Punto G...8 !!!
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(articolo di Panorama in anticipazione su dagospia)
"MI HANNO DISTRUTTO IL CERVELLO"
PLACANICA, IL CARABINIERE CHE SPARà’ A GIULIANI, è FINITO NEI GUAI (DROGA)
G8 CHOC: "DICONO CHE MI HANNO CAMBIATO LA PISTOLA. CHE è STATO UN ALTRO"
L'ORRORE PEI PESTAGGI: "HO VISTO FEMMINE SFONDATE, CAPI SPACCATI"
Giacomo Amadori per Panorama, in edicola domani
Sei anni dopo la tragedia di piazza Alimonda, quando sparò al ventitreenne Carlo Giuliani durante il G8 a Genova, quella di Mario Placanica, oggi ventiseienne, resta una vita senza pace. Prima del congedo «forzato» dall'Arma dei carabinieri nel 2005, Placanica (che oggi è disoccupato e vive con una pensione di 800 euro al mese) aveva avuto diverse disavventure, compreso un serio incidente d'auto. Ora l'ultima tappa della sua personale via crucis: è scivolato in un'indagine degli ex colleghi del Reparto operativo di Catanzaro su un presunto spaccio di droga.
Però, nell'informativa degli investigatori, datata 6 ottobre 2006, a colpire non sono tanto le accuse contro Placanica, quanto la sua figura tragica, scolpita dalla trascrizione di molte ore di intercettazioni telefoniche e ambientali: «Mi hanno distrutto il cervello» esclama più volte, riferendosi al G8 di Genova. Poco importerebbe, quindi, se Placanica fosse «verosimilmente un assuntore di sostanze stupefacenti».
Tutto ha inizio nel 2004, quando la moglie di Placanica, Sveva Mancuso, denuncia ai carabinieri una presunta estorsione legata a un'eredità . Risultato: per verificare la bontà della versione della donna, i militari mettono sotto controllo il suo telefono e inseriscono delle microspie nell'auto. Iniziano così ad ascoltare i discorsi di Placanica. Ore di conversazioni confluite nell'informativa firmata dal tenente Antonio Pisapia e inviata al pm Luigi De Magistris. Ora toccherà alla procura stabilire se nelle telefonate «inequivoche» con personaggi coinvolti in vicende di droga (alcuni pregiudicati) esistano notizie di reato.
UN UOMO DISTRUTTO
Una cosa è certa: il Placanica di oggi e i suoi eventuali errori non possono essere separati dall'uomo sconvolto dai fatti del G8. Infatti nell'informativa emerge il ritratto di un giovane in difficoltà , pieno di rancore e macerato da quel trauma. Un uomo che farnetica su presunti arruolamenti da parte delle Brigate rosse («perché l'hanno visto che la mira l'ho buona») e della criminalità organizzata. è ossessionato dall'idea di essere pedinato e intercettato (cosa che in effetti avviene).
Colpiscono le sue imprecazioni, i suoi pianti disperati, i suoi monologhi solitari in auto. Il tutto segnato dal filo rosso delle ombre del G8.
Nel novembre 2004, quando ha la sensazione che l'Arma lo stia per congedare, riflette a voce alta, solo e chiuso in macchina: «Gli è piaciuto (...) fare domande per tre anni di fila, (...) quanti problemi psicologici mi hanno creato e adesso mi tengono. Gli è piaciuto divertirsi, è facile con il cervello degli altri... troppo facile».
LE SUE VERITà€ SUL G8
Nel giugno scorso la moglie aveva detto ai giornalisti: «Mio marito non può dire tutto perché ha paura». Di che cosa non è chiaro, ma dalle intercettazioni emerge la montagna di pressioni che Placanica ha subito a partire dall'omicidio Giuliani. L'ex carabiniere, fra gli altri, parla di un colonnello di Palermo che avrebbe intimidito lui e la sua famiglia, «perché il ragazzo lo gestiamo noi».
Ma che cosa è che non dice Placanica, qual è la sua versione segreta? Una parte si può leggere in filigrana nelle intercettazioni, in un flusso di coscienza magmatico con squarci di lucidità . Piccole schegge di verità che potrebbero sorprendere persino il padre di Carlo, Giuliano Giuliani, da sempre convinto che a uccidere il figlio non sia stata una pallottola calibro 9 d'ordinanza, ma «un proiettile speciale».
Un'ipotesi che l'ex carabiniere nei dialoghi con la moglie non sembra bocciare. «L'altro bordello che è successo... che dicono che mi hanno cambiato la pistola... mi cambiarono i bossoli... che è stato un altro... non si è capito niente... perché mi hanno rincoglionito pure a me».
L'INIZIO DELLA FINE
Placanica al telefono racconta la confusione successiva all'omicidio. Intorno a lui si forma una specie di cordone sanitario. Nell'informativa gli estensori chiosano: «Placanica dice che da quel giorno (quello dell'omicidio di Giuliani, ndr) ha perso il lume della ragione per via delle persone che lo andavano a cercare». Poliziotti, carabinieri, finanzieri, 007. Il racconto si fa incerto, si affaccia sull'orlo dell'abisso: «Il 20 luglio da me è venuto il capo del Comitato nazionale dell'ordine e della sicurezza pubblica: lui mi ha rovinato, invece di aggiustarmi mi ha rovinato... perché da quel giorno sono stato pedinato mattina e sera... sempre, perché a me quella cosa mi ha dato problemi psicologici e mi ha reso più nervoso, più ansioso».
LE LACRIME DI MARIO
Di certo il Placanica crepuscolare e amaro (in cui l'unico slancio di orgoglio è definirsi un «fascista di m...») delle intercettazioni riserva altre sorprese, come dimostrano le parole di pietà nei confronti dei manifestanti del 2001: «Io non immaginavo che era una cosa del genere... io mi sono sentito male a vedere tutte quelle cose... tutte quelle ragazze prese a botte, tutti pieni di sangue... (...) non sai quante lacrime ho buttato perché ho visto femmine sfondate, capi spaccati...».
Poi però difende il suo operato al G8: «Andare a rischiare la vita per lo Stato, sono contento proprio, e se mi succedesse di nuovo, farei la stessa cosa». Infine recrimina perché l'Arma non gli ha dato neanche un riconoscimento per quello che aveva fatto, anche se molti italiani gli hanno manifestato la loro solidarietà : «Per questo sono fiero e vado a testa alta».
QUEL TENTATO RAPIMENTO
La versione privata di Placanica è certamente un documento interessante per cercare di far luce sull'episodio centrale del G8, ma va presa con le molle. Infatti, a volte, sembra influenzata dalle voci e dalle leggende metropolitane che giravano a Genova nei giorni del vertice. E diventa una specie di spy story internazionale.
Per esempio, l'ex carabiniere dice di essere stato interrogato da un maggiore dei servizi segreti, dopo che il suo nome venne pubblicato su un sito inglese. Perché dovette riferire a uno 007? Il racconto si aggroviglia, il giovane fa riferimento a un presunto attacco terroristico pronto per il giorno dell'omicidio Giuliani. Per Placanica «gli attentatori dovevano essere un uomo e una donna che i servizi segreti hanno fotografato su una terrazza e che alcuni terroristi (islamici, ndr) in quei giorni volevano dirottare un aereo per farlo cadere nella zona rossa».
E, in questo quadro, non manca il colpo di scena finale: l'ex carabiniere afferma che qualcuno lo voleva rapire, ma qui «i no global non c'entrano nulla». Chi, allora, lo doveva sequestrare? «Non si sa... dell'estero... non erano neanche italiani» dice alla moglie. Sarebbe questo uno dei motivi per cui, nel dopo G8, non veniva lasciato mai solo ed era sempre all'interno di una caserma. «Secondo Mario questa doveva essere un'azione politica» concludono i carabinieri, increduli.
(articolo di Panorama in anticipazione su dagospia)
"MI HANNO DISTRUTTO IL CERVELLO"
PLACANICA, IL CARABINIERE CHE SPARà’ A GIULIANI, è FINITO NEI GUAI (DROGA)
G8 CHOC: "DICONO CHE MI HANNO CAMBIATO LA PISTOLA. CHE è STATO UN ALTRO"
L'ORRORE PEI PESTAGGI: "HO VISTO FEMMINE SFONDATE, CAPI SPACCATI"
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Sei anni dopo la tragedia di piazza Alimonda, quando sparò al ventitreenne Carlo Giuliani durante il G8 a Genova, quella di Mario Placanica, oggi ventiseienne, resta una vita senza pace. Prima del congedo «forzato» dall'Arma dei carabinieri nel 2005, Placanica (che oggi è disoccupato e vive con una pensione di 800 euro al mese) aveva avuto diverse disavventure, compreso un serio incidente d'auto. Ora l'ultima tappa della sua personale via crucis: è scivolato in un'indagine degli ex colleghi del Reparto operativo di Catanzaro su un presunto spaccio di droga.
Però, nell'informativa degli investigatori, datata 6 ottobre 2006, a colpire non sono tanto le accuse contro Placanica, quanto la sua figura tragica, scolpita dalla trascrizione di molte ore di intercettazioni telefoniche e ambientali: «Mi hanno distrutto il cervello» esclama più volte, riferendosi al G8 di Genova. Poco importerebbe, quindi, se Placanica fosse «verosimilmente un assuntore di sostanze stupefacenti».
Tutto ha inizio nel 2004, quando la moglie di Placanica, Sveva Mancuso, denuncia ai carabinieri una presunta estorsione legata a un'eredità . Risultato: per verificare la bontà della versione della donna, i militari mettono sotto controllo il suo telefono e inseriscono delle microspie nell'auto. Iniziano così ad ascoltare i discorsi di Placanica. Ore di conversazioni confluite nell'informativa firmata dal tenente Antonio Pisapia e inviata al pm Luigi De Magistris. Ora toccherà alla procura stabilire se nelle telefonate «inequivoche» con personaggi coinvolti in vicende di droga (alcuni pregiudicati) esistano notizie di reato.
UN UOMO DISTRUTTO
Una cosa è certa: il Placanica di oggi e i suoi eventuali errori non possono essere separati dall'uomo sconvolto dai fatti del G8. Infatti nell'informativa emerge il ritratto di un giovane in difficoltà , pieno di rancore e macerato da quel trauma. Un uomo che farnetica su presunti arruolamenti da parte delle Brigate rosse («perché l'hanno visto che la mira l'ho buona») e della criminalità organizzata. è ossessionato dall'idea di essere pedinato e intercettato (cosa che in effetti avviene).
Colpiscono le sue imprecazioni, i suoi pianti disperati, i suoi monologhi solitari in auto. Il tutto segnato dal filo rosso delle ombre del G8.
Nel novembre 2004, quando ha la sensazione che l'Arma lo stia per congedare, riflette a voce alta, solo e chiuso in macchina: «Gli è piaciuto (...) fare domande per tre anni di fila, (...) quanti problemi psicologici mi hanno creato e adesso mi tengono. Gli è piaciuto divertirsi, è facile con il cervello degli altri... troppo facile».
LE SUE VERITà€ SUL G8
Nel giugno scorso la moglie aveva detto ai giornalisti: «Mio marito non può dire tutto perché ha paura». Di che cosa non è chiaro, ma dalle intercettazioni emerge la montagna di pressioni che Placanica ha subito a partire dall'omicidio Giuliani. L'ex carabiniere, fra gli altri, parla di un colonnello di Palermo che avrebbe intimidito lui e la sua famiglia, «perché il ragazzo lo gestiamo noi».
Ma che cosa è che non dice Placanica, qual è la sua versione segreta? Una parte si può leggere in filigrana nelle intercettazioni, in un flusso di coscienza magmatico con squarci di lucidità . Piccole schegge di verità che potrebbero sorprendere persino il padre di Carlo, Giuliano Giuliani, da sempre convinto che a uccidere il figlio non sia stata una pallottola calibro 9 d'ordinanza, ma «un proiettile speciale».
Un'ipotesi che l'ex carabiniere nei dialoghi con la moglie non sembra bocciare. «L'altro bordello che è successo... che dicono che mi hanno cambiato la pistola... mi cambiarono i bossoli... che è stato un altro... non si è capito niente... perché mi hanno rincoglionito pure a me».
L'INIZIO DELLA FINE
Placanica al telefono racconta la confusione successiva all'omicidio. Intorno a lui si forma una specie di cordone sanitario. Nell'informativa gli estensori chiosano: «Placanica dice che da quel giorno (quello dell'omicidio di Giuliani, ndr) ha perso il lume della ragione per via delle persone che lo andavano a cercare». Poliziotti, carabinieri, finanzieri, 007. Il racconto si fa incerto, si affaccia sull'orlo dell'abisso: «Il 20 luglio da me è venuto il capo del Comitato nazionale dell'ordine e della sicurezza pubblica: lui mi ha rovinato, invece di aggiustarmi mi ha rovinato... perché da quel giorno sono stato pedinato mattina e sera... sempre, perché a me quella cosa mi ha dato problemi psicologici e mi ha reso più nervoso, più ansioso».
LE LACRIME DI MARIO
Di certo il Placanica crepuscolare e amaro (in cui l'unico slancio di orgoglio è definirsi un «fascista di m...») delle intercettazioni riserva altre sorprese, come dimostrano le parole di pietà nei confronti dei manifestanti del 2001: «Io non immaginavo che era una cosa del genere... io mi sono sentito male a vedere tutte quelle cose... tutte quelle ragazze prese a botte, tutti pieni di sangue... (...) non sai quante lacrime ho buttato perché ho visto femmine sfondate, capi spaccati...».
Poi però difende il suo operato al G8: «Andare a rischiare la vita per lo Stato, sono contento proprio, e se mi succedesse di nuovo, farei la stessa cosa». Infine recrimina perché l'Arma non gli ha dato neanche un riconoscimento per quello che aveva fatto, anche se molti italiani gli hanno manifestato la loro solidarietà : «Per questo sono fiero e vado a testa alta».
QUEL TENTATO RAPIMENTO
La versione privata di Placanica è certamente un documento interessante per cercare di far luce sull'episodio centrale del G8, ma va presa con le molle. Infatti, a volte, sembra influenzata dalle voci e dalle leggende metropolitane che giravano a Genova nei giorni del vertice. E diventa una specie di spy story internazionale.
Per esempio, l'ex carabiniere dice di essere stato interrogato da un maggiore dei servizi segreti, dopo che il suo nome venne pubblicato su un sito inglese. Perché dovette riferire a uno 007? Il racconto si aggroviglia, il giovane fa riferimento a un presunto attacco terroristico pronto per il giorno dell'omicidio Giuliani. Per Placanica «gli attentatori dovevano essere un uomo e una donna che i servizi segreti hanno fotografato su una terrazza e che alcuni terroristi (islamici, ndr) in quei giorni volevano dirottare un aereo per farlo cadere nella zona rossa».
E, in questo quadro, non manca il colpo di scena finale: l'ex carabiniere afferma che qualcuno lo voleva rapire, ma qui «i no global non c'entrano nulla». Chi, allora, lo doveva sequestrare? «Non si sa... dell'estero... non erano neanche italiani» dice alla moglie. Sarebbe questo uno dei motivi per cui, nel dopo G8, non veniva lasciato mai solo ed era sempre all'interno di una caserma. «Secondo Mario questa doveva essere un'azione politica» concludono i carabinieri, increduli.
Mi spiace, scateneró un putiferio ma, se tante persone sono in disaccordo su certe politiche ci sono modi molto più civili di manifestare, ci riusci Lek Walesa (spero di averlo scritto bene) sotto il ben più totalitario regime imposto dalla URSS ai sui stati satellite.. black block? No problem.. cannoniere volanti AC-130 Spectre, 3 cannoni a tiro rapido.. e buldozer per buttare i cadaveri in mare.. se vuoi il gioco duro e ti bastonano cosa cazzo rompi i coglioni!!! mi tiri un sasso? ho una beretta da 15 colpi? devo fare almeno 7 morti ed un ferito grave (i colpi si doppiano sempre quindi concedo che ci sia un ferito!!) altrimenti non sono ben addestrato! Certo, la Diaz è stato uno dei momenti più bassi della democrazia Italiana, si sono probabilmente passati certi limiti (quelli della violenza indiscriminata e non mirata) ma, di nuovo, se ti mescoli con chi alza le mani.. beh se le buschi zitto!! Ghandi ha cambiato un intera nazione basandosi sulla non violenza.. ed oggi i black block tentano di fare altrettanto tirando sassate? ripeto, mi spiace solo che non si abbiano abbastanza palle per rispondere a tono ovvero con le canne rigate!
Non nobis Domine, non nobis, sed Nomini tuo da Gloriam
Avere paura delle proprie idee? si son fatte guerre perchè io fossi libero di esprimerle.. e se mi vuoi far tacere.. beh devi essere pronto a farne un altra di guerre!
Voltaire ha detto : La penso diversamente da te, ma son pronto a morire perchè tu possa esprimere liberamente le tue idee.. (la frase corretta era "Non condivido le tue idee ma darei la vita perchè tu le possa esprimere") cosa da troppo tempo dimenticata, ed assolutamente mai compresa da chi va in piazza a spaccare vetrine (vetrine che ovviamente hanno la colpa di essere un simbolo...) per ribadire il concetto opposto: "Non la penso come te e sono pronto a prenderti a sassate per fartelo capire" e di conseguenza, un un umanissima escalation di violenza, io avree schierato a difesa delle zone interdette plotoni ditiratori scelti.. ziolenza ESTREMAMENTE DISCRIMINATA, come si dice in gergo extreme prejuduce killing, ovvero omicidio mirato.. alza la mano per porgere un fiore, mai nessun soldato ti sparerà , alza una mano armata.. due colpi al bersaglio grosso!!!
Voltaire ha detto : La penso diversamente da te, ma son pronto a morire perchè tu possa esprimere liberamente le tue idee.. (la frase corretta era "Non condivido le tue idee ma darei la vita perchè tu le possa esprimere") cosa da troppo tempo dimenticata, ed assolutamente mai compresa da chi va in piazza a spaccare vetrine (vetrine che ovviamente hanno la colpa di essere un simbolo...) per ribadire il concetto opposto: "Non la penso come te e sono pronto a prenderti a sassate per fartelo capire" e di conseguenza, un un umanissima escalation di violenza, io avree schierato a difesa delle zone interdette plotoni ditiratori scelti.. ziolenza ESTREMAMENTE DISCRIMINATA, come si dice in gergo extreme prejuduce killing, ovvero omicidio mirato.. alza la mano per porgere un fiore, mai nessun soldato ti sparerà , alza una mano armata.. due colpi al bersaglio grosso!!!
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- dinomartello
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Beh...bisogna ammettere che tirando sanpietrini contro i negozi...dei poveri genovesi...udp1073 ha scritto:Avere paura delle proprie idee? si son fatte guerre perchè io fossi libero di esprimerle.. e se mi vuoi far tacere.. beh devi essere pronto a farne un altra di guerre!
Voltaire ha detto : La penso diversamente da te, ma son pronto a morire perchè tu possa esprimere liberamente le tue idee.. (la frase corretta era "Non condivido le tue idee ma darei la vita perchè tu le possa esprimere") cosa da troppo tempo dimenticata, ed assolutamente mai compresa da chi va in piazza a spaccare vetrine (vetrine che ovviamente hanno la colpa di essere un simbolo...) per ribadire il concetto opposto: "Non la penso come te e sono pronto a prenderti a sassate per fartelo capire" e di conseguenza, un un umanissima escalation di violenza, io avree schierato a difesa delle zone interdette plotoni ditiratori scelti.. ziolenza ESTREMAMENTE DISCRIMINATA, come si dice in gergo extreme prejuduce killing, ovvero omicidio mirato.. alza la mano per porgere un fiore, mai nessun soldato ti sparerà , alza una mano armata.. due colpi al bersaglio grosso!!!
Francesco caruso ....si sta preparando a PERCEPIRE una bella e cospiqua pensioncina di oltre 4000 EURO al mese...( mio padre che si è rotto il culo di lavoro 40 anni ne prende poco meno di 1000)..... sempre che il governo non cade prima dei 2 anni è mezzo di legislatura...ma ci credo poco....anzi....è Evidente che pur litigando e turandosi il naso ( o incipriandoselo )a vicenda i nostri (dipendenti).... politici aspetteranno il giorno dopo per far saltare la maggioranza....
Spero solo che di quei 4000 e passa ne giri un po alla famiglia del povero giuliani che per colpa anche sua è morto solamente perchè qualcuno gli ha prima lavato il cervello e poi gli ha messo un estintore in mano...
se così non fosse, sarebbe ancora vivo..
Mando un saluto sempre affettuoso ai genitori del povero Carlo e a tutti i genovesi a me carissimi...
Ultima modifica di dinomartello il 13/08/2007, 10:54, modificato 2 volte in totale.
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Dino... ti stai dimenticando di citare il Sig. Agnoletto.... ormai da quando è all'europarlamento a difendere i nostri interessi (e soprattutto a guadagnare cifre iperboliche) non se lo ricorda più nessuno...dinomartello ha scritto:Francesco caruso ....si sta preparando a PERCEPIRE una bella e cospiqua pensioncina di oltre 4000 EURO al mese...( mio padre che si è rotto il culo di lavoro 40 anni ne prende poco meno di 1000)..... sempre che il governo non cade prima dei 2 anni è mezzo di legislatura...ma ci credo poco....anzi....è Evidente che pur litigando e turandosi il naso ( o incipriandoselo )a vicenda i nostri (dipendenti).... politici aspetteranno il giorno dopo per far saltare la maggioranza....
Spero solo che di quei 4000 e passa ne giri un po alla famiglia del povero giuliani che per colpa anche sua è morto solamente perchè qualcuno gli ha prima lavato il cervello e poi gli ha messo un estintore in mano...
se così non fosse, sarebbe ancora vivo..
Mando un saluto sempre affettuoso al padre e a tutti i genovesi
Sono il signor Wolf, risolvo problemi. (The Wolf)
Essere leali è molto importante. Perció, tu ora vai fuori e dici: "Buonanotte, ho passato una bellissima serata". Infili la porta, entri in macchina, vai a casa, ti fai una sega e finisce la storia... (Vincent Vega)
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Cazzo...è vero...Agnolotto e Caruso (ricordate sempre questi nomi quando andate in posta a prendere la pensione)....tutta gente che ha fatto fortuna sulle spalle dei quei poveri ragazzi....e poi hanno scaricato le colpe esclusivamente sulla polizia..... intanto loro stanno benone e i poveri ragazzi ( che hanno esaltato e mandato almassacro) hanno preso solo botte....e poliziotti del resto prendono sempre lo stesso misero stipendio.di prima...Sharky79 ha scritto:Dino... ti stai dimenticando di citare il Sig. Agnoletto.... ormai da quando è all'europarlamento a difendere i nostri interessi (e soprattutto a guadagnare cifre iperboliche) non se lo ricorda più nessuno...dinomartello ha scritto:Francesco caruso ....si sta preparando a PERCEPIRE una bella e cospiqua pensioncina di oltre 4000 EURO al mese...( mio padre che si è rotto il culo di lavoro 40 anni ne prende poco meno di 1000)..... sempre che il governo non cade prima dei 2 anni è mezzo di legislatura...ma ci credo poco....anzi....è Evidente che pur litigando e turandosi il naso ( o incipriandoselo )a vicenda i nostri (dipendenti).... politici aspetteranno il giorno dopo per far saltare la maggioranza....
Spero solo che di quei 4000 e passa ne giri un po alla famiglia del povero giuliani che per colpa anche sua è morto solamente perchè qualcuno gli ha prima lavato il cervello e poi gli ha messo un estintore in mano...
se così non fosse, sarebbe ancora vivo..
Mando un saluto sempre affettuoso ai genitori del povero Carlo e a tutti i genovesi a me carissimi..
Come diceva Jonny stecchino?....Vaffanculo alla maggioranza!!!!
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gli obiettivi erano x lo + banche ... assicurazioni ... multistore... supermercati ...dinomartello ha scritto:[
Beh...bisogna ammettere che tirando sanpietrini contro i negozi...dei poveri genovesi...
i totem del capitale globalizzato ....
7 stati grandi e 130 poveri ....
800 milioni di benestanti....
3miliardi e 200milioni di poveri



Voi date poca cosa dando cio' che possedete. E'quando donate voi stessi che donate veramente.
-Kahlil Gibran-
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- dinomartello
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docu ha scritto:gli obiettivi erano x lo + banche ... assicurazioni ... multistore... supermercati ...dinomartello ha scritto:[
Beh...bisogna ammettere che tirando sanpietrini contro i negozi...dei poveri genovesi...
i totem del capitale globalizzato ....
7 stati grandi e 130 poveri ....
800 milioni di benestanti....
3miliardi e 200milioni di poveri
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..Ci sono modi più pacifici e altrettanto...se non più efficaci per far valere le proprie idee...prendi per esempio quel ragazzo che ha raccolto tutte quelle firme e ha fatto eliminare i costi di ricarica dei cellulari....quello si che è un grande...oppure Beppe Grillo...il comico che ha sbaragliato la Parmalat e la telecom del tronchetto dell'infelicità ....
.....altro che sanpietrini,guerriglie e rapine proletarie...
La violenza non paga mai...credimi...
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Anche perchè le botte le prendono i soliti mona che non c'entrano nulla e a menarle sono altrettanti poveri...che lo devono fare per lavoro! Sinceramente io quella volta del g8 ho dissuaso non pochi paesani ad andare a Genova! Gli altri partirono convinti di rovesciare il mondo e tornarono tutti pesti!dinomartello ha scritto:docu ha scritto:gli obiettivi erano x lo + banche ... assicurazioni ... multistore... supermercati ...dinomartello ha scritto:[
Beh...bisogna ammettere che tirando sanpietrini contro i negozi...dei poveri genovesi...
i totem del capitale globalizzato ....
7 stati grandi e 130 poveri ....
800 milioni di benestanti....
3miliardi e 200milioni di poveri
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..Ci sono modi più pacifici e altrettanto...se non più efficaci per far valere le proprie idee...prendi per esempio quel ragazzo che ha raccolto tutte quelle firme e ha fatto eliminare i costi di ricarica dei cellulari....quello si che è un grande...oppure Beppe Grillo...il comico che ha sbaragliato la Parmalat e la telecom del tronchetto dell'infelicità ....
.....altro che sanpietrini,guerriglie e rapine proletarie...
La violenza non paga mai...credimi...
Bravo Dino! Io sono fiero di te! Anche se mi sono sputtanato e non poco, nel mio tentativo di farti uscire un po' dal tuo Topic, mi fa un enorme piacere scoprire che nella tua vita non c'è solo la fissa del trombare!
Per risolvere la questione in maniera scientifica dobbiamo interrogarci a fondo! Come mai pochi paesi ricchi e tanti poveri? Pensiamo invece ad aiutare quegli economisti ( messi a tacere) che dissero che per risolvere questo problema bisogna mettere in condizione i poveri ( enorme potenziale di consumatori) siano messi in grado di acquistare. Questa cosa l'ho vista fare dai giovani democratici in Ungheria. Per un po' ha funzionato!
Il problema (IMHO) non sta nel globalizzare o meno, ma nella distribuzione delle risorse! Nwl commercio equo e solidale. (IMHO).
Faccio esempio forte: Se tu nel 1940 avevi il materasso imbottito di denaro, già nel 1944 esso era carta straccia! Ok?
Bisogna fare in modo che un paio di scarpe costi in proporzione per me quanto per un africano. Sennó si rischia il colasso del mercato delle scarpe. No vero?
No? Come mai gli Italiani non riscono ad esportare più un fico secco negli USA? Come mai?
"Oh se solo avessi uno scopo nella vita" "Ma che scopo e scopo, una scopata ti ci vuole: gli si guasta qualcosa nella testa alle donne quando restano troppo tempo senza uccello"
H.Miller "Opus Pistorum"
H.Miller "Opus Pistorum"
- dinomartello
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Ti quoto al 1000 x 1000udp1073 ha scritto:Mi spiace, scateneró un putiferio ma, se tante persone sono in disaccordo su certe politiche ci sono modi molto più civili di manifestare, ci riusci Lek Walesa (spero di averlo scritto bene) sotto il ben più totalitario regime imposto dalla URSS ai sui stati satellite.. black block? No problem.. cannoniere volanti AC-130 Spectre, 3 cannoni a tiro rapido.. e buldozer per buttare i cadaveri in mare.. se vuoi il gioco duro e ti bastonano cosa cazzo rompi i coglioni!!! mi tiri un sasso? ho una beretta da 15 colpi? devo fare almeno 7 morti ed un ferito grave (i colpi si doppiano sempre quindi concedo che ci sia un ferito!!) altrimenti non sono ben addestrato! Certo, la Diaz è stato uno dei momenti più bassi della democrazia Italiana, si sono probabilmente passati certi limiti (quelli della violenza indiscriminata e non mirata) ma, di nuovo, se ti mescoli con chi alza le mani.. beh se le buschi zitto!! Ghandi ha cambiato un intera nazione basandosi sulla non violenza.. ed oggi i black block tentano di fare altrettanto tirando sassate? ripeto, mi spiace solo che non si abbiano abbastanza palle per rispondere a tono ovvero con le canne rigate!

sono contro la violenza ...
ma era il 1° maggio 1947 e a Portella della Ginestra si era appena compiuta la prima strage dell'Italia repubblicana: 11 morti, due bambini e nove adulti. 27 i feriti.... tutti poveri contadini siciliani .... a sparare con mitragliatrici furono gli uomini del bandito Salvatore Giuliano ... il primo buco nero della repubblica ...
dimostrazione di forza dei latifondisti aristoricratici con l'appoggio della mafia e la non opposizione delle istituzioni ...contro i comunisti rossi ...
la violenza xó dei black block è stata da sempre una violenza rappresentativa....
contro i simboli del capitale arrivista e contro una mentalità schiavista ancora dilagante in questi 7 stati maggiori ... si pensi cosa dovrebbe essere al giorno d'oggi fare l'operaio in angola .... o in bolivia o in tanzania....
sento parlare di Gandhi, del Che, di Zapata ....
il vero rivoluzionario oggi è lui... web e parole e uomini schiavi diventati liberi ... una pipa una passamontagna un mitra ed un cavallo ....
ed il suo discorso
"Marcos è gay a San Francisco, nero in Sudafrica, asiatico in Europa, chicano a San Isidro, anarchico in Spagna, palestinese in Israele, indigeno nelle strade di San Cristà³bal, ragazzino di una gang a Neza, rocker a Cu, ebreo nella Germania nazista, ombudsman nella Sedena, femminista nei partiti politici, comunista nel dopo Guerra fredda, detenuto a Cintalapa, pacifista in Bosnia, mapuche nelle Ande, maestro nella Cnte, artista senza galleria o cartelle, casalinga un sabato sera in qualsiasi quartiere di qualsiasi città di qualsiasi Messico, guerrigliero nel Messico della fine del XX secolo, scioperante nella Ctm, reporter di note di riempimento nelle pagine interne, maschilista nel movimento femminista, donna sola nella metro alle 10 di sera, pensionato annoiato nello Zà³calo, contadino senza terra, editore marginale, operaio disoccupato, medico senza impiego, studente anticonformista, dissidente nel neoliberismo, scrittore senza libri nè lettori e, certamente, zapatista nel sud-est messicano. Marcos è tutte le minoranze rifiutate e oppresse, resistendo, esplodendo, dicendo "¡Ya basta!" – Ora Basta! Tutte le minoranze nel momento di parlare e maggioranze nel momento di tacere e sopportare. Tutti i rifiutati cercando una parola, la loro parola, ció che restituisca la maggioranza agli eterni frammenti, noi. Tutto ció che dà fastidio al potere e alle buone coscienze, questo è Marcos. E, per questo, tutti noi che lottiamo per un mondo diverso, per la libertà e l'emancipazione dell'umanità , tutti noi siamo Marcos."

ma era il 1° maggio 1947 e a Portella della Ginestra si era appena compiuta la prima strage dell'Italia repubblicana: 11 morti, due bambini e nove adulti. 27 i feriti.... tutti poveri contadini siciliani .... a sparare con mitragliatrici furono gli uomini del bandito Salvatore Giuliano ... il primo buco nero della repubblica ...
dimostrazione di forza dei latifondisti aristoricratici con l'appoggio della mafia e la non opposizione delle istituzioni ...contro i comunisti rossi ...
la violenza xó dei black block è stata da sempre una violenza rappresentativa....
contro i simboli del capitale arrivista e contro una mentalità schiavista ancora dilagante in questi 7 stati maggiori ... si pensi cosa dovrebbe essere al giorno d'oggi fare l'operaio in angola .... o in bolivia o in tanzania....
sento parlare di Gandhi, del Che, di Zapata ....
il vero rivoluzionario oggi è lui... web e parole e uomini schiavi diventati liberi ... una pipa una passamontagna un mitra ed un cavallo ....
ed il suo discorso
"Marcos è gay a San Francisco, nero in Sudafrica, asiatico in Europa, chicano a San Isidro, anarchico in Spagna, palestinese in Israele, indigeno nelle strade di San Cristà³bal, ragazzino di una gang a Neza, rocker a Cu, ebreo nella Germania nazista, ombudsman nella Sedena, femminista nei partiti politici, comunista nel dopo Guerra fredda, detenuto a Cintalapa, pacifista in Bosnia, mapuche nelle Ande, maestro nella Cnte, artista senza galleria o cartelle, casalinga un sabato sera in qualsiasi quartiere di qualsiasi città di qualsiasi Messico, guerrigliero nel Messico della fine del XX secolo, scioperante nella Ctm, reporter di note di riempimento nelle pagine interne, maschilista nel movimento femminista, donna sola nella metro alle 10 di sera, pensionato annoiato nello Zà³calo, contadino senza terra, editore marginale, operaio disoccupato, medico senza impiego, studente anticonformista, dissidente nel neoliberismo, scrittore senza libri nè lettori e, certamente, zapatista nel sud-est messicano. Marcos è tutte le minoranze rifiutate e oppresse, resistendo, esplodendo, dicendo "¡Ya basta!" – Ora Basta! Tutte le minoranze nel momento di parlare e maggioranze nel momento di tacere e sopportare. Tutti i rifiutati cercando una parola, la loro parola, ció che restituisca la maggioranza agli eterni frammenti, noi. Tutto ció che dà fastidio al potere e alle buone coscienze, questo è Marcos. E, per questo, tutti noi che lottiamo per un mondo diverso, per la libertà e l'emancipazione dell'umanità , tutti noi siamo Marcos."

Voi date poca cosa dando cio' che possedete. E'quando donate voi stessi che donate veramente.
-Kahlil Gibran-
-Kahlil Gibran-