non concordo.Desmond ha scritto:A me non piacciono i continui piagnistei di queste ninfette con il cervelletto da gallina che prima giocano a fare le pornostar e poi si lamentano delle foto e dei video osè che gli ex di turno conservano e utilizzano a loro piacimento. A cosa credevano che servissero quelle foto e quei video, alla "serata diapositive" di famiglia? A essere cancellate su comando? Io ti lascio, peró prima devi cancellare le mie foto porcelle?
Volete fare le pornostar? Questo è il rovescio della medaglia.
Una volta scattata una fotografia, soprattutto oggi con l'era del digitale, è impossibile sapere dove andrà a finire e come sarà utilizzata. Anche quando vengono cancellate dal dischetto interno alla macchina fotografica, queste restano comunque memorizzate e possono essere ritrovate molto facilmente con alcuni semplici software. (Mai vendere macchine digitali che avete già utilizzato!). Mettere su internet una foto equivale a perderne per sempre il controllo. Qualsiasi persona puó prenderla, copiarla, linkarla, modificarla, spedirla per email, diffonderla. Impossibile tornare indietro. àˆ una piccola controindicazione dell'era digitale.
e qui mi ripeto.
io distinguo dall'uso reale per il ricordo.
in tal senso è un uso assolutamente personale e non condivisibile se non con chi ha vissuto con te quei momenti. specialmente di avvenimenti che coinvolgono così tanto la persona, il suo corpo e la sua espressività .
già il fatto di farli vedere ad altre donne come ho già detto sopra mi puzza tanto di machismo.
le controidicazioni dell'era digitale rispetto a quella analogica non sono quelle che indichi.
queste erano già presenti da sempre. si chiama USO delle cose.
anche una grattugia puó diventare un'arma.
figuriamoci una sequenza di una notte di passione.
la reale controindicazione dell'era digitale (che è anche il suo grande pregio) , mi pare, è quella dell'anonimato e del ridurre tutto allo spessore di uno spot.
ma se conosci come funziona sai muoverti con la stessa coscienza con cui si muovevano nell'800 quando iniziarono a provare a fissare immagini su lastre in rame.