Ti giuro che in Irlanda rosse di questo tipo sono molto molto molto rare. Almeno, per quello che ho visto io...ma saró stato sfigato...bigtitslover ha scritto:approposito di esperienze... nessuna con rosse naturali, del resto questo tratto genetico va scomparendo e non è facile trovarne in giro... ma come tutto ció che insolito mi attirano molto, sopratutto quelle che si lasciano crescere cascate di capelli ricci ed hanno gli occhi verdi...
viaggio in irlanda quest'estate, che dite?
Le rosse sono meglio o ...???
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ma e' naturale cosi??anakyn88 ha scritto:la brambilla presidente del consiglio - il suo programma: più pompini per tutti!Drogato_ di_porno ha scritto:Daje de tacco daje de spilla quant'è bona sora Brambilla
io un giro sulla sciura brambilla volentieri
io me la ricordavo di coore un po diverso..mi sbagliero..
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
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io non ho mai avuto la fortuna di scopare una ragazza rossa ma cacchio come mi tirano queste...poi se mi immagino qelle tipiche lentiggini che contraddistingono le ragazza con i capelli rossi sulla fica che spettacolo.....
Chuck Norris ha risolto il problema del Triangolo delle Bermude col Teorema di Pitagora....
E... i rossi? gli uomini dai capelli rossi?
"La superstizione popolare ritiene che chi ha i capelli rossi è cattivo.
Malpelo si chiamava così perchè aveva i capelli rossi , ed aveva i capelli rossi perchè era Malpelo.
Anche sua madre lo chiamava così ed aveva dimenticato il suo nome di battesimo. Lo vedeva solo la sera quando tornava dal lavoro con pochi soldi; e siccome era malpelo si poteva credere che ne avesse sottratti un pó, e per questo la sorella maggiore lo prendeva sempre a calci.
Tutti lo schivavano e lo prendevano a calci e pugni. Quando c'era ricreazione M. andava a mangiare in un angolo il pane, come una bestia uguale a lui. Era sempre sporco ed era conosciutissimo tanto che dove lavorava veniva chiamata "la cava di Malpelo" e questo faceva innervosire il padrone. Il padre di M. chiamato da tutti Misciu Bestia era morto in quella cava, e M. perse così l'unica persona che gli volesse bene. M. Bestia era morto per guadagnare qualche soldo in più. Era rimasto a lavorare anche quando i suoi compagni erano andati a casa, e la colonna che doveva abbattere gli cadde addosso. Aveva fatto la morte del sorcio. Malpelo si graffiava la faccia e con le unghie scavava e si distrussero e staccarono dalle dita, e gli venne anche la schiuma alla bocca. Quando vollero tirarlo fuori di là fu difficile perchè non avendo più le unghie per graffiare, mordeva come un cane, e dovettero tirarlo via con la forza.
Non mangiava più e il pane lo buttava al cane. M. si sfogava coll'asino, sbilenco e macilento.
Dopo la morte del padre sembrava gli fosse entrato il diavolo in corpo e lavorava come una bestia. Sapendo che era malpelo nessuno lo confortó mai, ma lo continuarono a prendere a sberle ancor più spesso. Con tutti era una bestia inferocita: si comportava come tutti lo trattavano e avevano trattato il suo povero padre.
M. era diventato amico di un ragazzino venuto da poco a lavorare nella cava, il quale si era rotto il femore e non poteva più fare il manovale. Lo chiamavano Ranocchio per il suo problema. M. credeva che per vivere si doveva imparare a prendere calci e pugni, e per ció abituava Ranocchio alle botte.
M. diceva al suo amico che se accadeva di dare botte, di darne più che si puó, così la paura degli avversari li puó tenere a distanza.
M. anche se lo picchiava spesso gli voleva veramente bene, tanto che sovente gli dava la sua mezza cipolla accontentandosi del pane, dicendo che era abituato a mangiare poco.
Quando davano la colpa di qualcosa a M. e lo picchiavano, R. diceva al suo amico di discolparsi, ma M. diceva che tanto lui era Rosso Malpelo e nessuno gli avrebbe creduto.
Anche la madre di M. era disperata di avere lui come figlio. A M. sarebbe piaciuto fare il manovale, il carrettiere, il contadino, ma il suo destino era di proseguire il lavoro di suo padre.
Il carrettiere disse che quando avrebbero finito i lavori si sarebbe trovato il cadavere del padre.
Un giorno venne ritrovata una carpa del padre.
Da quel di M. aveva sempre paura di vedere il piede nudo del padre, e per questo andó a lavorare in un altro punto della galleria. 2 o 3 giorni dopo scopersero il cadavere del padre e per la prima volta M: indosó camicia e calzoni quasi nuovi.
In quei giorni era morto anche l'asino, di vecchiaia e di botte e lo avevano buttato lontano.
M. pensava che se quell'asino non fosse mai nato sarebbe stato meglio.
Il padrone mandava spesso Malpelo lonato, in posti dove nessuno sarebbe andato (per paura) ma tanto lui era Malpelo e se non fosse tornato nessuno sarebbe andato a cercarlo.
Una bella notte d'estate M. guardava la luna e le stelle e pensó che per lui (abituato a vivere sotto terra) dovrebbe esserci sempre buio.
Ranocchio gli raccontava che lassu' c'era il paradiso, dove andavano le persoone buone, e che era vero perchè glielo aveva detto sua madre. Ma M. diceva che se anche suo padre era stato buono si trovava ancora sotto terra.
Un giorno mentre M. picchiava R., quest'ultimo sputó sangue. M. si spaventó e disse che non aveva potuto fargli molto male e per dimostrarglielo si dava pugni in faccia e sulla schiena.
R. si era ammalato e M. spese i suoi unici soldi per curarlo.
R. mise di andare a lavorare e M. lo andava spesso a trovare.
Qualche giorno dopo Ranocchio morì. In quel periodo venne a lavorare alla cava uno che non s'era mai visto, uno che era scappato di prigione e che si era messo a lavorare lì.
L' ex detenuto diceva a M. che era meglio la prigione che lavorare in quella cava, ma di non temere perchè uno come Malpelo in prigioone ci sarebbe andato presto. Aveva torto, perchè M. morì in quella cava come suo padre. Si doveva eslporare un nuovo passaggio ma c'era il pericolo di smarrirsi e di non tornare mai più indietro. M. andó in esplorazione con i suoi arnesi e non se ne seppe più nulla di lui.
I ragazzi della cava da quel giorno ebbero paura di nomionare il suo nome e di vederselo apparire davanti coi capelli rossi e gli occhiacci indiavolati."
"La superstizione popolare ritiene che chi ha i capelli rossi è cattivo.
Malpelo si chiamava così perchè aveva i capelli rossi , ed aveva i capelli rossi perchè era Malpelo.
Anche sua madre lo chiamava così ed aveva dimenticato il suo nome di battesimo. Lo vedeva solo la sera quando tornava dal lavoro con pochi soldi; e siccome era malpelo si poteva credere che ne avesse sottratti un pó, e per questo la sorella maggiore lo prendeva sempre a calci.
Tutti lo schivavano e lo prendevano a calci e pugni. Quando c'era ricreazione M. andava a mangiare in un angolo il pane, come una bestia uguale a lui. Era sempre sporco ed era conosciutissimo tanto che dove lavorava veniva chiamata "la cava di Malpelo" e questo faceva innervosire il padrone. Il padre di M. chiamato da tutti Misciu Bestia era morto in quella cava, e M. perse così l'unica persona che gli volesse bene. M. Bestia era morto per guadagnare qualche soldo in più. Era rimasto a lavorare anche quando i suoi compagni erano andati a casa, e la colonna che doveva abbattere gli cadde addosso. Aveva fatto la morte del sorcio. Malpelo si graffiava la faccia e con le unghie scavava e si distrussero e staccarono dalle dita, e gli venne anche la schiuma alla bocca. Quando vollero tirarlo fuori di là fu difficile perchè non avendo più le unghie per graffiare, mordeva come un cane, e dovettero tirarlo via con la forza.
Non mangiava più e il pane lo buttava al cane. M. si sfogava coll'asino, sbilenco e macilento.
Dopo la morte del padre sembrava gli fosse entrato il diavolo in corpo e lavorava come una bestia. Sapendo che era malpelo nessuno lo confortó mai, ma lo continuarono a prendere a sberle ancor più spesso. Con tutti era una bestia inferocita: si comportava come tutti lo trattavano e avevano trattato il suo povero padre.
M. era diventato amico di un ragazzino venuto da poco a lavorare nella cava, il quale si era rotto il femore e non poteva più fare il manovale. Lo chiamavano Ranocchio per il suo problema. M. credeva che per vivere si doveva imparare a prendere calci e pugni, e per ció abituava Ranocchio alle botte.
M. diceva al suo amico che se accadeva di dare botte, di darne più che si puó, così la paura degli avversari li puó tenere a distanza.
M. anche se lo picchiava spesso gli voleva veramente bene, tanto che sovente gli dava la sua mezza cipolla accontentandosi del pane, dicendo che era abituato a mangiare poco.
Quando davano la colpa di qualcosa a M. e lo picchiavano, R. diceva al suo amico di discolparsi, ma M. diceva che tanto lui era Rosso Malpelo e nessuno gli avrebbe creduto.
Anche la madre di M. era disperata di avere lui come figlio. A M. sarebbe piaciuto fare il manovale, il carrettiere, il contadino, ma il suo destino era di proseguire il lavoro di suo padre.
Il carrettiere disse che quando avrebbero finito i lavori si sarebbe trovato il cadavere del padre.
Un giorno venne ritrovata una carpa del padre.
Da quel di M. aveva sempre paura di vedere il piede nudo del padre, e per questo andó a lavorare in un altro punto della galleria. 2 o 3 giorni dopo scopersero il cadavere del padre e per la prima volta M: indosó camicia e calzoni quasi nuovi.
In quei giorni era morto anche l'asino, di vecchiaia e di botte e lo avevano buttato lontano.
M. pensava che se quell'asino non fosse mai nato sarebbe stato meglio.
Il padrone mandava spesso Malpelo lonato, in posti dove nessuno sarebbe andato (per paura) ma tanto lui era Malpelo e se non fosse tornato nessuno sarebbe andato a cercarlo.
Una bella notte d'estate M. guardava la luna e le stelle e pensó che per lui (abituato a vivere sotto terra) dovrebbe esserci sempre buio.
Ranocchio gli raccontava che lassu' c'era il paradiso, dove andavano le persoone buone, e che era vero perchè glielo aveva detto sua madre. Ma M. diceva che se anche suo padre era stato buono si trovava ancora sotto terra.
Un giorno mentre M. picchiava R., quest'ultimo sputó sangue. M. si spaventó e disse che non aveva potuto fargli molto male e per dimostrarglielo si dava pugni in faccia e sulla schiena.
R. si era ammalato e M. spese i suoi unici soldi per curarlo.
R. mise di andare a lavorare e M. lo andava spesso a trovare.
Qualche giorno dopo Ranocchio morì. In quel periodo venne a lavorare alla cava uno che non s'era mai visto, uno che era scappato di prigione e che si era messo a lavorare lì.
L' ex detenuto diceva a M. che era meglio la prigione che lavorare in quella cava, ma di non temere perchè uno come Malpelo in prigioone ci sarebbe andato presto. Aveva torto, perchè M. morì in quella cava come suo padre. Si doveva eslporare un nuovo passaggio ma c'era il pericolo di smarrirsi e di non tornare mai più indietro. M. andó in esplorazione con i suoi arnesi e non se ne seppe più nulla di lui.
I ragazzi della cava da quel giorno ebbero paura di nomionare il suo nome e di vederselo apparire davanti coi capelli rossi e gli occhiacci indiavolati."
- Mavco Pizellonio
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- Iscritto il: 04/03/2007, 19:19
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L'incipit lo ricordavo diverso, anche se il tuo è più divertente.cytherea ha scritto: Malpelo si chiamava così perchè aveva i capelli rossi , ed aveva i capelli rossi perchè era Malpelo.
Malpelo si chiamava così perchè aveva i capelli rossi; ed aveva i capelli rossi perchè era un ragazzo malizioso e cattivo
Il mio stile è vecchio
come la casa di Tiziano
a Pieve di Cadore
come la casa di Tiziano
a Pieve di Cadore
Forse dipende dalle edizioni?Mavco Pizellonio ha scritto:L'incipit lo ricordavo diverso, anche se il tuo è più divertente.cytherea ha scritto: Malpelo si chiamava così perchè aveva i capelli rossi , ed aveva i capelli rossi perchè era Malpelo.
Malpelo si chiamava così perchè aveva i capelli rossi; ed aveva i capelli rossi perchè era un ragazzo malizioso e cattivo
Non ho controllato quella del sito internet da cui ho preso la citazione. Ricordo, tuttavia, una lunga analisi di critica letteraria che trattava la relazione tra l'essere rosso di capelli e l'essere "Malpelo" -cattivo-, che faceva riferimento a un incipit simile a quello che ho copia incollato qui sopra.
Controlleremo Mavco!
