Leggendo questi messaggi ed altri sull'italiano medio, ho sempre pensato che sotto sotto si scherzasse anche, ma ora che mi rendo conto dal tono assolutamente convinto che di ironia non c'è nemmeno ombra, mi viene il sospetto che molti dei fustigatori dell'italiano medio non siano quasi mai usciti dai confini della Patria.
Premetto che noi Italiani collettivamente presi siamo una schifezza in quanto a senso civico, capacità di fare sistema, senso della cosa pubblica, etc. etc.
Ma INDIVIDUALMENTE parlando, vivendo per anni all'estero mi sono reso conto che l'italiano medio è 3/4 spanne sopra a qualsiasi altro straniero... non c'è paragone!
Quando lavoravo in consulenza una decina di anni fa ho vissuto per un bel periodo in queste città : Mexico City, Madrid, Barcellona, Londra, Mosca.
Ebbene, nei classici coffee break non c'era verso di dirottare altrove l'attenzione delle donne, anche se si presentava un norvegesone o un americanone tutto bello vitaminizzato, non c'era niente da fare, essere Italiano ti assicurava un giro di vantaggio nella corsa.
Essere italiano attirava automaticamente l'invidia di tutti i maschi e questo a sua volta richiamava ulteriormente l'attenzione delle donne, nel più classico dei circoli virtuosi.
Un consiglio su come vestire, mangiare, viaggiare, organizzare un evento, un parere su ció che succede nel mondo, validare un giudizio di merito....? Ask the Italian.
Non c'era verso di passare inosservati, grigi e anonimi. Essere Italiano ti faceva automaticamente percepire come più individuo più interessante, più "evoluto" nel "saper vivere", meno banale e scontato.
Al limite il problema era sapere tenere la parte, ma giuro di avere visto anche gente difficilmente presentabile fisicamente tenere la parte più che bene.
Tutta questa repulsione verso l'Italiano arrapato e con la bava alla bocca personalmente non l'ho mai percepita da parte delle donne, anzi, sono ben altri i popoli (Latino e Sud Americani in primis, ma anche Africani vari, anche Greci, Spagnoli, Turchi...) che ho visto essere penalizzati dalla rozzezza dell'approccio: noi Italiani all'estero (almeno quelli che non vanno a Praga in torpedone per un w.e.) in fondo non dobbiamo nemmeno provarci.. ci basta standere la rete come i pescatori...
Anche quando a Londra scendevo per un espresso al bar, il barista sapeva che il caffè non me lo doveva servire con la cannuccia di plastica nel bicchiere della coca, come pure al ristorante a Mosca il cameriere si cagava addosso se facevo un appunto.
Sono piccoli esempi che isolati dal contesto generale possono fare sorridere, ma comunque significativi di una percezione che è comunque favorevole nel complesso all'Italiano preso individualmente.
Proprio perchè non c'è paragone tra l'Italiano medio e lo straniero medio, diciamo che solo il Francese puó aspirare alla parte di wingman dell'Italiano, dal quale comunque ci si attende sempre un certo tipo di protagonismo.... ma gli altri... per favore, non scherziamo neppure.
Il problema in Italia... è che siamo tutti Italiani, tutto qui!!
