[O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
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mamma ragazzi.. il c.d. "decreto sicurezza" è uno sfregio pazzesco alla Costituzione, ai valori sociali, all'intelligenza, al buon gusto, a tutto di tutto..
non riesco a leggerlo come si deve, è più forte di me.
è una cosa vergognosa e allucinante.Incredibilissima.
che Dio ci aiuti. Anzi, a questo punto, si salvi chi puó.
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"Ciak Sigile" (Danny)
- Husker_Du
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Per chi vota berlusconi quello che dicono all'estero di lui non conta nulla.Squirto ha scritto:altro giornale comunista:
Economist: "Il vero scandalo? Berlusconi che nega la crisi"
http://www.repubblica.it/2009/06/sezion ... ras-3.html
pessimisti stalinisti illiberali!
Riuscirebbero a trovare una giustificazione per il loro voto comunque.....e non cambierebbero idea comunque.
Siamo a livello di tifo calcistico oramai.....indipendentemente da quanto bene gioca la tua squadra e dai risultati, tifi lo stesso.
Personalmente credo che l'itaglia si meriti tutto cio'.....Berlusconi e' l'incarnazione tipica della cultura italiana (clientelare, mafiosa, del piu' furbo che la mette in culo al piu' debole, etc. etc.) ed e' quindi giusto che noi si esporti Berlusconi.
"Signori benpensanti, spero non vi dispiaccia,
se in cielo in mezzo ai Santi, Dio fra le sue braccia, soffochera' il singhiozzo di quelle labbra smorte che all'odio e all'ignoranza preferirono la morte"
se in cielo in mezzo ai Santi, Dio fra le sue braccia, soffochera' il singhiozzo di quelle labbra smorte che all'odio e all'ignoranza preferirono la morte"
Husker_Du ha scritto:Per chi vota berlusconi quello che dicono all'estero di lui non conta nulla.Squirto ha scritto:altro giornale comunista:
Economist: "Il vero scandalo? Berlusconi che nega la crisi"
http://www.repubblica.it/2009/06/sezion ... ras-3.html
pessimisti stalinisti illiberali!
Riuscirebbero a trovare una giustificazione per il loro voto comunque.....e non cambierebbero idea comunque.
anzi, di solito dicono cose tipo:
"bah, 'sti inglesi, cosa vogliono? non vedono l'ora di parlar male delle altre nazioni"
"eh, guardassero a casa loro, tutti ubriachi dalle sei del pomeriggio, e poi la loro cucina fa schifo"
etc.
tutte varianti della perfida Albione

You are what you is (Frank Zappa)
"Cosa c'entra il Papa con l'apertura dell'anno accademico? E' come se a un concistoro si decidesse di invitare Belladonna" (Sacre Scuole)
"Che ci posso fare? Le banalità non mi emozionano" (Breglia)
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- norrin2007
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un pó di misura, squirto.Squirto ha scritto: per tutti i giudici amministrativi vale l'articolo 51 del codice di procedura civile per cui "se un giudice è un commensale abituale di una delle parti egli deve astenersi dal giudizio"
per logica, un giudice costituzionale...
se oltre alla norma (che già letteralmente è chiara...), ti fossi soffermato anche sulle pronunce della giurisprudenza in materia, ti renderesti conto che, nel caso di specie, siamo fuori dell'ambito di applicabilità dell'art.51 c.p.c.
fino a prove in contrario, una cena è una cosa, l'abituale commensalità (ex art.51 c.p.c.) un'altra.
p.s. a scanso di equivoci, ho già detto che secondo me si è trattato di un episodio gravissimo, senza se e senza ma.
se parli di "opportunità ", siamo d'accordissimo, ma il "dovere" di astensione del giudice non esiste, in questo caso.
"Nessun uomo è mai tanto grande come quando è in ginocchio davanti a Dio." (B. Pascal)
"Vi è una sola cosa peggiore dell'ingiustizia: la giustizia senza la spada in mano. Quando il diritto non è la forza è male." (O. Wilde)
"io so' 'n gueriero che sta riposanno dopo che ha rivortato mezzo monno. ma ormai c'ho er doppio petto e la cravatta, 'ndo voi che vada..." (F. Califano)
"sta diventando morale tutto ciò che ci conviene. praticamente, un affare." G. Gaber
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- jhonnybuccia
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- norrin2007
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esatto.
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norrin2007 ha scritto:un pó di misura, squirto.Squirto ha scritto: per tutti i giudici amministrativi vale l'articolo 51 del codice di procedura civile per cui "se un giudice è un commensale abituale di una delle parti egli deve astenersi dal giudizio"
per logica, un giudice costituzionale...
se oltre alla norma (che già letteralmente è chiara...), ti fossi soffermato anche sulle pronunce della giurisprudenza in materia, ti renderesti conto che, nel caso di specie, siamo fuori dell'ambito di applicabilità dell'art.51 c.p.c.
fino a prove in contrario, una cena è una cosa, l'abituale commensalità (ex art.51 c.p.c.) un'altra.
p.s. a scanso di equivoci, ho già detto che secondo me si è trattato di un episodio gravissimo, senza se e senza ma.
se parli di "opportunità ", siamo d'accordissimo, ma il "dovere" di astensione del giudice non esiste, in questo caso.
norrin, certo, il 'dovere' in questo caso riguarda il comportamento e il senso stesso delle istituzioni, non un 'reato'. infatti ho scritto "per logica..." intendendo che sarebbe cosa opportuna non comportarsi in quel modo.
tra l'altro, non si tratta di "una cena", perchè la "abituale commensalità ", a leggere la lettera di Mazzella al premier, c'è eccome:
"Caro Silvio, a parte il fatto che non era quella la prima volta che venivi a casa mia e che non sarà certo l'ultima"
"A casa mia, come tu sai per vecchia consuetudine, la cena è [...]"
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- duck65
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...bah mediocre...un-mediocre-come-tanti ha scritto:magari potessi grattarmi i coglioni tutto il giorno......e poi perkè sei così aggressivo ??? prima contro sigile.......adesso contro di me...........eppure dicono che il porno rilassi......io che sono un pó in la con gli anni ticonsiglio qualcosa con angelica bella e sarah young....sarà perkè avevo 20 anni me la trovavo irresistibili......sono sicuro che nella videoteca di silvio nn mancheranno.......duck65 ha scritto:...purtroppo...a differenza tua...non ho tempo di grattarmi i coglioni tutto il giorno e di guardare la tv...un-mediocre-come-tanti ha scritto:guarda che tra poco comincia il tg4.......duck cerca di non perderlo.......sdraiati sotto la televisione e venera il tuo giornalista preferito.......se sei fortunato stasera c'è
anche bruno vespa........
...quando arrivo a casa la sera sono in orario degli approfondimenti del TG3...e' per questo che mi sono avvicinato al porno...
ad maiora
...come vedi sono del 65 e, quindi, Angelica Bella e Sarah Young hanno beneficiato di numerosi "apprezzamenti" da parte mia...
...io non sono aggressivo...di natura...pero' non mi si deve prendere per il culo...soprattutto se, come e' tra di noi, non esiste una "frequentazione" seppur forumistica...
...quindi se tu mi prendi per il culo io, di rimando, ti ci mando affanculo...
...ovviamente sempre in amicizia...
ad maiora
TORY FOREVER!!!
A VOLTE PARI ESSERE IL TAORMINA DI DI PIETRO (CanellaBruneri su Sigile) cit.
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- duck65
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...per la precisione 4 Giugno 1965...qual'e' il problema...ti sembro piu' infantile di quello che dovrei...?!?sigile ha scritto:duck65 spero tu non abbia l'età che si deduce dal tuo nickname.
Comunque signori, segnate la data di oggi sul calendario: è nato il Decreto Sicurezza, un'altra PAGLIACCIATA con effetti CRIMINALI devastanti per il sistema giudiziario e sociale itagliano.
meno male che silvio c'è.
...puo' essere...cosi' come puo'essere che con gli anacoluti io decida di usare un linguaggio essenziale...di modo che non ci siano fraintendimenti e il messaggio arrivi bello chiaro...
...adesso rilassati e torna a gingillarti il clitoride...
ad maiora
TORY FOREVER!!!
A VOLTE PARI ESSERE IL TAORMINA DI DI PIETRO (CanellaBruneri su Sigile) cit.
A VOLTE PARI ESSERE IL TAORMINA DI DI PIETRO (CanellaBruneri su Sigile) cit.
- GaiusBaltar
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- Località: Profondo Nord
Da Panorama, ovvio che non sarà considerato attendibile, dopotutto se non viene da travaglione, repubblichetta o espressuccio non vale una cippa:
PATTY DADDY, ESCORT BIPARTISAN - "PANORAMA" SMONTA LA VITA E LE OPERE DELLA D'ADDARIO - GLI INQUIRENTI NON SI FIDANO PIà™ â€“ L'AVVOCATESSA VICINA A VENDOLA ED EMILIANO, LE SERATE COI POLITICI LOCALI E TANTE COINCIDENZE - LA TRAPPOLA SI àˆ INCEPPATA?...
Gianluigi Nuzzi per "Panorama"
La trappola si è inceppata. Le manette che dovevano scattare alla vigilia del G8 nell'inchiesta sul sexgate all'italiana sono rimaste appese al muro. Niente arresti, niente retate nel filone che vuole la cocaina stivata in valigie alla volta della villa dell'imprenditore Gianpaolo Tarantini, a Capriccioli in Costa Smeralda, dominus del gossip su spartiti giudiziari. In procura a Bari volano le colombe.
Il capo, Emilio Marzano, prima si è spazientito per le deformazioni apparse sui giornali, le fughe di notizie sull'inchiesta. Poi, anticipando di suo e di poche ore il monito del presidente Giorgio Napolitano sulla «tregua» per il simposio all'Aquila, ha impartito la linea della prudenza. Manette rinviate, spazzate via le nubi e la pioggia acida che poteva cadere sui grandi della Terra con i fumi velenosi di intercettazioni, i nuovi gossip e le delazioni nel ventilatore.
Che si trattasse di una trappola non lo fa supporre solo una certa sincronia giudiziaria, apparente replica del 1994 a Napoli, il summit internazionale sulla criminalità organizzata e quell'avviso di garanzia che dal pool di Milano azzoppó il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
àˆ la genesi stessa di questo rozzo sex-gate, la storia opaca di Patrizia D'Addario, le sue frequentazioni e i piani d'assalto, le confessioni delle sue amiche, a imporre questa deduzione.
Serve anzitutto conoscere D'Addario, al di là della lieta trilogia precotta finora sapientemente distribuita. Prima scena: Patrizia prostituta vittima del suo protettore che si ribella e lo fa arrestare. Seconda: Patrizia donna avvenente che si concede al premier per una notte registrando scene dell'incontro dopo essere stata pagata 1.000 euro da un imprenditore, che Berlusconi incautamente ha per amico.
Terza e ultima scena: Patrizia chiede al premier la solita, italica spintarella su un progetto edilizio. Lamenta di essere stata illusa (ma illudere una prostituta pare una contraddizione in termini, in genere avviene il contrario) e si vendica raccontando ai giornali fatti privati del presidente del Consiglio.
La storia è andata diversamente. Lo svelano gli investigatori, che loro malgrado hanno avuto a che fare con D'Addario negli ultimi 5-6 anni a Bari. Tutti mostrano diffidenza, fastidio nei suoi confronti. Lo raccontano i faldoni di atti su questa donna, custoditi negli archivi della questura e dei carabinieri in città . Patrizia, donna che fa degli altrui segreti e debolezze arma impropria di sopravvivenza.
«Ogni volta che D'Addario veniva a questuare» racconta un inquirente «lasciavo sempre la porta dell'ufficio aperta. Perchè? àˆ una donna contraddittoria, crea problemi, è pericolosa». Come mostrano alcuni retroscena della sua vita.
Tutto inizia nel 2005. Patrizia vive di prostituzione. Adesca i clienti nella discoteca di Bisceglie, la vedono allo Sheraton di Bari, nelle masserie della zona. Alle forze di polizia è pressochè sconosciuta, sebbene abbia alcuni singolari primati. àˆ una delle poche, forse l'unica italiana, a risalire i flussi migratori delle colleghe slave. Nel 2007 compie infatti trasferte in Montenegro, dove va a lavorare, raccontano in questura, accompagnando alcuni ladri che s'occupano di esportare auto di lusso.
La storia si ingarbuglia. Sulla scena compare Giuseppe Barba, che divide la sua vita tra la casa di Patrizia e la sua famiglia, con moglie e figli. Barba, a detta di D'Addario, la costringe a prostituirsi. Sono anni bui. Le denunce fra i due si incrociano. Patrizia una volta bussa in questura con un braccio fasciato: «Mi picchia» dice. Un'altra volta scatta l'oltraggio a pubblico ufficiale perchè non si ferma a un posto di blocco e insulta i poliziotti. Un'altra volta presenta una denuncia per molestie addirittura contro alcuni agenti che rispondono ipotizzando la calunnia.
La donna si attrezza e usa metodi più sofisticati, nemmeno Stefania Ariosto, che aveva presentato fior di denunce, predisponeva telecamere, microfoni e scatti fotografici. Patrizia filma un amplesso con il suo protettore Giuseppe. Chi l'ha esaminato racconta che nel video Patrizia si lamenta, dice che non ce la fa più a prostituirsi... E lui replica che hanno bisogno di soldi. Insomma, la prova dello sfruttamento. Il filmino finisce in procura, Barba viene arrestato, Patrizia affrancata, libera.
àˆ il lieto fine atteso per ogni prostituta? Macchè, quando il terribile magnaccia esce di galera, Patrizia delude tutti e torna a convivere con l'aguzzino. Gli apre le porte di casa. Strano no? La scelta la rende inaffidabile agli occhi degli investigatori. Ma lei cerca sempre comprensione e conforto. Punta in alto.
Non si sa per quale canale (ed è un mistero che si ritrova in tante storie di Patrizia) riesce ad avvicinare addirittura il questore Vincenzo Speranza. Teme di fare la fine di Marisa Scopece, un'amica prostituta finita carbonizzata che tempo prima aveva accompagnato dagli inquirenti. Ma anche qui le sue paure si rivelano infondate.
Arriviamo agli ultimi anni. Patrizia comincia a frequentare politici. Politici di sinistra che finora non sono emersi nell'inchiesta barese. Eppure, i racconti si sovrappongono facendo della cosiddetta questione morale un problema comunque senza colore politico. àˆ la storia della villa disabitata alle porte di Matera dove è stata vista D'Addario. Una casa protetta da allarmi e soprattutto dall'omertà che lega certa politica agli appalti. A quelle commistioni che solo ora hanno convinto il governatore Nichi Vendola ad azzerare la giunta regionale. Con buona pace della procura di Bari.
La villa, a un'ora dall'epicentro del sexgate all'italiana, in terra lucana, viene tirata a lucido e aperta solo per le feste. Il padrone non vuole mischiare la famiglia agli affari. Così «i saloni, le camere si spalancano a festa tra balli e fiumi di champagne, cinque, sei volte l'anno» racconta il professionista barese rintracciato da Panorama e che ha partecipato a quegli incontri «fino all'alba.
Imprenditori che hanno tirato su imperi sul pubblico (sanità , infrastrutture, costruzioni soprattutto), gioiosi politici pugliesi targati Pd e un tripudio di bellezze locali, ragazze sfrontate nei loro modi spicci e diretti. Escort, insomma, a iniziare dall'intramontabile Patrizia D'Addario».
Che qui come in mille altri appuntamenti del potere pugliese era ora vicina, ora amica, ora qualcos'altro. Perchè a suggerire di infilare le sue mosse in uno scacchiere studiato dalla sinistra per fare cadere Berlusconi sono vicinanze, fatti e racconti di amiche. Come quelli di Manila Gorio, un transessuale assai vicino a D'Addario: in un'intervista rilasciata a Grazia Longo sulla Stampa sostiene che «è stata direttamente Patrizia a chiedere aiuto a dei politici pugliesi spiegando il materiale bomba che aveva tra le mani». Ovvero i nastri di Palazzo Grazioli.
Peraltro la storia non sta in piedi. Come puó essere credibile questo cambio strategico? Prima la prostituta decide di costituire prove audio e video dei suoi incontri nella capitale, lasciandoci ipotizzare che un domani avrebbe potuto rinfacciarli. Poi, solo per un'apparente delusione su un progetto edilizio, decide di azzerare il potenziale credito e ogni futuro «professionale» svelando le sue preziose informazioni. Segue, subito dopo, una serie infinita di coincidenze.
àˆ una coincidenza che il suo avvocato, Maria Pia Vigilante, abbia in città rapporti solidi con la sinistra e con la procura, saldati fin dai tempi della difesa dei pentiti di Cerignola. Vigilante è collegata alla giunta regionale Vendola, che la sostiene finanziariamente nei suoi progetti contro la tratta di esseri umani; è in ottimi rapporti con il sindaco di Bari Michele Emiliano e con il senatore Alberto Maritati, entrambi del Pd ed ex magistrati; ha dispensato a D'Addario efficaci consigli di strategia mediatica.
A questo punto, saltata la trappola, per il G8, rimangono i fantasmi. Le foto della Sardegna, tra annunci e smentite di nuovi clic, o magari qualche spifferata dagli armadi blindati che custodiscono le «prove», non sui patti per dividersi gli appalti, tra feste, festini e accordi sottobanco, o sulla longa manus della Sacra corona unita, ma sugli incontri di Patrizia con il premier.
PATTY DADDY, ESCORT BIPARTISAN - "PANORAMA" SMONTA LA VITA E LE OPERE DELLA D'ADDARIO - GLI INQUIRENTI NON SI FIDANO PIà™ â€“ L'AVVOCATESSA VICINA A VENDOLA ED EMILIANO, LE SERATE COI POLITICI LOCALI E TANTE COINCIDENZE - LA TRAPPOLA SI àˆ INCEPPATA?...
Gianluigi Nuzzi per "Panorama"
La trappola si è inceppata. Le manette che dovevano scattare alla vigilia del G8 nell'inchiesta sul sexgate all'italiana sono rimaste appese al muro. Niente arresti, niente retate nel filone che vuole la cocaina stivata in valigie alla volta della villa dell'imprenditore Gianpaolo Tarantini, a Capriccioli in Costa Smeralda, dominus del gossip su spartiti giudiziari. In procura a Bari volano le colombe.
Il capo, Emilio Marzano, prima si è spazientito per le deformazioni apparse sui giornali, le fughe di notizie sull'inchiesta. Poi, anticipando di suo e di poche ore il monito del presidente Giorgio Napolitano sulla «tregua» per il simposio all'Aquila, ha impartito la linea della prudenza. Manette rinviate, spazzate via le nubi e la pioggia acida che poteva cadere sui grandi della Terra con i fumi velenosi di intercettazioni, i nuovi gossip e le delazioni nel ventilatore.
Che si trattasse di una trappola non lo fa supporre solo una certa sincronia giudiziaria, apparente replica del 1994 a Napoli, il summit internazionale sulla criminalità organizzata e quell'avviso di garanzia che dal pool di Milano azzoppó il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
àˆ la genesi stessa di questo rozzo sex-gate, la storia opaca di Patrizia D'Addario, le sue frequentazioni e i piani d'assalto, le confessioni delle sue amiche, a imporre questa deduzione.
Serve anzitutto conoscere D'Addario, al di là della lieta trilogia precotta finora sapientemente distribuita. Prima scena: Patrizia prostituta vittima del suo protettore che si ribella e lo fa arrestare. Seconda: Patrizia donna avvenente che si concede al premier per una notte registrando scene dell'incontro dopo essere stata pagata 1.000 euro da un imprenditore, che Berlusconi incautamente ha per amico.
Terza e ultima scena: Patrizia chiede al premier la solita, italica spintarella su un progetto edilizio. Lamenta di essere stata illusa (ma illudere una prostituta pare una contraddizione in termini, in genere avviene il contrario) e si vendica raccontando ai giornali fatti privati del presidente del Consiglio.
La storia è andata diversamente. Lo svelano gli investigatori, che loro malgrado hanno avuto a che fare con D'Addario negli ultimi 5-6 anni a Bari. Tutti mostrano diffidenza, fastidio nei suoi confronti. Lo raccontano i faldoni di atti su questa donna, custoditi negli archivi della questura e dei carabinieri in città . Patrizia, donna che fa degli altrui segreti e debolezze arma impropria di sopravvivenza.
«Ogni volta che D'Addario veniva a questuare» racconta un inquirente «lasciavo sempre la porta dell'ufficio aperta. Perchè? àˆ una donna contraddittoria, crea problemi, è pericolosa». Come mostrano alcuni retroscena della sua vita.
Tutto inizia nel 2005. Patrizia vive di prostituzione. Adesca i clienti nella discoteca di Bisceglie, la vedono allo Sheraton di Bari, nelle masserie della zona. Alle forze di polizia è pressochè sconosciuta, sebbene abbia alcuni singolari primati. àˆ una delle poche, forse l'unica italiana, a risalire i flussi migratori delle colleghe slave. Nel 2007 compie infatti trasferte in Montenegro, dove va a lavorare, raccontano in questura, accompagnando alcuni ladri che s'occupano di esportare auto di lusso.
La storia si ingarbuglia. Sulla scena compare Giuseppe Barba, che divide la sua vita tra la casa di Patrizia e la sua famiglia, con moglie e figli. Barba, a detta di D'Addario, la costringe a prostituirsi. Sono anni bui. Le denunce fra i due si incrociano. Patrizia una volta bussa in questura con un braccio fasciato: «Mi picchia» dice. Un'altra volta scatta l'oltraggio a pubblico ufficiale perchè non si ferma a un posto di blocco e insulta i poliziotti. Un'altra volta presenta una denuncia per molestie addirittura contro alcuni agenti che rispondono ipotizzando la calunnia.
La donna si attrezza e usa metodi più sofisticati, nemmeno Stefania Ariosto, che aveva presentato fior di denunce, predisponeva telecamere, microfoni e scatti fotografici. Patrizia filma un amplesso con il suo protettore Giuseppe. Chi l'ha esaminato racconta che nel video Patrizia si lamenta, dice che non ce la fa più a prostituirsi... E lui replica che hanno bisogno di soldi. Insomma, la prova dello sfruttamento. Il filmino finisce in procura, Barba viene arrestato, Patrizia affrancata, libera.
àˆ il lieto fine atteso per ogni prostituta? Macchè, quando il terribile magnaccia esce di galera, Patrizia delude tutti e torna a convivere con l'aguzzino. Gli apre le porte di casa. Strano no? La scelta la rende inaffidabile agli occhi degli investigatori. Ma lei cerca sempre comprensione e conforto. Punta in alto.
Non si sa per quale canale (ed è un mistero che si ritrova in tante storie di Patrizia) riesce ad avvicinare addirittura il questore Vincenzo Speranza. Teme di fare la fine di Marisa Scopece, un'amica prostituta finita carbonizzata che tempo prima aveva accompagnato dagli inquirenti. Ma anche qui le sue paure si rivelano infondate.
Arriviamo agli ultimi anni. Patrizia comincia a frequentare politici. Politici di sinistra che finora non sono emersi nell'inchiesta barese. Eppure, i racconti si sovrappongono facendo della cosiddetta questione morale un problema comunque senza colore politico. àˆ la storia della villa disabitata alle porte di Matera dove è stata vista D'Addario. Una casa protetta da allarmi e soprattutto dall'omertà che lega certa politica agli appalti. A quelle commistioni che solo ora hanno convinto il governatore Nichi Vendola ad azzerare la giunta regionale. Con buona pace della procura di Bari.
La villa, a un'ora dall'epicentro del sexgate all'italiana, in terra lucana, viene tirata a lucido e aperta solo per le feste. Il padrone non vuole mischiare la famiglia agli affari. Così «i saloni, le camere si spalancano a festa tra balli e fiumi di champagne, cinque, sei volte l'anno» racconta il professionista barese rintracciato da Panorama e che ha partecipato a quegli incontri «fino all'alba.
Imprenditori che hanno tirato su imperi sul pubblico (sanità , infrastrutture, costruzioni soprattutto), gioiosi politici pugliesi targati Pd e un tripudio di bellezze locali, ragazze sfrontate nei loro modi spicci e diretti. Escort, insomma, a iniziare dall'intramontabile Patrizia D'Addario».
Che qui come in mille altri appuntamenti del potere pugliese era ora vicina, ora amica, ora qualcos'altro. Perchè a suggerire di infilare le sue mosse in uno scacchiere studiato dalla sinistra per fare cadere Berlusconi sono vicinanze, fatti e racconti di amiche. Come quelli di Manila Gorio, un transessuale assai vicino a D'Addario: in un'intervista rilasciata a Grazia Longo sulla Stampa sostiene che «è stata direttamente Patrizia a chiedere aiuto a dei politici pugliesi spiegando il materiale bomba che aveva tra le mani». Ovvero i nastri di Palazzo Grazioli.
Peraltro la storia non sta in piedi. Come puó essere credibile questo cambio strategico? Prima la prostituta decide di costituire prove audio e video dei suoi incontri nella capitale, lasciandoci ipotizzare che un domani avrebbe potuto rinfacciarli. Poi, solo per un'apparente delusione su un progetto edilizio, decide di azzerare il potenziale credito e ogni futuro «professionale» svelando le sue preziose informazioni. Segue, subito dopo, una serie infinita di coincidenze.
àˆ una coincidenza che il suo avvocato, Maria Pia Vigilante, abbia in città rapporti solidi con la sinistra e con la procura, saldati fin dai tempi della difesa dei pentiti di Cerignola. Vigilante è collegata alla giunta regionale Vendola, che la sostiene finanziariamente nei suoi progetti contro la tratta di esseri umani; è in ottimi rapporti con il sindaco di Bari Michele Emiliano e con il senatore Alberto Maritati, entrambi del Pd ed ex magistrati; ha dispensato a D'Addario efficaci consigli di strategia mediatica.
A questo punto, saltata la trappola, per il G8, rimangono i fantasmi. Le foto della Sardegna, tra annunci e smentite di nuovi clic, o magari qualche spifferata dagli armadi blindati che custodiscono le «prove», non sui patti per dividersi gli appalti, tra feste, festini e accordi sottobanco, o sulla longa manus della Sacra corona unita, ma sugli incontri di Patrizia con il premier.
"Nel torbido si pesca meglio" Il Direttorino
"La cattiveria dei buoni è pericolosissima" G. Andreotti
http://www.youtube.com/watch?v=KLaTmro5MfE
"La cattiveria dei buoni è pericolosissima" G. Andreotti
http://www.youtube.com/watch?v=KLaTmro5MfE
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la lettera di mazzella non l'avevo letta. le cose cambiano...Squirto ha scritto:norrin2007 ha scritto:un pó di misura, squirto.Squirto ha scritto: per tutti i giudici amministrativi vale l'articolo 51 del codice di procedura civile per cui "se un giudice è un commensale abituale di una delle parti egli deve astenersi dal giudizio"
per logica, un giudice costituzionale...
se oltre alla norma (che già letteralmente è chiara...), ti fossi soffermato anche sulle pronunce della giurisprudenza in materia, ti renderesti conto che, nel caso di specie, siamo fuori dell'ambito di applicabilità dell'art.51 c.p.c.
fino a prove in contrario, una cena è una cosa, l'abituale commensalità (ex art.51 c.p.c.) un'altra.
p.s. a scanso di equivoci, ho già detto che secondo me si è trattato di un episodio gravissimo, senza se e senza ma.
se parli di "opportunità ", siamo d'accordissimo, ma il "dovere" di astensione del giudice non esiste, in questo caso.
norrin, certo, il 'dovere' in questo caso riguarda il comportamento e il senso stesso delle istituzioni, non un 'reato'. infatti ho scritto "per logica..." intendendo che sarebbe cosa opportuna non comportarsi in quel modo.
tra l'altro, non si tratta di "una cena", perchè la "abituale commensalità ", a leggere la lettera di Mazzella al premier, c'è eccome:
"Caro Silvio, a parte il fatto che non era quella la prima volta che venivi a casa mia e che non sarà certo l'ultima"
"A casa mia, come tu sai per vecchia consuetudine, la cena è [...]"
"Nessun uomo è mai tanto grande come quando è in ginocchio davanti a Dio." (B. Pascal)
"Vi è una sola cosa peggiore dell'ingiustizia: la giustizia senza la spada in mano. Quando il diritto non è la forza è male." (O. Wilde)
"io so' 'n gueriero che sta riposanno dopo che ha rivortato mezzo monno. ma ormai c'ho er doppio petto e la cravatta, 'ndo voi che vada..." (F. Califano)
"sta diventando morale tutto ciò che ci conviene. praticamente, un affare." G. Gaber
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Gaius..per un gionale/rivista, una cosa è essere di area, quindi avere delle simpatie....altro è essere di proprietà , quindi al servizio..GaiusBaltar ha scritto:Da Panorama, ovvio che non sarà considerato attendibile, dopotutto se non viene da travaglione, repubblichetta o espressuccio non vale una cippa:
...................
Ricordati quanto ti dissi a proposito dell' articolo di Panorama secondo il quale Berlusca aveva sanato di tasca sua i 65 milioni del deficit di bilancio del Milan di questa stagione

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"Non darmi del Voi prima di tutto. Quando parli con un interlocutore rivolgiti a lui e non generalizzare" (Il Fede)
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