(o.t.)E' morto ilnuovo.it?

Scatta il fluido erotico...

Moderatori: Super Zeta, AlexSmith, Pim, Moderatore1

Messaggio
Autore
Avatar utente
netwixon
Impulsi avanzati
Impulsi avanzati
Messaggi: 828
Iscritto il: 26/09/2003, 9:44
Località: Messina
Contatta:

#16 Messaggio da netwixon »

Bhe..... ricordo ancora i tempi di fidonet... delle bbs.....nonchà  dei miei primi collegamenti a internet... nell'ormai lontano 1996.Windows 95 ed explorer 3.... (nostalgia)

Ho visto cambiare internet negli utlimi anni.
All'inizio internet era un paradiso artificiale per pochi eletti.
Chi aveva un collegamento e un minimo di conoscenza era avanti tutti gli altri.

Ricordo i miei primi esperimenti con html e photoshop...(poi scelsi il photoshop) le prima chat, icq, irc, i primi filmatini di jenna jameson..

Poi pian piano tutto comincia a cambiare.

Da un lato internet e ,l'informatica in generale,diventano sempre maggiormente di dominio pubblico, Da una parte in italia arrivano le prime connessioni a banda larga... si comincia a parlare di filesharing... Napster diventa una realtà .

Cosi si arriva ai giorni nostri... dove per scaricare un diver o un font devi avere una carta di credito o un avvocato pronto a difenderti dalla telecom.

Da una parte si lotta per Lasciare free i vari servizi...Dalla'altra parte si giustificano i dialer.

Nel frattempo l'anchilosata legislazione italiana non regolamenta un bel niente... lasciando indicriminatamente fare a ognuno cio chhe meglio ritiene opportuno.

A questo punto, dovendo esprimere un mio imparziale giudizio devo esprimere un mio dissenso dell'uso dei dialer.Almeno un mio dissenso nel loro uso a volte non evidente , subdolo, piu simile a un virus che a una forma tangibile e comrensibile di pagamento di un servizio.

Come sempre a farne le spese sono i + deboli i meno protetti.Tipico dell'italia, che manda in galera un ladro di arance e scarcera il giorno dopo un serial killer....

Cosi ad oggi ancora nulla di chiaro.Giusto retribuire un servizio.Sbagliato il modo di applicarlo.

Questa la sitnesi del mio discorso.
www.netwixon.com

Avatar utente
BanitoXXX
Impulsi superiori
Impulsi superiori
Messaggi: 2154
Iscritto il: 30/11/2002, 23:03

Il Nuovo ? è on line.....

#17 Messaggio da BanitoXXX »

Immagine

http://agn.ilnuovo.it/index.asp

Il Nuovo è online..... :lol:

Avatar utente
Kronos
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 5738
Iscritto il: 10/02/2002, 1:00

#18 Messaggio da Kronos »

itguy72 ha scritto:I servizi 709 non sono più utilizzati per i dialer perchè la spesa massima al minuto è stata fissata a 0,03 euro,in forza del nuovo Piano di Numerazione Nazionale (PNN) di cui alla Delibera 9/03/CIR.
Vengono attualmente usati gli 899 con spesa massima per l'utente di 10,44 euro.
appunto, i 709 nascono gia' cassati per l'ottica dell'arraffa e fuggi del belpaese.
Se non hai capito i termini della questione quello che gli squali aspettavano da tempo non era la tariffazione del 70x, ma la rimozione del tetto massimo che una volta era di 2540 +iva al minuto su altri numeri, perche' e' li' che avrebbero concentrato tutti i servizi.
Cosa che e' avvenuta puntualmente: trovami un 70x porno o per adulti pubblicizzato dall'entrata in vigore della normativa di riassetto in una tv locale.

E non e' un caso che anche da questi signori ci sia stata una levata di scudi proprio sulle connessione a banda larga che dal punto di vista tecnologico e pratico spazzano via il senso di esistere di questi sedicenti servizi a valore aggiunto.
Passiamo all'e-commerce. Non intendo vendere e non vendo nè mobili nè vestiti, naturalmente. Il negozio on line ha senso per mercati di nicchia e oggetti difficilmente reperibili, altrimenti è evidente che la gente preferisce il negozio. Naturalmente, si puó comunque fare vendita on line in modo accessorio al proprio negozio "fisico".Conosco bene le problematiche relative al commercio elettronico per il semplice motivo che costituisce il mio lavoro.
l'esempio di pixmania e' stato messo li' apposta per dimostrare l'esatto contrario di cio' che hai appena detto, sempre che vendere macchine fotografiche non sia considerato un mercato di nicchia e/o costituito da oggetti difficilmente reperibili :)
Piuttosto non e' che magari non si tratti tanto del canale di vendita in se' ma piuttosto delle modalita' con cui si gestisce l'intera organizzazione di vendita di beni o servizi che dovrebbe essere rivista drasticamente nell'ottica del web?

dopo anni nel settore temo che sia questa una delle grandi motivazioni per cui le cose non vanno come qualcuno si aspetterebbe soprattutto in italia :)
L'utilizzo della carta di credito sta lentamente aumentando, ma ancora siamo su soglie troppo basse anche per motivi di poca informazione da parte dei media.Ma, proprio per il motivo che l'e-commerce funziona meglio per mercati di nicchia, nessuno investirà  in costose campagne generaliste nei portali, poichè è molto più conveniente una pubblicità  targettizzata nei motori di ricerca (adwords e compagnia).
a parte che non capisco cosa centri l'informazione dei media in merito all'uso della carta di credito quando la maggioranza della popolazione usa felicemente il bancomat e non ha intenzione di sobbarcarsi i costi operativi supplementari di una carta di credito semplicemente perche' non sa cosa farsene (se riesci a sostituire tutti i pos con terminali per sola carta di credito allora forse ci sara' sviluppo), ti ricordo che l'era dei portali generalisti e della grande abbuffata pubblicitaria e' finita da un pezzo,
soprattutto perche' i commerciali si sono accorti come al solito in ritardo:
1) che i portali (generalisti e verticali) sono troppo farraginosi e non rispettano la buona vecchia e sana regola dei 3 click che un qualsiasi responsabile di progetto/ergonomia formato come si deve (e non al cepu) cerca di mettere in pratica anche nei siti vetrina della macelleria di zio pino tanto quanto nella biblioteca del congresso on line;
2) che pilotare eccessivamente i risultati dei motori di ricerca porta alla lunga all'allontanamento dell'utenza che usa il motore stesso che non ritiene il servizio realmente valido per le proprie esigenze: ne sa qualcosa google che e' diventata la piu' grossa realta' del settore proprio bilanciando a modo questa situazione e proponendo alternative sperimentali come froogle;
3) che gli spazi on line commerciali (intesi come promozione di beni o servizi di largo consumo o di nicchia) sono da considerarsi una naturale estensione di supporto ad una campagna generalista fatta sugli altri media tradizionali e che possono trovare approfondimento attraverso questo mezzo di comunicazione che di per se' e diverso per approccio, per tempi e per modalita' di fruizione;
4) che non basta mettere in piedi o investire in pubblicita' in portali verticali o in community quando la qualita' redazionale e' bassa, ovvero quando non vi e' una attendibilita' da parte delle fonti su cui vive il portale stesso.
Di conseguenza, la pubblicità  nei portali come Libero o anche in organi d'informazione come il Nuovo.it, è calata vertiginosamente con la crisi dei dialer negli ultimi mesi. E' un fatto, poi si puó considerarlo tranquillamente un bene ma non si puó negare il rapporto di causalità  tra i due fenomeni.
permettimi ma e' una gran balla quella del semplice calo della raccolta pubblicitaria: c'e' ben altro dietro come si puo' notare dall'intervento di Del Freo ripreso da punto informatico giusto oggi:
"Fastweb nel quadro dell'ampio contenzioso in corso con HDC, ha deciso nella notte di sabato scorso di sospendere il servizio di messa in rete del giornale, oscurandoci di fatto. Due aziende stanno litigando e si assumeranno le responsabilità  dei loro atti. Fastweb ha deciso di prendersene un paio di parecchio pesanti".
Il direttore spiega anche che è in pieno sviluppo un sistema di pubblicazione alternativo a quello utilizzato con Fastweb ("Questo che stiamo sviluppando in corsa è costato circa 500 volte in meno di un solo anno di contratto gestionale Fastweb"). "Il sistema editoriale posseduto da Fastweb - scrive Del Freo - è rimasto a Fastweb. àˆ loro, se lo tengano. Noi vogliamo che ci restituiscano quello che è nostro: articoli, foto, appunti e quant'altro"

quindi considerato cio' che ho scritto precedentemente e quello che oggi dichiara Del Freo direi di aver centrato appieno i principali termini della questione, che certo non si ascrive alla banale crisi da mancanza di pubblicita'.
Come vedi han ladrato abbondantemente su connettivita', su tecnologie di pubblicazione e dio solo (ed avvocati di parte) sa cos'altro, quindi non mi stupisco se finalmente si sono svegliati e si son resi conto che forse e' meglio pagare lo stipendio a 3-4 professionisti con le palle che mettere in mano in outsourcing tutto ad una sola azienda.
Quando passava il ddl 62/2001 ho firmato come tanti altri la petizione di punto informatico, se tu hai fatto di più e di meglio hai fatto sicuramente bene.
non basta una firma su una petizione per sentirsi a posto con la coscienza, abbi pazienza: ma questa e' un'altra questione :)
Va benissimo che restino a galla i progetti concreti e validi, ma è innegabile che in alcuni settori, come il free hosting e i portali, ora come ora sia piuttosto difficile reperire fondi per andare avanti.
considerato che sono crollati in giro per il mondo i costi della connettivita' e che il costo effettivo per gb e' ai minimi storici non vedo come sia difficile tirare avanti.
Piu' che altro i costi son talmente bassi che si puo' parlare di home hosting a prezzi ragionevoli per le masse: se prendi il caso limite di aruba non e' che sia un gran servizio, ma e' tra i piu' economici di quelli pensati industrialmente per le esigenze di casa e per chi non ha pretese.
La colpa è di chi legifera e di chi amministra?E' evidente, e non l'ho mai messo in dubbio, ma è anche chiaro per me che ogni paese ha il web che si merita. Le forti responsabilità  dei governanti non cancellano quelle degli utenti.
Soprattutto perche' pur avendo una delle leggi piu' avanzate a livello europeo sulla firma digitale siamo di fatto un paese di servizi da quarto mondo. E in questo i politici son lo specchio di chi li ha eletti.
Drogato di Porno scrive che non vede perchè non dovrebbe sharare files quando ci sono utenti che mettono i files stessi in rete che glielo consentono.
drogato dimentica sempre qualche dettaglio, a partire dal problema copyright/copyleft.
Ma vi siete chiesti, per parlare dell'hard, perchè mentre si trovano tantissimi video americani nel p2p, si ha molta difficoltà  a trovare prodotti italiani tranne i soliti 15-20 film?Forse perchè per poter sharare un file è necessario almeno un utente che l'abbia comprato?
o perche' non esiste in realta' una qualita' dei prodotti italiani tale da giustificare una effettiva presenza nel p2p?
il p2p sancisce l'effettivo gradimento di un prodotto piuttosto che un altro: ma finche' ragioni del mercato italiano in mano a 3-4 grandi vecchi del porno, al giro dei napoletani che batton cassa nelle edicole e al sedicente impero del porno di jessica rizzo e marito hai ben poco da sperare.
Chi ha attualmente in mano il settore non ha capito e non intende adeguarsi alle novita' tecnologiche anche perche' sono i primi a non saper a chi chiedere ed i primi ad essere inculati dagli squali del settore dell'ict.
Forse perchè per poter mettere in piedi un progetto come adultbouncer è necessario che vi sia anche un numero sufficiente di iscritti? Vogliamo parlare di che fine hanno fatto i tentativi italiani di siti a pagamento (non con dialer, ma con carta di credito) nati 3 o 4 anni fa?Solo colpa dell'incapacità  dei webmaster, dei produttori e dei registi italiani? E allora perchè, una volta arrivati negli Stati Uniti, alcuni di loro fanno faville?
perche' il problema sono il grosso dei produttori e dei distributori nostrani che ragionano con la mentalita' del prendi i soldi e scappa, di una normativa legale folle che ti fa rischiare la galera per sfruttamento della prostituzione e per la mancanza congenita di professionalita' e di piani industriali del settore:
axel brown puo' testimoniare meglio di me cosa significhi ragionare una linea di prodotti nell'ottica di un piano industriale serio fatto da una azienda che non si improvvisa e che investe a medio termine.

Tanto per farti riflettere: perche' la private un annetto fa ha pensato di sperimentare la distribuzione su supporto sd/mmc anziche' cd o dvd di materiale per adulti giusto quando c'e' stata l'impennata di vendite di ipaq e di device portatili?

Chiediti come mai H3G (marchio di telefonia 3 ) pubblicizzi il servizio di videomessaggi di playboy piuttosto che quello di jessica rizzo.

Chiediti poi come mai tra il giro "che conta" italiano nessuno abbia avuto le palle di dare una opportunita' a matt hardcore, una persona che ha dimostrato da tempo idee, interesse e costanza in quel che vuol fare:
c'e' voluto roby bianchi che ha bottega in svizzera per vedere qualcosa di pubblicato da matt :)
"Duca conte buonasera..sono le 17...le serviamo un tè?" Maurizio Liberti, 25.03.2007
"Sono venuto qui per disgustarmi! oh! Voglio vomitare! oh! siete un cess.... cessi! cessi, diceva toto'! cessi! la banda! cessi!" Carmelo Bene, 1995

Avatar utente
Kronos
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 5738
Iscritto il: 10/02/2002, 1:00

#19 Messaggio da Kronos »

netwixon ha scritto: Cosi si arriva ai giorni nostri... dove per scaricare un diver o un font devi avere una carta di credito o un avvocato pronto a difenderti dalla telecom.
era peggio prima da questo punto di vista.


Da una parte si lotta per Lasciare free i vari servizi...Dalla'altra parte si giustificano i dialer.
Nel frattempo l'anchilosata legislazione italiana non regolamenta un bel niente... lasciando indicriminatamente fare a ognuno cio chhe meglio ritiene opportuno.
il problema e' che si legifera male, dalla 62/2001 alla responsabilita' degli isp per il materiale pubblicato dai propri utenti
Cosi ad oggi ancora nulla di chiaro.Giusto retribuire un servizio.Sbagliato il modo di applicarlo.
La questione casomai e' quali sono i servizi universali e quindi garantibili a tutti indistintamente e quali no.
"Duca conte buonasera..sono le 17...le serviamo un tè?" Maurizio Liberti, 25.03.2007
"Sono venuto qui per disgustarmi! oh! Voglio vomitare! oh! siete un cess.... cessi! cessi, diceva toto'! cessi! la banda! cessi!" Carmelo Bene, 1995

itguy72
Nuovi Impulsi
Nuovi Impulsi
Messaggi: 123
Iscritto il: 25/05/2003, 1:06

#20 Messaggio da itguy72 »

Ancora un paio di risposte...non voglio farlo diventare un flame ma l'argomento è per me interessante. Se esageriamo bloccateci :lol:

Questione media e carta di credito:il problema Kronos, per quella che è la mia esperienza (ancora piccola..ma sul campo), è che la questione non riguarda solo la diffusione della carta, ma anche l'utilizzo della stessa con tranquillità  da parte dell'utente.Ovvero, tra i possessori di carta di credito, sono solo ancora una minoranza (almeno è la mia sensazione...non ho dati statistici), quelli che la usano con tranquillità  on line. Questo per una serie di eventi successi qualche anno fa, quando la sicurezza nelle transazioni on line era sicuramente molto inferiore a oggi. Questo almeno è quello che emerge dal mio (piccolo ancora e assolutamente smentibile da altre esperienze)tentativo di e-commerce, che peraltro sta andando anche meglio di quanto speravo...ma che mi porta ogni giorno a conoscere problematiche nuove. A causa di ció...non posso fare a meno di permettere il pagamento contrassegno, che come sai crea una serie di problematiche aggiuntive, tra queste le maggiori spese di spedizione da sostenere.Qui ci sarebbe un discorso a parte da fare sulla questione governo e legislazione di cui accennavamo: ma qualcuno al ministero delle comunicazioni l'ha fatto un benchè minimo sondaggio su quali siano le problematiche del settore?Perchè a parole si dice di sostenere l'e-commerce, nei fatti mi sembra che non ci sia la benchè minima conoscenza di ció che servirebbe per sostenerlo. Incentivi una tantum lasciano il tempo che trovano.Un assurdo su tutti: in moltissimi uffici postali del Belpaese (lo dico perchè ho avuto modo di parlare con altri e ho saputo che è una problematica comune), trovare bollettini per pacchi ordinari è come chiedere la manna dal cielo. Unica soluzione, pietire presso il direttore di sportello qualche bollettino per far fronte alle richieste, visto che, giustamente, molti utenti se ne fregano di avere un pacco in tre giorni invece che una settimana se la seconda ipotesi gli permette di risparmiare 2-3 euro di spese di spedizione.Oppure, arrangiarsi con raccomandate contrassegno (quando gli oggetti pesano poco..).
Mi fermo qui perchè son le 5...ma potrei scriverci un romanzo :D

fabdes
Bannato
Bannato
Messaggi: 11
Iscritto il: 30/08/2003, 18:31
Località: Roma

#21 Messaggio da fabdes »

Discussione molto interessante, complimenti ragazzi!

Avatar utente
Kronos
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 5738
Iscritto il: 10/02/2002, 1:00

#22 Messaggio da Kronos »

itguy72 ha scritto: Questione media e carta di credito:il problema Kronos, per quella che è la mia esperienza (ancora piccola..ma sul campo), è che la questione non riguarda solo la diffusione della carta, ma anche l'utilizzo della stessa con tranquillità  da parte dell'utente.Ovvero, tra i possessori di carta di credito, sono solo ancora una minoranza (almeno è la mia sensazione...non ho dati statistici), quelli che la usano con tranquillità  on line. Questo per una serie di eventi successi qualche anno fa, quando la sicurezza nelle transazioni on line era sicuramente molto inferiore a oggi.
no, non ci siamo. la sicurezza e' solo un aspetto minimo della questione e che e' altro rispetto al reale problema della sua diffusione.
Primariamente devi considerare il fatto che sia il bancomat che la cc hanno dei costi di gestione sia da parte del venditore che del compratore: ma mentre il venditore puo' accollarsi il costo delle due piattaforme (anche se ad esempio categorie come i benzinai han scioperato per gli alti costi di commissione del bancomat, tanto per farti capire come stanno davvero le cose) non sempre l'utente e' disposto a farlo.
Ecco perche' difficilmente le cc avranno in italia massa critica sufficiente per essere punto di riferimento per l'ecommerce: l'unico modo per farle decollare sarebbe sostituire in blocco il circuito pos con le cc, con un costo inaccettabile per i titolari del vecchio bancomat ed anche per le banche (che tanto come sempre si rivarebbero con un aumento dei costi del servizio).

Dal lato sicurezza poi il sistema electron e' bucabile senza troppe difficolta' quindi non vedo come esercitare un minimo di sicurezza se non con il sistema delle prepagate (che limitano il tetto massimo di spesa) o con metodi alternativi di pagamento come paypal o con il pagamento via cellulare.
E poi diciamolo: on line per importi sotto i 300 euro va bene il contrassegno o sistemi come paypal, per cifre superiori e' opportuno un bonifico bancario, che costituisce anche prova legale inoppugnabile in caso di contestazioni o problemi di sorta.
Questo almeno è quello che emerge dal mio (piccolo ancora e assolutamente smentibile da altre esperienze)tentativo di e-commerce, che peraltro sta andando anche meglio di quanto speravo...ma che mi porta ogni giorno a conoscere problematiche nuove. A causa di ció...non posso fare a meno di permettere il pagamento contrassegno, che come sai crea una serie di problematiche aggiuntive, tra queste le maggiori spese di spedizione da sostenere.
la cosa e' piu' che normale e testimonia il fatto che in questa fase la cc non e' uno strumento primario per le transazioni in italia.
Qui ci sarebbe un discorso a parte da fare sulla questione governo e legislazione di cui accennavamo: ma qualcuno al ministero delle comunicazioni l'ha fatto un benchè minimo sondaggio su quali siano le problematiche del settore?
hanno ben altre rogne a cui badare (e torte da spartire) come ad esempio l'e-governament che sara' il settore trainante della spesa di ammodernamento dello stato e che i soliti squali della new/old economy hanno annusato e che si affrettano a mangiare.
Non a caso il primo mercato redditivo a 3/5 anni per le imprese del web sara' il mercato dei servizi alla pubblica amministrazione, dallo sportello elettronico comunale (che ti ricordo essere obbligatorio per legge per ogni comune italiano da almeno 2 anni e il cui costo medio e' di circa 35 mila euro l'anno per comuni sotto i 40 mila abitanti) all'automazione di catasti ed uffici tecnici vari (e li' si giocano miliardi non solo per i lavori di ammodernamento, ma anche per l'adozione di formati file e piattaforme tecnologiche che sanciscono o meno l'obbligo di uso di software proprietari che non si pagano esattamente due lire) piuttosto che i sistemi PKI per la firma digitale, giusto per fare qualche esempio.
Perchè a parole si dice di sostenere l'e-commerce, nei fatti mi sembra che non ci sia la benchè minima conoscenza di ció che servirebbe per sostenerlo. Incentivi una tantum lasciano il tempo che trovano.Un assurdo su tutti: in moltissimi uffici postali del Belpaese (lo dico perchè ho avuto modo di parlare con altri e ho saputo che è una problematica comune), trovare bollettini per pacchi ordinari è come chiedere la manna dal cielo. Unica soluzione, pietire presso il direttore di sportello qualche bollettino per far fronte alle richieste, visto che, giustamente, molti utenti se ne fregano di avere un pacco in tre giorni invece che una settimana se la seconda ipotesi gli permette di risparmiare 2-3 euro di spese di spedizione.Oppure, arrangiarsi con raccomandate contrassegno (quando gli oggetti pesano poco..).
Mi fermo qui perchè son le 5...ma potrei scriverci un romanzo :D
il punto e' che il concetto di e-commerce all'americana e' inapplicabile completamente all'attuale sistema italiano: i paventati incentivi sulla riduzione dell'iva piuttosto che sgravi fiscali vari non farebbero altro che attirare i soliti furbi e portare avanti la politica dell'elusione come incentivo all'attivita' (faccio risultare vendite fittizie on line cosi' non faccio pagare l'iva sui prodotti) con danno totale a chi davvero vorrebbe promuovere un sano e-commerce.

Infondo l'e-commerce non fa altro che rimettere in discussione l'intera catena della distribuzione tradizionale (sia essa di beni che di servizi), che nel caso del porno in italia equivarebbe a scardinare di botto il mercato e chi lo controlla direttamente tramite i distributori.

Allo stato dei fatti hai due possibilita': cominciare a valutare pagamenti con sistemi differenti come il paypal o trasferirti a singapore dove, dal 2008 (se non ricordo male) si abolira' la cartamoneta in favore dei soli pagamenti elettronici.
Nella seconda ipotesi sarei davvero curioso di scoprire l'effetto sull'economia di singapore dello scoppio di una rudimentale bomba EM in prossimita' dei server che gestiranno le transazioni economiche nevralgiche delle aziende, delle banche e dei privati.
"Duca conte buonasera..sono le 17...le serviamo un tè?" Maurizio Liberti, 25.03.2007
"Sono venuto qui per disgustarmi! oh! Voglio vomitare! oh! siete un cess.... cessi! cessi, diceva toto'! cessi! la banda! cessi!" Carmelo Bene, 1995

Avatar utente
BanitoXXX
Impulsi superiori
Impulsi superiori
Messaggi: 2154
Iscritto il: 30/11/2002, 23:03

#23 Messaggio da BanitoXXX »

A proposito de "IL NUOVO" che hanno deciso di massacrare e chiudere (ma l'ex direttore Lucia Annunziata non fa nulla al riguardo? :cry: )

12.50 - COMUNICATO SINDACALE. La redazione de IlNuovo.it ha subito un ulteriore danno. A partire da ieri il giornale non puó più far conto sul notiziario Ansa. Dopo l'oscuramento di Fastweb, la perdita di tutto l'archivio giornalistico e fotografico, l'impossibilità  di accedere alle mail aziendali, l'utilizzo di un sistema editoriale d'emergenza, questo ulteriore colpo rende ancora più difficile il nostro lavoro quotidiano. Senza contare che, negli ultimi due mesi, sono stati allontanati numerosi colleghi con contratto a tempo determinato e che, solo molto tempo dopo le dimissioni del direttore, è stato nominato un reggente pro-tempore. L'azienda è nelle mani di un liquidatore, la situazione è particolarmente grave, anche alla luce del fatto che gli stipendi arrivano in ritardo e in percentuale ridotta rispetto al dovuto. La redazione, sebbene a ranghi ridotti, resta comunque al suo posto, continua a lavorare e, tra mille difficoltà , ad aggiornare il quotidiano. Quello che pubblichiamo è, nostro malgrado, un prodotto con molti limiti.

Avatar utente
Inchiostro Simpatico
Veterano dell'impulso
Veterano dell'impulso
Messaggi: 3290
Iscritto il: 01/05/2001, 2:00

#24 Messaggio da Inchiostro Simpatico »

Ormai il primo giornale virtuale italiano è morto da circa 1 mese (primi di marzo) in concomitanza con il fallimento dell'HDC, la società  proprietaria anche di DataMedia (società  sondaggistica vicina al polo).

E' notizia di oggi che Crespi (presidente Datamedia e HDC) è indagato per un "buco" di 35 milioni di euro, dopo che l'HDC ha presentato fallimento (aveva 400 dipendenti) sono la denuncia della Banca Popolare di Lodi (che era entrata nel 2001 in HDC).
Non sottovalutate la potenza di questo utente
[url=http://www.superzeta.it/viewtopic.php?t=5578&highlight=vademecum]Vademecum sul P2P[/url]

Avatar utente
barcode
Veterano dell'impulso
Veterano dell'impulso
Messaggi: 3726
Iscritto il: 04/07/2003, 9:53

#25 Messaggio da barcode »

Inchiostro Simpatico ha scritto:Ormai il primo giornale virtuale italiano è morto da circa 1 mese (primi di marzo) in concomitanza con il fallimento dell'HDC, la società  proprietaria anche di DataMedia (società  sondaggistica vicina al polo).

E' notizia di oggi che Crespi (presidente Datamedia e HDC) è indagato per un "buco" di 35 milioni di euro, dopo che l'HDC ha presentato fallimento (aveva 400 dipendenti) sono la denuncia della Banca Popolare di Lodi (che era entrata nel 2001 in HDC).
Mi spiace per "Il Nuovo" ma se qualcuno ricorda i sondaggi di Datamedia ....
non so chi li rimpiangerà 
Trova il sillogismo della vita

Rispondi

Torna a “Ifix Tcen Tcen”