[O.T.] Aiuto Feisbuc mi insegue

[docu]

Nik l'italia è indietro su tutto...

tranne che su una cosa ...

866 i collaboratori e i testimoni di giustizia ....

la Calabria ... ad esempio

in un solo anno ...(2007)


44 miliardi di euro, pari al 2,9 per cento del prodotto interno lordo italiano.

.... Il giro d'affari prodotto dalla mafia calabrese equivale alla somma della ricchezza nazionale prodotta da Estonia (13,2 miliardi di euro) e Slovenia (30,4 miliardi) ....

solo problema del Sud?

... la Lombardia è la quarta regione, dopo Sicilia, Campania e Calabria, per beni confiscati alle mafie (610 di cui 170 a Milano: due in più di Reggio Calabria) ...

ma ancora ...

con i centri commerciali



spariranno anche i negozi ... le periferie ... le cittadine ... i paesi diventeranno deserti ...

ed irrigheranno la depressione giovanile con fiocchi di neve e spot pubblicitari ...

siamo oggi schiavi peggio dei negri in amerika ...
loro avevano un tetto ... un tozzo di pane ed un ciotola d'acqua...

oggi ti fanno lavorare per 4 ceci da portare cmq al Sistema





10 - 100 - 1.000

Roberti ...

tanto siamo già  morti ...

almeno comprate proiettili cari per abbatterci ...
se no ci potremmo alzare di nuovo ...

è più un onore essere sparato ...
anzicchè vivere da schiavo.

[Paperinik]

ERA ORA! FESSBUK AL ROGO!

Relazioni pericolose e web-dipendenti
Nasce il partito dei nemici di Facebook
I «no» ai social network. Scaparro: solo una vetrina per mettersi in mostra

MILANO " «Qual è il vantaggio di mettersi in mostra su una piazza virtuale con il pretesto di fare incontri interessanti?», chiede Fulvio Scaparro. L'amore ai tempi di Facebook è malato, se un comico finisce in carcere con l'accusa di violenza sessuale nei confronti di una tredicenne conosciuta sul social network. E lo psicologo insiste: «Amicizia e amore acquisiscono valore con la riservatezza. La loro prova è nel quotidiano, nel frequentarsi, nel litigare: sono qualcosa di prezioso che presuppone lentezza. Ricevo molte lettere di genitori e insegnanti preoccupati».

L'entusiasmo, peró, sta scemando. E i fanatici della prima ora cominciano a ricredersi. Perchè trovato l'ex fidanzato, rintracciato quello che non ti filava al liceo e che adesso ha la pancia (ben gli sta), fatta «amicizia» con il cantante preferito, cosa resta di Facebook? Noia, direbbe il Califfo. Cioè: persone che non sentivi prima e che continui a non sentire dopo; presunti «amici» ai quali non hai mai mandato nemmeno un messaggio, ma che sono lì a mostrare a tutto il «Facebookmondo» che la tua rete sociale è ricchissima. Fino all'assurdo: i gruppi «Io non sono su Facebook» e «Io odio Facebook», cliccatissimi in inglese, che qualcosa vogliono dire, al di là  dell'ossimoro, visto che si trovano sul «Librofaccia».

Nicola Savino non scherza. «Sottotitolo di Facebook: ci sarà  un motivo se non ci vediamo da 30 anni, caro ex compagno di scuola...». E quando parla della sua esperienza con il social network ammette: «La scimmia dura tre settimane. Poi ti rimane quella sensazione strana: sì, hai trovato chi non sentivi dalle elementari, ma scambiate le domande di rito cos'altro gli dici? E poi non vorrei fare il brunettista, peró Facebook è l'apoteosi del fannullone».

Il risultato è che sempre più utenti decidono di «suicidarsi», come si dice in gergo, cancellando il proprio profilo dalla Rete. Oppure sospendono l'attività , come Daria Bignardi, che su Vanity Fair ha scritto: «Non sono fatta per amare a metà ... Ma con 4.959 amici e 7.096 in attesa di essere accettati, capite che mi sta venendo l'angoscia?».

Il partito dei detrattori cresce. «Ho provato a farci un giro sotto le mentite spoglie di mio fratello. Ma quando ho visto l'ex fidanzata del mio fidanzato "amica" del mio ex migliore amico, che a sua volta era "amico" del mio ex psicologo, sono rimasta sconvolta da quanto fosse facile il concetto di amicizia», racconta la scrittrice Chiara Gamberale.

Scoraggia anche il fenomeno del furto di identità . Lo spiega il Premio Campiello Opera Prima 2006. «Su Facebook ci sono quattro Marco Missiroli e nessuno di quelli sono io. Così sono diventato lo scrittore stronzo che non risponde ai messaggi. Non è solo un discorso di privacy. Non mi piace forzare i legami, accelerare le mie emozioni. Facebook è un illusionista: è una vetrina sociale di rapporti falsi. Ha fatto aumentare tradimenti, divorzi, violenze. Sono l'unico a scrivere le lettere come una volta?». Ha in mente relazioni autentiche la iena Paolo Kessisoglu, antidivo della tv generalista: «Ci ho provato, ma non mi ha preso: Facebook è un mezzo che assicura la quantità  e non la qualità . Per me il progresso è tornare indietro, a un modo di vivere più semplice, che ha a che fare con i rapporti umani e con il sentirsi parte della natura».

E mentre parla al telefono, l'autore barbaricino Salvatore Niffoi è davanti a una montagna di lettere scritte a mano. «Rispondo a tutte, per email. Ma Facebook no, è una forma di guardonismo micidiale: è come imparare a fare l'amore leggendo i giornaletti porno».

PAROLE SANTE!

[sigile]

IO devo essere il presidente di questo partito!!

comunque mi pare di percepire un sano, seppur tardivo, scoglionamento rispetto a questa "vetrina sociale di rapporti falsi".. era ora.

[Squirto]

comunque mi pare di percepire un sano, seppur tardivo, scoglionamento rispetto a questa "vetrina sociale di rapporti falsi".. era ora.

per fortuna che la vita prima dei social network era tutta bontà , "rapporti veri" e niente vetrine

in generale, la psicosi apocalittica da "ha fatto aumentare tradimenti, divorzi, violenze" la si riscontra nella Storia alla comparsa di ogni nuovo medium di comunicazione:

è successo sin dall'Ottocento con la fotografia, con il cinema, poi con il telefono ("chi si vedrà  più di persona, ora che la gente puó parlarsi a distanza?"), poi con il cinema sonoro, poi con la televisione, poi con il computer, poi con i videogiochi, poi con Internet (nota negli anni Novanta per essere unicamente "un pericolosissimo luogo di chat perverse e pedopornografia"), etc. etc.

si potrebbe anche ricordare Platone, il quale inorridiva davanti al diffondersi della scrittura, perchè il sapere doveva risiedere nella testa delle persone e non su oggetti esterni al corpo...

(ah, poi Platone cambió idea... )

[Mr. Viz]

ERA ORA! FESSBUK AL ROGO!

Relazioni pericolose e web-dipendenti
Nasce il partito dei nemici di Facebook
I «no» ai social network. Scaparro: solo una vetrina per mettersi in mostra

MILANO " «Qual è il vantaggio di mettersi in mostra su una piazza virtuale con il pretesto di fare incontri interessanti?»(a parte che non è così, ma se così fosse te lo spiego in privato Fulvio), chiede Fulvio Scaparro. L'amore ai tempi di Facebook è malato, se un comico finisce in carcere con l'accusa di violenza sessuale nei confronti di una tredicenne conosciuta sul social network. E lo psicologo insiste: «Amicizia e amore acquisiscono valore con la riservatezza. La loro prova è nel quotidiano, nel frequentarsi, nel litigare: sono qualcosa di prezioso che presuppone lentezza. Ricevo molte lettere di genitori e insegnanti preoccupati». (Fammi vedere queste molte lettere)

L'entusiasmo, peró, sta scemando.(Già  e allora?) E i fanatici della prima ora cominciano a ricredersi. Perchè trovato l'ex fidanzato, rintracciato quello che non ti filava al liceo e che adesso ha la pancia (ben gli sta), fatta «amicizia» con il cantante preferito, cosa resta di Facebook? (Quindi vuol dire che hai usufruito dell'ooportunità  per mesi e mesi, togliendoti alcune curiosità  e facendoti qualche sacrosanta risata)Noia, direbbe il Califfo. Cioè: persone che non sentivi prima e che continui a non sentire dopo; presunti «amici» ai quali non hai mai mandato nemmeno un messaggio, ma che sono lì a mostrare a tutto il «Facebookmondo» che la tua rete sociale è ricchissima. Fino all'assurdo: i gruppi «Io non sono su Facebook» e «Io odio Facebook», cliccatissimi in inglese, che qualcosa vogliono dire, al di là  dell'ossimoro, visto che si trovano sul «Librofaccia».

Nicola Savino non scherza. (Azz)«Sottotitolo di Facebook: ci sarà  un motivo se non ci vediamo da 30 anni, caro ex compagno di scuola...». E quando parla della sua esperienza con il social network ammette: «La scimmia dura tre settimane. Poi ti rimane quella sensazione strana: sì, hai trovato chi non sentivi dalle elementari, ma scambiate le domande di rito cos'altro gli dici? E poi non vorrei fare il brunettista, peró Facebook è l'apoteosi del fannullone».

Il risultato è che sempre più utenti decidono di «suicidarsi», come si dice in gergo, cancellando il proprio profilo dalla Rete. Oppure sospendono l'attività , come Daria Bignardi, che su Vanity Fair ha scritto: «Non sono fatta per amare a metà ... Ma con 4.959 amici e 7.096 in attesa di essere accettati, capite che mi sta venendo l'angoscia?»(Gli hanno tutti puntato un arma?).

Il partito dei detrattori cresce. «Ho provato a farci un giro sotto le mentite spoglie di mio fratello. Ma quando ho visto l'ex fidanzata del mio fidanzato "amica" del mio ex migliore amico, che a sua volta era "amico" del mio ex psicologo, sono rimasta sconvolta da quanto fosse facile il concetto di amicizia»(Diamine Chiara, che vita di merda c'hai?), racconta la scrittrice Chiara Gamberale.

Scoraggia anche il fenomeno del furto di identità . Lo spiega il Premio Campiello Opera Prima 2006. «Su Facebook ci sono quattro Marco Missiroli e nessuno di quelli sono io(Cribbio!). Così sono diventato lo scrittore stronzo che non risponde ai messaggi(invece sei lo scrittore oronzo che racconta corbellerie). Non è solo un discorso di privacy. Non mi piace forzare i legami, accelerare le mie emozioni. Facebook è un illusionista: è una vetrina sociale di rapporti falsi. Ha fatto aumentare tradimenti, divorzi, violenze. Sono l'unico a scrivere le lettere come una volta?». Ha in mente relazioni autentiche la iena Paolo Kessisoglu, antidivo della tv generalista: «Ci ho provato, ma non mi ha preso: Facebook è un mezzo che assicura la quantità  e non la qualità . Per me il progresso è tornare indietro, a un modo di vivere più semplice, che ha a che fare con i rapporti umani e con il sentirsi parte della natura»(Attenzione....questa manco se l'ha detta davanti a me ci credo ce l'abbia potuta mai pronunciare)

E mentre parla al telefono, l'autore barbaricino Salvatore Niffoi è davanti a una montagna di lettere scritte a mano. «Rispondo a tutte, per email. Ma Facebook no, è una forma di guardonismo micidiale: è come imparare a fare l'amore leggendo i giornaletti porno»( ).

PAROLE SANTE!

Papero ti voglio bene, lascia stare questi articoli scritti col culo, Feiscbuc è un mezzo, come qualsiasi altro, se ti frustra, ti annoia, ti irrita, non usarlo, io ho amici che ancora non hanno un buon rapporto con il cellulare e mio padre litiga con la signorina della segreteria telefonica.

A occhio e croce, se permetti un consiglio, i rapporti virtuali diventano morbosi solo se non hanno una rispondenza nel mondo reale.
Fare il percorso al contrario è sempre pericoloso. Poi pensala come vuoi.

[Paperinik]

Ma infatti io non lo uso, avró digitato sì e no 4 volte l'indirizzo e se non sei iscritto vedi solo l'home page..e oltretutto nno ho nessuno da rintracciare. Anzi, c'è gente che spero che non mi rintracci...

[TD]

io seguendo il consiglio di chi mi diceva "... non si puó odiare una cosa senza conoscerla...." mi sono iscritto

mi sono connesso con regolarità  per un mesetto in cui non ho ritrovato nessuno di interessante, solo un mio ex compagno di scuola mi ha dato il cellulare di un altro nostro ex compagno con cui mi sono rimesso in contatto scoprendo che ha 2 figli per il resto il vuoto assoluto

essendo anche una persona che non si fida in generale ho evitato di contattare sconosciute che mettevano foto ammicanti ecc. ecc.

dopo un mese di utilizzo l'ho abbandonato, ora che è possibile cancellare il proprio profilo ho provato ad eliminarlo ma ho dimenticato la password per cui il mio profilo navigherà  nell'oblio del libro delle facce

[Mr. Viz]

Ma infatti io non lo uso, avró digitato sì e no 4 volte l'indirizzo e se non sei iscritto vedi solo l'home page..e oltretutto nno ho nessuno da rintracciare. Anzi, c'è gente che spero che non mi rintracci...

Paperaccio aggiungimi tra i contatti, che ti dico le cose zozze in chat.

[FreeJazz]

Secondo me il primo mese puo anche esser figo.. poi è sempre uguale: gente che si iscrive a tutti i tipi di gruppi possibili immaginabili.. quelli che, per tutti quelli.. test cagate.. l'unica cosa che puo divertirti (e che mi salva da momenti di stanca in ufficio) sono i giochi.. quel maledetto pacman mi ci sta finendo

[donegal]

IO devo essere il presidente di questo partito!!

comunque mi pare di percepire un sano, seppur tardivo, scoglionamento rispetto a questa "vetrina sociale di rapporti falsi".. era ora.

Quando fai così, sembri una di quelle vecchiette noiose e incarognite che quando vedono due giovani che limonano sereni al parco, vorrebbero tanto poter gridare che è uno stupro...

Se, in una giornata di pioggia, guido irresponsabilmente e stiro Sigile, sono un criminale. Se invece passo sopra una pozzanghera e la lavo dalla testa ai piedi, molti mi direbbero pure grazie.
Il problema è sempre che uso fare del volante, non il volante.

[Xisco]

a volte serve anche a qualcosa...

Separati da 27 anni, e più precisamente da quando il padre lo aveva rapito dalla casa in Inghilterra dove viveva con la madre e lo aveva portato in Ungheria contro il volere della donna. Il ragazzo, che all'epoca aveva solo tre anni, era cresciuto così senza la madre Avril Gube, che aveva continuato a cercarlo senza esito. Tutti i tentativi di ritrovare il figlio si erano rivelati vani, nonostante si fossero attivate le autorità  dei due paesi. Avril scrisse anche al premier britannico dell'epoca, Margaret Thatcher, ma senza risultati. Fino a quando non ha aperto un account Facebook.

E' così, grazie al social network, che Gavin Paros, 29 anni, e la madre Avril, 62, si sono ritrovati. La donna aveva chiesto aiuto alla sorella Beryl per effettuare un ennesimo disperato tentativo di ricerca del figlio su internet. E' bastato digitare il nome di Gavin Paros su Google e tra i risutlati è apparso anche il profilo Facebook del ragazzo.

Subito dopo Avril ha creato un suo profilo per poter poi procedere alla richiesta di amicizia da inoltrare al figlio e nel giro di poche ore i due hanno potuto parlare, dopo 27 anni di silenzio. Da Budapest, Gavin è volato ieri in Gran Bretagna per riabbracciare la madre che vive a Poole in Dorset.

Un incontro emozionante, anche se le difficoltà  linguistiche - Gavin non parla inglese quindi madre e figlio hanno comunicato tramite un programma di traduzione - non hanno permesso ai due di parlarsi facilmente. "Significa tanto per me - ha detto la signora Grube al Times - sono felicissima anche di aver saputo di avere tre nipoti: non so niente di loro ma non vedo l'ora di conoscerli".

da repubblica.it

[Paperinik]

Mi è appena arrivata una mail da Fessbuk per ricordarmi dei 7 "amici" che mi hanno invitato ad iscrivermi. Ovviamente la mail mi è arrivata sull'indirizzo che NON ho usato per registrarmi.
Uno lo conosco, era un mio ex collega, più una che mi ha contattato su msn e poi come tante non si è più fatta sentire...gli altri non só chi cazzo siano ne só come cazzo hanno fatto ad avere il mio indirizzo di posta...peró non posso non notare che fra i 7 (a dire il vero me ne mostra 6..mah), ci sono 2 fighe
Ce ne è una in reggiseno bianco...mmmmmh...dovró mica pensar male?

[Xisco]

vedi che a qualcosa serve

[Fengari]

anche io ho facebook....e mi taggano sempre in foto dove mi faccio delle grandi mangiate!! ahahah

[Xisco]

spero per te che faccia anche altro nella vita e non solo mangiare