[O.T.] AIDS: la grande bufala
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voglio capire:
la maggior parte delle prostitute nel mondo pasteggiano con sperma e coitano la vagina ed il culo senza preservativo da 5/10/20 clienti per notte e cosi' rappresentano una categoria potenzialmente epidemica. . . non ho mai sentito che l'HIV contratto da quelle poche prostitute sia stato causato da prestazioni sessuali ma soltanto da siringhe infette. Invece constato che la maggioranza delle prostitute hanno una vita ed una famiglia normale quando finiscono di prostituirsi.
cosi' la mia domanda e': perche' generalmente le prostitute non hanno HIV?
la maggior parte delle prostitute nel mondo pasteggiano con sperma e coitano la vagina ed il culo senza preservativo da 5/10/20 clienti per notte e cosi' rappresentano una categoria potenzialmente epidemica. . . non ho mai sentito che l'HIV contratto da quelle poche prostitute sia stato causato da prestazioni sessuali ma soltanto da siringhe infette. Invece constato che la maggioranza delle prostitute hanno una vita ed una famiglia normale quando finiscono di prostituirsi.
cosi' la mia domanda e': perche' generalmente le prostitute non hanno HIV?
Marina Tokareva, Kharkov, Ukraine: why do you want to be a bitch forever?
Il grosso problema su questioni del genere è che la gente critica la medicina ufficiale ma in realtà non ha letto nessun articolo di persona. Scientifico, non scientifico? Farsi un'opinione solo attraverso documentari e o libri scandalistici e malati di ipotesi di complotto non è avere spirito critico o "mentalità aperta", è solo superficiale.
Il virus HIV in realtà comprende numerosi ceppi diversi, con diverso grado di virulenza e forse modalità diverse di trasmissione. Per questo, ma anche per altri motivi, che sono ancora studiati dagli epidemiologi, ci sono grosse differenze nella modalità di diffusione: per es. In USA i sieropositivi sono più tra i gay, in Europa tra i tossicodipendenti e.v., in africa tra eterosessuali.
Per i farmaci: se non funzionassero perchè vari paesi, capofila il Brasile di Lula ed il Sudafrica, hanno intrapreso battaglie legali per poterli produrre a basso costo, bypassando i brevetti?
Ciascuno è libero di ritenere quello che vuole: che le Twin Tower le ha buttate giù la CIA, che lo sbarco sulla luna è una bufala, che ci hanno ingannato e la terra è piatta, che Cristo è morto dal sonno... ma parlare da ignoranti di un problema come l'AIDS, di cui si occupano con dedizione medici e volontari di mille organizzazioni, non certo al soldo di presunte malefiche multinazionali, è da irresponsabili e toglie dignità a questi operatori oltre che a tanti malati!
Il virus HIV in realtà comprende numerosi ceppi diversi, con diverso grado di virulenza e forse modalità diverse di trasmissione. Per questo, ma anche per altri motivi, che sono ancora studiati dagli epidemiologi, ci sono grosse differenze nella modalità di diffusione: per es. In USA i sieropositivi sono più tra i gay, in Europa tra i tossicodipendenti e.v., in africa tra eterosessuali.
Per i farmaci: se non funzionassero perchè vari paesi, capofila il Brasile di Lula ed il Sudafrica, hanno intrapreso battaglie legali per poterli produrre a basso costo, bypassando i brevetti?
Ciascuno è libero di ritenere quello che vuole: che le Twin Tower le ha buttate giù la CIA, che lo sbarco sulla luna è una bufala, che ci hanno ingannato e la terra è piatta, che Cristo è morto dal sonno... ma parlare da ignoranti di un problema come l'AIDS, di cui si occupano con dedizione medici e volontari di mille organizzazioni, non certo al soldo di presunte malefiche multinazionali, è da irresponsabili e toglie dignità a questi operatori oltre che a tanti malati!
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In cura giovane romena. Landi: libretto sanitario per le lucciole
«Prostituta malata di Tbc»: controlli in città Ogni anno 400 casi. Possibilità di contagio. La suora: «Al massimo potremo rintracciare l'uno per cento di chi ha frequentato»
MILANO - Tossiva sangue, la malattia era già in fase conclamata. La coinquilina allora ha alzato il telefono e ha segnalato ai volontari dell'Opera di San Francesco il caso dell'amica. Una prostituta romena. Malata di tubercolosi. La donna ora è in cura, ma l'allarme intanto è scattato. La denuncia è dell'assessore alla Salute del Comune, Giampaolo Landi di Chiavenna: più di ottanta casi, solo nelle ultime due settimane, di immigrati indirizzati al centro di Villa Marelli per i controlli anti-tisi. Impossibile, tornando al caso della prostituta romena, risalire al numero di persone che sono entrate in contatto con lei.
«Non sappiamo da quanto tempo sia malata, e se va bene riusciremo a rintracciare solo l'un per cento delle persone che ha frequentato », conferma suor Anna Maria Villa, medico e responsabile del Poliambulatorio dell'Opera San Francesco. Che non nasconde la preoccupazione: «Il rischio di essere contagiati dalla Tbc in città non è più circoscritto, non è più un problema di pochi». Meno di un mese fa lo spettro della tubercolosi si era materializzato in un asilo in zona San Siro. «Non succedeva da molti anni», avevano ammesso allora dal Comune. A Milano i casi di tubercolosi sono circa quattrocento all'anno. «Tre volte di più rispetto alla media nazionale», spiega Luigi Codecasa, responsabile di Villa Marelli.
Nella Milano del 2008 la tbc colpisce soprattutto gli immigrati (i due terzi del totale) in età ancora giovane, tra i trenta e i trentacinque anni. Oppure gli italiani over 50. «Immigrazione, povertà , ambienti più stretti, maggiori possibilità di contatto », le ragioni del primato in negativo di Milano. «Le persone più a rischio sono quelle che vivono nelle stesso ambiente del contagiato ». Nello specifico, rischia quindi di più la coinquilina che il partner occasionale della prostituta malata. L'assessore intanto, dal versante politico, rilancia la sua battaglia sul mestiere più antico del mondo. «Questo nuovo caso di Tbc è emblematico rispetto al problema della prostituzione: bisogna intervenire sul piano sanitario, attraverso l'obbligo di un certificato sanitario per chi esercita la "professione" ».
Anche perchè, oltre alla tubercolosi, «ci sono malattie che stanno tornando a diffondersi, come la sifilide, e il problema crescerà se non si regolamenta il fenomeno della prostituzione: ci sono più di 1500 prostitute di strada rilevate in città , il problema è molto grosso». Libretto sanitario ed emersione dal lavoro nero. Con tanto di fisco alle calcagna e una minimum tax da onorare. Vecchi pallini dell'assessore. Che sul tema ha preso carta e penna per scrivere ai ministri competenti: «Il governo deve affrontare urgentemente il tema. Sono preoccupato perchè il progetto di legge del governo è scomparso dall'agenda del Consiglio dei ministri».
Paola D'Amico e Andrea Senesi
va be Berlusconi sta lavorando per levarsi dai coglioni i suoi carichi pendenti peró una leggina per i puttanieri la potrebbe fare
comunque è più pericoloso andare in tram che a mignotte, per la TBC
«Prostituta malata di Tbc»: controlli in città Ogni anno 400 casi. Possibilità di contagio. La suora: «Al massimo potremo rintracciare l'uno per cento di chi ha frequentato»
MILANO - Tossiva sangue, la malattia era già in fase conclamata. La coinquilina allora ha alzato il telefono e ha segnalato ai volontari dell'Opera di San Francesco il caso dell'amica. Una prostituta romena. Malata di tubercolosi. La donna ora è in cura, ma l'allarme intanto è scattato. La denuncia è dell'assessore alla Salute del Comune, Giampaolo Landi di Chiavenna: più di ottanta casi, solo nelle ultime due settimane, di immigrati indirizzati al centro di Villa Marelli per i controlli anti-tisi. Impossibile, tornando al caso della prostituta romena, risalire al numero di persone che sono entrate in contatto con lei.
«Non sappiamo da quanto tempo sia malata, e se va bene riusciremo a rintracciare solo l'un per cento delle persone che ha frequentato », conferma suor Anna Maria Villa, medico e responsabile del Poliambulatorio dell'Opera San Francesco. Che non nasconde la preoccupazione: «Il rischio di essere contagiati dalla Tbc in città non è più circoscritto, non è più un problema di pochi». Meno di un mese fa lo spettro della tubercolosi si era materializzato in un asilo in zona San Siro. «Non succedeva da molti anni», avevano ammesso allora dal Comune. A Milano i casi di tubercolosi sono circa quattrocento all'anno. «Tre volte di più rispetto alla media nazionale», spiega Luigi Codecasa, responsabile di Villa Marelli.
Nella Milano del 2008 la tbc colpisce soprattutto gli immigrati (i due terzi del totale) in età ancora giovane, tra i trenta e i trentacinque anni. Oppure gli italiani over 50. «Immigrazione, povertà , ambienti più stretti, maggiori possibilità di contatto », le ragioni del primato in negativo di Milano. «Le persone più a rischio sono quelle che vivono nelle stesso ambiente del contagiato ». Nello specifico, rischia quindi di più la coinquilina che il partner occasionale della prostituta malata. L'assessore intanto, dal versante politico, rilancia la sua battaglia sul mestiere più antico del mondo. «Questo nuovo caso di Tbc è emblematico rispetto al problema della prostituzione: bisogna intervenire sul piano sanitario, attraverso l'obbligo di un certificato sanitario per chi esercita la "professione" ».
Anche perchè, oltre alla tubercolosi, «ci sono malattie che stanno tornando a diffondersi, come la sifilide, e il problema crescerà se non si regolamenta il fenomeno della prostituzione: ci sono più di 1500 prostitute di strada rilevate in città , il problema è molto grosso». Libretto sanitario ed emersione dal lavoro nero. Con tanto di fisco alle calcagna e una minimum tax da onorare. Vecchi pallini dell'assessore. Che sul tema ha preso carta e penna per scrivere ai ministri competenti: «Il governo deve affrontare urgentemente il tema. Sono preoccupato perchè il progetto di legge del governo è scomparso dall'agenda del Consiglio dei ministri».
Paola D'Amico e Andrea Senesi
va be Berlusconi sta lavorando per levarsi dai coglioni i suoi carichi pendenti peró una leggina per i puttanieri la potrebbe fare
comunque è più pericoloso andare in tram che a mignotte, per la TBC

ho un' appendice di dimensioni sopra la media
- Vasco Rossi
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ma famme capì:alda mora ha scritto:Anch'io ho letto il libro di Duesberg ed è molto convincente
l'aids dal punto di vista epidemiologico ha caratteristiche molto diverse rispetto alle altre malattie infettive,
inoltre le previsioni catastrofiste di chi lo considerava la peste del secolo non si sono avverate
l' elemento contagiante (es sperma, sangue, etc) deve stare un tempo minimo a contatto con elemento contagiato (es mucosa del pene, ferita aperta, mucose anali?
ho un' appendice di dimensioni sopra la media
E' questione di probabilità , non c'è un tempo minimoVasco Rossi ha scritto:ma famme capì:alda mora ha scritto:Anch'io ho letto il libro di Duesberg ed è molto convincente
l'aids dal punto di vista epidemiologico ha caratteristiche molto diverse rispetto alle altre malattie infettive,
inoltre le previsioni catastrofiste di chi lo considerava la peste del secolo non si sono avverate
l' elemento contagiante (es sperma, sangue, etc) deve stare un tempo minimo a contatto con elemento contagiato (es mucosa del pene, ferita aperta, mucose anali?
più durevoli e frequenti sono i contatti e maggiore è la probabilità di infezione
ma studiosi autorevoli dubitano che l'aids sia una malattia infettiva
Adesso mi è venuto mal di testa a leggere tutto. Ma devo ringraziarvi, non capita spesso di riuscire a leggere di questi argomenti, con discussioni che non virino immediatamente al perbenismo (od al complotto Sionista che è quasi altrettanto diffuso).
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balkaaaaaaaaannnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnn....udp1073 ha scritto:Adesso mi è venuto mal di testa a leggere tutto. Ma devo ringraziarvi, non capita spesso di riuscire a leggere di questi argomenti, con discussioni che non virino immediatamente al perbenismo (od al complotto Sionista che è quasi altrettanto diffuso).
andó cazzo stai?
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Per info:
http://www.superzeta.it/viewtopic.php?t=26546
Abito a villa Borghese. Non un granello di polvere, non una sedia fuori posto. Siamo soli, e siamo morti.
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- Parakarro
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Moglie di Gregory ha scritto:balkaaaaaaaaannnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnn....udp1073 ha scritto:Adesso mi è venuto mal di testa a leggere tutto. Ma devo ringraziarvi, non capita spesso di riuscire a leggere di questi argomenti, con discussioni che non virino immediatamente al perbenismo (od al complotto Sionista che è quasi altrettanto diffuso).
andó cazzo stai?
AUHAUHAUAHUAHA stavo pensando alla stessa persona



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ma famme capì:
l' elemento contagiante (es sperma, sangue, etc) deve stare un tempo minimo a contatto con elemento contagiato (es mucosa del pene, ferita aperta, mucose anali?
Questo non lo sa NESSUNO. O forse l' unica a saperlo è Wanna Marchi, ma le hanno tappato la bocca con accuse infamanti. Solo lei conosce la verità !
Scherzi a parte, lo stesso Gallo (uno dei due "scopritori" del fantasmatico retrovirus) ha dovuto, deponendo sotto giuramento in un tribunale australiano, dichiarare che non esistono prove scientifiche che il presunto retrovirus sia la causa dell' AIDS.
l' elemento contagiante (es sperma, sangue, etc) deve stare un tempo minimo a contatto con elemento contagiato (es mucosa del pene, ferita aperta, mucose anali?
Questo non lo sa NESSUNO. O forse l' unica a saperlo è Wanna Marchi, ma le hanno tappato la bocca con accuse infamanti. Solo lei conosce la verità !
Scherzi a parte, lo stesso Gallo (uno dei due "scopritori" del fantasmatico retrovirus) ha dovuto, deponendo sotto giuramento in un tribunale australiano, dichiarare che non esistono prove scientifiche che il presunto retrovirus sia la causa dell' AIDS.
Aids, vaccini sotto accusa
Scienziati divisi dopo gli ultimi fallimenti
Trentatrè milioni di malati, metà sono donne
DAL NOSTRO INVIATO
CITTA' DEL MESSICO " Negli Stati Uniti le autorità sanitarie hanno appena bocciato il «piano Pave » per la sperimentazione di un vaccino preventivo contro l'Aids. Motivo: non è sicuro e potrebbe addirittura aumentare il rischio di infezione. La notizia è di qualche giorno fa e contemporaneamente è ricomparso in Italia il vaccino ideato da Barbara Ensoli, ricercatrice dell'Istituto Superiore di Sanità , con l'annuncio di un nuovo studio sull'uomo. Delusione internazionale e un invito alla riflessione da una parte, un rinnovato entusiasmo e una nuova sfida, dall'altra. Il mondo scientifico sembra dividersi (c'è chi suggerisce di spendere meglio i soldi studiando altre strategie di prevenzione) e la discussione sui vaccini si preannuncia accesa alla XVII Conferenza internazionale sull'Aids che si apre domani a Città del Messico.
Una delle massime autorità mondiali nella ricerca sull'Hiv, Anthony Fauci dei National Institutes of Health americani (Nih), sulle pagine dell'ultimo numero di Science ammette che probabilmente la strada percorsa finora non è quella giusta e che servono nuove idee per arrivare a costruire un vaccino efficace. Insomma, si riparte da zero. «Non vedo peró tutta questa negatività " commenta Giuseppe Pantaleo del Centre Hospitalier Universitaire Vaudois a Losanna, fra gli esperti presenti a Città del Messico ". La gente si scandalizza, ma non dobbiamo dimenticare che, dopo anni di studio, ancora non abbiamo il vaccino contro la malaria. Anche dai fallimenti possiamo imparare e, comunque, della prevenzione non si puó fare a meno perchè una malattia infettiva si elimina soltanto con la vaccinazione ».
La sospensione del progetto Pave (Partnership for Aids Vaccine Evaluation, un gruppo finanziato dal governo americano) è arrivata dopo che nel settembre scorso il vaccino preventivo, messo a punto dall'industria Merck e sperimentato in nove Paesi su 3.000 persone ad alto rischio di contagio con l'Hiv per valutarne l'efficacia, aveva dimostrato che i vaccinati finivano per infettarsi più degli altri. Non è il primo fallimento: qualche tempo fa un altro preparato, il Vaxgen, sperimentato in Thailandia, non aveva offerto alcuna difesa contro l'infezione. Ma nel mondo sono ancora in corso, secondo lo Iavi (International Vaccines Initiatives) almeno 35 trial dove si sperimentano vaccini in fase I e II per valutare non tanto la capacità di proteggere dalla malattia (questa attività si verifica nella fase III), ma l'assenza di effetti collaterali e la risposta immunitaria dell'organismo.
Anche in Italia, oltre a quella della Ensoli, è appena partita un'altra sperimentazione con un preparato (in sigla AT20 KLH) ideato da Arnaldo Caruso, microbiologo all'Università di Brescia: si tratta peró di un vaccino pensato come cura da somministrare alle persone già infette in associazione con i farmaci, non come prevenzione dell'infezione. Nella migliore delle ipotesi, comunque, ci vorranno anni prima di arrivare a un vaccino preventivo e qualcuno suggerisce di utilizzare i fondi stanziati per queste ricerche (quelli identificati si aggirano sui 1.200 milioni di dollari e arrivano dal Nih, dalla Fondazione Gates e in piccola parte dall'Unione Europea) per trovare nuove forme di lotta all'Aids.
Ogni giorno 6.500 persone al mondo si infettano con l'Hiv, nel 2007 il numero di sieropositivi e di malati si aggirava attorno ai 33 milioni (quasi metà donne). E, sempre l'anno scorso, le morti sono state 2,1 milioni. «Per arginare questi numeri" commenta Massimo Galli, infettivologo all'Università di Milano "non c'è alternativa: è indispensabile agire sui comportamenti ». E la profilassi con i farmaci? «Alcune ricerche " continua Galli"dimostrano che la somministrazione di antivirali come il tenofovir previene l'infezione nelle persone a rischio. Ma una pillola preventiva a chi andrebbe somministrata? Alle ragazze da bar in Africa? O dovrebbe diventare una specie di "pillola del giorno prima"?»
http://www.corriere.it/salute/08_agosto ... aabc.shtml
Scienziati divisi dopo gli ultimi fallimenti
Trentatrè milioni di malati, metà sono donne
DAL NOSTRO INVIATO
CITTA' DEL MESSICO " Negli Stati Uniti le autorità sanitarie hanno appena bocciato il «piano Pave » per la sperimentazione di un vaccino preventivo contro l'Aids. Motivo: non è sicuro e potrebbe addirittura aumentare il rischio di infezione. La notizia è di qualche giorno fa e contemporaneamente è ricomparso in Italia il vaccino ideato da Barbara Ensoli, ricercatrice dell'Istituto Superiore di Sanità , con l'annuncio di un nuovo studio sull'uomo. Delusione internazionale e un invito alla riflessione da una parte, un rinnovato entusiasmo e una nuova sfida, dall'altra. Il mondo scientifico sembra dividersi (c'è chi suggerisce di spendere meglio i soldi studiando altre strategie di prevenzione) e la discussione sui vaccini si preannuncia accesa alla XVII Conferenza internazionale sull'Aids che si apre domani a Città del Messico.
Una delle massime autorità mondiali nella ricerca sull'Hiv, Anthony Fauci dei National Institutes of Health americani (Nih), sulle pagine dell'ultimo numero di Science ammette che probabilmente la strada percorsa finora non è quella giusta e che servono nuove idee per arrivare a costruire un vaccino efficace. Insomma, si riparte da zero. «Non vedo peró tutta questa negatività " commenta Giuseppe Pantaleo del Centre Hospitalier Universitaire Vaudois a Losanna, fra gli esperti presenti a Città del Messico ". La gente si scandalizza, ma non dobbiamo dimenticare che, dopo anni di studio, ancora non abbiamo il vaccino contro la malaria. Anche dai fallimenti possiamo imparare e, comunque, della prevenzione non si puó fare a meno perchè una malattia infettiva si elimina soltanto con la vaccinazione ».
La sospensione del progetto Pave (Partnership for Aids Vaccine Evaluation, un gruppo finanziato dal governo americano) è arrivata dopo che nel settembre scorso il vaccino preventivo, messo a punto dall'industria Merck e sperimentato in nove Paesi su 3.000 persone ad alto rischio di contagio con l'Hiv per valutarne l'efficacia, aveva dimostrato che i vaccinati finivano per infettarsi più degli altri. Non è il primo fallimento: qualche tempo fa un altro preparato, il Vaxgen, sperimentato in Thailandia, non aveva offerto alcuna difesa contro l'infezione. Ma nel mondo sono ancora in corso, secondo lo Iavi (International Vaccines Initiatives) almeno 35 trial dove si sperimentano vaccini in fase I e II per valutare non tanto la capacità di proteggere dalla malattia (questa attività si verifica nella fase III), ma l'assenza di effetti collaterali e la risposta immunitaria dell'organismo.
Anche in Italia, oltre a quella della Ensoli, è appena partita un'altra sperimentazione con un preparato (in sigla AT20 KLH) ideato da Arnaldo Caruso, microbiologo all'Università di Brescia: si tratta peró di un vaccino pensato come cura da somministrare alle persone già infette in associazione con i farmaci, non come prevenzione dell'infezione. Nella migliore delle ipotesi, comunque, ci vorranno anni prima di arrivare a un vaccino preventivo e qualcuno suggerisce di utilizzare i fondi stanziati per queste ricerche (quelli identificati si aggirano sui 1.200 milioni di dollari e arrivano dal Nih, dalla Fondazione Gates e in piccola parte dall'Unione Europea) per trovare nuove forme di lotta all'Aids.
Ogni giorno 6.500 persone al mondo si infettano con l'Hiv, nel 2007 il numero di sieropositivi e di malati si aggirava attorno ai 33 milioni (quasi metà donne). E, sempre l'anno scorso, le morti sono state 2,1 milioni. «Per arginare questi numeri" commenta Massimo Galli, infettivologo all'Università di Milano "non c'è alternativa: è indispensabile agire sui comportamenti ». E la profilassi con i farmaci? «Alcune ricerche " continua Galli"dimostrano che la somministrazione di antivirali come il tenofovir previene l'infezione nelle persone a rischio. Ma una pillola preventiva a chi andrebbe somministrata? Alle ragazze da bar in Africa? O dovrebbe diventare una specie di "pillola del giorno prima"?»
http://www.corriere.it/salute/08_agosto ... aabc.shtml
io sono sbigottito dalle teorie di questo topic; a dir la verità ho visto sul web altri sciacquarsi la bocca di queste teorie... ma premetto subito: non sono il max esperto mondiale per parlare di questa malattia (infettiva) che esiste e non è una bufala... quello che so non l'ho imparato da un libro, ma dalla pratica, avendo perso una persona a me cara, per una leucemia da immunodeficienza causata dal virus dell'HIV.... allora a tutte le persone ricoverate negli ospedali specializzati in malattie infettive che gli diciamo? che non hanno nulla e che i farmaci che gli danno servono solo ad arricchire le società farmaceutiche (cosa vera cmq, ma servono i farmaci)?
In ospedale dov'era ricoverata questa persona ho visto persone ricoverate perchè il virus HIV s'era "svegliato" dopo 10 anni di latenza... nel caso del mio "fu" conoscente sono bastati pochi mesi dopo il contagio (era gay), ma si sa che i corpi umani sono diversi l'uno dall'altro... basta ripensare alla pesta d'una volta, che risparmiava i corpi più robusti... si chiama selezione maturale questa! se capita che in una persona non si presentino sintomi da immunodeficienza... è un caso, non è un pretesto per scrivere un libro sulla non esistenza dell'AIDS. La malattia esiste, eccome se esiste! Anni fa mandarono un bel documentario sulla vera origine dell'AIDS su TELE+, ma non ne ho più visto traccia altrove di quel documentario, a parte il mulo.
In parole povere è il frutto d'un esperimento concernente un vaccino per la tubercolosi... o la malaria?? non ricordo di preciso, in ogni caso.... che schifo queste teorie che girano sul web...
In ospedale dov'era ricoverata questa persona ho visto persone ricoverate perchè il virus HIV s'era "svegliato" dopo 10 anni di latenza... nel caso del mio "fu" conoscente sono bastati pochi mesi dopo il contagio (era gay), ma si sa che i corpi umani sono diversi l'uno dall'altro... basta ripensare alla pesta d'una volta, che risparmiava i corpi più robusti... si chiama selezione maturale questa! se capita che in una persona non si presentino sintomi da immunodeficienza... è un caso, non è un pretesto per scrivere un libro sulla non esistenza dell'AIDS. La malattia esiste, eccome se esiste! Anni fa mandarono un bel documentario sulla vera origine dell'AIDS su TELE+, ma non ne ho più visto traccia altrove di quel documentario, a parte il mulo.
In parole povere è il frutto d'un esperimento concernente un vaccino per la tubercolosi... o la malaria?? non ricordo di preciso, in ogni caso.... che schifo queste teorie che girano sul web...
mamma mia che ignoranza... basta leggere un libro per parlare con certezza d'una cosa... se la situazione non è così catastrofica lo dobbiamo a tutti quelli che vanno in giro a sventolare un preservativo in giro (esatto, come il sabotatore dei TG nostrani)Alda M ha scritto:E' questione di probabilità , non c'è un tempo minimoVasco Rossi ha scritto:ma famme capì:alda mora ha scritto:Anch'io ho letto il libro di Duesberg ed è molto convincente
l'aids dal punto di vista epidemiologico ha caratteristiche molto diverse rispetto alle altre malattie infettive,
inoltre le previsioni catastrofiste di chi lo considerava la peste del secolo non si sono avverate
l' elemento contagiante (es sperma, sangue, etc) deve stare un tempo minimo a contatto con elemento contagiato (es mucosa del pene, ferita aperta, mucose anali?
più durevoli e frequenti sono i contatti e maggiore è la probabilità di infezione
ma studiosi autorevoli dubitano che l'aids sia una malattia infettiva