Aquariusbros ha scritto:Alura, dall'estero.. mea culpa ho seguito marginalmente la vicenda (idem qui sul forum) perció non mi è chiara per nulla:
Vediamo, prima di dire cazzate, se mi è sfuggito qualcosa...
a) la ragazza è in coma da anni
b) la ragazza aveva 17 anni quando è entrata in coma
c) la ragazza ha tutti gli organi funzionanti, quindi necessita solo di alimentazione
d) la ragazza è in stato "vegetativo", salvo aprire gli occhi saltuariamente, praticamente è in un sonno perenne
d) la ragazza veniva tenuta in una comunità , dove era accudita, portata in carrozzina, ecc
e) il padre, era tecnicamente coinvolto in maniera marginale o nulla nelle sue cure
f) la ragazza avrebbe allora espresso la volontà di morire in una situazione del genere.
Iniziando dall'ultima..grazie al cazzo, chiunque sano e mobile penserebbe la stessa cosa, un conto è quando ci sei dentro.
In più sono parole di una persona di 17 anni o forse meno...
A questo punto, visto che lei non soffriva, tenendo conto che esistono esempi di gente che si è risvegliata dopo decenni dal coma, che sono in atto ricerche sulle staminali e che magari 5 anni si potrebbe trovare la soluzione x o y...
Perchè cazzo il padre vuole toglierle la vita?
Non sono contro l'eutanasia, ma questo è un caso diverso.
Ed in più il "modus operandi", mi sembra veramente atroce. Vorrebbero dire "n" giorni in cui il corpo della ragazza proverebbe comunque sofferenze...
Qualcuno, mi aiuti a fare chiarezza...
*astenersi per favore: "berlusconi è un mafioso, la sinistra ha fatto x", ecc
come al solito si usa un caso per strumentalizzazioni politiche. Vorrei solo capire i fatti oggettivi a livello medico e se non è troppo difficile, umano.
Thanks.
Alcune precisazioni Acqua.
Eluana aveva 22 anni quando nel '92 avvenne l'incidente. Da allora, da 17 anni, è in coma vegetativo.
La corte di Cassazione, con sentenza depositata il 16 ottobre 2007, ha stabilito due presupposti necessari per poter autorizzare l'interruzione dell'alimentazione artificiale:
* Occorre che «la condizione di stato vegetativo sia irreversibile e non vi sia alcun fondamento medico, secondo gli standard scientifici riconosciuti a livello internazionale, che lasci supporre la benchè minima possibilità di un qualche recupero della coscienza».
* Occorre altresì che sia provato in maniera chiara, univoca e convincente che il paziente, prima di perdere lo stato di coscienza, sarebbe stato contrario alla continuazione delle cure.
Quindi pensa che i giudici abbiano avuto elementi sufficienti per accertare senza ombra di dubbio quale fosse la volontà di Eluana.
Sulla possibilità di cura sono abbastanza scettico che terapie sulle cellule staminali o altro potrebbero guarire Eluana. Ma questa è un'opinione personale, visto che non un medico.
Il nostro ordinamento giuridico non permette la somministrazione di sostanze (veleni o sedativi) che possano direttamente causare la morte, poichè sarebbe considerata eutanasia.
L'unica cosa che è possibile fare per interrompere la vita di Eluana è staccare l'alimentazione forzata.
Circa le sofferenze che patirebbe, ho riportato, alcune pagine fa, l'opinione di un neurologo che non dichiarava con esattezza cosa potesse sentire Eluana. Peró proponeva un parallelo abbastanza verosimile. Le persone anziane che soffrono di demenza senile, in alcuni casi non sentono più lo stimolo della sete, non bevono e lentamente si disidratano. La conseguenza è un lento assopimento che porterebbe, prima al coma e poi alla morte.
Gli ultimi 195 metri di una maratona sono la ragione che ti spinge a correre i precedenti 42.000.