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La Stampa
SCANDALO CALCIO
LE INTERCETTAZIONI
«Quando siamo in area non alzare la bandierina»


Il Milan ha appena perso a Siena (2-1), compromettendo la volata scudetto con la Juventus. Come noto, a Shevchenko viene annullato un gol per fuorigico su segnalazione del guardalinee Baglioni. Le vibranti proteste di Meani al designatore degli assistenti, Mazzei («Galliani è furibondo»), sortiscono effetto. Nella partita successiva, Milan-Chievo, i guardalinee sono Puglisi e Babini. Entrambi graditi. La designazione è tanto sospetta da suscitare le perplessità  dello stesso Babini, in una telefonata con Meani.

Babini: «Bisognerebbe rifiutarla quella partita lì...» Meani chiede il motivo di questa reazione.
Babini: «Perchè sì! Ma scusami, c'è bisogno di dire perchè Leo?...Cioè io ho fatto Atalanta-Chievo l'ultima volta, Puglisi è una vita che non fa il Milan che non glielo danno perchè dicono che è un ultras del Milan... tiene lo juventino Baglioni, ti annulla un gol, che ci puó anche stare, per carità  di Dio! Cioè loro confermano, con questa designazione confermano che è tutta una porcheria!» Meani: «eh, ma mica ti ho chiesto io, eh?»
Babini: «... sì vabbè! Questa è la dimostrazione che non c'entra niente nessuno capito?»
Meani: «... non sei contento di venire a fare il Milan, pirla? Vieni da me a trovarmi?...» Successivamente, secondo la ricostruzione dell'informativa dei carabinieri, Meani chiama Puglisi e quest'ultimo ne approfitta per informarlo che lo ha chiamato Babini, mostrandosi preoccupato della designazione. Meani informa Puglisi di aver suggerito a Babini l'atteggiamento che dovrà  assumere.
Meani: «gli'ho detto, se ti mandano lì ti mandano perchè sanno che sei abbastanza gradito all'ambiente oltretutto vai con le (inc) di non fare cacate, no? deficiente... no ridendo io gli ho detto tu basta che do.. mercoledì da intelligente come vogliono quelli lì... nel dubbio da una parte vai su e dall'altra vai giù! Eh! Come fanno con gli altri! con gli altri cosa fanno? nel dubbio...se...se la Juventus stanno giù! Se...se è un'altra squadra vanno su».

Lo sfogo
E' il 19 aprile del 2005, ore 9,52. L'assistente Copelli ha un rapporto molto stretto con Meani. Attaccato da Foschi, ds del Palermo, dopo la partita tra la Sampdoria e i rosanero, si sfoga con il tesserato del Milan. Il quale lo rincuora.
Meani: «...tu stai tranquillo! adesso ci penso io,... io appena passa la partita questa qui con il Chievo mercoledì, io parlo con Galliani, lui lo sa Galliani, gli dico: senta questo qui è un nostro uomo gli dico io, qui quel pirla del Palermo...». Lo stesso giorno Meani chiama Galliani, il quale ne approfitta per chiedergli se ha parlato con i designatori (in vista della partita con il Chievo). Meani lo tranquillizza, riferendo del fermo richiamo rivolto a Bergamo e Mazzei. Quindi avvisa Galliani che lo sta cercando Collina.

Il caso Ibra
La lunga vigilia dello scontro diretto tra Milan e Juve è agitata dalla squalifica di Ibrahimovic (tre turni per effetto della prova televisiva dopo Juve-Inter). Lo svedese a San Siro non ci sarà , la Juve ricorre inutilmente alla Disciplinare e quindi alla Caf. La revisione del provvedimento dipende dall'assistente Griselli, che secondo i bianconeri aveva visto l'azione incriminata. Griselli, al quale le indagini dei carabinieri attribuiscono un connotato di partigianeria juventina, non corregge il referto dell'arbitro De Santis. E' 28 aprile 2005, ore 19,45. Meani chiama il designatore Bergamo, facendo trasparire il recente contatto tra il designatore e Galliani.

Meani: «Hai capito? E' incazzato anche lui adesso». Lui, cioè Galliani. «Questo è il momento che non sono accettabili, forse andavano bene qualche anno fa, un po' di anni fa». Alludendo ai sistemi di Moggi.
Bergamo: «Con me credimi trovano una porta non chiusa, chiusa ma chiusa a chiave, perchè io avevo già  capito dai giornali che stavano preparando tutta una cosa perchè la disciplinare rivedesse il suo giudizio e questo poteva dipendere solo da Griselli»
Meani: «Eh capito? Griselli è di Livorno». Come Bergamo, sul quale il tesserato rossonero sospetta pressioni della Juve.


QN
'Galliani sceglie gli arbitri'
"Pressioni" e "minacce" della dirigenza del Milan per ottenere designazioni favorevoli dopo aver scoperto le manovre della Juventus".


E' quanto si legge nell'ultima informativa consegnata dai carabinieri del reparto operativo di Roma ai magistrati napoletani, e riportata oggi dal Corriere della Sera. Il telefono intercettato è quello del dirigente rossonero Leonardo Meani, "ma - si legge - il presidente Adriano Galliani interviene più volte sulla scelta di 'fischietti' e assistenti". Nell'aprile 2005, riferisce il quotidiano di via Solferino, subito dopo l'incontro Siena- Milan, Meani chiama Collina "lamentandosi per la designazione di De Santis per l'incontro Juventus-Inter e proseguendo gli riferisce quanto raccontatogli da Carlo Ancelotti in merito alle designazioni arbitrali nel periodo in cui allenava i bianconeri ed era alle dipendenze di Luciano Moggi".

Così è annotata la conversazione. "..."Ma tu sai che ieri in macchina, quando mi diceva Carletto che il giovedì, il giovedì quel famoso, l'altra persona famosa gli... gli diceva, domani abbiamo questo arbitro e veniva, e c'era quell'arbitro... e c'era il sorteggio e fa e noi non... io non riusci..., non mi spiegavo, lui il giovedì sapeva già  l'arbitro che aveva alla domenica. Tu pensa, questo prima, quando riuscivano a manovrarlo in un certo modo no!".

Sempre Meani proseguendo nella conversazione, aggiunge, per meglio far comprendere al suo interlocutore il potere di Moggi sul sistema calcio, che addirittura lo stesso riesce anche ad influenzare la stesura del calendario "Era tutto, era tutto be..., mi diceva ieri in macchina che addirittura quando gli diceva ti piace... in fase di preparazione del calendario, gli diceva come dici che sia meglio, vogliamo cominciare con queste partite o con quell'altre partite o... con... che squadre vogliano trovare all'inizio"".

L'avvertimento il 19 aprile 2005 Meani telefona ad Adriano Galliani, "il quale ne approfitta per chiedergli se ha parlato con i designatori, ricevendo non solo risposta positiva dal Meani ma anche l'energico richiamo fatto sia a Bergamo che a Mazzei (designatore degli assistenti, ndr), tant'è che per il prossimo incontro con il Chievo è stato designato l'assistente Puglisi".
Galliani sapeva dunque quale fosse la procedura per ottenere designazioni favorevoli. Del resto, quale fosse il tenore delle "pressioni" esercitate dai rossoneri, emerge proprio dalla trascrizione della conversazione tra lo stesso Meani e Mazzei dopo Siena-Milan del 17 aprile 2005 finita 2-1, nel corso della quale il dirigente milanista si lamenta del guardalinee Baglioni che aveva annullato un gol.
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Da "Il Foglio" articolo di Christian Rocca
Al Bar dello Sport sotto casa non avrebbero saputo fare di meglio. La Juventus è stata condannata per non aver commesso il fatto, cioè per non aver comprato o aggiustato o taroccato nessuna partita, nemmeno una (pagina 76). La Caf guidata da Cesare Ruperto ha spiegato che nel calcio italiano non c'era nessuna cupola (pag. 74), che il sistema Moggi è un'invenzione della Gazzetta dello sport (pag. 74), che i sorteggi non erano truccati (pag. 83), che la balla delle ammonizioni mirate per favorire preventivamente la Juventus era, appunto, una balla grande così (pag. 103). Cinque, praticamente sei, arbitri su otto sono stati assolti e i due condannati non sono stati puniti per le partite della Juventus. Ma se è così, ed è così, come mai la Juventus e le altre (tranne il Milan) sono state condannate a uno, due o forse quattro anni di B? La tesi colpevolista è questa: i rapporti stretti tra i dirigenti della Juventus e i designatori arbitrali, anzi uno solo: Paolo Bergamo, hanno creato "un'atmosfera inquinata, una insana temperie avvolgente il campionato di serie A" per cui è stata lesa la terzietà , l'autonomia e l'indipendenza del settore arbitrale. Come e dove e con quali arbitri, per i giudici non è importante, perché si tratta di una specie di concorso esterno in campionato di calcio, per cui è sufficiente provare il rapporto di contiguità tra Moggi e un designatore per essere certi che gli arbitri fossero comunque condizionati, anche se non ce n'è prova di alcun tipo. Il problema è che questo reato nel codice sportivo non esiste. Tra l'altro questa contiguità di rapporti tra Moggi e i designatori, più che dalle innocue telefonate intercettate si evince da quelle che non conosciamo, cioè dal fatto che Moggi avesse consegnato a Paolo Bergamo una scheda sim svizzera non intercettabile e che i due si vedessero regolarmente a cena. Un reato che non c'è, basato su telefonate e cene di cui nessuno conosce il contenuto, accertato in un processo che ha saltato a pie' pari il dibattimento e che è cominciato direttamente con la formulazione delle richieste da parte del procuratore come in Urss. Per il resto la sentenza della Caf ha smontato le principali accuse avanzate dalla procura federale e dalle varie gazzette - che a sua volta aveva rigettato lo schema Borrelli della Cupola Juve contrapposta a quella Milan. Ne ha accettato però lo schema accusatorio, che è questo: gli atti commessi dai dirigenti della Juve "di per sé" costituiscono comportamenti contrari a principi di lealtà (art. 1). Una violazione del codice sportivo innegabile sulla base di quelle telefonate, ma che non comporta l'automatica retrocessione a una serie inferiore delle squadre, proprio perché sono atti che, "di per sé", non configurano alcun illecito sportivo ex articolo 6, cioè non costituiscono il tentativo di alterare lo svolgimento o il risultato di una gara. L'accusa principe quindi è caduta, non c'è, non esiste, è pura Curva Sud, come sa chiunque capisca un pizzico di calcio e abbia seguito il campionato sotto inchiesta senza la sciarpa dell'Inter o della Roma intorno al collo. Eppure la corte ha condannato ugualmente la Juventus, trasformando le tre violazioni dell'articolo 1 in illecito sportivo ex art. 6 (quello che comporta la retrocessione). Più che un principio giuridico, sembra abbiano applicato la regola in vigore nei campi dell'oratorio, dove ogni tre corner viene assegnato un calcio di rigore. Three strikes and you're out, come se tre reati di diffamazione - per il semplice fatto di essere tre - possano trasformarsi in un bell'omicidio. Leggete con attenzione che cosa dice la sentenza: "La Procura federale, con riferimento all'addebito contestato alle persone indicate nel capo di incolpazione in esame, ha individuato talune condotte, costituenti di per sé comportamenti contrari ai principi di lealtà , correttezza e probità in ogni rapporto comunque riferibile all'attività sportiva (art.1), ed ha ritenuto che l'insieme di tali condotte sia stato idoneo a realizzare il condizionamento del regolare funzionamento del settore arbitrale a vantaggio della Juventus, e quindi sia stato violato l'art. 6, integrando la pluralità delle condotte l'attività diretta a procurare alla Juventus un vantaggio in classifica". Quindi, comportamenti di per sé non configuranti l'illecito sportivo diventano arbitrariamente (è il caso di dire) un illecito sportivo perché ripetuti nel tempo. La Caf sostiene che questi comportamenti sleali abbiano procurato un vantaggio in classifica alla Juventus. Ora, come è noto, in natura esistono soltanto due modi per ottenere vantaggi in classifica: chiedere e ricevere aiuti arbitrali nelle proprie partite, colpire i diretti avversari nelle loro gare. La sentenza dice che non c'è stata interferenza su nessun match della Juventus, né in quelli delle dirette avversarie. L'articolo 6 è molto chiaro e dice che costituisce illecito sportivo "il compimento, con qualsiasi mezzo, di atti diretti ad alterare lo svolgimento o il risultato di una gara ovveroad assicurare a chiunque un vantaggio in classifica". Non c'è traccia del principio secondo cui più violazioni dell'articolo 1 costituiscano una violazione dell'articolo 6. La corte nega che la Juve abbia compiuto atti diretti ad "alterare lo svolgimento di una gara" e nega anche che la squadra campione d'Italia abbia compiuto atti diretti ad "alterare il risultato di una gara". Condanna la Juve, invece, per aver compiuto atti volti a ottenere "vantaggi di classifica". Resta da capire quale possa essere il vantaggio in classifica scaturito da altro che l'aver truccato le partite. La Corte non sa spiegarlo. Si limita a dire che "è concettualmente ammissibile l'assicurazione di un vantaggio in classifica che prescinda dall'alterazione dello svolgimento o del risultato di una singola gara". Concettualmente. "Infatti, se di certo, la posizione in classifica di ciascuna squadra è la risultante aritmetica della somma dei punti conseguiti sul campo, è anche vero che la classifica nel suo complesso può essere influenzata da condizionamenti, che, a prescindere dal risultato delle singole gare, tuttavia finiscono per determinare il prevalere di una squadra rispetto alle altre". Punto. Sono colpevoli, anche se sono innocenti, per il semplice fatto che sono colpevoli. Il capolavoro, più da Paolo Liguori che da Cesare Ruperto, si trova a pagina 79: "Nella valutazione del materiale probatorio la Commissione (la Caf, ndr) si limiterà ad indicare quegli elementi di sicura valenza, che non si prestano ad interpretazioni equivoche, perché già solo dall'analisi di taluni fatti incontrovertibili emerge a chiare lettere ciò che era nella opinione di tutti coloro che gravitavano nel mondo del calcio, e cioè il condizionamento del settore arbitrale da parte della dirigenza della Juventus". Avete letto bene: "L'opinione di tutti coloro che gravitavano nel mondo del calcio". Chissà , magari gravitavano al Bar dello Sport. Manca solo "arbitro cornuto", ma c'è ancora l'Appello.
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Ricorso presentato in data 18/07/2006 dall'Avv. Zaccone

Ecc.ma Corte Federale Roma La società per azioni Juventus, corrente in Torino, Corso Galileo Ferraris 32, in persona del suo presidente e legale rappresentante dott. Giovanni Cobolli Gigli, assistita dal difensore che sottoscrive con lui il presente atto e che viene delegato a rappresentare la società avanti la Ecc.ma Corte, dichiara di impugnare la decisione relativa al Com. uff. n. 1/C (riunioni del 29 giugno e 3, 4, 5, 6, 7 luglio 2006) della Commissione di appello federale, comunicata il 14 luglio 2006, per i motivi infra precisati e formula le seguenti richieste: - ritenere che anche i fatti ascritti al capo 1 della incolpazione all'amministratore delegato Antonio Giraudo e al direttore generale Luciano Moggi non costituiscono illecito sportivo, ma devono essere definiti come violazione dell'art. 1 CGS; - ritenere, di conseguenza, che la società Juventus risponde esclusivamente ai sensi dell'art. 2 comma 4 CGS, e, in particolare, a titolo di responsabilità oggettiva e non diretta per i fatti che sono stati ritenuti sussistenti a carico di Luciano Moggi; - determinare la sanzione in misura coerente con le risultanze del procedimento di primo grado, e quindi in misura di gran lunga minore a quella inflitta, come infra precisato al motivo 4, escludendo la aggravante contestata.
I motivi che sorreggono le richieste sopra formulate sono i seguenti:
1 - Erronea applicazione della norma di cui all'art. 6 comma 1 CGS. Contraddittorietà interna della decisione nella parte in cui afferma che la contestazione sub 1 costituisce illecito sportivo (per il quale la società è chiamata a rispondere al capo 2).
Chiamata (pag. 79) ad accertare se "la pluralità di condotte poste in essere da Moggi e Giraudo, anche se singolarmente costituenti soltanto violazione dei principi dei cui all'art. 1 CGS, abbiano determinato quella situazione di condizionamento del settore arbitrale che costituisce l'atto diretto al conseguimento del vantaggio in classifica" (e quindi realizzino la violazione dell'art. 6 c. 1), la CAF risponde affermativamente, precisando che "le condotte accertate (di Moggi e Giraudo) erano soggettivamente ed oggettivamente idonee a interferire sulla terzietà della funzione arbitrale al fine di ottenere un trattamento preferenziale rispetto alle altre squadre e, quindi, in definitiva, ad assicurarsi un vantaggio in classifica; e che, inoltre, avevano una capacità causale per il conseguimento del risultato sperato".
A noi pare che si tratti di una affermazione che trova smentita poche pagine appresso, nella parte in cui si scrive (pag. 91) che, per "Mazzini, Pairetto, Lanese e De Santis, la Commissione non ritiene che sia stata raggiunta la prova della responsabilità degli incolpati in ordine alla violazione dell'art. 6, c. 1 CGS." Questa mancanza o insufficienza della prova esclude in radice la idoneità della condotta di Moggi e Giraudo e, ancor più, nega qualsivoglia "capacità causale" a quelle condotte al fine di realizzare un vantaggio in classifica. E' del tutto ovvio che il vantaggio in classifica si ottiene attraverso gli arbitri (in questo senso la decisione è concorde quando scrive che "il vantaggio in classifica è l'effetto del condizionamento del regolare funzionamento del settore arbitrale (pag. 77); ma, se questo condizionamento non vi è stato o non è dimostrato, la condotta non è né idonea, né casualmente adeguata a realizzare il vantaggio sperato.
Altrettanto criticabile è la seconda affermazione, secondo la quale l'insieme delle "condotte costituenti di per sé comportamenti contrari ai principi di lealtà correttezza e probità in ogni rapporto comunque riferibile all'attività sportiva (art. 1 c.1)" è stato idoneo a realizzare un condizionamento del regolare funzionamento del settore arbitrale a vantaggio della Juventus e quindi sia stato violato l'art. 6, integrando la pluralità delle condotte l'attività diretta a procurare alla Juventus un vantaggio in classifica". La critica, peraltro del tutto ovvia, consiste nell'osservare che non è il numero delle condotte che ne cambia la sostanza; e, se ogni singola condotta non realizza l'illecito sportivo, questo non può ritenersi realizzato anche se quelle stesse condotte vengono unitariamente considerate (pag. 89). Pertanto i comportamenti descritti nel capo 1 vanno qualificati come violazione dell'art. 1 CGS.
Le successive contestazioni mosse a Moggi e Giraudo al capo 3 ed al solo Moggi al capo 7 (fatti per i quali la società Juventus è chiamata a rispondere per i capi 4 e 10) sono state già ridimensionate dalla decisione qui impugnata, che ha escluso l'illecito sportivo nell'episodio relativo alla gara Juventus Lazio, ravvisando la minore violazione dell'art. 1; a questa stessa violazione erano ricondotte le gare di Reggina-Juventus e Juventus-Udinese. Per la gara Bologna-Juventus (contestata come illecito sportivo) vi è stato proscioglimento di Moggi e De Santis dall'addebito di illecito sportivo e la condotta di Moggi è stata ricondotta alla violazione dell'art. 1. Dunque, quando si è ricercata la prova di condotte idonee e causalmente adeguate a realizzare un illecito sportivo nello svolgimento delle gare o nel conseguimento di un vantaggio in classifica, non la si è ritrovata.
2 - Sul titolo per il quale la società Juventus deve rispondere per i fatti attribuiti al Moggi. La CAF non ha motivato sul punto, anche se il tema era stato espressamente dedotto con qualche non inutile citazione. La decisione impugnata si è limitata a richiamare le risultanze del censimento dell'anno in questione, l'art. 2 comma 4 CGS e l'art. 3 comma 4 del regolamento L. N. P. che, peraltro, avevamo espressamente citato nella nostra memoria e dei quali, quindi, avevamo tenuto conto. Il problema era ed è quello di comprendere che cosa significhi la "rappresentanza ai sensi delle norme federali" e di valutare se questa possa discendere dallo stampato di un "censimento" o debba fare riferimento agli atti sociali per verificare se, nel caso di specie, si possa ricollegare qualsivoglia atto del Moggi alla società , così come avviene per gli atti compiuti da Giraudo. Noi riteniamo che, ai fini della rappresentanza sociale, si debba fare esclusivo riferimento allo statuto sociale o alle delibere del consiglio di amministrazione, atteso che essa rappresenta un essenziale profilo dell'attività di amministrazione della società e deve essere accompagnata da forme di pubblicità ; pertanto abbiamo sostenuto che, per i fatti ascritti al Moggi, non si può ritenere una responsabilità diretta della Juventus. Su questo punto ne verbum quidem, anche se il tema appare di particolare rilievo, ai fini della sanzione da irrogare alla società .
3 - Mancanza e contraddittorietà di motivazione sulle sanzioni irrogate. Illegittimità delle sanzioni di cui all'art. 13 comma 1, lettere b), f), i).
Le sanzioni inflitte alla società Juventus sono state molte e particolarmente gravi: noi affermiamo che questo cumulo di sanzioni particolarmente afflittivo non è compatibile con la riconosciuta (e da noi contestata) presenza di un solo caso di illecito sportivo e con le considerazioni svolte in premessa: "la Juventus ha tenuto un comportamento processuale apprezzabile perché improntato a lealtà e correttezza (che sono le qualità che sono state assenti nel passato, secondo la decisione impugnata); ha dimostrato, inoltre, con l'opera di rinnovamento già attuata, di riconoscere gli errori commessi nel passato per il tramite dei suoi dirigenti e di avere iniziato un processo di rigenerazione". Questo rinnovamento è stato provato con la produzione dei verbali del consiglio di amministrazione della società che, fin dal giorno 11 maggio 2006, aveva ridotto i poteri a Giraudo e Moggi e aveva revocato questi poteri fin dal 19 maggio, sostituendo integralmente il consiglio, subito dimissionario, e dotandosi di un codice etico e di nuove regole per il controllo interno: e ciò assai prima dell'inizio del procedimento disciplinare.
Non vi è stato certo - come sostenuto dall'ufficio indagini - un Moggi gestore del calcio italiano, perché la decisione riconosce che "non un unico reticolo abbracciante tutti i rapporti denunciati dalla procura federale esisteva, bensì tanti reticoli quante erano le squadre del campionato attualmente deferite, le quali si attivavano, ciascuna nel proprio interesse, al fine appunto di alterare i principi di terzietà , imparzialità ed indipendenza del settore arbitrale". Non vi sono state partite alterate nel loro svolgimento e non vi è stata alcuna dimostrazione del conseguimento di un vantaggio in classifica.
Perché allora la sanzione (che non ha giustificazione alcuna e che non è motivata) della non assegnazione dello scudetto per il campionato 2005/2006, rispetto al quale non esiste alcuna prova di irregolarità ? Perché aggiungere alla sanzione molto affittiva della revoca dello scudetto 2004/2005 (che è la sanzione più grave, in quanto, secondo precedenti decisioni (Com. uff. n. 10 del 2005, caso Genoa), la indicazione delle sanzioni contenuta nell'art. 13 CGS è "incrementale", nel senso che elenca le sanzioni in ordine di gravità ) la retrocessione in serie B ed una penalizzazione che equivale, in sostanza, ad una retrocessione in serie C? Non sfuggirà all'attenzione della Corte Federale che 30 punti di penalità possono significare una retrocessione dalla B alla C se non si raggiungeranno, nella prossima stagione, almeno quei punti (circa 70) che consentiranno di non retrocedere. Anche se non menzionata nel dispositivo, un'altra - e ancora più grave sanzione - colpisce la società : quella prevista dalla lettera l) dell'art. 13 CGS "non ammissione o esclusione dalla partecipazione a determinate manifestazioni". Nel caso di specie, alle sanzioni irrogate consegue inevitabilmente la non ammissione alla competizione internazionale della Champions League. A queste gravissime sanzioni un'altra, anch'essa, come la precedente, non considerata dalla decisione impugnata, ma non meno grave, se ne aggiunge: l'esodo dei migliori giocatori, pronti a sostenere la società per un anno in B, ma non disponibili (e comprensibilmente, trattandosi di talenti di rilievo internazionale) a rischiare una retrocessione in C o, nella migliore delle ipotesi, una permanenza in B per almeno due anni.
Di qui la conclusione. La decisione impugnata ha di molto ridimensionato le costruzioni accusatorie dell'ufficio indagini e della Procura federale; ha riconosciuto che, al massimo, un solo caso di illecito sportivo è sussistente (varrebbe la pena di verificare quanti illeciti sportivi sono attribuiti a quelle squadre che hanno ricevuto trattamenti sanzionatori molto più miti) e che la società ha fatto quanto possibile per voltare pagina. Ma, sorprendentemente e in totale contrasto con le sue premesse, la decisione impugnata ha inflitto un cumulo di sanzioni gravissime: la condanna della società a due anni almeno di serie B, la revoca dello scudetto 2004/2005, la ammenda e la non assegnazione dello scudetto 2005/2006 guadagnato sul campo. Con le ulteriori, conseguenti sanzioni, di cui abbiamo già detto.
Si osserva, infine, che l'art. 6 comma 3 CGS prevede che, in caso di responsabilità diretta, possa essere inflitta alternativamente la sanzione di cui all'art. 13 comma 1 lettere g) o h). Solo in caso di pratica inefficacia di una di tali sanzioni, può aggiungersi altra diversa sanzione. Noi contestiamo che, nel caso di specie, la sanzione della retrocessione all'ultimo posto in classifica (lettera g) possa essere ritenuta "praticamente inefficace". E ciò in quanto la inefficacia della sanzione (di cui alla norma) non può essere confusa con la sua insufficienza. Riteniamo, pertanto, che alla sanzione di cui alla lettera g) non potessero essere aggiunte quelle di cui alle lettere b) ammenda, h) penalizzazione di punti e i) revoca o non assegnazione del titolo.
Un'ultima osservazione discende dall'esame dei precedenti: la richiesta del Procuratore Federale è stata quella della esclusione dal campionato di competenza con assegnazione, da parte del Consiglio Federale, ad uno dei campionati inferiori alla B. Quale è il "campionato di competenza"? Tutte le sentenze pronunciate dai giudici sportivi (Commissione Disciplinare e CAF) hanno ritenuto che campionato di competenza sia quello in cui si è verificato l'illecito: "va precisato che con riferimento alla sanzione prevista dall'art. 13 co. lett. g) per campionato di competenza deve intendersi quello di appartenenza al momento della realizzazione dell'illecito" (cfr C.U. Commissione Disciplinare n. 10 del 27/7/2005 caso Genoa). Orbene, il campionato in cui si sarebbe verificato l'illecito è quello del 2004 - 2005. Il campionato 2005 - 2006 è privo di qualunque irregolarità in quanto non vi è nessuna contestazione in proposito. Se non è più possibile applicare la sanzione al campionato 2004 - 2005, come si dovrebbe nel caso di specie (si è già svolto e concluso il campionato 2005 - 2006), dovrebbe farsi ricorso all'art. 6 co. III CGS che prevede la sanzione maggiore della non assegnazione o della revoca dell'assegnazione del titolo di campione d'Italia. Pena gravissima applicata nella storia del calcio italiano una sola volta.
La circostanza aggravante di cui all'art. 6 comma va esclusa, così come ha ritenuto la CAF per quanto riguarda la società Lazio (pag. 120) trattandosi, comunque, di un solo illecito sportivo.
Si confida nell'accoglimento

Torino-Roma 17 luglio 2006.
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Sen. Francesco Cossiga - ex Presidente della Repubblica


Ho ammirato molto Lippi e tutti gli azzurri: per essere onesti non è che il commissario Rossi e l'ineffabile Borrelli avessero sostenuto nè la squadra nè il suo commissario tecnico. Dico questo specie dopo il tentato suicidio del bravo Pessotto: è nella tradizione di mani pulite, ora diventata piedi puliti, seminare non di giustizia ma di morti, sangue e suicidi la sua attività . Nessun dubbio che il gesto di Pessotto sia da collegare all'inchiesta. Dopo le famiglie distrutte da mani pulite senza nessun contributo alla moralizzazione del Paese, ora con gli stessi attori non avremo grazie a calciopoli nessuna moralizzazione: o se la danno i club o non sarà  certamente Borrelli a darla loro. E corriamo il rischio di avere un'altra sequela di suicidi, tentati suicidi e famiglie distrutte. I ragazzi della Nazionale stanno reggendo a questa persecuzione psicologica ed hanno retto anche al dolore per la vicenda di Pessotto. Per questo dico loro bravi. Il processo? L'altro giorno mi sono vergognato per quella parodia della giustizia che è la Commissione d'Appello Federale: mi ha molto meravigliato che un serio giurista (Cesare Ruperto, ndr) sia sceso così in basso da andare a presiederla. Il che vuol dire che lo pagano bene perchè altra giustificazione non l'avrebbe.

Dott. De Biase - ex capo ufficio indagini FIGC
Abbiamo visto e letto di tutto, ma manca un elemento. La dimostrazione dell'illecito sportivo io ancora non l'ho vista.

Dott. Giuseppe Benedetto - ex giudice sportivo
Come si fa a portare avanti un processo senza alcun criterio oggettivo? C'è una cupola che ha condizionato il campionato senza condizionare le singole partite.
E poi Guido Rossi ha avuto la non proprio eccellente idea di nominare tutti i nuovi giudici praticamente alla vigilia del processo. Ma non sono stati sostituiti solo i magistrati. àˆ stata direttamente rivoluzionata tutta la Caf. Sono stati cambiati anche gli avvocati. Se io dovessi essere processato da un giudice nominato dal mio accusatore e che durante la camera di consiglio pensa pure di andarsene in Parlamento a spiegare cosa è l'etica e cosa è un sistema pulito e sano, io sinceramente non starei tanto tranquillo.
Quindi, o il processo è una farsa oppure qui ognuno fa un pó come crede sia giusto fare. Non sono state rispettate neanche le regole e sono state utilizzate modalità  piuttosto anomale nella strutturazione del processo.
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California ha scritto:
PhilippeMexes5 ha scritto:Perchè tu hai cambiato idea
Assolutamente no, io non ho cambiato idea, ma se è solamente la Juventus che deve pagare allora se permetti mi girano un pó i coglioni!!!!!!!!!!!!!!!!!!

ADESSO PERMETTETE CHE MI GIRANO ALTAMENTE I COGLIONI!!!!!!!!!!!!!

COME MAI HA PAGATO SOLAMENTE LA JUVENTUS?

DOVE SIETE FINITI TUTTI?

NON SCRIVETE PIU' LE CAZZATE, CHE AVETE SCRITTO FINO AD OGGI?
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PhilippeMexes5
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#666 Messaggio da PhilippeMexes5 »

Sì,sì,non avete fatto nulla....

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California
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#667 Messaggio da California »

nico ha scritto:Bbboni ragazzi! Non fate scappare California, vi prego. Voglio che scriva ancora. Ho appena stampato i suoi post: è perchè sono altruista. Io mi sto sbellicando dal ridere, stasera sono fuori a cena e non voglio essere egoista. Al momento del dessert "esco" le stampe e ci si sganascia in compagnia. :DDD
cosa fai adesso non ridi più,
stampati anche i post che ho appena fatto alle pagine 44 e 45
io il dessert lo appena mangiato, sono alla frutta!!!!!!!!!!!!!!


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#668 Messaggio da California »

California ha scritto:
nico ha scritto:Bbboni ragazzi! Non fate scappare California, vi prego. Voglio che scriva ancora. Ho appena stampato i suoi post: è perchè sono altruista. Io mi sto sbellicando dal ridere, stasera sono fuori a cena e non voglio essere egoista. Al momento del dessert "esco" le stampe e ci si sganascia in compagnia. :DDD
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California
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#669 Messaggio da California »

[img:f199841130]http://www.infoagropoli.com/public/coll ... invito.jpg[/img:f199841130]

[b:f199841130]"Borrelli è un giustizialista che ha già rovinato l'Italia"[/b:f199841130]
4 giudici napoletani, Narducci, Beatrice,Palazzi e Borrelli, un comunista indagato per tangenti in Telecom-Serbia Rossi, personaggio che ha fatto parte del cda dell'Inter, stanno giustiziano la Juve, è uno scandalo. Beatrice e Narducci invece di combattere la camorra a Napoli pensavano ad intercettare Moggi e altri, Palazzi è presidente del club Napoli Gente immorale può moralizzare il calcio?Può distruggere la nostra squadra.

Ho visto tifosi dell'Inter e del Napoli godere delle condizioni di Pessotto quando è caduto, è una vergogna, uno scandalo, l'Italia non può stare a guardare all'ennesimo colpo di stato fatto dai comunisti dopo aver rubato la vittoria a Berlusconi con le politiche. Stanno facendo cose grave è inaudite, la gente vuole pace ed ha ragione, ma attenzione se qualcuno si sveglia succede la guerra civile. Avete visto cosa hanno combinato con la finanza in Lombardia per lo scandalo Unipol? Questi sono pericolosi e Guido Rossi, un immorale, tangentista anche se poi assolto da giudici comunisti,in Telecom-Serbia si erge a moralizzatore sostenuto dalla Melandri che fa la ministra solo perchè è "amica" di D'Alema e lo sanno tutti. Bisogna combattere, resitere, resitere,resistere. Sergio Vessicchio di Soccavo e Borrelli è un giustizialista che ha già rovinato l'Italia.

[b:f199841130]La Juve è innocente[/b:f199841130]
A chi ha visto la puntata del programma TV "Matrix" con ospite il designatore degli arbitri Sig. Bergamo è sembrata subito chiara una cosa : LA JUVE E' INNOCENTE !!!

Noi ovviamente non avevamo alcun dubbio sin da quando abbiamo deciso di creare questo portale il cui nome "giù le mani dalla juve" e i relativi articoli pubblicati on line evidenziavano il legittimo dubbio che per l'ennesima volta era in corso un processo mediatico anti-juve teso a giustificare le continue sconfitte dei club di appartenenza di quanti gridavano allo scandalo. E' sembrato a dir poco imbarazzante il botta e risposta tra il Sig. Bergamo ed il vice direttore del giornale ufficiale del Milan "La gazzetta dello Sport" poiché ad ogni illeggittimo dubbio espresso da quest ultimo, venivano opposte delle risposte di una semplicità e di una chiarezza disarmante. Entrando nel merito dell'intervista, Il Sig. Bergamo debutta affermando : «Non mi sento nè pentito, nè uno che deve confessare. Mi ritengo innocente, ho lavorato solo per far crescere gli arbitri. Se, poi, si vuole giudicare tutto per una o più telefonate... Rifarei tutto». In sala silenzio. Sullo schermo il testo dell' intercettazione in cui Moggi e Bergamo parlano di griglie arbitrali. «La composizione delle griglie era un segreto di Pulcinella. Nella prima dovevano finire Milan, Inter e Juventus perchè in lotta scudetto Più altre due gare importanti. Allo stesso tempo, c'erano tre arbitri internazionali da inserire insieme a due esperti come Racalbuto e Tombolini e altri due del momento. Ovviamente, tenendo presente i turni degli arbitri e quelli di prima fascia disponibili, era impossibile per qualsiasi addetto ai lavori non sapere a priori quali arbitri sarebbero stati inseriti nella griglia relativa alla prima fascia di squadre. A riprova, la telefonata si apre scherzando su chi fra me e Moggi avesse studiato meglio: era una griglia scontata». Bergamo cerca di non perdere il filo. «Sorteggi taroccati? Li facevano in due. Pairetto estraeva la partita, un giornalista l'arbitro, poi passavano a me. Pensare che ci fosse un trucco è ridicolo. Non so cosa abbia detto il segretario Martino, se ne assumerà la responsabilità ». Sorteggio e griglie: Bergamo precisa: «Di griglie parlavo con tutti i dirigenti. Non mi negavo mai a nessuno. La Roma? Gli arbitri, soprattutto i più giovani, quando dovevano dirigere i giallorossi erano come bloccati psicologicamente dalla presenza in panchina di Capello. La Roma fu oggettivamente penalizzata. Nell'anno prima di quello in esame parlai almeno quindici volte con Capello e le cose sono migliorate. Ho parlato di griglie - continua Bergamo - anche con Facchetti e con Meani». Infine, il Sig. Bergamo mette fine alle voglie di protagonismo dell' ex arbitro fallito ed incompetente Sig. Pirrone. Tale personaggio oggi dovrebbe essere il principale accusatore della cosiddetta "cupola del calcio". Il Sig. Bergamo dichiara che il suddetto era un arbitro mediocre che ha sempre arbitrato in seconda fascia, partite di minor importanza delle serie cadette. Pirrone era perfettamente a conoscenza che se non fosse riuscito ad arbitrare in tre anni almeno una partita di serie A, non sarebbe stato riconfermato. Al fine di offrigli una possibilità , i designatori lo provarono in una semplice partita di coppa Italia dove il risultato dell'andata aveva già chiuso il discorso qualificazione con un secco 6-1 dell'Inter nei confronti del Parma. Il risultato di quell'arbitraggio fu cosi scarso che ovviamente non dava alcuna possibilità di esordio in serie A al Pirrone e dunque alla fine del terzo anno, ancor prima di essere licenziato, il Sig. Pirrone diede le dimissioni. Il Sig. Bergamo in chiusura di puntata ribadisce che la sua trasparenza, buona fede ed integrità morale gli consentivano senza alcuna remora di cenare con i Sig. Giraudo, Moggi, Facchetti, Meani ed altri senza che questo potesse dare la possibilità di ottenere alcun tipo di favoritismo nei confronti di alcun club. Ancor quando tutto questo circo mediatico si chiuderà con un nulla di fatto, credo sia doveroso dover presentare il conto a quanti hanno creato danni economici incalcolabili . 09/06/2006 13.20.54
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#670 Messaggio da nico »

California ha scritto:
California ha scritto:
PhilippeMexes5 ha scritto:Perchè tu hai cambiato idea
Assolutamente no, io non ho cambiato idea, ma se è solamente la Juventus che deve pagare allora se permetti mi girano un pó i coglioni!!!!!!!!!!!!!!!!!!

ADESSO PERMETTETE CHE MI GIRANO ALTAMENTE I COGLIONI!!!!!!!!!!!!!

COME MAI HA PAGATO SOLAMENTE LA JUVENTUS?

DOVE SIETE FINITI TUTTI?

NON SCRIVETE PIU' LE CAZZATE, CHE AVETE SCRITTO FINO AD OGGI?

E come si fa, le hai esaurite tu.

nico
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#671 Messaggio da nico »

California ha scritto:
nico ha scritto:Bbboni ragazzi! Non fate scappare California, vi prego. Voglio che scriva ancora. Ho appena stampato i suoi post: è perchè sono altruista. Io mi sto sbellicando dal ridere, stasera sono fuori a cena e non voglio essere egoista. Al momento del dessert "esco" le stampe e ci si sganascia in compagnia. :DDD
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:alien: :alien: :alien:

Non rido, mi sbellico proprio. Basta pensare a quanto ti stai mangiando il fegato. :lol:

Comunque che sei alla frutta non c'è bisogno di scriverlo grande, si capisce al volo, fidati. 8)

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#672 Messaggio da California »

nico ha scritto:
California ha scritto:
nico ha scritto:Bbboni ragazzi! Non fate scappare California, vi prego. Voglio che scriva ancora. Ho appena stampato i suoi post: è perchè sono altruista. Io mi sto sbellicando dal ridere, stasera sono fuori a cena e non voglio essere egoista. Al momento del dessert "esco" le stampe e ci si sganascia in compagnia. :DDD
cosa fai adesso non ridi più,
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io il dessert lo appena mangiato, sono alla frutta!!!!!!!!!!!!!!


:alien: :alien: :alien:

Non rido, mi sbellico proprio. Basta pensare a quanto ti stai mangiando il fegato. :lol:

Comunque che sei alla frutta non c'è bisogno di scriverlo grande, si capisce al volo, fidati. 8)
sono contento per te che ti sbellichi, ma stai attento che ti potrebbe andare di traverso!!!!!!!!
:roll:

per quanto riguarda la frutta, lo appena mangiata sto aspettando che scrivi di nuovo le tue cazzate, nel frattempo mi vado a fare una sana e piacevole scopata!!!!!!!!!!!!!!!!!!
:P

poi mi bevo un buon caffè!!!!!!!!
:wink:
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nico
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#673 Messaggio da nico »

Ecco, appena hai finito riprendi il sussidiario di terza elementare e ti ripassi un po' l'italiano.
Se una libera società  non puó aiutare i molti che sono poveri, non dovrebbe salvare i pochi che sono ricchi. (John Fitzgerald Kennedy)

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#674 Messaggio da California »

nico ha scritto:Ecco, appena hai finito riprendi il sussidiario di terza elementare e ti ripassi un po' l'italiano.

PROF DEI MIEI COGLIONI

CHI TI CREDI DI ESSERE?

IO IL SUSSIDIARIO TE LO INFILO NEL C..........
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#675 Messaggio da California »

LO STATO ITALIANO DECIDE
DI ESSERE FUORILEGGE

LA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

Articolo 111: Ogni processo si svolge nel contraddittorio tra le parti, in condizioni di parità , davanti a giudice terzo e imparziale. La legge ne assicura la ragionevole durata.
Il giudice Figc Giuseppe Benedetto, lascia incarico: "Indignato dal metodo del processo". "Il diritto è un'altra cosa! Non mi interessa far parte di questo mondo. Voglio continuare a indignarmi".
Tutti i parlamentari italiani sono stati informati dell'irregolarità  di questa farsa chiamata "processo". Non essendoci finora alcuna reazione, lo Stato decide di restare nell'illegalità . L'autonomia data ad una associazione che infrange la legge, deve essere estesa ad OGNI associazione a delinquere. Facciamo conoscere al mondo quello che succede in Italia.
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