nel paese asiatico in 30 anni costruite strade per 1,5 milioni di km
Cina, tempi record per il ponte più lungo
Le prime auto sull'Hangzhou Bay Bridge: 36 km sul mare. Doveva essere consegnato fra 8 mesi
In 30 anni costruite strade per 1,5 milioni di km, oltre 30 volte il giro del mondo. Nessuno ha saputo fare altrettanto
PECHINO (CINA) - La Cina ha fame di record. L'ultimo ha qualcosa di speciale. àˆ un ponte «transoceanico» di 36 chilometri, il più lungo al mondo. Hanno impiegato cinque anni per progettarlo e per realizzarlo. Taglia la baia di Hangzhou, sorge " come ha sottolineato il capo degli ingegneri Wang Yong" in una delle tre aree marine che, sulla Terra, registrano la maggior forza e intensità delle maree e sono battute dai tifoni. Il che rende il tutto ancora più sorprendente. L'inaugurazione avviene in coincidenza con la Festa del Lavoro. Le prime macchine scavatrici erano arrivate nel giugno 2003. Gli operai e i tecnici, a turno, non si sono fermati un solo secondo. I sabati, le domeniche e le feste nazionali comprese. Il miracolo, questo sì, l'hanno compiuto.
Il paragone è spontaneo e ovvio, ma necessario: della lingua di cemento sullo Stretto di Messina si parla da secoli. Dal 1971 c'è una società , la «Stretto di Messina s.p.a.» (21 dirigenti, 72 impiegati) che ha succhiato qualcosa come 150 milioni di euro e nei suoi cassetti conserva " come ha scritto Attilio Bolzoni su Repubblica "la bellezza di un quintale e 26 chilogrammi di carte con piantine, disegni, fantasie. E chissà che altro. La Cina, che pure ha mille problemi e difetti, quanto a opere pubbliche necessarie a modernizzare la rete viaria e il sistema dei trasporti è come se marciasse su un altro pianeta. In trent'anni ha costruito strade e stradine, autostrade e superstrade a un ritmo vertiginoso: un milione e cinquecentomila chilometri, oltre trenta volte la circonferenza del globo. Nessun Paese è riuscito a compiere un balzo del genere. Già questa cifra ci racconta da sola quale sia l'attenzione che il governo di Pechino concentra nel settore dei collegamenti. Il ponte, sospeso sul mare nella Baia di Hangzhou, è il nuovo sigillo. Sembrava che fosse un sogno, il sogno niente meno che di Sun Yat-sen, il padre della Repubblica post imperiale. Non se ne era mai più parlato, lasciandolo rimbalzare nelle memorie degli anziani. Alla fine degli anni Novanta è tornato nell'agenda della politica impegnata a rilanciare l'economia. Centoventi progetti, settecento esperti chiamati a consulto. Eccolo, infine, pronto per lasciarsi invadere da 45 mila auto ogni giorno, velocità massima 100 chilometri all'ora. Saranno centomila nel 2026, dicono gli esperti di flussi. Sei corsie, tre per senso di marcia. Consegnato con otto mesi di anticipo sulla programmazione.
Il «gigante » mette in comunicazione diretta due città Jiaxing, vicina a Shanghai, e Ningbo nello Zhejiang, una delle Province che la riforma ha trasformato in polmone manifatturiero della Repubblica Popolare. àˆ l'area del Delta dello Yangtze, centomila chilometri quadrati, il 10 per cento della popolazione cinese ma il 23 per cento del prodotto interno lordo, le 15 città e 50 contee su 100 fra le più prosperose della nazione: qui hanno base milioni di imprese che esportano in ogni angolo del pianeta, il 30 per cento dell'import- export del Dragone origina dal Delta. Il ponte non è un capriccio. E neppure una manifestazione di grandezza fine a se stessa. Risponde semmai alla necessità di rendere più razionali gli scambi fra i distretti industriali più importanti e fra Shanghai e Ningbo. Prima la distanza fra le due metropoli era di 400 chilometri, ora sarà sforbiciata di 280. In termini di tempo significa che se prima erano necessarie sei ore adesso ne basteranno due. àˆ costato un miliardo e 200 milioni di euro ma la spesa non è stata scaricata per intero sui bilanci dello Stato. Ecco un altro record per la Cina. Il ponte nella Baia di Hangzhou è la prima fra le infrastrutture di grande interesse pubblico che vede il concorso dei privati. Il 30 per cento degli investimenti è fuori dai flussi di cassa della amministrazione centrale. Le aziende che hanno concorso saranno ripagate da un pedaggio che è allo studio e che dovrebbe presto entrare in vigore. Pagheranno le auto, non i trasporti pesanti. Non resterà l'unico. Di ponti sul mare ve ne sono in realizzazione altri: nello Shandong e nelle aree che si affacciano sul Mare della Cina Orientale. Impegneranno 10 miliardi di euro. Anche questi avranno lo scopo di semplificare le reti collegamento e di rifornimento delle maggiori zone industriali del Paese. Le opere pubbliche sono il volto di un'economia dinamica. Un esempio prossimo? Treno superveloce, 300 chilometri, fra Nanchino e Hangzhou. Inizio lavori autunno 2008. Fine lavori inizio 2010. Quindici mesi. Scontato: come la Tav, in Italia.
da corriere.it
domenica se riesco vado a farci un salto..(e' a 40 minuti di macchina se ho capito bene).
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cron ... onte.shtml
comunque di preciso collega Cixi (dove stiamo costruendo la nuova azienda su 35000 mq e dovrei andare li nel 2009) e janxing
la corsa per acchiapparsi le "trade zone" a cixi e' stata dura...ma ci siamo riusciti...

E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.