[quote:a09b21c883="colpo"][quote:a09b21c883="Lemmy"]Azz, linkerei la mia rece ma è firmata...[/quote:a09b21c883]
copia incolla?[/quote:a09b21c883]
Già :
[quote:a09b21c883="Lemmy"]
Quando il viral marketing funziona anche troppo bene genera mostri.
Nel bene o nel male...
Ammetto di essermi fatto prendere dall'entusiasmo più dirompente quando leggevo i vari aggiornamenti o le indiscrezioni sullo stato dei lavori.
Immaginavo un film da scenari urbani apocalittici, una creatura nella condizione di essere parzialmente inconsapevole di sé stesso e completamente del mondo circostante e una città in preda al terrore atavico e primordiale di vedere la propria esistenza seriamente messa in discussione.
Pre(/o)messe in parte mantenute, in parte disattese.
J.J.Abrams adora il detto\non detto, descrivere ma non mostrare, le conseguenze ma non le cause e dopo Lost e Alias il suo inconfondibile tocco si sente anche su Cloverfield.
Creatura, il film, senza dubbio più sua che di chiunque altro, date le premesse appena esposte.
Privato della serializzazione (ma si fa presto a dire "sequel" e ancora più presto a dire "saga") che ha permesso a lavori come Lost o Alias di svilupparsi nel tempo, Cloverfield, da solo (finora), ha un po' il sapore dell'opera parzialmente incompiuta.
Parto dal mostro, vera e propria esca della campagna pubblicitaria.
L'abile J.J. e il suo team creativo hanno immaginato una creatura inconsapevole del pericolo che rappresenta, che anzi si sente minacciata dagli "sciami" di umani che cercano di farle del male: un "bambino confuso e spaventato"..
Questo dalle dichiarazioni rese alla stampa, peccato che nei 45'' scarsi di pellicola in cui il mostro compare non si abbia mai sentore di tutto ciò.
La famosa scena in cui andrebbe in confusione sotto i bombardamenti dell' USAF mostra più che altro un essere che se potesse direbbe "orpo, che male alla schiena!": la reazione media di chiunque riceva, in proporzione, una martellata tra le scapole.
Un plauso a Neville Page, creatore del mostro: mai visto una creatura marina, addirittura abissale, priva di pinne (sebbene la coda per quel poco che si vede ricordi l'estremità di un' anguilla) ma dotata di zampe, unghie, mani e piedi rudimentali.
Lo stesso dicasi per i famosi "parassiti" (presi di peso da uno a caso tra Resident Evil 4, Half Life o Doom 3): non esistono scene in cui si vedono attaccati alla pelle della creatura, non si vede la scena in cui quest'ultima se ne libera, grattandosi, ci dicono, contro i palazzi come un cane martoriato dalle pulci farebbe con un tronco d'albero. Sono semplici comparse, uscite non si sa dove e apparentemente senza uno scopo preciso se non quello di mordere e trascinare la gente da qualche parte.
Che siano parassiti, megapulci, ultrapiattole... lo sanno solo coloro che si sono documentati precedentemente.
Detto ciò però il film non si esaurisce qui, perché se ci sono punti non, presumo volutamente, chiarissimi e intenzioni, volutamente, non così palesate c'è anche un' innovazione.
Finalmente assistiamo alla vicenda non seguendo i passi di un combattente o un investigatore, ma entriamo letteralmente nei panni di chi s'è trovato la propria città sotto attacco e non può fare altro che scappare e salvare la pelle, dimentichi dopo un primo momento di ogni "cosa?", "come?", e "da dove?", come piace tanto al buon J.J. .
L'idea così innovativa e così a conti fatti mal gestita in "Blair Witch Project" di mostrare le riprese di una camera amatoriale s'è rivelata vincente, smentendo tutti i dubbi che avevo.
Già nella premessa infatti vengono presentati tutti i protagonisti e con tre battute ben congeniate alla camera ne comprendiamo i caratteri, i rapporti e le attitudini. Hud, per esempio, è perfettamente delineato nella sua riluttante incertezza a prendere la videocamera, preso anche troppo seriamente dall'appendere uno striscione alla parete, e nel goffo e insistito approccio con Marlena, vedere per credere.
Mi ha invece parzialmente deluso la figura di Rob: troppo "eroico", decisionista, razionale e tagliato con l'accetta per sembrare uno che fino a poche ore prima programmava la sua vita lavorativa e si rilassava con gli amici. L'unico figura palesemente hollywoodiana in mezzo a personaggi "presi dalla strada".
Il rapporto tra Rob e Beth è fotografato in pochissime battute e l'espediente della cassetta sovraincisa che mostra qua e là parti del video precedentemente impressovi (riprese di Rob e Beth a casa e in gita a Coney Island, nel territorio dei Guerrieri...) è riuscito nel suo intento.
Piccola perplessità relativa ai protagonisti: ma si può fare tutto quello che fa il personaggio in questione dopo diverse ore con un tondino da 1.5 cm di diametro piantato a pochi cm dal cuore, con verosimilmente un polmone perforato e una scapola sbriciolata?
Un consiglio per gustarsi al meglio un film adrenalinico e dal ritmo, inevitabilmente, frenetico: andate a vederlo in un cinema all'altezza, munito di un sistema dolby con i fiocchi.
Anche perché il sospetto che abbiano investito negli effetti sonori almeno lo stesso che in quelli visivi è forte.
Assistere a Cloverfield senza che vibri la poltrona ad ogni passo della creatura è un' esperienza sicuramente modesta che non rende giustizia al film.
Per concludere, un lavoro sicuramente ben confezionato, un prodotto per molti aspetti più innovativo di quanto non ci si renda ancora conto e le basi per una serie di film in cui presumibilmente finiremo per scoprire tutto quello che c'è da sapere sulla creatura, sperando di non farlo seguendo il solito scienziato controcorrente o il militare tormentato.
A parte, una meritata menzione d'onore alla scena in cui la creatura sorprende i protagonisti a Central Park: difficile accorgersi di avere a 5 metri un bestione alto quanto 25 piani di palazzo solo quando si volge lo sguardo dietro le proprie spalle...
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Siate gentili e onesti nel non cercarla per la rete, in passato ho evitato cose del genere con utenti che preferivano l'anonimato e mi aspetto lo stesso.

Ma faceva un altro effetto linkarla.