Io non ho nessun pregiudizio, ma tu cambi opinione continuamente e, o meglio, leggi i dati economici in maniera approssimativa. In questo caso ti ho fatto presente che l'articolo non dava nessuna indicazione o soluzione e tu dicevi che eri completamente d'accordo, io parlo di pere e tu mi vai alle mele. Quanto hai scritto sopra è un accrocchio di idee ricavate da letture veloci, che non hanno fondamento solido, sono approssimazioni. Lo dici tu che se ho 20 da spendere compro 2 giocattoli europei, 2 cinesi e qualcosa d'altro, come dire che se ho 20 euro per comprare porno acquisto 2 video di GG (eccellenza), 2 di Pippetristi.it (cinesata) e qualche video onlyfan casuale: sai meglio di me che non è così, il mercato è molto più variegato e non dipende solo dal budget disponibile (potrei andare solo su GG, andare al livello superiore, comprarmi visori della nuova produzione che utilizza le IA o la bambolona robotica, oppure linitare comunque a 10 la spesa porno e acquistare altro ..., potrei scegliere la quantita o privilegiare la qualità al numero e indirizzarrmi comunque su uno anziche su un altro per altri fattori). Se invece intendevi che avendo 20 invece che 10 compro più cose e vivo meglio, grazie al cazzo! Ma non è che far avere solo 10 ai cittadini è una scelta voluta.giorgiograndi ha scritto: ↑08/04/2025, 11:40non capisco se non sai leggere o se hai un pregiudizio cosi' forte da non riuscire a compartimentalizzare un concetto
cazzo l'ho pure evidenziato in rosso cio' che condivido pienamente
Tu puoi aumentare la produttivita', che certamente aiuta diminuendo il prezzo del prodotto, ma e' poco piu' che fuffa se la domanda non aumenta.
La domanda puo' aumentare a livello interno o esterno.
A livello esterno, cioe' l'export, aumenta quando non ci sono barriere commerciali. La domanda interna invece non aumenta (solo) perche' un prodotto costa poco o perche' c'e' varieta' di scelta, la domanda interna aumenta quando ci sono soldi da spendere, cioe' quando il cittadino ha un surplus che puo' o risparmiare o spendere o investire.
Ti faccio un esempio. Se tu hai 10 euro di surplus, puoi comprare 2 giocattoli fatti in europa o 4 giocattoli fatti in china, ma spendi sempre 10 euro. Se tu invece hai 20 euro di surplus, compri 2 giocattoli fatti in eu, 2 fatti in cina, due lollipop, una scatola ci cioccolatini e ti fai una birra al pub spendendone 16. Cio' crea profitto per chi vende, gettito fiscale per lo stato, incrementa il PIL e via discorrendo.
La politica europea e' tutto tranne che lo sviluppo della domanda interna, perche' per fare cio' dovresti mettere dei soldi nelle tasche dei cittadini e avere una "cultura dello spendere". Invece di mettere dei soldi nelle tasche dei cittadini, abbassando le tasse, facendo investimenti pubblici e stimolando quelli privati (togliendo regolamentazioni), l'eu fa l'esatto contrario.
Veramente... non e' opinabile
Ma poi il surplus non si crea dal nulla, vale sempre il discorso di produttività e bilancia commerciale, a prescindere dalle proporzioni in cui vadano ai cittadini o allo stato. Invochi soluzioni astratte ma non dai indicazioni concrete su come fare. Hai scritto "abbassando le tasse" e "facendo investimenti pubblici", ma riesci a capire che se abbassi le tasse non hai soldi per fare investimenti pubblici? E devi pure diminuire i servizi pubblici, per cui i cittadini avranno sì più soldi ma dovranno spenderne una parte per acquistare privatamente quei servizi che lo stato non fornisce più. Sono contraddizioni concettuali.