CHI SONO QUESTI?
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hehhehe
ma non credo che siamo sotto scacco.....
Jessi ti sottoporresti a questi "trattamenti"?



K1!
ma non credo che siamo sotto scacco.....
Jessi ti sottoporresti a questi "trattamenti"?



K1!
Ultima modifica di KirkONE il 18/02/2004, 14:22, modificato 2 volte in totale.
Il canale di sicilia è uno dei tre che preferisco
- la figa deve sapere di figa non di saponetta -
- Ma cazzo! Mi tocca tenere per gli svizzeri....
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mi distraggo un attimo e finiamo a 3/4 di pagina.....
va bhe..
Che cos'è il cunnilingus?
Il cunnilingus è la fine arte di fare l'amore con la vagina usando la bocca e la lingua; è un'arte delicata che richiede pazienza, pratica e dedizione per essere efficace ma qualsiasi donna a cui avrai imparato a farlo bene lo apprezzerà moltissimo.
Ció che vale per il pene vale per la vulva -- ognuno è differente e richiede un tocco differente per rendere il suo proprietario soddisfatto ma pochi accessori possono uguagliare la lingua per la quantità di piacere che puó dare a una "happy" vagina.
Questo articolo presuppone che tu sappia come sia fatta la vulva e che tu possa identificare con una certa precisione il monte di venere, le labbra maggiori, il clitoride, il "clitoral hood", le labbra minori, l'uretra, la vagina e il perineo, per citarli approssimativamente dall'alto al basso.
Quanto dovrei andare forte?
Non è un attacco. Non andare sul clitoride come un pompiere che deve spegnere un incendio. Abbastanza spesso all'inizio il clitoride è troppo sensibile per una stimolazione diretta, leccagli attorno stimolando l'hood (cioè il 'cappuccio' la parte che sta sopra il clitoride NdT) stuzzicando le labbra interne, assaporandole. Prendi il tuo tempo per ascoltarla, alcune donne fanno rumori, altre no, ci vorrà un po' prima che tu impari quello che preferisce la tua partner per quello che riguarda il sesso orale.
Alcune donne potrebbero desiderare stimoli addizionali -- un dito o due nella vagina o forse anche nell'ano. Potrebbe volere che le tue mani raggiungano e giochino con i suoi seni o che le tue dita tengano separate le labbra in modo che la lingua possa raggiungere la vulva più direttamente.
Ho sentito che il cunnilingus non ha un buon sapore.
Se il sapore o l'odore ti infastidiscono o preoccupano chiedile di lavarsi prima. Molte persone a cui piace il cunnilingus ritengono che una vagina pulita abbia un buon sapore. Quando una donna raggiunge l'orgasmo puó desiderare una stimolazione più diretta. In generale una stimolazione veloce e ritmica è più efficace per raggiungere l'orgasmo ma non devi correre per raggiungerlo, prendi il tuo tempo ed impara ad apprezzare quello che puoi fare per lei.
Che ne pensi del cunnilingus durante le mestruazioni?
Alcune persone sono particolarmente scoraggiate per la suggestione del cunnilings durante le mestruazioni, se è un problema che riguarda te, allora aspetta. Un tampone potrebbe tenere indietro il sangue, come potrebbe un diaframma, ma alcuni uomini non possono sopportare comunque il sapore. Se la tua partner è in salute non c'è un particolare pericolo nel sangue mestruale e alcune donne trovano che l'orgasmo durante le mestruazioni le allevi i crampi.
va bhe..
Che cos'è il cunnilingus?
Il cunnilingus è la fine arte di fare l'amore con la vagina usando la bocca e la lingua; è un'arte delicata che richiede pazienza, pratica e dedizione per essere efficace ma qualsiasi donna a cui avrai imparato a farlo bene lo apprezzerà moltissimo.
Ció che vale per il pene vale per la vulva -- ognuno è differente e richiede un tocco differente per rendere il suo proprietario soddisfatto ma pochi accessori possono uguagliare la lingua per la quantità di piacere che puó dare a una "happy" vagina.
Questo articolo presuppone che tu sappia come sia fatta la vulva e che tu possa identificare con una certa precisione il monte di venere, le labbra maggiori, il clitoride, il "clitoral hood", le labbra minori, l'uretra, la vagina e il perineo, per citarli approssimativamente dall'alto al basso.
Quanto dovrei andare forte?
Non è un attacco. Non andare sul clitoride come un pompiere che deve spegnere un incendio. Abbastanza spesso all'inizio il clitoride è troppo sensibile per una stimolazione diretta, leccagli attorno stimolando l'hood (cioè il 'cappuccio' la parte che sta sopra il clitoride NdT) stuzzicando le labbra interne, assaporandole. Prendi il tuo tempo per ascoltarla, alcune donne fanno rumori, altre no, ci vorrà un po' prima che tu impari quello che preferisce la tua partner per quello che riguarda il sesso orale.
Alcune donne potrebbero desiderare stimoli addizionali -- un dito o due nella vagina o forse anche nell'ano. Potrebbe volere che le tue mani raggiungano e giochino con i suoi seni o che le tue dita tengano separate le labbra in modo che la lingua possa raggiungere la vulva più direttamente.
Ho sentito che il cunnilingus non ha un buon sapore.
Se il sapore o l'odore ti infastidiscono o preoccupano chiedile di lavarsi prima. Molte persone a cui piace il cunnilingus ritengono che una vagina pulita abbia un buon sapore. Quando una donna raggiunge l'orgasmo puó desiderare una stimolazione più diretta. In generale una stimolazione veloce e ritmica è più efficace per raggiungere l'orgasmo ma non devi correre per raggiungerlo, prendi il tuo tempo ed impara ad apprezzare quello che puoi fare per lei.
Che ne pensi del cunnilingus durante le mestruazioni?
Alcune persone sono particolarmente scoraggiate per la suggestione del cunnilings durante le mestruazioni, se è un problema che riguarda te, allora aspetta. Un tampone potrebbe tenere indietro il sangue, come potrebbe un diaframma, ma alcuni uomini non possono sopportare comunque il sapore. Se la tua partner è in salute non c'è un particolare pericolo nel sangue mestruale e alcune donne trovano che l'orgasmo durante le mestruazioni le allevi i crampi.
Il canale di sicilia è uno dei tre che preferisco
- la figa deve sapere di figa non di saponetta -
- Ma cazzo! Mi tocca tenere per gli svizzeri....
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COSTANZO CONTRO "I CAZZARI DI RADIO SERVA" DI COLOGNO MONZESE
LA RIORGANIZZAZIONE DEL GRUPPO: QUESTO PIERSILVIO E' UN PARA-SILVIO...
SCOMPARE IL "FIGLIO DI", ENTRA IN SCENA IL "BERLUSCONI DEL 3° MILLENIO"
La notizia che quell'alcolizzato di lavoro di Maurizio Costanzo non si occuperà più della produzione fiction di Canale 5 (anche per lui la giornata è scandita da 24 ore) fa parte di quella riorganizzazione del Gruppo intrapresa con vivace lena da Piersilvio Berlusconi negli ultimi tempi. Da una parte, su Mediaset pesa una congiuntura globale a dir poco negativa (pubblicità a picco, la crisi gravissima di gruppi come Vivendi e Canal Plus, il fallimento di Kirch, le multinazionali delle telecomunicazioni, da Vodafone a Telecom, in crisi nera, la bancarotta della Fiat, la Borsa trasformata in una palude di sabbie mobili).
Dall'altra, c'è la volontà del trentatreenne Piersilvio di maturare come capo azienda. In breve, lo possiamo liquidare con una battuta: Piersilvio è diventato un para-Silvio. Nelle ultime ore ha inondato quotidiani e settimanali di interviste per annunciare il passaggio della "linea d'ombra" che separa l'adolescenza di "figlio di" alla maturità di imprenditore che non ha più bisogno di seggioloni e tutor (Costanzo, ad esempio, lo ha svezzato per anni). Adesso, tocca a me, è giunto il mio turno. Affiancato dal fido Alessandro Salem, Dudi sta tagliando non solo costi vari e perdite avariate ma ha segato di netto anche il cordone ombelicale che lo legava alla straripante immagine paterna.
Quindi Dudi è passato all'azione, riunendo sotto il suo potere diretto tutte le "strutture indipendenti" che facevano parte della galassia Mediaset: dal cinema della Medusa alla fiction di Mediatrade, passando per i contenuti internet e satellitari di Mediadigit. Tutta l'azienda sotto il suo controllo. Il giorno che avrà fatto fuori anche l'enclave strisciante di Antonio Ricci avrà completato il suo lavoro, e potrà dire di essere lui il "nuovo Silvio", il "Berlusconi del terzo millennio", "Sua Emittenza" aggiornata. Uno scenario che potrebbe allargarsi sempre di più. Si fanno sempre più insistenti le voci di un progressivo allontanamento - per ragioni di gravidanza, per ora - della amatissima sorella Marina (che ha acquistato una villa in Costa Azzurra) dagli affari di famiglia.
In tale contesto, è esplosa a Mediaset la "bomba" Costanzo. Il Baffo dei Parioli, nel sua lettera-denuncia pubblicata oggi dal Messaggero, se la piglia duramente con le illazioni di "Radio Serva". Per la precisione, a Cologno Monzese, si chiama "Radio Moquette", per via della pavimentazione dei corridoi. Qui decolla la "disinformatia" nei confronti di Costanzo da parte degli "addetti ai livori", che han preso al volo il cambio di guardia a Mediatrade per sparare a zero illazioni sul marito di Maria De Filippi. E Costanzo non ci sta al "bla-bla" di dirigenti di seconda fascia e addetti stampa pascolanti per i corridoi di Cologno e li bolla, senza vie di mezzo, come "cazzari". Qui di seguito la lettera-denuncia di Costanzo, che la dice lunga sullo stato di agitazione nervosa innescata dalla svolta di Piersilvio.
PREFERISCO VIPERE
Maurizio Costanzo per Il Messaggero
Caro Direttore, vorrei consegnarti uno sfogo, detto meglio, una riflessione sulla dietrologia che se un tempo era appannaggio della politica e dei Palazzi contigui, oggi, come una metastasi, ha aggredito anche altri settori. Questo non è un Paese né normale né anormale, è impossibile dato che, specie in alcune professioni, solo la scomparsa o una invalidità permanente tranquillizza l'orda di invidiosi, maligni e quant'altri.
Parlo di una cosa che mi riguarda, ma non credo di essere il solo che di tempo in tempo si imbatte con gli opinionisti di "Radio serva". Per mia abitudine, quando vengo chiamato a compiti professionali per così dire "alti", preciso che sono disponibile per due anni o poco più. In quel lasso di tempo si esaurisce quel tanto o quel poco di creativo che possiamo trasferire nel compito assegnatoci. Totò una volta mi disse: «Di una scena non riesco a fare più di due o tre ciak (se ne fanno anche venti, ndr) dato che la mia comicità è come lo champagne, giusto il tempo delle bollicine».
Infatti ho diretto Canale 5 per due anni esatti lasciandola ad una media share superiore a quella di rete, dopo aver consegnato alla medesima una immagine, come testimoniò Giampaolo Fabris in un approfondito sondaggio, mai avuta in precedenza. Tutto questo è facilmente dimenticato e ancora di recente, alcuni disinformati giocano al ribasso ricordando solo i pochi programmi sfortunati (ero peraltro vincolato a contratti che non avevo firmato e ad una produzione fiction che dire malinconica è un complimento). Mi sono occupato di Mediatrade (me ne sto ancora occupando) per quasi tre anni portando, con la collaborazione di Roberto Pace e quanti vi hanno lavorato, la Società ad essere tra le prime in Europa. Mediaset, come detto, non aveva una spiccata vocazione alla fiction televisiva ed oggi, da "Padre Pio" a "Le ali della vita", a "Soffiantini", a "Cuore", a "Distretto di Polizia", a "Il bello delle donne", ha inanellato successi che consentono a Canale 5 di essere la prima rete italiana.
Per non dire delle soaps: "Vivere" (varata quando dirigevo Canale 5) e il più recente "Centovetrine". Le produzioni che andranno in onda nei prossimi mesi sono garantite. Anche in questo caso gli opinionisti di "Radio serva" rammentano i pochissimi flop non sapendo peraltro che i network americani ne collezionano assai di più.
Adesso c'è una novità : Mediaset ha deciso di accorpare una serie di società facendole diventare divisioni di Rti, sopprimendone dal nome al Consiglio di Amministrazione. Ho preferito chiedere di produrre fiction per la Società Fascino della quale sono azionista con Maria De Filippi e con la stessa Rti, dato che questo era impossibile fino ad oggi, credendo nel conflitto d'interesse.
Dal momento che Stefano Munafò, Responsabile della fiction Rai, per altri motivi si è dimesso quarantotto ore dopo di me, a quanti si affannavano a dire sgradevolezze sul mio conto, si sono aggiunti, e la mossa in questo caso è giustificata, i componenti l'Associazione Produttori per dire che il disimpegno di Munafò e mio significava che anche gli Editori avevano in animo di tirarsi indietro. Non è vero. Non mi risulta che dirigenti Mediaset e quelli Rai abbiano avviato un processo di smobilitazione. Hanno solo chiesto un ridimensionamento dei costi di produzione perché, quand'anche non ci fosse stata una contrazione del mercato pubblicitario, sarebbe stato opportuno guardare ai costi dal momento che si era arrivati a cifre imbarazzanti. Credo che i produttori più intelligenti si comporteranno di conseguenza e sarà compito di tutti insistere con gli attori di grido a che rivedano le richieste.
Suppongo inoltre che i cazzari di "Radio serva" non avranno ben capito innanzi tutto di cosa si tratta e perché abbia accettato la direzione di un Laboratorio di Comunicazione e di Nuovi Contenuti che mi è stata proposta da Piersilvio Berlusconi con il quale da tempo ragionavo su questa ipotesi. Intorno al Laboratorio si sta già sviluppando una importante collaborazione con la Sapienza di Roma (insegno a "Scienza della Comunicazione"), con il Rettore in prima persona, con la Telecom per le sperimentazioni tecnologiche e mi auguro proprio in queste ore di aggiungere al tavolo un convitato eccellente come la Mondadori.
Il Messaggero ha raccontato per primo che al Laboratorio collaborano gratuitamente Sabrina Ferilli, Sergio Castellitto, Nancy Brilli e Raoul Bova. Collaborano nel senso che si presteranno ad interpretare le sperimentazioni di possibili nuovi linguaggi che proporremo loro. Un analogo Laboratorio che guarda come noi all'incrocio dei media al fine di evitare che i più deboli soccombano, è già da tempo attivo in più Università americane. Eppure i dietrologi di cui sopra, i primatisti del bla bla, ritengono che si tratti di operazioni di nicchia. Rimane loro difficile capire che la comunicazione, qualunque sia, non può che guardare al futuro.
Perché, caro Direttore, dinanzi ad una realtà trasparente si deve sempre cercare una seconda lettura vantando informazioni che non si hanno?
Tutta colpa di certi salottini dai divani polverosi dove si intrecciano maldicenze, imbecillità e, per i presenti, immancabili successi. Tu, dirigendo un giornale ed io facendo da anni televisione ed occupandomi nel contempo di comunicazione, sappiamo bene che qualsiasi giudizio lo devono esprimere i lettori o i telespettatori. Ho da fare qualche proposta. Innanzi tutto suggerisco di abbandonare al loro destino quanti, produttori di invidie e frustrazioni, sgomitano per infilarsi in una fotografia che da tempo li respinge. In secondo luogo sarebbe utile far sapere ai frequentatori di alcuni caffè romani dove ogni sera ed ogni notte si ipotizzano film o programmi televisivi che per fortuna non vedono mai la luce, di darsi pace e di far buona memoria di una frase di Ennio Flaiano: «L'insuccesso può dare alla testa». Anche perché, diciamolo una volta per tutte, il chiacchiericcio dei biliosi a tempo pieno rompe le balle.
LA RIORGANIZZAZIONE DEL GRUPPO: QUESTO PIERSILVIO E' UN PARA-SILVIO...
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La notizia che quell'alcolizzato di lavoro di Maurizio Costanzo non si occuperà più della produzione fiction di Canale 5 (anche per lui la giornata è scandita da 24 ore) fa parte di quella riorganizzazione del Gruppo intrapresa con vivace lena da Piersilvio Berlusconi negli ultimi tempi. Da una parte, su Mediaset pesa una congiuntura globale a dir poco negativa (pubblicità a picco, la crisi gravissima di gruppi come Vivendi e Canal Plus, il fallimento di Kirch, le multinazionali delle telecomunicazioni, da Vodafone a Telecom, in crisi nera, la bancarotta della Fiat, la Borsa trasformata in una palude di sabbie mobili).
Dall'altra, c'è la volontà del trentatreenne Piersilvio di maturare come capo azienda. In breve, lo possiamo liquidare con una battuta: Piersilvio è diventato un para-Silvio. Nelle ultime ore ha inondato quotidiani e settimanali di interviste per annunciare il passaggio della "linea d'ombra" che separa l'adolescenza di "figlio di" alla maturità di imprenditore che non ha più bisogno di seggioloni e tutor (Costanzo, ad esempio, lo ha svezzato per anni). Adesso, tocca a me, è giunto il mio turno. Affiancato dal fido Alessandro Salem, Dudi sta tagliando non solo costi vari e perdite avariate ma ha segato di netto anche il cordone ombelicale che lo legava alla straripante immagine paterna.
Quindi Dudi è passato all'azione, riunendo sotto il suo potere diretto tutte le "strutture indipendenti" che facevano parte della galassia Mediaset: dal cinema della Medusa alla fiction di Mediatrade, passando per i contenuti internet e satellitari di Mediadigit. Tutta l'azienda sotto il suo controllo. Il giorno che avrà fatto fuori anche l'enclave strisciante di Antonio Ricci avrà completato il suo lavoro, e potrà dire di essere lui il "nuovo Silvio", il "Berlusconi del terzo millennio", "Sua Emittenza" aggiornata. Uno scenario che potrebbe allargarsi sempre di più. Si fanno sempre più insistenti le voci di un progressivo allontanamento - per ragioni di gravidanza, per ora - della amatissima sorella Marina (che ha acquistato una villa in Costa Azzurra) dagli affari di famiglia.
In tale contesto, è esplosa a Mediaset la "bomba" Costanzo. Il Baffo dei Parioli, nel sua lettera-denuncia pubblicata oggi dal Messaggero, se la piglia duramente con le illazioni di "Radio Serva". Per la precisione, a Cologno Monzese, si chiama "Radio Moquette", per via della pavimentazione dei corridoi. Qui decolla la "disinformatia" nei confronti di Costanzo da parte degli "addetti ai livori", che han preso al volo il cambio di guardia a Mediatrade per sparare a zero illazioni sul marito di Maria De Filippi. E Costanzo non ci sta al "bla-bla" di dirigenti di seconda fascia e addetti stampa pascolanti per i corridoi di Cologno e li bolla, senza vie di mezzo, come "cazzari". Qui di seguito la lettera-denuncia di Costanzo, che la dice lunga sullo stato di agitazione nervosa innescata dalla svolta di Piersilvio.
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Maurizio Costanzo per Il Messaggero
Caro Direttore, vorrei consegnarti uno sfogo, detto meglio, una riflessione sulla dietrologia che se un tempo era appannaggio della politica e dei Palazzi contigui, oggi, come una metastasi, ha aggredito anche altri settori. Questo non è un Paese né normale né anormale, è impossibile dato che, specie in alcune professioni, solo la scomparsa o una invalidità permanente tranquillizza l'orda di invidiosi, maligni e quant'altri.
Parlo di una cosa che mi riguarda, ma non credo di essere il solo che di tempo in tempo si imbatte con gli opinionisti di "Radio serva". Per mia abitudine, quando vengo chiamato a compiti professionali per così dire "alti", preciso che sono disponibile per due anni o poco più. In quel lasso di tempo si esaurisce quel tanto o quel poco di creativo che possiamo trasferire nel compito assegnatoci. Totò una volta mi disse: «Di una scena non riesco a fare più di due o tre ciak (se ne fanno anche venti, ndr) dato che la mia comicità è come lo champagne, giusto il tempo delle bollicine».
Infatti ho diretto Canale 5 per due anni esatti lasciandola ad una media share superiore a quella di rete, dopo aver consegnato alla medesima una immagine, come testimoniò Giampaolo Fabris in un approfondito sondaggio, mai avuta in precedenza. Tutto questo è facilmente dimenticato e ancora di recente, alcuni disinformati giocano al ribasso ricordando solo i pochi programmi sfortunati (ero peraltro vincolato a contratti che non avevo firmato e ad una produzione fiction che dire malinconica è un complimento). Mi sono occupato di Mediatrade (me ne sto ancora occupando) per quasi tre anni portando, con la collaborazione di Roberto Pace e quanti vi hanno lavorato, la Società ad essere tra le prime in Europa. Mediaset, come detto, non aveva una spiccata vocazione alla fiction televisiva ed oggi, da "Padre Pio" a "Le ali della vita", a "Soffiantini", a "Cuore", a "Distretto di Polizia", a "Il bello delle donne", ha inanellato successi che consentono a Canale 5 di essere la prima rete italiana.
Per non dire delle soaps: "Vivere" (varata quando dirigevo Canale 5) e il più recente "Centovetrine". Le produzioni che andranno in onda nei prossimi mesi sono garantite. Anche in questo caso gli opinionisti di "Radio serva" rammentano i pochissimi flop non sapendo peraltro che i network americani ne collezionano assai di più.
Adesso c'è una novità : Mediaset ha deciso di accorpare una serie di società facendole diventare divisioni di Rti, sopprimendone dal nome al Consiglio di Amministrazione. Ho preferito chiedere di produrre fiction per la Società Fascino della quale sono azionista con Maria De Filippi e con la stessa Rti, dato che questo era impossibile fino ad oggi, credendo nel conflitto d'interesse.
Dal momento che Stefano Munafò, Responsabile della fiction Rai, per altri motivi si è dimesso quarantotto ore dopo di me, a quanti si affannavano a dire sgradevolezze sul mio conto, si sono aggiunti, e la mossa in questo caso è giustificata, i componenti l'Associazione Produttori per dire che il disimpegno di Munafò e mio significava che anche gli Editori avevano in animo di tirarsi indietro. Non è vero. Non mi risulta che dirigenti Mediaset e quelli Rai abbiano avviato un processo di smobilitazione. Hanno solo chiesto un ridimensionamento dei costi di produzione perché, quand'anche non ci fosse stata una contrazione del mercato pubblicitario, sarebbe stato opportuno guardare ai costi dal momento che si era arrivati a cifre imbarazzanti. Credo che i produttori più intelligenti si comporteranno di conseguenza e sarà compito di tutti insistere con gli attori di grido a che rivedano le richieste.
Suppongo inoltre che i cazzari di "Radio serva" non avranno ben capito innanzi tutto di cosa si tratta e perché abbia accettato la direzione di un Laboratorio di Comunicazione e di Nuovi Contenuti che mi è stata proposta da Piersilvio Berlusconi con il quale da tempo ragionavo su questa ipotesi. Intorno al Laboratorio si sta già sviluppando una importante collaborazione con la Sapienza di Roma (insegno a "Scienza della Comunicazione"), con il Rettore in prima persona, con la Telecom per le sperimentazioni tecnologiche e mi auguro proprio in queste ore di aggiungere al tavolo un convitato eccellente come la Mondadori.
Il Messaggero ha raccontato per primo che al Laboratorio collaborano gratuitamente Sabrina Ferilli, Sergio Castellitto, Nancy Brilli e Raoul Bova. Collaborano nel senso che si presteranno ad interpretare le sperimentazioni di possibili nuovi linguaggi che proporremo loro. Un analogo Laboratorio che guarda come noi all'incrocio dei media al fine di evitare che i più deboli soccombano, è già da tempo attivo in più Università americane. Eppure i dietrologi di cui sopra, i primatisti del bla bla, ritengono che si tratti di operazioni di nicchia. Rimane loro difficile capire che la comunicazione, qualunque sia, non può che guardare al futuro.
Perché, caro Direttore, dinanzi ad una realtà trasparente si deve sempre cercare una seconda lettura vantando informazioni che non si hanno?
Tutta colpa di certi salottini dai divani polverosi dove si intrecciano maldicenze, imbecillità e, per i presenti, immancabili successi. Tu, dirigendo un giornale ed io facendo da anni televisione ed occupandomi nel contempo di comunicazione, sappiamo bene che qualsiasi giudizio lo devono esprimere i lettori o i telespettatori. Ho da fare qualche proposta. Innanzi tutto suggerisco di abbandonare al loro destino quanti, produttori di invidie e frustrazioni, sgomitano per infilarsi in una fotografia che da tempo li respinge. In secondo luogo sarebbe utile far sapere ai frequentatori di alcuni caffè romani dove ogni sera ed ogni notte si ipotizzano film o programmi televisivi che per fortuna non vedono mai la luce, di darsi pace e di far buona memoria di una frase di Ennio Flaiano: «L'insuccesso può dare alla testa». Anche perché, diciamolo una volta per tutte, il chiacchiericcio dei biliosi a tempo pieno rompe le balle.
" Tira piu' un pelo di fica che un carro di buoi "