[O.T.] TIBET NOW

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Squirto
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#451 Messaggio da Squirto »

"Le riforme democratiche nel Tibet sono le più importanti e profonde della sua storia", ha assicurato il portavoce del ministero degli affari esteri, Ma Zhaoxu

Per prevenire ogni forma di protesta in occasione del 50esimo anniversario della rivolta e in ricordo delle numerose vittime del marzo 2008 (21 morti secondo Pechino, 203 secondo i tibetani) la Cina ha dispiegato migliaia di uomini delle forze di sicurezza sull'altopiano tibetano e ai suoi confini, per impedire l'accesso di stranieri.

http://www.repubblica.it/2009/03/sezion ... -cina.html

:lol:
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dostum
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#452 Messaggio da dostum »

Altro popolo oppresso

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http://www.seborga.homeip.net/
Ultima modifica di dostum il 10/03/2009, 15:13, modificato 1 volta in totale.
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#453 Messaggio da norrin2007 »

Squirto ha scritto:"Le riforme democratiche nel Tibet sono le più importanti e profonde della sua storia", ha assicurato il portavoce del ministero degli affari esteri, Ma Zhaoxu

Per prevenire ogni forma di protesta in occasione del 50esimo anniversario della rivolta e in ricordo delle numerose vittime del marzo 2008 (21 morti secondo Pechino, 203 secondo i tibetani) la Cina ha dispiegato migliaia di uomini delle forze di sicurezza sull'altopiano tibetano e ai suoi confini, per impedire l'accesso di stranieri.

http://www.repubblica.it/2009/03/sezion ... -cina.html

:lol:
certamente ora qualcuno ti parlerà  della cina come dell'ultimo baluardo della democrazia sul pianeta... :wink:
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"Vi è una sola cosa peggiore dell'ingiustizia: la giustizia senza la spada in mano. Quando il diritto non è la forza è male." (O. Wilde)
"io so' 'n gueriero che sta riposanno dopo che ha rivortato mezzo monno. ma ormai c'ho er doppio petto e la cravatta, 'ndo voi che vada..." (F. Califano)
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#454 Messaggio da Errante »

non mi sono mai spiegato perchè il processo di assimilazione del tibet sia proceduto (e stia procedendo) così lentamente..

cinicamente parlando si sono trascinati il "problema" per 50 anni..

da un regime non democratico come quello cinese non te lo aspetteresti..
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norrin2007
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#455 Messaggio da norrin2007 »

Errante ha scritto:non mi sono mai spiegato perchè il processo di assimilazione del tibet sia proceduto (e stia procedendo) così lentamente..

cinicamente parlando si sono trascinati il "problema" per 50 anni..

da un regime non democratico come quello cinese non te lo aspetteresti..
forse perchè a suo tempo hanno sottovalutato il problema, ed ora il tibet è troppo osservato dalla comunità  internazionale... anche se mi sembra che se ne freghino fino a un certo punto (vedi quello che successe l'anno scorso...).
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#456 Messaggio da Errante »

dostum ha scritto:Squirtoo prendi il fucile cè un altro popolo da liberare

Immagine

IL «presidente» Meloni scrive al Cavaliere
Protesta formale al premier per i controlli delle forze dell'ordine a Mal di Ventre

CABRAS. Via Lungomare numero 1, sede del governo della Repubblica di Mal di Ventre. Di certo non si tratta del numero 10 di Downing Street e sicuramente nella tendina-igloo blu e arancio non si rischia di trovare Gordon Brown. Eppure, via Lungomare è la residenza di un altro capo di stato, l'autoproclamato presidente della Repubblica di Malu Entu, l'indipendentista sardo Salvatore Meloni. L'autotrasportatore terralbese ha occupato gli 81 ettari dell'isola situata a quattro miglia dalle coste dell'Oristanese con l'intenzione di creare uno stato autonomo con la sua bandiera, le sue leggi, le sue acque territoriali e, ovviamente, il suo presidente. Lui. Non è uno scherzo e tanto meno una bravata, Salvatore Meloni ci crede davvero. Tanto da incaricare il legale Maria Vitalia Anedda di sostenere la tesi secondo la quale sarebbe possibile entrare in possesso dell'isola per usucapione.

Alla faccia di Rex Miller, il signorotto inglese attuale proprietario dell'isola. Non solo. Meloni ha inviato il suo progetto di stato indipendente sia alle Nazioni Unite sia alla Presidenza del Consiglio della Repubblica Italiana. Poi ha comprato la tenda, l'ha caricata su un piccolo gommone arancione (prima imbarcazione della neonata Marina di Malu Entu) e ha preso possesso fisicamente della sua Repubblica nuova di zecca, portandosi appresso il futuro stato maggiore. Tutti alloggiati nella tenda-igloo. Ieri Salvatore Meloni ha atteso i giornalisti sotto un albero spelacchiato, seduto su una sedia di plastica, a capo di un tavolo da giardino in attesa di consumare la prima conferenza stampa sul suolo della nuova repubblica. All'appuntamento sono stati invitati molti giornalisti. Tutti stranieri, ovviamente. A Malu Entu il ministero dell'Informazione è ancora in fase embrionale e la carta stampata della nuova repubblica ancora non esiste. Peccato che un problema allo scafo non abbia permesso alla gran parte degli accreditati di raggiungere l'isola-stato. Si sarebbero trovati davanti uno scenario ambientale da sogno e un presidente impanato con il latte solare. Il sole picchia duro nella nuova repubblica.

«Questi sono i miei colori di guerra - ha esordito scherzando sulla scottatura solare, Meloni -. Stamattina ho ricevuto la visita della Digos e ho chiesto loro se fossero venuti per arrestarmi o multarmi. La risposta è stata un secco no. Non possono. Ho occupato pacificamente un territorio privato che ho proclamato Repubblica per suonare la sveglia a tutti i sardi».
Gli «emissari del Governo italiano» non hanno chiesto i documenti, nè a lui nè agli altri indipendentisti accampati assieme con lui, e lui non ha chiesto loro i passaporti. Meloni non ha peró gradito e ha già  spedito una nota di protesta al primo ministro italiano Silvio Berlusconi.
«Le presento formale protesta - ha scritto Meloni al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi - per gli atti intimidatori avvenuti il 26 agosto all'imbrunire, quando alla nostra Repubblica Malu Entu si è avvicinata una motovedetta della Guardia costiera che, con intento di farci impressione, ci girava intorno di fronte alla nostra residenza. Oggi 27 agosto alle ore 8,20 un elicottero della Polizia ha sorvolato in circolo sopra le nostre teste. Non permetteremo che avvengano questi atti intimidatori nei nostri confronti. Copia di questa protesta sarà  inoltrata al Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon».

Impossibile arginare Salvatore Meloni, il nuovo capo di stato parla a raffica: «La carta di San Francisco richiama il principio di autodeterminazione dei popoli e a Malu Entu si è trasferito il mio popolo, dando vita a una Repubblica indipendente. Del resto questi sono tempi che hanno permesso il riconoscimento dell'indipendenza di stati come il Quebec, la Groenlandia, la Lapponia e l'Ossezia. Questo è il momento in cui la Sardegna deve giocare le sue carte».

Da buon giocatore, Salvatore Meloni ha servito la prima mano. A qualcuno potrebbe sembrare un bluff ma, nonostante il fresco statuto repubblicano, il presidente Meloni è convinto di avere in pugno una scala reale. Meloni non ha intenzione di mollare: se la causa per la usucapione dell'isola non dovesse avere successo, è già  pronto a lanciare una colletta per acquistarla dal suo attuale proprietario che da anni tenta di venderla a chiunque sia in grado di offrire una cifra a sei zeri.
O.T.

bisognerebbe creare un 3D apposito dove riunire tutte queste notizie demenziali e/o curiose..


giusto oggi avevo letto la notizia di un rapinatore che,sorpreso dalle forze dell'ordine mentre cercava di svaligiare una casa,si è messo a letto e ha giustificato la sua presenza dicendo che era un ospite..

in seguito all'arresto avrebbe chiesto se poteva avere una pizza perchè era il giorno del suo compleanno..
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dostum
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#457 Messaggio da dostum »

Errante ha scritto:
dostum ha scritto:Squirtoo prendi il fucile cè un altro popolo da liberare

IL «presidente» Meloni scrive al Cavaliere
Protesta formale al premier per i controlli delle forze dell'ordine a Mal di Ventre

CABRAS. Via Lungomare numero 1, sede del governo della Repubblica di Mal di Ventre. Di certo non si tratta del numero 10 di Downing Street e sicuramente nella tendina-igloo blu e arancio non si rischia di trovare Gordon Brown. Eppure, via Lungomare è la residenza di un altro capo di stato, l'autoproclamato presidente della Repubblica di Malu Entu, l'indipendentista sardo Salvatore Meloni. L'autotrasportatore terralbese ha occupato gli 81 ettari dell'isola situata a quattro miglia dalle coste dell'Oristanese con l'intenzione di creare uno stato autonomo con la sua bandiera, le sue leggi, le sue acque territoriali e, ovviamente, il suo presidente. Lui. Non è uno scherzo e tanto meno una bravata, Salvatore Meloni ci crede davvero. Tanto da incaricare il legale Maria Vitalia Anedda di sostenere la tesi secondo la quale sarebbe possibile entrare in possesso dell'isola per usucapione.

«Questi sono i miei colori di guerra - ha esordito scherzando sulla scottatura solare, Meloni -. Stamattina ho ricevuto la visita della Digos e ho chiesto loro se fossero venuti per arrestarmi o multarmi. La risposta è stata un secco no. Non possono. Ho occupato pacificamente un territorio privato che ho proclamato Repubblica per suonare la sveglia a tutti i sardi».
Gli «emissari del Governo italiano» non hanno chiesto i documenti, nè a lui nè agli altri indipendentisti accampati assieme con lui, e lui non ha chiesto loro i passaporti. Meloni non ha peró gradito e ha già  spedito una nota di protesta al primo ministro italiano Silvio Berlusconi.
«Le presento formale protesta - ha scritto Meloni al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi - per gli atti intimidatori avvenuti il 26 agosto all'imbrunire, quando alla nostra Repubblica Malu Entu si è avvicinata una motovedetta della Guardia costiera che, con intento di farci impressione, ci girava intorno di fronte alla nostra residenza. Oggi 27 agosto alle ore 8,20 un elicottero della Polizia ha sorvolato in circolo sopra le nostre teste. Non permetteremo che avvengano questi atti intimidatori nei nostri confronti. Copia di questa protesta sarà  inoltrata al Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon».

Impossibile arginare Salvatore Meloni, il nuovo capo di stato parla a raffica: «La carta di San Francisco richiama il principio di autodeterminazione dei popoli e a Malu Entu si è trasferito il mio popolo, dando vita a una Repubblica indipendente. Del resto questi sono tempi che hanno permesso il riconoscimento dell'indipendenza di stati come il Quebec, la Groenlandia, la Lapponia e l'Ossezia. Questo è il momento in cui la Sardegna deve giocare le sue carte».
O.T.

bisognerebbe creare un 3D apposito dove riunire tutte queste notizie demenziali e/o curiose..


giusto oggi avevo letto la notizia di un rapinatore che,sorpreso dalle forze dell'ordine mentre cercava di svaligiare una casa,si è messo a letto e ha giustificato la sua presenza dicendo che era un ospite..

in seguito all'arresto avrebbe chiesto se poteva avere una pizza perchè era il giorno del suo compleanno..

Noo il Topic giusto è questo! Perchè solo lo Xizang? il mondo è PIENO di popoli che aspettano riconoscimento.....
Squirtoo libera prima loro poi pensi a quegli altri...

Il più piccolo regno del mondo

Sul finire del 1700 la famiglia Bertoleoni su una piccola nave da diporto, proveniente da Genova, costeggiando la Corsica, si stabilì dapprima sull'isola di Spargi, nell'arcipelago della Maddalena, poi si spostó più a sud, sulla piccola isola di Mortorio ma, spinta dalla ricerca di un'isola più generosa ed ospitale, navigando verso sud raggiunse la splendida e disabitata isola di Tavolara. Qui si stabilì, costruì la sua casa e si dedicó all'allevamento delle capre selvatiche. Giuseppe Bertoleoni, il capofamiglia, in occasione della visita a Tavolara del re di Sardegna Carlo Alberto di Savoia, si presentó al sovrano come il re di Tavolara. Carlo Alberto, assai più interessato alla caccia, non sembró prendere troppo in considerazione le parole del sedicente re, al contrario della regina Vittoria che, alla fine dell'800, riconobbe ufficialmente il piccolo Regno tanto che ancor oggi, nel museo di Buckingham Palace, a Londra, è conservata la foto della famiglia reale di Tavolara, all'interno della collezione di ritratti delle famiglie reali di tutto il mondo. Sotto la foto vi è la dicitura: «La famiglia reale di Tavolara, nel golfo di Terranova Pausania, il più piccolo regno del mondo».

Quando il nuovo "re" portó su Tavolara l'altra famiglia (che aveva su un'altra isola), il governo italiano tentó di processarlo per bigamia ma non vi riuscì per via del titolo nobiliare che possedeva. Il primo Paolo Bertoleoni morì (probabilmente) nel 1848. L'annessione di questo Regno a quello d'Italia non fu mai ufficializzata anche se, ad onor del vero, solo il Regno unito ne riconobbe la sovranità .
L'ultimo discendente diretto del re, Carlo Bertoleoni, morì a Olbia nel 1993. Tonino, il discendente secondogenito vive tutt'oggi ad Olbia, mentre l'attuale "re" è Carlo II, un cittadino italiano proprietario di uno del ristoranti dell'isola, Da Tonino, re di Tavolara.
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#458 Messaggio da nik978 »

Errante ha scritto:non mi sono mai spiegato perchè il processo di assimilazione del tibet sia proceduto (e stia procedendo) così lentamente..

cinicamente parlando si sono trascinati il "problema" per 50 anni..

da un regime non democratico come quello cinese non te lo aspetteresti..
lento mica tanto
il tibet e' enorme.

inoltre la presenza delle forze di polzia a meno di casini e' molto blanda.
e' una zona molto turistica (praticamente tutti i cinesi vogliono andare in tiBEt..il mio capo ci vuole svenrare in vecchiaia...)
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.

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dostum
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#459 Messaggio da dostum »

Anche la Repubblica del Titano ha subito il pugno dello Stato Centralista Italiano con un vero e proprio colpo di stato opera del fascista Scelba

I fatti di Rovereta sono un convulso e controverso episodio della storia politica della Repubblica di San Marino verificatosi nel 1957.
Successivamente al governo di unità  nazionale seguito alla caduta del fascismo, dalle elezioni del 11 marzo 1945 la Repubblica fu retta da una coalizione di sinistra tra il Partito Comunista Sammarinese (PCS) e il Partito Socialista Sammarinese (PSS), confermata anche alle consultazioni del 1955. In quelle elezioni, PCS e PSS avevano ottenuto complessivamente 35 seggi sui 60 del Consiglio Grande e Generale; tuttavia, negli anni successivi, si verificarono degli spostamenti tra i gruppi consiliari – ad opera di un gruppo di cinque dissidenti del PSS contrari all'alleanza con il PCS – che portarono il Consiglio ad essere spaccato a metà  dal febbraio 1957.
Queste scelte politiche si inserivano nel contesto internazionale della Guerra Fredda, per cui il governo democristiano italiano tollerava a fatica la presenza dei Comunisti al governo della piccola Repubblica, che aveva mostrato in quegli anni un deciso rafforzamento delle politiche sociali e delle relazioni diplomatiche con l'Unione Sovietica. L'uscita del PCS dal governo veniva percepita come necessaria per ottenere l'appoggio finanziario dell'Italia e degli Stati Uniti.
Già  in precedenza l'Italia, per volere del presidente del consiglio Mario Scelba aveva posto in essere un atto di forza verso il governo sammarinese, imponendo la chiusura di un casinó appena aperto nella Repubblica del Titano.
La perfetta parità  in Consiglio non impedì in un primo tempo il funzionamento dell'organo, che si trovó invece paralizzato quando, a metà  aprile, i dissidenti socialisti diedero vita a un nuovo partito, il Partito Socialista Indipendente Sammarinese alleato nella "compagine democratica" con il democristiani e il Partito Socialista Democratico Sammarinese. Vista la situazione di stallo, per tutta l'estate, i Capitani Reggenti Giordano Giacomini e Primo Marani evitavano di riunire il Consiglio; tuttavia, erano obbligati a convocare la seduta per l'elezione dei Reggenti per il mandato ottobre 1957 – aprile 1958, come prescritto dagli Statuti. L'elezione venne fissata per il pomeriggio del 19 settembre.
Il 18 settembre Attilio Giannini, eletto nel 1955 come indipendente nella lista del PCS, abbandonó la coalizione governativa. Si venne così a creare una nuova, risicata, maggioranza formata da 23 consiglieri democristiani, 5 del socialisti indipendenti, 2 socialdemocratici e dall'indipendente Giannini.
In seguito alla comunicazione da parte dell'opposizione della costituzione della nuova maggioranza, la Reggenza ricevette dai segretari del PCS e del PSS le lettere di dimissioni di 34 consiglieri della precedente maggioranza con firme autentiche datate 19 settembre 1957. Era infatti consuetudine del PCS e del PSS far firmare ai loro eletti una lettera di dimissioni con la data in bianco, a titolo di garanzia del rispetto delle direttive del Partito nell'attività  consiliare. Risultavano dimissionari, quindi, anche i quattro consiglieri del PSIS – pur avendo precedentemente ritrattato le dimissioni in Consiglio – e il Giannini.
Constatata la dimissione della maggioranza dei consiglieri, la Reggenza sciolse il Consiglio e indisse nuove elezioni per il 3 novembre. Inoltre, diede ordine alla Gendarmeria di chiudere e presidiare Palazzo Pubblico, presso cui si stavano dirigendo i consiglieri della nuova maggioranza.
La decisione della Reggenza dava luogo ad una delicata situazione istituzionale, in quanto lo scioglimento del Consiglio si rendeva obbligatorio in seguito alle dimissioni della maggioranza dei consiglieri, ma ció provocava la proroga del mandato degli stessi Reggenti in carica, circostanza che mai si era verificata se non per decisione del Consiglio, in occasione di eventi di straordinaria gravità .
I 31 consiglieri della nuova maggioranza, dopo aver nominato un Comitato Esecutivo composto da Federico Bigi, Alvaro Casali, Pietro Giancecchi e Zaccaria Giovanni Savoretti, si riunirono sul sagrato della Pieve dove rivendicarono la guida del Paese. A loro avviso, la mancata elezione dei nuovi Reggenti si configurava come un colpo di stato; tuttavia, non diedero vita ad un nuovo governo, nè elessero i nuovi Reggenti.
In seguito a tali eventi, non si verificarono disordini, pur perdurando il clima di tensione. Nei giorni seguenti, tutti i partiti ricercarono appoggi e contatti con gli esponenti italiani.
La sera del 30 settembre i consiglieri della nuova maggioranza occuparono a Rovereta uno stabilimento industriale in disuso, situato in una lingua di territorio sammarinese entro il territorio italiano. Allo scoccare della mezzanotte del 1º ottobre, in concomitanza con la scadenza del mandato dei Reggenti in carica, i membri del Comitato Esecutivo si proclamarono a capo di un Governo Provvisorio. Subito dopo i Carabinieri circondarono lo stabilimento per tre lati su quattro, quelli in territorio italiano. Il Governo italiano riconobbe immediatamente il Governo Provvisorio.
Sparsasi la voce della costituzione del Governo Provvisorio, la Reggenza istituì un Corpo di Milizia Volontaria, temendo l'intervento armato del Governo Provvisorio supportato da militari italiani verso il Palazzo Pubblico.
In un quadro di crescente tensione, alimentata dall'afflusso di armi dall'Italia a supporto di entrambe le parti e dal fallimento dei tentativi di mediazione, il Comandante della Gendarmeria Ettore Sozzi si dimostró in grado di mantenere l'ordine pubblico. Tra l'8 e il 10 ottobre, il Governo Provvisorio affidó proprio a Sozzi i pieni poteri per il mantenimento dell'ordine pubblico e la costituzione di un nuovo Corpo di Gendarmeria in Città .
Il giorno 11 ottobre i Reggenti misero fine alla crisi, riconoscendo il Governo Provvisorio e sciogliendo la Milizia Volontaria. Il 14 ottobre il Governo Provvisorio lasció Rovereta per salire sul Titano e insediarsi a Palazzo Pubblico.

Long Live Sanmarino!

http://www.libertas.sm/libri/Rovereta/rov_0.htm


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#460 Messaggio da Squirto »

è divertente l'argomentazione di dostum

per giustificare aggressioni e violenze colonialiste, si mischia di tutto un po'

in effetti è divertente

ció non toglie che esistano popoli diversi anche se a dostum non piace :)

proprio per quello il governo centrale cinese sin da subito ha sempre cercato di cancellare i simboli tradizionali della cultura tibetana (con la demolizione di molti monasteri, con l'incarcerazione dei monaci, con la limitazione per i funzionari pubblici sul professare la religione con la scusa della 'modernizzazione', con la censura e l'oscurantismo mediatico, etc.)

cmq si puó anche continuare a difendere la dittatura e la violenza. è una posizione anche quella. si puó ancora rimpiangere l'URSS. almeno qui in Europa siamo liberi di farlo :)
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#461 Messaggio da Errante »

nik978 ha scritto:
Errante ha scritto:non mi sono mai spiegato perchè il processo di assimilazione del tibet sia proceduto (e stia procedendo) così lentamente..

cinicamente parlando si sono trascinati il "problema" per 50 anni..

da un regime non democratico come quello cinese non te lo aspetteresti..
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inoltre la presenza delle forze di polzia a meno di casini e' molto blanda.
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la definizione di tibet,per chi non lo sapesse,non è la stessa per i cinesi han e per i tibetani..

questi ultimi comprendono un territorio molto più vasto..in particolare praticamente l'intera provincia confinate dello Qinghai,dove sono molto numerosi..


questi dati sono del governo tibetano in esilio:Nel 1949, gli Han costituivano il 48,3% della popolazione di qinghai.oggi gli Han sono il 54% della popolazione totale,cifra leggermente superiore a quello del 1949.


potevano inviare milioni di persone e non l'hanno fatto..


non c'è stata una vera volontà  di assimilazione o annientamento culturale specificamente diretto contro i tibetani..chechè ne dica chichessia..
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#462 Messaggio da dostum »

Squirto ha scritto:è divertente l'argomentazione di dostum

per giustificare aggressioni e violenze colonialiste, si mischia di tutto un po'

in effetti è divertente

ció non toglie che esistano popoli diversi anche se a dostum non piace :)

proprio per quello il governo centrale cinese sin da subito ha sempre cercato di cancellare i simboli tradizionali della cultura tibetana (con la demolizione di molti monasteri, con l'incarcerazione dei monaci, con la limitazione per i funzionari pubblici sul professare la religione con la scusa della 'modernizzazione', con la censura e l'oscurantismo mediatico, etc.)

cmq si puó anche continuare a difendere la dittatura e la violenza. è una posizione anche quella. si puó ancora rimpiangere l'URSS. almeno qui in Europa siamo liberi di farlo :)
Il grido di dolore della Padania si mischia a quello dello Xizang della Sicilia
della Sardegna

http://mazingazeta.wordpress.com/2009/0 ... -e-scozia/


http://www.leganordsorbolo.it/lpadano/t ... adania.htm
Poi l'Italia puó pure chiude che nun cè rimane nisciuno

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#463 Messaggio da Husker_Du »

Rivogliamo il Regno delle Due Sicilie.......
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se in cielo in mezzo ai Santi, Dio fra le sue braccia, soffochera' il singhiozzo di quelle labbra smorte che all'odio e all'ignoranza preferirono la morte"

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#464 Messaggio da Squirto »

Dostum, Libia e Abissinia devono "tornare" italiane! cos'è questa storia che si sono rese indipendenti e sovrane? a morte i separatisti, la terra somala ai coloni italiani!

l'Impero vive :lol:
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#465 Messaggio da dostum »

Squirto ha scritto:Dostum, Libia e Abissinia devono "tornare" italiane! cos'è questa storia che si sono rese indipendenti e sovrane? a morte i separatisti, la terra somala ai coloni italiani!

l'Impero vive :lol:
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