mi rendo conto che le donne non mi considerano un uomo,
ma solo una bella persona, cosi' voglio recuperare molte
di quelle prove di virilita' che da ragazzo rifiutavo per partito
preso... anche se farle adesso ha poco effetto.
In particolare, dopo una umiliante e costosa cilecca con
una ragazza veramente bella e dolce, ambiente ottimale
ecc., un pensiero terribile mi aveva attraversato la testa:
io sono impotente, io valgo meno della carne degli animali
che mangio: loro almeno riescono a penetrare la femmina, io
non ci riesco piu'.
Cosi' l'ultimo dell'anno ho accettato volentieri l'invito in
campagna del sig. A*, non solo per mangiare da lui ma
soprattutto anche per vedere la morte e la macellazione
degli animali, che normalmente ci viene tenuta nascosta.
Per scacciare quel pensiero, volevo vedere il terrore del
morire da animale, per tornare ad apprezzare la fortuna
di essere almeno umano, se non maschile.
L'aspetto religioso della Festa del Sacrificio
Il sig. Ramazan A* invita ogni anno molta gente
perche' non e' una grigliata qualunque, e' una festa
musulmana, la Festa del Sacrificio (10 Hija), che
quest'anno casualmente coincideva con il 31
dicembre 2006.
Questa festa consiste effettivamente in un sacrificio
cruento di un animale (stavolta, un grosso agnello
e un capretto, entrambi maschi), fatto pero' per
commemorare l'episodio di Abramo a cui Dio aveva
ordinato di sacrificare il proprio figlio.
Quindi questa e' una festa musulmana ma con qualche
base comune anche a noi occidentali, a differenza
di altre come la fine del Ramadan; forse e' per questo
che a questa festa mi invitano anche a me e a Pietro.
O forse e' semplicemente perche' la organizza sempre
Ramazan A* (dato che sa macellare, era un macellaio)
e lui ci ha preso in simpatia.
Nel cristianesimo il sacrificio di animali e' vietato
non per una questione essenziale come il rifiuto
del do ut des o una scelta di non-violenza
totale, ma per motivi storici: il sacrificio era il cuore
della religione pagana, e pertanto quando la vollero
eliminare, gli imperatori cristiani a partire da Teodosio
proibirono per prima cosa non la fede interiore nel
politeismo ma i sacrifici (Gibbon V, 28 ): senza il culto
pubblico, la religione pagana si riduceva a mere
opinioni di filosofi e favole di poeti.
In Arabia, la distruzione del paganesimo fu ancora piu'
veloce e non ci fu bisogno di simili mezzucci: poterono
vietare direttamente il politeismo tout court, e quindi
rimangono occasioni di sacrifici di animali.
La macellazione e l'aspetto alimentare
L'agnello era piu' grosso di quanto lo macelliamo noi:
diciamo 1,30 mt al garrese; il capretto invece era
come lo facciamo noi.
Viene scavata una buchetta per terra; l'animale viene
portato li' incaprettato e Ramazan col dito cerca la
vena giugulare mentre canta il consueto credo
"Muhammad Rasul Illa", e poi gli taglia la gola: le vene
e anche la laringe. Con questo trattamento l'agnello e'
diventato immediatamente una cosa inanimata, invece
il capretto ha continuato a scalciare per alcuni secondi.
Dopo la prima grossa uscita di sangue nella buca,
Ramazan continua a tagliare anche la colonna vertebrale,
per staccare subito la testa. Cosi' gli uomini che lo aiutano
possono far uscire tutto il sangue dall'animale. Poi buttano
la testa da una parte e ricoprono la buca che contiene il
sangue.
Una volta ammazzati i due animali, il resto e' come da noi:
occorre separare la pelle dai muscoli e cosi' si fa un foro
nella gamba, in cui si pompa aria: l'animale decapitato si
gonfia come un otre. E' una cosa abbastanza oscena,
sia perche' deforma il corpo dell'animale ma anche
perche' ne mette in evidenza i testicoli...
Poi tagliano le zampe e issano la bestia a testa in giu'
per spellarla partendo dalla zona intorno al culo, ma
lasciando proprio l'ano per ultimo, perche' e' pieno di
merda (doh).
L'ammazzamento per dissanguamento forse in origine
serviva a conservare meglio la carne, ma deve avere delle
conseguenze sul gusto e sulla tenerezza della carne. A me
sembra piu' saporita, ma al prezzo che qualche volta la
carne e' piu' dura... pero' quest'anno mi e' andata bene

Un altro ospite turco commentava invece che nella
carne macellata in Italia "il sangue fa parte del sapore
della carne", da qui il sapore speciale della bistecca
al sangue.
Il figlio maggiore, Faruk, appena arrivato in Italia
sembrava uno sciocco, ma dopo due anni si e' svegliato
e sa intrattenere piacevolmente: fa anche battute
moderatamente irriverenti come: "con questo agnello
ci vorrebbe un vino rosso, ma oggi e' una festa dei
turchi =religiosa e non si puo'!"

-La festa del Sacrificio
http://en.wikipedia.org/wiki/Eid_ul-Adha
-Il capitolo 28 di Edward Gibbon sulla distruzione del paganesimo:
http://www.gutenberg.org/dirs/etext97/dfre310h.htm
(bisogna scorrere giu' fino al capitolo 28 )