[O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
Moderatori: Super Zeta, AlexSmith, Pim, Moderatore1
- GaiusBaltar
- Storico dell'impulso
- Messaggi: 5219
- Iscritto il: 11/10/2007, 21:31
- Località: Profondo Nord
Questi sono dati del 2008 per gli introiti della Champions League, dovrebbero essere più o meno simili anche ora:
Champions League, introiti Uefa
(ANSA-AFP) - PARIGI, 23 GIU - Per ogni vittoria, a ciascuna squadra andavano 600 mila euro, per l'accesso agli ottavi di finale 2,2 milioni, per i quarti 2,5 e per la semifinale 3. In finale 4 milioni sono stati assegnati alla perdente e 7 alla vincente.
Introiti 2007/2008
1. Manchester United (Ing) euro 42.879.000
2. Chelsea (Ing) 36.375.000
3. Roma (Ita) 28.949.000
4. Barcellona (Spa) 27.500.000
5. Olympique Lione (Fra) 27.290.000
6. Psv Eindhoven (Ola) 27.104.000
7. Schalke 04 (Ger) 26.872.000
8. Liverpool (Ing) 26.815.000
9. Inter (Ita) 26.683.000
10. Milan (Ita) 26.383.000 [..]
Champions League, introiti Uefa
(ANSA-AFP) - PARIGI, 23 GIU - Per ogni vittoria, a ciascuna squadra andavano 600 mila euro, per l'accesso agli ottavi di finale 2,2 milioni, per i quarti 2,5 e per la semifinale 3. In finale 4 milioni sono stati assegnati alla perdente e 7 alla vincente.
Introiti 2007/2008
1. Manchester United (Ing) euro 42.879.000
2. Chelsea (Ing) 36.375.000
3. Roma (Ita) 28.949.000
4. Barcellona (Spa) 27.500.000
5. Olympique Lione (Fra) 27.290.000
6. Psv Eindhoven (Ola) 27.104.000
7. Schalke 04 (Ger) 26.872.000
8. Liverpool (Ing) 26.815.000
9. Inter (Ita) 26.683.000
10. Milan (Ita) 26.383.000 [..]
"Nel torbido si pesca meglio" Il Direttorino
"La cattiveria dei buoni è pericolosissima" G. Andreotti
http://www.youtube.com/watch?v=KLaTmro5MfE
"La cattiveria dei buoni è pericolosissima" G. Andreotti
http://www.youtube.com/watch?v=KLaTmro5MfE
-
- Storico dell'impulso
- Messaggi: 24091
- Iscritto il: 29/02/2008, 22:25
Allenatori juventini dell'era moderna, bravi e meno bravi. Belli e meno belli. Fortunati e meno fortunati.
Heriberto Herrera
Negli anni sessanta per contrastare il dominio dell'Inter di Herrera la Juve punta su questo allenatore sudamericano. Fautore del movimiento da molti considerato un ginnasiarca e nulla piu'. Subito enntra in contrasto con Omar Sivori che ne contesta i metodi, Gianni Agnelli si trova costretto a scegliere e pur a malincuore vende Sivori al Napoli. Alla Juve i giocatori non hanno mai esonerato gli allenatori.
E' una Juve operaia, grande corsa e determinazione ma poco tecnica. Del Sol è il prototipo del calciatore che piace a Heriberto, corre sempre magari porta palla (sopranominato il postino) ma in campo da tutto. Chiaramente non basta per vincere, arriva un solo scudetto su gentile omaggio interista (1967) e diversi campionati tra il terzo e quinto posto.
Carniglia e Rabitti
Altro allenatore sudamericano che peró a differenza di Heriberto non lega con l'ambiente juventino, meno integralista ma incapace di dare anima e gioco alla squadra. Evento eccezionale viene esonerato dopo poche partite e la squadra viene affidata a Ercole Rabitti. Dalla zona retrocessione la porterà a lottare contro il Cagliari di Riva, che peró è piu' forte e vince meritatamente lo scudetto. Rabitti passerà alla storia come un maestro del settore giovanile del Torino, non era fatto per carattere per stare sotto i riflettori e a fine stagione lascia la panchina a Picchi.
Armando Picchi
Immaginate Javier Zanetti che si ritira e dopo poco va ad allenare la Juve. Armando Picchi era il capitano dell'Inter vincente di Herrera, gli Agnelli affidano la presidenza a Boniperti che subito lo sceglie per la nuova Juve. Tanti giovani di talento pescati in giro per l'Italia e allenatore giovane in panchina. Picchi avrebbe fatto sicuramente una grande carriera ma la sfortuna (sotto forma di una malattia incurabile) lo ferma nel bel mezzo del campionato 1970-71. Nel finale di stagione quella Juve giovane prova a dedicargli la vittoria in Coppa UEFA ma perde in finale proprio nei giorni in cui muore Picchi.
Cestmir Vycpalek
Sostituire Picchi non era facile, Boniperti pensa di risolvere la situazione nominando allenatore Vycplaek. Cecoslovacco, dal fisico poco atletico e non piu' giovane. Ma uomo di buon senso che sa di avere una squadra con molti talenti e che dopo l'anno di preparazione sono pronti al salto di qualità . Che infatti arriva, due scudetti consecutivi (1972-1973) e un secondo posto (1974) oltre a una finale di coppa campioni (1973).
Carlo Parola
Parola arriva a sorpresa a rilevare Vycplaek, Boniperti pensa che i suoi giovani sono cresciuti e serve un uomo meno bonaccione del cecoslovacco. Parola è una bandiera juventina già allenatore (sotto un direttore tecnico) della Juve di Sivori e Charles, una scelta conservativa che porterà a vincere un campionato (1975) ma anche probabilmente a perdere quello successivo (1976). Anastasi entra in polemica diretta col tecnico e la squadra schierata in maniera non ottimale in diverse circostanze fa venire l'idea a Boniperti di cambiare e di ripuntare su un tecnico giovane. Intanto il ribelle Anastasi viene ceduto all'Inter che oltre ai soldi da alla Juve anche Boninsegna.
Giovanni Trapattoni
Boniperti stima da sempre Trapattoni, sono stati compagni in nazionale e quindi ne apprezza il carattere e la grandissima voglia di lavorare. Trapattoni si fa le ossa al Milan allenandolo nella stagione 1975-76 e nonostante polemiche varie e una squadra presa appena all'inizio del campionato la porta al terzo posto. Subito con due operazioni Boniperti gli consegna una squadra vincente : fuori Capello e Anastasi e dentro Benetti e Boninsegna. Il Trap ha una visione chiara dei propri uomini e raramente sbaglia a valutarli, sposta Tardelli a centrocampo per formare con Furino e Benetti un reparto d'acciaio. E' subito scudetto con punteggio record, 51 punti contro i 50 del Toro di Radice. Duello spettacolare che consacra come grande allenatore il Trap che poi in quell'anno d'esordio vince anche la Coppa Uefa prima coppa europea della storia della Juve. Il resto è conosciuto, dieci anni di panchina con 6 scudetti vinti, varie coppe col solo rimpianto della terribile giornata dell'Hysel.
Rino Marchesi
Dopo dieci anni il Trap sente bisogno di nuovi stimoli, nel 1986 dopo aver vinto l'intercontinentale e mentre sta dominando il campionato decide di lasciare la squadra a fine stagione. Forse è questo il motivo di un grave calo finale che rischia di fargli perdere lo scudetto. La squadra forse non lo segue come prima ma alla fine il Lecce condannato vince all'olimpico contro la Roma e consegna lo scudetto numero 22 alla Juve. Il Trap quindi lascia da vincente e come sostituto arriva Rino Marchesi. Brava persona ma sfortunato. La squadra infatti è alla fine di un ciclo glorioso, pieno di vittorie ma anche di tante fatiche in qualcuno (come Platini) mancano anche gli stimoli. Dopo una stagione dignitosa chiusa al secondo posto ne arriva una del tutto negativa con squadra che senza Platini e con Rush precipita al sesto posto. Marchesi ha fatto bene in carriera al Napoli e all'Avellino, non era un fenomeno (un italianista convinto) ma bisogna anche aver fortuna in certe circostanze. Passare da Platini a Magrin e poi vincere non è cosi semplice.
Dino Zoff
L'ultimo anno di Marchesi è pieno di polemiche, l'ambiente abituato a vincere non accetta questa situazione e anche Boniperti riceve le sue critiche. L'arrivo di Berlusconi ha sconvolto le gerarchie del calcio italiano, i giovani di talento vengono presi da altri. Milan, Sampdoria , Napoli e Inter in quegli anni sono piu' forti. Si punta su un tecnico amato dalla piazza che si prenda anche la responsabilitó di qualche anno di transizione.
Il solido Dino non si smentisce, senza fare proclami e con pragmatismo costruisce una squadra tosta che combatte in campo con grande energia. Chiaramente i limiti tecnici impediscono di lottare per vincere il campionato, e nel 1990 questo costerà caro a Zoff. Gianni Agnelli si convince che il tempo di Boniperti come presidente è finito e ammirato dal gioco moderno e spettacolare del Milan di Sacchi decide di puntare su maifredi che col suo Bologna gioca bene e raccoglie applausi. Decisione presa a gennaio del 1990, Zoff che sa già che non sarà allenatore della Juve per la stagione successiva non si smonta e chiude alla grande la stagione vincendo la Coppa Italia e la Coppa UEFA.
Gigi Maifredi
Probabilmente Agnelli dopo quel finale di stagione sarebbe tentato di tenersi Zoff, ma la parola è stata data quindi conferma l'arrivo di Maifredi e l'addio di Boniperti sostituito da Montezemolo. Dopo molti anni la Juve investe pesantemente sul mercato arrivano giocatori importanti come R. Baggio, Di Canio, Hassler, Corini. Ma anche De Marchi e Luppi che Maifredi si porta dal suo Bologna. Con risultati disastrosi. L'esordio è shock, perde 1-5 con Napoli di Maradona nella supercoppa italliana con un assurda linea del fuorigioco fatto a centrocampo che rende isterico il buon Tacconi. Poi peró assesta meglio la squadra che all'inizio ottiene anche buoni risultati in campionato giocando anche alcune gare molto spettacolari ma poi vengono al pettine la fragilità difensiva, una immaturità psicologica dei vari Baggio e Hassler e nel ritorno la stagione diventa fallimentare. Alla fine non si qualifica neanche per la coppa Uefa, un disastro che come conseguenza porta dalla rivoluzione alla restaurazione.
Il Trap 2
Per dare ordine in dirigenza ritorna Boniperti, che per dare ordine in campo prende subito il suo amato Trap. Che subito asssesta meglio la squadra e tornando a giocare in maniera tradizionale la porta al secondo posto dietro l'imbattibile Milan di Capello. Ma il popolo juventino non è contento, non si vince un campionato dal 1986 e in campo vede anche poco spettacolo. Infatti nel 1993 arrivano Vialli, Moller, Platt e Ravanelli per colmare il gap col Milan, invece manda in confusione il Trap che ha già R. Baggio e Casiraghi e che violentando la sua indole finisce per mandare in campo una squadra anarchica con troppi attaccanti che prende una valanga di gol. Peró come al solito Trapattoni trasforma questo svantaggio in un vantaggio e in questa maniera vince alla grande la Coppa Uefa del 1993. Nel 1994 si fa chiarezza e la squadra ha un assetto piu' logico ma sempre ben distante dal Milan, l'ultimo anno di Trap allenatore juventino non sarà ricordato in maniera piacevole, chiude secondo in campionato ma lascia a fine stagione con qualche fischio di troppo da parte della tifoseria. Lascia anche Boniperti, questa volta in maniera definitiva, Inizia il ciclo piu' controverso della storia juventina.
Marcello Lippi
Tocca a Umberto Agnelli che per far tornare la Juve vincente si affida alla triade : Giraudo, Moggi e Bettega. Moggi come uomo mercato per scegliere i calciatori e anche l'allenatore. Da Napoli gli parlano molto bene di un giovane tecnico che in una situazione difficile ha portato la squadra in zona Uefa, si tratta di Marcello Lippi che viene annunciato e subito riscuote la diffidenza dei tifosi. Curriculum normale, senza tanti acuti e anche qualche scivolone ma negli ultimi due anni ha fatto bene all'Atalanta e al Napoli. Lippi punta subito a conquistare la fiducia e la stima del gruppo, rilancia un giocatore che sembrava finito come Vialli e lo fa diventare il leader emotivo della squadra. Dopo qualche risultato poco convincente riunisce la squadra negli spogliatoi e gli dice "ragazzi abbiamo giocato senza anima e senza mentalità vincente, da ora in poi giochiamo col tridente, se perdiamo almeno lo facciamo rischiando il tutto per tutto".
La tattica funziona, la sua prima Juve si muove in campo come un corpo unico, guidata da Paulo Sousa e tatticamente bellissima da vedere e nelle giornate di grazia annichilisce gli avversari. Lippi poi non si ferma sugli allori, vanno via Vialli e Ravanelli e costruisce con Zidane un'altra grande Juve. La Juve del 1997 ha momenti tecnici entusiasmanti, con Del Peiro e Zidane al massimo la Juve è la squadra piu' forte, di gran lunga, in Italia e forse del mondo. Ma poi, dopo lo scudetto del 1998 vinto tra le polemiche, qualcosa manca a Lippi che decide dopo cinque anni di tentare l'avventura nell'Inter. La triade ci rimane male, questa sensazione si trasmette alla squadra che complice l'infortunio di Del Piero gioca male e senza convinzione. Dopo una sconfitta casalinga contro il Parma per 2-4 Lippi si presenta in conferenza stampa e da le dimissioni. Forse si aspetta che la società gli mostri piu' solidarietà . Invece prende la palla al balzo e accetta le dimissioni. Hanno già pronto il sostituto.
Carlo Ancelotti
Di Ancelotti alla Juve si parlava da qualche tempo ma per l'inizio del campionato 1999-2000. Invece la situazione precipita in campionato e con gli impegni di coppa che si avvicinano la società pensa che serve un tecnico da subito concentrato sull'obiettivo. Ancelotti non è entusiasta di subentrare a Lippi in questa maniera, si corre il rischio di bruciarsi ma non puó rifiutare. Per quella stagione fa il possibile, arriva in semifinale di Champion's ma non puó nulla contro il Manchester. Peró non riesce a cambiare marcia in campionato, chiude settimo ed è costretto a fare l'intertoto per entrare in coppa Uefa. Decisione che pagherà caro nel campionato successivo. Il primo anno a tempo pieno di Ancelotti non è male, nonostante un Del Piero impegnato a recuperare dal grave infortunio porta la squadra in vetta e grazie a una super difesa sembra aver la meglio sulla piu' talentuosa ma discontinua Lazio mentre L'Inter di Lippi non è mai competitiva per lo scudetto. Ma il fatto di aver iniziato cosi prima la stagione per disputare l'inutile intertoto fa crollare fisicamente la squadra che nelle ultime giornate non si regge in piedi. Perde un campionato già vinto rimediando due sconfitte con squadre tranquille come Verona e Perugia nelle ultime tre giornate. L'anno dopo è meno competitivo, la Roma di Capello marcia a ritmi non sostenibili e in casa bianconera Ancelotti non è piu' cosi ben visto dalla dirigenza. Pesa la sua bocciatura come attaccante di un giocatore come Henry che lui vede come centrocampista di fascia. All'Arsenal da attaccante centrale fa faville. La decisione di mandarlo via matura alla fine del campionato ma era stata sicuramente presa prima. Lippi ha terminato la sua poco gloriosa avventura interista, tentazione troppo forte per la triade.
Lippi 2
Il Lippi della seconda avventura juventina è ben diverso da quello del 1995, ormai è un tecnico dal valore conosciuto che era stato capace di vincere 3 scudetti su 4 e di raggiungere 4 finali europee su 4 tentativi. Ma c'è la macchia interista da cancellare, in un ambiente anarchico come era quello interista in quel periodo non era riuscito a ritrovarsi. Quindi ansia di dimostrare di valere ancora e poi grande fiducia dei tifosi che mal sopportavano Ancelotti. Al suo arrivo Lippi non trova piu' Zidane venduto al Real ma con quella montagna di soldi Moggi punta in alto e prende Buffon, Thuram e Nedved. Qualche problema all'inizio per assemblare la squadra ma poi trovata la quadratura del cerchio con Nedved piazzato nella giusta posizione la squadra cambia passo e raggiunge Inter e Roma che sembravano irragiungibili. Ma poi sembra pagare lo sforzo della rincorsa ma la pazza Inter da ben volentierri una mano. Perde prima in casa con l'Atalanta e poi all'ultima giornata contro la Lazio che di vincere aveva poca voglia è il famoso 5 maggio 2002. La minestra riscaldata funziona. L'anno dopo (2003) vince con piu' facilità il campionato e arriva in finale di Champion's perdendo ai rigori contro il Milan. Col rimpianto di non poter far giocare il miglior Nedved di sempre. Il suo terzo anno è meno brillante, la squadra ha qualche motivazione in meno e anche lui forse pensa qualche altra esperienza.
Fabio Capello
Capello è stato un grande calciatore juventino degli anni settanta, da tecnico era stato sempre visto come avversario piuttosto antipatico che non si faceva pregare per dire qualche parolina contro la Juve. Il suo arrivo è sorprendente ma poi a mente fredda mica tanto. Alla Roma aveva chiuso il suo ciclo, al Milan il posto era occupato da Ancelotti e all'Inter si era puntato su Mancini. Quindi in Italia restava solo la panchina juventina e visto il potenziale tecnico della squadra il posto ideale per vincere. La sua Juve verrà ricordata come quella di calciopoli, i suoi successi saranno cancellati dall'albo d'oro ufficiale ma sul piano tecnico giocherà due bellissimi campionati. Nel 2005 duella fino alla fine contro un grande Milan che è piu' forte sul piano tecnico ma meno tignoso in quello caratteriale. Lo scontro diretto sancisce lo scudetto juventino che poi verrà camcellato dalla giustizia sportiva. Nel 2006 la vittoria è molto piu' netta, soffre nel finale il ritorno del Milan ma la vittoria non è mai in discussione. Scudetto assegnato all'Inter finita ben distante da Juve e Milan. meglio non assegnarlo del tutto. Capello ha deluso in Europa, due partecipazioni con eliminazioni ai quarti al termine di brutte prestazioni.
Didier Deschamps
Deschamps viene preso dalla nuova dirigenza che dopo il terremoto di calciopoli prende il posto della triade che chiude nella maniera meno gloriosa possibile il suo ciclo. In una situazone non facile riesce a compattare la squadra e a darle le giuste motivazioni per fargli vincere un campionato di Serie B. Molti poco prima avevano vinto un mondiale. La sua Juve è troppo superiore agli avversari e non ha problemi a conquistare la promozione, non ha bisogno di mostrare grande gioco. Poi ha disparità di vedute con la dirigenza, vorrebbe al ritorno in serie A puntare sui grandi nomi e presenta una lista della spesa che alla società non va per niente bene. Quindi si ripiega su un tecnico piu' accomodnate.
Claudio Ranieri
Il tecnico ideale per questa dirgenza ? forse, se non puoi prendere Xabi Alonso lo trovi pronto a dire che Poulsen serviva di piu'. Detto questo come risultati c'è poco da dire, con la caterva di infortuni avuti non poteva fare di piu'. Io gli contesto una certa rigidità tattica (quasi sempre fedele al 4-4-2) e una scelta degli uomini per tornare a vincere quasi sempre sbagliata. Ma in fin dei conti lui non ha mai promesso lo scudetto, al massimo di lottare per lo scudetto e per qualche giornata c'è riuscito. Ciclo chiuso, occorre un nuovo tecnico.
p.s. per evitare polemiche, ho tralasciato per la maggior parte riferimenti extra-calcistici, cioè al di fuori del campo. Per chi ha voglia trova ampio materiale in questo stesso topic, la mia vuole essere solo una disamina tecnica. Fatta da un tifoso juventino che si sforza di essere obiettivo. Chiaramente è la mia visione delle cose, non la verità assoluta.
Heriberto Herrera
Negli anni sessanta per contrastare il dominio dell'Inter di Herrera la Juve punta su questo allenatore sudamericano. Fautore del movimiento da molti considerato un ginnasiarca e nulla piu'. Subito enntra in contrasto con Omar Sivori che ne contesta i metodi, Gianni Agnelli si trova costretto a scegliere e pur a malincuore vende Sivori al Napoli. Alla Juve i giocatori non hanno mai esonerato gli allenatori.
E' una Juve operaia, grande corsa e determinazione ma poco tecnica. Del Sol è il prototipo del calciatore che piace a Heriberto, corre sempre magari porta palla (sopranominato il postino) ma in campo da tutto. Chiaramente non basta per vincere, arriva un solo scudetto su gentile omaggio interista (1967) e diversi campionati tra il terzo e quinto posto.
Carniglia e Rabitti
Altro allenatore sudamericano che peró a differenza di Heriberto non lega con l'ambiente juventino, meno integralista ma incapace di dare anima e gioco alla squadra. Evento eccezionale viene esonerato dopo poche partite e la squadra viene affidata a Ercole Rabitti. Dalla zona retrocessione la porterà a lottare contro il Cagliari di Riva, che peró è piu' forte e vince meritatamente lo scudetto. Rabitti passerà alla storia come un maestro del settore giovanile del Torino, non era fatto per carattere per stare sotto i riflettori e a fine stagione lascia la panchina a Picchi.
Armando Picchi
Immaginate Javier Zanetti che si ritira e dopo poco va ad allenare la Juve. Armando Picchi era il capitano dell'Inter vincente di Herrera, gli Agnelli affidano la presidenza a Boniperti che subito lo sceglie per la nuova Juve. Tanti giovani di talento pescati in giro per l'Italia e allenatore giovane in panchina. Picchi avrebbe fatto sicuramente una grande carriera ma la sfortuna (sotto forma di una malattia incurabile) lo ferma nel bel mezzo del campionato 1970-71. Nel finale di stagione quella Juve giovane prova a dedicargli la vittoria in Coppa UEFA ma perde in finale proprio nei giorni in cui muore Picchi.
Cestmir Vycpalek
Sostituire Picchi non era facile, Boniperti pensa di risolvere la situazione nominando allenatore Vycplaek. Cecoslovacco, dal fisico poco atletico e non piu' giovane. Ma uomo di buon senso che sa di avere una squadra con molti talenti e che dopo l'anno di preparazione sono pronti al salto di qualità . Che infatti arriva, due scudetti consecutivi (1972-1973) e un secondo posto (1974) oltre a una finale di coppa campioni (1973).
Carlo Parola
Parola arriva a sorpresa a rilevare Vycplaek, Boniperti pensa che i suoi giovani sono cresciuti e serve un uomo meno bonaccione del cecoslovacco. Parola è una bandiera juventina già allenatore (sotto un direttore tecnico) della Juve di Sivori e Charles, una scelta conservativa che porterà a vincere un campionato (1975) ma anche probabilmente a perdere quello successivo (1976). Anastasi entra in polemica diretta col tecnico e la squadra schierata in maniera non ottimale in diverse circostanze fa venire l'idea a Boniperti di cambiare e di ripuntare su un tecnico giovane. Intanto il ribelle Anastasi viene ceduto all'Inter che oltre ai soldi da alla Juve anche Boninsegna.
Giovanni Trapattoni
Boniperti stima da sempre Trapattoni, sono stati compagni in nazionale e quindi ne apprezza il carattere e la grandissima voglia di lavorare. Trapattoni si fa le ossa al Milan allenandolo nella stagione 1975-76 e nonostante polemiche varie e una squadra presa appena all'inizio del campionato la porta al terzo posto. Subito con due operazioni Boniperti gli consegna una squadra vincente : fuori Capello e Anastasi e dentro Benetti e Boninsegna. Il Trap ha una visione chiara dei propri uomini e raramente sbaglia a valutarli, sposta Tardelli a centrocampo per formare con Furino e Benetti un reparto d'acciaio. E' subito scudetto con punteggio record, 51 punti contro i 50 del Toro di Radice. Duello spettacolare che consacra come grande allenatore il Trap che poi in quell'anno d'esordio vince anche la Coppa Uefa prima coppa europea della storia della Juve. Il resto è conosciuto, dieci anni di panchina con 6 scudetti vinti, varie coppe col solo rimpianto della terribile giornata dell'Hysel.
Rino Marchesi
Dopo dieci anni il Trap sente bisogno di nuovi stimoli, nel 1986 dopo aver vinto l'intercontinentale e mentre sta dominando il campionato decide di lasciare la squadra a fine stagione. Forse è questo il motivo di un grave calo finale che rischia di fargli perdere lo scudetto. La squadra forse non lo segue come prima ma alla fine il Lecce condannato vince all'olimpico contro la Roma e consegna lo scudetto numero 22 alla Juve. Il Trap quindi lascia da vincente e come sostituto arriva Rino Marchesi. Brava persona ma sfortunato. La squadra infatti è alla fine di un ciclo glorioso, pieno di vittorie ma anche di tante fatiche in qualcuno (come Platini) mancano anche gli stimoli. Dopo una stagione dignitosa chiusa al secondo posto ne arriva una del tutto negativa con squadra che senza Platini e con Rush precipita al sesto posto. Marchesi ha fatto bene in carriera al Napoli e all'Avellino, non era un fenomeno (un italianista convinto) ma bisogna anche aver fortuna in certe circostanze. Passare da Platini a Magrin e poi vincere non è cosi semplice.
Dino Zoff
L'ultimo anno di Marchesi è pieno di polemiche, l'ambiente abituato a vincere non accetta questa situazione e anche Boniperti riceve le sue critiche. L'arrivo di Berlusconi ha sconvolto le gerarchie del calcio italiano, i giovani di talento vengono presi da altri. Milan, Sampdoria , Napoli e Inter in quegli anni sono piu' forti. Si punta su un tecnico amato dalla piazza che si prenda anche la responsabilitó di qualche anno di transizione.
Il solido Dino non si smentisce, senza fare proclami e con pragmatismo costruisce una squadra tosta che combatte in campo con grande energia. Chiaramente i limiti tecnici impediscono di lottare per vincere il campionato, e nel 1990 questo costerà caro a Zoff. Gianni Agnelli si convince che il tempo di Boniperti come presidente è finito e ammirato dal gioco moderno e spettacolare del Milan di Sacchi decide di puntare su maifredi che col suo Bologna gioca bene e raccoglie applausi. Decisione presa a gennaio del 1990, Zoff che sa già che non sarà allenatore della Juve per la stagione successiva non si smonta e chiude alla grande la stagione vincendo la Coppa Italia e la Coppa UEFA.
Gigi Maifredi
Probabilmente Agnelli dopo quel finale di stagione sarebbe tentato di tenersi Zoff, ma la parola è stata data quindi conferma l'arrivo di Maifredi e l'addio di Boniperti sostituito da Montezemolo. Dopo molti anni la Juve investe pesantemente sul mercato arrivano giocatori importanti come R. Baggio, Di Canio, Hassler, Corini. Ma anche De Marchi e Luppi che Maifredi si porta dal suo Bologna. Con risultati disastrosi. L'esordio è shock, perde 1-5 con Napoli di Maradona nella supercoppa italliana con un assurda linea del fuorigioco fatto a centrocampo che rende isterico il buon Tacconi. Poi peró assesta meglio la squadra che all'inizio ottiene anche buoni risultati in campionato giocando anche alcune gare molto spettacolari ma poi vengono al pettine la fragilità difensiva, una immaturità psicologica dei vari Baggio e Hassler e nel ritorno la stagione diventa fallimentare. Alla fine non si qualifica neanche per la coppa Uefa, un disastro che come conseguenza porta dalla rivoluzione alla restaurazione.
Il Trap 2
Per dare ordine in dirigenza ritorna Boniperti, che per dare ordine in campo prende subito il suo amato Trap. Che subito asssesta meglio la squadra e tornando a giocare in maniera tradizionale la porta al secondo posto dietro l'imbattibile Milan di Capello. Ma il popolo juventino non è contento, non si vince un campionato dal 1986 e in campo vede anche poco spettacolo. Infatti nel 1993 arrivano Vialli, Moller, Platt e Ravanelli per colmare il gap col Milan, invece manda in confusione il Trap che ha già R. Baggio e Casiraghi e che violentando la sua indole finisce per mandare in campo una squadra anarchica con troppi attaccanti che prende una valanga di gol. Peró come al solito Trapattoni trasforma questo svantaggio in un vantaggio e in questa maniera vince alla grande la Coppa Uefa del 1993. Nel 1994 si fa chiarezza e la squadra ha un assetto piu' logico ma sempre ben distante dal Milan, l'ultimo anno di Trap allenatore juventino non sarà ricordato in maniera piacevole, chiude secondo in campionato ma lascia a fine stagione con qualche fischio di troppo da parte della tifoseria. Lascia anche Boniperti, questa volta in maniera definitiva, Inizia il ciclo piu' controverso della storia juventina.
Marcello Lippi
Tocca a Umberto Agnelli che per far tornare la Juve vincente si affida alla triade : Giraudo, Moggi e Bettega. Moggi come uomo mercato per scegliere i calciatori e anche l'allenatore. Da Napoli gli parlano molto bene di un giovane tecnico che in una situazione difficile ha portato la squadra in zona Uefa, si tratta di Marcello Lippi che viene annunciato e subito riscuote la diffidenza dei tifosi. Curriculum normale, senza tanti acuti e anche qualche scivolone ma negli ultimi due anni ha fatto bene all'Atalanta e al Napoli. Lippi punta subito a conquistare la fiducia e la stima del gruppo, rilancia un giocatore che sembrava finito come Vialli e lo fa diventare il leader emotivo della squadra. Dopo qualche risultato poco convincente riunisce la squadra negli spogliatoi e gli dice "ragazzi abbiamo giocato senza anima e senza mentalità vincente, da ora in poi giochiamo col tridente, se perdiamo almeno lo facciamo rischiando il tutto per tutto".
La tattica funziona, la sua prima Juve si muove in campo come un corpo unico, guidata da Paulo Sousa e tatticamente bellissima da vedere e nelle giornate di grazia annichilisce gli avversari. Lippi poi non si ferma sugli allori, vanno via Vialli e Ravanelli e costruisce con Zidane un'altra grande Juve. La Juve del 1997 ha momenti tecnici entusiasmanti, con Del Peiro e Zidane al massimo la Juve è la squadra piu' forte, di gran lunga, in Italia e forse del mondo. Ma poi, dopo lo scudetto del 1998 vinto tra le polemiche, qualcosa manca a Lippi che decide dopo cinque anni di tentare l'avventura nell'Inter. La triade ci rimane male, questa sensazione si trasmette alla squadra che complice l'infortunio di Del Piero gioca male e senza convinzione. Dopo una sconfitta casalinga contro il Parma per 2-4 Lippi si presenta in conferenza stampa e da le dimissioni. Forse si aspetta che la società gli mostri piu' solidarietà . Invece prende la palla al balzo e accetta le dimissioni. Hanno già pronto il sostituto.
Carlo Ancelotti
Di Ancelotti alla Juve si parlava da qualche tempo ma per l'inizio del campionato 1999-2000. Invece la situazione precipita in campionato e con gli impegni di coppa che si avvicinano la società pensa che serve un tecnico da subito concentrato sull'obiettivo. Ancelotti non è entusiasta di subentrare a Lippi in questa maniera, si corre il rischio di bruciarsi ma non puó rifiutare. Per quella stagione fa il possibile, arriva in semifinale di Champion's ma non puó nulla contro il Manchester. Peró non riesce a cambiare marcia in campionato, chiude settimo ed è costretto a fare l'intertoto per entrare in coppa Uefa. Decisione che pagherà caro nel campionato successivo. Il primo anno a tempo pieno di Ancelotti non è male, nonostante un Del Piero impegnato a recuperare dal grave infortunio porta la squadra in vetta e grazie a una super difesa sembra aver la meglio sulla piu' talentuosa ma discontinua Lazio mentre L'Inter di Lippi non è mai competitiva per lo scudetto. Ma il fatto di aver iniziato cosi prima la stagione per disputare l'inutile intertoto fa crollare fisicamente la squadra che nelle ultime giornate non si regge in piedi. Perde un campionato già vinto rimediando due sconfitte con squadre tranquille come Verona e Perugia nelle ultime tre giornate. L'anno dopo è meno competitivo, la Roma di Capello marcia a ritmi non sostenibili e in casa bianconera Ancelotti non è piu' cosi ben visto dalla dirigenza. Pesa la sua bocciatura come attaccante di un giocatore come Henry che lui vede come centrocampista di fascia. All'Arsenal da attaccante centrale fa faville. La decisione di mandarlo via matura alla fine del campionato ma era stata sicuramente presa prima. Lippi ha terminato la sua poco gloriosa avventura interista, tentazione troppo forte per la triade.
Lippi 2
Il Lippi della seconda avventura juventina è ben diverso da quello del 1995, ormai è un tecnico dal valore conosciuto che era stato capace di vincere 3 scudetti su 4 e di raggiungere 4 finali europee su 4 tentativi. Ma c'è la macchia interista da cancellare, in un ambiente anarchico come era quello interista in quel periodo non era riuscito a ritrovarsi. Quindi ansia di dimostrare di valere ancora e poi grande fiducia dei tifosi che mal sopportavano Ancelotti. Al suo arrivo Lippi non trova piu' Zidane venduto al Real ma con quella montagna di soldi Moggi punta in alto e prende Buffon, Thuram e Nedved. Qualche problema all'inizio per assemblare la squadra ma poi trovata la quadratura del cerchio con Nedved piazzato nella giusta posizione la squadra cambia passo e raggiunge Inter e Roma che sembravano irragiungibili. Ma poi sembra pagare lo sforzo della rincorsa ma la pazza Inter da ben volentierri una mano. Perde prima in casa con l'Atalanta e poi all'ultima giornata contro la Lazio che di vincere aveva poca voglia è il famoso 5 maggio 2002. La minestra riscaldata funziona. L'anno dopo (2003) vince con piu' facilità il campionato e arriva in finale di Champion's perdendo ai rigori contro il Milan. Col rimpianto di non poter far giocare il miglior Nedved di sempre. Il suo terzo anno è meno brillante, la squadra ha qualche motivazione in meno e anche lui forse pensa qualche altra esperienza.
Fabio Capello
Capello è stato un grande calciatore juventino degli anni settanta, da tecnico era stato sempre visto come avversario piuttosto antipatico che non si faceva pregare per dire qualche parolina contro la Juve. Il suo arrivo è sorprendente ma poi a mente fredda mica tanto. Alla Roma aveva chiuso il suo ciclo, al Milan il posto era occupato da Ancelotti e all'Inter si era puntato su Mancini. Quindi in Italia restava solo la panchina juventina e visto il potenziale tecnico della squadra il posto ideale per vincere. La sua Juve verrà ricordata come quella di calciopoli, i suoi successi saranno cancellati dall'albo d'oro ufficiale ma sul piano tecnico giocherà due bellissimi campionati. Nel 2005 duella fino alla fine contro un grande Milan che è piu' forte sul piano tecnico ma meno tignoso in quello caratteriale. Lo scontro diretto sancisce lo scudetto juventino che poi verrà camcellato dalla giustizia sportiva. Nel 2006 la vittoria è molto piu' netta, soffre nel finale il ritorno del Milan ma la vittoria non è mai in discussione. Scudetto assegnato all'Inter finita ben distante da Juve e Milan. meglio non assegnarlo del tutto. Capello ha deluso in Europa, due partecipazioni con eliminazioni ai quarti al termine di brutte prestazioni.
Didier Deschamps
Deschamps viene preso dalla nuova dirigenza che dopo il terremoto di calciopoli prende il posto della triade che chiude nella maniera meno gloriosa possibile il suo ciclo. In una situazone non facile riesce a compattare la squadra e a darle le giuste motivazioni per fargli vincere un campionato di Serie B. Molti poco prima avevano vinto un mondiale. La sua Juve è troppo superiore agli avversari e non ha problemi a conquistare la promozione, non ha bisogno di mostrare grande gioco. Poi ha disparità di vedute con la dirigenza, vorrebbe al ritorno in serie A puntare sui grandi nomi e presenta una lista della spesa che alla società non va per niente bene. Quindi si ripiega su un tecnico piu' accomodnate.
Claudio Ranieri
Il tecnico ideale per questa dirgenza ? forse, se non puoi prendere Xabi Alonso lo trovi pronto a dire che Poulsen serviva di piu'. Detto questo come risultati c'è poco da dire, con la caterva di infortuni avuti non poteva fare di piu'. Io gli contesto una certa rigidità tattica (quasi sempre fedele al 4-4-2) e una scelta degli uomini per tornare a vincere quasi sempre sbagliata. Ma in fin dei conti lui non ha mai promesso lo scudetto, al massimo di lottare per lo scudetto e per qualche giornata c'è riuscito. Ciclo chiuso, occorre un nuovo tecnico.
p.s. per evitare polemiche, ho tralasciato per la maggior parte riferimenti extra-calcistici, cioè al di fuori del campo. Per chi ha voglia trova ampio materiale in questo stesso topic, la mia vuole essere solo una disamina tecnica. Fatta da un tifoso juventino che si sforza di essere obiettivo. Chiaramente è la mia visione delle cose, non la verità assoluta.
- GaiusBaltar
- Storico dell'impulso
- Messaggi: 5219
- Iscritto il: 11/10/2007, 21:31
- Località: Profondo Nord
Chapeau Tiff, nulla da eccepire, attendo cotanda narrazione anche per gli allenatori rossoneri, cazzo ma non puoi andare te a scrivere sulla Gazzetta al posto di quegli zerbini?
"Nel torbido si pesca meglio" Il Direttorino
"La cattiveria dei buoni è pericolosissima" G. Andreotti
http://www.youtube.com/watch?v=KLaTmro5MfE
"La cattiveria dei buoni è pericolosissima" G. Andreotti
http://www.youtube.com/watch?v=KLaTmro5MfE
tiff.....sulla rosa che sta sui frigo dei bar mai.GaiusBaltar ha scritto:Chapeau Tiff, nulla da eccepire, attendo cotanda narrazione anche per gli allenatori rossoneri, cazzo ma non puoi andare te a scrivere sulla Gazzetta al posto di quegli zerbini?
ricordati che han tirato la discesa in b della nostra signora.
"L'ho imparato molto tempo fa, non combattere mai con un maiale! Tu ti sporchi, e inoltre, al maiale piace". G. B. Shaw
- bigtitslover
- Veterano dell'impulso
- Messaggi: 4285
- Iscritto il: 18/01/2007, 11:24
- Località: un cargo battente bandiera liberiana
in ogni caso è un bellissimo culo, messa così pare un complimento.
"Questa è l'Italia del futuro: un paese di musichette...mentre fuori c'è la Morte!" - Boris 3 -
Gastronomia operaia, cannibalizzazione, coltello, forchetta, magnammoce o' padrone - Daniele Sepe -
Blog rhum e cocaina per battere il sistema - Manuel Agnelli -
Quanti troppi anni ri e riciclando il peggio, tutte queste bestie a raschiare il fondo - Mau Mau -
Abbasso le fiche depilate, viva i cespuglioni anni '80 - scritta sul muro -
Senza rabbia non essere felice - scritta sul muro -
Gastronomia operaia, cannibalizzazione, coltello, forchetta, magnammoce o' padrone - Daniele Sepe -
Blog rhum e cocaina per battere il sistema - Manuel Agnelli -
Quanti troppi anni ri e riciclando il peggio, tutte queste bestie a raschiare il fondo - Mau Mau -
Abbasso le fiche depilate, viva i cespuglioni anni '80 - scritta sul muro -
Senza rabbia non essere felice - scritta sul muro -
- donegal
- Storico dell'impulso
- Messaggi: 11750
- Iscritto il: 03/07/2002, 2:00
- Località: Torino, neh !
- Contatta:
Non volevo esagerare, non con lo zio... volevo dire che per scrivere certe cose ci vuole la faccia come il culo, ma volevo anche metterlo nella pozione di non sentirsi offeso per la mia affermazione...bigtitslover ha scritto:in ogni caso è un bellissimo culo, messa così pare un complimento.
Ah, ovviamente lo so che la Gazza para il culo alle milanesi, che anche le milanesi meritavano punizioni, che il marito di Afef è il grande fratello di calciopoli, che moggi pagava le escort agli arbitri coi soldi di borsano, che tuttosport è tanto bravo e buono, che peró scirea era un galantuomo, che.... comunque sia, la Ziese resta sempre una squadra graziata che ha evitato ingiustamente la serie C per squisiti meriti politici ed economici.
Maturità e depravazione battono sempre gioventù e bellezza
- Lonewolf
- Storico dell'impulso
- Messaggi: 18759
- Iscritto il: 06/11/2007, 16:25
- Località: Nido dell'Aquila
- Contatta:
Daily Express - Chelsea; Ancelotti ha detto si!
"Carlo Ancelotti - è scritto sul quotidiano inglese Daily Express - ha dato il suo assenso per diventare l'allenatore dei Blues nel giorno in cui il suo rapporto col Milan è andato al collasso". Una notizia importante, che fa solo il paio con le tante indiscrezioni delle scorse settimane. "Abramovich - continuano sull'Express - ha ricevuto assicurazioni verbali sull'arrivo dell'allenatore a Stamford Bridge nella prossima stagione".
Importante come sarebbero importanti del dichiarazioni riportate sul giornale inglese accreditate ad una fonte "vicina alle negoziazioni". "C'è un principio di accordo tra Ancelotti ed il Chelsea - ha detto la fonte, rimasta anonima, come spesso accade Oltremanica - e l'allenatore sta valutando l'offerta dei Blues. Il trasferimento non è stato ancora completato, ma dopo quello che è accaduto con Berlusconi è sicuro che Ancelotti lascerà il Milan".
Attenzione, peró, perchè questa non è l'unica notiziona che arriva dai quotidiani in lingua inglese. L'edizione irlandese dell'Indipendent, infatti, dà Ancelotti in partenza verso il Chelsea e con lui, due dei suoi "uomini di fiducia".
I nomi? Riccardino Kakà ed Andrea Pirlo, entrambi nella "lista della spesa" che il reggiano sottoporrà ai dirigenti di Stamford Bridge per la costruzione del suo organico. Non male come risveglio...
Aggiungiete pure Seedorf...vuoi che non segua il suo allenatore?
Daily Telegraph: Ancelotti al Chelsea con Pirlo e Kakà
11:00 del 13 maggio
Ancelotti al Chelsea, manca solo l'annuncio ufficiale. Dopo le dure critiche del presidente Berlusconi, la stampa britannica dà per scontato il passaggio dell'allenatore del Milan alla corte di Abramovich insieme al suo vice Mauro Tassotti.
Dopo aver firmato un pre-contratto triennale, Ancelotti avrebbe già fornito al club inglese alcune indicazioni di mercato. Secondo il Daily Telegraph, i primi nomi della lista della spesa presentata ad Abramovich sarebbero Pirlo, Kakà , Adebayor, Tevez e Zhirkov.
"Carlo Ancelotti - è scritto sul quotidiano inglese Daily Express - ha dato il suo assenso per diventare l'allenatore dei Blues nel giorno in cui il suo rapporto col Milan è andato al collasso". Una notizia importante, che fa solo il paio con le tante indiscrezioni delle scorse settimane. "Abramovich - continuano sull'Express - ha ricevuto assicurazioni verbali sull'arrivo dell'allenatore a Stamford Bridge nella prossima stagione".
Importante come sarebbero importanti del dichiarazioni riportate sul giornale inglese accreditate ad una fonte "vicina alle negoziazioni". "C'è un principio di accordo tra Ancelotti ed il Chelsea - ha detto la fonte, rimasta anonima, come spesso accade Oltremanica - e l'allenatore sta valutando l'offerta dei Blues. Il trasferimento non è stato ancora completato, ma dopo quello che è accaduto con Berlusconi è sicuro che Ancelotti lascerà il Milan".
Attenzione, peró, perchè questa non è l'unica notiziona che arriva dai quotidiani in lingua inglese. L'edizione irlandese dell'Indipendent, infatti, dà Ancelotti in partenza verso il Chelsea e con lui, due dei suoi "uomini di fiducia".
I nomi? Riccardino Kakà ed Andrea Pirlo, entrambi nella "lista della spesa" che il reggiano sottoporrà ai dirigenti di Stamford Bridge per la costruzione del suo organico. Non male come risveglio...
Aggiungiete pure Seedorf...vuoi che non segua il suo allenatore?
Daily Telegraph: Ancelotti al Chelsea con Pirlo e Kakà
11:00 del 13 maggio
Ancelotti al Chelsea, manca solo l'annuncio ufficiale. Dopo le dure critiche del presidente Berlusconi, la stampa britannica dà per scontato il passaggio dell'allenatore del Milan alla corte di Abramovich insieme al suo vice Mauro Tassotti.
Dopo aver firmato un pre-contratto triennale, Ancelotti avrebbe già fornito al club inglese alcune indicazioni di mercato. Secondo il Daily Telegraph, i primi nomi della lista della spesa presentata ad Abramovich sarebbero Pirlo, Kakà , Adebayor, Tevez e Zhirkov.
-
- Veterano dell'impulso
- Messaggi: 4300
- Iscritto il: 27/01/2008, 11:53
lo so lo so,donegal ha scritto:zio ha scritto:
tiff.....sulla rosa che sta sui frigo dei bar mai.
ricordati che han tirato la discesa in b della nostra signora.
Zio, quando parli di juve la tua faccia si trasforma miracolosamente nel culo di Nadia Cassini
ne sono consapevole e la agito, come Nadia Cassini, per garantirmi sollazzo e una pensione onorevole.

"L'ho imparato molto tempo fa, non combattere mai con un maiale! Tu ti sporchi, e inoltre, al maiale piace". G. B. Shaw
- norrin2007
- Veterano dell'impulso
- Messaggi: 4266
- Iscritto il: 11/09/2008, 12:17
- Località: terronia
lone, non hai colto il punto del mio pensiero. io non ho detto che berlusca debba spendere a piacimento. ho detto, e ribadisco, che i soldi che sono stati spesi sarebbero stati spesi meglio da chiunque altro che non da fester.lone wolf ha scritto:Mmm...leggo alcune imprecisioni...una cosa da chiarire è che l'Inter o la Roma appartengono a società direttamente controllate dai rispettivi presidenti, per cui questi possono spendere e spandere a piacimento in quanto soldi loro, il Milan, invece, fa parte del gruppo fininvest di cui Berlusca è semplicemente azionista di riferimento...norrin2007 ha scritto:dada, non è proprio così. che cacci meno soldi di prima, è verissimo. ma se quelli che caccia non li spendesse fester, ma uno che ne capisce di calcio, le cose sarebbero moooooolto diverse.
cazzo, ma avete la memoria cortissima... porcellotti chiede una punta di peso, e fester si presenta con dinho? e non mi si venga a dire che dinho l'ha voluto berlusca, perchè se così fosse dinho non avrebbe fatto la panca che invece ha fatto! ed il rinnovo contrattuale di dida chi credi che lo paghi... fester? e non sono una barca di soldi?
il fatto che è stata una decisione di fester, ed infatti sono stati soldi buttati nel cesso.
io faccio a berlusconi la sola colpa di non scegliere tra due opzioni: continuare a tenere il milan anche investendo i soldi che investe attualmente (ma allora dovrebbe mandare affanculo fester, per i motivi di cui sopra), o vendere la società agli sceicchi (laddove non abbia più voglia/interesse di investire).
IL LIMBO NON E' UNA SITUAZIONE DA MILAN.
Ne consegue che il Milan non puó spendere a piacimento perchè il conseguente passivo andrebbe ad incidere sugli utili fininvest e quindi sui dividendi, con la conseguenza che un qualsiasi azionista potrebbe denunciare in sede di assemblea un operato non "consono"...
La cosa potrebbe essere superata se Berlusca comprasse di tasca sua alcuni calciatori e li cedesse gratuitamente (o in comodato a cifre simboliche) al Milan..ma essendo notoriamente tirchio (a punto da non pagarsi neanche le donnine che si porta a letto, preferendo piazzarle in parlamento o in qualche programma tv in modo che a pagarle siano altri...) la vedo dura....
- Questione infortuni
Beh...vero che è mancato Borriello, peró al suo posto ha giocato Pato, autore di 14 reti (con Borriello in campo il papero faceva panca...) e nel momento che Pato è calato di forma, ha giocato Inzaghi, autore di 11 reti...questo per dire come a volte un infortunio puó essere indolore quando hai una rosa vasta ed eccellente in alcuni reparti; imho il vero cruccio milanista è stato l'infortunio di Gattuso...comunque anche la Juve e l' Inter, che ha perso l'insostituibile Maicon nel finale di stagione, hanno avuto i loro problemi in merito...quindi i motivi di un probabile secondo posto li cercerei altrove
- Questione Ancelotti
A me Carletto piace...il suo problema è quello di essere troppo aziendalista..avesse più palle e avesse rifiutato i pallini berlusconiani Sheva e Ronaldinho (Galliani è solo un prestanome imho...una specie di Bonaiuti calcistico) a favore di un difensore di livello, forse staremmo parlando di un Milan scudettato a questo punto della stagione
Prima di cambiarlo per un Gasperini qualsiasi (una cosa è allenare il Genoa, altro il Milan e avere il carisma per lasciare p.e. in panca Ronaldinho e/o Sheva) ci penserei bene....
se, come dici, berlusca è oltretutto tirchio, è una contraddizione in termini pensare che abbia speso dei soldi per dei suoi pallini, per poi vederli marcire in panca. senza parlare dei vari dida (rinnovo contrattuale da codice penale), emerson, ronaldo, oliveira... ma tu pensi che oliveira l'abbia voluto berlusca? maddà i... che poi dell'operato del delegato risponda il delegante, è altro discorso.
per quanto riguarda gli infortuni, io neanche li considero. tanto è vero che ho parlato di punti buttati nel cesso quando i risultati erano già a portata di mano (e nonostante gli infortuni).
se qualcuno ha preferito tenere in rosa UEFA cardacio e viudez (quali extracomunitari) anzichè inserire thiago silva (cosa che era possibile), la colpa è di berlusconi o di porcellotti, che non ha letto le prioritarie esigenze tecnico-tattiche della squadra?
circa il tuo gradimento di porcellotti... se io fossi tifoso dell'inter piacerebbe tantissimo anche a me, senza dubbio!

"Nessun uomo è mai tanto grande come quando è in ginocchio davanti a Dio." (B. Pascal)
"Vi è una sola cosa peggiore dell'ingiustizia: la giustizia senza la spada in mano. Quando il diritto non è la forza è male." (O. Wilde)
"io so' 'n gueriero che sta riposanno dopo che ha rivortato mezzo monno. ma ormai c'ho er doppio petto e la cravatta, 'ndo voi che vada..." (F. Califano)
"sta diventando morale tutto ciò che ci conviene. praticamente, un affare." G. Gaber
"Vi è una sola cosa peggiore dell'ingiustizia: la giustizia senza la spada in mano. Quando il diritto non è la forza è male." (O. Wilde)
"io so' 'n gueriero che sta riposanno dopo che ha rivortato mezzo monno. ma ormai c'ho er doppio petto e la cravatta, 'ndo voi che vada..." (F. Califano)
"sta diventando morale tutto ciò che ci conviene. praticamente, un affare." G. Gaber
- norrin2007
- Veterano dell'impulso
- Messaggi: 4266
- Iscritto il: 11/09/2008, 12:17
- Località: terronia
io continuo a tenere le dita incrociate... finchè non vedo, non credo!Lonewolf ha scritto:Daily Express - Chelsea; Ancelotti ha detto si!
"Nessun uomo è mai tanto grande come quando è in ginocchio davanti a Dio." (B. Pascal)
"Vi è una sola cosa peggiore dell'ingiustizia: la giustizia senza la spada in mano. Quando il diritto non è la forza è male." (O. Wilde)
"io so' 'n gueriero che sta riposanno dopo che ha rivortato mezzo monno. ma ormai c'ho er doppio petto e la cravatta, 'ndo voi che vada..." (F. Califano)
"sta diventando morale tutto ciò che ci conviene. praticamente, un affare." G. Gaber
"Vi è una sola cosa peggiore dell'ingiustizia: la giustizia senza la spada in mano. Quando il diritto non è la forza è male." (O. Wilde)
"io so' 'n gueriero che sta riposanno dopo che ha rivortato mezzo monno. ma ormai c'ho er doppio petto e la cravatta, 'ndo voi che vada..." (F. Califano)
"sta diventando morale tutto ciò che ci conviene. praticamente, un affare." G. Gaber
- norrin2007
- Veterano dell'impulso
- Messaggi: 4266
- Iscritto il: 11/09/2008, 12:17
- Località: terronia
quoto al 100%, se ce ne fosse stato bisogno...GaiusBaltar ha scritto:Io mi accontento di avere un allenatore in panchina invece che di avere un maiale.
UN MAIALE NON PUO' ALLENARE.

"Nessun uomo è mai tanto grande come quando è in ginocchio davanti a Dio." (B. Pascal)
"Vi è una sola cosa peggiore dell'ingiustizia: la giustizia senza la spada in mano. Quando il diritto non è la forza è male." (O. Wilde)
"io so' 'n gueriero che sta riposanno dopo che ha rivortato mezzo monno. ma ormai c'ho er doppio petto e la cravatta, 'ndo voi che vada..." (F. Califano)
"sta diventando morale tutto ciò che ci conviene. praticamente, un affare." G. Gaber
"Vi è una sola cosa peggiore dell'ingiustizia: la giustizia senza la spada in mano. Quando il diritto non è la forza è male." (O. Wilde)
"io so' 'n gueriero che sta riposanno dopo che ha rivortato mezzo monno. ma ormai c'ho er doppio petto e la cravatta, 'ndo voi che vada..." (F. Califano)
"sta diventando morale tutto ciò che ci conviene. praticamente, un affare." G. Gaber