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radek66
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#1591 Messaggio da radek66 »

:roll: :roll: :roll: :roll:
Caos calmo di Antonello Grimaldi, tratto dall'omonimo romanzo di Sandro veronesi, che, doverosa premessa, io non ho letto...
Data anche la corrispondenza del protagonista (Moretti), il film riprende la tematica de "La stanza del figlio", ma con una differenza piuttosto sostanziale; là  il dolore era condiviso e si esplicava tuttavia in una sorta di autoesclusione dalla vita sociale, qui invece l'asocialità  è solo inizialmente apparente. Infatti, in un certo senso, la panchina dove Pietro, il protagonista rimasto vedovo, trascorre le proprie giornate in attesa che la figlia esca da scuola, diventa passo passo il centro dell'universo, dove ciascun comprimario racconta le proprie esperienze, la propria vita, e c'è veramente di tutto...
Assistiamo a situazioni abbastanza interessanti, ma il film purtroppo rimane lì e non decolla; mi sono fatto l'idea che probabilmente fosse difficile trarre una pellicola in qualche modo efficace dal romanzo di Veronesi, che ripeto non ho letto, ma alla fin fine si ha quasi la sensazione di aver assisitito a un che di superficiale.
Buon cast: Moretti è adatto al ruolo, anche se di fatto ricalca i vari personaggi (anche creati da lui medesimo...) interpretati nel corso della carriera, discrete prove di Alessandro Gassman e Valeria Golino... e la famosa scena di sesso? In effetti non male, anche se francamente nel contesto narrativo ci incastra ben poco, peró ragazzi Isabella Ferrari... che supermilf!!!
:wink: :wink: :wink: :wink: :wink:
Ultima modifica di radek66 il 12/02/2008, 13:14, modificato 1 volta in totale.
Viva il mecdonald e nonna Rolanda (sic, su un muro a Piombino)

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Pim
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#1592 Messaggio da Pim »

mettiamo i titoli in bold?!?!?!? grazie

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radek66
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#1593 Messaggio da radek66 »

Pimpipessa ha scritto:mettiamo i titoli in bold?!?!?!? grazie
:roll: :roll: :roll: :roll:
Sarebbe a dire?
:oops: :oops: :oops: :oops:
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andrea70
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#1594 Messaggio da andrea70 »

radek66 ha scritto::roll: :roll: :roll: :roll:
"Caos calmo" di Antonello Grimaldi, tratto dall'omonimo romanzo di Sandro veronesi, che, doverosa premessa, io non ho letto...
Data anche la corrispondenza del protagonista (Moretti), il film riprende la tematica de "La stanza del figlio", ma con una differenza piuttosto sostanziale; là  il dolore era condiviso e si esplicava tuttavia in una sorta di autoesclusione dalla vita sociale, qui invece l'asocialità  è solo inizialmente apparente. Infatti, in un certo senso, la panchina dove Pietro, il protagonista rimasto vedovo, trascorre le proprie giornate in attesa che la figlia esca da scuola, diventa passo passo il centro dell'universo, dove ciascun comprimario racconta le proprie esperienze, la propria vita, e c'è veramente di tutto...
Assistiamo a situazioni abbastanza interessanti, ma il film purtroppo rimane lì e non decolla; mi sono fatto l'idea che probabilmente fosse difficile trarre una pellicola in qualche modo efficace dal romanzo di Veronesi, che ripeto non ho letto, ma alla fin fine si ha quasi la sensazione di aver assisitito a un che di superficiale.
Buon cast: Moretti è adatto al ruolo, anche se di fatto ricalca i vari personaggi (anche creati da lui medesimo...) interpretati nel corso della carriera, discrete prove di Alessandro Gassman e Valeria Golino... e la famosa scena di sesso? In effetti non male, anche se francamente nel contesto narrativo ci incastra ben poco, peró ragazzi Isabella Ferrari... che supermilf!!!
:wink: :wink: :wink: :wink: :wink:
Visto.L'equilibrio di questo film,sta' a mio avviso proprio nel suo non voler decollare.Il protagonista aspetta,sulla sua panchina,metafora di una situazione.Non si reca al lavoro,si chiama da parte.Il suo riferimento affettivo è la figlia.Il salvataggio di un'estranea rappresenta,forse,l'attenzione che,in alcuni casi,alcuni genitori nutrono per i propri simili dimenticando,paradossalmente,di curarsi di piu' dei propri cari.Forse mi sono spinto troppo in la'.Comunque il film,senza il personaggio Moretti,non sarebbe riuscito.Trovo sinceramente,e non parlo da fan,seppur mi piacciano quasi tutti i suoi film,(pur non trovandolo particolarmente simpatico,ma questo è un altro discorso),che tutto il film sia retto da lui,magistralmente.La scena di sesso,non lo nego,mi ha infastidito.Ho notato molta forzatura nella recitazione di Moretti,soprattutto nei momenti in cui titillava i capezzoli di Isabella Ferrari.Erano gesti nervosi,traspariva in modo netto la difficolta' che provava nel compierli,la meccanicita' della scena.Nessuno ha notato le stesse cose?

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Drogato_ di_porno
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#1595 Messaggio da Drogato_ di_porno »

[quote:396f183057="dostum"]FILM ISTRUTTIVO


La critica e il pubblico americani lo stanno premiando (uscito negli States il 21 dicembre 2007, al 7 gennaio aveva incassato 52,630,000 dollari). Ma la sua presenza nelle sale fa meno piacere a certo establishment a stelle e strisce. La guerra di Charlie Wilson parla di verità fastidiose, tra storia diventata cinema e cinema che si confonde alla storia. E l'ala conservatrice legata all'età Reagan, soprattutto, non gradisce.
Tratto dall'omonimo libro bestseller del 2003 di George Crile, premiato giornalista che dedicò anni a scavare tra intrighi internazionali, il film (che arriva nelle sale italiane l'8 febbraio) racconta una delle più importanti operazioni segrete americane, condotta da Wilson, deputato di Houston amante della bella vita e delle buone cause, e da un agente della CIA esperto di dure battaglie. Nel dicembre del 1979, l'Unione Sovietica invase l'Afghanistan, un evento che la Cia attendeva. In piena Guerra Fredda. E, ritenendo alquanto "anemica" la reazione americana, Charlie Wilson, spinto dalla cara amica Joanne Herring, sua sostenitrice e talvolta amante, nonché console onorario del Pakistan, decise di rifornire i Mujahideen, gli afgani combattenti per la libertà , delle armi e del denaro necessari per sradicare gli aggressori russi dalla loro terra.

A un cast da Oscar spetta portare queste losche trame sul grande schermo. Tom Hanks (Forrest Gump, Philadelphia) è infatti il libertino e pasionario Wilson, Julia Roberts (Erin Brockovich, Closer) la bionda e ricchissima Herring (sulla scena ha indossato un paio di orecchini con diamanti di 10 carati del valore di 1,5 milioni di dollari e un anello di diamante da quasi 2 milioni di dollari). In quegli anni, nonostante Wilson fosse un democratico, era presidente degli Stati Uniti il repubblicano Ronald Reagan. E sono proprio i seguaci di Reagan, oggi, a essere critici verso la pellicola, ritenendo che promuova il "mito" di certa sinistra, quella che vede la CIA dietro all'11 settembre, nonché finanziatrice di Osama Bin Laden e al Qaeda. E il sito di news AlterNet accusa il lungometraggio di diverse inesattezze storico-politiche.

Di sicuro tra i detrattori non c'è invece il protagonista di tutto, il vero Charlie Wilson, che, come aveva già collaborato a lungo con Crile per il suo libro, non ha avuto problema a rivelare dettagli della sua vita anche per il film. Hanks, che è anche produttore di La guerra di Charlie Wilson, ha raccontato: "La cosa sconcertante è stata quando Wilson ha detto: "Non mi importa quel che direte di me. Probabilmente quel che direte sarà vero. L'unica cosa che voglio è che raccontiate la storia con la massima accuratezza e veridicità ". Non gli importava, quindi, di apparire in una vasca da bagno a Las Vegas, circondato da ballerine esotiche... perché l'ha fatto sul serio".

"L'esercito dell'Unione Sovietica era il più temibile del mondo", racconta Wilson. "Si pensava che fosse invincibile. Aveva terrorizzato il mondo per cinquant'anni, la grande indomita armata rossa. E questi uomini tribali a piedi nudi, e analfabeti, muniti di fucili 303 Enfield, cercavano di resistergli. Pensavo che fosse nostro compito renderli più sofisticati per riuscire a distruggere i carri armati sovietici e per difendersi contro gli elicotteri. Nessuno credeva che sarebbero riusciti a cacciarli, nessuno tranne me e Gust. Ma ce l'hanno fatta".

Adesso vediamo se USA e NATO sono tanto più bravi

[img:396f183057]http://www.moviemarketingmadness.com/bl ... poster.jpg[/img:396f183057][/quote:396f183057]

visto ieri sera...non mi è piaciuto, piuttosto noioso. tom hanks non è credibile nel ruolo del deputato di facili costumi (cocaina, squillo). la roberts non la sopporto. la parte comica è un continuo succedersi di battutine forzate e di supposto humour inglese alternato a volgarità .

la cosa peggiore è la parte "elegiaca", impegnata del film. non è credibile che un intreccio di interessi politici, economici e militari come la guerra fredda sia fonte di scrupoli umanitari per chi l' ha giocata. o che la strategia estera della più grande superpotenza sia trattata un po' a casaccio, per motivi interni e spesso con ignoranza. la critica è questa: contro i russi in afghanistan gli americani finanziano i fondamentalisti islamici che oggi si ritrovano contro. il tutto è riassunto dalla storiella raccontata da Philip Seymour Hofmann: c' è un bambino in un villaggio e un maestro zen. un giorno il bambino riceve in dono un cavallo e lui è tutto felice, al che il saggio zen dice "mmmhhh...vediamo"; un giorno il bambino cade da cavallo e si rompe un braccio e il maestro dice "vediamo...", poi scoppia la guerra, molti giovani vengono uccisi ma il bambino si salva perchè non può combattere col braccio rotto. e il maestro "...vediamo"

la morale è che una situazione buona può in seguito rovesciarsi in cattiva e poi ancora in buona...per il continuo mutare degli eventi. così è il cavallo per il bambino, così è l' appoggio americano ai guerriglieri, prima alleati poi avversari.

alla fine tom hanks critica gli USA perchè dopo aver dato 1 miliardo di dollari in armi agli afghani, a guerra finita gli hanno elargito solo 1 milione per ricostruire il paese, abbandonandolo a sè stesso e creando la miseria dove attinge il terrorismo. l' america avrebbe commesso il solito errore della sua storia: dopo aver esportato "ideali" è scappata, venendo meno alle sue responsabilità .

imho è un msg del cazzo, la politica è cinismo puro, l' umanità non conta niente. che ci fossero i russi o i terroristi un nemico contro cui combattere fa ovviamente comodo, e se non c' è lo si inventa.
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)

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#1596 Messaggio da danny »

radek66 ha scritto::roll: :roll: :roll: :roll:
"Caos calmo" di Antonello Grimaldi, tratto dall'omonimo romanzo di Sandro veronesi, che, doverosa premessa, io non ho letto...
Data anche la corrispondenza del protagonista (Moretti), il film riprende la tematica de "La stanza del figlio", ma con una differenza piuttosto sostanziale; là  il dolore era condiviso e si esplicava tuttavia in una sorta di autoesclusione dalla vita sociale, qui invece l'asocialità  è solo inizialmente apparente. Infatti, in un certo senso, la panchina dove Pietro, il protagonista rimasto vedovo, trascorre le proprie giornate in attesa che la figlia esca da scuola, diventa passo passo il centro dell'universo, dove ciascun comprimario racconta le proprie esperienze, la propria vita, e c'è veramente di tutto...
Assistiamo a situazioni abbastanza interessanti, ma il film purtroppo rimane lì e non decolla; mi sono fatto l'idea che probabilmente fosse difficile trarre una pellicola in qualche modo efficace dal romanzo di Veronesi, che ripeto non ho letto, ma alla fin fine si ha quasi la sensazione di aver assisitito a un che di superficiale.
Buon cast: Moretti è adatto al ruolo, anche se di fatto ricalca i vari personaggi (anche creati da lui medesimo...) interpretati nel corso della carriera, discrete prove di Alessandro Gassman e Valeria Golino... e la famosa scena di sesso? In effetti non male, anche se francamente nel contesto narrativo ci incastra ben poco, peró ragazzi Isabella Ferrari... che supermilf!!!
:wink: :wink: :wink: :wink: :wink:
ho letto il romanzo di veronesi e mi è piaciuto molto (forse perchè l'ho letto in un mio periodo di caos calmo).

andró a vedere il film appena posso...

una domanda a chi l'ha già  visto: anche nel film la musica dei radiohead è protagonista come nel romanzo?

addirittura nel libro pietro si convince che la sua compagna morta gli mandi dei messaggi tramite il cd dei radiohead...
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Pim
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#1597 Messaggio da Pim »

i titoli in grassetto!

rendiamoli piu evidenti.

diepa
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#1598 Messaggio da diepa »

andrea70 ha scritto:Visto.L'equilibrio di questo film,sta' a mio avviso proprio nel suo non voler decollare.Il protagonista aspetta,sulla sua panchina,metafora di una situazione.Non si reca al lavoro,si chiama da parte.Il suo riferimento affettivo è la figlia.Il salvataggio di un'estranea rappresenta,forse,l'attenzione che,in alcuni casi,alcuni genitori nutrono per i propri simili dimenticando,paradossalmente,di curarsi di piu' dei propri cari.Forse mi sono spinto troppo in la'.Comunque il film,senza il personaggio Moretti,non sarebbe riuscito.Trovo sinceramente,e non parlo da fan,seppur mi piacciano quasi tutti i suoi film,(pur non trovandolo particolarmente simpatico,ma questo è un altro discorso),che tutto il film sia retto da lui,magistralmente.La scena di sesso,non lo nego,mi ha infastidito.Ho notato molta forzatura nella recitazione di Moretti,soprattutto nei momenti in cui titillava i capezzoli di Isabella Ferrari.Erano gesti nervosi,traspariva in modo netto la difficolta' che provava nel compierli,la meccanicita' della scena.Nessuno ha notato le stesse cose?
Anche a me è piaciuto molto...

E Nanni Moretti non mi stava per niente simpatico...

Condivido appieno la teoria sul "mancato decollo" del film...

La scena di sesso con Isabella Ferrari secondo me è una lode all'attrice che alla soglia dei 44 anni è ancora una grandissima, ma grandissima gnocca!

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#1599 Messaggio da radek66 »

danny ha scritto: una domanda a chi l'ha già  visto: anche nel film la musica dei radiohead è protagonista come nel romanzo?

addirittura nel libro pietro si convince che la sua compagna morta gli mandi dei messaggi tramite il cd dei radiohead...
:roll: :roll: :roll: :roll:
Se non erro, c'è un solo pezzo dei Radiohead in tutto il film, messo a mo' di colonna sonora...
Un mio amico che ha letto il romanzo lamentava il fatto che fosse stato scelto un brano di Fossati inedito come soundtrack, quando nel libro, appunto, si parla solo dei Radiohead...
Comunque la canzone di Fossati mi è parsa bella...
:wink: :wink: :wink: :wink:
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#1600 Messaggio da danny »

grazie radek. :wink:
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#1601 Messaggio da radek66 »

danny ha scritto:grazie radek. :wink:
:roll: :roll: :roll: :roll:
Prego, caro... :DDD
Come mai hai cambiato avatar? quello di prima era favoloso...
:wink: :wink: :wink: :wink:
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#1602 Messaggio da danny »

radek66 ha scritto:
danny ha scritto:grazie radek. :wink:
:roll: :roll: :roll: :roll:
Prego, caro... :DDD
Come mai hai cambiato avatar? quello di prima era favoloso...
:wink: :wink: :wink: :wink:
ehhh le cose cambiano!

ma tu non farlo mai...laura gemser è imprescindibile... :-D
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#1603 Messaggio da radek66 »

danny ha scritto: ma tu non farlo mai...laura gemser è imprescindibile... :-D
:-D :-D :-D :-D
Eh, sì, anche perchè non riesco a trovare niente di più bello del suo viso...
:wink: :wink: :wink: :wink:
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#1604 Messaggio da Bola »

Visto ieri American Gangster... gran gran bel film... mi è piaciuto molto... Denzel Washington maiuscolo e bene anche Russel Crowe... niente a che vedere con quella tamarrata di Io sono leggenda imho :awww:

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#1605 Messaggio da ric&giulia »

"Caos Calmo"

Visto al primo giorno di uscita nelle sale, al secondo spettacolo pomeridiano: la sala era piena, a dimostrazione (battage pubblicitario a parte) che Roma in particolare attende sempre le uscite di Nanni Moretti quantomeno con interesse.

La storia di per sè mi sembra molto bella: l'elaborazione del lutto (il dolore tarda ad arrivare o non arriva se non sotto forma di sensi di colpa), il fermarsi su di una panchina alla riscoperta di se stessi, gli altri che inesorabilmente continuano ad attingere forza e consigli con la scusa di sapere "come va?"..

Nanni Moretti, in veste di attore, è davvero sorprendente. Bravissimo.

La vera pecca del film (sceneggiatura a parte, che non convince del tutto) sta nella regia: piatta, televisiva, a volte davvero brutta (il salvataggio con cui apre la pellicola è davvero sconcertante...).

Un film che avrebbe meritato ben altro "cervello" dietro la macchina da presa. Peccato.

Comunque, ce ne fossero di Nanni Moretti...

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