GaiusBaltar ha scritto:Straordinario Balkan, hai riassunto il film in tutta la sua pochezza.
Tra l'altro ho resistito solo al primo tempo di Bowling a Columbine, veramente una roba penosa, spacciava per scoop il fatto che ti puoi comprare una arma anche pesante liberamente negli Usa. Ma lo sanno pure i bambini che le armi girano quasi liberamente la! E poi la menata sul fatto che se in città c'è una fabbrica di missili la popolazione giovanile si sente portata alla violenza con le armi. Una vaccata, ma rilassati, e non sputare nel piatto dove mangi, se ti puoi permettere di fare film del genere è perche vivi in un paese libero che ti garantisce di fare il cineasta dei diritti sociali. Se poi ti interessano così tanto i diritti delle vittime da arma da fuoco e delle ingiustizie da una assistenza sanitaria deficitaria, lascia giù qualche milioncino guadagno al cinema no?
Saluti a sognatori socialisti
Straordinario GaiusBaltar, hai riassunto il tuo pensiero in tutta la sua pochezza.
Splendido
"This machine kills fascists" scritto su tutte le chitarre di Woody Guthrie
Ehi, campione, che cosa è il pugilato?..." la boxe...uhm....la boxe è quella cosa che tutti gli sport cercano di imitare" (S. Liston)
"Gli fuma gli fuma, va come gli fuma l'angelomario va, gli fuma , gli fuma, altroche'" (cit. ziggy7)
"Ho un'età elegante" (cit. Lilith, Miss Spring)
Controcorrente Il documentario di due canadesi accusa i metodi del regista di «Fahrenheit 9/11»
Come ti incastro Moore, con le sue stesse armi
Due anni a caccia di Michael Moore per incastrarlo con le sue stesse armi. Perchè l' icona cinematografica della sinistra a stelle e strisce - il Don Chisciotte che telecamera in resta ha messo alle corde la General Motors prima, l' amministrazione Bush poi e ora il sistema sanitario americano - altro non sarebbe che un abile manipolatore della realtà . Il documentario si chiama «Manufacturing Dissent»: è stato presentato a Austin, in Texas, lo scorso marzo, e ora arriva in prima europea a Torino. Gli autori, Debbie Melnyk e Rick Caine, sono due liberal canadesi che si dichiarano fan (pentiti, naturalmente) dello stesso Moore. Il progetto di Debbie e Rick, almeno all' inizio, è di girare una sorta di dietro le quinte del loro eroe. Intervistarlo si rivela peró un' impresa impossibile. Gli scrivono, gli telefonano, lo incontrano in più occasioni: niente da fare, Michael è sempre impegnatissimo. Sorride amabilmente in camera e sguscia via. I due non demordono e, proprio come farebbe lui, lo inseguono senza tregua. àˆ il periodo dell' uscita di «Fahrenheit 9/11» e del «tour elettorale» con cui il premio Oscar cerca di convincere i connazionali a cacciare George junior dalla Casa Bianca. Il sospetto che Moore non sia proprio entusiasta all' idea di un film su di lui diventa certezza quando ai canadesi viene maldestramente impedito di registrare un suo «comizio» o quando Anne, la sorella del regista, scalcia la loro telecamera prima di sbatterli fuori da un dibattito alla Kent State University. Il peggio, peró, deve ancora venire. «Manufacturing Dissent» punta infatti a mettere in questione l' onestà di Moore, che costruirebbe le sue crociate grazie a un uso disinvolto dei fatti. Non solo quelli degli altri, pure i suoi. àˆ vero che fu licenziato da «Mother Jones» - il magazine di sinistra in cui il cineasta lavorava prima di diventare una star - perchè in disaccordo sulla linea politica? Macchè. Venne cacciato in quanto poco professionale, inaffidabile e incapace di lavorare in gruppo, assicurano alcuni ex-colleghi. In «Bowling for Columbine» Moore vuole dimostrare che in Canada si vive più sicuri perchè, a differenza degli Stati Uniti, non si possono comprare armi con la facilità con cui ci si procura una canna da pesca. Eccolo allora entrare nei giardini delle case e girare le maniglie delle porte. Oplà , si aprono tutte quante. Falso, mette in guardia il documentario: in realtà almeno il 60% erano ben sprangate. Ancora: in «Fahrenheit» si vede un Bush compiaciuto di fronte a una platea che saluta come gli «haves and have-mores» - ricchi e ancor più ricchi -, una «dimostrazione» che gli americani medi non sarebbero in cima alle sue preoccupazioni. Solo un colpo basso: il contesto era quello dell' Al Smith Memorial Dinner, serata di beneficenza tradizionalmente informale e scherzosa, tant' è che in una precedente occasione Al Gore si era presentato allo stesso uditorio come «l' inventore di internet». Poi arriva il pezzo forte, lo scoop. Vi ricordate «Roger and Me» dove Moore cerca inutilmente di incontrare Roger Smith, il presidente della General Motors che ha dismesso una fabbrica a Flint, nel Michigan, lasciando senza lavoro centinaia di operai? Beh, quel faccia a faccia c' è stato, sostiene un ex amico del regista. Esisterebbe persino il filmato dell' intervista, poi occultato ad arte in fase di montaggio. I Repubblicani gongolano. E Moore? Continua imperterrito ad ignorare i due canadesi. Ma a proposito della storia sulle sue frequentazioni con Mr. General Motors, sbotta: è vero, ammette, ha parlato una volta con Smith irrompendo ad un incontro con gli azionisti, ma accadde mesi prima che iniziasse a girare il documentario. Quanto al filmato, semplicemente non esiste, «altrimenti, per smentire il film, la General Motors sarebbe stata la prima a renderlo pubblico». Difficile, in questo caso, dare torto a Moore. Come è difficile negare il calvario degli operai del Michigan, lo stile da Far West con cui circolano le armi in America o che a rischiare la pelle in Iraq ci siano soprattutto i figli della classe operaia. Peró, certo, Melnyk e Caine hanno ragione: durante quella cena Bush stava proprio scherzando.
Cutri Fabio
Pagina 49
(21 novembre 2007) - Corriere della Sera
"Nel torbido si pesca meglio" Il Direttorino
"La cattiveria dei buoni è pericolosissima" G. Andreotti
GaiusBaltar ha scritto:Beh che il mio pensiero sia poco lo so, mi preoccupa quanto poco sia il tuo, se uno dissente da te allora massacro? Bravo e poi si parla di democrazia, che tristezza.
Ci vorrebbe un documentarista integerrimo che ti difenda da simili vessazioni, raccontando al mondo cosa combini CianBellano ai liberi pensatori come te.
Uno che peró non sputi sul piatto dove mangi, di questi tempi è dura da trovare...
Luttazzi sembra una di quelle cose che scappa quando sollevi una pietra. (Renato Schifani)
se hai tipo 40 anni e stappi lo spumante tutto convinto, senza tradire nemmeno una punta di ironia, ti trovo ridicolo. (Fuente)
Scrivi fistola anale (dboon)
Trez (Trez)
GaiusBaltar ha scritto:Caro Alex1jd1:
Mica vieto qualcosa a qualcuno quando mai..........dico solo che se sputi nel piatto dove mangi, ossia non ti piace il sistema sanitario tanto da farci un film contro, non ti piace il libero circolare delle armi e ci fai un film contro, non ti piace la gestione della sicurezza e ci fai un film contro, e negli stessi film elogi al massimo i sistemi sanitari ecc di altri paesi, beh puoi anche cambiare paese no? Se veramente ti schifa in tutto e per tutto cambia nazione no? Visto che all'estero è tutto più bello e giusto cambia aria. E soprattutto se sei veramente preoccupato perchè qualcuno dei milioni, MILIONI di dollari, guadagnati non li distribuisci per cercare di risolvere il problema? Mahhhh
Beh che il mio pensiero sia poco lo so, mi preoccupa quanto poco sia il tuo, se uno dissente da te allora massacro? Bravo e poi si parla di democrazia, che tristezza.
io ti ho solo chiesto un chiarimento relativamente ad un passaggio del tuo intervento, e penso di averlo chiesto anche gentilmente, pertanto non capisco perchè mi ritieni intellettualmente di basso livello (dato che così interpreto la tua espressione con cui mi definisci di "poco pensiero"). E dove sarebbe il "massacro" che avrei commesso verso chi dissente da me? Forse abbiamo un concetto diverso di democrazia, se basta una semplice domanda per farti sentire minacciato nei tuoi diritti democratici.
Nel merito della questione Moore, invece, ritengo che proprio perchè una persona amante del paese in cui è nata e vive, ne denuncia i problemi ed i difetti. Tanto per fare un esempio: un certo scrittore campano, Saviano, ha scritto un libro ormai famosissimo, Gomorra, in cui denuncia il cancro sociale in cui è avviluppata la Campania. Secondo il tuo ragionamento, se gli faceva tanto schifo la camorra, avrebbe fatto meglio ad andare a vivere in Svizzera? E' solo uno che non ama il suo paese perchè critica quello che non funziona? Secondo me, è il contrario.
Ultimo punto: accusi Micheal Moore di non utilizzare i suoi guadagni per risolvere i problemi da lui stesso denunciati. Mi sembra una posizione molto qualunquista. Per quanto ricco sia diventato grazie al suo lavoro, la vedo difficile che riesca a pagare l'assicurazione sanitaria ai circa 40 milioni di cittadini americani che non se la possono permettere (tanto per fare un esempio).
Veramente caro Alex1jd1 non mi riferivo a te per la questione del basso livello ma ad un altro elemento che aveva postato uno pseudo commento, se ti sei offeso per questo ti chiedo scusa.
Sul paragone Saviano/Moore mi sa un pó forzato, il nostro Saviano ha denunciato una situazione di criminalità /illegalità mentre Moore denuncia un sistema, si con storture e difetti, la perfezione non è dell'essere umano, ma comunque legale e liberamente scelto.
So bene che se anche rinunciasse a tutti i suoi averi il Sig. Moore non risolverebbe i problemi che denuncia, ma appunto per proseguire la denuncia di quelle storture potrebbe creare una fondazione che dia assistenza sanitaria ai poveri, creerebbe un seguito mediatico, e poi avrebbe dei bei sgravi fiscali che farebbero sempre comodo sl Sig. Mooore...., sta di fatto che se fai un film che denuncia una situazione negativa e poi pianti li la cosa si riduce ad una specie di "instant movie", se invece ti dai da fare con fondazioni, conferenze eccetera magari dopo aver creato clamore con il film poi ulteriormente sensibilizzare le masse.
Evidentemente non interessava al regista questo aspetto della cosa, il botteghino si invece.
Saviano ha scritto un libro, la sceneggiatura di un film, scrive atricoli, fa conferenze e parteciapa a convegni sulla criminalità , una cosa un pó diversa da un "instant movie", penso sia un valido esempio di impegno civile, una volta tanto abbiamo di che essere orgogliosi (parlo dell'impegno di Saviano ovvio) rispetto ai tanto esaltati paesi stranieri.
"Nel torbido si pesca meglio" Il Direttorino
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Se 'sto moore se mi facesse scopare un po' di più sarebbe ancora meglio.
Oltre ovviamente a documentare le storture del suo paese, risolverle, evitare che ricapitino etc.. il tutto con un tocco di comicità (sempre utule) e soprattutto tirandosela il meno possibile (cosa fondamentale).
Ottimo ragionamento.
Luttazzi sembra una di quelle cose che scappa quando sollevi una pietra. (Renato Schifani)
se hai tipo 40 anni e stappi lo spumante tutto convinto, senza tradire nemmeno una punta di ironia, ti trovo ridicolo. (Fuente)
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GaiusBaltar ha scritto:Veramente caro Alex1jd1 non mi riferivo a te per la questione del basso livello ma ad un altro elemento che aveva postato uno pseudo commento, se ti sei offeso per questo ti chiedo scusa.
Sul paragone Saviano/Moore mi sa un pó forzato, il nostro Saviano ha denunciato una situazione di criminalità /illegalità mentre Moore denuncia un sistema, si con storture e difetti, la perfezione non è dell'essere umano, ma comunque legale e liberamente scelto.
So bene che se anche rinunciasse a tutti i suoi averi il Sig. Moore non risolverebbe i problemi che denuncia, ma appunto per proseguire la denuncia di quelle storture potrebbe creare una fondazione che dia assistenza sanitaria ai poveri, creerebbe un seguito mediatico, e poi avrebbe dei bei sgravi fiscali che farebbero sempre comodo sl Sig. Mooore...., sta di fatto che se fai un film che denuncia una situazione negativa e poi pianti li la cosa si riduce ad una specie di "instant movie", se invece ti dai da fare con fondazioni, conferenze eccetera magari dopo aver creato clamore con il film poi ulteriormente sensibilizzare le masse.
Evidentemente non interessava al regista questo aspetto della cosa, il botteghino si invece.
Saviano ha scritto un libro, la sceneggiatura di un film, scrive atricoli, fa conferenze e parteciapa a convegni sulla criminalità , una cosa un pó diversa da un "instant movie", penso sia un valido esempio di impegno civile, una volta tanto abbiamo di che essere orgogliosi (parlo dell'impegno di Saviano ovvio) rispetto ai tanto esaltati paesi stranieri.
ti ringrazio per la precisazione, non è che mi sentivo offeso, ma non capivo la tua reazione rispetto al mio intervento: ok, tutto chiarito.
Per quanto riguarda Moore, forse pretendi un pó troppo; ma anche se si trattasse di un imbecille patentato questo non riduce il problema denunciato, quello rimane intatto. Criticabili quanto si vuole, ma opere come i film di Moore è un bene che ci siano.
"POTETE aiutarmi per il mio prossimo film?". La richiesta, semplice e diretta, è firmata Michael Moore. Il regista di clamorosi film-denuncia sui mali dell'America, dei cittadini americani e soprattutto dei suoi amministratori ha deciso di portare su grande schermo i segreti di Wall Street. Smentendo quanto aveva annunciato un anno fa a Cannes, Moore ha abbandonato il progetto di un sequel di Fahrenheit 9/11 e si è dedicato a indagare le origini della crisi economica che dagli Stati Uniti ha contagiato tutto il mondo. E attraverso ha lanciato un appello ai suoi fan nella speranza di ottenere informazioni preziose.
Dopo la vittoria di Barack Obama per Michael Moore sembra essere venuta meno l'urgenza di tornare ancora una volta a elencare le malefatte di George W. Bush. Il clima di aspettativa e fiducia nei confronti del nuovo presidente pare aver coinvolto anche lui. A distanza di vent'anni da Roger & Me, in cui raccontó la crisi della General Motors in Michigan che portó al licenziamento di 30mila operai, il regista torna quindi a parlare di crisi e di economia (non potendo evitare di tornare sulla precedente amministrazione), adeguandosi ai tempi e usando la rete per raggiungere i suoi obiettivi.
"Sono a metà delle riprese del mio prossimo film" scrive sul suo sito "e sono in cerca di qualche persona coraggiosa che lavora a Wall Street o nel settore finanziario che sia disposta a condividere quello che sa". Procedendo nella sua inchiesta il regista ha raccolto una serie di informazioni rendendosi peró conto che c'è ancora molto da scavare. Si rivolge quindi a chi lavora nelle banche, nelle assicurazioni, società di intermediazione finanziaria o a chiunque "abbia visto o sentito cose che a suo avviso il popolo americano ha il diritto di sapere".
"Sono convinto che diversi di voi conoscono 'il vero affare' a proposito degli abusi che stanno accadendo" prosegue Moore. "Avete informazioni che gli americani hanno bisogno di ascoltare. Con umiltà vi chiedo quel coraggio necessario per essere un eroe e aiutarmi a esporre la più grande truffa della storia americana".
E' evidente che il documentarista sa bene dove vuole andare a parare, ha solo bisogno di qualche "gola profonda" in grado di confermare le sue ipotesi. Pubblica quindi l'indirizzo di posta cui rivolgersi, pronto a garantire l'anonimato. "Tutta la corrispondenza sarà riservata. La tua identità sarà protetta e sarai tu a decidere in che misura intendi partecipare alla spiegazione della più grande 'storia criminale' mai raccontata".
Moore poi fa leva sul senso civico e di responsabilità di chi sa e forse è stato complice di chi ha avuto un ruolo nella vicenda, guadagnando sulle spalle dei cittadini. "La cosa importante per voi ora è quella di fare il vostro dovere per fare luce su questo crollo finanziario. Diverse persone mi sono già venute incontro, il che mi fa pensare che in molti là fuori sono al corrente di quanto sta succedendo. Ecco la tua occasione per permettere ai tuoi concittadini di sapere la verità ".
Con l'ironia che lo contraddistingue Michael Moore si rivolge poi agli iscritti alla sua mailing list che non lavorano nel settore finanziario. "Vi starete probabilmente chiedendo: 'ma di che diavolo sta parlando? Pensavo volesse fare una commedia romantica'. Non posso dire molto di più ora" conclude il regista, ringraziando gli interlocutori. "Sono sicuro che capirete il motivo. L'unica cosa che posso dirvi è che vi piacerà questo film quando lo avró finito. Oh, yeah...".
Ezechiele 25,17. "Il cammino dell'uomo timorato è minacciato da ogni parte dall'iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre perchè egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti e la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare e distruggere i miei fratelli e tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farà calare la mia vendetta sopra di te."