robinsonmuniz ha scritto: ↑07/06/2025, 7:57
Finché in Italia non si inizierà a gettare nella mischia i ragazzini di 17 anni come fanno la Spagna, la Francia e l'Argentina (che pochi giorni fa ha lanciato il 2007 Mastantuono, già prenotato dal Real Madrid) il declino sarà inarrestabile. Spalletti voleva aggrapparsi ad Acerbi, classe 1988, il quale si è pure permesso di snobbare la maglia Azzurra, che per ogni calciatore Italiano dovrebbe rappresentare la massima aspirazione. Mancini ha fatto una sciocchezza andando in Arabia Saudita, ma gli va riconosciuto il coraggio di aver provato a lanciare qualche giovane e a scovare qualche prospetto poco valorizzato. Mi viene in mente Pafundi, di cui si dice un gran bene ma che non trova spazio in quanto "troppo giovane", o i carneadi Gnonto, Grifo e la grande scoperta Retegui. Non saranno stati tutti esperimenti riusciti, ma almeno si è tentato qualcosa di diverso. Più in generale bisognerebbe studiare a livello legale un escamotage che, senza infrangere le normative europee, obbligasse i Club di Serie A a schierare meno stranieri e più Italiani. Nel frattempo mi preparo a tifare Argentina anche nel Mondiale 2026.
Quelli che vengono gettati nella mischia da queste nazionali si dimostrano poi dei campioncini, ma perchè lo sono, non è che lo diventano perchè li hanno fatti giocare.
Mancini è sempre stato un paraculo, chiamava giovani e sconosciuti per farsi vedere aperto e alternativo ma poi nelle partite che contavano schierava i veterani, altro che Pafundi! Pafundi è 5 anni che viene indicato come giovanissima promessa, ma al momento ha giocato solo minimi spezzoni di partita con qualsiasi allenatore vi fosse all'Udinese senza aver mai inciso. E gli Gnonti e i Grifi non è che, pur giocando, facciano sfracelli allestero, sono semplicemente scarsi ma davano quel tocco di esotismo nelle chiamate che a Mancini piaceva tanto.
Sul discorso giovani, chiaro che se obblighi a schierare italiani questi crescono più in fretta, ma io dico che il livello dei giovani è sempre più scarso, vuoi perchè non c'è più una scuola tecnica, con gli allenatori che prediligono la fisicità e la tattica alla competenze di base. Ma soprattutto manca la base, sempre meno giovani giocano a calcio e mediamente la qualità è bassa, se vai a vedere una squadra giovanile di qualsiasi posto o categoria noterai un abisso rispetto alle medesima squadra giovanile di 20/30 anni fa.
Ma soprattutto, quello che dico sempre, questi discorsi puoi farli in un confronto tra grandi potenze mondiali, ma se in una qualificazione europea vieni asfaltato da Svizzera, Norvegia e non riesci neppure a battere la Macedonia non puoi tirare in ballo queste cose, perchè queste squadre sono enormemente più scarse a tutti i livelli, dai numeri dei giocatori di base, alle competenze tecniche, al livello dei campionati, ecc. ecc.. Semplicemente hanno avuto un approccio tattico e psico/fisico superiore al nostro.