da milannews.it: "La Gazzetta dello sport di domenica conteneva un articolo che puó risultare molto interessante per trovare una spiegazione e una chiave di lettura alle incomprensibili scelte di mercato rossonere: in esso si sosteneva una teoria apparentemente irrazionale ma che ha un fondamento logico, ovvero che vendendo Kakà e tenendo Ronaldinho, il Milan non perderebbe sul piano dell'immagine, in quanto all'estero le prestazioni dei giocatori contano meno, vale più che altro la cosiddetta "immagine" dei calciatori e in questo senso Ronaldinho "tira" come e più di Kakà , essendo il secondo giocatore più conosciuto al mondo dopo Beckham (casualmente entrambi al Milan in questa seconda fase di stagione...). In pratica, grazie a Dinho e allo Spice boy, la società rossonera ha avuto risultati egregi sul piano dell'immagine fin dal ritiro invernale di Dubai, anche se da quel momento la stagione è diventata negativa sul piano dei risultati, mentre un giocatore come Kakà non sembra essere la prima scelta per un'azienda che vuole investire nel calcio, visto che giocatori come Totti, Buffon, Del Piero, Gattuso e Cannavaro hanno più visibilità e più riconoscibilità . A confermare la tesi è il vice-direttore comunicazione del Milan, Giuseppe Sapienza, che afferma che con Ronaldinho il Milan ha stimato un incremento del fatturato di qualche punto percentuale, ovvero una cifra importante per un'azienda come il Milan che supera i 230 milioni di Euro di fatturato e di questo non si puó non tenerne conto. In parole povere la situazione è questa: vendendo Kakà e tenendo Ronaldinho, il Milan incassa di più per la cessione del giocatore e non ne risente più di tanto sul piano dell'immagine soprattutto all'estero, mentre la strategia opposta (tenere Kakà e vendere Ronaldinho) porterebbe sicuramente meno soldi nelle casse societarie e sarebbe un'operazione negativa dal punto di vista della visibilità all'estero. Volete che una società come il Milan, ormai più attenta al marketing e ai fatturati che ai risultati sportivi si lasci scappare un'occasione del genere, ovvero sistemare il bilancio senza risentirne sul piano dell'immagine, soprattutto nel mondo? In fondo stiamo parlando di una dirigenza che, per bocca del suo massimo esponente (ovvero Adriano Galliani, visto che la carica di presidente è vacante), non più tardi di qualche settimana fa si vantava del fatto che il Milan era richiesto in tutto il mondo per amichevoli ed esibizioni e stava giocando una "prestigiosissima" partita in Albania, mentre l'Inter si apprestava a vincere lo scudetto e il Barcellona stava completando una fantastica tripletta (campionato, Coppa del Re e Champions League), ma cosa volete che siano uno scudetto o una coppa di fronte alla visibilità mondiale e alla possibilità di vendere magliette e raccattare sponsorizzazioni?
Per chi ha una visione meno commerciale e più sportiva del calcio, una realtà del genere è agghiacciante; personalmente ho sempre pensato che il primo obiettivo di una squadra debba essere quello di vincere partite e trofei, poi tutto il resto viene di conseguenza e la visibilità all'estero si dovrebbe guadagnare grazie alle vittorie; lo insegna il Barcellona, che ha vinto tutto proprio liberandosi del secondo giocatore più conosciuto al mondo (Ronaldinho) e di Deco e puntando sui giovani e sui giocatori provenienti dal vivaio, mentre il Milan si appresta a vendere uno dei giocatori più forti e decisivi del panorama mondiale senza troppi rimpianti, perchè preferisce tenere chi permette di incrementare il fatturato. Economicamente parlando la cessione di Kakà è un affare, sportivamente potrebbe rivelarsi un devastante boomerang, soprattutto nel caso in cui i milioni di euro ricavati non venissero adeguatamente reinvestiti; le statistiche dimostrano che con Kakà in campo il Milan ha un rendimento ben diverso e più positivo rispetto a quando lui non c'è, ma evidentemente in Via Turati si guardano altre statistiche e (parole di Berlusconi), si vuole puntare forte sul rilancio di Ronaldinho, "cocco" del presidente e "gallina dalle uova d'oro" dal punto di vista economico, scaricando il "poco visibile" Kakà ma anche i tifosi del Milan, quelli veri, quelli che riempiono San Siro e comprano abbonamenti alle pay-tv, ai quali non interessa l'immagine del Milan nel mondo ma le immagini delle partite e che a un Ronaldinho che "tira" sul piano del marketing e del merchandising preferiscono i tiri di Kakà , quelli che gonfiano la rete, fanno vincere partite e trofei e delirare i tifosi, ma a quanto pare il calcio è diventato un'altra cosa, anche se i tifosi faticano a capirlo e non si puó dar loro torto!".

vado a mettermi qualcosa di pesante, chè mi son venuti i brividi....

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