[size=18:d30b0956a8]Fitness sessuale, per mantenersi in forma e non rinunciare al sesso[/size:d30b0956a8]
Fabrizio Iacono
Problemi di erezione o qualche disfunzione sessuale. Come accorgerci che qualcosa comincia a "non andare"?
I corpi cavernosi del pene, il cosiddetto tessuto erettile, sono costituiti da una spugna muscolo-vascolare il cui movimento attivo determina l' erezione del pene e la sua detumescenza. Affinché ciò avvenga il più a lungo possibile è necessario che tale tessuto sia sempre ben ossigenato, che mantenga il giusto grado di elasticità e che non vada incontro a fenomeni degenerativi di tipo fibrotico che potrebbero alterarne la funzione! In effetti la Natura ha fatto sì che tale sistema erettivo si mantenga in "allenamento" ogni notte, durante il sonno REM ( mentre si sogna) quando insieme ai movimenti dei bulbi oculari, alla respirazione spontanea e ai movimenti muscolo-scheletrici, anche il pene va periodicamente in erezione per due, tre anche quattro e più volte durante il sonno. Tali fenomeni di erezione notturna servono per ben ossigenare i corpi cavernosi e tenerli elastici e funzionanti. Le erezioni notturne dipendono anche dalla concentrazione di ormoni maschili ( Testosterone e deidrotestosterone) nel sangue. Infatti se tali ormoni calano ( per esempio a causa dell'età avanzata o in caso di malattie endocrine) anche la frequenza e la qualità delle erezioni notturne diminuisce sensibilmente. Se ci si sveglia spesso in erezione al mattino e tale erezione è considerata valida sia come qualità che durata possiamo dire che le cose stanno andando bene se invece ciò non si verifica più è bene eseguire un test chiamato Rigidometria notturna computerizzata (RigiScan test) che valuta la presenza di una alterazione funzionale registrando i fenomeni erettivi spontanei durante il sonno di tre notti consecutive.
Oggi si sente spesso parlare di fitness e allenamento per mantenere il fisico in forma e rallentare gli effetti dell'invecchiamento ma, molto spesso, viene trascurato un aspetto fondamentale nella vita degli uomini: il sesso. Quando se ne parla, solitamente, è per dispensare consigli su come ‘fare bene l'amore', come eccitare il o la partner, come mantenere alto il desiderio, ecc.
Ma in caso di problemi... che si fa?
L'argomento, nonostante oggi si parli così spesso di sesso, sembra ancora un tabù e pochi uomini trovano il coraggio di affrontare la questione e, quando lo fanno, generalmente il problema è già serio.
Ma evitare di arrivare ad avere un problema serio si può! Basta parlarne, senza pudore e seguire alcune semplici regole di vita quotidiana.... Basta fare FITNESS SESSUALE!
Innanzitutto, è bene sapere che bastano semplici accorgimenti per evitare disfunzioni e riportare il sesso nella vita di coppia. L'influsso delle abitudini e degli stili di vita non è da sottovalutare... anzi, così come stiamo attenti a certi comportamenti per mantenerci giovani e in forma, così dovremmo fare per mantenerci attivi sessualmente.
Alcuni fattori, rendono più frequenti e più probabili i casi di disfunzione erettile e andrebbero quindi controllati. Tra questi, per esempio, il fumo, l'alcol e il peso corporeo e la glicemia (la dieta). Il fumo provoca ipertensione arteriosa e cardiopatie che, non di rado, possono sfociare in disturbi erettili. Un consumo eccessivo di alcol contribuisce ad aumentare la probabilità di disturbi erettili. Questo non significa che va eliminato l'alcol; ciò che provoca disturbi è l'eccesso, non il consumo discreto. Altro fattore molto importante è il peso corporeo e la dieta equilibrata. Il raggiungimento ed il mantenimento di un peso corporeo adeguato ha effetti positivi sulla salute in generale e aiuta senza dubbio la guarigione di eventuali disturbi erettili negli uomini. Nei diabetici , poi, sbalzi di glicemia possono essere causa di danno ai nervi erigendi con deficit erettile nel 50% dei casi!
Fare fitness sessuale, significa quindi adottare alcuni piccoli accorgimenti che, come un allenamento quotidiano, devono diventare parte di uno stile di vita sano ed equilibrato.
Vediamo, per esempio, quali potrebbero essere alcune semplici accortezze che gli uomini potrebbero adottare per evitare conseguenze sul proprio futuro riproduttivo e sessuale!
Attenzione agli indumenti troppo stretti
I testicoli, per svolgere la loro funzione riproduttiva, devono funzionare ad una temperatura di circa 2,5 gradi al di sotto della temperatura corporea. 34,5 gradi centigradi sono la temperatura ideale per la formazione degli spermatozoi. Un aumento anche di solo un decimo di grado all'interno dei testicoli determina un rallentamento della formazione degli spermatozoi con una conseguente diminuita fertilità . Affinché si mantenga lo stato eutermico i testicoli sono in grado di disperdere calore grazie a tre meccanismi principali di scambio termico. La sottigliezza della cute dello scroto facilita la dispersione termica con l'ambiente, la muscolatura dei funicelli che sospendono i testicoli ne consentono l'avvicinamento all'addome in caso di bassa temperatura ambiente e l'allontanamento dall'addome in caso di elevata temperatura ambientale, la vascolarizzazione testicolare, infine, è architettata in modo tale da consentire una dispersione termica "controcorrente", l'arteria testicolare, infatti, che porta sangue "caldo" al testicolo è posizionata al centro di una rete di vene che fanno refluire sangue "freddo" dal testicolo. Il contatto tra l'arteria e le vene fa sì che il sangue in arrivo al testicolo venga "raffreddato" da quello in uscita dal testicolo.
Tali meccanismi di termoregolazione testicolare possono andare in "tilt" in determinati casi. Basti pensare che l'esposizione quotidiana a sauna può abbassare significativamente la fertilità nel maschio fino a fare sparire gli spermatozoi dal liquido seminale. Anche l'elevata temperatura corporea, oltre i 37,5°C può far rallentare la produzione di spermatozoi.
Una patologia molto comune in campo andrologico è il varicocele che a causa della formazione di un gruppo di vene varicose nel testicolo, provoca una scarsa circolazione venosa e un ristagno di sangue tale da determinare un aumento della temperatura testicolare e molto spesso infertilità . L'unica soluzione a tale affezione è un intervento chirurgico oramai da anni eseguibile ambulatorialmente e se si vuole, in anestesia locale.
Anche l'indossare indumenti intimi molto stretti, come i jeans aderenti, possono impedire la giusta dispersione termica dei testicoli e compromettere la fertilità nel maschio!
Il consiglio dell'andrologo è quindi quello di evitare indumenti troppo stretti indossati in ambienti caldi. Meglio indumenti "comodi" che consentano la giusta funzione dei meccanismi di dispersione termica testicolare . In spiaggia sarebbe addirittura consigliato mantenere il costume sempre bagnato nelle ore più calde della giornata specialmente negli uomini affetti da varicocele.
La prevenzione nella dieta
Come prevenire il carcinoma prostatico e assicurarsi una buona vita sessuale
Il carcinoma della prostata è la seconda causa di morte per cancro nell'uomo. Presenta un'incidenza variabile in base alla dieta e a fattori protettivi come i vegetali e a fattori favorenti come i grassi.
La prevenzione ha come scopo la ricerca di strategie che ne riducano i fattori di rischio come i test di screening o l'abolizione di sostanze che potrebbero essere considerate carcinogenetiche ( ossidanti o grassi) e l'impiego di sostanze che abbiano capacità anticarcinogenetiche .
Lo screening preventivo consiste nella visita urologica ogni 12 mesi e nel dosaggio dell'antigene prostatico specifico (PSA) che deve essere al di sotto dei fatidici 5 mg per dl. Tale limite è ovviamente età e volume prostatico dipendente. Laddove ci sia un sospetto clinico è consigliabile la biopsia prostatica ecoguidata per via trans-rettale.
Secondo i protocolli internazionali la prevenzione è consigliabile oltre i 50 anni di età ma sempre + frequentemente capita di fare diagnosi di carcinoma della prostata in soggetti "giovani" al di sotto dei 50 anni , ultimamente infatti , è capitato presso la struttura ospedaliera dove lavoro di fare diagnosi di carcinoma della prostata in soggetti particolarmente giovani per tale patologia, tra i 46 e i 49 anni di età .
Studi recenti hanno identificato in alcune sostanze assimilabili con la dieta il potere di ridurre il rischio di incidenza del carcinoma della prostata. Il licopene, i polifenoli, gli isoflavonoidi, la vit D, la vit E, lo zinco, il selenio fanno parte di tali sostanze anticancro.
Il licopene è un carotenoide molto ben conosciuto in natura e contenuto nei pomodori , nella frutta e in alcuni vegetali ed è un potente antiossidante inibente la progressione tumorale. I soggetti che assumono pomodori almeno 5 volte la settimana hanno un significativo decremento del rischio di sviluppare il cancro della prostata rispetto a coloro che assumono pomodori solo una volta alla settimana.
I polifenoli, in particolare l'epigallocatechina-3-gallato (EGCG) si ritrova nel tè alla dose di 400mg per tazza. I polifenoli sembrano indurre la morte delle cellule tumorali mediante l'attivazione di sostanze che distruggono il DNA tumorale. L'uso quotidiano di tè sembra proteggere dall'insorgenza del carcinoma prostatico. Il tè verde contiene anche gli isoflavonoidi che svolgono una forte azione antiossidante, antineoangiogenica e quindi antitumorale.
La vitamina D è assunta da ogni organismo con la dieta o grazie ai raggi ultravioletti che ne facilitano la formazione a partire da un precursore contenuto nelle pelle. Le cellule prostatiche presentano sulla loro superficie un recettore specifico per la vit D. L'azione antitumorale della vit D consiste nell'inibizione della formazione e della riproduzione cellulare, nell'induzione della morte delle cellule tumorali .
La vitamina E, o alfa-tocoferolo, contenuto nei semi delle piante, è un potente antiossidante di membrana e svolge una forte funzione protettiva sul materiale genetico. Molte funzioni biochimiche che avvengono nelle cellule producono biossido di azoto, sostanza tossica e dannosa sulla membrana lipidica cellulare. La vit E è capace di inattivare il biossido di azoto proteggendo le membrane cellulari. Un'altra importante funzione della vit E è la capacità antiproliferativa .
Gli uomini non sono in grado di assorbire il selenio allo stato metallico ma possono assimilare il selenio-metionina o il selenio-cisteina contenuti in alcune piante come l'aglio. Anche il selenio svolge una forte azione antiossidante e antiproliferativa nei confronti delle cellule tumorali.
La prostata umana ha la caratteristica di accumulare zinco molto di più di qualsiasi altro tessuto del corpo. Le cellule tumorali prostatiche mostrano una drastica riduzione della concentrazione di zinco. L'aggiunta di zinco alle culture di cellule tumorali prostatiche sembra inibire la crescita e indurrne la morte. L'aggiunta di zinco nella dieta sembra favorire il trattamento del carcinoma prostatico nell'uomo.
Nei giovani, attenzione ai testicoli!
Il cancro del testicolo è oggi guaribile nel 90% dei casi ma affinché la prevenzione sia efficace è necessaria una certa cultura tra i giovani, meno propensi ai controlli e più inclini a sottovalutare i disturbi.
Il cancro del testicolo è il tumore maligno più comune nei giovani maschi di età compresa tra i 15 e i 35 anni di età e l'incidenza , di solito intorno ai 2-3 casi per 100.000 uomini sembra essere in aumento.
Trent'anni fa il cancro del testicolo era responsabile dell'11,4% di tutte le morti per cancro nei giovani maschi adulti, con una sopravvivenza globale a 5 anni solo del 64%. Più recentemente sono stati riportati dati di sopravvivenza a 5 anni superiori al 90%.
Fondamentale è però la diagnosi precoce che parte dall'autopalpazione periodica dei testicoli e porta in caso di presenza di noduli o irregolarità sospette della superficie testicolare, indolori, alla visita specialistica urologica. Di grande aiuto sarà poi l'ecografia.
Il criptorchidismo (testicolo ritenuto) , fattori endocrini (elevato ormone FSH) e traumi sembrano essere dei fattori di rischio predisponenti al tumore del testicolo. Ogni piccolo nodulo testicolare in un giovane deve essere considerato un tumore del testicolo fino a prova contraria . Il dosaggio dei markers tumorali (Alfa-fetoproteina, gonadotropina corionica umana e lattico deidrogenasi) , l'ecografia e la biopsia testicolare intraoperatoria aiuteranno a porre la giusta diagnosi. La diagnosi precoce non solo consentirà un intervento chirurgico risolutivo nella maggioranza dei casi ma eviterà di incorrere in una malattia metastatica suscettibile di un piano terapeutico ben più complesso ( chirurgia, chemioterapia e radioterapia, spesso combinate).
Esiste, poi, una correlazione precisa tra cancro del testicolo e fertilità e trattandosi per lo più di pazienti giovani tale correlazione assume una particolare importanza. Circa il 25% dei pazienti , infatti, presenta difetti della spermatogenesi al momento della diagnosi. Il 50% dei pazienti diventa ipofertile, almeno temporaneamente, dopo l'intervento chirurgico di asportazione del testicolo (orchiectomia) . La fertilità può, poi, essere ulteriormente compromessa dalla terapia radiante o chimica e solo il 35% dei pazienti risulta raggiungere la paternità dopo chemioterapia. La criopreservazione del seme va quindi, al momento, applicata a tutti i pazienti che vanno incontro a terapia per cancro del testicolo anche se i recenti sviluppi della procreazione assistita, come l'iniezione intracitoplasmatica di spermatozoo, potranno rendere in futuro meno rilevante la conservazione del seme.
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Fabrizio Iacono, medico chirurgo, è Professore di Urologia all'Università "Federico II" di Napoli. Da oltre un ventennio si dedica alla ricerca in campo andrologico ed è stato uno dei primi scienziati ad intuire che il meccanismo erettivo è possibile grazie ad una elaborata microstruttura dei corpi cavernosi. Da allora, è impegnato in studi e ricerche che mirano a scoprire le alterazioni microstrutturali del tessuto erettile che, anche minime, hanno come conseguenza un deficit nell'erezione. Il Prof. Iacono ha messo a punto un sistema diagnostico che, con l'ausilio dell'ecoDoppler, consente la valutazione del flusso arterioso nei corpi cavernosi. Nel campo della chirurgia, ha sviluppato un nuovo modo di intervenire chirurgicamente (l'intervento porta il suo nome) per risolvere il problema del varicocele bilaterale e ha messo a punto un pionieristico intervento per la risoluzione di un certo tipo di impotenza.
24 Settembre 2007
http://www.kwsalute.kataweb.it/Notizia/ ... f=rephpsp3
per ora no problem. ho sempre il COLPO in canna
indumenti comodi? fin troppo.........
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E se ancora non mi ammazzo è grazie al cazzo. (Fabri Fibra)
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