[O.T.] P.P.Pasolini...finalmente?

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nik978
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Re: inutile perdita di tempo e spreco dei nostri soldi

#46 Messaggio da nik978 »

micio ha scritto:dopo così tanti anni è un'inutile spreco di tempo, di risorse che la magistratura farebbe bene ad impiegare nel combattere veramente i criminali attuali ed emettere sentenze meno scandalose. e per di più, chi paga tutto ? lo Stato quindi noi.
per un processo che si spera porti a verità  le risorse sono sempre spese bene..e io son contento di pagarle..questa è la vera essenza della giustizia

e poi il problema della giustizia in italia non si risolve non riaprendo il processo per l'omicidio pasolini..
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
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nik978
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#47 Messaggio da nik978 »

Veltroni e la controinchiesta su Pasolini
Il comune di Roma ai pm: Pelosi fu soltanto un'esca, ucciso da un gruppo. Già  raccolte 700 firme


ROMA " E adesso? Adesso che tentano di stanarlo con una proposta impossibile " fare il sindaco di Roma e insieme il segretario del primo partito di un governo in grave difficoltà  " Walter Veltroni anzichè rifugiarsi in Africa si inoltra nel proprio passato. E riapre un caso degli anni in cui iniziava la sua vita politica: l'assassinio di Pier Paolo Pasolini. Nel 1973 un gruppo di ragazzi della Fgci romana andó a trovare lo scrittore, che dal partito tempo prima era stato espulso per indegnità  morale, e che era stato molto duro con il movimento studentesco.
Erano il capo dei giovani comunisti romani, Gianni Borgna, il responsabile culturale, Goffredo Bettini, un intellettuale destinato ad altri lidi, Nando Adornato, e il più giovane di tutti, un diciottenne con i capelli lunghi fin sulle spalle e un grande paio di occhiali. Racconta Walter Veltroni: «Credo di essere stato il primo del gruppo ad aver conosciuto
Pier Paolo Pasolini con un giovanissimo Walter Veltroni
Pier Paolo Pasolini con un giovanissimo Walter Veltroni
Pierpaolo, al tempo del Sessantotto. Avevo 13, 14 anni, ero nel comitato di base del liceo Tasso, e Pasolini veniva a sentire le nostre riunioni. Era molto attento, molto curioso di quanto pensavamo e scrivevamo. Il rapporto continuó. Eravamo un bel gruppo: con Adornato, che dirigeva la nostra rivista Roma giovani, c'erano Marco Magnani, Fabrizio Barca, Giorgio Mele. Pierpaolo venne con noi in piazza di Spagna a manifestare contro la garrota e la pena di morte...». Pasolini comincia a prendere parte alla vita della Fgci romana. Va al festival di Villa Borghese del '74, poi a quello del Pincio del '75, dove tiene un dibattito fino alle 2 del mattino con 5 mila persone tra cui, seduto in prima fila accanto a Petroselli, Borgna, e Veltroni, c'è Fabrizio De Andrè, che ha appena finito il suo primo grande concerto. Nel giugno di quell'anno, Pasolini appoggia la candidatura di Borgna alle amministrative con un appello a votare Pci " «il paese pulito nel paese sporco...» " pubblicato sull'Unità , dopo che la nomenklatura del partito aveva seguito con sospetto il dialogo tra i giovani e lo scrittore.
A novembre, Pasolini è ucciso. Dal diciassettenne Pino Pelosi «in concorso con ignoti», come stabilì il tribunale dei minori con una sentenza impugnata dalla magistratura ordinaria, secondo cui gli «ignoti» non erano mai esistiti. Due anni fa, uscito dal carcere, Pelosi parlando a Raidue ha ritrattato la confessione dell'epoca: a uccidere sarebbe stato un gruppo che avrebbe minacciato di morte lui e i suoi genitori se avesse parlato. Il Comune di Roma, per volontà  di Veltroni e di Borgna, si è costituito parte offesa. E quando il caso è stato subito richiuso, il Comune ha affidato a Guido Calvi, senatore e storico avvocato del partito, una controindagine. Che ora è pressochè conclusa, e sarà  depositata in procura, per chiedere una nuova inchiesta e un vero processo. Allo stesso scopo ieri mattina, mentre all'Auditorium infuriava la contestazione a Prodi, nell'attigua libreria Borgna insieme con Andrea Camilleri, Mario Martone, Dacia Maraini e Carla Benedetti presentava le 700 firme raccolte tra letterati di tutto il mondo, da Bernard-Henri Lèvy in giù.
«Sono convinto che la morte di Pasolini sia un punto-chiave della vicenda italiana " dice Veltroni ". àˆ giusto, per la memoria di Pierpaolo e per quanto è stato tolto a Roma e al paese, che si faccia luce. Il delitto dell'idroscalo è un mistero, indagato in libri e film. Ora noi chiediamo alla magistratura di andare sino in fondo». Non si tratta, sostiene il sindaco, di alimentare la retorica del doppio Stato, di evocare il fantasma delle dietrologie, o anche solo di «farsi un'idea» diversa da quella ufficiale. «Come in tutti questi casi, "farsi le idee" è compito degli inquirenti. Io posso dire qual è la mia impressione: le cose non sono andate come ha raccontato Pelosi. Se non altro per il fatto che ha cambiato troppe volte versione. àˆ un'impressione diffusa; per questo siamo in molti a chiedere di indagare in profondità  su una morte strana, oscura».
Il motivo per cui Veltroni tiene molto a riaprire il caso non riguarda solo la giustizia e la storia, ma la politica. «La fine di Pasolini fu uno degli spartiacque di quella stagione. Io non ho una visione tutta negativa degli Anni Settanta, anzi. Gli Anni Settanta sono divisi in due: una prima parte, che dura fino a metà  del '76, è di fatto il proseguimento degli Anni Sessanta, una stagione di grande fermento e creatività . Certo, la violenza politica si era già  manifestata, c'erano stati piazza Fontana, l'Italicus, piazza della Loggia, ma il paese aveva saputo reagire, la società  italiana era percorsa da energie vitali. Poi, quasi di colpo, le cose cambiano. Tra il 20 giugno '76 e il festival del parco Lambro passano poche settimane, ma il clima è già  completamente diverso. Comincia un decennio orribile, quello tra il '76 e l'86, per il quale davvero non esiste una definizione più opportuna che anni di piombo. Un periodo grigio, carico di odio, di sangue. L'assassinio di Pasolini è uno degli episodi che segnano il cambio di stagione. Un motivo in più per scoprire la verità . La notizia fu uno choc, al punto che ne ho un ricordo confuso: mi telefonarono a casa, il mattino dopo. Andammo nella sua casa di campagna, a Chia, a girare materiale d'inchiesta, c'era anche Bernardo Bertolucci...».
Ma quali sono gli elementi nuovi sulla morte di Pasolini? Borgna (che insieme a Carlo Lucarelli ha firmato l'inchiesta pubblicata da MicroMega due anni fa) ha seguito la controindagine di Calvi passo dopo passo. Era presente quando Martone filmó il dialogo tra il senatore e Sergio Citti. Poco prima di morire, Citti confermó come quella sera Pasolini avesse appuntamento alla stazione Termini con i ragazzi che avevano rubato frammenti del suo ultimo film, Saló. «Il racconto di Citti e la nostra ricostruzione combaciano con le carte del 1975, in particolare con gli interrogatori degli amici di Pelosi " dice Borgna ". àˆ falso che Pelosi non avesse riconosciuto Pasolini. I suoi compagni raccontano di aver scherzato con lui, di avergli chiesto di fare un giro in macchina, di avere una parte nel prossimo film. Pierpaolo non si era fidato, aveva messo la sicura alla portiera e abbassato solo un poco il finestrino, per dire che aveva un appuntamento.
Non fu Pasolini ad adescare Pelosi; semmai, il contrario. Pelosi fu l'esca, non il carnefice. Pasolini fu massacrato prima ancora che lo schiacciassero con l'auto, aveva undici fratture ed era una maschera di sangue; il suo presunto assassino non aveva neppure una macchia sul vestito chiaro. Sulla macchina, incredibilmente lasciata all'aria aperta dagli inquirenti di allora, c'erano un maglione verde, un plantare e tracce di sangue che non appartenevano nè a Pasolini nè a Pelosi. àˆ palese che si è trattato di un delitto di gruppo, e premeditato " conclude Borgna ". Resto convinto che sia plausibile anche una chiave politica, legata al romanzo che Pierpaolo stava scrivendo, Petrolio, in cui le sue accuse al sistema erano collegate al caso Mattei. Ma di questo non abbiamo trovato prove inconfutabili. Il suo testamento resta peró l'ultima intervista, affidata a Furio Colombo, cui Pasolini aveva suggerito questo titolo: "Siamo tutti in pericolo"».
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cicciuzzo
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#48 Messaggio da cicciuzzo »

distinguerei tra il Pasolini regista (un autentico disastro) ed il Pasolini scrittore e giornalista. L'IO SO è una delle più belle pagine della storia dell'Italia repubblicana. Personaggio pieno di contraddizioni, anche il suo schierarsi a sinistra cozzava contro una certa cultura poco libertaria ivi compresavi. Sicuramente la sua omosessualità  non l'aiutava a far parte di quella schiera di "intellettuali organici" cara al PCI dell'epoca. Non esalterei esageratamente la sua figura per via della morte violenta, semplicemente mi limiterei a prendere come valide tante sue prese di posizione.
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anxxur
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#49 Messaggio da anxxur »

Concordo con Cicciuzzo. Pasolini per certi versi è stato sottovalutato, per altri sopravvalutato. Alcuni film osannati dalla critica sono a mio avviso delle autentiche ciofeche. Resta il personaggio perennemente "contro", scomodo a tutti, di sinistra ma che sparava a zero contro tanta mentalità  di sinistra.
Poi, l'ipotesi che dietro la sua fine ci sia stato un complotto delle alte sfere, mi lascia un po' perplesso. Il suo essere "contro" lo ha portato ad isolarsi da qualunque schieramento. Non vedo che possibilità  avrebbe avuto di causare problemi a questo o a quel personaggio influente dell'epoca, dato che era inviso più o meno a tutti.
Opinione personale, ovviamente.

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ronsard
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#50 Messaggio da ronsard »

nik978 ha scritto:Veltroni e la controinchiesta su Pasolini
Il comune di Roma ai pm: Pelosi fu soltanto un'esca, ucciso da un gruppo. Già  raccolte 700 firme


ROMA " E adesso? Adesso che tentano di stanarlo con una proposta impossibile " fare il sindaco di Roma e insieme il segretario del primo partito di un governo in grave difficoltà  " Walter Veltroni anzichè rifugiarsi in Africa si inoltra nel proprio passato. E riapre un caso degli anni in cui iniziava la sua vita politica: l'assassinio di Pier Paolo Pasolini. Nel 1973 un gruppo di ragazzi della Fgci romana andó a trovare lo scrittore, che dal partito tempo prima era stato espulso per indegnità  morale, e che era stato molto duro con il movimento studentesco.
Erano il capo dei giovani comunisti romani, Gianni Borgna, il responsabile culturale, Goffredo Bettini, un intellettuale destinato ad altri lidi, Nando Adornato, e il più giovane di tutti, un diciottenne con i capelli lunghi fin sulle spalle e un grande paio di occhiali. Racconta Walter Veltroni: «Credo di essere stato il primo del gruppo ad aver conosciuto
Pier Paolo Pasolini con un giovanissimo Walter Veltroni
Pier Paolo Pasolini con un giovanissimo Walter Veltroni
Pierpaolo, al tempo del Sessantotto. Avevo 13, 14 anni, ero nel comitato di base del liceo Tasso, e Pasolini veniva a sentire le nostre riunioni. Era molto attento, molto curioso di quanto pensavamo e scrivevamo. Il rapporto continuó. Eravamo un bel gruppo: con Adornato, che dirigeva la nostra rivista Roma giovani, c'erano Marco Magnani, Fabrizio Barca, Giorgio Mele. Pierpaolo venne con noi in piazza di Spagna a manifestare contro la garrota e la pena di morte...». Pasolini comincia a prendere parte alla vita della Fgci romana. Va al festival di Villa Borghese del '74, poi a quello del Pincio del '75, dove tiene un dibattito fino alle 2 del mattino con 5 mila persone tra cui, seduto in prima fila accanto a Petroselli, Borgna, e Veltroni, c'è Fabrizio De Andrè, che ha appena finito il suo primo grande concerto. Nel giugno di quell'anno, Pasolini appoggia la candidatura di Borgna alle amministrative con un appello a votare Pci " «il paese pulito nel paese sporco...» " pubblicato sull'Unità , dopo che la nomenklatura del partito aveva seguito con sospetto il dialogo tra i giovani e lo scrittore.
A novembre, Pasolini è ucciso. Dal diciassettenne Pino Pelosi «in concorso con ignoti», come stabilì il tribunale dei minori con una sentenza impugnata dalla magistratura ordinaria, secondo cui gli «ignoti» non erano mai esistiti. Due anni fa, uscito dal carcere, Pelosi parlando a Raidue ha ritrattato la confessione dell'epoca: a uccidere sarebbe stato un gruppo che avrebbe minacciato di morte lui e i suoi genitori se avesse parlato. Il Comune di Roma, per volontà  di Veltroni e di Borgna, si è costituito parte offesa. E quando il caso è stato subito richiuso, il Comune ha affidato a Guido Calvi, senatore e storico avvocato del partito, una controindagine. Che ora è pressochè conclusa, e sarà  depositata in procura, per chiedere una nuova inchiesta e un vero processo. Allo stesso scopo ieri mattina, mentre all'Auditorium infuriava la contestazione a Prodi, nell'attigua libreria Borgna insieme con Andrea Camilleri, Mario Martone, Dacia Maraini e Carla Benedetti presentava le 700 firme raccolte tra letterati di tutto il mondo, da Bernard-Henri Lèvy in giù.
«Sono convinto che la morte di Pasolini sia un punto-chiave della vicenda italiana " dice Veltroni ". àˆ giusto, per la memoria di Pierpaolo e per quanto è stato tolto a Roma e al paese, che si faccia luce. Il delitto dell'idroscalo è un mistero, indagato in libri e film. Ora noi chiediamo alla magistratura di andare sino in fondo». Non si tratta, sostiene il sindaco, di alimentare la retorica del doppio Stato, di evocare il fantasma delle dietrologie, o anche solo di «farsi un'idea» diversa da quella ufficiale. «Come in tutti questi casi, "farsi le idee" è compito degli inquirenti. Io posso dire qual è la mia impressione: le cose non sono andate come ha raccontato Pelosi. Se non altro per il fatto che ha cambiato troppe volte versione. àˆ un'impressione diffusa; per questo siamo in molti a chiedere di indagare in profondità  su una morte strana, oscura».
Il motivo per cui Veltroni tiene molto a riaprire il caso non riguarda solo la giustizia e la storia, ma la politica. «La fine di Pasolini fu uno degli spartiacque di quella stagione. Io non ho una visione tutta negativa degli Anni Settanta, anzi. Gli Anni Settanta sono divisi in due: una prima parte, che dura fino a metà  del '76, è di fatto il proseguimento degli Anni Sessanta, una stagione di grande fermento e creatività . Certo, la violenza politica si era già  manifestata, c'erano stati piazza Fontana, l'Italicus, piazza della Loggia, ma il paese aveva saputo reagire, la società  italiana era percorsa da energie vitali. Poi, quasi di colpo, le cose cambiano. Tra il 20 giugno '76 e il festival del parco Lambro passano poche settimane, ma il clima è già  completamente diverso. Comincia un decennio orribile, quello tra il '76 e l'86, per il quale davvero non esiste una definizione più opportuna che anni di piombo. Un periodo grigio, carico di odio, di sangue. L'assassinio di Pasolini è uno degli episodi che segnano il cambio di stagione. Un motivo in più per scoprire la verità . La notizia fu uno choc, al punto che ne ho un ricordo confuso: mi telefonarono a casa, il mattino dopo. Andammo nella sua casa di campagna, a Chia, a girare materiale d'inchiesta, c'era anche Bernardo Bertolucci...».
Ma quali sono gli elementi nuovi sulla morte di Pasolini? Borgna (che insieme a Carlo Lucarelli ha firmato l'inchiesta pubblicata da MicroMega due anni fa) ha seguito la controindagine di Calvi passo dopo passo. Era presente quando Martone filmó il dialogo tra il senatore e Sergio Citti. Poco prima di morire, Citti confermó come quella sera Pasolini avesse appuntamento alla stazione Termini con i ragazzi che avevano rubato frammenti del suo ultimo film, Saló. «Il racconto di Citti e la nostra ricostruzione combaciano con le carte del 1975, in particolare con gli interrogatori degli amici di Pelosi " dice Borgna ". àˆ falso che Pelosi non avesse riconosciuto Pasolini. I suoi compagni raccontano di aver scherzato con lui, di avergli chiesto di fare un giro in macchina, di avere una parte nel prossimo film. Pierpaolo non si era fidato, aveva messo la sicura alla portiera e abbassato solo un poco il finestrino, per dire che aveva un appuntamento.
Non fu Pasolini ad adescare Pelosi; semmai, il contrario. Pelosi fu l'esca, non il carnefice. Pasolini fu massacrato prima ancora che lo schiacciassero con l'auto, aveva undici fratture ed era una maschera di sangue; il suo presunto assassino non aveva neppure una macchia sul vestito chiaro. Sulla macchina, incredibilmente lasciata all'aria aperta dagli inquirenti di allora, c'erano un maglione verde, un plantare e tracce di sangue che non appartenevano nè a Pasolini nè a Pelosi. àˆ palese che si è trattato di un delitto di gruppo, e premeditato " conclude Borgna ". Resto convinto che sia plausibile anche una chiave politica, legata al romanzo che Pierpaolo stava scrivendo, Petrolio, in cui le sue accuse al sistema erano collegate al caso Mattei. Ma di questo non abbiamo trovato prove inconfutabili. Il suo testamento resta peró l'ultima intervista, affidata a Furio Colombo, cui Pasolini aveva suggerito questo titolo: "Siamo tutti in pericolo"».
Per chi vive a Roma sa bene che questo articolo è pura propaganda mistificatoria. Le solite veltronate. Si arriva a scrivere in questa velina "Nel giugno di quell'anno, Pasolini appoggia la candidatura di Borgna alle amministrative con un appello a votare Pci..." dopo che Pasolini ne era stato espulso per la sua omosessualità ... ho la nausea
Se la mia professoressa di fisica fosse uscita con me a 17 anni e me l'avesse data, non sarei il pervertito che oggi sono diventato.

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#51 Messaggio da cicciuzzo »

non mi risulta che Pasolini sia stato espulso dal PCI, men che meno a causa della sua omosessualità .....
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#52 Messaggio da CanellaBruneri »

cicciuzzo ha scritto:non mi risulta che Pasolini sia stato espulso dal PCI, men che meno a causa della sua omosessualità .....
Invece fu proprio così, mi pare nel 1955, ma potrei sbagliare. L'espulsione, invece fu certa. Ad esempio , anche Piero Secchia fu oggettto di una campagna pesante per la sua presunta omosessualità , e Secchia non era certa un personaggio di secondo piano nel PCI
"This machine kills fascists" scritto su tutte le chitarre di Woody Guthrie

Ehi, campione, che cosa è il pugilato?..." la boxe...uhm....la boxe è quella cosa che tutti gli sport cercano di imitare" (S. Liston)

"Gli fuma gli fuma, va come gli fuma l'angelomario va, gli fuma , gli fuma, altroche'" (cit. ziggy7)
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#53 Messaggio da cicciuzzo »

CanellaBruneri ha scritto:
cicciuzzo ha scritto:non mi risulta che Pasolini sia stato espulso dal PCI, men che meno a causa della sua omosessualità .....
Invece fu proprio così, mi pare nel 1955, ma potrei sbagliare. L'espulsione, invece fu certa. Ad esempio , anche Piero Secchia fu oggettto di una campagna pesante per la sua presunta omosessualità , e Secchia non era certa un personaggio di secondo piano nel PCI
peró poi in ogni caso è rientrato....siamo siuri che sia stato espulso per l'omosessualità ? boh...mi documenteró meglio.....
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#54 Messaggio da CanellaBruneri »

cicciuzzo ha scritto:
CanellaBruneri ha scritto:
cicciuzzo ha scritto:non mi risulta che Pasolini sia stato espulso dal PCI, men che meno a causa della sua omosessualità .....
Invece fu proprio così, mi pare nel 1955, ma potrei sbagliare. L'espulsione, invece fu certa. Ad esempio , anche Piero Secchia fu oggettto di una campagna pesante per la sua presunta omosessualità , e Secchia non era certa un personaggio di secondo piano nel PCI
peró poi in ogni caso è rientrato....siamo siuri che sia stato espulso per l'omosessualità ? boh...mi documenteró meglio.....
Fu in seguito a ragazzi, presuntamente molestati, quando insegnava in Friuli. Comunque la causa di espulsione fu "indegnità  morale"; (naturalmente, nello stesso periodo Togliatti teneva reclusa Nilde Jotti in una depandance vicino alle Botteghe Oscure)
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Ehi, campione, che cosa è il pugilato?..." la boxe...uhm....la boxe è quella cosa che tutti gli sport cercano di imitare" (S. Liston)

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#55 Messaggio da cicciuzzo »

CanellaBruneri ha scritto:
cicciuzzo ha scritto:
CanellaBruneri ha scritto:
cicciuzzo ha scritto:non mi risulta che Pasolini sia stato espulso dal PCI, men che meno a causa della sua omosessualità .....
Invece fu proprio così, mi pare nel 1955, ma potrei sbagliare. L'espulsione, invece fu certa. Ad esempio , anche Piero Secchia fu oggettto di una campagna pesante per la sua presunta omosessualità , e Secchia non era certa un personaggio di secondo piano nel PCI
peró poi in ogni caso è rientrato....siamo siuri che sia stato espulso per l'omosessualità ? boh...mi documenteró meglio.....
Fu in seguito a ragazzi, presuntamente molestati, quando insegnava in Friuli. Comunque la causa di espulsione fu "indegnità  morale"; (naturalmente, nello stesso periodo Togliatti teneva reclusa Nilde Jotti in una depandance vicino alle Botteghe Oscure)

....il migliore.....magari aveva origini siciliane, chissà .....
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#56 Messaggio da Mr. Viz »

Non conosco molto di Pasolini, non ho letto sue poesie, romanzi, sceneggiature o articoli, ho seguito solo una sua intervista anni fa ed ho visto solo un suo film "Saló".

La mia opinione è Beh, non direi che non è un bravo regista, quel film lo ricordo ancora nitidamente, assieme alla sua atmosfera asfissiante, le regole della casa, il viaggio nei desideri, il desiderio di sopraffare, di imporre e l'impossibilità  di reagire...anzi proprio questo, la lenta ed inesorabile assuefazione alle regole, anche le più atroci.

Purtroppo non riesco a trasmettere tutto quello che questa pellicola mi ha comunicato, quindi smetto di tediarvi. Il post non è proprio il mio mezzo di espressione preferito...acc dannato istituto geometra!!

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#57 Messaggio da Scorpio »

Lucarelli aveva fatto, come sempre, una bella puntata su PP.

se credete ai complotti, e in quell'epoca c'era da crederci eccome, sembra che PP avesse scoperto qualcosa di compromettente sulle trame nere e gli intrecci con la Banda della Magliana.

Il suo omicidio è stata una palese messainscena, ma quest'ipotesi è plausibile data la natura coerente del personaggio!

Per quello che ne ho capito io, era un GRANDE, anzi immenso del nso tempo! Persino un precursore coerente ed acuto nell'analisi sociologica.

Che come regista fosse una frana, francamente non mi sembra peggio del tanto osannato Fellini !

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#58 Messaggio da cimmeno »

Mr. Viz ha scritto:Non conosco molto di Pasolini, non ho letto sue poesie, romanzi, sceneggiature o articoli, ho seguito solo una sua intervista anni fa ed ho visto solo un suo film "Saló".

La mia opinione è Beh, non direi che non è un bravo regista, quel film lo ricordo ancora nitidamente, assieme alla sua atmosfera asfissiante, le regole della casa, il viaggio nei desideri, il desiderio di sopraffare, di imporre e l'impossibilità  di reagire...anzi proprio questo, la lenta ed inesorabile assuefazione alle regole, anche le più atroci.

Purtroppo non riesco a trasmettere tutto quello che questa pellicola mi ha comunicato, quindi smetto di tediarvi. Il post non è proprio il mio mezzo di espressione preferito...acc dannato istituto geometra!!

beh per comprendere a pieno quel film, credo sia necessario leggere il libro (le 120 giornate di sodoma, di de sade, non il mio libro preferito del marchese)

pasolini è stato uno dei massimi talenti letterari del 900 italiano. ma più che la sua produzione poetica mi ha sempre colpito il suo acume nell'analizzare i sentimenti più profondi della società  italiana, le sue inchieste sui costumi sessuali dell'epoca (ogni tanto la rai ne manda degli spezzoni).

conservo in vhs una splendida trasmissione rai su ezra pound, in cui pasolini, unico in italia ad apprezzare pound ( per gli altri era un mezzo pazzo ex fascista)lo incontra faccia a faccia.non so come finirà  la vicenda giudiziaria, sarebbe meglio che non se ne facesse nulla.
donne italiane!
se sentite il bisogno di azioni concrete...

FATE POMPINI!!!!

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#59 Messaggio da Mr. Viz »

mi ha sempre colpito il suo acume nell'analizzare i sentimenti più profondi della società  italiana

Grazie del consiglio, sono un pó troppo pigro, ma tenteró di leggerlo.
Comunque la mia difficoltà  ad esprimere quello che il film mi ha trasmesso, risiede unicamente nella mia incapacità  a trascriverlo.

Credo che, al di là  della storia raccontata, è l'analisi dei sentimenti più profondi dell'uomo ad avermi tanto attratto.

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Re: inutile perdita di tempo e spreco dei nostri soldi

#60 Messaggio da Silente »

nik978 ha scritto:
micio ha scritto:dopo così tanti anni è un'inutile spreco di tempo, di risorse che la magistratura farebbe bene ad impiegare nel combattere veramente i criminali attuali ed emettere sentenze meno scandalose. e per di più, chi paga tutto ? lo Stato quindi noi.
per un processo che si spera porti a verità  le risorse sono sempre spese bene..e io son contento di pagarle..questa è la vera essenza della giustizia
Mi trovo d'accordo con Nik.
Non è il caso Pasolini a interessarmi, ma difendo l'idea che la giustizia debba sempre fare luce sugli omicidi.
Fosse per me, in realtà , ben pochi sarebbero i reati destinati ad andare in prescrizione, ed anzi io sarei per un ferreo inasprimento delle pene per qualunque genere di reato, ma soprattutto per quelli che destano più allarme sociale...
Il punto è che non sono convinta che sia questa la soluzione, peró mi rendo conto che sto pericolosamente scivolando off topic dunque mi fermo qui.

SIL
Scrivo per vivere,
scrivo per sognare,
scrivo per vivere quello che ora posso solo sognare,
ed anche ciò che un giorno tornerò a vivere.

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