[O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"

Scatta il fluido erotico...

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Drogato_ di_porno
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#3946 Messaggio da Drogato_ di_porno »

molto pragmaticamente: preferisco pagare di più che avere il fusto galleggiante vicino a casa (non disto molto da trino)
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
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nik978
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#3947 Messaggio da nik978 »

Parakarro ha scritto:ma è possibile una cosa del genere?!
Cioè...si è fatto un referendum e ha vinto l'anti nucleare...giusto?! Sbagliato?! ormai è fatta, non importa, ma è possibile anni dopo andar contro un referendum?!
Altrimenti che senso hanno i referendum?! Possono allora abolire l'aborto?! Abolire il divorzio?! Far tornare i savoia?!
mi ricordo una vignetta di caviglia su cuore del 1997..gia li si ironizzava su questo fatto..credo che i 10 anni fossero nun caso, ma tecnicamente il nucleare in italia (duck lo spiega anche dal punto di vista della legge) non e' "vietato" o abolito..
sarebbe bastato un cambio di legge in parlamento e si poteva ripartire...

a sto giro berlusconi come fa centro..ha tirato bne la volata..non mi aspetto grandi opposizioni..
come sempre se vince e' al 50% per demeriti altrui..
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
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duck65
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#3948 Messaggio da duck65 »

Drogato_ di_porno ha scritto:molto pragmaticamente: preferisco pagare di più che avere il fusto galleggiante vicino a casa (non disto molto da trino)
...sicuramente gli abitanti della bretagna e della normandia la pensano diversamente...

ad maiora
TORY FOREVER!!!

A VOLTE PARI ESSERE IL TAORMINA DI DI PIETRO (CanellaBruneri su Sigile) cit.

tiffany rayne
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#3949 Messaggio da tiffany rayne »

Le toghe nere colpiscono ancora. Ora mi aspetto i soliti trionfalismi da parte dei berlusconiani. Il comportamento del cavaliere è sempre ineccepibile.

Il solito antiberlusconismo di maniera. Cose che fanno tutti in Italia. Meglio essere governati da quello che le fà  meglio.

http://www.ansa.it/opencms/export/site/ ... 26311.html

Anche i governi di centro-sinistra facevano le stesse cose. Mal comune mezzo gaudio.

Fine dei luoghi comuni.

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Drogato_ di_porno
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#3950 Messaggio da Drogato_ di_porno »

La madre di Rudolf Hess così rispose all' amica Stephanie Camola, che le chiedeva cosa sarebbe cambiato con la nomina a Cancelliere di Hitler:

"à‰ molto semplice. Anzichè dover attendere che il governo trovi faticosamente l' accordo per realizzare un qualsiasi buon progetto, avremo un uomo solo il quale dirà  che le cose vanno fatte in questo o quell' altro modo, punto e basta."

peccato che abbiano censurato l' imitazione di lucia ocone di rosa berlusconi (uno dei pochi casi in cui si è riusciti a sconfiggere la rete):

"Il mio Silvio deve sempre pensare a tutto lui. Io gli dico: ma chi te l'ha fatto fare? Perchè non pianti tutto e lasci che gli italiani si arrangino da soli? Ma lui non lo fa, perchè vuole troppo bene all'Italia!»
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Squirto
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#3951 Messaggio da Squirto »

"...sicuramente gli abitanti della bretagna e della normandia la pensano diversamente..."


perchè vivono in bretagna e normandia, dove i treni, la sanità , gli aerei, etc... funzionano! :)
You are what you is (Frank Zappa)
"Cosa c'entra il Papa con l'apertura dell'anno accademico? E' come se a un concistoro si decidesse di invitare Belladonna" (Sacre Scuole)
"Che ci posso fare? Le banalità  non mi emozionano" (Breglia)

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#3952 Messaggio da Garluk »

quoto duck.
Una civiltà  per funzionare ha bisogno di energia e se il disastro di Chernobyl è arrivato in italia cosa ci accadrebbe se una delle 5 centrali sulle alpi avesse un problema?
Ma che importa...quelle sono sul territorio francese!

Eppure fino a qualche anno fa la migliore tecnologia nucleare era quella italiana pur non avendo l'italia centrali.

Ed è proprio dal 1987 che è cominciata la fine dell'italia...

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Scorpio
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#3953 Messaggio da Scorpio »

Squirto ha scritto: la risposta è in quel "paesello" nel tuo post
il problema forse non è nel nucleare in sè, ma in come vengono gestite le cose qui
se il nucleare deve essere gestito come le ferrovie, come l'alitalia, come la pubblica amministrazione, come la rai (continuate voi l'elenco, è lungo)... allora è più sensato lasciarlo ai francesi :wink:
Squirtone, ti farei un monumento.
Mi ricordo ancora il servizio di Report in proposito, con i francesi viventi presso il deposito di scorie, che facevano una vita normale, mungevanoi le mucche, così come in Spagna.

Sentir parlare di futuro energetico da uno come Scaiola, quello che diede a Marco Biagi, del "rompicoglioni in cerca di consulenze", mi fà  accapponare la pelle!

Me lo ricordo qualndo era in procinto di firmar un accordo sulla costruzione di nuove centrali con la Russia.. x intenderci, quelli di Chernobyl...
:roll:

Non ho simpatie per i cosiddetti "verdi", dei disoccupati intellettuali che si son trovati un'utilità  sociale per farsi mantenere.
Qui a Torino hanno combinato disatri; ad esempio, per salvar 2 kazzo di platani, hanno creato un perenno ingorgo causa l'imbuto provocato in Cso Regina, una delle più grosse arterie torinesi.

Fra tutte le voci, quella più sensata, mi è sembrata Carlo Rubbia.
Secondo lui, le centrali di 3a generazione sono costose e poco redditizie, senza contare i rischi, non inndifferenti di un'altro effetto Chernobyl o comunque complicazioni di gestione.
Le centrali di 4a generazione, ahimè saranno pronte fra 30anni e last not least, l'uranio aumenterà  di prezzo!

Dunque, risparmio, ricerca ed energie alternative!
Tutto quello che faceva paura del comunismo - che avremmo perso le nostre case, i nostri risparmi, che ci avrebbero costretto a lavorare tutto il tempo per un salario scarso, e che non avremmo avuto alcuna voce contro il sistema - è diventato realtà grazie al capitalismo.

Se esiste un Dio, un giorno sarà lui a dovermi chiedere perdono (frase letta su un muro di Auschwitz).

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nik978
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#3954 Messaggio da nik978 »

condivido anche io l'opinione di rubbia
come detto: a questo punto conviene aspettare.

http://notizie.virgilio.it/gallery/italia_atomica.html
ok son quele cose per me che spacciano come notizie epoi in 5 anni cambia tutto..

non per razzismo (e ci mancherebbe) ma leggere quel province CE mi mette ansia..
ripeto..no razzimo, ma le penetrazioni malavitose nella gestione dei rifiuti speciali (e quindi costosi e redditizzi) sono piu forti li..

le mie uniche preoccupazioni (a parte quelle dei costi) sono legate al fato che siamo in italia (mi associo a quelo che dice squirto)
ma per me non dobbiamo usare questo fatto "dell'essere italiani" come una scusa per non fare....

sarebbe l'ora di maturare come civlita'? o no???
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Kronos
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#3955 Messaggio da Kronos »

per chi non ha ancora capito un cazzo della truffona sul nucleare a fissione invito a consultarsi questa pagina

http://www.aspoitalia.it/archivio-artic ... spo-italia

anzi post direttamente l'articolo, cosi' il primo coglione che scrolla e starnazza di nucleare si piglia un sano vaffanculo

ENERGIA NUCLEARE: UNA SOLUZIONE?
La valutazione di ASPO-Italia
ASPO-Italia è la sezione italiana dell'associazione internazionale ASPO (Associazione per lo studio del
picco del petrolio). I membri di ASPO-Italia sono ricercatori e esperti indipendenti che si occupano di
energia, materie prime e ambiente.
Aprile 2008
www.aspoitalia.net


1.Sommario
Le ultime vicende legate alle elezioni di aprile in Italia hanno visto la questione energetica
acquisire un certo peso nel dibattito politico. In particolare, da più parti si invoca un ritorno
massiccio all'energia nucleare dopo che il referendum del 1987 aveva portato alla chiusura delle
centrali nucleari esistenti in Italia. Queste note riferiscono la posizione di ASPO-Italia sulla
redditività economica e sulla percorribilità energetica del nucleare nel mondo e in Italia in
particolare. Riteniamo che l'energia nucleare non debba essere demonizzata su basi ideologiche
ma che non la si può nemmeno passare come la soluzione magica a tutti i problemi di energia che
abbiamo in Italia. In particolare, ASPO-Italia ritiene preoccupante l'attuale polarizzazione politica
dell'energia, con le rinnovabili viste come "di sinistra" e l'energia nucleare vista come "di destra".
Nessun progresso si potrà fare in Italia nella risoluzione del problema energetico senza un accordo
che garantisca un sostegno politico a lungo termine delle scelte fatte.


2.Introduzione
Il dibattito sull'energia nucleare (e sull'energia in generale) ha ripreso interesse dopo che il
disastro di Chernobyl (1986) e il successivo referendum abrogativo (1987) sembravano aver chiuso
per sempre la questione nucleare in Italia. Da una parte, la nascita di questo nuovo dibattito è una
cosa positiva in quanto porta alla ribalta la questione energetica che i vari governi che si sono
succeduti dopo il referendum hanno colpevolmente trascurato. D'altra parte, è anche preoccupante
notare che il dibattito sull'energia si è politicizzato e appare sempre di più basarsi su questioni
ideologiche. Questa polarizzazione è grave soprattutto se certe tendenze in corso dovessero
rafforzarsi; ovvero con l'energia nucleare vista come "di destra" e quella rinnovabile vista come "di
sinistra".
E' ovvio è impossibile dare un giudizio su una questione così importante come
l'infrastruttura energetica del paese senza considerare questioni come la distribuzione della
ricchezza nella società , la centralizzazione o meno della produzione e altri fattori. Tutti questi
elementi sono parte di una visione del futuro che è anche politica. Tuttavia, politicizzare certe
questioni in termini di contrapposizione fra schieramenti opposti rende impossibile prendere
decisioni importanti. Le politiche energetiche devono essere seguite con coerenza e consistenza
per periodi ben più lunghi di quelli che vedono l'avvicendamento dell'una o dell'altra parte politica
al governo. L'energia non è né di destra nè di sinistra. Il problema energetico è al disopra delle
parti e dovrebbe essere trattato da tutti con estrema neutralità perché dal rifornimento energetico
dipende il futuro della nazione; più che da qualsiasi altro parametro economico.

Se non è possibile ridurre la questione energetica a un analisi esclusivamente tecnica, è
perlomeno possibile analizzare le prospettive dell'energia nucleare cercando di evitare le facili
semplificazioni e slogan che fanno parte del dibattito attuale. Questo è quello che faremo nel
presente documento.


3.La situazione energetica.
Non c'è dubbio che la proposta di un ritorno all'energia nucleare in Italia nasce a partire da
una valutazione corretta e realistica della disponibilità presente e futura dei combustibili fossili. Già
nel 1998, i fondatori di ASPO internazionale, Colin Campbell e Jean Laherrere avevano lanciato
l'allarme riguardo alla possibilità di una crisi petrolifera che si sarebbe potuta verificare verso la
metà del primo decennio del ventunesimo secolo. Questa crisi si è puntualmente verificata. La
produzione petrolifera planetaria è rimasta piatta a partire dal 2004 e l'aumento della domanda ha
generato gli aumenti di prezzi che osserviamo oggi. L'aumento dei prezzi del petrolio è
accompagnato da un aumento dei prezzi di tutte le risorse energetiche: gas, carbone e uranio.
Secondo l'analisi di ASPO, queste tendenze sono dovute al progressivo esaurimento delle
risorse minerali a buon mercato che forza lo sfruttamento di risorse sempre più costose. Né il
petrolio né le altre risorse sono da considerarsi "esaurite" in senso fisico, ma i crescenti costi di
estrazione sono destinati a generare nel prossimo futuro una graduale riduzione della produzione.
Secondo ASPO, il "picco di produzione" del petrolio mondiale e di tutti i liquidi estraibili si
verificherà entro il 2010. Gas e carbone sono anch'essi soggetti a esaurimento ma hanno
caratteristiche diverse in quanto risorse in gran parte locali e difficili da trasportare. Questo
aggrava il problema per i paesi importatori come l'Europa, che si trovano fra le altre cose di fronte
alla possibilità di ricatti politici da parte dei paesi produttori.
La prospettiva di una carenza di petrolio a breve termine, e in generale di energia, genera
una situazione che è già grave dal punto di vista economico e che si prospetta ancora più grave
nel prossimo futuro. A questo problema si aggiunge quello del riscaldamento globale causato dalla
combustione dei composti fossili del carbonio.
Di fronte al problema, vediamo una ricerca affannosa di soluzioni. Per sostituire il petrolio si
parla di ottenere liquidi dal carbone o dal gas naturale. Questo non farebbe che spostare il
problema di poco nel futuro e nel caso del carbone genererebbe problemi climatici gravissimi. Si
parla anche dell'uso di combustibili di origine biologica (biocarburanti) ma è facile calcolare che le
capacità produttive dell'agricoltura mondiale non sono tali da permettere di sostituire i combustibili
fossili senza impattare considerevolmente sulla produzione alimentare. Sono necessarie soluzioni
più radicali non basate sulla combustione di composti del carbonio: energia nucleare o energia
rinnovabile intesa come solare diretto (per esempio pannelli fotovoltaici) o indiretto (per esempio,
energia dal vento).
Tuttavia, in Italia, siamo stati estremamente lenti nello sviluppare nuove tecnologie
energetiche. Con il referendum del 1987, l'energia nucleare è stata abbandonata per decreto. Non
si è fatto molto meglio per quanto riguarda l'energia rinnovabile, che è rimasta fino ad oggi
trascurata e pochissimo sviluppata. Siamo in grado di invertire la tendenza? Questo è quello che i
sostenitori dell'energia nucleare si propongono di fare mediante la fissione nucleare. Vedremo ora
di esaminare le prospettive di questa idea.


Piccola pausa tra un capito e l'altro:
in realta' othelmut e' iscritto al PMLI!


4.Valutazione della tecnologia nucleare
Gli oppositori dell'energia nucleare parlano quasi esclusivamente sul problema della
sicurezza e dello smaltimento delle scorie; i fautori invece presentano il nucleare come la soluzione
magica per ottenere energia a basso costo per sempre, addirittura a volte definendo l'energia
nucleare come "rinnovabile". In entrambi i casi, abbiamo una visione parziale e insufficiente di un
argomento complesso come lo è la tecnologia nucleare.
Vedremo qui di seguito una valutazione più dettagliata, anche se concisa, dei punti
principali che definiscono l'energia nucleare, come è corretto fare per qualsiasi tipo di tecnologia
energetica. In questa valutazione ci riferiamo alla tecnologia attualmente commerciale, ovvero
reattori che usano la fissione dell'isotopo 235 dell'uranio come sorgente di energia. Al momento,
ne esistono due tipi a livello commerciale: quello detto "ad acqua leggera" (light water reactor,
LWR) che usa uranio arricchito e quello detto "CANDU" (Canadian Deuterium Uranium) che usa
uranio naturale. Le prestazioni di questi due tipi di reattori sono sostanzialmente equivalenti. Il
potenziale di sviluppo futuro della tecnologia nucleare, per esempio reattori "a neutroni veloci," è
trattato in una sezione separata.
Cominciamo con l'elencare i vantaggi della tecnologia nucleare
1. Affidabilità . Il record storico delle centrali nucleari è nel complesso buono. Le
prime centrali nucleari civili, ovvero pensate per la produzione di energia
elettrica, sono apparse negli anni 1950. La crescita del numero di centrali è stata
molto rapida fino agli anni ‘70 quando la tendenza si è interrotta.
2. Contributo alla produzione mondiale. Esistono oggi oltre 400 centrali nucleari in
tutto il mondo che generano approssimativamente il 17% dell'energia elettrica
totale mondiale e il 6.3% del totale dell'energia primaria. La Francia è il paese
più nuclearizzato del mondo, con un parco reattori di 59 centrali che producono
quasi l'80% della produzione nazionale di energia elettrica. Di questa energia,
circa il 20% viene esportato, in buona parte anche in Italia.
3. Costi. I costi dell'energia nucleare sono spesso stimati come più bassi di quelli di
altre tecnologie energetiche. Inoltre, è un fatto che nei paesi che fanno uso di
centrali nucleari il costo dell'energia elettrica è di solito più basso di quello dei
paesi che si affidano a combustibili fossili. Tuttavia, va anche detto che la stima
dei costi reali dell'energia nucleare è un punto molto controverso, come
vedremo poi più in dettaglio.
4. Emissioni di gas serra. Una centrale nucleare, di per se, non emette gas serra.
Tuttavia, va detto che una certa quantità di gas serra viene generata da
operazioni quali, per esempio, l'estrazione di uranio minerale come pure,
ovviamente, per la costruzione della centrale e il suo smantellamento.
5. Disponibilità di risorse. Per il momento, non ci sono stati problemi di disponibilità
di combustibile (uranio) per le centrali nucleari. L'uranio minerale esiste in paesi
diversi da quelli che esportano petrolio o combustibili fossili e pertanto non si
pongono gli stessi problemi strategici che abbiamo con il petrolio. Come
vedremo poi, le risorse uranifere minerali sono comunque limitate.
6. Sicurezza. Nonostante il disastro di Chernobyl, il numero di vittime di incidenti
causati dalle centrali nucleari è enormemente inferiore a quello che viene
stimato come causato dai prodotti di combustione del carbone e di altri
combustibili "sporchi".
Tuttavia, molte cose sono cambiate negli anni e certe analisi molto ottimistiche di una volta
devono essere riviste alla luce di un esame dettagliato. Quelle che seguono sono le criticità
principali dell'energia nucleare.
1. Costi. La valutazione dei costi dell'energia nucleare è spesso ottimistica su vari
elementi, come per esempio il numero di ore all'anno in cui le centrali sono attive
o il tempo di cantiere, o i costi dello smantellamento. A volte, le valutazioni
esistenti non tengono conto o minimizzano i "costi esterni" (o "costi occulti") del
nucleare, per esempi la necessità di misure di sicurezza strategiche.
2. Resa energetica. Si sta affermando sempre di più l'idea che la resa di una
tecnologia energetica non debba valutarsi sui costi monetari ma sui "costi
energetici". Ovvero, nel giudicare una tecnologia dobbiamo valutare il rapporto
fra l'energia prodotta nel corso della vita attiva di un impianto e l'energia spesa
per la sua costruzione, manutenzione, operazione, e smantellamento. Questo
rapporto viene detto EROEI (Energy Return On Energy Invested). Quanto
maggiore è l'EROEI, tanto migliore è la tecnologia. Se il valore dell'EROEI è
inferiore a 1, la tecnologia non produce energia durante il suo ciclo di vita, al
contrario ne consuma. La questione dell'EROEI della tecnologia nucleare è
oggetto di vivace dibattito. Alcuni sostengono che sia molto basso, addirittura
inferiore a 1, ovvero che il nucleare possa esistere ed essere economicamente
conveniente soltanto in virtù dei sussidi statali. Altri, invece, danno valori
dell'EROEI totalmente irrealistici, intorno a 80-100. Secondo le analisi che
appaiono più affidabili, l'EROEI attuale dell'energia nucleare è intorno 5-15, ma
potrebbe essere più basso se si considerano tutti i costi esterni. Ne consegue che
il valore dell'EROEI della fissione nucleare attuale, sebbene accettabile, è
inferiore a quello dei combustibili fossili e non è significativamente superiore a
quello delle sorgenti rinnovabili principali (eolico o fotovoltaico). Da notare,
comunque, che l'EROEI della fissione nucleare è destinato a peggiorare via via
che aumentano i costi energetici dello sfruttamento di risorse uranifere sempre
più diluite.
3. Risorse di combustibile. Si stima che le riserve note di uranio potrebbero
alimentare l'attuale parco di centrali al massimo per qualche decennio. Se si
dovesse aumentare il numero di centrali a coprire completamente la produzione
di energia elettrica mondiale, le risorse uranifere note non potrebbero durare più
di qualche anno. Al momento, la produzione minerale di uranio è di circa 40.000
tonnellate all'anno, insufficiente per coprire il consumo delle circa 430 centrali
esistenti (circa 65.000 tonnellate/anno). La differenza viene coperta usando
uranio previamente immagazzinato, in gran parte recuperato da vecchie testate
nucleari sovietiche. E' possibile che nel futuro si riuscirà a sfruttare risorse
uranifere al momento non utilizzabili, ma comunque esistono serie
preoccupazioni sul fatto che la produzione di uranio minerale riesca a soddisfare
le centrali esistenti nei prossimi anni. A maggior ragione, si pone il problema di
alimentare un'espansione sostanziale della produzione di energia nucleare. Alcuni
schemi proposti per risolvere il problema, per esempio l'estrazione di uranio
dall'acqua di mare, si rivelano a un esame dettagliato lontanissimi
dall'applicazione pratica. Non è difficile immaginare che la scarsità di uranio
minerale nei prossimi anni darebbe origine a una competizione con paesi
strategicamente molto forti, come la Cina, che metterebbe in seria difficoltà il
tentativo di un'espansione della produzione di energia nucleare in paesi più
deboli, come l'Italia.
4. Scorie radioattive e sicurezza. Il problema delle scorie radioattive non ha ancora
trovato una soluzione certa e sicura per i tempi necessari per lo stoccaggio, che
sono dell'ordine delle migliaia di anni. L'unico sito al mondo predisposto a questo
scopo, Yucca Mountain negli USA, sembra soffrire di problemi vari e al momento
non è ancora utilizzato. Quanto al problema della sicurezza, nonostante che il
record storico delle centrali nucleari sia buono nella media, occorre anche
considerare la natura specifica del rischio radioattivo come un fatto
completamente diverso dal rischio tradizionale. Gli incidenti correlati alle centrali
nucleari, fusione del nucleo, per esempio, anche se rari sono potenzialmente più
gravi di qualsiasi cosa il carbone o il petrolio potrebbero causare. Inoltre, non si
può trascurare il problema della sicurezza strategica di una centrale nucleare che
è un bersaglio invitante per attacchi terroristici o convenzionali.
5. Flessibilità . I reattori nucleari producono elettricità a potenza costante ("base
load") che mal si adatta alla normale fluttuazione di assorbimento della rete
elettrica. Non sarebbe possibile utilizzare gli impianti nucleari attuali per produrre
il 100% dell'energia elettrica senza sprecare una gran parte dell'energia è
aumentare i costi. In pratica, non è possibile pensare di espandere
considerevolmente la produzione di energia nucleare senza mettere in campo
tecnologie di accumulo, con un corrispondente aumento dei costi.
6. Tempi. La costruzione di nuove centrali nucleari è un processo lento a causa
delle complesse procedure decisionali necessarie e della necessità di raccogliere
capitali di investimento sufficienti. In pratica, è difficile pensare che una centrale
possa entrare in funzione prima di un decennio dalla decisione di costruirla. Al
contrario, di fronte al rapido aggravarsi della crisi dei combustibili fossili, la loro
sostituzione richiede soluzioni immediate o comunque che possano essere messe
in campo in tempi brevi. Inoltre, l'energia nucleare è utilizzabile al momento
soltanto per produrre energia elettrica, ovvero non risolve, a meno di ulteriori
costi e investimenti in nuove tecnologie, le necessità di energia per il
riscaldamento degli edifici e per il trasporto che rappresentano
approssimativamente i due terzi dell'energia consumata nei paesi Europei e in
Italia.


5.Sviluppi futuri
Nelle sezioni precedenti, la discussione si è basata unicamente sulle caratteristiche delle
centrali nucleari attualmente sul mercato. Ovviamente, la tecnologia avanza in tutti i campi e non
possiamo trascurare i possibili sviluppi futuri che potrebbero risolvere o alleviare le criticità che
abbiamo evidenziato.
Le centrali nucleari attuali non sono diverse, in termini di principi di base, dalle centrali
sviluppate e commercializzate negli anni '50, sebbene un certo numero di miglioramenti
incrementali abbia consentito di aumentare l'efficienza della produzione di energia.
In termini di sviluppo futuro, possiamo considerare la possibilità di miglioramenti della
tecnologia della fissione dell' Uranio 235, oppure l'utilizzo di processi nucleari diversi per ottenere
energia utilizzabile. Nel primo caso, si parla di una nuova generazione (detta a volte "terza
generazione") di centrali che funzionano a temperature più elevate delle attuali e, pertanto, hanno
una resa termodinamica migliore. Ammesso che sia possibile e conveniente sviluppare questo tipo
di centrali, i termini dei problemi che abbiamo evidenziato non cambiano in modo sostanziale.
Diverso è il caso delle centrali cosiddette "a neutroni veloci" o "autofertilizzanti" (a volte
dette di "quarta generazione") che sono in grado di sfruttare l'isotopo 238 dell'uranio per ottenere
energia. L'uranio 238 è oltre 100 volte più abbondante di quello 235; pertanto questo tipo di
centrali risolverebbero alla base ogni problema di scarsità di uranio minerale. Un certo numero di
centrali autofertilizzanti sono state costruite e sperimentate negli anni '70 in Europa, Giappone, e
negli Stati Uniti. Di queste, nessuna ha dato buoni risultati. Tutte sono state chiuse e sono in corso
di smantellamento. Al momento c'è un tentativo di ritornare a considerare i sistemi a neutroni
veloci, ma non esistono per ora nuovi prototipi in costruzione. Anche ammesso che sia possibile
sviluppare questa tecnologia come un modo pratico per produrre energia, non possiamo aspettarci
che abbia un impatto prima di diversi decenni da oggi.
Esistono anche altre tecnologie nucleari che vengono descritte nella letteratura come
potenzialmente utilizzabili per produrre energia. Fra queste l'uso del torio al posto dell'uranio, l
"amplificatore energetico" e la fusione nucleare. Nessuna di queste proposte ha mai raggiunto lo
stadio di un prototipo in grado di produrre energia e i tempi per il loro sviluppo sono come minimo
di diversi decenni. Pertanto non le considereremo qui ulteriormente.
Per finire, un punto fondamentale in questa valutazione è la competizione con altre
tecnologie disponibili. Fra queste, è chiaro che le fonti energetiche basate sui fossili sono in declino
irreversibile e che in un futuro non lontano cesseranno di essere competitive con le alternative. Le
energie rinnovabili, viceversa, sono in piena crescita e hanno molti vantaggi: sono tecnologie
mature e provate, non producono gas serra o inquinamento durante il loro funzionamento, e
hanno un'EROEI già buona e in rapida crescita. Come vantaggi addizionali, le rinnovabili non
producono scorie, non hanno problemi di sicurezza o strategici, non hanno problemi di
esaurimento del combustibile. Per quanto riguarda il problema dell'integrazione con la rete, le
rinnovabili hanno il problema opposto di quello che ha l'energia nucleare. Mentre il nucleare è in
difficoltà ad adattarsi alle fluttuazioni della rete, le rinnovabili fluttuano troppo e in modo non
perfettamente prevedibile. In entrambi i casi, sono necessarie tecnologie di stoccaggio inserite nel
concetto di "rete intelligente" per cui non si può parlare di un vantaggio dell'una o dell'altra
tecnologia.
Il costo monetario sembrerebbe oggi l'unico svantaggio di alcune rinnovabili rispetto al
nucleare, soprattutto per il fotovoltaico; perlomeno finchè non si considerano i costi esterni che
potrebbero già oggi dare un vantaggio netto alle rinnovabili. Comunque sia, le tecnologie
rinnovabili stanno evolvendo con una rapidità impressionante, con novità come il fotovoltaico a
film sottile e l'eolico d'alta quota (per esempio nella forma del "kitegen"). Queste tecnologie
promettono costi molto bassi e rese energetiche estremamente buone ottenibili in tempi
relativamente brevi e potrebbero rapidamente rendere completamente obsoleta l'attuale tecnologia
della fissione nucleare.


6.Conclusione.
Non c'è dubbio che nei prossimi anni vedremo un tentativo di riprendere lo sviluppo
dell'energia nucleare, che era in stasi dagli anni 1980. Quanto questo tentativo avrà successo, è
difficile dire. Certamente, come abbiamo visto, l'energia nucleare ha alcuni punti a favore che non
si possono trascurare: indipendenza dalle fonti fossili, affidabilità , record provato e altri. D'altra
parte, abbiamo anche visto che ci sono dei problemi molto seri con la tecnologia attuale che
rendono difficile pensare a un rapido incremento della produzione di energia nucleare nel prossimo
futuro.
Possiamo riassumere le criticità principali dell'energia nucleare qui di seguito in forma
compatta.
1. Il costo reale dell'energia nucleare è complessivamente dello stesso ordine di
grandezza di quello di altre fonti di energia in uso attualmente, sicuramente non
più basso in modo significativo.
2. La resa energetica delle centrali nucleari (EROEI) è accettabile ma non superiore
a quella delle energie rinnovabili attualmente sul mercato
3. La disponibilità di sufficienti risorse di uranio minerale è una delle incognite
principali per il futuro della tecnologia nucleare attuale
4. I problemi delle scorie radioattive e della sicurezza, seppure in taluni casi
sopravvalutati o strumentalizzati, sono tuttora non completamente risolti e
certamente non trascurabili. Inoltre, la sicurezza militare delle centrali è un
problema spesso sottovalutato.
5. La mancanza di flessibilità di produzione da parte degli impianti nucleari non
consente al momento attuale di utilizzarli per sostituire completamente i
combustibili fossili nella produzione di energia elettrica.
6. I tempi necessari per la costruzione di nuove centrali sono troppo lunghi per
avere un impatto sulla crisi in corso. Inoltre le centrali non risolvono in tempi
brevi i problemi di trasporto e di riscaldamento degli edifici.
Per l'ottimista, nessuno di questi problemi è cruciale e li si possono risolvere con
l'applicazione di appropriate tecnologie. All'estremo opposto, c'è chi giudica questi problemi
talmente gravi da condannare senza appello la tecnologia nucleare non solo in termini di sviluppi
futuri, ma anche al punto da auspicare la chiusura degli impianti esistenti.
La persona prudente (o meglio, realista) farà bene a evitare entrambi gli estremi. Sarebbe
una follia rinunciare oggi all'energia nucleare prodotta dagli impianti esistenti in Europa (e che
l'Italia importa), ma sarebbe lo stesso una follia puntare tutto sull'energia nucleare, rinunciando a
priori all'alternativa rinnovabile.
Soprattutto, sarà prudente tener conto che il territorio dell'Unione Europea non dispone di
risorse uranifere minerali significative e che, pertanto, sostituire i fossili con l'uranio potrebbe
significare soltanto cambiare la nostra dipendenza dall'importazione dall'estero di un tipo di risorsa
limitata e in via di esaurimento (i combustibili fossili) con un'altra risorsa altrettanto limitata e in
via di esaurimento (l'uranio).
Al momento, dovrebbe essere chiaro che nessuna tecnologia esistente o ragionevolmente
sviluppabile in tempi brevi può sostituire i petrolio agli stessi bassi costi e con le stesse
caratteristiche di versatilità che hanno reso possibile l'attuale sistema economico e industriale. In
altre parole, non è pensabile che il declino del petrolio e dei fossili si possa compensare
automaticamente solo con incrementi produttivi da parte di altre fonti; meno che mai con la
fissione nucleare. Sarà dunque necessario anche un contenimento dei consumi che potrà risultare
sia da una migliore efficienza nell'uso dell'energia sia da una contrazione di certe attività
economiche particolarmente voraci nell'uso di energia.
In questa prospettiva, un paese come l'Italia potrà trovare la sua migliore vocazione
impegnandosi principalmente sull'efficienza energetica e fonti rinnovabili, queste ultime disponibili
in abbondanza in forma di energia solare, diretta e indiretta. L'energia rinnovabile è oggi una serie
di tecnologie che hanno raggiunto la maturità tecnica sul piano dell'affidabilità e che si stanno
sviluppando con rapidità impressionante. Rimane davanti a noi il grande impegno, finanziario e
tecnico, di diffondere l'energia rinnovabile sul territorio adattando l'attuale rete elettrica a riceverla.
Questo impegno è, tuttavia, non solo un peso ma anche un'opportunità di creare una nuova
industria, nuovi posti di lavoro e nuove competenze.
Comunque la si voglia vedere, il problema energetico ci accompagnerà per decenni nel
futuro e lo si può risolvere solo con investimenti a lungo termine. Ma è impensabile che gli
operatori preposti a investire sull'energia lo facciano in un clima politico che vedrebbe il necessario
sostegno finanziario e legislativo per una o un'altra tecnologia andare e venire in dipendenza dei
risultati delle elezioni. La questione energetica in Italia ha bisogno prima di tutto di un accordo
che veda al primo posto il bene del paese. Se riusciamo a lavorare con coerenza verso un nuovo
paradigma energetico, l'attuale crisi del petrolio e dei combustibili fossili non sarà un problema ma
un opportunità per rinnovare il sistema produttivo del paese e renderlo nuovamente competitivo.


7.Bibliografia
I costi del nucleare sono analizzati in un articolo di Domenico Coiante pubblicato a:
http://www.aspoitalia.net/images/storie ... leare2.pdf
Un'esposizione divulgativa del concetto di EROEI si trova in un articolo di Ugo Bardi a:
http://www.aspoitalia.net/documenti/bar ... eroei.html
La questione dell'EROEI del nucleare è complessa; un articolo (in inglese) che la esamina
nel contesto dei valori delle altre tecnologie si trova a
http://www.isa.org.usyd.edu.au/publicat ... Report.pdf
Sempre sull'EROEI delle varie fonti, vale la pena di leggere l'articolo di Charles Hall (in
inglese) pubblicato su "The Oil Drum" a http://www.theoildrum.com/node/3810
La questione della disponibilità di uranio minerale è esaminata in dettaglio in uno studio
dell "Energy Watch Group" (in inglese) che si trova a:
http://www.lbst.de/publications/studies ... Resources-
Nuclear-Energy_03DEC2006.pdf
Una discussione sulle prospettive dell'estrazione di uranio dall'acqua di mare si trova in un
testo di Ugo Bardi a
http://aspoitalia.blogspot.com/2007/12/ ... -mare.html
Una comparazione fra Italia e Francia in termini della struttura di produzione dell'energia è
stata sviluppata da Eugenio Saraceno e la si trova a:
http://www.aspoitalia.net/images/storie ... realta.pdf
A proposito della questione dell'idrogeno come tecnologia ausiliaria al nucleare, si veda
l'articolo di Domenico Coiante
http://www.aspoitalia.net/documenti/coi ... ogeno.html
ASPO-Italia aveva già diffuso in una forma più concisa le opinioni espresse nel presente
documento a:
http://aspoitalia.blogspot.com/2007/11/ ... leare.html
Si veda anche il "Piano energetico di ASPO-Italia" preparato da Eugenio Saraceno e
disponibile a:
http://www.aspoitalia.net/images/storie ... SPO-It.pdf
L'eolico di alta quota ("kitegen") citato nel testo si trova descritto a
www.kitegen.com

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#3956 Messaggio da cinico »

Ottimo Kronos. Spiace che molti se la prendano col "fanatismo ideologico" degli ambientalisti, che convinse gli itaGliani (soliti pecoroni?) a votare contro il nucleare nel 1987. Allo stesso modo potrei affermare che il diffuso appoggio degli itaGliani all'accordo sul nucleare di oggi sia frutto di un'accurata campagna mediatica, che già  da anni (ricordate gli allarmi estivi per il consumo derivante dai condizionatori?) prepara il terreno alle scelte odierne. Il metodo Silvio trionfa ancora. :-?
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#3957 Messaggio da Drogato_ di_porno »

DiscoBall ha scritto:Dietro ogni "scelta" di Berlusconi c è sempre un secondo fine.

Qualche giornale stamattina insinua che questo "nucleare" sia l ennesimo regalo all industria francese (la società  energetica EDF, dopo Air France e il consorzio d'oltralpe che si occupa dei treni, di cui non ricordo il nome).

Ed io tra Berlusconi e qualsiasi altro individuo su questa Terra, tendo sempre a credere a questi ultimi :)
questi ultimi dicono che sia un regalo all'enel e a sarkozy che finanzierà  con capitali italiani un'industria (quella nucleare) non più competitiva. nel piano di obama non c'è traccia di nuove centrali di 5a 6a o 9a generazione. anch'io credo più a "questi ultimi"
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”

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#3958 Messaggio da balkan wolf »

peró sarkó è bello e legge celine...

voi stiete bruttini e guardate i reality

sulla ase di questo assunto che vale come ogni altro possibile assunto sono favorevole al nucleare italo-francese
“Quando il treno dei tuoi pensieri sferraglia verso il passato e le urla si fanno insopportabili, ricorda che c’è sempre la follia. La follia è l’uscita d’emergenza!”
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#3959 Messaggio da Drogato_ di_porno »

sarkozy sta con karlà  brunì che è simpatizzante di sx :-D
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”

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#3960 Messaggio da balkan wolf »

sarkó sta ANCHE col la bruni drugy... :-)
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