kisho ha scritto: la libertà di educazione richiesta a livello europeo richiede innanzitutto che la scuola pubblica sia atea, latrimenti non è libera. quindi, niente croci in aula, niente ora di religione e, colme nel resto del mondo, insegnamento dell'origine della specie fin dalle elementari.
vorrei chiederti che tipo di rapporti hai con la scuola pubblica italiana, non mi sembra che tu sappia esattamente quello che succede nel chiuso delle aule, perchè se è vero che in certi casi il livello di educazione è ottimo è altrettanto vero che il problema non è certo l'organizzazione... sono i tagli. mentre davanti alla crisi mondiali i paesi industrializzati aumentano i fondi scolastici perchè è nell'innovazione e nella scoperta scientifica che si fanno i soldi, da noi si tagli per risparmiare due lire ora e comprare poi brevetti a tassi altissimi prodotti o scoperte scientifiche fatte da italiani in USA o francia.
scusa anche io sto lavorando e quando ho letto quella parola son saltato sulla sedia e ho postato di getto.
sul resto:
sono d'accordissimo sugli incentivi alla ricerca.
ma per fare ricerca occorre un'ottima organizzazione del lavoro.
basta guardare nei laboratori privati ove uno dei primi punti è l'organizzazione.
per raggiungere questo è richiesta responsabilità degli operatori e una dirigenza presente, che abbia chiari gli obiettivi e che sia adeguatamente incentivata.
in italia abbiamo dirigenti scolastici, abbastanza pagati, ma con poche incentivazioni se non la vocazione propria.
perchè, e su questo credo si convenga tutti, per fare oggi l'insegnante occorre davvero una vocazione.... sono pagati una miseria e hanno l'educazione di intere generazioni come responsabilità .
c'è un problema a monte: il nostro debito.
tale fattore non ci consente di investire nelle percentuali che vediamo negli altri paesi. non solo, in virtù della crisi è necessario una riforma della spesa pubblica in maniera che sia davvero più efficace e voglia premiare il merito.
si puó convenire se la riforma sia corretta, incompleta, errata, etc. ma che nell'amministrazione della cosa pubblica (scuola, università , amministrazione, magistratura,...) ci sia bisogno di una riforma organizzativa che colga all'origine il ruolo del pubblico (di istituzione - rappresentatività e di servizio) credo che si possa altrettanto convenire tutti.
contrapporre la scuola privata ai finanziamenti alla scuola pubblica è una vecchia bandiera che viene agitata ogni qualvolta si parla di incentivi alle private. mentre come chiedo io, è sufficiente che si possa detrarre dalla propria denuncia le spese per la scuola che liberamente si sceglie per i propri figli.
poi ci sarebbe da valutare quando le iniziative private svolgono un ruolo pubblico, in che misura e rispetto a quali standar di qualità pubblici. e se dimostrato questo, anche loro debbono poter accedere a finanziamenti.
cioè voglio dire: è impossibile costruire asili, se esistono le TAggersmutter (asili di 10 bambini ospitati in casa di una mamma, con tutti gli standard di sicurezza e qualità ) allora è possibile fare una convenzione con il pubblico per svolgere un servizio.
io credo che con molta meno ideologia in questo paese sarebbe possibile fare molte più cose. ovviamente le posizioni si irrigidiscono quando si parla solamente di clericalismo da una parte e di laicismo dall'altra.
buon lavoro e scusa la lungaggine.
"L'ho imparato molto tempo fa, non combattere mai con un maiale! Tu ti sporchi, e inoltre, al maiale piace". G. B. Shaw