con le parole di Grillo. Chi ha avuto possibilità /volontà di andare oltre le comode apparenze di quegli anni, sa che nelle parole di Grillo c'è una grossa parte di Verità .
Purtroppo, ancora una volta, è una voce fuori dal coro.
'Paolo Borsellino era un giudice che sapeva di essere ammazzato. Sapeva che il tritolo veniva dal continente (come dicono i siciliani), sapeva che era di origine militare, sapeva che se la mafia era l'esecutrice, una parte dello Stato era il mandante. E' andato al macello insieme alla scorta. Ogni domenica si recava a trovare sua madre in via D'Amelio. Davanti al cancello del condominio non c'era una transenna, un divieto qualunque che impedisse di parcheggiare un'autobomba. Bastava un vigile per salvarlo.
Il fetore delle istituzioni di allora, in gran parte quelle di adesso, sta emergendo dalle dichiarazioni del figlio di Ciancimino, dalle denunce incessanti di quel piccolo grande uomo che è il fratello di Borsellino, Salvatore, dal processo a Marcello Dell'Utri in corso a Palermo. I servizi segreti trattavano con la mafia, Totó Riina dettó le condizioni della pace tra Stato e mafia in un papello, una pace tra Stati conniventi. A ognuno il suo.
La verità verrà fuori, la luce della vita e della morte di Borsellino è troppo potente per impedirlo. Paolo Borsellino ha spiegato in una delle sue ultime interviste l'equivoco di fondo della politica italiana. Il politico colluso, amico, referente, compare di affari, testimone di nozze di un criminale non ha bisogno di una condanna per uscire dalla vita pubblica. I partiti non devono "soltanto essere onesti, ma apparire onesti".
E oggi abbiamo uno psiconano per presidente del Consiglio che proclama eroe Mangano, un mafioso che viveva a casa sua e portava a scuola i suoi figli e il fondatore di Forza Italia condannato in primo grado a nove anni per relazioni con la mafia..." (grillo.it)
p.s.
ai più pazzi, o incoscienti, suggerisco di andare a cercare un'intervista di qualche tempo fa a Genchi (consulente di De Magistris) su la7, se non sbaglio, e di ascoltarla dopo aver letto le parole di Toto Riina riferite oggi dal proprio Difensore ad un giornalista di Repubblica.
Scoprirete, senza molta fatica, che Borsellino e De Magistris sono stati fatti fuori per lo stesso motivo. Solo che il secondo ancora respira.
EDIT: come non detto, l'ho trovata io ed è del blog di Grillo, eccola
http://www.youtube.com/watch?v=LbkUw0Bopmw