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ioz
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#646 Messaggio da ioz »

california.....ma non che per caso che la tipa non te l'ha data?
e adesso te la rifai col mondo?
su su...coraggio.....
Ma perchè dovrei curarmi dei posteri? Cosa hanno fatto i posteri per me?

Groucho Marx

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California
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#647 Messaggio da California »

Questa intercettazione l'uomo orecchio (Tronchetti-Provera) non è riuscita a cancellarla.

Il primo colloquio tra Gigi Pairetto e Giacinto Facchetti è del 15 settembre 2004. Sono le 12,59. Al centro della telefonata ci sono le valutazioni sugl arbitri di Champions League ( l'Inter era in un girone con il Valencia, il Werder Brema e l'Anderlecht) e alcune tessere dell'Inter destinate a Pairetto.

FACCHETTI: e li han già  deciso poi per le prossime partite ?

PAIRETTO: si sulla seconda c'è Meier eh poi ok.

FACCHETTI: sulla seconda quella con ...

PAIRETTO: qual è non non

FACCHETTI: non con il Valencia

PAIRETTO: non quella... l'ult... qual è la terza di di

FACCHETTI: la terza

PAIRETTO: quella più importante che avete

FACCHETTI: la terza è con l'Anderlecht, eh la terza è l'Anderlecht

PAIRETTO: non aspetta te lo... ce l'ho di la infatti avevo detto, ho fatto mettere Meier, no allora è la seconda perchè era la partita quella importante

FACCHETTI: eh si perchè dovrebbe essere

PAIRETTO: allora dovrebbe essere quella adesso te... lo vado a prendere e te lo dico

FACCHETTI: me lo dici

PAIRETTO:
te lo verifico si si si e te lo dico

FACCHETTI: grazie

PAIRETTO: e te lo dico subito perchè avevo fatto mettere Meier appunto perchè è un arbitro molto...

FACCHETTI: si perchè li a Valencia

PAIRETTO: affidabile, no no li a Valencia è un ambientino... bello tosto, anche se ieri è stato un bel risultato , lui è stato bravo

FACCHETTI: si si buono abbiamo sofferto fino all'ultimo perchè un gol solo non si sa mai

PAIRETTO: si si infatti, poi loro in dieci quindi era un po'

FACCHETTI: eh peró sai si sbagliano

PAIRETTO: eh si nel calcio basta un... sbagliare un calcio di rigore

FACCHETTI: eh eh

PAIRETTO: anche psicologicamente no è, non è il massimo quindi

FACCHETTI:
eh si ma

PAIRETTO: va bene

FACCHETTI: va bene fammi sapere

PAIRETTO: allora ti chiamo e ti faccio sapere

FACCHETTI: fammi sapere grazie

PAIRETTO: per le tessere invece le hai già ...

FACCHETTI: si le tessere sono, guarda abbiamo... pensa che ieri hanno consegnato

PAIRETTO: si

FACCHETTI: le tessere ai consiglieri sono...

PAIRETTO: solo fate adesso proprio

FACCHETTI: sono arrivate talmente in ritardo voi preferivate mandarle a ritirare magari ?

PAIRETTO: io posso magari anche chiedere se va a ritirarle

FACCHETTI: fammi sapere se...

PAIRETTO:
magari dico alla persona che puó andare a ritirarle in sede ?

FACCHETTI: aspetta aspetta che sento la signora

PAIRETTO: si cosi eventualmente...

FACCHETTI: Monica, sono al telefono con Pairetto mi chiedeva le loro due te...sono li ? Gli dico di mandare a ritirare almeno cosi eh ? Eh si si, allora mi faccio dire il nome di chi viene a ritirale grazie. Erano li pronte

PAIRETTO: perfetto allora io adesso

FACCHETTI: mi sai dire il nome di chi viene a ritirare ?

PAIRETTO: te lo faccio sapere di chi viene a ritirarle il nome cosi

FACCHETTI: si perchè non si sa mai

PAIRETTO: no no se non passa un altro se le prende è chiaro

FACCHETTI: va bene

PAIRETTO: va bene allora cosi ti dico anche l'al... tutte e due le cose anche l'altra

FACCHETTI: grazie

PAIRETTO: ok grazie

FACCHETTI: ciao

PAIRETTO: buon appetito ciao
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#648 Messaggio da California »

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#649 Messaggio da California »

PhilippeMexes5 ha scritto:Capitolo Corriere dello Sport:non lo leggo,nè tantomeno leggo il Romanista.Preferisco leggere un Topolino,almeno lì è sottointeso che le storie narrate sono il frutto della fantasia dei lettori.
Questo lo preso dal quotidiano Il Romanista, con le recenti dichiarazioni del presidente della Corte Federale Piero Sandulli la quale scrive:

"non ci sono illeciti, era tutto regolare"

strano, molto strano, io non ci sto capendo più nulla!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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#650 Messaggio da donegal »

California ha scritto: Questo lo preso dal quotidiano ....
Vedo che la lettura quotidiana di Tuttosport sta dando i suoi frutti :DDD :DDD :DDD

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#651 Messaggio da California »

donegal ha scritto:
California ha scritto: Questo lo preso dal quotidiano ....
Vedo che la lettura quotidiana di Tuttosport sta dando i suoi frutti :DDD :DDD :DDD
lo ha scritto il quotidiano il Romanista e non Tuttosport
:-D
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#652 Messaggio da donegal »

California ha scritto:
donegal ha scritto:
California ha scritto: Questo lo preso dal quotidiano ....
Vedo che la lettura quotidiana di Tuttosport sta dando i suoi frutti :DDD :DDD :DDD
lo ha scritto il quotidiano il Romanista e non Tuttosport
:-D
Come ??? Non leggi Tuttosport ?
Ma come???? nella tua campagna di boicottaggio scrivevi che era l'unico quotidiano da comprare...

Vergogna, non sono passate neanche poche ore e già  hai smesso di ubbidirti... :lol:

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#653 Messaggio da California »

[img:7f42d40b53]http://www.giulemanidallajuve.com/publi ... inello.jpg[/img:7f42d40b53]

Dopo duemila anni, un nuovo miracolo! Al tempo, la moltiplicazione di pani e dei pesci. Oggi, due santi scudetti tolti alla Juve, ed uno assegnato dal "bambinello" Guido Rossi all'Inter di cui è stato consigliere per ben quattro anni.

Il patron Moratti ha affermato che questo è uno scudetto che premia l'onestà del suo club, ed allora analizziamo a quale verginità intellettuale e sportiva fa riferimento.

La Juve costruita dalla "Triade" era ormai una macchina sportiva perfetta. Ne è dimostrazione la finale di Coppa del Mondo che ha visto protagonisti ben otto giocatori della Juventus.

Come fermare questa corazzata imbattibile? Semplice, nel 2002 la Inter-Pirelli-Telecom, stanca di non riuscire a vincere nulla a dispetto dei molteplici sforzi economici, affida alla società Polis d'Istinto del Sig. Cipriani il mandato di effettuare intercettazioni illegali (oltre a quelle di cui si stava già occupando che riguardavano le più alte sfere della politica, del giornalismo e della finanza) anche nel mondo del calcio con particolare riferimento all'arbitro Massimo De Santis, al direttore sportivo di Messina e Genoa Mariano Fagiani ed al direttore sportivo del Catanzaro Luigi Pavarese. Il risultato è oggi sotto gli occhi di tutti con la sentenza costruita ad hoc dall'ultras interista Guido Rossi. Tale sentenza è viziata da una macchinazione messa in atto per scippare il legittimo scudetto Juve, attraverso il posizionamento di cariche di primo piano in FIGC di uomini legati alla famiglia Moratti. Uomini come il subcommissario della Figc, Paolo Nicoletti, «figlio dell'avvocato Francesco Nicoletti, originario di Dipignano, in provincia di Cosenza, trasferitosi negli Anni Sessanta a Milano per divenire stretto collaboratore e legale di fiducia di Angelo Moratti». Nicoletti, dunque, è «legato da rapporti professionali con la Saras della famiglia Moratti».

Ma come? Gente limpida ed onesta come i Moratti/Tronchetti che effettua intercettazioni illegali grazie alla posizione dominante nel mondo delle telecomunicazioni?

Come poi non ricordare la denuncia di Ferruccio Mazzola, giocatore dell'Inter degli anni 60, o di quella più recente del calciatore Georgatos, che hanno ammesso l'uso di doping da sempre all'interno dello spogliatoio Inter.

Ancor più scandaloso è il dover ripensare all'assoluta mancanza di sanzioni sportive per lo scandalo passaporti falsi di Recoba ed Oriali, condannati dalla giustizia ordinaria a sei mesi di reclusione.

Infine, per dare giusto merito ad ogni componente del club nerazzurro, bisognerà rievocare le false fideiussioni sottoscritte da Facchetti in favore della Reggina o le cene che lo stesso faceva con il designatore Sig. Bergamo proprio mentre la sua squadra era in lotta per un posto in Champions. Argomento di tali incontri? A detta del Sig. Bergamo, c'erano anche le griglie arbitrali.

Al fine di comprendere quanto l'Inter fosse coinvolta nella preparazione di questo pseudo scandalo del calcio, basterà far menzione delle recenti dichiarazione del Sig. Luciano Moggi: "Mancini 7-8 mesi fa accennava ai miei guai giudiziari. Come faceva a saperlo?"

Appare evidente che le dichiarazioni di Moggi sulla "difesa del fortino Juve" in un mondo in cui esistevano club figli del Presidente del Consiglio, del Presidente di Lega e proprietari della più grande televisione privata nonché il più grande gruppo mediatico, o club figli del più grande gestore di telecomunicazioni, proprietario di una televisione che detiene diritti Tv nel mondo del calcio, od ancora club che regalavano Rolex agli arbitri e stipulavano polizze assicurative con l'agenzia di assicurazioni di proprietà di uno dei designatori arbitrali, non siano dichiarazioni prive di una logica. Sono assolute conferme, alcune dichiarazioni di componenti del Consiglio Federale, su presunte pressioni politiche per salvare il club del ex Presidente del Consiglio.

Ed allora, bisognerà fare i complimenti al Sig. Moratti che, non riuscendo a vincere sul campo, ha trovato il modo giusto di investire il suo denaro per costruire questo "processo farsa".
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#654 Messaggio da nico »

California ha scritto:Grazie Signore, di non avermi fatto nascere ladro, disonesto, profittatore e piagnone: grazie di non avermi fatto nascere interista!!!!!!!!!!

Con tutti i danni che ti ha fatto lo ringrazi pure... :roll:

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#655 Messaggio da California »

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Che fine ha fatto in Federcalcio il fascicolo intestato a Bergamo e Franco Sensi presidente della Roma? L'avvocato Mario Stagliano, fino alle scorse settimane vicecapo Ufficio Indagini dice che alla Federcalcio non è mai arrivato il fascicolo, ma Stagliano non pare affatto attendibile, anzi si sospetta che proprio lui potrebbe aver insabbiato il presunto illecito presso l'Ufficio Indagini della Federcalcio. Invece le procure di Roma e Livorno affermano di aver trasmesso una nota alla giustizia sportiva. La vicenda finisce sui giornali (ne scrivono Espresso e Il Tirreno) nell'autunno scorso, ma risale al novembre 2003. Si tratta di un inchiesta della Guardia di Finanza sull'imprenditore livornese Mario Saporito. Nel suo ufficio vengono piazzate le microspie perchè si cerca di indagare su un giro di appalti. Le cimici registrano alcuni colloqui tra Saporito e Paolo Bergamo, l'ex designatore arbitrale che a Livorno è contitolare dell'agenzia Ina-Assitalia. Bergamo racconta all'amico di un incontro con Sensi avvenuto a Roma a villa Pacelli. I due parlano di alcuni quadri che dovrebbero andare in dono al Papa e degli orologi che la Roma aveva regalato agli arbitri. Poi il discorso cade su un affare da due miliardi di lire. La compagnia petrolifera di Sensi la Italpetroli, è proprietaria a Civitavecchia di una piattaforma per lo stoccaggio di combustibili. E assicurare quegli impianti vale un premio consistente. Peró visto il ruolo di Bergamo nel mondo del calcio quell'affare non puó essere roba sua. Tuttavia, nelle registrazioni Bergamo spiega a Saporito quanto accaduto dopo l'incontro con Sensi. Bergamo dice: "Dopo un mesetto e mezzó mi chiamó Assitalia...c'è un mio amico, dirigente massimo del settore civile...se questo mi imbocca 600 milioni io non posso dire niente". Non solo. Bergamo sempre parlando con Saporito racconta che il presidente della Roma, allora in polemica contro arbitraggi giudicati dannosi per la sua squadra, avrebbe indicato una rosa di cinque nomi di suo gradimento tra i direttori di gara. A quanto si è saputo la polizza è stata stipulata (Ina-Assitalia era anche sponsor della Roma) e l'agente firmatario non è stato Paolo Bergamo. Peró due giorni dopo la pubblicazione di questa notizia sul Tirreno (il 4 luglio 2005) Bergamo si dimette dalla Federcalcio e si dichiara estraneo alla vicenda.
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#656 Messaggio da California »

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La Stampa
SI ALLARGA IL QUADRO DELLA PROCURA DI NAPOLI. SECONDO I MAGISTRATI CAMPANI, DI FIANCO AL SISTEMA MOGGI NE SAREBBE ESISTITO UN ALTRO GESTITO DAI ROSSONERI. C'è il Milan nel mirino


Dopo un anno di intercettazioni, analisi e ricostruzioni, i magistrati di Napoli una cosa credono di averla capita. Di fianco al sistema Moggi esisteva - sostengono - un sistema Milan. Diverso, forse meno ramificato, sicuramente non meno efficace. I tasselli che compongono questa parte del puzzle destinato a venire presto alla luce, sono numerosi, ma ce n'è uno, in particolare, che emerge in queste ore e che avrà  un primo riflesso la prossima settimana con la convocazione in Procura, come persona informata dei fatti, di Luciano Spalletti, oggi tecnico della Roma e nel 2004-2005 allenatore dell'Udinese. Fu un anno straordinario per i friulani, quello.

Campionato spettacolare, 62 punti, quarto posto (dietro Juve, Milan, Inter) e prima Champions League della storia. Entusiasmante e faticoso, perchè per raggiungere il traguardo fu necessario aspettare l'ultima giornata, quando al Friuli, il 29 maggio, arrivó la squadra di Carlo Ancelotti. Finì 1-1, segnarono Di Michele e Serginho e il giorno successivo Marek Jankulovski diventó un giocatore rossonero. E allora?

I magistrati ritengono che il rapporto tra i due club fosse troppo stretto, per non dire malato, e che il passaggio di proprietà  del ceko si inserisca bene nello strano presepe allestito da Udinese e Milan. Assieme ai soldi, i friulani avrebbero portato a casa anche un accordo per l'ultima giornata di campionato. A dimostrare le innaturali affinità  societarie sarebbe una serie di telefonate intercorse prima e dopo la partita tra Leonardo Meani, adetto agli arbitri del Milan, e Lorenzo Toffolini, team manager dei bianconeri. Dialoghi fitti, amichevoli, decisamente discutibili. Vediamo.

E' il 28 maggio, vigilia della sfida e il contesto aiuta a capire. Per il Milan la partita è senza significato, la Juve è troppo avanti, l'Inter troppo indietro. Va in campo perchè deve, tutto qui. L'Udinese no. Ha bisogno di punti, perchè la Sampdoria, che gioca a Bologna, è vicinissima. I bianconeri sono tesi, l'intera città  è in fibrillazione, il risultato sportivo a portata di mano. Il quarto posto vuole dire soldi e prestigio. Restare calmi è impossibile perchè il Milan, anche se poco motivato, è potenzialmente devastante.

Così mentre la città  attende, la diplomazia lavora. Nel primo pomeriggio, alle 15.13, Meani chiama Toffolini e fornisce una serie di informazioni che generalmente è sconveniente dare agli avversari. Con un eccesso di generosità , infatti, racconta che Ancelotti non porterà  a Udine Maldini e Shevchenko e ricorda all'amico che Rui Costa è squalificato. Per non avere dubbi sulla qualità  della comunicazione legge a Toffolini l'intera rosa dei convocati. Bel servizio.

Il dirigente bianconero peró non è soddisfatto, vuole di più. Freme, è insicuro, perció domanda diretto: «Ah, ma non giocherete mica con le tre punte?». Paura vera. Meani ne approfitta per tenerlo sulla corda e mette in scena una gag da amiconi, rispondendo allegramente che il Milan giocherà  una grande gara perchè la squadra è furiosa per la sconfitta bestiale rimediata nella finale di Champions con il Liverpool e aggiunge che un traguardo come l'Europa dei grandi ce lo si deve guadagnare. Testualmente: «oh, veniamo giù incazzati neri... e vi facciamo il culo... cazzo, te la devi guadagnare la Champions League». Brillante.

Toffolini non è tanto in vena di scherzi, capisce lo spirito del collega ma ha bisogno di rassicurazioni concrete. Le chiede a modo suo. «Ma va a cagare, se ci fai il culo ti spacco le gambe, bastardo». E poi allude all'accordo invernale per il passaggio di Jankulovski al Milan, lasciando immaginare ai magistrati la presenza di un patto scellerato. «Ma va a cagare - insiste monotono - àˆ già  tutto a posto vi do un altro giocatore dai». Meani chiude con un secco «sì» che secondo la Procura confermerebbe la combine. Un salto logico eccessivo?

I carabinieri, oltre a raccogliere le intercettazioni, vanno a riguardare la partita in videocassetta e si convincono che il gol del pari milanista è del tutto casuale - un cross che si trasforma in tiro imprendibile - come dimostrerebbe a loro avviso anche il comportamento dei giocatori in campo. Ma queste sono solo sensazioni.

Meno ambiguo il dialogo telefonico tra Meani e Toffolini dopo la partita. Il team manager friulano è ovviamente euforico, la Samp ha pareggiato a Bologna e con il punto ottenuto col Milan anche lui, Toffolini, si è preso un piccolo pezzo di storia. Meani lo coccola paterno: «eh... sei contento?», Toffolini si lascia andare riconoscente. «eh... ci avete aiutato un casino... dai sennó l'avevamo nel culo... hai visto loro là ... hai visto quante palle gol hanno sbagliato». Ride, parla della Samp, che a Bologna ha sbagliato l'impossibile. Ha il quarto posto in tasca, la vita gli pare meravigliosa. E' convinto di avere dato il suo contributo e in fondo anche i magistrati la pensano come lui.

Se Moggi era un drago, anche il Milan, aveva il suo controspionaggio: decine di contatti, telefonate con arbitri e guardalinee. Pressioni. La foto, insomma, di un'azione permanente, ben lontana dall'istintiva sfuriata che puó seguire a un'arbitraggio storto. In questo campionato parallelo, emerge la figura del rossonero Leonardo Meani, «responsabile dei rapporti fra la società  e la classa arbitrale nazionale e internazionale»: il suo telefono trilla decine di volte con le reclute da catturare, guardalinee, arbitri, designatori. Il referente di tutta questa attività , almeno dalle telefonate, pare essere l'ad e vicepresidente del Milan, Adriano Galliani, cui è dedicato pure un paragrafo dell'informativa dei militari.

I risultati arrivano: «Il Milan, consapevole delle potenzialità  di intercessione da parte di Moggi, in grado sicuramente di una maggiore capacità  di dominio e controllo in relazione alle sue potenzialità  all'interno degli uffici che contano, non rimane fermo a guardare gli aggiustamenti, e attraverso Meani cerca di tenere testa, con ottimi risultati, soprattutto grazie alla voce del presidente Galliani» La vera partita, allora, non si gioca solo dentro gli stadi, «ma anche e soprattutto sui tavoli degli uffici e degli scacchieri, dove determinate e studiate manovre consentono lo spostamento delle pedine, in questo caso degli assistenti, da parte di talune società  calcistiche per conseguire in ogni singola partita quei piccoli vantaggi che, alla fine, consentono quell'allungo decisivo per il successo finale».

IL SISTEMA MILAN

Solo quando c'è da governare il Palazzo, Milan e Juve vanno d'accordo: Meani - riassumono gli investigatori - dichiara disinvoltamente all'assistente che «comunque la mettano, il gioco lo comandano sempre Galliani e Giraudo». Quando invece bisogna decidere arbitri e guardalinee, torna la tempesta. E pure il Milan, ha le sue vittorie, come in occasione della partita casalinga contro il Chievo del 20 aprile 2005, che i rossoneri vinceranno 1-0. Lì, dopo quasi due anni, tornerà  il «fidato» Puglisi. E' lo stesso assistente, in una telefonata fatta due giorni prima della partita, a confermare come il sistema, ormai, veda decisioni pilotate da Juventus e Milan. «Puglisi gli fa presente che gli assistenti vengono inviati agli altri, Juventus, così come vengono inviati a loro, Milan. Li mandano a te e li mandano a loro».

L'infaticabile Meani si dà  da fare pure in vista del big match con la Juventus, l'8 maggio 2005, che deciderà  lo scudetto. Vinceranno i bianconeri 1-0, ma i carabinieri dedicano un paragrafo alle «pressioni» milaniste in vista della sfida, con l'ex designatore Paolo Bergamo impegnato «a mantenere il piede su due staffe», fra una cena con Moggi e Giraudo e le telefonate con il Milan. Che diedero frutti, apparentemente, almeno secondo una telefonata di Meani al dirigente del Milan Rino Roccato: «Meani riferisce di aver selezionato e deciso lui stesso la terna arbitrale per la decisiva partita Milan-Juventus». Nel dubbio, il 6 maggio, due giorni prima dell'incrocio di San Siro, il dirigente chiama Farneti, uno dei due guardalinee designati: e quando l'assistente «ringrazia per l'ennesima volta il dirigente milanista per la possibilità  che gli hanno concesso, Meani gli riferisce che sono stati preparati gli orologi per tutta la squadra arbitrale».

Il dirigente rossonero, prima, aveva pilotato pure gli assistenti della partita contro la Fiorentina, parlando con Bergamo, uno dei due disegnatori: Meani, «decisamente prevaricatore, alla fine sceglie, praticamente, egli stesso gli assistenti». Il miracolo di Meani, peró, resta il gran ritorno di Puglisi, «l'ultras del Milan». Per ottenerlo, il dirigente attacca di brutto Gennaro Mazzei, responsabile assistenti della Commissione Can, «sempre portando avanti la voce di Galliani». E Mazzei, «alquanto intimorito» replica: «Si, no, no, no te lo mando, non è che...ci mancherebbe altro». Pure i carabinieri faticano a credere al dialogo: «Mazzei - scrivono - a queste assurde disposizioni non trova altro da ribattere che una risposta abulica ed inquietante: ‘va bene!‘». Su tutto, poi, c'era la benedizione di Bergamo: «Mazzei confida a Meani che Paolo (Bergamo, ndr) ha dato disposizione di inviare (al Milan) uomini di fiducia». Mazzei spiega: «Ha detto di mandargli gli uomini, gli uomini di fiducia».

Bisogna pur campare, a certi livelli. In ogni caso, sempre pronto ad andare in battaglia, sprezzante del pericolo: «Ma io sono in trincea da solo», esclama l'allora designatore. Cosi', «diviene addirittura esagerato quello che è riuscito ad ottenere il Milan per la gara interna contro il Chievo: un en plein assoluto e sconvolgente. I due assistenti saranno nientemeno che i due fedelissimi Puglisi e Babini». Per capire com'è andata, bastano i commenti fatti a Meani dall'assistente Contini e dall'arbitro Messina. «Ma li hai designati te i guardalinee o loro? - esclama il fischietto - Se li sceglievi te avresti scelto quei due lì». Il riferimento è al gol annullato all'attaccante del Chievo Pellissier: «Oh - attacca Contini - era buonissimo!...Non buono, buonissimo». Risposta di Meani: «Peró i giornali non ne parlano».

Una telefonata a Meani la fa pure Collina, il 18 aprile, due giorni prima della partita: «Beh vedo che hai una certa potenza, volevo farti i complimenti...ma va a cagare te e tutti quanti...ho aperto il computer ho visto la coppia, dico: non ci posso credere...da morire dal ridere veramente...da morire dal ridere».
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#657 Messaggio da nico »

Pare che Kennedy sia stato assassinato. Prossimamente i nomi dei colpevoli.
Se una libera società  non puó aiutare i molti che sono poveri, non dovrebbe salvare i pochi che sono ricchi. (John Fitzgerald Kennedy)

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#658 Messaggio da California »

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Il 21 marzo 2005, Leonardo Meani, addetto agli arbitri del Milan, chiama l'arbitro Domenico Messina: il giorno prima ha diretto Juventus – Reggina (1-0, Del Piero). Si parla della Triade.

MEANI: loro, come sempre, non sono venuti a salutarti

MESSINA: si, stavolta si. Hanno vinto e, con grande classe sono venuti. Quando perdono non vengono

MEANI: la Triade al completo ?

MESSINA: no solo due... Solo due. Bottega no

MEANI: Eh lo so, loro due, i due cagnoni

MESSINA: Eh si si

MEANI: Eh, son bestiali eh

MESSINA: sono proprio dei cagnoni comunque

MEANI: Eh, sono tremendi

MESSINA: Eh, sono antipatici perchè sai voglio dire anche Galliani ha potere peró non è così antipatico

MEANI: No, non è così antipatico perchè...

MESSINA:
E' più intelligente, è più intelligente

MEANI: Esatto, questi invece sono arroganti ai massimi livelli, e poi loro...

MESSINA: Sono veri mafiosi
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#659 Messaggio da California »

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La disciplinare respinge il reclamo della Juventus contro la squalifica di Zlatan Ibrahimovic per due turni: decisiva la prova tv per il colpo inflitto a Ivan Cordoba in Juventus-Inter. Lo svedese è costretto a saltare la sfida con il Milan, decisiva per lo scudetto. Si ipotizzano eventuali pressioni sulla Caf, cui la società  bianconera vorrebbe ricorrere d'urgenza. Il designatore Paolo Bergamo chiama Meani, cercando di stabilire un contatto urgente con Adriano Galliani.

MEANI: Pronto!

BERGAMO: Leonardo...

MEANI: Ciao Paolo, come stai?

BERGAMO: Ascoltami, ho bisogno urgente di parlare con il grande capo. Mi puoi richiamare, mi dai un numero dove posso chiamarlo?

MEANI: Subito subito?

BERGAMO: No! Quando tu mi dici: guarda, richiamalo alla tal ora a questo numero. A me mi va bene anche alle dieci, le undici. L'importante è che una telefonata urgente volevo fargliela

MEANI:
Ascolta, io provo a sentire subito in sede, se lui è ancora in sede, sennó... perchè sennó... tu non hai il suo cellulare?

BERGAMO: No, io non ce l'ho il suo numero, se me lo dai ci provo

MEANI: Sennó, sennó io lo chiamo sul cellulare e gli dico così che, cha hai bisogno urgente di parlargli

BERGAMO: Si

MEANI: Tu stai con il cellulare acceso che ti richiamo

I due si risentono dopo una manciata di minuti

BERGAMO: Leo!

MEANI: Allora 335...

BERGAMO: Perfetto

MEANI: Gli ho parlato, perchè, mi fa. Ma cos'ha, che cos'ha? Gli faccio: è agitato è molto nervoso tutti quelli gli rompono il c..., ma lui siccome già  lo sa. Paolo!

BERGAMO: Si

MEANI: Due cose

BERGAMO: Dimmi

MEANI: Io lo so che tu sei molto arrabbiato di qua e di là , peró tu sappi che noi, io voglio bene a Cristiano Copelli. Non ammazzarlo, per cortesia

BERGAMO: No, no, no,no

MEANI: Perchè è un bravo ragazzo e poi...

BERGAMO: Lo sto recuperando...

MEANI: Un'altra cosa, se puoi dare un'occhiata ad Andrea Stefani quel ragazzo di Milano...

BERGAMO: Si, ma quello esce normalmente lui

MEANI: Si, peró magari se puoi dargli un'occhiatina cosi...

BERGAMO: Si, si

Il 28 aprile 2005 Meani chiama Bergamo per sapere chi arbitrerà  a Firenze

Meani chiama Bergamo per sapere chi arbitrerà  a Firenze

MEANI: Ma mi diceva Galliani che ti stanno rompendo i coglioni, per che cosa?

BERGAMO: Eh... dai non sei troppo intelligente per non capire

MEANI: Certo... chi è che ci manda a Firenze

BERGAMO:
Come griglia? L'abbiamo fatta a tre perchè noi abbiamo... mi fai dire una cosa che con Gigi ti dico cosa ho in mente. Ho in mente di metterne tre, due... la partita vostra, quella della Juventus e una gara di B... perchè non voglio assolutamente che ci siano preclusioni e gli arbitri sono Messina, sono Farina e sono Rodomonti per me, poi tu immaginerai un po' Gigi... perchè poi tu immaginerai quello che i tre che vogliono mettere per la quet'altra domenica

MEANI:
Tu vuoi mettere... io ho capito tu vuoi mettere Paparesta, Collina e Trefoloni

BERGAMO: Sissignore... e mi ci gioco la testa

MEANI: Ecco peró a Trefoloni gli fai un bel discorsetto

BERGAMO: Stai tranquillo, stai tranquillo

MEANI: Perchè sennó gli tagliamo la testa noi...

Nella stessa giornata Meani richiama Bergamo per parlare ancora di Firenze (il Milan vincerà  2 a 1) e, soprattutto, degli assistenti della terna

MEANI: Invece a me a Firenze?

BERGAMO: Non l'ho ancora studiata a dire la verità , perchè mi ci metteró dopo cena

MEANI: Ah

BERGAMO: Stavo guardando è ho quell'elenco di quelli che sono in uscita... Voi con Sagnoli come vi siete trovati ultimamente?

MEANI: Bene

BERGAMO: Beh lui potrebbe essere uno

MEANI: Per noi bene, anche con... anche se vuoi mettere uno che ha fatto poche partite con noi, che noi ci troviamo bene è anche Ambrosino!

BERGAMO: Eh... potrebbe...

MEANI: E' venuto da noi due domenica fa in casa, peró ha fatto solo la partita, sarebbe la seconda puó anche andar bene eh! Non so se ce l'hai in griglia o come la pensi peró è uno...

BERGAMO: Non è uno che stà  andando bene, è un ragazzo

MEANI: E' un ragazzo sveglio... a me Stagnoli e Ambrosino vanno anche bene eh...

BERGAMO: Mentre invece Ayroldi no eh!

MEANI: No Ayroldi si, Ayroldi si

BERGAMO: Quant'è che non viene Ayroldi?

MEANI: E' un po' che conviene... è un po' che non viene... Ayroldi puó andare bene, anche

BERGAMO: Non sarebbe male eh!

MEANI: No! Stagnoli e Ayroldi

BERGAMO: Uh...

MEANI: O Stagnoli-Ayroldi o Stagnoli-Ambrosini puó mandare

BERGAMO: Sei sicuro che Ayroldi è perlomeno un mese che non viene?

MEANI: Si, si, si

BERGAMO: Eh allora mi danno una certa garanzia Stagnoli e Ayroldi!

Al franchi saranno Ayroldi e Stagnoli
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Il 31 maggio 2005 Galliani chiama Meani per parlare di alcune promozioni da sponsorizzare all'interno della Can

GALLIANI: Pronto

MEANI: Buongiorno dottore!

GALLIANI: Meani buon dì!

MEANI: Allora... eh ho saputo che lei ha parlato con Puglisi...

GALLIANI:
Si!

MEANI: Stamattina, si... perchè m'ha chiamato e m'ha detto...

GALLIANI: Va bene, va bene, va bene... parliamo

MEANI: Ecco! E poi volevo dirle è possibile se io posso spingere per due persone con Lanese da mettere nelle commissioni dilettanti e di C

GALLIANI: Spinga...

MEANI: Perchè abbiamo un po' di controllo anche nelle categorie inferiori è meglio!

GALLIANI: Va bene, va bene, spinga, spinga va bene...

MEANI: Va bene!

GALLIANI: Son gente di fiducia!

MEANI: Son gente di su... guardi uno è Marano, tra l'altro è siciliano e quindi non destiamo neanche nessun sospetto è quello ha fatto il guardalinee in serie A per tanti anni

GALLIANI:
Va bene, va bene

MEANI: E Puglisi peró bisogna far tutto per metterlo in A e B eh.
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