Già ero informato su quanto tu scrivi, caro Husker; infatti Italia, Grecia, Portogallo, Belgio sono stati ammessi nell'aera EU anche con il debito superiore ai parametri.Husker_Du ha scritto:Non rispondo a tutte le cose dette in precedenza.....ma su questa si'.....la condizione del 60% rapporto debito PIL non e' considerata in maniera statica (il giorno in cui scatta l'euro tu devi avere tale rapporto uguale al 60%), ma e' una condizione tendenziale...Helmut ha scritto: Tantevvero che, pietosamente, ci consentono ancora adesso di restare fuori dai parametri del debito pubblico (max. 60%, siamo al 106%: la mitica Svezia è all'85% e non è nell'area Euro)
...guardi ai due governi Prodi, in ambo i casi la tendenza del rapporto debito pil era verso il basso.....quando berlusconi va al governo tale rapporto tende a ricrescere.....
Puoi dire tutto quello che vuoi....ma prodi ha comunque fatto molto di piu' per il rispetto del trattato che non Berlusconi....questo e' senza ombra di dubbio.....con Tremonti come ministro l'italia sforava il 4% del rapporto deficit Pil costantemente......con Prodi invece no....
Il mio non voleva essere nè un manifesto ai meriti del Mortazza, nè un'apologia postuma sui governi del Nano.
A mio avviso, non ragionando in termini di tifoseria di schieramento, sono convinto che l'Euro sarebbe comunque stato un obbiettivo obbligato per qualsiasi governo: poi le ideologie a uso e consumo dell'elettorato sono un'altra cosa.
Che Prodi sia stato più rigoroso dei vari governi di centroDX nel rispetto degli accordi è fuori dubbio: lo ha riconosciuto anche la buonanima dell'Avvocato Agnelli alla vigilia delle elezioni del 1996, quando appoggió apertamente il centroSX.
Una sua battuta (che fece incazzare non poco Bertinotti e la sua compagnia di giro:
"Le migliovi politiche di destva sono fatte quando al govevno c'è la sinistva"

Mai battuta fu più azzeccata. Lo conferma anche il Brasile, con al governo l'ex-sindacalista Lula (un altro che risplende nelle cappelle votive dalla sinistra, e dice pubblicamente "Mi amigo Berlusconi"

Dieci anni al governo con una politica di tagli alla spesa pubblica, apertura dei mercati, abbassamento delle aliquote fiscali e l'economia brasiliana che cresce del 6,5% annuo.
