[O.T.] La peggiore sinistra del mondo

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OSCAR VENEZIA
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#16081 Messaggio da OSCAR VENEZIA »

Ma siamo seri.
Dopo tutto l’odio che ha sparso repubblica sugli avversari nel corso di una cinquantina d’anni vi sembra normale che il governo si debba attivare per evitare che venga venduta ?
Imprese strategiche sono : armi, petrolio , gas , … I media lo sono solo se il gruppo straniero che compra intende farlo per influenzare politicamente più che per profitto. Questi acquirenti credo che non sappiano che farsene di Repubblica. Se esiste un opinione pubblica di sinistra un giornale si riformerà’ . il governo deve garantire la libertà di stampa in generale ma non penso che sia obbligato ad acquistare le quote di Repubblica.Potevano essere un meno esasperati nel delegittimare gli avversari adesso vengono a chiedere agli odiati nemici di salvarli ? Chiedessero a De Benedetti , alle coop rosse,ad un pool di imprenditori emiliani.
Qualche hanno senza Repubblica servirà’ a raddrizzare l’Italia e a condurla verso orizzonti meno asfittici
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dostum
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#16082 Messaggio da dostum »

Dio li fa e poi li accoppia
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GeishaBalls
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#16083 Messaggio da GeishaBalls »

OSCAR VENEZIA ha scritto:
13/12/2025, 15:26
Ma siamo seri.
Dopo tutto l’odio che ha sparso repubblica sugli avversari nel corso di una cinquantina d’anni vi sembra normale che il governo si debba attivare per evitare che venga venduta ?
Imprese strategiche sono : armi, petrolio , gas , … I media lo sono solo se il gruppo straniero che compra intende farlo per influenzare politicamente più che per profitto. Questi acquirenti credo che non sappiano che farsene di Repubblica. Se esiste un opinione pubblica di sinistra un giornale si riformerà’ . il governo deve garantire la libertà di stampa in generale ma non penso che sia obbligato ad acquistare le quote di Repubblica.Potevano essere un meno esasperati nel delegittimare gli avversari adesso vengono a chiedere agli odiati nemici di salvarli ? Chiedessero a De Benedetti , alle coop rosse,ad un pool di imprenditori emiliani.
Qualche hanno senza Repubblica servirà’ a raddrizzare l’Italia e a condurla verso orizzonti meno asfittici
I media non sono strategici in una democrazia come la intende Oscar Venezia, dove c’è LVI che decide cosa il popolo deve sapere.

Esisteva un’offerta di un gruppo italiano come Luxottica, non c’era bisogno di altri interventi pubblici. Ma a me sta benissimo così, segnalavo che se il governo si è mosso per evitare la concentrazione tra la seconda e quinta banca italiana per evitare chissà quale rischio straniero, poteva muoversi anche qui che gli stranieri ci sono eccome

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OSCAR VENEZIA
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#16084 Messaggio da OSCAR VENEZIA »

In Francia dove gli assett strategici vengono difesi strenuamente non c’è più la proprietà pubblica dei media televisivi che garantisce l’equa ripartizione fra le forze politiche. Se una televisione o un giornale fallisce non interviene lo Stato a comprarsi le quote per mantenere l’equilibrio fra destra e sinistra in termini di forza, quell’equilibrio e’ momentaneamente compromesso e fa parte della vita, probabilmente si riformerà prima o poi un giornale di quella parte politica. E parliamo di un paese iper statalista, intereverrebbe solo nel caso di una possibile ingerenza di una potenza straniera’.
Noi abbiamo gia’ la rai che è lottizzata e garantisce una quota alla sinistra, poi c’è la 7 se ti va via repubblica sono cazzi tuoi autotassatevi , lo Stato deve garantire le frequenze e la libertà’ i soldi metteteceli voi , senza tirare sempre in ballo Lui
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dostum
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#16085 Messaggio da dostum »

GeishaBalls ha scritto:
14/12/2025, 7:05
OSCAR VENEZIA ha scritto:
13/12/2025, 15:26
Ma siamo seri.
Dopo tutto l’odio che ha sparso repubblica sugli avversari nel corso di una cinquantina d’anni vi sembra normale che il governo si debba attivare per evitare che venga venduta ?
Imprese strategiche sono : armi, petrolio , gas , … I media lo sono solo se il gruppo straniero che compra intende farlo per influenzare politicamente più che per profitto. Questi acquirenti credo che non sappiano che farsene di Repubblica. Se esiste un opinione pubblica di sinistra un giornale si riformerà’ . il governo deve garantire la libertà di stampa in generale ma non penso che sia obbligato ad acquistare le quote di Repubblica.Potevano essere un meno esasperati nel delegittimare gli avversari adesso vengono a chiedere agli odiati nemici di salvarli ? Chiedessero a De Benedetti , alle coop rosse,ad un pool di imprenditori emiliani.
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Esisteva un’offerta di un gruppo italiano come Luxottica, non c’era bisogno di altri interventi pubblici. Ma a me sta benissimo così, segnalavo che se il governo si è mosso per evitare la concentrazione tra la seconda e quinta banca italiana per evitare chissà quale rischio straniero, poteva muoversi anche qui che gli stranieri ci sono eccome
sticazzi hanno chiuso decine di migliaia di aziende e negozi durante il covid e "la stampa" plaudiva adesso è il loro turno tanto rimane sempre il corsera per la piccola propaganda
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#16086 Messaggio da Drogato_ di_porno »

i test d'ingresso per medicina in Spagna sono molto più difficili dei nostri (idem in Francia)

in Italia il vero problema non sta nell'università bensì nelle scuole superiori (e medie)
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giorgiograndi
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#16087 Messaggio da giorgiograndi »

Drogato_ di_porno ha scritto:
14/12/2025, 14:54
i test d'ingresso per medicina in Spagna sono molto più difficili dei nostri (idem in Francia)

in Italia il vero problema non sta nell'università bensì nelle scuole superiori (e medie)
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In Cina, per TUTTE le facoltà universitarie, c’è un test di ammissione che si Gaokao, dure 2 o 3 giorni. Il test è molto simile tra tutte le facoltà, nel senso che se ti iscrivi a filosofia, hai le stesse domande di matematica per chi si iscrive a ingegneria. È il test di ammissione più difficile del mondo con il quale cambia il futuro socio-economico dello studente (e della nazione).

Chi non passa il test, va a fare l’operaio
Dai un'occhiata al miei toys: THEWONDERTOYS.COM

Dai un'occhiata al miei video: GIORGIOGRANDI.COM


FOLLOW ME ON TWITTER: @giorgiograndi76

L’unico comunista o marxista buono, è quello in una tomba senza nome

--
Linegoco: "...e se anche fosse (il fallimento della produzione pornografica) chi se ne importa? Nessuno sano di mente si mette a pagare qualcuno solo perché altrimenti fallisce...è ridicolo, ci si dovrebbe impoverire per arricchire altri?"
--
"Usare questo o quello studio come bandiera per sostenere una tesi piuttosto che l'altra è sbagliato."
--
Oscar: Quello che i miei studi non mi hanno ancora detto con certezza e’ se sono gli italiani a generare PD (senza articolo davanti come sinonimo di sostanza di scarto) o se e’ il PD a generare gli italiani.

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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#16088 Messaggio da Drogato_ di_porno »

questo prima o poi diventa sicuramente segretario del PD. se la giocherà con la Picierno
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GeishaBalls
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#16089 Messaggio da GeishaBalls »

dostum ha scritto:
14/12/2025, 14:00
GeishaBalls ha scritto:
14/12/2025, 7:05
OSCAR VENEZIA ha scritto:
13/12/2025, 15:26
Ma siamo seri.
Dopo tutto l’odio che ha sparso repubblica sugli avversari nel corso di una cinquantina d’anni vi sembra normale che il governo si debba attivare per evitare che venga venduta ?
Imprese strategiche sono : armi, petrolio , gas , … I media lo sono solo se il gruppo straniero che compra intende farlo per influenzare politicamente più che per profitto. Questi acquirenti credo che non sappiano che farsene di Repubblica. Se esiste un opinione pubblica di sinistra un giornale si riformerà’ . il governo deve garantire la libertà di stampa in generale ma non penso che sia obbligato ad acquistare le quote di Repubblica.Potevano essere un meno esasperati nel delegittimare gli avversari adesso vengono a chiedere agli odiati nemici di salvarli ? Chiedessero a De Benedetti , alle coop rosse,ad un pool di imprenditori emiliani.
Qualche hanno senza Repubblica servirà’ a raddrizzare l’Italia e a condurla verso orizzonti meno asfittici
I media non sono strategici in una democrazia come la intende Oscar Venezia, dove c’è LVI che decide cosa il popolo deve sapere.

Esisteva un’offerta di un gruppo italiano come Luxottica, non c’era bisogno di altri interventi pubblici. Ma a me sta benissimo così, segnalavo che se il governo si è mosso per evitare la concentrazione tra la seconda e quinta banca italiana per evitare chissà quale rischio straniero, poteva muoversi anche qui che gli stranieri ci sono eccome
sticazzi hanno chiuso decine di migliaia di aziende e negozi durante il covid e "la stampa" plaudiva adesso è il loro turno tanto rimane sempre il corsera per la piccola propaganda
Che c’entra il covid e la chiusura di aziende? E quale giornale plaudiva la chiusura delle aziende, ma di che parli?

La domanda era semplice: il governo ha bloccato una operazione tra aziende italiane (Unicredit su Banco BPM) e non fa nulla per un media ceduto ad un opaco imprenditore estero. Gli interessi che tutela sono solo quelli delle banche amiche (BBPM è in quota Lega) e non dell’italianità che tanto sbandierava.

Gli Oscar Venezia che continuavano a parlare del MPS come banca del PD come commenta l’acquisizione di Caltagirone e del MPS governativa di Mediobanca? Dove sono le anime belle che si scandalizzavano?

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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#16090 Messaggio da OSCAR VENEZIA »

Nardella ? Gratta gratta e’ un Renziano e Renzi viene come scuola dalla sinistra DC.
Scuola La Pira, Bodrato, Granelli , Galloni, Bindi ,Cabras, Martinazzuoli, Demita e Prodi.Sinistra Dc insomma.
Renzi USA la sua postura da edonista reganiano ma la sua ideologia di riferimento e’ quella , aggiornata.
Da un ex Dc di sinistra ti puoi aspettare di tutto sono molto elastici ma non sono elastici sugli affari militari.
Quindi Nardella come Renzi come Moro e’ per lo più a-militare.Al massimo usano i servizi segreti nei confronti di privati o per muoversi in medio oriente/Africa senza mai sparare direttamente.
Andiamo verso un mondo in cui gli Stati si pesano anche per la loro forza militare ( cosa normale prima era ricreazione) forza militare intesa come numeri e disponibilità ad usarla. In questo Nardella e’ fuori giuoco nonostante ci sia un patetico tentativo con Guerìni di ricostruire una competenza in quest’area politica. Oltre a non essere più nel vecchio periodo dove anche un trafficone poteva improvvisarsi, l’interlocutore e’ Putin. Cioè uno che ti dice :Narde’. NOn ho tempo da perdere, Che vuoi, chi rappresenti ,chi ti sta a sentire a te ,quante testate hai ? Un po Quello che ha fatto con Macron che un po di testate ce l’ha. O aktrimenti collabori con me.
Certo l’elettorato di Sinistra può anche credere alla storia dell’arma diplomatica, il contatto con la realtà non è mai stato il loro forte. Può darsi che lo eleggano , ma poi e’ nullo.
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#16091 Messaggio da dostum »

GeishaBalls ha scritto:
14/12/2025, 16:31
dostum ha scritto:
14/12/2025, 14:00
GeishaBalls ha scritto:
14/12/2025, 7:05
OSCAR VENEZIA ha scritto:
13/12/2025, 15:26
Ma siamo seri.
Dopo tutto l’odio che ha sparso repubblica sugli avversari nel corso di una cinquantina d’anni vi sembra normale che il governo si debba attivare per evitare che venga venduta ?
Imprese strategiche sono : armi, petrolio , gas , … I media lo sono solo se il gruppo straniero che compra intende farlo per influenzare politicamente più che per profitto. Questi acquirenti credo che non sappiano che farsene di Repubblica. Se esiste un opinione pubblica di sinistra un giornale si riformerà’ . il governo deve garantire la libertà di stampa in generale ma non penso che sia obbligato ad acquistare le quote di Repubblica.Potevano essere un meno esasperati nel delegittimare gli avversari adesso vengono a chiedere agli odiati nemici di salvarli ? Chiedessero a De Benedetti , alle coop rosse,ad un pool di imprenditori emiliani.
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Esisteva un’offerta di un gruppo italiano come Luxottica, non c’era bisogno di altri interventi pubblici. Ma a me sta benissimo così, segnalavo che se il governo si è mosso per evitare la concentrazione tra la seconda e quinta banca italiana per evitare chissà quale rischio straniero, poteva muoversi anche qui che gli stranieri ci sono eccome
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La domanda era semplice: il governo ha bloccato una operazione tra aziende italiane (Unicredit su Banco BPM) e non fa nulla per un media ceduto ad un opaco imprenditore estero. Gli interessi che tutela sono solo quelli delle banche amiche (BBPM è in quota Lega) e non dell’italianità che tanto sbandierava.

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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#16092 Messaggio da GeishaBalls »

dostum ha scritto:
15/12/2025, 3:23
GeishaBalls ha scritto:
14/12/2025, 16:31
dostum ha scritto:
14/12/2025, 14:00
GeishaBalls ha scritto:
14/12/2025, 7:05

I media non sono strategici in una democrazia come la intende Oscar Venezia, dove c’è LVI che decide cosa il popolo deve sapere.

Esisteva un’offerta di un gruppo italiano come Luxottica, non c’era bisogno di altri interventi pubblici. Ma a me sta benissimo così, segnalavo che se il governo si è mosso per evitare la concentrazione tra la seconda e quinta banca italiana per evitare chissà quale rischio straniero, poteva muoversi anche qui che gli stranieri ci sono eccome
sticazzi hanno chiuso decine di migliaia di aziende e negozi durante il covid e "la stampa" plaudiva adesso è il loro turno tanto rimane sempre il corsera per la piccola propaganda
Che c’entra il covid e la chiusura di aziende? E quale giornale plaudiva la chiusura delle aziende, ma di che parli?

La domanda era semplice: il governo ha bloccato una operazione tra aziende italiane (Unicredit su Banco BPM) e non fa nulla per un media ceduto ad un opaco imprenditore estero. Gli interessi che tutela sono solo quelli delle banche amiche (BBPM è in quota Lega) e non dell’italianità che tanto sbandierava.

Gli Oscar Venezia che continuavano a parlare del MPS come banca del PD come commenta l’acquisizione di Caltagirone e del MPS governativa di Mediobanca? Dove sono le anime belle che si scandalizzavano?
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#16093 Messaggio da docu »

Renzi sta più a destra de Gnazio …

:lol:
Voi date poca cosa dando cio' che possedete. E'quando donate voi stessi che donate veramente.
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#16094 Messaggio da dostum »

GeishaBalls ha scritto:
15/12/2025, 13:21
dostum ha scritto:
15/12/2025, 3:23
GeishaBalls ha scritto:
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sticazzi hanno chiuso decine di migliaia di aziende e negozi durante il covid e "la stampa" plaudiva adesso è il loro turno tanto rimane sempre il corsera per la piccola propaganda
Che c’entra il covid e la chiusura di aziende? E quale giornale plaudiva la chiusura delle aziende, ma di che parli?

La domanda era semplice: il governo ha bloccato una operazione tra aziende italiane (Unicredit su Banco BPM) e non fa nulla per un media ceduto ad un opaco imprenditore estero. Gli interessi che tutela sono solo quelli delle banche amiche (BBPM è in quota Lega) e non dell’italianità che tanto sbandierava.

Gli Oscar Venezia che continuavano a parlare del MPS come banca del PD come commenta l’acquisizione di Caltagirone e del MPS governativa di Mediobanca? Dove sono le anime belle che si scandalizzavano?
Geisha perchè non usi la memoserina? Si le tue sono sempre amnesie selettive
Ancora non si è capito perchè l'ex foglio degli Agnelli/Elkann dei quali ha avallato ogni schifezza sia qualcosa da tutelare.Si ha dato lavoro agli ex di lotta continua a patto che lustrassero le scarpe dell'Avvocato
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Sto ancora aspettando l'elenco degli incomparabili servizi resi al paese dal giornale consegnato da Mussolini agli Agnelli trovo piuttosto curioso tu dia a me del rossobruno poi il fascismo storico lo difendi sempre

La Stampa, fine di un'egemonia: quando al padrone non servi più
Bruno Babando 16:04 Venerdì 12 Dicembre 2025
Solidarietà piena e incondizionata ai colleghi. Ma la verità va detta: il giornale che oggi si piange come alfiere di pluralismo è stato per oltre un secolo il megafono di un sistema di potere che ora è entrato in crisi. E, in fondo, non è una cattiva notizia

C’è qualcosa di profondamente stonato, e francamente insopportabile, nei pianti che in queste ore accompagnano la veglia funebre de La Stampa. Una liturgia del lutto palloccosa, con toni enfatici e parole d’ordine nobili (“pluralismo dell’informazione in pericolo”, “democrazia sotto assedio”, “svendita di un patrimonio della città”) che suonano false a chi abbia un minimo di memoria storica e, soprattutto, a chi a Torino ci vive da una vita.

Perché la Stampa non è mai stata una vergine indifesa. È stata semmai una figlia prediletta del potere, cresciuta all’ombra di un rapporto incestuoso e pervicace con la famiglia Agnelli, un giornale che ha fatto del suo essere “filo-governativo” una bandiera e non un accidente. E oggi, davanti alla ritirata dell’editore finge di essere ciò che non è mai stata davvero.

Uno “scippo” all’origine

Partiamo dall’inizio, da quello che viene accuratamente rimosso. La Stampa non nasce nel 1867: quella era la Gazzetta Piemontese. La Stampa, come tale, nasce 28 anni dopo, quando la Gazzetta viene assorbita e trasformata. E soprattutto nasce sotto la direzione del suo vero fondatore, Alfredo Frassati, liberale, laico, antifascista. Sotto Frassati il giornale critica il regime, particolarmente dopo l’assassinio di Giacomo Matteotti nel 1924. Troppo. Il prezzo è noto: pressioni, isolamento, infine la cacciata. Frassati è costretto a dimettersi e a vendere. E qui entra in scena Giovanni Agnelli, il patriarca, già nominato senatore da Mussolini nel 1923, che acquisisce per quattro spicci il giornale con il beneplacito delle autorità fasciste.

Non lo fa per amore dell’informazione. Lo fa – parole non dei detrattori ma dei discendenti di Frassati – per “scegliere direttori addomesticati, ubbidienti, tali da imbavagliare le redazioni” e garantire una linea ligia ai potenti e funzionale agli interessi industriali. È uno scippo, un colpo di mano. Come accadde, guarda caso, anche con la Fiat.

La memoria corta di Torino

Quando nel 2017 John Elkann celebrò a suon di fanfare i “150 anni” del giornale, Jas Gawronski, nipote di Frassati, lo disse chiaramente: era un’operazione audace, stiracchiata, utile solo a costruire una tradizione più lunga e più nobile di quella reale. E notò amaramente come, almeno, ci si sarebbe aspettati una celebrazione degna del vero fondatore. Niente. Torino, si sa, ha una memoria selettiva. Dimentica Frassati, dimentica il Ventennio, dimentica perché la Stampa diventa “La Stampa”. E dimentica che quella che oggi viene pianta come baluardo del pluralismo nasce come strumento di controllo.

La Feroce e la Busiarda

Il legame con la Fiat non è un dettaglio: è l’asse portante di un secolo di storia. Gli operai chiamavano la fabbrica “la Feroce”. Il giornale era “la Busiarda”. Non per folklore, ma per esperienza diretta. Alla Fiat si moriva, ma non per le colonne della Stampa: gli operai non morivano in fabbrica, diventavano “feriti gravi” che spiravano sempre in ospedale. Per non parlare, delle repressioni e delle pratiche antisindacali: silenzio o minimizzazione. Pagine sull’immigrazione che rilette oggi fanno arrossire più di un campione della presunta “cancel culture”.

La censura non era solo politica: era industriale, sociale, sistemica. E mentre la Fiat costruiva uno dei più imponenti apparati di schedatura e controllo dei lavoratori – emerso clamorosamente con le inchieste del pretore Guariniello nel 1971 – La Stampa restava lì, braccio armato del padrone verso l’opinione pubblica. Altro che cane da guardia del potere.

Capitalismo di rapina

Del resto, anche la Fiat non nasce da una favola industriale, ma da un’operazione di forza, da un intreccio di ambizioni personali, manovre opache e protezioni politiche. La retorica ufficiale ha sempre indicato in Giovanni Agnelli il padre fondatore dell’azienda. La realtà è più scomoda: il vero artefice fu Emanuele Cacherano di Bricherasio, aristocratico atipico, appassionato di arte, musica e motori, fondatore dell’Automobile Club. Fu lui a finanziare le prime iniziative automobilistiche e a sognare una grande fabbrica.

Da quel momento, la storia prese una piega precisa. Bricherasio iniziò a nutrire timori e sospetti. Aveva come amico fraterno Federigo Caprilli, il “cavaliere volante”, genio dell’equitazione, innovatore, spirito libero. I due si confidavano tutto. Poi, nel giro di pochi anni, entrambi morirono improvvisamente. Bricherasio, a soli 35 anni nel castello di Agliè, in circostanze mai del tutto chiarite. Tre anni dopo, Caprilli morì cadendo da cavallo per le vie di Torino, in una sera d’inverno. Aveva 39 anni. Il mistero delle loro morti non è mai stato svelato.

Agnelli consolidò così il suo potere. Nel 1906, a seguito di un aumento di capitale, divenne azionista di maggioranza della Fiat. Due anni dopo, il 23 giugno 1908, il questore di Torino lo denunciò per illecita coalizione, aggiotaggio in borsa e falsi in bilancio. Secondo il rapporto di pubblica sicurezza, Agnelli era il principale indiziato di manovre fraudolente che avevano turbato il mercato e danneggiato gravemente gli azionisti. Ma Agnelli non era solo. A vegliare su di lui c’era il capo del governo, Giovanni Giolitti, che nel 1907 gli aveva conferito la croce di cavaliere al merito del lavoro. Nel novembre 1908 intervenne direttamente anche il ministro della Giustizia, Vittorio Emanuele Orlando, affermando che un’azione penale contro Agnelli avrebbe avuto conseguenze negative per la nascente industria nazionale, in particolare piemontese. Un’ingerenza pesantissima.

Nel 1909 il perito del tribunale, Pietro Astuti, confermò le accuse: le scritture del 1906 occultavano operazioni personali a danno della società, e le manovre di borsa configuravano un vero e proprio aggiotaggio. Nel processo decisivo del 1912, accadde l’inevitabile: Agnelli fu assolto. A difenderlo c’era lo stesso Orlando, ex ministro della Giustizia. Come perito commercialista figurava Vittorio Valletta, destinato a diventare l’uomo chiave della Fiat. Un intreccio perfetto tra industria, finanza, politica e magistratura. E massoneria.

Da lì in avanti, la Fiat fu sistematicamente favorita dallo Stato. Alla vigilia e durante la Prima guerra mondiale ottenne enormi commesse militari, anche dall’estero. Agnelli riuscì a far dichiarare Torino zona di guerra: gli operai vennero militarizzati, privati del diritto di sciopero, sottoposti al codice militare. La guerra fece grande la Fiat. E consolidò definitivamente il potere della famiglia Agnelli.

Questa è la nascita della Fiat: non un mito industriale, ma un caso da manuale di capitalismo di rapina, protetto dal potere politico, oliato dalla finanza, coperto dalle istituzioni. Ed è dentro questa stessa logica che va letta anche la storia della Stampa. Due facce della stessa medaglia. Due “scippi” riusciti. E un secolo di narrazione addomesticata che oggi, finalmente, mostra tutte le sue crepe.

Altro che pluralismo

Fa dunque sorridere – amaramente – sentire oggi parlare della vendita della Stampa come “perdita irreparabile per il pluralismo dell’informazione”. In oltre un secolo di vita, il pluralismo è stato semmai tollerato a intermittenza, mai praticato come valore fondante. Il giornale ha esercitato la sua egemonia con arroganza, arrivando anche a soffocare voci concorrenti e alternative. Chi ha i capelli bianchi ricorda bene la parabola della Gazzetta del Popolo.

E nell’ultima fase, alla storica vocazione governativa si è aggiunto il conformismo mainstream: firme “di regime” o comunque perfettamente allineate, direttori e commentatori più attenti a presidiare il centro del discorso pubblico che a disturbare il manovratore.

Il distacco da Torino (e dai lettori)

Il colpo finale, però, non arriva da Elkann. Arriva prima. La Stampa ha reciso da tempo il suo legame con la città. Quel rapporto morboso e perverso, certo, ma reale, per cui i torinesi telefonavano prima al giornale che alla polizia, non esiste più. Al suo posto un quotidiano né carne né pesce, generalista, con velleità intellettuali, pieno di firme forestiere, spesso ignare del contesto sociale e culturale torinese. Un giornale che soddisfa chi scrive assai più di interessare chi legge. E i lettori, coerentemente, se ne sono andati. La crisi della carta stampata (più grave in Italia che nel resto dell’Occidente) spiega molto, ma non tutto. Il resto lo spiegano le scelte editoriali, condivise e difese da chi oggi si straccia le vesti.

Fine di un secolo, non di una libertà

Sia chiaro: solidarietà piena “alle giornaliste e ai giornalisti”, come impone la formula di rito e come è giusto. Ma basta con l’ipocrisia. La fine della Stampa targata Agnelli-Elkann non è la fine della libertà di stampa. È la fine di un modello: quello della Feroce e della Busiarda, del giornale-azienda, del giornale-scudo del padrone. Un ruolo svolto fino all’ultimo coprendo con il silenzio lo smantellamento dell’impero industriale e la fuga del rampollo. Il fatto che oggi venga finalmente reciso il rapporto incestuoso con gli Agnelli e i loro eredi potrebbe persino essere una liberazione. Un’occasione, se non altro, per smettere di raccontarsi favole consolatorie. Il secolo ferrigno si chiude. E, a dirla tutta, questa non è una cattiva notizia.

P.S.
Anche io guido una fiat quindi sono corresponsabile
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI

Baalkaan hai la machina targata Sassari?

VE LA MERITATE GEGGIA

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GeishaBalls
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#16095 Messaggio da GeishaBalls »

dostum ha scritto:
16/12/2025, 3:30
GeishaBalls ha scritto:
15/12/2025, 13:21
dostum ha scritto:
15/12/2025, 3:23
GeishaBalls ha scritto:
14/12/2025, 16:31

Che c’entra il covid e la chiusura di aziende? E quale giornale plaudiva la chiusura delle aziende, ma di che parli?

La domanda era semplice: il governo ha bloccato una operazione tra aziende italiane (Unicredit su Banco BPM) e non fa nulla per un media ceduto ad un opaco imprenditore estero. Gli interessi che tutela sono solo quelli delle banche amiche (BBPM è in quota Lega) e non dell’italianità che tanto sbandierava.

Gli Oscar Venezia che continuavano a parlare del MPS come banca del PD come commenta l’acquisizione di Caltagirone e del MPS governativa di Mediobanca? Dove sono le anime belle che si scandalizzavano?
Geisha perchè non usi la memoserina? Si le tue sono sempre amnesie selettive
Ancora non si è capito perchè l'ex foglio degli Agnelli/Elkann dei quali ha avallato ogni schifezza sia qualcosa da tutelare.Si ha dato lavoro agli ex di lotta continua a patto che lustrassero le scarpe dell'Avvocato
Non uso la memoserina, uso l’intelligenza. Dovresti provare
Sto ancora aspettando l'elenco degli incomparabili servizi resi al paese dal giornale consegnato da Mussolini agli Agnelli trovo piuttosto curioso tu dia a me del rossobruno poi il fascismo storico lo difendi sempre



P.S.
Anche io guido una fiat quindi sono corresponsabile
Non mi metto in una discussione imbecille. Non ho difeso i singoli giornali come impeccabili, di questo tema parla con i tuoi amici immaginari

Ho segnalato che il governo ha usato le sue armi per difendere l’acquisizione di una banca leghista da parte di una banca public company, e non interviene per avere chiarimenti o mantenere la sovranità nazionale su un importante gruppo editoriale.

Se vuoi difendere ulteriormente il buon operato del governo spiega perché la aggregazione tra due banche nazionali fosse più importante della cessione all’estero dei media nazionali

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