CanellaBruneri ha scritto:Ovviamente, mi sento cortesemente chiamato in causa da Pimpi, per cui dico la mia, facendo in modo che la brevitas non faccia aggio sulla chiarezza.
Anche io faccio richiamo ai due articoli di Giuseppe D'Avanzo su "Repubblica" di ieri ed oggi (leggibili sulla versione on line, presumo), e faccio mie le tesi di cui, insieme a Carlo Bonini, nutro molta stima.
Sostanzialmente penso che la presentazione di un fatto, non implichi necessariamente la falsità o la veridicità del fatto stesso, nè, tantomeno, il suo essere "bene" o "male".
Credo che il medium distorca sempre il messaggio, e che, chi conosce questa semplice regola, se ne possa avvantaggiare, in maniera quanto meno discutibile.
Sono convinto che il ragionamento sia simile a quanto successe con Sciascia quando , forse incautamente e ingenuamente, ragionó sui "professionisti dell' Antimafia", e fu praticamente linciato, Sciascia amico dei mafiosi? Non lo credetti allora, e sono ancora più convinto delle sue ragioni adesso.
Nelle infinite sfumature che arricchiscono le anime che si riconoscono nella storia del progresso del movimento operaio, cui io, si sa, appartengo "perhinde ac cadaver", c'e' posto per chi sostiene, come me, che Travaglio, Di Pietro , Grillo, non appartengono alle nostre cose migliori, anzi...
A cuore, naturalmente, non mi sta la polemicuccia sui guadagni, bensì un'altra considerazione: Siamo noi, Socialisti e Comunisti, così moribondi da doverci abbeverare a certe fonti?
Travaglio e' un giornalista che vuole fare il giornalista e basta. Essendo uno dei pochi liberi viene visto come un alieno pronto per essere invitato in tv salvo poi scusarsi con documentazione ufficiale perche' il pensiero di Travaglio non e' quello della rete.
Io non mi abbevero mai, perche' questo implicherebbe che non leggo informazioni da anni...molta gente si abbevera da Grillo, Travaglio o chi per loro perche' o ha le pigne nel cervello o apprende che il Tibet non e' libero da Uomini e Donne.
Come sempre si discute sulla forma e non sul merito e questo porta a governi dove Schifani e' seconda carica dello stato.