Il tempo delle mele

Scatta il fluido erotico...

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Inchiostro Simpatico
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#16 Messaggio da Inchiostro Simpatico »

Mi sono permesso di cambiare il titolo del topic...si sta abusando troppo del termine pedofilia (va bene parlarne ma con rispetto).

Ho scelto il titolo di un mitico film per noi adolescenti del quel periodo...mi sembra che rispecchi lo spirito della discussione
Non sottovalutate la potenza di questo utente
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noakim
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#17 Messaggio da noakim »

Il titolo si puó cambiare mille volte se non si stravolgono i contenuti del topic...quindi...niente da dire...
Peró un appuntino te lo devo proprio fare: ne "Il tempo delle mele" non trombavano!!!! Al massimo qualche bacetto e pure innocentino...
Certo che a vedere come è diventata Sophie Marceaux dopo ;)

geppino12575
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#18 Messaggio da geppino12575 »

Bravo inchiostro, condivido il tuo operato, anzi stavo per chiedertelo io di cambiare titolo o di lucchettare.

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ContessaVeneziana
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#19 Messaggio da ContessaVeneziana »

VA BENE inchiostro.

geppino12575
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#20 Messaggio da geppino12575 »

Ok inchiostro, peró potevi scriverlo bene, come hai fatto a confondere una a con una o che stanno ai due estremi della tastiera? Sarà  il caldo. :wink:

marco_all
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Facciamo ordine!

#21 Messaggio da marco_all »

Scusate ragazzi, io sono avvocato e vorrei mettere un po' d'ordine in questa questione che sta creando un po' di confusione.
1. Se non c'è consenso è sempre violenza, indipendentemente dall'età ;
2. SOTTO i 14 anni non esiste consenso, quindi la pena è quella per il reato di VIOLENZA SESSUALE anche se il/la minore di 14 anni sia consenziente. Dunque avere rapporti sessuali con una persona CONSENZIENTE di 14 anni non è reato e nessuno puó denunciarvi per questo (e se lo fanno la cosa non verrà  presa in considerazione dalla magistratura). Se poi vi denuncia (ma è un caso limite) un genitore perchè vi scopate sua figlia, accusandovi di una violenza che NON C'àˆ STATA, denunciatelo per calunnia e sono cazzi suoi. Se leggete perció sui giornali titoli assurdi tipo "Violenza a minorenne", sappiate che quando c'è violenza è sempre reato e la maggiore età  della persona, in campo di reati sessuali, è totalmente irrilevante.
3. vi sono dei CASI PARTICOLARI in cui è indispensabile che il/la minore consenziente abbia compiuto 16 anni e non 14. Sono quelli elencati dal n. 2 dell'art. 609quater e riguardano praticamente tutte quelle situazioni (genitore-figlio, tutore-tutelato, medico-paziente, datore di lavoro-apprendista, insegnante-allievo) in cui, per il particolare rapporto esistente, la persona di maggiore età  e considerata in una situazione di "prevalenza" psicologica grazie alla quale si presume sia più facile coartare la volontà  del minore;
4. un minore che abbia compiuto i 13 anni puó avere rapporti sessuali con persone di massimo 16 anni. Sotto i 13 anni, in ogni caso, non esiste consenso e sarà  punibile, ad esempio, anche un/una 15enne se avrà  rapporti con un/una 12enne;
5. se avete rapporti sessuali con un/una minore di 14 anni consenziente (o 16 anni nei casi particolari), sappiate comunque che la procedibilità  è solo a querela di parte e non di ufficio. Cioè possono arrestarvi solo se vi denuncia il/la minore stesso/a o il genitore/tutore, non basta che la notizia di reato giunga alla magistratura come avviene invece per reati più gravi. La querela peró, una volta sporta, è irrevocabile.

Per concludere, e mi rivolgo a chi storcerà  il naso di fronte a leggi forse troppo permissive, vorrei ricordare che simili limiti di età  sono così bassi perchè, da che mondo è mondo, è normalissimo che un ragazzo di 18-20 anni vada con una di 14-15. A quel punto, peró, la legge non puó distinguere fra maggiorenni di 18 anni e maggiorenni di 40. La barriera, perció, è solo MORALE.
Arrivederci a tutti.

marco_all
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#22 Messaggio da marco_all »

Fatemi pure domande se avete dubbi sull'argomento (o altri correlati), vi risponderó volentieri sul forum.

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balkan wolf
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#23 Messaggio da balkan wolf »

tecnicamente non fa una grinza ma sono fermamente convinto che se mi scopo una di 14 anni e questa mi denuncia perchè è stronza son cazzi amari...
si fa due lividini che combinati con l'italico bigottismo e l'incompetenza della nostra magistratura equivalgono a un biglietto di sola andata per una delle nostre meravigliose ed efficentissime carceri ( in cui se va bene un arabo mi fa il culo se va male un albanese mi fa la gola ovv. dopo aver preso una manica di botte dalle nostre correttissime forze dell'ordine catto-fasciste )

forse saró cinico e disilluso ma tra il codice giuridico e il paese reale c'è di mezzo il mare
“Quando il treno dei tuoi pensieri sferraglia verso il passato e le urla si fanno insopportabili, ricorda che c’è sempre la follia. La follia è l’uscita d’emergenza!”
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geppino12575
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#24 Messaggio da geppino12575 »

Peggio ancora è se il padre della ragazzina, sotto la minaccia della lupara, ti costringe a sposarla perchè ormai l'hai "ddisonorata", e così per una scopata ti ritrovi un estraneo in casa per tutta la vita. Mizzica.

marco_all
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#25 Messaggio da marco_all »

Caro Balkan, non ci sei proprio... Come molti altri purtroppo!
Se vai con una consenziente, perchè dovrebbe fingersi dei lividi e denunciarti? E non potrebbe fare lo stesso una di 18 o una di 50?
Per la legge, che simuli una violenza una 14enne o una 50enne è la stessa identica cosa!
Ma quanto ci vuole per capirlo?
E ricordatevi che la calunnia (cioè quando accusi qualcuno di un reato pur SAPENDO che è innocente) è un reato gravissimo e per giunta procedibile d'ufficio.

Ma la sostanza del discorso è sempre la stessa: perchè una persona consenziente, di 14 o 18 o 40 anni, dovrebbe poi denunciarti?
Ho amici giovani, dai 20 ai 25 anni, che dovrebbero allora aver passato la vita in galera vista la corte di ragazzine dai 15 ai 18 anni che si ritrovano...

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Xenon
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#26 Messaggio da Xenon »

marco_all ha scritto:Ma la sostanza del discorso è sempre la stessa: perchè una persona consenziente, di 14 o 18 o 40 anni, dovrebbe poi denunciarti?
I motivi possono esistere... non succederà  di frequente, ma non è neppure impossibile. D'altra parte è statisticamente più probabile che una quattordicenne sia capricciosa e da un giorno all'altro passi dal sentirsi tigre del materasso a vittima di violenza - allo stesso tempo è più probabile che le si creda se dice di essere stata violentata. No?

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balkan wolf
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#27 Messaggio da balkan wolf »

caro marco se permetti rimango scettico...
troppa fiducia nell' apertura mentale della nostra società ...
dal punto di vista tecnico giuridico continui ad avere ragione ovv. ( vedi simulazione di violenza )

quanto all'esempio dei tuoi amici confermi la mia tesi il "prete itagliota" direbbe ma si son ragazzi ( 16 lei 22 lui ad esempio ) ma se io 30 mi scopo una di 14-15 sta sicuro che il "prete" mi mette al rogo...

dai cazzarola è inutile nascondersi dietro un dito a prescindere dal rischio legale ( che secondo me nonostante i codici rimane ) voglio vedere cosa dice l'itagliota medio di una relazione lei 14-16 lui 30-40...
siamo ancora un paese di bigotti purtroppo
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Axel Braun
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#28 Messaggio da Axel Braun »

Non so come funziona in Italia, ma qui se una sa che hai il grano non ci pensa due volte a denunciarti...vedi quello che sta succedendo a Kobe Bryant, o la "violenza carnale" di Mike Tyson.
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itguy72
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#29 Messaggio da itguy72 »

Ammiro la fiducia di Marco nell'Uomo (perchè i giudici, i periti, tutte le parti di un processo sono innanzitutto uomini).

Io vi (ri)propongo questo caso, del 2000, che fa riflettere:

Alessandra chiede la grazia per il papà  che accusó di violenza sessuale. Chiede clemenza, ora che ha 24 anni, per quell'errore che fece da adolescente, quando, quindicenne, vogliosa di attenzioni, disse di essere stata stuprata dal papà . Un'accusa terribile, che portó l'uomo di fronte al tribunale ad affrontare un lungo processo conclusosi con una condanna infamante e a otto anni di galera. Lui, per sfuggire alle sbarre, ora è scappato, latitante. Lei, che ha smentito la sua stessa accusa già  otto anni fa, tenta ora l'ultimo chance: la grazia.

Alessandra dice che suo padre è innocente. Per questo ha chiesto al presidente Ciampi la grazia, giurando e spergiurando che quelle accuse erano false, che lei inventó tutto e che l'uomo non c'entra niente. "Questa - dice oggi - è l'altra faccia della pedofilia. Non sempre le vittime sono i bambini".

Ha 24 anni Alessandra, studentessa al quarto anno di giurisprudenza a Milano. Da otto lotta per dimostrare, senza riuscirci, l'innocenza del genitore. Ora si aggrappa all'ultima speranza e chiede al presidente della Repubblica di graziare il padre per un errore giudiziario di cui lei stessa dice di essere la causa assieme a medici, investigatori e soprattutto giudici.

Accanto alla sua firma ci sono quelle della madre e di una sorella, sulla domanda di grazia fatta arrivare a Ciampi qualche giorno fa (ma accompagnata da parere negativo della procura generale). Dopo due anni di custodia cautelare, il padre, Giovanni, è fuggito: ora è un latitante colpito da condanna definitiva a 8 anni, dopo 7 processi e nonostante la ritrattazione della figlia già  nelle indagini preliminari.

"Continuo a domandarmi - scrive la ragazza a Ciampi - perchè mai ho inventato una storia così orribile. Ho trovato molte risposte che peró nessuno vuole più ascoltare. Mi vergogno di me stessa. Mio padre è innocente".

L'orribile storia - raccontata dalla stessa Alessandra - inizia nell'80, quando la famiglia si trasferisce in Valtellina per aprire un ristorante. Tra alti e bassi, la vita familiare scorre pittosto normalmente, tranne qualche brusca, violenta interruzione: il papà  di Alessandra si arrabbia spesso, alza le mani.

Nel '91 i genitori mandano Alessandra a vivere a Rho per frequentare la scuola superiore. Lei, che vuole essere sempre al centro dell'attenzione, improvvisamente si sente sola, abbandonata. Soffre il distacco da famiglia e amici. A fine '92 accade quello che diventerà  l'evento scatenante dell'intera vicenda: Alessandra viene investita da un'auto mentre è in bicicletta. E' ricoverata per trauma cranico. Tornata a casa la assalgono nausee, mal di testa e crisi di panico.

Rientrata in ospedale, una visita psichiatrica accerta "un certo disagio psicologico risalente ad un periodo precedente il trauma e dovuto a conflittualità  intrafamiliari". Torna a casa, ma dopo un po' fugge e raggiunge Pavia. Mentre è al cinema, sola, entra in crisi. Viene portata in ospedale e poi in una clinica neurologica dove le vengono somministrati psicofarmaci. Ci resterà  quasi due anni in tutto, tra ricadute e 11 tentativi di suicidio. E' allora, scrive a Ciampi, che "cominciai a raccontare di aver subito abusi sessuali da parte di mio padre e di un amico di famiglia", abusi dei quali "ero certa".

Si susseguono gli incontri con poliziotti, assistenti sociali e con il pm milanese Pietro Forno che, secondo la ragazza, non avrebbe avuto "alcuna competenza ad indagare". Davanti al giudice, ammette Alessandra, "i contorni di questa vicenda mi apparivano nitidi e ben definiti, nonostante non avessi mai subito nessun tipo di violenza".

Quando l'inchiesta passa al pm di Sondrio, la ragazza comincia a dubitare dei suoi ricordi: "mi resi conto che tutto quello che avevo raccontato per mesi" era "assolutamente falso". Comincia il processo, col padre e l'amico che devono rispondere di violenze gravissime, iniziate per l'accusa quando Alessandra aveva 3 anni. Non le credono, neppure quando dice di aver accusato il padre perchè così in ospedale era "posta al centro dell'attenzione", lei che voleva "attirarla in qualunque modo", e che in fin dei conti voleva far pagare al padre i maltrattamenti in famiglia.

L'assoluzione arriva in appello, ma la sentenza è annullata nel '95 dalla Cassazione. Il processo, ricominciato in appello, si chiude con la condanna alla quale seguono un nuovo annullamento e una nuova condanna, definitiva, in Cassazione nell'aprile scorso. "Non si puó chiedere la revisione - spiega il legale della giovane, l'avvocato Luigi la Marca -. Se avesse ritrattato dopo si sarebbe potuto pensare alla revisione. Ma le sue dichiarazioni sono state già  valutate dai giudici".

Perchè ha accusato suo padre? "Sono anni che me lo chiedo e forse ora ho trovato la risposta. Cominciamo col dire che amavo essere al centro dell'attenzione, che ho raccontato tutto solo i primi giorni, imbottita di psicofarmaci, e che sono vergine, come ha accertato un ginecologo. La cosa è cominciata senza che me ne rendessi conto. Durante la psicoterapia emerse che mio padre era manesco, violento, insomma una figura cattiva. Emerse che talvolta raccontava barzellette sporche ai clienti del ristorante, oppure che leggeva riviste pornografiche".

Ma da qui alle violenze ce ne passa. "Quando dissi che da piccola avevo paura dell'uomo nero, cominciarono i dubbi. Percepii nettamente che, seppure nessuno me lo chiedesse, tutti volevano che dicessi che quella figura, l'uomo nero, era in realtà  mio padre. E io lo dissi, una sola volta. Li ho accontentati. Ricordo benissimo il meccanismo che si avvió: andavo dallo psicoterapeuta e ricordando la mia infanzia immaginavo, sì immaginavo, cosa sarebbe potuto accadere se mio padre fosse stato un pedofilo".


Per dirla con Ponzio Pilato...ubi est veritas?

itguy72
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#30 Messaggio da itguy72 »

Ho trovato anche questo sito, curato dalla stessa Alessandra.
Una vittima, qualunque sia la verità .

http://www.alessandrab.org/

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