[O.T.] Calcio: Magagne, Truffe,Imbrogli, Doping

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#331 Messaggio da Paperinik »

CALCIO, BBC: BLATTER INDAGATO PER CORRUZIONE
Il presidente della Fifa, Sepp Blatter, è indagato per corruzione. L'emittente tv inglese BBC, nel programma Panorama, sostiene che la polizia svizzera sta svolgendo indagini nell'ambito dell'inchiesta sul crac della società  di marketing ISL, legata alla Federcalcio mondiale. (11/06/2006) (Spr)
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#332 Messaggio da Paperinik »

Le cose dovevano andare così. Il Mondiale "liscio". Poi, a luglio, la luna nera. A giochi chiusi, Luciano Moggi, Pierluigi Pairetto e Paolo Bergamo devono essere arrestati. In primavera, i pubblici ministeri di Napoli si mettono al lavoro per argomentare le richieste di custodia cautelare. Con i due designatori degli arbitri e il direttore generale della Juve, guai anche per Franco Carraro (presidente della Federazione Gioco Calcio), Innocenzo Mazzini (vice), Francesco Ghirelli (segretario generale), Maria Grazia Fazi (segretaria della Can, commissione arbitri). Per loro, interdizione dalle funzioni. Le fonti di prova che, per i pubblici ministeri, rendono necessario l´arresto declassano in inviti a comparire quando il segreto istruttorio è manomesso e l´inchiesta sul calcio italiano si trasforma in una storia di fuga di notizie, infedeltà  istituzionale, intercettazioni manipolate. In una cronaca di indagati che conoscono le parole che li accusano e possono concordare – sereni – gli argomenti che possono salvarli.



Gli avvocati di Napoli dicono che l´inchiesta sul calcio è stato il segreto meglio custodito della storia giudiziaria partenopea. Impresa laboriosa in un palazzo di giustizia attraversato da spifferi caldi che hanno fatto epoca nella lotta al crimine organizzato.
In questa occasione, al contrario, nessuno sa. I due pubblici ministeri Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci mostrano in giro l´aria distratta di chi ha ben altro a cui pensare che non a partite accomodate. Il trucco ha buon esito. I due pubblici ministeri, per tutto il giorno, lavorano all´ordinario. Quando nel tardo pomeriggio il falansterio giudiziario di Napoli si svuota, i due si mettono al lavoro sulla pila di intercettazioni trasmessa dalla seconda sezione del Nucleo operativo dei carabinieri di Roma. Non è che gli indagati se ne stiano con le mani in mano. Il più intrigante, Massimo De Santis, è in movimento già  dall´ottobre 2004. L´arbitro di Tivoli confida nelle sue fonti al Csm. Cerca di capire che cosa cova. Con la prima richiesta di proroga delle indagini (aprile 2005), gli indagati hanno la conferma che qualcosa si muove. Sono vigili e in tensione. Moggi, soprattutto. "Lucianone" ammette (interrogatorio, 15 maggio 2006): «Ero preoccupato per gli sviluppi dell´indagine di Napoli. Prima del febbraio 2005, chiesi all´amico Marabotto - al sostituto procuratore di Torino Giuseppe Marabotto - di interessarsi della questione».
Moggi non sa che le sue telefonate sono controllate nè è in grado di dire chi informa Marabotto, eletto a "consigliere giuridico". Le mosse dei due non sfuggono agli investigatori. Scrive la polizia giudiziaria: «Si registrano contatti telefonici con magistrati e conversazioni tra gli indagati in cui si fa riferimento a magistrati. Tra gli altri, Maurizio Laudi (procuratore aggiunto di Torino e giudice federale), Giuseppe Marabotto, Antonio Rinaudo (sostituto procuratore di Torino), Cosimo Maria Ferri (giudice del tribunale di Massa Carrara, ufficio vertenze della Figc)».
Nell´aprile del 2006 tutte le carte sono ancora coperte. Meglio, sembrano coperte. Una telefonata svela che il segreto è di carta velina. Il capo della procura di Torino, Marcello Maddalena, nell´ultima settimana di aprile, chiama il suo collega Giovandomenico Lepore, procuratore capo di Napoli. Chiede lumi sullo stato di avanzamento dell´inchiesta. Il procuratore napoletano casca dalle nuvole, ma dissimula la sorpresa. Come fanno i "torinesi" a sapere? Chi li ha informati? Torino sostiene oggi che la fonte è un ufficiale dei carabinieri di Roma. In quel momento l´inchiesta (della cui esistenza, la stampa darà  notizia soltanto il 5 maggio) si scopre "malata".
Già  intorno all´indagine torinese, conclusa con l´archiviazione di Moggi e Pairetto, si era creato un circuito confidenziale che utilizzava informazioni riservate per pilotare gli avvenimenti. Nel settembre 2005, Berlusconi, informato con riservatezza da Franco Carraro, discute con Moggi a Palazzo Grazioli del dossier, «privo di rilievi penali», che il procuratore Maddalena ha spedito al presidente della Figc. Di quell´incontro, ufficialmente si sa soltanto quel che ne riferisce Silvio Berlusconi: «Moggi, di sua iniziativa, è passato a trovarmi nella sede di Forza Italia, per farmi i complimenti per una cosa che si era verificata. Abbiamo parlato delle intenzioni della terna Moggi-Giraudo-Capello». Ufficiosamente, fonti vicine a "Lucianone" raccontano un´altra storia. Con il consueto sorriso, come per un bon mot, il presidente onorario del Milan spiega come sarebbe importante che i rossoneri vincessero lo scudetto nell´anno delle elezioni. Con ciglio preoccupato, il premier si interroga sul futuro della patata bollente caduta da Torino nelle mani di Carraro. Fa qualche domandina svagata sul modo di fare di Diego Della Valle, presidente onorario della Fiorentina. Il premier, qualche mese dopo, non si trattiene e vuota il sacco in pubblico. A Vicenza, il 18 marzo, accusa il patron della Tod´s di comportamenti opachi protetti dalle toghe rosse: «Gli imprenditori come Della Valle, che appoggiano la sinistra, hanno scheletri nell´armadio e sono sotto il manto protettivo di Magistratura Democratica». Si riferisce a quel dossier del calcio di cui ancora nessuno sa nulla?
Sette mesi dopo, la storia è più complicata. L´inchiesta è fuori del controllo esclusivo della giustizia sportiva. Quei magistrati di Napoli quali assi hanno in mano? Che cosa preparano? Nella prima settimana di maggio, a Roma, c´è l´incontro tra le procure di Napoli e di Torino (primo esito del colloquio telefonico tra Maddalena e Lepore). Oggi, tra i due uffici non corre buon sangue, ma quel che conta è altro. E´ un fatto che, con il segreto ormai violato, i napoletani sono costretti a fare un passo indietro. Trasformano le richieste di arresto in avvisi a comparire. Anticipano la discovery e, con essa, il metodo di indagine, i contatti tra gli indagati, la qualità  "negativa" dei loro colloqui. Svelano la coerenza tra gli accordi manipolatori e ció che avviene, poi, sui campi di calcio e alle classifiche. àˆ un fatto che l´imbarazzo dei "torinesi" cresce. Hanno chiuso precipitosamente un´indagine che i "napoletani" si sono covati come una chioccia le uova. I risultati ora sono in centinaia di intercettazioni che documentano l´esistenza di un Sistema che governa il calcio italiano e lasciano intuire la geografia di poteri. àˆ un duopolio. Ha i suoi cardini nel predominio del Milan su diritti televisivi e Lega e nel potere della Juventus su Federazione e arbitri. Puó contare sulla docile cedevolezza di cinque squadre: Inter, Roma, Lazio, Parma, obtorto collo della Fiorentina. Il "mondo a parte" del calcio è tutto qui. Due Soli e cinque Satelliti che si spartiscono, in parti molto diseguali, il "core business" dei diritti televisivi organizzando uno spettacolo posticcio dove la vittoria va in alternanza a due squadre (Milan e Juve) e viene lasciata alle altre cinque l´opportunità  di contendersi la vetrina internazionale (e i milioni) della Champions League. In primavera, il problema è preservare il Sistema dagli impiccioni. Accade così qualcosa che abbiamo scorto già  all´opera nei casi "Bpi-Antonveneta" e "Unipol-Bnl": è la formazione di un mercato illecito di informazioni riservate alimentato dal cuore stesso delle istituzioni, capace di orientare l´opinione pubblica. Produce un´affrettata discovery che deforma e paralizza il lavoro dei pubblici ministeri, offrendoli impotenti alla prova del fuoco dei primi interrogatori. Un esempio puó aiutare a capire.
Quando ascolta quel che ha detto al telefono nei colloqui con Moggi, (interrogatorio del 25 maggio), Paolo Bergamo si dice «esterrefatto». Non trova altra parola, il poveretto. Sembra un giovanotto sorpreso a rubacchiare nel portafoglio della nonna. Quasi si arrende. Stupefatto, appunto. Naturale che i pubblici ministeri vogliano approfittare dello smarrimento per raccogliere una più autentica testimonianza. àˆ il loro maligno mestiere: indebolire gli attori per comprendere la trama della storia. A questo servivano anche gli arresti. Sarebbero stati domiciliari. Senza possibilità  di comunicare con l´esterno. L´accusa voleva isolare Moggi, Pairetto e Bergamo dal loro ambiente. Da pressioni, complicità , magari ricatti. I pm falliscono. E tuttavia il peggio deve ancora affacciarsi.
Giorno dopo giorno, in tranche, in parziali segmenti, in intercettazioni singole, in sequenza temporale, il materiale raccolto nelle indagini si sversa in pubblico con la potenza del getto di un geyser. Vengono pubblicate anche intercettazioni mai trascritte e colloqui mutilati o manipolati per sottrazione. Conversazioni scherzose, e per questa ragione eliminate dai pubblici ministeri, sono offerte come "prove che inchiodano" (è il caso della conversazione tra Lorenzo Toffolini, team manager dell´Udinese e Leonardo Meani, delegato per gli arbitri del Milan). Addirittura, appare un atto di indagine che non risulta agli atti. Il contenuto è soltanto verosimile, riguarda il rapporto tra il Milan e gli arbitri. Il numero di protocollo è un falso (Borrelli è venuto a capo del trucco, appena l´altro giorno). àˆ un modus operandi che abbiamo già  visto in azione nell´estate del 2005, quando intercettazioni ancora non agli atti dell´inchiesta di Milano e neppure mai trascritte (colloquio Consorte-Fassino) sono offerte ai giornali. La novità  è che a Napoli, l´ufficio del pubblico ministero individua il luogo e le persone che, uniche, hanno potuto violare il segreto. I nomi sono ora, nero su bianco, negli atti trasmessi alla Procura di Roma. C´è un´ accusa grave in queste carte. La fuga di notizie, sostengono a Napoli, è stata così imponente e distruttiva che deve essere stata «autorizzata dal comando del Nucleo Provinciale dei carabinieri di Roma e da alti ufficiali dell´Arma da cui gerarchicamente dipende quella struttura». Soltanto qualche falso ingenuo oggi puó credere che la fuga di notizie sia un lavoretto storto che si consuma tra pubblici ministeri e cronisti. Si scorge un´altra realtà , più raffinata. Aree infedeli delle istituzioni utilizzano la fuga di notizie per mutilare il lavoro dei pubblici ministeri confidando nell´ansiosa competizione dei media. L´eterogenesi dei fini fa il resto. Ne sortisce un "vietnam" politico-giudiziario-informativo in cui ognuno ci mette del suo per colpire sotto la cintola l´avversario.
A metà  maggio, il lavoro di scasso ha offerto il suo bottino squisito. Tutti sanno tutto. I protagonisti malmessi sanno che cosa hanno detto, quando e come lo hanno detto; che cosa gli sarà  contestato in un eventuale interrogatorio o testimonianza. Il programma degli impiccioni di Napoli salta. Era ambizioso. I pubblici ministeri erano convinti di poter ricostruire addirittura un ventennio di storia di "calcio sporco" (1986/2006), dimostrare la continuità  del Sistema e la discontinuità  tra la gestione di Italo Allodi e la mano di Luciano Moggi. Ne vedono addirittura la nascita quando Allodi cade per un´inchiesta del pubblico ministero di Torino, Giuseppe Marabotto, che vent´anni dopo ritroviamo "consulente giuridico" del "nuovo gestore" del Sistema.
Armando Carbone, che fu "l´uomo di mano" di Italo Allodi, racconta (interrogatorio del 20 maggio 2005): «Quell´operazione giudiziaria fu architettata da Luciano Moggi per prendere il posto di Allodi. Non ho esitazioni a riferire che il giudici Marabotto e Laudi furono strumenti di Moggi e sono persone con le quali Moggi ha continuato a intrattenere rapporti fino ad oggi... Marabotto, ogni volta che io - imputato in quell´inchiesta - provavo a parlare del Torino e della Juventus, mi rispondeva che bisognava parlare di altro. Laudi (allora sostituto procuratore e giudice dell´ufficio inchieste Figc) mi disse che della Juve non bisognava parlare».
Il castello accusatorio (e la promessa di verità ) mostra il suo sfinimento quando ha inizio il pellegrinaggio di testimoni come Pierluigi Collina: «Moggi? Credo che millantasse. Pairetto e Bergamo? Non ho elementi per dire se dipendessero dai poteri forti» (interrogatorio, 16 maggio).
L´inchiesta è morente. Non puó dare più alcun risultato. I pubblici ministeri di Napoli se ne rendono conto quando dinanzi a loro appare Claudio Lotito (9 giugno). Il presidente della Lazio parla, chiacchiera, straparla. Maneggia l´intero fascicolo delle informative dei carabinieri meticolosamente annotate. Pretende di farsi da solo le domande. Di darsi da solo le risposte. Quando le risposte potrebbero sollecitare pericolose curiosità , tronca il flusso verbale appellandosi alla facoltà  di non rispondere. La procura di Napoli decide di fermarsi. La fuga di notizie ha ottenuto il suo scopo. Quell´immenso materiale istruttorio che poteva condurre a significative fonti di prova non è più utilizzabile. Si va al deposito di atti che già  tutti conoscono. I pubblici ministeri si conservano tre sole carte, ancora. Le presunte responsabilità  della Commissione di appello federale (i giudici di merito della Figc). Le rivelazioni di segreto di ufficio che coinvolgono carabinieri, poliziotti, finanzieri, magistrati. E, infine, l´indagine accurata sulla "madre di tutte le partite truccate". Lecce-Parma 3-3 (29 maggio 2005). C´è un sospetto. Perchè quella partita, ultima di campionato, doveva finire proprio con quel risultato, 3-3? Perchè tra le 2.187 combinazioni ancora possibili e capaci di decidere il destino di chi doveva andare in serie B, è stato combinato proprio quell´esito? L´arbitro De Santis avrebbe potuto lavorare di fino, come ha dimostrato di saper fare, per dare la vittoria al Lecce e dannare alla B il Parma. Era il modo più semplice per salvare la Fiorentina, come stava a cuore al Sistema. Il 3-3 è un risultato astruso, ma forse assai fine. Quel 3-3 puó portare diritto nel cuore dell´affare che il Sistema non governava, ma di cui si approfittavano gli uomini del Sistema. Le scommesse clandestine.

Carlo Bonini e Giuseppe D'Avanzo, Repubblica
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#333 Messaggio da Paperinik »

E Moggi, interrogato, ammise
"Non sono un santarello"

di DARIO DEL PORTO

NAPOLI - Gli hanno contestato "l'utilizzo di trentamila schede Switzerland" e "incontri occulti sparsi per tutta l'Italia". Gli hanno chiesto dei suoi "stretti rapporti con i designatori Bergamo e Pairetto", delle "minacce rivolte all'arbitro Paparesta", di Pierluigi Collina e dei contatti con alcuni magistrati. "Non è che sono un santarello", ha risposto Luciano Moggi alle domande dei pm Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci. E ha sostenuto che il "sistema Moggi" prospettato dagli inquirenti costituisce, in realtà , solo "la ricerca di essere fregato il meno possibile".

Così, nelle cinque ore d'interrogatorio del 15 maggio scorso, nella caserma dei carabinieri in via In Selci a Roma, il protagonista principale dell'inchiesta sugli intrighi del mondo del pallone ha provato a difendersi.
Il verbale di quel faccia a faccia è stato depositato dopo la notifica degli avvisi di chiusura delle indagini ed è ora a disposizione degli avvocati dei 37 indagati.

La trascrizione integrale è lunga 220 pagine. Si parte dalla premessa sulla quale si fonda la linea difensiva di Moggi: "Nel calcio il potere reale ruota attorno alla questione dei diritti televisivi. Ogni attività  da me posta in essere ha avuto solo il fine di tutelare gli interessi della Juventus", si legge nel verbale. Quando gli chiedono se sia massone, Moggi dice: "Non so neanche cosa sia la massoneria".

Quindi si passa ad affrontare uno dei nodi centrali dell'inchiesta: le "griglie" per il sorteggio arbitrale che, in una delle telefonate intercettate, Moggi sembra concordare con l'allora designatore Paolo Bergamo. "E' dovere di un dirigente curare bene i rapporti della propria società . Almeno, io sono così. Se ho fatto una telefonata, se ho detto il mio pensiero, che poi mi sembra non si sia neppure verificato, l'ho detto perchè ritenevo e ritengo che si dovesse dare peso ad arbitri importanti, che danno garanzie di rendimento certo e sono in grado di portare avanti le partite nel modo migliore. Ma solo perchè la Juve non ricevesse danni, non certo favori. La Juve non ha bisogno di favori".

Ma sono giustificazioni che non convincono gli inquirenti. E che si scontrano, ad esempio, con quanto dichiarato dall'arbitro Gianluca Paparesta, sentito come teste alla luce del (presunto) sequestro nello stadio di Reggio Calabria. Il direttore di gara ha parlato di un "sistema che vede la sua più diretta espressione in Moggi, che mi risulta avere influenza determinante nelle scelte operate dai designatori Bergamo e Pairetto". Sull'episodio di Reggio, l'arbitro ha ricordato l'irruzione di Moggi e Giraudo nello spogliatoio, con l'ex dg che gridava frasi "con tono minaccioso", accompagnate "con il gesto minatorio del dito indice" agitato "dall'alto in basso". Fatti non annotati nel referto perchè, ha evidenziato, "se avessi determinato un deferimento dei dirigenti juventini ne sarebbe derivata una consistente compromissione delle mie aspettative di carriera".

Durante l'interrogatorio Luciano Moggi, assistito dagli avvocati Paolo Trofino e Fulvio Gianaria, scoppia in lacrime per due volte. Soprattutto, prova a respingere l'accusa di aver gestito in prima persona le sorti del campionato di calcio. "Quante volte mi sono trovato a sentir dire, "l'ha fatto Moggi" e non sapevo neppure di cosa si trattasse. In tutte le salse mettono me".

Discorso esteso alle elezioni per la presidenza della Lega: "I presidenti votano o non votano a seconda di problemi molto più importanti di Moggi, che sono ovviamente quelli di prendere dei soldi in più, è questo il motivo dominante".

Un altro passaggio dell'interrogatorio è dedicato a Pierluigi Collina. Moggi non lo ama. "Tra noi e lui c'è poca simpatia", ammette. E rispondendo ai magistrati, non gli risparmia stilettate: "Il signor Collina ha battuto il record dei 75 minuti tra un tempo e l'altro", dice riferendosi alla famosa partita Perugia-Juventus del 2000 che si concluse, dopo la lunga interruzione per il diluvio, con la sconfitta dei bianconeri e lo scudetto alla Lazio. Una ferita mai sanata, per Moggi, che rivela: "Noi a Collina abbiamo fatto un regalo: un ombrello in ricordo di quella partita".

Poi ironizza sui rapporti, emersi dalle intercettazioni, tra l'ex arbitro e il dirigente del Milan, ora indagato, Leonardo Meani. "Il signor Collina è così disponibile a familiarizzare con un dirigente di una società  come il Milan", afferma Moggi. Sentito come teste dai magistrati, Collina ha spiegato: "Conosco Meani da vent'anni, sono convinto che un rapporto di buona conoscenza possa essere mantenuto nel rispetto dei ruoli e nel pieno rispetto delle regole".

Un altro protagonista dell'inchiesta è l'arbitro Massimo De Santis, indagato di associazione per delinquere insieme a Moggi, Bergamo e Pairetto. "Il signor De Santis è stato sempre un problema per noi - sostiene invece Lucianone- ci ha danneggiati, ad esempio mi ricordo la partita con l'Inter, l'anno scorso in Supercoppa, ci ha annullato un gol valido a Trezeguet". E il gol annullato a Cannavaro (all'epoca al Parma) nella partita che, nel 2000, aveva preceduto la gara di Perugia? "Nessuno si domanda - risponde Moggi - se c'era il calcio d'angolo (da cuì scaturì la rete annullata, ndr) tutti hanno detto che non c'era. Quindi avrebbe commesso due errori insieme: il primo, concedere il calcio d'angolo, il secondo annullare il gol. Non sarebbe stato più semplice non dare il calcio d'angolo, così non veniva fuori quello che è venuto? Io credo di sì".

L'indagine della procura di Napoli, invece, racconta una storia diversa, anche alla luce delle riserve espresse su quella gara da uno dei testi, Carlo Ancelotti. E ora si guarda ai nuovi sviluppi. Alcuni degli indagati raggiunti dall'avviso di chiusura hanno già  formalizzato richiesta di interrogatorio, come il guardalinee Enrico Cenniccola, difeso dall'avvocato Gaetano Laghi. Oggi i pm Beatrice e Narducci invieranno in Cassazione la lettera che formalizza il conflitto di competenza con la procura di Torino.

Ieri i magistrati hanno sentito altri testimoni, come il presidente dell'Interregionale, Walter Punghellini. E prosegue anche l'inchiesta dei pm di Roma Palaia e Palamara sul filone Gea: sentiti come testi il procuratore di calciatori Paolo Conti e l'avvocato Claudio Honorati.

(15 giugno 2006)
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#334 Messaggio da nik978 »

E Preziosi tira fuori le intercettazione «private»: i miei colloqui con Galliani

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ROMA " Dopo le intercettazioni dei carabinieri, nell'inchiesta sul calcio truccato spuntano anche le intercettazioni «private». Una ne ha estratta dal cilindro il presidente del Genoa Enrico Preziosi, davanti ai magistrati napoletani che l'hanno interrogato il 1Ëš giugno scorso. Un cd rom con la registrazione di un colloquio tra lui e il presidente della Lega calcio e vicepresidente del Milan, Adriano Galliani, avvenuto nei primi giorni dell'ottobre 2005, durante un pranzo al ristorante «Il baretto» in via Senato, a Milano. «Eravamo seduti al tavolo solo io e Galliani, e ho registrato utilizzando un piccolo registratore molto sofisticato... In quel periodo ero veramente disperato, e a causa delle traversie calcistiche stavo perdendo la maggioranza delle azioni della mia società ... Volevo capire quali forze avevano tramato contro di me e il Genoa».
Secondo Preziosi, dalle parole del dirigente della Lega e del Milan verrebbero fuori altri elementi contro il «sistema Moggi» che il dirigente indagato a Genova per frode sportiva per la vicenda che ha portato la società  rossoblù in serie C, riassume così ai pubblici ministeri : «Ascoltando la registrazione potrete cogliere passaggi relativi a considerazioni mie e di Galliani circa il rapporto esistente tra Luciano Moggi e il generale Italo Pappa (ex capo dell'ufficio indagini della Federcalcio, ndr), e ancora considerazioni di Galliani circa il fatto che la Juventus si era aggiudicata tre o quattro campionati a discapito del Milan, grazie a rapporti di potere che aveva con ambienti della Federazione».
Oltre all'intercettazione privata, Preziosi (che sostiene di essere una vittima anche dell'ex presidente della Federcalcio Carraro e di aver voluto creare «un po' di scompiglio» nel mondo «governato sostanzialmente da Moggi, Giraudo e Galliani») propone ai magistrati anche un nuovo testimone d'accusa: l'ex amministratore delegato del Venezia, Franco Dal Cin. «In occasione di un tentativo di conciliazione riguardante lui stesso e il figlio"dice Preziosi"deferiti e sanzionati entrambi come me per la vicenda Genoa-Venezia, mi raccontó che gli avvocati della federazione gli avevano prospettato che, se avesse fatto dichiarazioni compromettenti sul mio conto, sarebbero stati adottati provvedimenti benevoli nei suoi confronti... Posso asserire con certezza che è disponibile a testimoniarlo».
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.

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#335 Messaggio da Paperinik »

Calcio: Sky, "Si' a partite Juventus anche la prossima stagione"

ROMA - Sky continuera' a trasmettere le partite della Juventus, anche nella stagione 2006/2007, indipendentemente dalla serie in cui militeranno i bianconeri. Lo ha detto Tom Mockridge, amministratore delegato di Sky Italia: "Apprezzo la scelta degli azionisti della Juventus F.C. e confermo l'intenzione di Sky di rimanere al fianco della squadra bianconera e dei suoi tifosi. Il nuovo Consiglio di Amministrazione rappresenta un importante segno di discontinuita' e dimostra la ferma volonta' degli azionisti, prima di tutto dell'azionista di riferimento Ifil, di restituire alla Juventus F.C. tutto il suo prestigio e la sua credibilita'". (Agr)
Ma perche, la rubentus è mai stata credibile? Già  nel 1913 hanno cominciato alla grande con i magheggi ladrando la serie A, riottenendola dopo essere retrocessi sul campo. Poi ora è circa 20 anni che rubano e questi strozzini di Sky associano la parola "Juventus" a "credibilità ". Mah.
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#336 Messaggio da THE ADEPT »

Ma quando avremo la bella news di Moggi arrestato e la Juve in serie B... :evil:
"TUTTE LE CREATURE GUARDANO IN BASSO VERSO LA TERRA,MA ALL UOMO E'STATO DATO UN VOLTO AFFINCHE POSSA RIVOLGERE GLI OCCHI ALLE STELLE E LO SGUARDO AL CIELO"

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#337 Messaggio da Husker_Du »

Paperinik ha scritto:
Calcio: Sky, "Si' a partite Juventus anche la prossima stagione"

ROMA - Sky continuera' a trasmettere le partite della Juventus, anche nella stagione 2006/2007, indipendentemente dalla serie in cui militeranno i bianconeri. Lo ha detto Tom Mockridge, amministratore delegato di Sky Italia: "Apprezzo la scelta degli azionisti della Juventus F.C. e confermo l'intenzione di Sky di rimanere al fianco della squadra bianconera e dei suoi tifosi. Il nuovo Consiglio di Amministrazione rappresenta un importante segno di discontinuita' e dimostra la ferma volonta' degli azionisti, prima di tutto dell'azionista di riferimento Ifil, di restituire alla Juventus F.C. tutto il suo prestigio e la sua credibilita'". (Agr)
Ma perche, la rubentus è mai stata credibile? Già  nel 1913 hanno cominciato alla grande con i magheggi ladrando la serie A, riottenendola dopo essere retrocessi sul campo. Poi ora è circa 20 anni che rubano e questi strozzini di Sky associano la parola "Juventus" a "credibilità ". Mah.
E' molto semplice fava lessa ( :DDD ).....la giuve, comunque sia, ha milioni di gobbi disponti a spendere qualche soldino per vedere la propria squadra anche se giocasse in C2...i signori Sky lo sanno....vogliono i dindini e sparano minkiate invece di dire: "non ce ne frega na sega della credibilita' e del prestigio, vogliano denaro contante.....grazie".
:)
"Signori benpensanti, spero non vi dispiaccia,
se in cielo in mezzo ai Santi, Dio fra le sue braccia, soffochera' il singhiozzo di quelle labbra smorte che all'odio e all'ignoranza preferirono la morte"

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#338 Messaggio da Paperinik »

Ho capito inculafagiani :DDD, ma allora anche loro prendono per il culo milioni di tifosi, così come è successo fino ad adesso con tutti sti cazzo di pseudogiornalisti sportivi sopratutto mediaset (chissà  come mai) che spacciavano per combattuto e spettacolare un campionato già  deciso all'inizio (e loro lo sapevano bene visto che il sistema andava bene anche a loro).
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#339 Messaggio da Husker_Du »

Paperinik ha scritto:Ho capito inculafagiani :DDD, ma allora anche loro prendono per il culo milioni di tifosi, così come è successo fino ad adesso con tutti sti cazzo di pseudogiornalisti sportivi sopratutto mediaset (chissà  come mai) che spacciavano per combattuto e spettacolare un campionato già  deciso all'inizio (e loro lo sapevano bene visto che il sistema andava bene anche a loro).
Esatto sculaccia anguille :DDD :DDD
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#340 Messaggio da Paperinik »

Ebbravo strozzagalline, finalmente una volta sei d'accordo con me :DDD
"E' impossibile", disse il cervello.
"Provaci!", sussurrò il cuore.
"Vai via, brutto!", urlò la ragazza.

06/06/2019 FIRENZE LIBERA
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Paperinik
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#341 Messaggio da Paperinik »

rotfl

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ioz
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#342 Messaggio da ioz »

scusate strozzagirini ( :DDD )... ma quale campionato era già  deciso dall'inizio?
perchè se così era sarebbero stati degli emeriti cojoni a spendere tanto per nedved, trezegue, vierà , ecc. ecc.
forse non è così così. forse l'illecito sportivo è solo nella protezione arbitrale sulle ammonizioni, ecc. ecc.
sbaglieró, ma se del piero non faceva la rovesciata e trezeguè l'anticipo al meazza, il 2004-05 sarebbe stato lo scudetto del milan.
mi sono spiegato tirapapere? ( :DDD )
Ma perchè dovrei curarmi dei posteri? Cosa hanno fatto i posteri per me?

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#343 Messaggio da Paperinik »

Caro inculaconiglioli :DDD, quella gente veniva comprata non per il campionato (al quale pensava sempre Zio Moggi), ma per esser più competitivi per l'europa ove la ruben..ehm, Juventus non conta niente e viene trattata come tutte le altre, mostrando il suo vero valore. D'altronde è sempre stato detto che gli acquisti di spessore servivano per andare avanti in europa (LOL!!).

Claro, rutti alla finocchiona? :DDD
"E' impossibile", disse il cervello.
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#344 Messaggio da Paperinik »

Inizio a cospargermi la vaselina intorno al tortellino,che ci ritocca il baccello.
"E' impossibile", disse il cervello.
"Provaci!", sussurrò il cuore.
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Julio taylor
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#345 Messaggio da Julio taylor »

ma se la juve va in b o in c, molti suoi tifosi inizieranno a tifare altre squadre che vincono?? :DDD
http://www.freeforumzone.com/viewforum.aspx?f=67607


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