[O.T.] La peggiore sinistra del mondo
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo
Altra figura di merda di quel pattume di sinistra
"E' impossibile", disse il cervello.
"Provaci!", sussurrò il cuore.
"Vai via, brutto!", urlò la ragazza.
06/06/2019 FIRENZE LIBERA
https://www.youtube.com/watch?v=0Zp9AmCfWbI
"Provaci!", sussurrò il cuore.
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- Drogato_ di_porno
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo
alcuni esempi di comunità matura e rispettosa
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo
Sarai pronto alla morte tu che sei bacucco
https://www.dire.it/14-04-2025/1140787- ... do-augias/
https://www.dire.it/14-04-2025/1140787- ... do-augias/
Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo
Èfinito alla procura di Bari il caso della falsa laurea di Carmela Fiorella (moglie del consigliere Pd della Regione Puglia, Filippo Caracciolo) che ha partecipato, e vinto, al bando pubblico indetto dagli Aeroporti di Puglia.
L'Università di Bari ha presentato denuncia alla Procura in relazione alla pergamena di laurea che Carmela Fiorella, moglie del consigliere regionale ed ex capogruppo Pd Filippo Caracciolo, ha presentato ad Aeroporti di Puglia per partecipare al concorso da dirigente del personale. La pergamena, pubblicata dalla
«Gazzetta», è risultata infatti falsa.
L'Università degli Studi di Bari Aldo Moro ha accertato, si legge nella denuncia, che Fiorella «non risulta aver conseguito presso questa
Università il titolo di studio Laurea Magistrale in Economia e Management (LM 77)». La stessa circostanza (la falsità della pergamena) è stata comunicata ieri sera 17 aprile ad Aeroporti di Puglia che mercoledì, dopo la pubblicazione dell'articolo della «Gazzetta» e le dimissioni di Fiorella, aveva chiesto all'Università la verifica del titolo presentato in fotocopia dalla 38enne di Barletta.
Anche Aeroporti di Puglia oggi 18 aprile ha presentato un esposto a firma del presidente Antonio Vasile e del direttore generale Marco Catamerò «a tutela dell'onorabilità dell'azienda, degli organi societari e del personale.
L'Università di Bari ha presentato denuncia alla Procura in relazione alla pergamena di laurea che Carmela Fiorella, moglie del consigliere regionale ed ex capogruppo Pd Filippo Caracciolo, ha presentato ad Aeroporti di Puglia per partecipare al concorso da dirigente del personale. La pergamena, pubblicata dalla
«Gazzetta», è risultata infatti falsa.
L'Università degli Studi di Bari Aldo Moro ha accertato, si legge nella denuncia, che Fiorella «non risulta aver conseguito presso questa
Università il titolo di studio Laurea Magistrale in Economia e Management (LM 77)». La stessa circostanza (la falsità della pergamena) è stata comunicata ieri sera 17 aprile ad Aeroporti di Puglia che mercoledì, dopo la pubblicazione dell'articolo della «Gazzetta» e le dimissioni di Fiorella, aveva chiesto all'Università la verifica del titolo presentato in fotocopia dalla 38enne di Barletta.
Anche Aeroporti di Puglia oggi 18 aprile ha presentato un esposto a firma del presidente Antonio Vasile e del direttore generale Marco Catamerò «a tutela dell'onorabilità dell'azienda, degli organi societari e del personale.
Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo
Tra questa e lo scioglimento del comune di Caserta a guida PD per infiltrazione mafiosa non so cosa sia peggio
Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione
- Paperinik
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo
I cancheri al 22%..ma chi cazzo li vota, ma come è possibile
"E' impossibile", disse il cervello.
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo
Dai dicci tu per chi votare che il tuo parere è molto interessante
- pan
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo
Considera che sono il 22% del 50% che ancora vota. Quindi sono l'11% dei maggiori di 18 anni.
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)
- Drogato_ di_porno
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo
magari la Salis è bipolare come il padre
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo
Sembra Michelangelo, quello che stava sulle banconote in lire ( 10,000 lire di un secolo fa)
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo
Spero che non muoia lá, non per qualcosa ma sarebbe seccante che diventasse davvero famoso.
Amicus Plato,
sed magis amica veritas.
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- Drogato_ di_porno
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo
grande indignazione per questo dato imputato alla Meloni...
...ma durante il governo Draghi l'Italia era sprofondata fino al 58esimo posto (dal 41* posto dell'anno prima)
Libertà di stampa: l’Italia sprofonda al 58° posto nella classifica mondiale
https://www.lindipendente.online/2022/0 ... -mondiale/
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo
AVANTI POPOLO ALLA RISCOSSA COI PAPERONI NELLA FOSSA
Sotto una pioggia insistente e davanti ad una platea non troppo numerosa, ma profondamente partecipe, il Segretario generale della CGIL, Maurizio Landini, ha parlato a Pisa del referendum previsto per l’inizio di giugno. Al centro del suo intervento il nodo del quorum, spesso percepito come un ostacolo insormontabile in un Paese dove l’astensionismo sembra aver assunto proporzioni strutturali.
Eppure, Landini è ottimista: «Il referendum non è come le elezioni politiche, dove deleghi ad altri il compito di rappresentarti. È una forma di democrazia diretta, è il cittadino che decide. So che molti pensano sia impossibile portare oltre 25 milioni di persone alle urne, ma io credo il contrario. Dobbiamo dire a chi non vota più perché non si sente rappresentato che questa volta si vota per sé stessi, per cambiare la propria condizione».
Il leader sindacale punta il dito contro le ingiustizie del presente: «Nessuno vuole vedere un figlio costretto alla precarietà o una persona cara morire sul lavoro. Ora possiamo fare qualcosa: tornare a votare. È l’azione più semplice, ma anche la più potente che abbiamo. Dobbiamo ridare ai cittadini il potere di decidere».
Secondo il Segretario, quella dei referendum non è una semplice battaglia sindacale, ma è una battaglia culturale. Indire i referendum, in effetti, non è generalmente un compito classico di un sindacato, ma, secondo Landini, «affrontare questa sfida è responsabilità di chi ha potuto iniziare a lavorare avendo dei diritti, perché non possiamo lasciare a chi viene dopo di noi un mondo senza diritti, senza tutele e con una precarietà senza fine. Se vogliamo ricostruire un rapporto con le nuove generazioni, dobbiamo agire adesso». Un appello che si estende anche agli imprenditori seri, quelli che rispettano i contratti e investono sulla qualità: «Chiediamo anche a loro di unirsi a questa battaglia, perché le leggi su appalti e subappalti non stanno aiutando chi fa impresa seriamente, ma i delinquenti».
Citando Mediobanca, Landini ricorda come «in questo Paese ci sia stato un aumento senza precedenti dei profitti e l’80% di questi non è stato reinvestito, ma distribuito agli azionisti. Parallelamente, la precarietà aumenta e gli stipendi diminuiscono. Tutto questo va cambiato ed è per questo che credo nel raggiungimento del quorum, perché sarebbe un messaggio forte di un Paese che si è rotto le scatole».
Concentrandosi sul tema delle morti sul lavoro, il Segretario della CGIL si infervora, dimostrando un notevole attaccamento al tema e sottolineando come «finché la salute e la sicurezza sono visti come un costo, questo problema non lo risolverai mai. Quello che è prevalso in questi anni è un’idea di capitalismo che pensa che tutto si possa comprare e vendere, quindi anche la morte sul lavoro viene visto come un costo da pagare per poter massimizzare i profitti. Il modello di impresa favorito dalle leggi di questi anni è un modello che non solo sfrutta, ma uccide. Se analizziamo quello che è successo con il cantiere di Esselunga a Firenze, per esempio, vediamo che in pochi mesi circa 60 aziende erano entrare in quel cantiere e di queste la metà erano addirittura partite Iva. Questo è avvenuto perché si è teorizzata la frantumazione del processo lavorativo, l’esternalizzazione, con la sola logica di risparmiare. Con i cosiddetti “appalti a cascata” tutti ci devono guadagnare e chi ci rimette, alla fine, è il lavoratore».
Landini si scaglia anche contro la patente a crediti, un sistema voluto dal Governo per aumentare la sicurezza nei cantieri edili, sostenendo che sia «una presa in giro. Determinate imprese, grazie ad una certificazione, potranno non subire controlli per un anno. Praticamente basterà comprarsi una certificazione per stare al riparo. Inoltre, se in un’azienda è avvenuto un incidente sul lavoro, prima che vengano eventualmente tolti dei punti deve esserci tutta la procedura, che può durare anche anni, e nel frattempo potrà continuare ad operare senza problemi. Addirittura hanno creato un sistema per cui, se l’ispettorato del lavoro deve fare un controllo, l’azienda deve essere avvisata dieci giorni prima. Può sembrare una battuta, ma purtroppo hanno fatto così. Tutto questo non serve ai lavoratori, ma a chi vuole fare impresa non seriamente».
Spazio anche al quinto quesito referendario, quello sulla cittadinanza, che Landini lega a doppio filo al mondo del lavoro: «Parliamo di milioni di persone che vivono, lavorano e pagano le tasse in Italia. Eppure, non possono votare. Abbiamo dato il diritto di voto a chi vive all’estero, ma lo neghiamo a chi fa crescere il Paese da dentro. L’integrazione non è un’opzione, è una necessità. E basta propaganda: sì, i diritti portano anche doveri, ma alzare muri è una sciocchezza».
In chiusura, il Segretario ribadisce che il referendum è solo l’inizio: «Serve per cambiare subito delle leggi sbagliate, ma anche per costruire una maggioranza sociale in grado di cambiare il Paese. È il primo passo».
La CGIL punta a unire più forze possibili, nel mondo del lavoro e oltre. In un’Italia in cui l’astensionismo cresce e la comunicazione sul referendum è debole, la sfida è tutt’altro che facile. Ma in un mese tutto può ancora succedere.
L
Sotto una pioggia insistente e davanti ad una platea non troppo numerosa, ma profondamente partecipe, il Segretario generale della CGIL, Maurizio Landini, ha parlato a Pisa del referendum previsto per l’inizio di giugno. Al centro del suo intervento il nodo del quorum, spesso percepito come un ostacolo insormontabile in un Paese dove l’astensionismo sembra aver assunto proporzioni strutturali.
Eppure, Landini è ottimista: «Il referendum non è come le elezioni politiche, dove deleghi ad altri il compito di rappresentarti. È una forma di democrazia diretta, è il cittadino che decide. So che molti pensano sia impossibile portare oltre 25 milioni di persone alle urne, ma io credo il contrario. Dobbiamo dire a chi non vota più perché non si sente rappresentato che questa volta si vota per sé stessi, per cambiare la propria condizione».
Il leader sindacale punta il dito contro le ingiustizie del presente: «Nessuno vuole vedere un figlio costretto alla precarietà o una persona cara morire sul lavoro. Ora possiamo fare qualcosa: tornare a votare. È l’azione più semplice, ma anche la più potente che abbiamo. Dobbiamo ridare ai cittadini il potere di decidere».
Secondo il Segretario, quella dei referendum non è una semplice battaglia sindacale, ma è una battaglia culturale. Indire i referendum, in effetti, non è generalmente un compito classico di un sindacato, ma, secondo Landini, «affrontare questa sfida è responsabilità di chi ha potuto iniziare a lavorare avendo dei diritti, perché non possiamo lasciare a chi viene dopo di noi un mondo senza diritti, senza tutele e con una precarietà senza fine. Se vogliamo ricostruire un rapporto con le nuove generazioni, dobbiamo agire adesso». Un appello che si estende anche agli imprenditori seri, quelli che rispettano i contratti e investono sulla qualità: «Chiediamo anche a loro di unirsi a questa battaglia, perché le leggi su appalti e subappalti non stanno aiutando chi fa impresa seriamente, ma i delinquenti».
Citando Mediobanca, Landini ricorda come «in questo Paese ci sia stato un aumento senza precedenti dei profitti e l’80% di questi non è stato reinvestito, ma distribuito agli azionisti. Parallelamente, la precarietà aumenta e gli stipendi diminuiscono. Tutto questo va cambiato ed è per questo che credo nel raggiungimento del quorum, perché sarebbe un messaggio forte di un Paese che si è rotto le scatole».
Concentrandosi sul tema delle morti sul lavoro, il Segretario della CGIL si infervora, dimostrando un notevole attaccamento al tema e sottolineando come «finché la salute e la sicurezza sono visti come un costo, questo problema non lo risolverai mai. Quello che è prevalso in questi anni è un’idea di capitalismo che pensa che tutto si possa comprare e vendere, quindi anche la morte sul lavoro viene visto come un costo da pagare per poter massimizzare i profitti. Il modello di impresa favorito dalle leggi di questi anni è un modello che non solo sfrutta, ma uccide. Se analizziamo quello che è successo con il cantiere di Esselunga a Firenze, per esempio, vediamo che in pochi mesi circa 60 aziende erano entrare in quel cantiere e di queste la metà erano addirittura partite Iva. Questo è avvenuto perché si è teorizzata la frantumazione del processo lavorativo, l’esternalizzazione, con la sola logica di risparmiare. Con i cosiddetti “appalti a cascata” tutti ci devono guadagnare e chi ci rimette, alla fine, è il lavoratore».
Landini si scaglia anche contro la patente a crediti, un sistema voluto dal Governo per aumentare la sicurezza nei cantieri edili, sostenendo che sia «una presa in giro. Determinate imprese, grazie ad una certificazione, potranno non subire controlli per un anno. Praticamente basterà comprarsi una certificazione per stare al riparo. Inoltre, se in un’azienda è avvenuto un incidente sul lavoro, prima che vengano eventualmente tolti dei punti deve esserci tutta la procedura, che può durare anche anni, e nel frattempo potrà continuare ad operare senza problemi. Addirittura hanno creato un sistema per cui, se l’ispettorato del lavoro deve fare un controllo, l’azienda deve essere avvisata dieci giorni prima. Può sembrare una battuta, ma purtroppo hanno fatto così. Tutto questo non serve ai lavoratori, ma a chi vuole fare impresa non seriamente».
Spazio anche al quinto quesito referendario, quello sulla cittadinanza, che Landini lega a doppio filo al mondo del lavoro: «Parliamo di milioni di persone che vivono, lavorano e pagano le tasse in Italia. Eppure, non possono votare. Abbiamo dato il diritto di voto a chi vive all’estero, ma lo neghiamo a chi fa crescere il Paese da dentro. L’integrazione non è un’opzione, è una necessità. E basta propaganda: sì, i diritti portano anche doveri, ma alzare muri è una sciocchezza».
In chiusura, il Segretario ribadisce che il referendum è solo l’inizio: «Serve per cambiare subito delle leggi sbagliate, ma anche per costruire una maggioranza sociale in grado di cambiare il Paese. È il primo passo».
La CGIL punta a unire più forze possibili, nel mondo del lavoro e oltre. In un’Italia in cui l’astensionismo cresce e la comunicazione sul referendum è debole, la sfida è tutt’altro che facile. Ma in un mese tutto può ancora succedere.
L
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA