
Son tornato da Amsterdam...
Moderatori: Super Zeta, AlexSmith, Pim, Moderatore1
Sono stato a Rotterdam 3 o 4 volte se non sbaglio. Secondo me è da toccata e fuga. Mi ha sempre dato un po' di angoscia. Non so perchè.Pimpipessa ha scritto:e dei locali di rotterdam che mi dite?
Se arrivi di giorno puoi fare il giro dell'immenso porto. La cosa più importante da vedere e capire. Io l'ho girato in auto. Non finiva mai. Ma penso ci siano anche tour guidati. Architettonicamente è fantastica. Da guardare col naso insu'. Camminarci è un casino. Ma hai metro e tram comodissimi. Ripeto la visita turistica non merita più di un giorno o massimo due. Per quella antropologica una vita non basta. Pieno di asiatici, turchi, iraqeni, ecc. anche di prima generazione. Non c'è un solo ristorante italiano con chef italiani a pagarlo ORO! Molto più melting pot di Amsterdam ad esempio.
I locali che ricordo sono tutti attorno al centro commerciale. Carino l'irish pub e la discoteca su due piani che sta di fronte. Non mi chiedere i nomi e le vie non me le ricordo... ma ti ripeto è tutto attorno al centro commerciale che si gira a piedi (abbastanza grande).
Vita notturna a Rotterdam? Mah... che dire. Fino alle 6/7 di sera è pieno di gente che fa shopping. Poi non c'è più un cane nelle strade. Anche d'estate. Sono tutti nei ristorantini o nei club o davanti alla TV. Alle 8/9 non si trova più un cazzo da mangiare. Nemmeno nei fast-food (sono pochissimi quelli che rimangono aperti). Lo so, sembra triste ma in questa regolarità c'è una filosofia di vita che non riesco a spiegare in un post.
So che è pieno di locali jazz e rock pop ecc. Sono peró un po' sparsi in varie zone (non sono attorno al centro commerciale). Quando sei lì vedi cosa c'è nei giornali o sui cartelloni per strada. Fai prima.
Sex Life. Ah Ha!
Anche per Rotterdam vale il consiglio di guardare il De Telegraaf per gli annunci dei club (gli swinger club si chiamano paaren club). Mi pare che anche sul forum si sia parlato del fun4two. A detta di tutti il migliore d'Olanda. Volevo andarci la notte di capodanno l'anno scorso ma era tutto prenotato. àˆ molto fuori Rotterdam. Costerà 40Euro di Taxi andata e altrettanti al ritorno. Se posso dire secondo me gli olandesi non sono scambisti come i francesi o i crucchi. Non hanno questo gran rapporto con il sesso. Cioè è una commodity. Anche questo non riesco a spiegarlo in un post.
E' uno dei pochi posti che conosco dove ci sono peep-show con hand-job. Sono dall'altra parte del fiume in una zona alquanto degradata. Cioè ti metti li a vedere il tuo film e una per 30Euro ti fa un lavoro di mano o di bocca. Anche carine. Penso lavorino anche con donne.
Altro non so. Era questo che volevi sapere?

- jhonnybuccia
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- PhilippeMexes5
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vero.Lemmy ha scritto:Pieni di gabbers.Pimpipessa ha scritto:e dei locali di rotterdam che mi dite?
altra cosa, il ghetto di rotterdam è molto peggio di quello di amsterdam.
Life ain't nothin but bitches and money. (N.W.A.)
E se ancora non mi ammazzo è grazie al cazzo. (Fabri Fibra)
Le cose che possiedi alla fine ti possiedono. (Tyler Durden)
E se ancora non mi ammazzo è grazie al cazzo. (Fabri Fibra)
Le cose che possiedi alla fine ti possiedono. (Tyler Durden)
a me rotterdam è sembrata una vera e propria giungla d'asfaltoBerlino ha scritto:Sono stato a Rotterdam 3 o 4 volte se non sbaglio. Secondo me è da toccata e fuga. Mi ha sempre dato un po' di angoscia. Non so perchè.Pimpipessa ha scritto:e dei locali di rotterdam che mi dite?
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Berlino ha scritto:Sono stato a Rotterdam 3 o 4 volte se non sbaglio. Secondo me è da toccata e fuga. Mi ha sempre dato un po' di angoscia. Non so perchè.Pimpipessa ha scritto:e dei locali di rotterdam che mi dite?
Se arrivi di giorno puoi fare il giro dell'immenso porto. La cosa più importante da vedere e capire. Io l'ho girato in auto. Non finiva mai. Ma penso ci siano anche tour guidati. Architettonicamente è fantastica. Da guardare col naso insu'. Camminarci è un casino. Ma hai metro e tram comodissimi. Ripeto la visita turistica non merita più di un giorno o massimo due. Per quella antropologica una vita non basta. Pieno di asiatici, turchi, iraqeni, ecc. anche di prima generazione. Non c'è un solo ristorante italiano con chef italiani a pagarlo ORO! Molto più melting pot di Amsterdam ad esempio.
I locali che ricordo sono tutti attorno al centro commerciale. Carino l'irish pub e la discoteca su due piani che sta di fronte. Non mi chiedere i nomi e le vie non me le ricordo... ma ti ripeto è tutto attorno al centro commerciale che si gira a piedi (abbastanza grande).
Vita notturna a Rotterdam? Mah... che dire. Fino alle 6/7 di sera è pieno di gente che fa shopping. Poi non c'è più un cane nelle strade. Anche d'estate. Sono tutti nei ristorantini o nei club o davanti alla TV. Alle 8/9 non si trova più un cazzo da mangiare. Nemmeno nei fast-food (sono pochissimi quelli che rimangono aperti). Lo so, sembra triste ma in questa regolarità c'è una filosofia di vita che non riesco a spiegare in un post.
So che è pieno di locali jazz e rock pop ecc. Sono peró un po' sparsi in varie zone (non sono attorno al centro commerciale). Quando sei lì vedi cosa c'è nei giornali o sui cartelloni per strada. Fai prima.
Sex Life. Ah Ha!
Anche per Rotterdam vale il consiglio di guardare il De Telegraaf per gli annunci dei club (gli swinger club si chiamano paaren club). Mi pare che anche sul forum si sia parlato del fun4two. A detta di tutti il migliore d'Olanda. Volevo andarci la notte di capodanno l'anno scorso ma era tutto prenotato. àˆ molto fuori Rotterdam. Costerà 40Euro di Taxi andata e altrettanti al ritorno. Se posso dire secondo me gli olandesi non sono scambisti come i francesi o i crucchi. Non hanno questo gran rapporto con il sesso. Cioè è una commodity. Anche questo non riesco a spiegarlo in un post.
E' uno dei pochi posti che conosco dove ci sono peep-show con hand-job. Sono dall'altra parte del fiume in una zona alquanto degradata. Cioè ti metti li a vedere il tuo film e una per 30Euro ti fa un lavoro di mano o di bocca. Anche carine. Penso lavorino anche con donne.
Altro non so. Era questo che volevi sapere?
grazie berl, esauriente come sempre hai toccato tutti punti che nella mia testa avrei voluto chiedere.

vero berl, io ci sono stato una volta sola e il senso di angoscia lo ricordo ancora.Berlino ha scritto:Sono stato a Rotterdam 3 o 4 volte se non sbaglio. Secondo me è da toccata e fuga. Mi ha sempre dato un po' di angoscia. Non so perchè.
non mi è piaciuto nemmeno il porto, eppure adoro le città portuali.
l'errore è stato andarci dopo amsterdam...passare dalla folla di amsterdam a quel fottuto deserto è stato scioccante.
mi chiedevo dove fossero tutti, la sera non c'era nessuno...la mia conclusione fu che erano tutti ad amsterdam.

pimpi da vedere assolutamente le cubehouses (kubuswoningen):



poi ricordo con piacere la parte vecchia del porto, da dove sono partiti i padri pellegrini...l'unico punto della città in cui ho avvertito una dimensione umana.
Sono un forumista-immagine.
direi che per solidarietà , alle 7 stasera, tutti con l'organo genitale ammainato
Negozi al posto delle prostitute. Ma il quartiere oggi
scende in piazza per salvare l'oasi di tolleranza
Amsterdam va in piazza per il quartiere a luci rosse
di GABRIELE ROMAGNOLI
Prostitute in vetrina nel quartiere a luci rosse di Amsterdam
AMSTERDAM - Il simbolo della protesta non è dei più eleganti: un organo genitale maschile che, come dire, s'ammaina. Ma dietro la marcia in programma stasera alle 7 in quel che resta del quartiere a luci rosse di Amsterdam è in gioco davvero la bandiera della città . Per che cosa si vuole che venga visitata: per le donne in vetrina e gli spinelli liberi nei caffè o per le nuove boutique e i futuri boutique hotel sul canale?
Più in generale: il Nord Europa deve poter mantenere delle oasi di ultra tolleranza (come questa, Christiania a Copenhagen, i bordellodromi di Amburgo e Anversa) o spazzarle via col vento della purezza che trasporta il polline del nuovo affarismo?
La risposta soffia in questo reticolo di strade famose in tutto il mondo. Se non esistessero, Amsterdam sarebbe una piccola Venezia o una grande Bruges. Di sicuro attirerebbe turisti con l'età media di quelle città e non di vent'anni più giovani. Eppure qualcosa sta cambiando, e molto in fretta. I media di tutto il mondo hanno pubblicizzato l'operazione di "bonifica" avviata dal Comune. Più che il sindaco Job Coehn, a volerla è stato il suo giovane vice, Loodewijck Asscher, fresco di studi giuridici negli Stati Uniti e, va da sè, di colloqui con Rudy Giuliani.
Il colpo pubblicitario è stata la "riconversione" di 17 vetrine, per cominciare. Prima esponevano ragazze, ora abiti. Lo slogan è: "Compra il vestito, non la donna". Peccato non si possa fare: non sono negozi, solo show room bonsai, minuscoli come i bugigattoli delle prostitute. Degli stilisti in mostra, nessuno è di Amsterdam. I capi che hanno creato per l'occasione flirtano con l'assurdo: per gli uomini lo smoking confina con la divisa da arbitro, per le donne compare sul busto una maschera da clown.
L'accostamento tra questi manichini e le signore della porta accanto in bikini di lamè non manca di una imperturbata continuità . La cifra ufficiale dell'affare è: 15 milioni di euro per 51 vetrine. Quella ufficiosa, fornita dagli organizzatori della protesta: 26 milioni per 17 palazzi che ne valevano la metà . Paga il Comune, affitta gratis, esentasse e regala anche la luce. Curiosamente, il venditore è unico: si chiama Charles Geerts, incensurato, nessuna condanna e molti processi, come gli imprenditori di maggior successo sul pianeta. Anche dietro l'acquisto c'è una sola società immobiliare: NV Stadsgoed.
Il progetto è un film già visto. Via le bettole e avanti gli hotel a cinque stelle. Saluti alle ragazze e benvenuti quelli che possono permettersi monolocali sul canale a canoni stile Parigi e Londra. Asscher dice che vuole portare Amsterdam nella "top five" della capitali d'Europa, il primo passo è allineare i prezzi. Oggi uno spinello costa 4 euro, un po' di sesso 50, una camera con vista al "Royal Taste" (Gusto Regale) 120.
Via le prime due offerte, la terza tariffa puó raddoppiare. Il problema è che Jon Broers, il proprietario, non puó fare lo stesso con le stelle del suo albergo. Per questo è diventato l'organizzatore della protesta. A vederlo è un gentleman che ha passato la sessantina e molto altro. E' in affari qui da quarant'anni e quando dice affari non fa giri di parole: "Le camere, il bar, le ragazze: tutto legittimo". E' il capitano della barca che affonda, ma prova di tutto per non lasciarla sparire nel canale. Mostra un poster che verrà affisso nella notte. Il fotomontaggio è stato realizzato al computer: il vicesindaco Asscher, in auto, si sporge al finestrino per contratta con una ragazza di strada. La didascalia dice, più o meno: "E' questo che vuoi?".
Il concetto di Broers è semplice: la prostituzione c'è sempre stata e sempre ci sarà , a Amsterdam esistono 8mila professioniste, di cui soltanto mille in questa zona, non se ne andranno, semplicemente si sposteranno. L'effetto, sostiene, non sarà impedire il "traffico di schiave del sesso", come lo chiamano, ma deviarlo e alzare i valori immobiliari. Ogni fazione ha un sondaggio che dimostra l'appoggio della maggioranza dei cittadini. Ma le domanda erano diverse: "Siete a favore del commercio sessuale?" "Noooo!", "Volete salvare lo storico quartiere a luci rosse?" "Siiii!".
Stasera cominceranno a contarsi davvero. Assicurata la presenza di tutti gli esercenti, dei dipendenti che stanno per perdere il lavoro (150 soltanto a "Casa Rosso", senza troppo indagare sulle loro mansioni). E le ragazze? Chiuderanno bottega, ma non parteciperanno. Una di loro, Paloma, lo dice con un sorriso: "Sono venuta qui proprio per non battere le strade".
(7 febbraio 2008)
http://www.repubblica.it/2008/02/sezion ... rosse.html
Negozi al posto delle prostitute. Ma il quartiere oggi
scende in piazza per salvare l'oasi di tolleranza
Amsterdam va in piazza per il quartiere a luci rosse
di GABRIELE ROMAGNOLI
Prostitute in vetrina nel quartiere a luci rosse di Amsterdam
AMSTERDAM - Il simbolo della protesta non è dei più eleganti: un organo genitale maschile che, come dire, s'ammaina. Ma dietro la marcia in programma stasera alle 7 in quel che resta del quartiere a luci rosse di Amsterdam è in gioco davvero la bandiera della città . Per che cosa si vuole che venga visitata: per le donne in vetrina e gli spinelli liberi nei caffè o per le nuove boutique e i futuri boutique hotel sul canale?
Più in generale: il Nord Europa deve poter mantenere delle oasi di ultra tolleranza (come questa, Christiania a Copenhagen, i bordellodromi di Amburgo e Anversa) o spazzarle via col vento della purezza che trasporta il polline del nuovo affarismo?
La risposta soffia in questo reticolo di strade famose in tutto il mondo. Se non esistessero, Amsterdam sarebbe una piccola Venezia o una grande Bruges. Di sicuro attirerebbe turisti con l'età media di quelle città e non di vent'anni più giovani. Eppure qualcosa sta cambiando, e molto in fretta. I media di tutto il mondo hanno pubblicizzato l'operazione di "bonifica" avviata dal Comune. Più che il sindaco Job Coehn, a volerla è stato il suo giovane vice, Loodewijck Asscher, fresco di studi giuridici negli Stati Uniti e, va da sè, di colloqui con Rudy Giuliani.
Il colpo pubblicitario è stata la "riconversione" di 17 vetrine, per cominciare. Prima esponevano ragazze, ora abiti. Lo slogan è: "Compra il vestito, non la donna". Peccato non si possa fare: non sono negozi, solo show room bonsai, minuscoli come i bugigattoli delle prostitute. Degli stilisti in mostra, nessuno è di Amsterdam. I capi che hanno creato per l'occasione flirtano con l'assurdo: per gli uomini lo smoking confina con la divisa da arbitro, per le donne compare sul busto una maschera da clown.
L'accostamento tra questi manichini e le signore della porta accanto in bikini di lamè non manca di una imperturbata continuità . La cifra ufficiale dell'affare è: 15 milioni di euro per 51 vetrine. Quella ufficiosa, fornita dagli organizzatori della protesta: 26 milioni per 17 palazzi che ne valevano la metà . Paga il Comune, affitta gratis, esentasse e regala anche la luce. Curiosamente, il venditore è unico: si chiama Charles Geerts, incensurato, nessuna condanna e molti processi, come gli imprenditori di maggior successo sul pianeta. Anche dietro l'acquisto c'è una sola società immobiliare: NV Stadsgoed.
Il progetto è un film già visto. Via le bettole e avanti gli hotel a cinque stelle. Saluti alle ragazze e benvenuti quelli che possono permettersi monolocali sul canale a canoni stile Parigi e Londra. Asscher dice che vuole portare Amsterdam nella "top five" della capitali d'Europa, il primo passo è allineare i prezzi. Oggi uno spinello costa 4 euro, un po' di sesso 50, una camera con vista al "Royal Taste" (Gusto Regale) 120.
Via le prime due offerte, la terza tariffa puó raddoppiare. Il problema è che Jon Broers, il proprietario, non puó fare lo stesso con le stelle del suo albergo. Per questo è diventato l'organizzatore della protesta. A vederlo è un gentleman che ha passato la sessantina e molto altro. E' in affari qui da quarant'anni e quando dice affari non fa giri di parole: "Le camere, il bar, le ragazze: tutto legittimo". E' il capitano della barca che affonda, ma prova di tutto per non lasciarla sparire nel canale. Mostra un poster che verrà affisso nella notte. Il fotomontaggio è stato realizzato al computer: il vicesindaco Asscher, in auto, si sporge al finestrino per contratta con una ragazza di strada. La didascalia dice, più o meno: "E' questo che vuoi?".
Il concetto di Broers è semplice: la prostituzione c'è sempre stata e sempre ci sarà , a Amsterdam esistono 8mila professioniste, di cui soltanto mille in questa zona, non se ne andranno, semplicemente si sposteranno. L'effetto, sostiene, non sarà impedire il "traffico di schiave del sesso", come lo chiamano, ma deviarlo e alzare i valori immobiliari. Ogni fazione ha un sondaggio che dimostra l'appoggio della maggioranza dei cittadini. Ma le domanda erano diverse: "Siete a favore del commercio sessuale?" "Noooo!", "Volete salvare lo storico quartiere a luci rosse?" "Siiii!".
Stasera cominceranno a contarsi davvero. Assicurata la presenza di tutti gli esercenti, dei dipendenti che stanno per perdere il lavoro (150 soltanto a "Casa Rosso", senza troppo indagare sulle loro mansioni). E le ragazze? Chiuderanno bottega, ma non parteciperanno. Una di loro, Paloma, lo dice con un sorriso: "Sono venuta qui proprio per non battere le strade".
(7 febbraio 2008)
http://www.repubblica.it/2008/02/sezion ... rosse.html
per carità , peró visto che il 99% del prezzo totale è dato dalle tasse, a questo punto abolite proprio il costo del biglietto,se potete lasciarlo a 3 o 4 euro potete anche farne proprio a meno...Pimpipessa ha scritto:e ti sembra tanto?Confessor ha scritto:a proposito di Amsterdam, Transavia offre voli a 3/4 euro per chi prenota dal 5 al 12 febbraio. Peccato che con le tasse (diverse tra andata e ritorno, ho controllato) il prezzi arrivi comunque a circa 50 euro...
- gregor samsa
- Impulsi avanzati
- Messaggi: 811
- Iscritto il: 30/12/2007, 0:22
in genere i prezzi delle compagnie low cost sono progressivi man mano che si riempie l'aereo, per cui 3/4 euro è solo per i primi che prenotano, gli altri pagano di più fino a pagare il prezzo pieno per gli ultimi posti.Confessor ha scritto:per carità , peró visto che il 99% del prezzo totale è dato dalle tasse, a questo punto abolite proprio il costo del biglietto,se potete lasciarlo a 3 o 4 euro potete anche farne proprio a meno...Pimpipessa ha scritto:e ti sembra tanto?Confessor ha scritto:a proposito di Amsterdam, Transavia offre voli a 3/4 euro per chi prenota dal 5 al 12 febbraio. Peccato che con le tasse (diverse tra andata e ritorno, ho controllato) il prezzi arrivi comunque a circa 50 euro...
a ció si aggiunge il carico ridotto che i viaggiatori possono portare con sè. se il bagaglio è molto pesante i kg in più costano anche 10 volte il biglietto. sapendo questo, cmq viaggiare con le compagnie low cost è più che conveniente, e (pochi lo sanno) oggi è anche più sicuro perchè sono compagnie giovani e i loro aerei sono stati acquistati da poco.
in genere si viaggia su macchine che hanno si e no 5/6 anni di attività , contro i 20 e passa anni di attività delle macchine usate delle compagnie più anziane.
...se sbaglio, mi corigerete. (gpII)