[O.T.] Guida al Cinema
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- Padoa_Schioppa
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Cloverfield mi ha lasciato abbastanza interdetto appena uscito dal cinema.
Poi, ripensandoci (ed è una cosa che mi accade frequentemente) mi sono reso conto che non è poi male.
Soprattutto, ripensandoci, la scena all'alba, dall'elicottero, col mostro che fracassa la città , lascia parecchia inquietudine. Devo dire che quando si fa giorno l'atmosfera diventa più paurosa della notte... Evidentemente perchè siamo soliti veder sparire i fantasmi con la luce del sole: invece il mostro è ancora lì.
Attenzione, ma me ne sono accorto solo io?
I mostri sono chiaramente due!!!
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"Avete capito? Qui non serve un perito..." Bugo, Il Sintetizzatore
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- Padoa_Schioppa
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due?perchè?onestamente mi è sfuggita sta cosa...Padoa_Schioppa ha scritto:Cloverfield mi ha lasciato abbastanza interdetto appena uscito dal cinema.
Poi, ripensandoci (ed è una cosa che mi accade frequentemente) mi sono reso conto che non è poi male.
Soprattutto, ripensandoci, la scena all'alba, dall'elicottero, col mostro che fracassa la città , lascia parecchia inquietudine. Devo dire che quando si fa giorno l'atmosfera diventa più paurosa della notte... Evidentemente perchè siamo soliti veder sparire i fantasmi con la luce del sole: invece il mostro è ancora lì.
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Parlami d'amore di Silvio Muccino: il 2008 è iniziato solo da cinquanta giorni, ma francamente, nell'arco dell'anno sarà difficile vedere su grande schermo qualcosa di più brutto...


Plot originalissimo (il tormentato sbocciare dell'amore tra un 25enne e una 40enne, capirai....), sviluppo trama ridondante, perchè il buon Silvio ci vuol far vedere che conosce il cinema e lo sa fare... ecco allora che nel suo tormentatissimo percorso il protagonista (che si chiama Sasha, lo ripete centosettanta volte nel primo quarto d'ora alle volte non si fosse capito...) nell'ordine: a) esce da una comuità di recupero dove era stato abbandonato da piccolo dai genitori tossici; b) si mette a lavorare come piastrellista in una dispersivissima villa che sembra presa a prestito da un film di Bertolucci; c) perde la testa per una ragazzotta supermarcia che lo distoglie dalla via retta; d) si fa succhiare i soldi da un cugino tossico che (almenno inizialmente...) lo rivolta come un calzino; e) si fa nuovamente assalire dal tarlo del gioco (è un asso del poker). Il tutto contornato da varie amenità , incidenti più po meno mortali, pestaggi, droghe, alcool, figli di papà insopportabili, loschi figuri, feste alla "Eyes Wide Shut", colonna sonora trita e ritrita, citazioni cinematografiche tanto casuali quanto irritanti.
Gli attori sono totalmente travolti dall'insulsaggine del prodotto, anche quelli che sarebbero bravi (Andrea Renzi, tanto per dirne uno...)
PIETOSO!!!




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ormai se in un film italiano non c'è almeno una scena anale non vale nemmeno la pena parlarne... 

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breglia ha scritto:Radek anche te...che razza di film vai a guardarti...![]()
Cosa ci fa Andrea Renzi in un film del genere?




Come ben sai, certi film sono purtroppo costretto a vederli... tra l'altro, abitando in una città piccola, la scelta è spesso limitata...
Cosa ci fa Andrea Renzi? Francamente me lo chiedo pure io, ma talora il danaro attira, anche se mi dicono che il botteghino langue (fortunatamente...)....




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- Padoa_Schioppa
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Attenzione, chi non ha visto il film non legga!!!vertigoblu ha scritto:due?perchè?onestamente mi è sfuggita sta cosa...Padoa_Schioppa ha scritto:Cloverfield mi ha lasciato abbastanza interdetto appena uscito dal cinema.
Poi, ripensandoci (ed è una cosa che mi accade frequentemente) mi sono reso conto che non è poi male.
Soprattutto, ripensandoci, la scena all'alba, dall'elicottero, col mostro che fracassa la città , lascia parecchia inquietudine. Devo dire che quando si fa giorno l'atmosfera diventa più paurosa della notte... Evidentemente perchè siamo soliti veder sparire i fantasmi con la luce del sole: invece il mostro è ancora lì.
Attenzione, ma me ne sono accorto solo io?
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Allora, due motivi:
1) Me n'ero accorto direttamente al cinema, qualcosa non mi quadrava: le prospettive, o meglio, la grandezza.
Ricordate la scena nella quale si vede il mostro dall'alto, quando sono in elicottero? Oppure le immagini trasmesse dalla televisione col bestione che si aggira tra i grattacieli? E' enorme, no? Più o meno venti piani.
Ma quando il ragazzo con la telecamera se lo trova sopra e lo inquadra in primo piano, non è un po' troppo ravvicinato? Significa che è molto più piccolo dell'altro! Ma di parecchio! Senza contare che se lo trova dietro all'improvviso, quasi senza che lui se ne accorga, quindi fa molto meno rumore dell'altro. Ed è da solo, senza i militari che lo colpiscono, infatti i soldati sono alle prese con l'altro, il bestione grosso.
2) Conformazione fisica: fate caso al muso del mostro che spunta dalla polvere quando i ragazzi entrano nella metropolitana e quella del mostro inquadrato dall'operatore sul prato: differenti, non sono uguali. Uno sembra un uccello, ha una specie di becco, l'altro no!
Inoltre: le zampe anteriori. Quelle del mostro bombardato tra i palazzi hanno una dimensione enorme e invertite, come quelle posteriori dei cani. Invece, quelle del mostro più piccolo, quello sul prato, ha una conformazione quasi umana (passatemi il termine). Senza contare quella specie di membrana che gli spunta dalla nuca.
Riflettete, gente, riflettete.
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TOTO OSCAR 2008 (mi butto non avendo visto ancora Non è un paese per vecchi, Juno ed altri)
MIGLIOR FILM: Il petroliere
MIGLIOR REGIA: Paul Thomas Anderson, Il petroliere
MIGLIOR ATTORE: Daniel Day-Lewis, Il petroliere
MIGLIOR ATTRICE: Ellen Page, Juno
MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE: Tony Gilroy, Michael Clayton
...coming soon per le altre candidature.
MIGLIOR FILM: Il petroliere
MIGLIOR REGIA: Paul Thomas Anderson, Il petroliere
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MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE: Tony Gilroy, Michael Clayton
...coming soon per le altre candidature.
Solo PUFFIN ti darà , forza e grinta a volontà !
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Padoa_Schioppa ha scritto:Attenzione, chi non ha visto il film non legga!!!vertigoblu ha scritto:due?perchè?onestamente mi è sfuggita sta cosa...Padoa_Schioppa ha scritto:Cloverfield mi ha lasciato abbastanza interdetto appena uscito dal cinema.
Poi, ripensandoci (ed è una cosa che mi accade frequentemente) mi sono reso conto che non è poi male.
Soprattutto, ripensandoci, la scena all'alba, dall'elicottero, col mostro che fracassa la città , lascia parecchia inquietudine. Devo dire che quando si fa giorno l'atmosfera diventa più paurosa della notte... Evidentemente perchè siamo soliti veder sparire i fantasmi con la luce del sole: invece il mostro è ancora lì.
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Allora, due motivi:
1) Me n'ero accorto direttamente al cinema, qualcosa non mi quadrava: le prospettive, o meglio, la grandezza.
Ricordate la scena nella quale si vede il mostro dall'alto, quando sono in elicottero? Oppure le immagini trasmesse dalla televisione col bestione che si aggira tra i grattacieli? E' enorme, no? Più o meno venti piani.
Ma quando il ragazzo con la telecamera se lo trova sopra e lo inquadra in primo piano, non è un po' troppo ravvicinato? Significa che è molto più piccolo dell'altro! Ma di parecchio! Senza contare che se lo trova dietro all'improvviso, quasi senza che lui se ne accorga, quindi fa molto meno rumore dell'altro. Ed è da solo, senza i militari che lo colpiscono, infatti i soldati sono alle prese con l'altro, il bestione grosso.
2) Conformazione fisica: fate caso al muso del mostro che spunta dalla polvere quando i ragazzi entrano nella metropolitana e quella del mostro inquadrato dall'operatore sul prato: differenti, non sono uguali. Uno sembra un uccello, ha una specie di becco, l'altro no!
Inoltre: le zampe anteriori. Quelle del mostro bombardato tra i palazzi hanno una dimensione enorme e invertite, come quelle posteriori dei cani. Invece, quelle del mostro più piccolo, quello sul prato, ha una conformazione quasi umana (passatemi il termine). Senza contare quella specie di membrana che gli spunta dalla nuca.
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Minkia, va a finire che da cazzata galattica diventa il film da vedere 3-4 volte per capirci qlcs....

Complimenti sinceri...sulle dimensioni il dubbio era venuto anche a me,ma solo su quelle.La morfologia non ero riuscito a notarla piu' di tantoPadoa_Schioppa ha scritto:Attenzione, chi non ha visto il film non legga!!!vertigoblu ha scritto:due?perchè?onestamente mi è sfuggita sta cosa...Padoa_Schioppa ha scritto:Cloverfield mi ha lasciato abbastanza interdetto appena uscito dal cinema.
Poi, ripensandoci (ed è una cosa che mi accade frequentemente) mi sono reso conto che non è poi male.
Soprattutto, ripensandoci, la scena all'alba, dall'elicottero, col mostro che fracassa la città , lascia parecchia inquietudine. Devo dire che quando si fa giorno l'atmosfera diventa più paurosa della notte... Evidentemente perchè siamo soliti veder sparire i fantasmi con la luce del sole: invece il mostro è ancora lì.
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Allora, due motivi:
1) Me n'ero accorto direttamente al cinema, qualcosa non mi quadrava: le prospettive, o meglio, la grandezza.
Ricordate la scena nella quale si vede il mostro dall'alto, quando sono in elicottero? Oppure le immagini trasmesse dalla televisione col bestione che si aggira tra i grattacieli? E' enorme, no? Più o meno venti piani.
Ma quando il ragazzo con la telecamera se lo trova sopra e lo inquadra in primo piano, non è un po' troppo ravvicinato? Significa che è molto più piccolo dell'altro! Ma di parecchio! Senza contare che se lo trova dietro all'improvviso, quasi senza che lui se ne accorga, quindi fa molto meno rumore dell'altro. Ed è da solo, senza i militari che lo colpiscono, infatti i soldati sono alle prese con l'altro, il bestione grosso.
2) Conformazione fisica: fate caso al muso del mostro che spunta dalla polvere quando i ragazzi entrano nella metropolitana e quella del mostro inquadrato dall'operatore sul prato: differenti, non sono uguali. Uno sembra un uccello, ha una specie di becco, l'altro no!
Inoltre: le zampe anteriori. Quelle del mostro bombardato tra i palazzi hanno una dimensione enorme e invertite, come quelle posteriori dei cani. Invece, quelle del mostro più piccolo, quello sul prato, ha una conformazione quasi umana (passatemi il termine). Senza contare quella specie di membrana che gli spunta dalla nuca.
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Lo scafandro e la farfalla, opera terza del regista-pittore Julian Schnabel....
Tratto dall'omonimo romanzo, testamento autobiografico dell'ex vicecaporedattore di Elle, rivista francese dei moda, Jean Dominic Bauby, il film racconta essenzialmente il dramma, interiore oltre che fisico, di un uomo che a 42 anni, in seguito ad una strana forma di ictus, si ritrova completamente paralizzato in un letto d'ospedale e riesce a comunicare unicamente muovendo la palpebra dell'occhio destro... Il dilemma è proprio questo: un'esistenza del genere puó essere ancora chiamata vita? L'uomo riesce comunque a trovare la forza di andare avanti e addirittura fa in tempo a completare il romanzo... La forza del film sta qui: lo spettatore diviene partecipe della situazione, riuscendo a provare immensa pietà (assolutamente terribile il primo quarto d'ora "in soggettiva"...), ma anche ammirazione, per un personaggio che quando era "normale" si comportava in modo abbastanza odioso; il problema semmai è che Schnabel, come nei suoi film precedenti, sente il bisogno di estetizzare un po' troppo, affidandosi, soprattutto nelle sequenze oniriche, ad un uso eccessivamente ridondante dell'immagine, anche se talora questo puó sembrare efficace.
Molto bravo il protagonista Mathieu Amalric, sempre bella Emanuelle Seigner.
Dignitoso.




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Via, almeno Schnabel non me l'hai stroncato!radek66 ha scritto:![]()
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Lo scafandro e la farfalla, opera terza del regista-pittore Julian Schnabel....
Tratto dall'omonimo romanzo, testamento autobiografico dell'ex vicecaporedattore di Elle, rivista francese dei moda, Jean Dominic Bauby, il film racconta essenzialmente il dramma, interiore oltre che fisico, di un uomo che a 42 anni, in seguito ad una strana forma di ictus, si ritrova completamente paralizzato in un letto d'ospedale e riesce a comunicare unicamente muovendo la palpebra dell'occhio destro... Il dilemma è proprio questo: un'esistenza del genere puó essere ancora chiamata vita? L'uomo riesce comunque a trovare la forza di andare avanti e addirittura fa in tempo a completare il romanzo... La forza del film sta qui: lo spettatore diviene partecipe della situazione, riuscendo a provare immensa pietà (assolutamente terribile il primo quarto d'ora "in soggettiva"...), ma anche ammirazione, per un personaggio che quando era "normale" si comportava in modo abbastanza odioso; il problema semmai è che Schnabel, come nei suoi film precedenti, sente il bisogno di estetizzare un po' troppo, affidandosi, soprattutto nelle sequenze oniriche, ad un uso eccessivamente ridondante dell'immagine, anche se talora questo puó sembrare efficace.
Molto bravo il protagonista Mathieu Amalric, sempre bella Emanuelle Seigner.
Dignitoso.
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- The Mongoxxx
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