dall'inchiesta emerge il possibile intervento della mafia, scavando si è scoperto che la montereale è stata fidanzata col rampollo di una nota famiglia mafiosa: http://www.americaoggi.info/2009/06/26/ ... al-giudicegianni e pinotto ha scritto:9) la montereale è stata l'unica che ha difeso berlusconi. crede che questo c'entri qualcosa con la sua auto bruciata?
benrintronato camminatore

Si tinge invece di un piccolo giallo l'inchiesta sulle feste nelle residenze del presidente del Consiglio. Ieri mattina è andata a fuoco l'auto di Barbara Montereale che con la escort Patrizia D'Addario e Lucia Rossini, partecipó tra l'altro alla cena del 4 novembre scorso a Palazzo Grazioli, residenza romana di Silvio Berlusconi. A quella cena, alla quale c'era anche Gianpaolo Tarantini, Montereale sarebbe intervenuta quale ragazza-immagine, mentre D'Addario avrebbe trascorso a Palazzo Grazioli anche la notte e Rossini sarebbe andata lì solo quale amica di D'Addario. Al magistrato Montereale ha raccontato di essere stata anche in Sardegna a villa Certosa, e che in quella occasione il premier le regaló soldi e monili.
L'auto era parcheggiata a Modugno (Bari) in via Catania, nelle vicinanze dell'abitazione della Montereale. Qualcuno ha forzato lo sportello dal lato passeggeri dell'Honda Jazz e ha cosparso liquido infiammabile nell'abitacolo, appiccando il fuoco. L'incendio è stato spento dai pompieri. .
Si tratta dunque di un fatto che alimenta la tensione e la pressione su un'inchiesta che continua a procedere spedita con nuovi sviluppi, alla luce dell'intreccio di festini, prostituzione, appalti e polvere bianca che stanno emergendo dalle confuse verifiche giudiziarie baresi.
Uno degli obiettivi dell'indagine è verificare come venissero scelte le ospiti a pagamento. La versione della D'Addario (che rimane la testimone più preziosa anche perchè il suo racconto è riscontrato da foto e registrazioni) secondo la quale ogni ragazza che partecipava alle feste "prendeva una busta dove c'era il compenso per rimanere anche dopo la cena", è stata confermata anche dalla Montereale.
Ma è proprio sul reclutamento che gli inquirenti stanno cercando di trovare nuovi elementi. Non si esclude che potesse avvenire anche negli ambienti della criminalità organizzata. Per questo i magistrati stanno verificando la causalità di una relazione della Montereale con Radames Parisi, il nipote di un boss malavitoso. Gli stessi inquirenti non escludono che davanti al leader Berlusconi possano essere arrivate anche donne legate ai clan.