[O.T.] Mi consigliate un bel disco?
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- superflowerpunkdiscopop
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se avete voglia di gigolo,
http://www.adrianocanzian.com/indexnopopup.htm
il sito suona benissimo
e ci sono dei video che spaccano
http://www.adrianocanzian.com/indexnopopup.htm
il sito suona benissimo

e ci sono dei video che spaccano

Siam del popolo gli arditi contadini ed operai non c'è sbirro non c'è fascio che ci possa piegar mai.
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- guidolaremi
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dj hell aphex twin mi piacciono, va beh i Prodigy penso che li conosciamo tutti, da ballare mi piacciono, ma li ho visti dal vivo mi hanno fatto cagare,visto che ascolto roba "forte",che mi dici dell'E.B.M.,ti piace? senti un po' questimattia82 ha scritto:Per appassionati di Electro-Techno consiglio un mix di questi artisti: Timo Maas, DJ Hell, Aphex Twin, Prodigy, A.Canzian
The Azoic
http://www.youtube.com/watch?v=JraKpwTU ... ed&search=
Icon of Coil
http://www.youtube.com/watch?v=mYIhIheQ ... ed&search=
combichrist
http://www.youtube.com/watch?v=kRa3BU5bl-s
God Module
http://www.youtube.com/watch?v=dY45HUCHqAI
The Azoic e Icon of Coil li vedo un pó più sul genere tamarro...mentre Combichrist e God Module è roba pesante che spakka, molto prog-techno!
Per quanto riguarda gli Electronic Body Music, non conosco molto...sono per caso più vicini all'industrial come genere???
Non sono un grandissimo ascoltatore di questo genere, ma ogni tanto se mi piglia un'ora storta vado giù pesante!!!
Per quanto riguarda gli Electronic Body Music, non conosco molto...sono per caso più vicini all'industrial come genere???
Non sono un grandissimo ascoltatore di questo genere, ma ogni tanto se mi piglia un'ora storta vado giù pesante!!!
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si,L'EBM puo' considerarsi un misto di industrial electro e gotich,difatti si balla molto nei locali Goth , molto in voga in germania, i gruppi sono quasi tutti tedeschi , a Milano al venerdi sera allo Zoe,io ti ho messo i video "piu' tranquilli"mattia82 ha scritto:The Azoic e Icon of Coil li vedo un pó più sul genere tamarro...mentre Combichrist e God Module è roba pesante che spakka, molto prog-techno!
Per quanto riguarda gli Electronic Body Music, non conosco molto...sono per caso più vicini all'industrial come genere???
Non sono un grandissimo ascoltatore di questo genere, ma ogni tanto se mi piglia un'ora storta vado giù pesante!!!
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Qualche mp3
http://notanexit.com/backup/music/
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Gli daró questi 25 euri,certo qui il teatro comunale non ha la stessa storia del Piccolo.balkan wolf ha scritto:"Yeah,ci vado"
guarda flowa ho visto vecchiacci milanesi 50enni piegati dalle risate sul pezzo del boa...
e poi finalmente il boa torna in germania ma adesso abbiamo una massaiotta dell'est ( fa il segno dei fianchi larghi ) un pó bigotta e non lo sa usare ... angela merkel allora lo regala ai suoi amici yankees e li ohh wow ( e sbuffa tipo pantera ) condoliza si che ci sa fare con il boa...
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stavo morendo cazzo
Comunque non sto nella pelle,e nel frattempo mi ascolto Adolf Hitler's Emotional Side della Beauregarde

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Diventa un caso la strategia del «paga quanto vuoi» della band inglese.
Un cd con il prezzo a piacere
La libertà fa fare buoni affari
Successo per il test dei Radiohead. «Stimola l'onestà dei fans»
MILANO " La sensazione di sentirsi buoni è impagabile. Se poi bastano pochi euro per procurarsela, non è strano il successo del nuovo album dei Radiohead In Rainbows, da una settimana scaricabile su Internet al prezzo di «quel che si vuole », cioè anche nulla. Molto si è detto sul valore dell'esperimento della band britannica come ultimo avviso all'industria discografica, che gode presso i consumatori di musica di una popolarità appena superiore a quella del complesso militar-industriale presso i pacifisti.
Ma il modello di business pay what you want, paga quel che vuoi, adottato dai Radiohead è in questi giorni sotto osservazione anche dagli economisti perchè rompe una convinzione radicata: «Bisogna essere pazzi per pagare ció che si puó avere gratis». Steven D. Levitt, autore con Stephen Dubner del best-seller Freakonomics, sul suo blog sul New York Times ha ricordato che i Radiohead potrebbero essersi ispirati alla storia " raccontata nel loro libro " di Paul Feldman, l'economista che decise di prendersi la liquidazione per mettersi a vendere bagel negli uffici. Feldman consegnava le ciambelle al mattino lasciando una scatola per gli spiccioli, e tornava a prenderla dopo qualche ora, fidandosi della bontà dell'honor system e cioè dell'onestà dei consumatori, in quel caso affamati impiegati.
Dopo anni di lavoro il signor Feldman è giunto alla conclusione che a pagare di più erano i dipendenti delle aziende più piccole (maggiore controllo sociale) rispetto a quelle con centinaia di lavoratori, e che i più generosi erano gli impiegati motivati e in buoni rapporti con il capo. In generale, comunque, quasi tutti pagavano, e l'honor system funzionava. Ora Levitt lancia un messaggio ai Radiohead: «Mi piacerebbe analizzare i vostri dati, ho qualche idea che potrebbe tornarvi utile». Le cifre ufficiali, che fanno gola a molti, sono segrete, ma indiscrezioni trapelate dall'entourage della band e riportate dal sito Gigwise.com parlano di 1,2 milioni di download in pochi giorni. La rivista specializzata Record of the Day ha creato un sito dove ai fan viene chiesto di dichiarare la loro offerta, e questi sono i risultati: la maggioranza ha scelto di pagare una cifra compresa tra 2 pence e 10 sterline, e in media 4 sterline (5,7 euro).
Il Nme, altra rivista specializzata, parla di 7 euro. Una cifra enorme, considerato che Salon.com ha individuato in un euro l'offerta media sufficiente per fare guadagnare i Radiohead. Levitt ricorda poi che negli anni scorsi la cantautrice canadese Jane Siberry ha lanciato per prima " con successo " il download delle sue canzoni sulla base dell'honor system. Hanno già annunciato iniziative simili i Nine Inch Nails e, con qualche titubanza, gli Oasis. L'idea dei Radiohead ha portato a riscoprire il contributo del premio Nobel per l'Economia (2001) George Akerlof, che studió l'importanza della dimensione del dono nella determinazione del salario (chi viene pagato più del giusto, in cambio tende a lavorare più del giusto). Un altro economista, James Andreoni, negli anni Ottanta elaboró la teoria del warm glow giving per spiegare gli atti filantropici anonimi (i donatori avvertono un'intima sensazione di calore: la gioia di sentirsi buoni conta più della vanità ).
Il ricatto morale del «paga quel che vuoi», l'honor system eil warm glow giving trovano applicazione sempre più spesso in Canada (a Toronto molti spettacoli sono contrassegnati «Pwyc», pay what you can, cioè il biglietto è variabile) e in qualche ristorante americano come il «World Cafè» a Salt Lake City e il «So All Might Eat» di Denver, dove i clienti sono invitati a pagare in base al gradimento della cena e alle loro possibilità economiche. I Radiohead non sono nuovi a iniziative radicali (il cantante Thom Yorke annunció la fine dei tour planetari, o il ripiego del piroscafo, per non inquinare l'atmosfera con i viaggi aerei), ma contro il diluvio di buoni sentimenti i soliti cattivoni del Wall Street Journal hanno fatto i conti in tasca alla band di Ok Computer e scritto un articolo pieno di riferimenti ironici ai testi delle loro canzoni. In italiano il gioco di parole si perde, ma il succo resta: «I Radiohead sono ormai liberi dal contratto con la Emi e quindi non devono dividere i ricavi; siccome sono già delle superstar non hanno bisogno di spendere in promozione. Immersi nell'etica anti-corporate e anti- materialistica del gruppo, i fan sono pronti a offrire fino a 7 euro: molto più del giusto. Sarebbe stato più onesto stabilire un prezzo fisso ».
Stefano Montefiori
16 ottobre 2007
Un cd con il prezzo a piacere
La libertà fa fare buoni affari
Successo per il test dei Radiohead. «Stimola l'onestà dei fans»
MILANO " La sensazione di sentirsi buoni è impagabile. Se poi bastano pochi euro per procurarsela, non è strano il successo del nuovo album dei Radiohead In Rainbows, da una settimana scaricabile su Internet al prezzo di «quel che si vuole », cioè anche nulla. Molto si è detto sul valore dell'esperimento della band britannica come ultimo avviso all'industria discografica, che gode presso i consumatori di musica di una popolarità appena superiore a quella del complesso militar-industriale presso i pacifisti.
Ma il modello di business pay what you want, paga quel che vuoi, adottato dai Radiohead è in questi giorni sotto osservazione anche dagli economisti perchè rompe una convinzione radicata: «Bisogna essere pazzi per pagare ció che si puó avere gratis». Steven D. Levitt, autore con Stephen Dubner del best-seller Freakonomics, sul suo blog sul New York Times ha ricordato che i Radiohead potrebbero essersi ispirati alla storia " raccontata nel loro libro " di Paul Feldman, l'economista che decise di prendersi la liquidazione per mettersi a vendere bagel negli uffici. Feldman consegnava le ciambelle al mattino lasciando una scatola per gli spiccioli, e tornava a prenderla dopo qualche ora, fidandosi della bontà dell'honor system e cioè dell'onestà dei consumatori, in quel caso affamati impiegati.
Dopo anni di lavoro il signor Feldman è giunto alla conclusione che a pagare di più erano i dipendenti delle aziende più piccole (maggiore controllo sociale) rispetto a quelle con centinaia di lavoratori, e che i più generosi erano gli impiegati motivati e in buoni rapporti con il capo. In generale, comunque, quasi tutti pagavano, e l'honor system funzionava. Ora Levitt lancia un messaggio ai Radiohead: «Mi piacerebbe analizzare i vostri dati, ho qualche idea che potrebbe tornarvi utile». Le cifre ufficiali, che fanno gola a molti, sono segrete, ma indiscrezioni trapelate dall'entourage della band e riportate dal sito Gigwise.com parlano di 1,2 milioni di download in pochi giorni. La rivista specializzata Record of the Day ha creato un sito dove ai fan viene chiesto di dichiarare la loro offerta, e questi sono i risultati: la maggioranza ha scelto di pagare una cifra compresa tra 2 pence e 10 sterline, e in media 4 sterline (5,7 euro).
Il Nme, altra rivista specializzata, parla di 7 euro. Una cifra enorme, considerato che Salon.com ha individuato in un euro l'offerta media sufficiente per fare guadagnare i Radiohead. Levitt ricorda poi che negli anni scorsi la cantautrice canadese Jane Siberry ha lanciato per prima " con successo " il download delle sue canzoni sulla base dell'honor system. Hanno già annunciato iniziative simili i Nine Inch Nails e, con qualche titubanza, gli Oasis. L'idea dei Radiohead ha portato a riscoprire il contributo del premio Nobel per l'Economia (2001) George Akerlof, che studió l'importanza della dimensione del dono nella determinazione del salario (chi viene pagato più del giusto, in cambio tende a lavorare più del giusto). Un altro economista, James Andreoni, negli anni Ottanta elaboró la teoria del warm glow giving per spiegare gli atti filantropici anonimi (i donatori avvertono un'intima sensazione di calore: la gioia di sentirsi buoni conta più della vanità ).
Il ricatto morale del «paga quel che vuoi», l'honor system eil warm glow giving trovano applicazione sempre più spesso in Canada (a Toronto molti spettacoli sono contrassegnati «Pwyc», pay what you can, cioè il biglietto è variabile) e in qualche ristorante americano come il «World Cafè» a Salt Lake City e il «So All Might Eat» di Denver, dove i clienti sono invitati a pagare in base al gradimento della cena e alle loro possibilità economiche. I Radiohead non sono nuovi a iniziative radicali (il cantante Thom Yorke annunció la fine dei tour planetari, o il ripiego del piroscafo, per non inquinare l'atmosfera con i viaggi aerei), ma contro il diluvio di buoni sentimenti i soliti cattivoni del Wall Street Journal hanno fatto i conti in tasca alla band di Ok Computer e scritto un articolo pieno di riferimenti ironici ai testi delle loro canzoni. In italiano il gioco di parole si perde, ma il succo resta: «I Radiohead sono ormai liberi dal contratto con la Emi e quindi non devono dividere i ricavi; siccome sono già delle superstar non hanno bisogno di spendere in promozione. Immersi nell'etica anti-corporate e anti- materialistica del gruppo, i fan sono pronti a offrire fino a 7 euro: molto più del giusto. Sarebbe stato più onesto stabilire un prezzo fisso ».
Stefano Montefiori
16 ottobre 2007
Siam del popolo gli arditi contadini ed operai non c'è sbirro non c'è fascio che ci possa piegar mai.
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Eh direi anche che è parecchio bello assai
da qui arrivate a scaricarvelo,se non volete pagare,lasciate 0,00 ovviamente
da qui arrivate a scaricarvelo,se non volete pagare,lasciate 0,00 ovviamente

Siam del popolo gli arditi contadini ed operai non c'è sbirro non c'è fascio che ci possa piegar mai.