[b:8ce54e7a27][size=18:8ce54e7a27]11 dicembre 2008 Giustizia, Berlusconi: «Cambiamo la Costituzione»
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Silvio Berlusconi ha rovesciato il tavolo alle sei del pomeriggio: «Con questa opposizione non si può dialogare: una volta mi accusano di essere Hitler, una volta il diavolo, mi impediscono di dire anche una sola parola sulla moralità pubblica. è una sinistra non democratica, non riformista. Ha ragione Bonaiuti: sono ancora marxisti-leninisti. Fin quando sarò al governo non mi siederò mai ad un tavolo con codesti individui. Presto presenteremo in Parlamento una nostra riforma della giustizia, anche se non penso faremo in tempo per Natale: abbiamo le idee già chiare. Siamo per la separazione degli ordini, non voglio dire delle carriere, ma degli ordini sì. Chi rappresenta l'accusa andrà a parlare con il giudice, chiedendo un appuntamento e presentandosi con il cappello in mano. Siamo pronti anche a cambiare la Costituzione. Si può fare: poi i cittadini avranno la possibilità di giudicare il nostro operato, come popolo sovrano».
Fino al momento di presentarsi alla presentazione dell'ultimo libro di Bruno Vespa, invece, tutto sembrava marciare in tutt'altra direzione: il leader dell'Udc, Pierferdinando Casini aveva incontrato il Guardasigilli, Angelino Alfano, ed aveva dato la sua disponibilità all'apertura di una discussione; lo stesso ministro ha fatto sapere di aver fissato un appuntamento con il suo omologo del governo ombra, Lanfranco Tenaglia, per ascoltare i suggerimenti del Pd. E poi, soltanto il giorno prima, c'era stato l'invito esplicito di Gianfranco Fini a fare una «riforma condivisa». Tutto, invece, è cambiato repentinamente.
«Per fortuna che volevano fare una riforma bipartisan; invece vogliono cambiare la Costituzione a maggioranza - è stata la replica immediata di Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd - Le parole di Berlusconi, i suoi toni, le sue continue offese alle opposizioni confermano quale sia la reale volontà : è sempre il solito, arrogante ed offensivo. Pericoloso per la democrazia». «In realtà il presidente del Consiglio non accetta, neppure psicologicamente, l'idea che possa esistere un'opposizione. Passa le giornate ad insultarla: è l'unico capo di governo, al mondo, che, in una situazione di grave crisi, non cerca un rapporto costruttivo» rincara la dose anche Dario Franceschini, vicesegretario dei democratici. Stessa dura reazione da parte dell'Idv: «Per me Berlusconi resta un corruttore politico: uno che sta in politica e si compra politicamente l'avversario, come ha fatto con Riccardo Villari» sostiene Antonio Di Pietro.
Ma il clima cambiato repentinamente preoccupa anche la Lega: senza un atteggiamento benevolo dell'opposizione, rischia di saltare la rapida approvazione del federalismo. Per questo, ieri, Roberto Cota, capogruppo del Carroccio, ha provocatoriamente chiesto: «Ma il Guardasigilli vorrà , un giorno, spiegare anche alla sua maggioranza come intende muoversi?». Una provocazione che ha sortito l'effetto sperato: già ieri sera Alfano ha incontrato, a Palazzo Madama, i capigruppo del centrodestra.
Le linee guida della riforma della giustizia, peraltro, Alfano le aveva già illustrate in Tv, in mattinata, alla trasmissione "Panorama del giorno" su Canale 5. Innanzitutto ci sarà la separazione delle carriere tra magistrati inquirenti e giudicanti, per «creare sostanziale parità tra accusa e difesa». Poi un intervento legislativo ordinario, che «interpreti» il dettato costituzionale dell'obbligatorietà dell'azione penale: «Il principio è giusto, ma quando un pm ha troppe notizie di reato, diventa indispensabile una selezione. A questo punto può intervenire il Parlamento valutando le priorità » ha spiegato il ministro. Infine una riforma anche del Csm (quindi con legge costituzionale, n.d.r.) che ne riveda la composizione e, soprattutto, l'autorità disciplinare. Temi che non saranno mai accettati dal Pd: «Noi abbiamo già fatto sapere cosa pensiamo di questi temi. Ma la maggioranza pensa anche di rivedere ilo rapporto tra magistratura e polizia giudiziaria e questo ci piace veramente poco: si toglie ogni potere al pm a favore delle forze di polizia» ha fatto sapere Tenaglia, anticipando l'incontro con il Guardasigilli, martedì della prossima settimana. Ma non finiscono qui le tensioni: davanti alla Commissione giustizia della Camera, il segretario dell'Anm, Giuseppe Cascini, ha criticato duramente un altro tema caro al governo. «Formalmente le indagini sulla criminalità organizzata potremmo ancora farle - ha spiegato - ma nella pratica ciò diventa impossibile: con il provvedimento che limita l'uso delle intercettazioni telefoniche, potremo perseguire solo reati che prevedono condanne superiori a dieci anni. A meno che non si voglia sostenere che la mafia è solo narcotraffico ed omicidi».
PALPASCONI:
Io amo la Democrazia,amo la Repubblica.
Comincia l'era dell'impero Berluskian.
Original Title:
[b:8ce54e7a27]ARCOR WARS
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Titolo Italiano:
[b:8ce54e7a27]GUERRE BERLUSCONIANE[/b:8ce54e7a27]
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Ora faccio un'appello ai sinistroidi:
TOGLIETELO DI MEZZO.Lui e tutti i politici di merda.
Se no subirete il vostro destino.
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