sgombrando il più possibile il campo dalle interferenze 'intellettuali' di tipo 'razionale' (visto che balkan ha prontamente scluso la variabile intelletto dalla dissertazione che è sua e quindi la rispetto), mi rimane sotto il microscopio solo la parte emozionale.
a mio avviso essa discende da una sfumatura della dimensione 'meta' della 'autocoscienza/autoconsapevolezza'; un evidente sottoprodotto dello sviluppo della corteccia ed estrema propaggine della amledetta opponibilità del pollice.
ha a che fare con il terrore di dissoluzione derivante dal chiedersi un perchè teleologico e non più/solo motivazionale. Non potendo ovviamente trovare alcuna risposta soddisfacente a questa domanda ("con quale fine/obiettivo/finalità sono qui?"), ecco che le strategie si diversificano a seconda di innumerevoli variabili come età , epoca storica, condizione sociale, cultura etc etc (vedi apparati religiosi et similia).
personalmemte non ho alcuna sensibilità religiosa.
per partecipare all'appello, non credo in nessuna forma di direzione/responsabilità "altra" di questa esperienza esistenziale.
ci vedo originati dal caos/caso (e quindi il filone neopagano di balkan lo capisco anche se me ne sbatto anyway). ci vedo disorientati perchè abbiamo questa terrificante capacità di cogliere la puntiformità del nostro privato essere nella fluidità dell'essere più ampio (con le dovute eccezioni del 99% dell'umanità ), che sarebbe stato tanto meglio non avere.
le uniche forme di spiritualità che io vivo in prima persona sono quelle che originano dalla percezione di una destino comune con l'umano; quindi le forme di espressione artistica che a mio insindacabile giudizio riescono a cogliere almeno un aspetto della condivisa tragedia dell'esserCI. solo queste riescono ad alleviare l'angosciosa sensazione di essere stato ingiustamente derubato della mia condizione di non-esistente.
il resto per me è merda
misha71
"La pretesa della felicità : ecco la grande illusione! Essa complica tutta la vita! Rende la gente così velenosa, canaglia, insopportabile. Non c'è felicità nell'esistenza, non ci sono che dolori più o meno tardivi, segreti, differiti, dissimulati" Cèline
in questo periodo sto leggendo un libro di racconti taoisti. è molto bello, di solito i cattivi finiscono bastonati, le donne (per lo più spiriti volpe o anime di defunte) ti succhiano il sangue portandoti quasi alla morte a forza di sesso (anche se un'eroe usa l'arma contraria, uccide una volpe prendendo un antesignano del viagra) oppure ti cambiano per sempre in meglio la vita, la pietà filiale è sempre premiata, così come gli studi (i protagonisti sono sempre letterati coinvolti negli esami della cina imperiale) ti elevano, ecc... E' un fantastico mondo "fantastico", il più bel tempio che ho visto a Pechino era un tempio taoista. Uno dei racconti più belli è un attacco frontale al buddismo, un povero figlio arriva addirittura ad affettarsi un polpaccio per dare da mangiare ad una madre scriteriata in fin di vita perchè fervente buddista e quindi dedita ad una vita di ascesi (niente carne, niente divertimenti, ecc...). Ovviamente l'autore è di parte, le due religioni convivono ancora benissimo in Cina.
Venendo a me, non ho nomi da affibbiarmi, ma in questa fase della mia vita devo dire che ho un senso di spiritualità un po' offuscato. Un po' tanto, diciamo. Il cristianesimo l'ho visto sempre come una religione pret a porter, tutti in fondo in fondo ne prendono quello che più gli aggrada e poi conformano il loro comportamento ai loro desideri, ai loro impulsi vitali, chi se ne frega se qualcuno dice che questo non si fa, ecc... Ma non è che ho un basso indicie di spiritualità perchè sia anti-religioso, credo che non sia per questo. Non credo che quello che ci succede sia regolato dall'alto, ecco tutto.
E comunque io una teoria sulla mia poca spiritualità ce l'ho: qualcuno si è sbagliato è quella che aveva da distribuire in famiglia l'ha regalata tutta a mia sorella.
Concludo dicendo che se dio esistesse non ci sarebbero gli emoticons, le famigerate faccine.
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Le religioni mi suscitano tenerezza. Le istituzioni religiose, spesso, ribrezzo.
In buona sostanza, la mia spiritualità è davvero scadente.
Ma sono, in fondo, un sensibilissimo materialista.
ottimo dada ma come "declini" la tua sensibilità ??
è questo il succo di tutto imho
ok sei materialista e quindi deduco meccanicista ma se provi un emozione intensissima veramente e serenamente riesci a ridurla a una scarica chimica??
esperienze come l'appagamento estetico come le vivi ad esempio??
la repressione della spiritualità dei materialisti la trovo affascinante quanto la vera fede dei credenti
sono due estremi "dogmatici" difficili da vivere nel concreto e per questo mi incuriosiscono ... noi "spirituali fai da te" alla fine ci rigiriamo sempre la frittata come cazzo ci pare
ovv. ricordo che tutta l'indagine vuole essere intimista che di posizioni ideologiche o sociali non frega un cazzo a nessuno
“Quando il treno dei tuoi pensieri sferraglia verso il passato e le urla si fanno insopportabili, ricorda che c’è sempre la follia. La follia è l’uscita d’emergenza!”
Alan Moore the killing joke
sono quei fastidiosi parassiti bipedi su Gaia che tendono a irritarmi
anzi buona parte della mia misantropia e delle mie simpatie per oscure ideologie politiche deriva proprio dalla totale mancanza di rispetto per il vivente dimostrata dalla maggioranza degli ominidi
vita umana sacra???
parliamone cazzo che io il privilegio della vita a chi distrugge la vita non sono disposto a concederlo troppo facilmente
“Quando il treno dei tuoi pensieri sferraglia verso il passato e le urla si fanno insopportabili, ricorda che c’è sempre la follia. La follia è l’uscita d’emergenza!”
Alan Moore the killing joke
ti capisco, ma paradossalmente è proprio l'immersione fra i nostri (dis)simili così volgari e subumani il luogo dove "fare anima".
Non mi ricordo quale boddisatva orientale diceva: dopo aver meditato per anni nella foresta, aver trasceso corpo e mente, esserti spogliato dell'ego e degli involucri terreni e aver infine raggiunto l'illuminazione...allora tornerai nel mercato più sporco e confusionario di Calcutta e vivrai da vero essere umano. L'obiettivo infatti non è essere più divini, ma meno disumani (o subumani come scrivi tu).
mi chiedo semplicemente: Se esistesse Dio, come potrebbe permettere tutto il male che c'è nel mondo?
Peró chi sono io, piccolo uomo tra miliardi di uomini per giudicare l'operato di Dio? Questo mi dice chi ha fede: Tutto cio' che accade ha una ragione e lo devi accettare.
Soltanto che io piccolo omuncolo intelligente e arrogante non riesco a concepire che accadano cose senza una spegazione razionale.
Invidio chi ha fede (è il volere di Dio) ma io non ce l'ho. Spiegami, spiegami,spiegami grido inascoltato.
In quanto alla spiritualità io non la trovo solo un tramonto o in una spiaggia deserta ma soprattutto nel sorriso di un bambino, nello sguardo di una donna, nei gesti quotidiani delle persone.Osservate la gente e coglierete l'unicità di ogni individuo e la bellezza dell'essere umano.
quell'orientale che citi caro il mio satan non conosceva l'industrializzazione di massa evidentemente
io posso caricarmi di tutta la possibile fratellanza universale di sto mondo ma se poi vedo un automobile mi rimetto la divisa da SS e sono pronto a eliminare e schiavizzare il 90% della popolazione senza un attimo di esitazione
l'umanità uccide il pianeta per piccoli e disgustosi vantaggi personali
questo è antitetico con ogni possibile concezione di spiritualità vitalistica
ok le strade di dio sono infinite e misteriose ma se sto grande architetto ha in progetto di distruggere il pianeta col cazzo che lo seguo
la stupida distruttività degli uomini non è accettabile
e soprattutto ogni spiritualità che non si concretizza almeno un pó in vita vissuta non è vera spiritualità ma solo una posizione sociale o una elucubrazione celebrale
“Quando il treno dei tuoi pensieri sferraglia verso il passato e le urla si fanno insopportabili, ricorda che c’è sempre la follia. La follia è l’uscita d’emergenza!”
Alan Moore the killing joke
balkan wolf ha scritto:ottimo dada ma come "declini" la tua sensibilità ??
è questo il succo di tutto imho
ok sei materialista e quindi deduco meccanicista ma se provi un emozione intensissima veramente e serenamente riesci a ridurla a una scarica chimica??
esperienze come l'appagamento estetico come le vivi ad esempio??
la repressione della spiritualità dei materialisti la trovo affascinante quanto la vera fede dei credenti
sono due estremi "dogmatici" difficili da vivere nel concreto e per questo mi incuriosiscono ... noi "spirituali fai da te" alla fine ci rigiriamo sempre la frittata come cazzo ci pare
ovv. ricordo che tutta l'indagine vuole essere intimista che di posizioni ideologiche o sociali non frega un cazzo a nessuno
Be', diciamo che ho un sistema di valori (o disvalori: non sono così pretenzioso – già mi odio ), che, a volte, possono incidentalmente coincidere con massime religiose. Che so, rispetto per il prossimo, solidarietà , altruismo (la famosa carità , più importante di fede e speranza di S. Paolo, per fare un esempio). Tu dirai che è il lato oscuro dell'egoismo* (io non lo credo)...
Per quanto riguarda l'appagamento estetico, è forse l'esperienza che più mi avvicina a una qualche parvenza di spiritualità . àˆ per questo che ho scritto scadente in luogo di inesistente.
Ma, la mia, non è repressione.
Per me spiritualità equivale a sentirsi parte del tutto. Senza dèi o sacerdoti. E l'appagamento estetico (in tutte le sue svariate forme) mi offre, talvolta, le sensazioni paniche che cerco.