http://www.youtube.com/watch?v=-3azAujX ... ed&search=
MA CHE BELLA RIBELLIONE CON I SOLDI DEL PADRONE
massimo rispetto per le idee per le scelte per la storia e la cultura de sinistra.... ma di grazia non vendetevi come soluzione del problema

Moderatori: Super Zeta, AlexSmith, Pim, Moderatore1
o no Capezone!!nik978 ha scritto:se veltroni ci lurka (:D:D:DD:D:D)
vorrei rispondesse a questa riflessione del (dimissionario tra l'latro) capezzone...
giovedì 08 novembre 2007
Anche Daniele Capezzone parteciperà , sabato mattina 10 novembre, alla maratona di opinione e informazione sul nucleare in diretta web da Sherpa Tv. "Bisogna riaprire con coraggio il discorso del nucleare", ha dichiarato Capezzone. "Il mio ultimo atto da Presidente di Commissione, ieri (con voto unanime della Commissione), è stato il varo di una indagine conoscitiva sul tema, dopo che da alcune settimane abbiamo calendarizzato le proposte di legge (a partire da quella dell' on. Urso) per ragionare e decidere su come ripartire. Anche su questo c'è troppo immobilismo, troppo conservatorismo in un pezzo della sinistra (non in Commissione, ma nelle leaderhip politiche), ed è il momento di dire no alla cultura dei no". Di seguito le riflessioni di Daniele Capezzone.
L'Italia ha commesso, in tutti questi anni, un errore fatale, scegliendo la via di una pressochè totale dipendenza dal gas (nel nostro paese, dipende dal gas il 62% dell'energia elettrica), e così consegnandosi - mani e piedi - ai due grandi fornitori (Russia e Algeria, e solo in quota minore la Libia), i quali - secondo un'operazione di cartello da manuale - si sono naturalmente affrettati ad accordarsi tra loro. E non troppo più gloriosa, in prospettiva, rischia di essere la sorte dell'Europa nel suo insieme, che, secondo le tendenze attuali, vedrà circa raddoppiare - nei prossimi anni - il proprio fabbisogno di gas, anche in questo caso firmando la propria dipendenza, a quel punto non solo energetica, dal "sistema Putin".
Da questo punto di vista, e ferma restando un'auspicabile iniziativa corale europea, ci sono - a mio parere - due piani di discussione e di lavoro. Il primo è quello, più strettamente operativo, del "che fare" energetico. E su questo piano la risposta è chiara: dobbiamo sconfiggere la cultura dei "no", che imperversa in modo devastante.
Occorre quindi adottare misure che ci rendano meno "dipendenti" dal gas: e va quindi giocata la carta del nucleare, così come quella del carbone (senza sottovalutare il problema delle emissioni, che puó essere tuttavia affrontato in modo ragionevole grazie al "carbone pulito"; e - soprattutto - sapendo che nel mondo ci sono una cinquantina di paesi fornitori, e quindi difficilmente potremmo esserne "strangolati"); così come non va certo trascurata la via, anch'essa importante, delle fonti rinnovabili; e va anche giocata la carta del risparmio (che, senza mutare il nostro stile di vita, puó portarci a significative riduzioni dei consumi, fino al 15%).
E peraltro, anche tornando al gas, è sconcertante (e, letteralmente, "contro i nostri figli", come si dovrebbe dire in questi casi) l'opposizione alla realizzazione dei rigassificatori di cui abbiamo urgente bisogno: si tratta -invece- di impianti sicuri, e che ci consentirebbero di essere più liberi e più tranquilli nell'approvvigionamento energetico.
Il secondo piano, in assoluto il più rilevante, è quello geopolitico e geostrategico. Nessuno è così ingenuo o così sciocco da ritenere che "con Putin non si debba parlare". Al contrario: bisogna parlargli e molto, ma a testa alta. Sapendo, come ha giustamente scritto il Wall Street Journal, che il leader russo sta usando il gas (e il petrolio) "come un tempo Mosca usava i carriarmati". E non si tratta solo dei fatti di oggi, o, qualche mese fa, dell'accordo con l'algerina Sonatrach, ma di un'operazione ben più ambiziosa, che vede Putin al centro della costruzione di un nuovo "polo" sullo scacchiere globale, grazie agli accordi realizzati con l'Iran e -su un altro piano- con il Venezuela. Occorre quindi mettere in agenda il tema "energia e democrazia": sapendo che la sfida è quella lanciata da autocrazie, da regimi autocratici o comunque non democratici, che sono oggi (e in prospettiva saranno sempre di più) quelli che tengono banco nella decisiva partita energetica.
Non so quanto si potrà fare in questa legislatura: ma, in Commissione, vi sono tante persone ragionevoli, di centrodestra e di centrosinistra, che vogliono impegnarsi nella direzione della modernizzazione e di un saggio, ragionevole "no" alla cultura dei "no", dei veti, dei "non si puó fare".
raramente mi sono trovato a quotare anche le virgole di un discorso di un politico...questo è 1 di quei pochi casi...
superflowerpunkdiscopop ha scritto:nik978 ha scritto:se veltroni ci lurka (:D:D:DD:D:D)
vorrei rispondesse a questa riflessione del (dimissionario tra l'latro) capezzone...
giovedì 08 novembre 2007
Anche Daniele Capezzone parteciperà , sabato mattina 10 novembre, alla maratona di opinione e informazione sul nucleare in diretta web da Sherpa Tv. "Bisogna riaprire con coraggio il discorso del nucleare", ha dichiarato Capezzone. "Il mio ultimo atto da Presidente di Commissione, ieri (con voto unanime della Commissione), è stato il varo di una indagine conoscitiva sul tema, dopo che da alcune settimane abbiamo calendarizzato le proposte di legge (a partire da quella dell' on. Urso) per ragionare e decidere su come ripartire. Anche su questo c'è troppo immobilismo, troppo conservatorismo in un pezzo della sinistra (non in Commissione, ma nelle leaderhip politiche), ed è il momento di dire no alla cultura dei no". Di seguito le riflessioni di Daniele Capezzone.
L'Italia ha commesso, in tutti questi anni, un errore fatale, scegliendo la via di una pressochè totale dipendenza dal gas (nel nostro paese, dipende dal gas il 62% dell'energia elettrica), e così consegnandosi - mani e piedi - ai due grandi fornitori (Russia e Algeria, e solo in quota minore la Libia), i quali - secondo un'operazione di cartello da manuale - si sono naturalmente affrettati ad accordarsi tra loro. E non troppo più gloriosa, in prospettiva, rischia di essere la sorte dell'Europa nel suo insieme, che, secondo le tendenze attuali, vedrà circa raddoppiare - nei prossimi anni - il proprio fabbisogno di gas, anche in questo caso firmando la propria dipendenza, a quel punto non solo energetica, dal "sistema Putin".
Da questo punto di vista, e ferma restando un'auspicabile iniziativa corale europea, ci sono - a mio parere - due piani di discussione e di lavoro. Il primo è quello, più strettamente operativo, del "che fare" energetico. E su questo piano la risposta è chiara: dobbiamo sconfiggere la cultura dei "no", che imperversa in modo devastante.
Occorre quindi adottare misure che ci rendano meno "dipendenti" dal gas: e va quindi giocata la carta del nucleare, così come quella del carbone (senza sottovalutare il problema delle emissioni, che puó essere tuttavia affrontato in modo ragionevole grazie al "carbone pulito"; e - soprattutto - sapendo che nel mondo ci sono una cinquantina di paesi fornitori, e quindi difficilmente potremmo esserne "strangolati"); così come non va certo trascurata la via, anch'essa importante, delle fonti rinnovabili; e va anche giocata la carta del risparmio (che, senza mutare il nostro stile di vita, puó portarci a significative riduzioni dei consumi, fino al 15%).
E peraltro, anche tornando al gas, è sconcertante (e, letteralmente, "contro i nostri figli", come si dovrebbe dire in questi casi) l'opposizione alla realizzazione dei rigassificatori di cui abbiamo urgente bisogno: si tratta -invece- di impianti sicuri, e che ci consentirebbero di essere più liberi e più tranquilli nell'approvvigionamento energetico.
Il secondo piano, in assoluto il più rilevante, è quello geopolitico e geostrategico. Nessuno è così ingenuo o così sciocco da ritenere che "con Putin non si debba parlare". Al contrario: bisogna parlargli e molto, ma a testa alta. Sapendo, come ha giustamente scritto il Wall Street Journal, che il leader russo sta usando il gas (e il petrolio) "come un tempo Mosca usava i carriarmati". E non si tratta solo dei fatti di oggi, o, qualche mese fa, dell'accordo con l'algerina Sonatrach, ma di un'operazione ben più ambiziosa, che vede Putin al centro della costruzione di un nuovo "polo" sullo scacchiere globale, grazie agli accordi realizzati con l'Iran e -su un altro piano- con il Venezuela. Occorre quindi mettere in agenda il tema "energia e democrazia": sapendo che la sfida è quella lanciata da autocrazie, da regimi autocratici o comunque non democratici, che sono oggi (e in prospettiva saranno sempre di più) quelli che tengono banco nella decisiva partita energetica.
Non so quanto si potrà fare in questa legislatura: ma, in Commissione, vi sono tante persone ragionevoli, di centrodestra e di centrosinistra, che vogliono impegnarsi nella direzione della modernizzazione e di un saggio, ragionevole "no" alla cultura dei "no", dei veti, dei "non si puó fare".
raramente mi sono trovato a quotare anche le virgole di un discorso di un politico...questo è 1 di quei pochi casi...
o no Capezone!!
me l'ero quasi dimenticato.
Mai visto uno più viscido e inutile.
e perchè vuol finire in AN?Ortheus ha scritto:Conosco Daniele Capezzone personalmente e ti assicuro che non è per nulla viscido nè tantomeno inutile.
E' un uomo estremamente intelligente e,ti diró, un bell'animale politico...
Fidati, superfloweer....
è uno che si sottopone fedelmente ai complimenti di Bondi ,ricordo di uno zerbinaggio storico,in una trasmissione,forse Uno Mattina,dove Bondi si prodigava in attestati di stima e lui che pecoroneggiava e con sguardo nobile fissava la telecamera.Ortheus ha scritto:superflowerpunkdiscopop ha scritto:nik978 ha scritto:se veltroni ci lurka (:D:D:DD:D:D)
vorrei rispondesse a questa riflessione del (dimissionario tra l'latro) capezzone...
giovedì 08 novembre 2007
Anche Daniele Capezzone parteciperà , sabato mattina 10 novembre, alla maratona di opinione e informazione sul nucleare in diretta web da Sherpa Tv. "Bisogna riaprire con coraggio il discorso del nucleare", ha dichiarato Capezzone. "Il mio ultimo atto da Presidente di Commissione, ieri (con voto unanime della Commissione), è stato il varo di una indagine conoscitiva sul tema, dopo che da alcune settimane abbiamo calendarizzato le proposte di legge (a partire da quella dell' on. Urso) per ragionare e decidere su come ripartire. Anche su questo c'è troppo immobilismo, troppo conservatorismo in un pezzo della sinistra (non in Commissione, ma nelle leaderhip politiche), ed è il momento di dire no alla cultura dei no". Di seguito le riflessioni di Daniele Capezzone.
L'Italia ha commesso, in tutti questi anni, un errore fatale, scegliendo la via di una pressochè totale dipendenza dal gas (nel nostro paese, dipende dal gas il 62% dell'energia elettrica), e così consegnandosi - mani e piedi - ai due grandi fornitori (Russia e Algeria, e solo in quota minore la Libia), i quali - secondo un'operazione di cartello da manuale - si sono naturalmente affrettati ad accordarsi tra loro. E non troppo più gloriosa, in prospettiva, rischia di essere la sorte dell'Europa nel suo insieme, che, secondo le tendenze attuali, vedrà circa raddoppiare - nei prossimi anni - il proprio fabbisogno di gas, anche in questo caso firmando la propria dipendenza, a quel punto non solo energetica, dal "sistema Putin".
Da questo punto di vista, e ferma restando un'auspicabile iniziativa corale europea, ci sono - a mio parere - due piani di discussione e di lavoro. Il primo è quello, più strettamente operativo, del "che fare" energetico. E su questo piano la risposta è chiara: dobbiamo sconfiggere la cultura dei "no", che imperversa in modo devastante.
Occorre quindi adottare misure che ci rendano meno "dipendenti" dal gas: e va quindi giocata la carta del nucleare, così come quella del carbone (senza sottovalutare il problema delle emissioni, che puó essere tuttavia affrontato in modo ragionevole grazie al "carbone pulito"; e - soprattutto - sapendo che nel mondo ci sono una cinquantina di paesi fornitori, e quindi difficilmente potremmo esserne "strangolati"); così come non va certo trascurata la via, anch'essa importante, delle fonti rinnovabili; e va anche giocata la carta del risparmio (che, senza mutare il nostro stile di vita, puó portarci a significative riduzioni dei consumi, fino al 15%).
E peraltro, anche tornando al gas, è sconcertante (e, letteralmente, "contro i nostri figli", come si dovrebbe dire in questi casi) l'opposizione alla realizzazione dei rigassificatori di cui abbiamo urgente bisogno: si tratta -invece- di impianti sicuri, e che ci consentirebbero di essere più liberi e più tranquilli nell'approvvigionamento energetico.
Il secondo piano, in assoluto il più rilevante, è quello geopolitico e geostrategico. Nessuno è così ingenuo o così sciocco da ritenere che "con Putin non si debba parlare". Al contrario: bisogna parlargli e molto, ma a testa alta. Sapendo, come ha giustamente scritto il Wall Street Journal, che il leader russo sta usando il gas (e il petrolio) "come un tempo Mosca usava i carriarmati". E non si tratta solo dei fatti di oggi, o, qualche mese fa, dell'accordo con l'algerina Sonatrach, ma di un'operazione ben più ambiziosa, che vede Putin al centro della costruzione di un nuovo "polo" sullo scacchiere globale, grazie agli accordi realizzati con l'Iran e -su un altro piano- con il Venezuela. Occorre quindi mettere in agenda il tema "energia e democrazia": sapendo che la sfida è quella lanciata da autocrazie, da regimi autocratici o comunque non democratici, che sono oggi (e in prospettiva saranno sempre di più) quelli che tengono banco nella decisiva partita energetica.
Non so quanto si potrà fare in questa legislatura: ma, in Commissione, vi sono tante persone ragionevoli, di centrodestra e di centrosinistra, che vogliono impegnarsi nella direzione della modernizzazione e di un saggio, ragionevole "no" alla cultura dei "no", dei veti, dei "non si puó fare".
raramente mi sono trovato a quotare anche le virgole di un discorso di un politico...questo è 1 di quei pochi casi...
o no Capezone!!
me l'ero quasi dimenticato.
Mai visto uno più viscido e inutile.
Conosco Daniele Capezzone personalmente e ti assicuro che non è per nulla viscido nè tantomeno inutile.
E' un uomo estremamente intelligente e,ti diró, un bell'animale politico...
Fidati, superfloweer....
Beh questi sono solo alcuni dei problemi che ha.. direi che bisogna aggiungere:un-mediocre-come-tanti ha scritto:ricapitoliamo:
1) ha dato credibiltà ad un berlusconi ke era dato per morto e a cui stavano per fare le scarpe
2) ha di fatto estromesso l'estrema sinistra dal parlamento
3) si è alleato cn di pietro che gli sta fottendo tutti gli elettori
4) non ha capito che il PD è un comitato d'affari come il PDL con la sola differnza che gli elettori di sx sono + idealisti
5) è talmente disperato che vuole il voto agli immigrati perchè sa che forse lo voterebbero solo loro...........non capisce che cn questo governo questa legge non la faranno mai.........
6) è circondato da cariatidi (fassino, rutelli, amato, franceschini, gentiloni.......etc.......) che lo vogliono fottere........
7) non firma il referendum contro il lodo alfano perchè teme di perdere.......con questo ragionamento........LA META' DELLE PARTITE DI SERIE A NON SI DISPUTEREBBERO......
...........alle prossime europpe rischia seriamente di scendere sotto il 20%.....e se lo meriterebbe veramente
no...berlusconi ha fatto tutto da solo un'altra volta..l';italiano ragiona con la panza e lui lo sa bene.l'italia non e' pronta per un qualcosa di diverso da forza italia..un-mediocre-come-tanti ha scritto:ricapitoliamo:
1) ha dato credibiltà ad un berlusconi ke era dato per morto e a cui stavano per fare le scarpe
e ti sembra poco?? te deum!!!!!!!!un-mediocre-come-tanti ha scritto: 2) ha di fatto estromesso l'estrema sinistra dal parlamento
grosso errore..infatti..con l'altroa rompere (grillo) doveva immaginarseloun-mediocre-come-tanti ha scritto: 3) si è alleato cn di pietro che gli sta fottendo tutti gli elettori
non ha capito che deve fare fuori ancora un po di gente dal suo partito..(e' stato troppo buono)un-mediocre-come-tanti ha scritto: 4) non ha capito che il PD è un comitato d'affari come il PDL con la sola differnza che gli elettori di sx sono + idealisti
Beh fini non credo sia nelle stesse condizioni..pero' tant'e'..un-mediocre-come-tanti ha scritto: 5) è talmente disperato che vuole il voto agli immigrati perchè sa che forse lo voterebbero solo loro...........non capisce che cn questo governo questa legge non la faranno mai.........
vedi punto 4un-mediocre-come-tanti ha scritto: 6) è circondato da cariatidi (fassino, rutelli, amato, franceschini, gentiloni.......etc.......) che lo vogliono fottere........
ammetto che su questo devo studiarci un po su ma non ho tempoun-mediocre-come-tanti ha scritto: 7) non firma il referendum contro il lodo alfano perchè teme di perdere.......con questo ragionamento........LA META' DELLE PARTITE DI SERIE A NON SI DISPUTEREBBERO......
sarebbe invece il segnale che finlamente dopo 10/15 anni ha veramente creato uan base di qualcosa..un-mediocre-come-tanti ha scritto: ...........alle prossime europpe rischia seriamente di scendere sotto il 20%.....e se lo meriterebbe veramente
Dimentichi di dire che "la pacchia è finita"...theodore robert cowell ha scritto:esatto sogna....e' l'unica cosa che lui e la sua ideologia comunistoide puo' fare.....sveglia che la guerra e' finita e il fascismo nn esiste piu', ma come dicevo a un vostro amico, fra un po' sarete solo un ricordo....vi do' notizia che meta' di voi nn sono neanche piu' in parlamento....