[O.T.] Eh la carlucci....
Moderatori: Super Zeta, AlexSmith, Pim, Moderatore1
Forse in Italia c'è qualcuno che ancora usa la ragione:
http://www.repubblica.it/2009/01/sezion ... 10mar.html
http://www.repubblica.it/2009/01/sezion ... 10mar.html
Gli ultimi 195 metri di una maratona sono la ragione che ti spinge a correre i precedenti 42.000.
AlexSmith ha scritto:Forse in Italia c'è qualcuno che ancora usa la ragione:
http://www.repubblica.it/2009/01/sezion ... 10mar.html
http://punto-informatico.it/2571865/PI/ ... tampa.aspx
Sì al sequestro: i forum non sono stampa
PI - Commenti
mercoledì 11 marzo 2009
Roma - Non si tratta di stampa, e il sequestro dei forum è legittimo: l'oscuramento non comporta le stesse procedure che si innescano nel caso sia abbia a che fare con i prodotti editoriali classificati come stampa, nè godono delle garanzie dovute alla stampa. Il sequestro operato sui forum di ADUC, ha spiegato la Cassazione con sentenza 10535, si colloca appieno nel quadro legislativo italiano.
Erano stati sottoposti a sequestro preventivo nel novembre 2006: erano due gruppi di discussione ospitati sul sito di ADUC, l'Associazione dei consumatori e degli utenti. La denuncia era stata sferrata dall'associazione Meter di don Fortunato Di Noto e si scagliava contro delle affermazioni che avrebbero costituito "offese a una confessione religiosa mediante vilipendio di persone" e contro parole brandite nei confronti dei disabili. La Procura di Catania aveva disposto un sequestro che coinvolgeva i due gruppi di discussione oggetto del contendere, in attesa di individuare i responsabili delle affermazioni e di valutare la loro posizione.
ADUC aveva chiesto il riesame: a parere dei legali dell'associazione il sequestro sarebbe risultato illegittimo in quanto la accuse contestate nei confronti degli utenti non sarebbero ricadute in quelle previste dalla legge sulla stampa, l'unica disposizione che autorizzerebbe l'imposizione di un blocco alla manifestazione del pensiero: il forum, dunque, non sarebbe potuto essere azzittito se non violando la libertà di esprimersi e di informarsi che spetta ai cittadini della rete. A parere di ADUC, in ogni caso, non si sarebbe configurato alcun reato di vilipendo alla religione nè si sarebbe trattato di un caso di diffamazione: nonostante si facesse riferimento all'insinuarsi della pedofilia nelle gerarchie ecclesiastiche non sarebbe stato chiamato in causa alcun individuo. Il Pubblico Ministero, nel frattempo, aveva notificato a tre utenti dei due forum gli avvisi di garanzia e aveva individuato nove frammenti estratti dai forum per cui aveva formulato l'imputazione. ADUC chiedeva il dissequestro degli spazi di discussione almeno per quanto riguardava le sezioni che non avessero contenuti gli stralci incriminati.
Il GIP del tribunale di Catania aveva respinto la richiesta di ADUC, ADUC era ricorsa in appello. Il Tribunale del riesame di Catania, nel luglio 2008, aveva poi imposto di togliere i sigilli ai forum, ma solo parzialmente. ADUC aveva combattuto per ottenere il completo dissequestro, la Suprema Corte ha ora deliberato: il sequestro è legittimo, non si puó pretendere di applicare al forum le stesse tutele previste per la stampa.
I forum, spiega la Suprema Corte, "sono una semplice area di discussione dove qualsiasi utente o gli utenti registrati sono liberi di esprimere il proprio pensiero ma non per questo il forum resta sottoposto alle regole e agli obblighi cui è soggetta la stampa (come indicare un direttore responsabile per registrare la testata) o puó giovarsi delle guarentigie in tema di sequestro che la Costituzione riserva solo alla stampa". I forum, commenta ADUC, sarebbero "equiparabili ad una bacheca": per questo motivo, prosegue l'associazione "a differenza della stampa (dove per la riproduzione e per la responsabilità civile e penale ci sono editore e direttore responsabile), l'autorità giudiziaria puó esercitare un controllo diretto".
A parere di ADUC la sentenza della Cassazione dimostrerebbe che esistono "libertà di serie A e di serie B": "quelle legate alla libera manifestazione del pensiero individuale di chi non è giornalista - denuncia l'associazione - sono di serie B". Ma la sentenza della Cassazione contribuirebbe a tracciare un distinguo sul cui crinale muovono numerose iniziative legislative portate avanti nei mesi scorsi: nel caso del DDL Carlucci e dell'emendamento contenuto nel DDL sulle intercettazioni si vorrebbero attribuire responsabilità e doveri ai cittadini della rete che non operino in maniera professionale, mentre con proposte come quella avanzata dall'onorevole Cassinelli si vorrebbe istituire uno spartiacque che delimitasse l'informazione professionale dalle manifestazioni della libertà di espressione da parte dei cittadini della rete.
Gaia Bottà
Sì al sequestro: i forum non sono stampa
PI - Commenti
mercoledì 11 marzo 2009
Il commento di Fulvio Sarzana di S. Ippolito (pagina 2 di 2)
Per la Corte di Cassazione (terza sezione penale, sentenza 10535), i nuovi mezzi di espressione "non possono essere qualificati come un prodotto editoriale, o come un giornale on-line, o come una testata giornalistica informatica". Con le dovute cautele derivanti dal fatto che il provvedimento non è ancora noto nella sua interezza, è possibile effettuare un primo commento.
La sentenza, ha preso le mosse da un sequestro preventivo di due forum del portale Internet dell'ADUC (che ha poi diffuso la notizia del provvedimento), trasformatisi poi in sequestro di alcuni messaggi ritenuti diffamatori. Il procedimento è arrivato sino in Cassazione e qui si è verificato un fatto che seppur "collaterale" rispetto alla tematica del sequestro evidenziata dall'ADUC dei post ha tutto il sapore di una vera e propria "rivoluzione" nella visione che le Corti hanno dei titolari dei blog e dei forum.
Infatti la Corte di Cassazione ha ritenuto che i blog ed i forum non potessero essere considerati testate giornalistiche, nè potessero qualificarsi come prodotti editoriali ai sensi della legge sulla stampa e della disciplina prevista dalla legge 62/2001. Si tratta del primo intervento in Italia, così autorevole che, contrariamente a quanto spesso sostenuto dalle procure e da diversi tribunali italiani per penalizzare i titolari dei blog, esclude questi ultimi dall'equiparazione della legge sulla stampa.
Per capire quanto importante possa essere il principio espresso dalla Corte di Cassazione basta ricordare celebri casi del passato: come si ricorderà ad esempio nel corso del 2008 il Tribunale di Modica aveva condannato un blogger siciliano che si sarebbe reso responsabile del reato di stampa clandestina per aver diffuso materiale informativo e di opinione attraverso una testata non regolarmente registrata presso il tribunale competente, violando la legge sulla stampa del 1948 e la successiva integrazione del 2001. Nelle motivazioni della sentenza si leggeva in particolare che secondo la legge n. 62 del 2001, "che accomuna in un sistema unitario la carta stampata e i nuovi media, ha valore generale, così da poter affermare l'assoluta equiparabilità di un sito internet ad una pubblicazione a stampa, anche con riferimento ad un eventuale sequestro di materiale incriminato".
Ma la Cassazione con il provvedimento citato interviene autorevolmente, escludendo che si possa applicare alle "bacheche" telematiche la disciplina della stampa, quindi anche della stampa clandestina. Se questa sentenza fosse intervenuta prima forse il blogger siciliano non sarebbe stato condannato per "stampa clandestina".
Ed ancora, se si legge a fondo il commento effettuato dalla stessa ADUC nel caso citato ci rende conto che il sequestro effettuato sembra essere diretto solo contro coloro che si sono resi responsabili delle affermazioni nel forum, e non nel confronti del direttore del sito o dell'editore del sito dell'ADUC, ed è logico che colui che immetta dei post in un forum si debba assumere la responsabilità di quello che scrive (sia esso diffamatorio o no qui non interessa), mentre meno logico è quello che spesso fanno alcuni tribunali e molte procure, ovvero applicare nei procedimenti penali riguardanti forum e blog la legge sulla stampa, per cercare di trovare "comunque" un responsabile dei post ritenuti diffamatori.
Un altro caso balzato agli onori della cronaca si riferisce alla sentenza del tribunale di Aosta, commentata brillantemente da Daniele Minotti. Anche in quel caso il titolare del blog è stato condannato ex art 57 e 596 bis c.p., come fosse un direttore responsabile, ovvero in base alle norme sulla diffamazione compiuta con il mezzo della stampa che prevedono la responsabilità di vari soggetti tra i quali appunto il direttore, il vicedirettore, nel caso della stampa non periodica anche l'editore e addirittura lo "stampatore".
Da oggi queste sentenze saranno probabilmente meno frequenti, restando peró immutata la responsabilità di chi decide di effettuare commenti in un blog o in un forum.
Fulvio Sarzana di S.Ippolito
www.lidis.it
"Duca conte buonasera..sono le 17...le serviamo un tè?" Maurizio Liberti, 25.03.2007
"Sono venuto qui per disgustarmi! oh! Voglio vomitare! oh! siete un cess.... cessi! cessi, diceva toto'! cessi! la banda! cessi!" Carmelo Bene, 1995
"Sono venuto qui per disgustarmi! oh! Voglio vomitare! oh! siete un cess.... cessi! cessi, diceva toto'! cessi! la banda! cessi!" Carmelo Bene, 1995
Il nano sodomita che abbiamo al governo continua, e temo continuerà , a fare i suoi comodi finchè nessuno gli dice nulla. E in questo momento (ma diciamo pure da quando è salito al governo) nessuno ha detto nulla. Ha fatto delle leggi così spudoratamente a suo uso e consumo, che gente come Pinochet Stalin e Pol Pot si sarebbero vergognati a fare. E nessuno ha detto niente. In campagna elettorale ha SPARATO sui magistrati, e non solo non ci sono state sollevazzioni popolari, ma un buon 40% di persone, lo considerava giusto ed applaudiva, ricordandomi da vicino quei video su youtube dove un coglione picchia un down e altri 5 stronzi ridono. Paro paro.
E noi cosa dobbiamo fare? sperare che la gente vada a protestare davanti ai palazzi a roma per internet???? Calcolando che x diffusione di internet in Italia siamo indietro come i coglioni dei cani, che 2 milioni di connessioni sono state comprate nell'ultimo mese da gente che va al mediaword a chiedere "un piccì che mi faccia feisbuk", tenendo conto che siamo in un paese dove ragioniamo secondo il canone:"....vogliono bloccare la pedofilia....non sono pedofilo...ma chi se ne frega...tanto il porno lo vedo lo stesso!!!".
Già , perchè la proposta si chiama : "PROPOSTA DI LEGGE PER "INTERNET TERRITORIO DELLA LIBERTA', DEI DIRITTI E DEI DOVERI." ed è fatta SOLO a scopo di proteggere i bambini dai cattivoni che girano per la rete.
Peccato poi che abbiano dimostrato la loro mediocrità e la loro falsa buona fede: http://www.oneweb20.it/10/03/2009/legge ... -univideo/.
Non c'è niente da capire, solo da odiare!
E noi cosa dobbiamo fare? sperare che la gente vada a protestare davanti ai palazzi a roma per internet???? Calcolando che x diffusione di internet in Italia siamo indietro come i coglioni dei cani, che 2 milioni di connessioni sono state comprate nell'ultimo mese da gente che va al mediaword a chiedere "un piccì che mi faccia feisbuk", tenendo conto che siamo in un paese dove ragioniamo secondo il canone:"....vogliono bloccare la pedofilia....non sono pedofilo...ma chi se ne frega...tanto il porno lo vedo lo stesso!!!".
Già , perchè la proposta si chiama : "PROPOSTA DI LEGGE PER "INTERNET TERRITORIO DELLA LIBERTA', DEI DIRITTI E DEI DOVERI." ed è fatta SOLO a scopo di proteggere i bambini dai cattivoni che girano per la rete.
Peccato poi che abbiano dimostrato la loro mediocrità e la loro falsa buona fede: http://www.oneweb20.it/10/03/2009/legge ... -univideo/.
Non c'è niente da capire, solo da odiare!
Randall: "Senti me, mia nonna diceva sempre: mille volte meglio un fottuto, un bellissimo dove non c'è un cazzo....no anzi: a che serve un bel piatto se non c'è un bel cazzo dentro?"
Dante: "Vuol dire?"
Randall: "Ma che ne so, mia nonna era arteriosclerotica, stava sempre a pisciarsi addosso."
Dante: "Vuol dire?"
Randall: "Ma che ne so, mia nonna era arteriosclerotica, stava sempre a pisciarsi addosso."
Ti risponderebbero che non sei democratico. Anzi, ti farebbero passare da testa di cazzo e da persona irrispettosa. Anzi, dovresti esser grato che ci sono persone che vogliono farti avere una navigazione più sicura.DeAdDoK75 ha scritto: Peccato poi che abbiano dimostrato la loro mediocrità e la loro falsa buona fede: http://www.oneweb20.it/10/03/2009/legge ... -univideo/.
Non c'è niente da capire, solo da odiare!
Avrebbero anche il coraggio di dire che lo farebbero per il bene di tuo figlio.
Osservandola, perfino Ratzinger si convincerebbe di quanto sia necessario l'uso dei contraccettivi ( Matt Z Bass ).
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A questo potrei cmq rispondere che: no, non sono democratico. Sì, sono una testa di cazzo e parecchio irrispettoso, che non ho figli e che fosse per me sterminerei tutti quegli esseri di età inferiore ai 14 anni!Il Fede ha scritto:Ti risponderebbero che non sei democratico. Anzi, ti farebbero passare da testa di cazzo e da persona irrispettosa. Anzi, dovresti esser grato che ci sono persone che vogliono farti avere una navigazione più sicura.DeAdDoK75 ha scritto: Peccato poi che abbiano dimostrato la loro mediocrità e la loro falsa buona fede: http://www.oneweb20.it/10/03/2009/legge ... -univideo/.
Non c'è niente da capire, solo da odiare!
Avrebbero anche il coraggio di dire che lo farebbero per il bene di tuo figlio.
Randall: "Senti me, mia nonna diceva sempre: mille volte meglio un fottuto, un bellissimo dove non c'è un cazzo....no anzi: a che serve un bel piatto se non c'è un bel cazzo dentro?"
Dante: "Vuol dire?"
Randall: "Ma che ne so, mia nonna era arteriosclerotica, stava sempre a pisciarsi addosso."
Dante: "Vuol dire?"
Randall: "Ma che ne so, mia nonna era arteriosclerotica, stava sempre a pisciarsi addosso."
CARLUCCI: VORTICE DI ACCUSE
di Giorgia Camandona
La Carlucci si è arrabbiata. Perchè tutti i giornali, compreso il nostro, hanno dato la notizia della sentenza di primo grado pronunciata a suo sfavore e che riguardava la posizione, in nero, di una sua ex portaborse. Per qualche motivo, forse perchè ci eravamo già sentite in passato, l'onorevole ha scelto proprio la nostra testata per chiarire per la prima volta, pubblicamente, la sua posizione. Poi peró si è infervorata e la telefonata si è conclusa bruscamente. Di spunti di riflessione, peró, questa intervista ne offre parecchi. Dalla libertà di dare certe notizie quando queste riguardano i politici, alla libertà di un giornalista a cui non si dovrebbe dire cosa deve scrivere e cosa no. Ma ognuno poi dovrebbe trarre le proprie conclusioni in autonomia, quindi ecco i fatti.
Voleva chiarire la questione della sentenza della sua portaborse...
Sì, ma molto brevemente perchè ci sono in corso due giudizi.
Due?
Sì, il mio ricorso contro la sentenza di primo grado, che quindi non è definitiva. Tant'è vero che io non sono stata obbligata ad alcun risarcimento. E il rinvio a giudizio di Celestina Soranna per furto. Nei miei confronti.
Nei suoi confronti?
Certo.
Cioè lei, onorevole Carlucci, ha denunciato Celestina Soranna per furto?
Sì, io l'ho denunciata per furto. E siccome la Procura della Repubblica non è che ti rinvia a giudizio se non ci sono le prove...
Questa denuncia risale a prima della sentenza?
Contestualmente. àˆ una cosa contestuale, capisci? Per questo non dovevate pubblicare quella sentenza perchè non è definitiva e comunque non si puó dire più di questo sulle due vicende. C'è il mio ricorso e c'è il suo rinvio a giudizio per furto.
Ma furto di cosa?
Non posso dire niente perchè la questione è ancora aperta. Non voglio interferire in nessun modo. Non voglio che i giudici siano influenzati nè in un senso nè nell'altro. Voi avete sbagliato a pubblicare la sentenza.
L'abbiamo pubblicata noi, il Corriere della Sera e tutti i giornali del Paese
Non dovevate dare la notizia, non doveva darla lei. Non è definitiva quella sentenza.
Delle sentenze, anche se di primo grado, si puó dare notizia. C'è ancora questa libertà
Dovevate specificare meglio che non eravamo al terzo grado di giudizio ma solo al primo.
Mi pareva chiarito.
Dico semplicemente che dissento dal fatto che in questo Paese si possa dare notizia di atti che sono attualmente parte di un fascicolo che deve ancora essere esaminato dai giudici di appello. Questo non va bene.
Ma guardi, anche quando la Franzoni è stata condannata in primo grado tutti i giornali hanno dato notizia della sentenza. Perchè a lei, onorevole Carlucci, si dovrebbe riservare un trattamento diverso? Se poi uno vuole fare ricorso, come sta facendo lei, è libero di farlo
E allora perchè non hai scritto che la mia portaborse è stata rinviata a giudizio per furto?
Perchè la notizia mi giunge nuova, onorevole
E sai perchè? Perchè chi fa gli articoli li fa sempre a senso unico in questo Paese. Se tu non ti limiti a sputtanare una delle due parti in causa e basta, vedi bene che ci sono delle sfumature.
Siamo qui a parlarne infatti
Tu non credi che se la Procura della Repubblica di Roma l'ha rinviata a giudizio per furto, cambia l'ottica di tutta la questione? Non aggiungo altro.
Quello che non mi è chiaro è la tempistica. Dopo la sentenza a suo sfavore lei ha denunciato la sua portaborse per furto? O prima della sentenza?
No, non te la dico la tempistica. I dati sono questi: io ho fatto ricorso, lei è stata rinviata a giudizio. Non entro nei particolari. Entrambe le situazioni sono al vaglio dei giudici. La signora Celestina Soranna è stata denunciata per furto ai miei danni. Questo è quello che devi scrivere. Non bisogna dire niente altro.
Per uscire da questa questione, nella nostra ultima chiacchierata telefonica eravamo rimasti d'accordo che lei ci avrebbe inviato la sua busta paga, che peró non è mai arrivata
Non sono cose che ti interessano, nè a te nè a nessuno dei tuoi lettori.
Sa perchè glielo chiedo, perchè è stata lei a proporci di visionare insieme la sua busta paga, per capire quali erano le spese che deve sostenere un onorevole
Comincia a chiedere a tutto l'universo mondo cosa guadagnano. A chi guadagna più di me e lavora meno di me.
Sì ma ce lo ha proposto lei di inviarci per trasparenza i suoi dati
Io sono la prima per attività in Parlamento e in Puglia, e sono i dati che lo confermano. Ho due segreterie, una in Puglia e una a Roma, quindi fai un po' i conti tu di quanto possono costare.
E infatti eravamo rimaste proprio a questo discorso
Non mi interessa questo discorso!
Ma era proprio lei ad averlo tirato fuori per spiegarci le sue spese
Clic...
A questo punto l'onorevole ha interrotto la comunicazione buttando giù bruscamente la cornetta. E successivamente non ha più risposto al telefono. I nostri riferimenti li ha, quando vorrà risentirci
Fonte: http://magazine.libero.it/index.php?refresh_ce
di Giorgia Camandona
La Carlucci si è arrabbiata. Perchè tutti i giornali, compreso il nostro, hanno dato la notizia della sentenza di primo grado pronunciata a suo sfavore e che riguardava la posizione, in nero, di una sua ex portaborse. Per qualche motivo, forse perchè ci eravamo già sentite in passato, l'onorevole ha scelto proprio la nostra testata per chiarire per la prima volta, pubblicamente, la sua posizione. Poi peró si è infervorata e la telefonata si è conclusa bruscamente. Di spunti di riflessione, peró, questa intervista ne offre parecchi. Dalla libertà di dare certe notizie quando queste riguardano i politici, alla libertà di un giornalista a cui non si dovrebbe dire cosa deve scrivere e cosa no. Ma ognuno poi dovrebbe trarre le proprie conclusioni in autonomia, quindi ecco i fatti.
Voleva chiarire la questione della sentenza della sua portaborse...
Sì, ma molto brevemente perchè ci sono in corso due giudizi.
Due?
Sì, il mio ricorso contro la sentenza di primo grado, che quindi non è definitiva. Tant'è vero che io non sono stata obbligata ad alcun risarcimento. E il rinvio a giudizio di Celestina Soranna per furto. Nei miei confronti.
Nei suoi confronti?
Certo.
Cioè lei, onorevole Carlucci, ha denunciato Celestina Soranna per furto?
Sì, io l'ho denunciata per furto. E siccome la Procura della Repubblica non è che ti rinvia a giudizio se non ci sono le prove...
Questa denuncia risale a prima della sentenza?
Contestualmente. àˆ una cosa contestuale, capisci? Per questo non dovevate pubblicare quella sentenza perchè non è definitiva e comunque non si puó dire più di questo sulle due vicende. C'è il mio ricorso e c'è il suo rinvio a giudizio per furto.
Ma furto di cosa?
Non posso dire niente perchè la questione è ancora aperta. Non voglio interferire in nessun modo. Non voglio che i giudici siano influenzati nè in un senso nè nell'altro. Voi avete sbagliato a pubblicare la sentenza.
L'abbiamo pubblicata noi, il Corriere della Sera e tutti i giornali del Paese
Non dovevate dare la notizia, non doveva darla lei. Non è definitiva quella sentenza.
Delle sentenze, anche se di primo grado, si puó dare notizia. C'è ancora questa libertà
Dovevate specificare meglio che non eravamo al terzo grado di giudizio ma solo al primo.
Mi pareva chiarito.
Dico semplicemente che dissento dal fatto che in questo Paese si possa dare notizia di atti che sono attualmente parte di un fascicolo che deve ancora essere esaminato dai giudici di appello. Questo non va bene.
Ma guardi, anche quando la Franzoni è stata condannata in primo grado tutti i giornali hanno dato notizia della sentenza. Perchè a lei, onorevole Carlucci, si dovrebbe riservare un trattamento diverso? Se poi uno vuole fare ricorso, come sta facendo lei, è libero di farlo
E allora perchè non hai scritto che la mia portaborse è stata rinviata a giudizio per furto?
Perchè la notizia mi giunge nuova, onorevole
E sai perchè? Perchè chi fa gli articoli li fa sempre a senso unico in questo Paese. Se tu non ti limiti a sputtanare una delle due parti in causa e basta, vedi bene che ci sono delle sfumature.
Siamo qui a parlarne infatti
Tu non credi che se la Procura della Repubblica di Roma l'ha rinviata a giudizio per furto, cambia l'ottica di tutta la questione? Non aggiungo altro.
Quello che non mi è chiaro è la tempistica. Dopo la sentenza a suo sfavore lei ha denunciato la sua portaborse per furto? O prima della sentenza?
No, non te la dico la tempistica. I dati sono questi: io ho fatto ricorso, lei è stata rinviata a giudizio. Non entro nei particolari. Entrambe le situazioni sono al vaglio dei giudici. La signora Celestina Soranna è stata denunciata per furto ai miei danni. Questo è quello che devi scrivere. Non bisogna dire niente altro.
Per uscire da questa questione, nella nostra ultima chiacchierata telefonica eravamo rimasti d'accordo che lei ci avrebbe inviato la sua busta paga, che peró non è mai arrivata
Non sono cose che ti interessano, nè a te nè a nessuno dei tuoi lettori.
Sa perchè glielo chiedo, perchè è stata lei a proporci di visionare insieme la sua busta paga, per capire quali erano le spese che deve sostenere un onorevole
Comincia a chiedere a tutto l'universo mondo cosa guadagnano. A chi guadagna più di me e lavora meno di me.
Sì ma ce lo ha proposto lei di inviarci per trasparenza i suoi dati
Io sono la prima per attività in Parlamento e in Puglia, e sono i dati che lo confermano. Ho due segreterie, una in Puglia e una a Roma, quindi fai un po' i conti tu di quanto possono costare.
E infatti eravamo rimaste proprio a questo discorso
Non mi interessa questo discorso!
Ma era proprio lei ad averlo tirato fuori per spiegarci le sue spese
Clic...
A questo punto l'onorevole ha interrotto la comunicazione buttando giù bruscamente la cornetta. E successivamente non ha più risposto al telefono. I nostri riferimenti li ha, quando vorrà risentirci
Fonte: http://magazine.libero.it/index.php?refresh_ce
Osservandola, perfino Ratzinger si convincerebbe di quanto sia necessario l'uso dei contraccettivi ( Matt Z Bass ).
senza parole 

Ezechiele 25,17. "Il cammino dell'uomo timorato è minacciato da ogni parte dall'iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre perchè egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti e la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare e distruggere i miei fratelli e tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farà calare la mia vendetta sopra di te."
- Husker_Du
- Storico dell'impulso
- Messaggi: 13931
- Iscritto il: 30/11/2003, 21:56
- Località: United Kingdom
Se Gasparri o D'Alema possono fare i parlamentari e pigliare uno stipendio pubblico con in controcoglioni, allora lo puo' fare anche la Carlucci o il Pupazzo Gnappo.
I politici che abbiamo ce li meritiamo tutti.
I politici che abbiamo ce li meritiamo tutti.
"Signori benpensanti, spero non vi dispiaccia,
se in cielo in mezzo ai Santi, Dio fra le sue braccia, soffochera' il singhiozzo di quelle labbra smorte che all'odio e all'ignoranza preferirono la morte"
se in cielo in mezzo ai Santi, Dio fra le sue braccia, soffochera' il singhiozzo di quelle labbra smorte che all'odio e all'ignoranza preferirono la morte"
Mah, c'è da dire che su Facebook ogni tanto escono notizie fintissime sotto forma di gruppi a cui la gente ormai per principio va appresso.
Esempio: nel periodo del g8 a L'Aquila girava una foto di un presunto ciclostile che circolava per la città in cui si intimava alla gente di farsi la barba, lavarsi e vestire eleganti, pena una multa salatissima che si rifaceva ad una legge che, controllando al volo, legiferava su tutt'altro.
Beh c'erano migliaia di adesioni e centinaia di condivisioni della ''notizia'', con commenti sulla linea dei primi letti qui.
Ci son voluti giorni finchè qualcuno non andasse a controllare e cominciassero le rettifiche (sicuramente non pervenute e sicuramente non accettate da tanti).
Non per difendere per principio ma neanche senza prendere atto che la libertà comporta il rischio di dare carta bianca a gente totalamente irresponsabile.
Cmq data la diffusione capillarissima e l'ultilizzo che ormai si fa del web sono piuttosto sicuro che finirà con l'ennesimo buco nell'acqua.
E, mia piccola considerazione, Internet è per tutti ma non tutti sono per Internet, solo che il patentino non esiste.
Esempio: nel periodo del g8 a L'Aquila girava una foto di un presunto ciclostile che circolava per la città in cui si intimava alla gente di farsi la barba, lavarsi e vestire eleganti, pena una multa salatissima che si rifaceva ad una legge che, controllando al volo, legiferava su tutt'altro.
Beh c'erano migliaia di adesioni e centinaia di condivisioni della ''notizia'', con commenti sulla linea dei primi letti qui.
Ci son voluti giorni finchè qualcuno non andasse a controllare e cominciassero le rettifiche (sicuramente non pervenute e sicuramente non accettate da tanti).
Non per difendere per principio ma neanche senza prendere atto che la libertà comporta il rischio di dare carta bianca a gente totalamente irresponsabile.
Cmq data la diffusione capillarissima e l'ultilizzo che ormai si fa del web sono piuttosto sicuro che finirà con l'ennesimo buco nell'acqua.
E, mia piccola considerazione, Internet è per tutti ma non tutti sono per Internet, solo che il patentino non esiste.
''Maró lemmy che cazzone che era!!!''
CianBellano
Errato: Lemmy E'
CianBellano
Errato: Lemmy E'