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nik978
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#286 Messaggio da nik978 »

«Juventus in B e Genoa in A». Il presidente Enrico Preziosi va a ruota libera, ieri, al «Signorini» di Pegli. Pronto, il patron del Grifone, a chiedere il declassamento della Vecchia Signora: «Bisogna applicare la legge per tutti, come è successo in passato - ha spiegato -. Penso a Lazio e Milan. Se ció che è emerso corrispondesse alla verità , non c'è dubbio: la Juve deve retrocedere».
C'è la sensazione che il Genoa sia stato un capro espiatorio per dimostrare che il calcio italiano era pronto a punire chiunque sbagliasse.
La società  di Preziosi la scorsa estate sembrava essere una mela marcia in un sistema completamente pulito. E Preziosi incalza: «Il processo sommario subito lo scorso anno dal Genoa è stato qualcosa di vergognoso ed improvvisato a cui si dovrebbe rimediare ripescando immediatamente la nostra squadra in serie A».
Preziosi ha anche proposto di rifondare il calcio bloccando i campionati: «Bisogna slittare la partenza della prossima stagione di 3 mesi per ripulire il calcio - ha commentato - Siamo in una situazione talmente caotica che non esistono altre soluzioni.
Non servono tamponamenti temporanei che non permetterebbero di risanare l'ambiente. Va applicato il modello del baseball americano».
Sulla stessa lunghezza d'onda si è espresso ieri il senatore di Forza Italia Antonio Gentile, parlamentare napoletano nonchè presidente del Napoli club parlamento: «Ha pagato il Genoa, devono pagare tutti». Il senatore ha chiesto che venga immediatamente istituita una commissione parlamentare d'inchiesta sullo scandalo che sta sconvolgendo i vertici della Federcalcio e la dimissionaria dirigenza juventina.
Uno scenario sconvolgente che rischierebbe di portare ad una retrocessione a tavolino non solo la Juventus, ma anche altre squadre che gravitavano intorno alla Gea.
La levata di scudi in difesa della società  rossoblu, dopo le ultime vicende, ieri si è alzata un po' in ogni parte d'Italia: non solo la politica ma anche il mondo dello spettacolo è sceso in campo in difesa del Grifone. Fiorello, ha commentato: «Con tutto questo casino non si puó andare avanti. Il calcio deve riflettere: non si puó pensare che per molto meno il Genoa abbia pagato con una retrocessione che,
oggi, pare totalmente ingiusta».
Nell'ambito dell'inchiesta della procura di Roma sulla Gea, ieri è stato sentito anche l'ex ds del Genoa Angelo Fabiani, come persona informata dei fatti su un filone dell'inchiesta che lo riguarda in quanto ex dirigente del Messina. Fabiani era stato tirato in ballo da Franco Dal Cin riguardo ad un gruppo di arbitri e società  legate alla Gea che orientavano i risultati di serie A. Dura la sua reazione all'uscita dell'interrogatorio: «Non si puó dar credito a chi ha avuto cinque anni di squalifica»,
ha detto con riferimento a Dal Cin la cui penalità , peraltro, arrivó proprio in seguito all'accomodamento di Genoa-Venezia.
Ma proprio nella giornata di ieri, Preziosi è riuscito anche a far pace con un arbitro. Carlo Bolognino, aveva querelato Preziosi dopo un Roma-Como del 6 novembre 2002 per alcuni giudizi lesivi che l'allora presidente dei lariani aveva rilasciato sull'arbitraggio della gara. L'arbitro ha rimesso la querela dopo che Preziosi ha versato un risarcimento che il legale di Bolognino ha definito «poco più che simbolico».

Ieri a Milano, al vertice di Lega ha partecipato anche il presidente della Sampdoria Riccardo Garrone che ancora una volta ha lanciato i suoi strali contro il sistema calcio: «Non pensavo si potesse arrivare a tanto - ha detto - Sono esterefatto e sconvolto da tutta questa vicenda, come tutti gli appassionati di calcio: speriamo che il calcio si rifondi e che i colpevoli paghino». Più cauto il commento del suo compagno di scopone Aldo Spinelli, presidente del Livorno: «Alla vigilia di un Mondiale - speiga Spinelli- senza i risultati delle indagini,
è meglio essere ciechi, muti e sordi per non rischiare di dire cose fuori luogo».



Preziosi: «Juve in B e Genoa risarcito col ripescaggio in A»
- di Federico Casabella
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ioz
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#287 Messaggio da ioz »

si e magari anche una valigetta di soldi indietro....ma guarda chi viene a dare lezioni...preziosi....
Ma perchè dovrei curarmi dei posteri? Cosa hanno fatto i posteri per me?

Groucho Marx

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nik978
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#288 Messaggio da nik978 »

valigetta che peró NOn è nel dispositivo della sentenza....

a cui alla fine si è arrivati solo interpretando delle intercetazioni..(come in fondo, per ora si sta facendo adesso..)

si puó tirare da che parte si vuole, ma dei soldi con un contratto in mano sono al limite una transazione fuori mercato (vietata..).
si narra che in tirbunale a genova sentirono le urla del magistrato o chi fosse quando i cc gli comunicarono che assieme ai soldi c'era pure un contratto..(alcuni dicono addirittura che tiró pure i libri in terra.....genova è 1 città  che parla da sola...)

i punti oscuri sono moltissimi e anche leggendo varie opinioni a distanza di un annetto è comune un senso di asosluta sopravvalutazione della vicenda se non peggio malafede


un giudizio già  scritto..che (forse..alla luce delgi avvenimenti di oggi) cercava di spostare l'attenzione da cose che lo stesso preziosi anni prima aveva sollevato..)



Togliendo qualche rara eccezione, quasi tutta la stampa, ha definito «esemplare», la sentenza della Commissione Disciplinare della F.I.G.C. sul «caso» Genoa-Venezia che, invece, si caratterizza per essere inequivocabilmente contraddittoria, debole, antigiuridica, illegittima ed emessa in spregio anche ai più elementari principi del diritto e della logica. Si potrebbe analizzare ogni singola riga e su ogni riga si puó trovare qualcosa di importante da obiettare e da confutare, ma per necessaria brevità  verranno indicati solo alcuni concetti basilari. Svolgimento dei fatti - Vediamo, come si sono svolti, in effetti, i fatti. Capozucca, direttore generale del Genoa, viene informato telefonicamente da Cravero (sulla via di diventare collaboratore dello stesso Capozucca) che il Torino è intenzionato a pagare un premio «a vincere» al Venezia. Di questo ne ha dato atto anche la Commissione che infatti ha squalificato Cravero per «omessa denuncia». I dirigenti del Genoa hanno conferma di tale situazione anomala anche da Esposito tramite un suo amico. Ulteriormente allarmati da quanto accaduto pochi giorni prima a Piacenza dove la squadra locale aveva dimostrato un'intensità  agonistica ed una «cattiveria» molto «sospetti» ed ingiustificati dalla situazione di classifica (per esempio espulsione dell'allenatore Jachini per eccessive proteste dopo soli 20 minuti), che cosa possono fare? Non avendo sufficienti elementi tali per procedere con una denuncia all'ufficio indagini, cercano di verificare, come avrebbero fatto chiunque di buon senso anche in altri ambiti aziendali e personali, cosa sta succedendo, incontrando i dirigenti del Venezia. In questa occasione Preziosi viene informato dallo stesso Presidente del Venezia Gallo che ha acquisito la proprietà  del 23% del Torino (senza dichiararlo alla F.I.G.C.), cosa che, ovviamente, rafforza la convinzione che ci possa essere davvero un accordo «illecito» tra il Torino ed il Venezia. A questo punto per cercare di evitare che tale illecito si verifichi, contatta Dal Cin con cui ha un rapporto di lunga data, affinchè vigili e si adoperi perchè in casa veneziana nulla accada e che i giocatori non siano «incentivati» nella loro prestazione agonistica. Inoltre chiama Romero e gli dice «Cosa mi stai combinando?» e gli richiede perentoriamente di presentarsi per un chiarimento a Milano la mattina dopo, altrimenti avrebbe denunciato il tutto all' Ufficio indagini. Preziosi si incontra il giorno prima della gara Genoa-Venezia con il dirigente granata (che accetta con immediatezza l'invito a Milano, avendo evidentemente qualcosa da temere). Se fosse stata concordata la combine con i dirigenti veneziani (siamo solo a 24 ore dalla partita), come risulta dalla decisione della commissione, quale ragione avrebbe avuto Preziosi per voler incontrare Romero? Tale ricostruzione è assolutamente «logica» e supportata da tutti gli elementi presenti nel fascicolo, cosa che non accade altrettanto con l' ipotesi accusatoria che è priva di collegamenti logici basilari. Nessuno ha mai parlato di concordare un risultato, nessuno ha neanche mai accennato ad un «premio» al Venezia per la vittoria del Genoa (peraltro anche la logica dice che non puó avere alcun senso acquistare una partita del genere, la seconda contro la penultima già  retrocessa). In definitiva la Commissione ha deciso di punire Preziosi e quindi anche il Genoa perchè ha evitato che si verificasse un «illecito» da parte del Torino. Facendo lo stesso ragionamento sarebbe necessario condannare una persona che è riuscita a sventare un furto che era organizzato in casa sua perchè la legge già  vieta di rubare e quindi non serve fare niente di più. «Normalizzazione illecita», Punto 5.1 - E', nella decisione della Commissione, per necessità , vista l'assenza di elementi probatori rilevanti, il punto cardine di tutta la sentenza. Infatti la decisione si basa sul concetto che considera «illecito» il tentativo di «normalizzare le prestazioni sportive della squadra del Venezia», in ció starebbe, secondo il Collegio Giudicante l'alterazione del risultato. Il passaggio successivo (quello che condanna il Genoa) è invece una deduzione della C.D. che autonomamente (senza riscontri di alcun genere) equipara la «normalizzazione» della prestazione sportiva all'assicurazione dell'esito della gara a vantaggio del Genoa. Il che è illogico e arbitrario (un vero e proprio salto logico). E che la giustizia sportiva (quanto meno nei suoi più alti gradi) si aspetti proprio la normalità  della prestazione sportiva è testimoniato dalla decisione del Coni - Camera di Conciliazione ed Arbitrato per lo Sport - arbitro unico Prof. Avv. Pierluigi Ronzani - Decisione pubblicata sul sito web: www.coni.it - Lodo arbitrale del 2/3/2004 tra a.c. pro ebolitana e Federazione Italiana Giuoco Calcio che espressamente prende posizione sul premio a vincere: «quanto alla doglianza di parte attrice secondo cui il fatto non costituisce illecito sportivo poichè il cosiddetto "premio a vincere" non sarebbe idoneo ad alterare il risultato della gara (pag. 19 - 21 dell'istanza), l'arbitro unico deve evidenziare che tale tesi difetta persino dei caratteri di serietà  che devono pur fondare il ricorso alla presente giurisdizione arbitrale. E' infatti evidente come il "premio a vincere" sia una forma di corruzione della competizione del tutto analoga - per disvalore etico e per pericolosità  concreta - a fattispecie nelle quali invece si offre denaro per disincentivare la prestazione sportiva del singolo. La dazione di denaro o di altra utilità  allo scopo di incrementare la prestazione sportiva rispetto alla normalità  rappresenta infatti una condotta del tutto omologa, sia sotto il profilo ontologico che sotto quello effettuale e concreto, alla dazione volta allo scopo di inficiare la normalità  della prestazione sportiva. La condotta corruttiva, in tale ipotesi, si differenzia solo per il suo segno algebrico, ma dal punto di vista giuridico deve ritenersi di uguale natura e di uguale pericolosità  sociale, proprio per la intrinseca capacità  di alterare l'esito della competizione che almeno potenzialmente e ció basta? Sarebbe diverso ove gli sportivi non siano minimamente influenzati dalla illecita incentivazione o disincentivazione economica». La normalità  della prestazione sportiva è quindi conforme ai principi di lealtà  sportiva e non la particolare intensità  agonistica conseguita attraverso varie forme di incentivazione. L'alterazione della normalità  della prestazione sportiva costituisce un illecito, secondo la decisione del Coni. La Commissione, invece, per giustificare la sentenza ha dovuto mostrarsi di tutt'altro avviso: secondo i Giudici «normalizzare» la prestazione del Venezia, evitando che fosse «alterata» dalla dazione di un premio «a vincere», significa alterare artificiosamente ed anticipatamente il risultato ed autonomamente, senza alcun riscontro oggettivo a conforto di tale ragionamento, equipara tale azione di «normalizzazione» all'assicurazione di un risultato a favore del Genoa (cosa di cui mai si parla in alcuna intercettazione telefonica o ambientale, ne prima, ne dopo la partita). «Giocatori coinvolti» - La Commissione ha assolto Borgobello, quindi la partita è stata aggiustata con la partecipazione del solo Leysal. In effetti coinvolgere il portiere della squadra che «doveva perdere» poteva essere una scelta intelligente. Peccato che Leysal abbia giocato una partita strepitosa e abbia parato anche l'«impossibile». Viene, comunque, squalificato per «illecito sportivo» in quanto, secondo la Commissione, «colpevole» di essere stato sostituito dopo l'intervallo. Veramente paradossale ed assurdo che allora non siano stati coinvolti per «illecito», l'Allenatore del Venezia Manzo (che avrà  pure deciso la sostituzione o comunque avrebbe dovuto essere a conoscenza delle motivazioni del «cambio» e quindi imputabile almeno di «omessa denuncia»), il Medico del Venezia che avrebbe dovuto accertarsi dell'infortunio subito dal portiere, il dirigente accompagnatore del Venezia che avrebbe dovuto sapere tutto riguardo a quanto accaduto. No, viene deferito e squalificato il solo Leysal e per di più per «illecito» perchè, secondo la Procura Federale (testuale) «la sua uscita anticipata dal campo aveva diminuito il potenziale del Venezia, alterando il naturale svolgimento della gara e del risultato, anche in considerazione della conseguente necessità  di un impiego di un calciatore inesperto e fuori allenamento a causa di impegni scolastici» ( riguardo quest'ultima frase credo che ogni commento sia superfluo). Leysal, quindi, non ha partecipato alla ipotizzata combine, in quanto se ne fosse stato partecipe non avrebbe compiuto interventi prodigiosi nel corso della partita e avrebbe voluto giocare anche il secondo tempo, in modo da poter influire realmente sul risultato finale. Invece no, secondo la C. D., non volendo giocare il secondo tempo si è reso responsabile di «illecito». Ipotizziamo, anche se non è vero, che abbia voluto uscire pur non essendo infortunato. Se questo è sufficiente per accusarlo di «illecito», allora, tanto per fare alcuni esempi, dovrebbero essere immediatamente deferiti, sempre per «illecito», avendo avuto lo stesso tipo di comportamento innumerevoli società  (con relativi dirigenti, allenatori e giocatori) per le formazioni messe in campo nelle ultime partite dei campionati. Solo per fare un esempio, rimanendo nello stesso «ambito» del campionato di serie B, Albinoleffe e Treviso che nelle ultime partite contro Torino e Perugia hanno schierato deliberatamente alcuni ragazzi giovanissimi per «farli esordire e fargli fare esperienza» (parole di Gustinetti nel dopo partita di Torino-Albinoleffe), non facendo giocare i titolari, così «diminuendo il potenziale e alterando il naturale svolgimento delle gare e dei risultati... (vedi sopra quanto indicato nella relazione della procura). Quindi risulta in definitiva che il risultato è stato «aggiustato» ma senza la partecipazione di giocatori del Venezia. Ogni commento su tale situazione è superfluo e nessuna giustificazione a questa «particolare» situazione troviamo nella sentenza. E' e rimarrà  l'unico caso al mondo di una combine nell'ambito calcistico realizzata da due società  e punita perchè si è «concretizzata», senza il coinvolgimento di giocatori. E' stata forse una partita di play station? La verità  è che il Procuratore Federale e prima ancora l'Ufficio Indagini non hanno avuto la possibilità  non di dimostrare, ma anche solo di ipotizzare in maniera «fantasiosa» ed inveritiera (come hanno tentato con Leysal e Borgobello, che infatti è stato poi prosciolto dall'accusa di illecito dalla C.D.), la partecipazione alla «presunta combine» di giocatori del Venezia, non essendo riusciti a «racimolare» nulla, ma proprio nulla che anche dopo «elaborazione» (es. trascrizioni non fedeli delle registrazioni, ecc.) ed elucubrazioni varie potesse essere utile al loro scopo. Peraltro questo nonostante i procuratori genovesi Lari ed Arena abbiano disseminato il Novotel,dove ha soggiornato il Venezia il giorno prima della partita con il Genoa, oltre che uffici, auto, ecc. di «cimici», abbiano messo sotto controllo decine di cellulari ed abbiano anche fatto uso addirittura di «rilevatori satellitari» ed impiego di tutto il corpo della Polizia Giudiziaria di Genova per più di un mese; solo da qui dovrebbe essere evidente come non vi fossero «accordi», perchè in caso contrario è evidente che, per esempio, i giocatori del Venezia avrebbero parlato di questa situazione nelle stanze dell'hotel e tali conversazioni sarebbero state registrate. «I famosi 250.000 euro» - Quando, nel capo 5.2, la Commissione tratta dei 250.000 euro, non accenna minimamente al fatto che, nello stesso involucro contenente il danaro, fosse presente pure una copia del contratto per la cessione del giocatore, come viene indicato correttamente nell'atto di «deferimento» (vedi punto 1). Dato che il ragionamento del giudice deve essere logico la Commissione avrebbe dovuto motivare in ordine alla sua mancata adesione al ragionamento più immediato che viene da fare, quando si trovano dei quattrini insieme ad un contratto di compravendita: fino a prova contraria, i quattrini servono per comprare ció che è previsto nel contratto. La C.D. ha anche sostenuto che i 250mila euro non potevano essere per l'acquisto di Maldonado perchè di lui nelle intercettazioni si è parlato esplicitamente solo dopo il sequestro dei soldi, mentre a parere della Commissione l'importo era chiaramente per la combine della quale, peró, non si è invece addirittura mai parlato nè prima nè dopo la partita, nonostante si fossero disseminate microspie ovunque e messi sotto controllo decine di cellulari. Inoltre la Commissione non fornisce alcuna motivazione che nella sua ipotesi possa giustificare la presenza del contratto di acquisto di Maldonado nella busta insieme ai contanti al momento del sequestro dei Carabinieri sull'auto di Pagliara. Non è certo possibile, ovviamente, credere che sia stato fatto «artificiosamente» pensando che potessero essere sequestrati e quindi aver pronta una «giustificazione». E quindi? E' solo uno delle tante contraddizioni ed illogicità  della ricostruzione dei fatti della C.D.. Ma la cosa ancora più rilevante è che questi contanti sono stati regolarmente prelevati dalla cassa del Genoa e regolarmente contabilizzati nei libri contabili della società . Solo un folle o un cretino, cosa che Preziosi certamente non è, potrebbe pagare un illecito con soldi «ufficiali», in prima persona, nella propria sede. «Intercettazioni telefoniche ed ambientali» - Tralascio, per brevità , tutte le motivazioni, tra cui la palese violazione delle norme sulla «privacy», per cui sono sicuramente «inutilizzabili» (l'ordinamento sportivo prevede che per essere «usate» debbano essere acquisite in modo «legale» ed in questo caso ció non è accaduto) ed il fatto che siano state fornite dalla Procura di Genova solo trascrizioni a volte parziali (riassunti), comunque sempre non giurate e non verificate e non messe a disposizione le «bobine» originali delle conversazioni. La Procura ha «insistito» su alcune conversazioni o meglio su alcuni spezzoni di conversazioni, tralasciando tutte le altre, così da fornire una versione totalmente sbilanciata a suo favore. In realtà , è la visione completa del fascicolo che smentisce tale interpretazione che non risulta ne logica, ne temporalmente possibile, contrariamente a quanto accade per la versione puntualmente proposta dagli Avv.ti Coppi e Biondi. Il problema è che nella sentenza non si rinviene neppure una riga a confutazione delle tesi difensive, cosa che evidenzia il comportamento non corretto della Commissione. Procedendo più in breve (tutti punti che potrebbero essere facilmente sviluppati mettendo ulteriormente in evidenza come questa sentenza di «esemplare» non abbia proprio nulla), la Commissione Disciplinare della Federazione: - non ha approfondito la posizione del Torino e chiarito quale sia stato il ruolo della Società  granata e di Gallo nell'intera vicenda definendolo «irrilevante», quando è evidente, per stessa ammissione della Commissione come sia stato fondamentale. Tale decisione è in contrasto con un concetto basilare di tutti i procedimenti e cioè che un Giudice non puó rinunciare ad accertare una cosa favorevole all'imputato. Inoltre in questo modo la C.D. disattende completamente il comma 10 dell' art. 37 C.G.S.: «Se emergono altre responsabilità  o fatti nuovi, o se risulta che il fatto è diverso, la C.D. rimette senza indugio gli atti all'Ufficio Indagini sospendendo, se necessario, il giudizio in corso» - ha eliminato tutti i testimoni richiesti dalla difesa senza alcuna motivazione a sostegno (sei righe in totale); - ha indicato Pagliara come teste «con attendibilità  zero» senza che venga fornita alcuna giustificazione a tale affermazione; - ha deciso su documentazione non autentica ed in parte «sbanchettata»; - non ha considerato vero quanto dichiarato da Leysal nel dibattimento; - non ha neanche concesso l'intervento di interprete richiesto da Leysal; - emesso la sentenza il 27/07 ma nella prima versione, identica alla successiva, la data indicata è il 25/07 con le date delle riunioni della C.D. che si fermano al 25/07 (sentenza già  scritta da tempo?) - ha stabilito comunque sanzioni abnormi (addirittura superiori a quelle richieste dalla Procura federale) - è arrivata ad indicare che Leysal ha fatto riferimento ad «un vecchio accordo tra le società », obiettivamente ipotizzare che il Genoa, per esempio a 10 giornate dalla fine con 10 punti di vantaggio, pensasse ad accordarsi con il Venezia per «acquistare» la vittoria dell'ultima di campionato, rasenti la «pura follia». E così si potrebbe ancora continuare per molti altri «passaggi» presenti nella sentenza. Strano e comunque «sospetto» (come disse Andreotti «a pensar male molte volte ci si azzecca») anche il fatto che sia stata vietata la ripresa televisiva, consentita, invece, lo scorso anno nella vicenda scommesse che ha implicato Bettarini, il Modena, ecc,. Questa è la sentenza «esemplare», «equa» e «senza ombre» che secondo il mondo giornalistico ha «giustamente» retrocesso il Genoa all'ultimo posto del Campionato di Serie B, che invece aveva vinto, con la penalizzazione di ulteriori tre punti da scontare nel prossimo. In tale situazione deve anche essere ricordata com'è nata l'indagine e come si sono «impegnati» nell' inchiesta i Procuratori di Genova (la Procura della Repubblica della stessa città  della squadra... anche questo un qualcosa che rimarrà  «unico»). Infatti l'indagine per un reato non grave come la «frode sportiva» è stata svolta con la «massima urgenza», tralasciando, invece, altre indagini molto più urgenti e più importanti dal punto di vista della sicurezza dei cittadini (quante sono le inchieste aperte sotto questo aspetto), degli interessi economici di società  e privati (vedi ad esempio il fallimento della «Festival»), ecc.. Per questa indagine sono stati impiegati mezzi, tempo e uomini non certo adeguati e commisurati alla tipologia del reato in questione. A titolo indicativo è possibile indicare (sicuramente tralasciandone altri): le centinaia di intercettazioni ambientali, persino nelle stanze del Novotel dove ha alloggiato il Venezia, oltre che nei vari uffici del Genoa e della Giochi Preziosi, in numerose autovetture e chissà  in quanti altri posti che non sono emersi solo perchè non sono stati in alcun modo utili all'«indagine», le decine e decine di apparecchi telefonici fissi e mobili messi sotto registrazione, l'impiego addirittura, di rilevatori satellitari (Gps), le «missioni urgenti» dei magistrati con relativo «seguito» di collaboratori a Venezia e Piacenza, priorità  assoluta di tutta l'attività  dei due Procuratori e anche del Procuratore Capo a questa inchiesta, addirittura la presenza dello stesso procuratore Lari in tribuna la sera della partita con l'intenzione, così è stato detto, di «intervenire direttamente interrompendo la partita», il totale impegno dell'intero corpo di Polizia Giudiziaria della Procura genovese. Sarebbe interessante conoscere a quanto ammontino le ingenti risorse finanziarie che sono state impiegate per questa inchiesta, neanche per un'organizzazione mafiosa o terroristica si arriva di norma a tanto. Sono stati volutamente e forzatamente ipotizzati dei reati gravissimi come l'«Associazione a delinquere», senza alcun presupposto logico, si è continuamente e ripetutamente violata la legge sulla «privacy» ed il segreto istruttorio ed investigativo, sono state effettuate intercettazioni su persone non indagate e su altre quando non erano anche iscritte al registro degli indagati, sono state fatte trapelare ai giornalisti false notizie (esempio telefonata di Preziosi dopo il goal del Venezia in realtà  mai accaduta) in modo che venisse montata una campagna stampa «colpevolista» ed una vera e propria «gogna mediatica», sono state travisate intercettazioni (esempio frasi attribuite a Borgobello quando non era neanche in camera a quell'ora), è stato indicato alla stampa in maniera certa il tentativo dei dirigenti genoani di «comprare» le ultime 7 partite (oltre a Genoa-Venezia delle altre chi più ha sentito dire qualcosa?) ecc., ecc.. Nonostante l'inchiesta non possa, ancora adesso, certo ritenersi conclusa e per il momento non si sia arrivati a nulla di concreto, tant'è che non è indagato alcun giocatore del Venezia, la procura Genovese comunque ha ritenuto possibile e che fosse «opportuno» trasmettere immediatamente e con grande velocità  all'Ufficio Indagini della Federcalcio della documentazione (solo una parte... forse quella più «utile»?) che, a detta dei legali del Genoa, ma anche di esperti super partes, è stata raccolta in maniera «discutibile» e comunque materiale definito «impreciso, farraginoso, inesatto» e anche dello stesso Ufficio Indagine «confuso ed approssimativo». Basta ricordare che le trascrizioni delle intercettazioni non sono «giurate» e, comunque, non sono precise, sono stati rilevati errori e molte volte sono riportati solo dei «riassunti» e comunque non sono verificabili perchè non sono state fornite le «bobine» originali. Inoltre tale documentazione è totalmente «di parte»; non è mai stata analizzata ne dalla controparte (gli «accusati»), n è stata vagliata e tantomeno approvata da un «Giudice». Nonostante tutto ció, la Procura genovese ha fornito tale documentazione all'Ufficio Indagini e da quel momento, l'indagine sul Genoa non ha più avuto nessuna rilevanza, mentre prima sembrava che fosse la sola su cui lavorare. Dal giorno della consegna non abbiamo più sentito alcuna notizia dai magistrati. Anzi una l'abbiamo avuta, i giornali ci hanno fatto sapere che Lari è andato in vacanza (strano visto che il «periodo feriale» nei Tribunali, con totale sospensione di ogni attività , è fissato dal 1° agosto al 15 Settembre). Certo che tra il comportamento del Tribunale di Livorno che quando si è imbattuto, svolgendo un'altra inchiesta, in registrazioni compromettenti per 5 arbitri e forse anche per squadre di serie A, ha tenuto queste registrazioni completamente «segrete» e solo dopo 3 anni, a chiusura definitiva dell'inchiesta principale, ha trasmesso questo materiale alla Procura di Roma (a proposito che fine ha fatto l'indagine?) e non alla Federcalcio, ed il comportamento del Tribunale di Genova le differenza sono evidenti. Per non parlare del Tribunale di Torino che ha respinto la richiesta dell'Ufficio Indagini di ricevere la documentazione relativa all'inchiesta sul Torino, sulle ultime due partite, sul Presidente del Venezia Gallo, sulla fidejussione falsa, ecc.. Altro aspetto molto rilevante: è stato detto che partendo dalle carte di credito clonate, si sono imbattuti in un «giro» di calcio scommesse, in cui vengono chiamate in causa 13 società  di serie B e alcune di serie A. Peró nessuno ha mai spiegato o nessun giornale si è interrogato sul motivo che ha fatto sì che solo nel caso del Genoa siano stati usati tutti i mezzi di indagine possibili ad anche quelli «impossibili», come indicato sopra, mentre per le altre squadre non sia stato fatto assolutamente nulla. Altro interrogativo: quando è stata aperta l'indagine sulla dirigenza del Genoa? Quando è «scoppiato» il caso, ci hanno detto che erano solo pochi giorni che era iniziata l'indagine, ma poi è emerso dalla stampa che il numero di pratica assegnato a questa inchiesta evidenzia come il fascicolo fosse invece già  aperto nel 2004 (controlli durati ben 7 mesi!). Le «stranezze» emerse sono ancora molte altre, ma probabilmente quando indicato è già  sufficiente per apparire «particolare» quanto accaduto Davanti a tale situazione, ulteriormente aggravata da quanto emerso negli ultimi giorni: le dichiarazioni del prof. Franchini su «vicende extracalcisticheche hanno pesato» nella vicenda; la ipotizzata presenza dei Procuratori federali in Camera di Consiglio del Collegio Giudicante; le rassicurazioni dei vertici Federali al Napoli (oltre che dallo stesso Carraro al Sindaco Jervolino) sulla decisione sanzionatoria della Caf in merito al Genoa che non sarà  di molto diversa da quella della C.D. (articolo di Antonio Corbo del 30/08 apparso su Repubblica edizione di Napoli). Sembra proprio che tutto sia già  stato scritto e deciso fin dall'inizio. Il «Popolo Genoano» in nome del suo orgoglio è disposto anche ad accettare una sentenza pesantemente negativa, come è stata indiscutibilmente quella della C.D., sempre che, peró, la decisione sia la logica conclusione di un processo condotto in maniera corretta e trasparente, con prove «provate» e «vere», che permetta alla difesa di svolgere il suo ruolo senza alcun condizionamento, di esporre le proprie argomentazioni e far ascoltare i propri testimoni, come in ogni Giudizio svolto in un paese civile e non nella Repubblica di Bananas, con i tempi dovuti e necessari. In caso contrario la fierezza e la Storia di un Popolo orgoglioso, anche a tutela di una «Fede Unica», non potranno mai accettare giudizi svolti nel più breve tempo possibile con il solo unico scopo di arrivare alla decisione di condanna, già  presa a priori dal «Palazzo», prima di stilare i nuovi calendari e, quindi, non potrà  che ribellarsi, speriamo nei modi civili che gli sono sempre stati propri, a tale sopruso.
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Paperinik
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#289 Messaggio da Paperinik »

eccoci, si cita il genoa ed ecco i papiri di nik...mi adeguo

Bastava saper leggere, guardare e ascoltare. Ci sono i «cattivi pensieri», arrivavano subito dopo le cattive azioni. Ci sono le immagini televisive di Sky, i replay e i commenti fatti a botta calda. «Direi che non c'è dubbio, questo è rigore», grida Salvatore Bagni, commentatore televisivo. E' domenica 3 ottobre 2004. Solo che quel fallo di mano, nell'area del Parma, l'arbitro Tombolini non lo vede. Parma- Fiorentina finisce 0-0. Quel rigore dimenticato è uno dei 31 episodi che raccontano la stagione 2004-2005. Denunce, pubbliche, della Fiorentina. Pubblicate un anno fa da giornali e ora raccolte in un libro bianco. Sarà  il primo tassello della difesa preparata dagli avvocati viola.

IMMAGINI CHIARE Basta sfogliarlo. Ci sono gli occhi dei giocatori viola, quelli smarriti di Miccoli, quelli furiosi di Bojinov. Ci sono i volti degli arbitri. Ieri sicuri e imperturbabili. Oggi indagati, come l'internazionale De Santis. Fischia lui quel 30 aprile 2005. Replay, prego. E' il 12' della ripresa, Stam è costretto al fallo da ultimo uomo su Miccoli, ma viene solo ammonito e non espulso. Replay, due, la vendetta: 14' s.t., sul punteggio di 1-2. C'è un fallo di mani, del solito Stam, in area di rigore. Si prosegue, dice De Santis. Replay, tris: 4' di recupero, Pancaro interviene in area alle spalle di Pazzini, il rigore non viene assegnato. Fiorentina-Milan finisce 1-2.
Sono 31 casi in un solo campionato, documentati dai filmati. Per i proprietari del pacchetto azionario della Fiorentina quelle erano le prove di un complotto. Ora le intercettazioni dicono che quel complotto era uno dei nodi cruciali del sistema-Moggi. Solo che quelle telefonate tra Luciano Moggi e Innocenzo Mazzini (allora numero tre della Figc) i padroni della Fiorentina non le conoscevano. Solo che quel «gridare al complotto» finiva spesso nelle chiacchiere del lunedì. In sintesi: «Hanno una squadraccia, e non sanno far altro che lamentarsi degli arbitri». Sarà . Peró nel libro bianco di una stagione nera ci sono 31 episodi e i titoli della Gazzetta dello Sport e di tutti gli altri quotidiani, sportivi e non. Ci sono i testimoni: trentamila persone allo stadio Franchi di Firenze, che sventolano trentamila fac-simile di banconote da 100 euro. In mezzo i nomi degli arbitri, tutti, Collina escluso, i nomi dei designatori, con Galliani, Geronzi e uno striscione: «Ecco i campioni che decidono i campionati». Succede domenica 13 febbraio 2005, durante Fiorentina- Parma, 2-1.

I GIORNI NERI Nel libro bianco ci sono altri giorni neri. Come il 5 febbraio 2005, Sampdoria-Fiorentina, 3-0. Quel pomeriggio, allo stadio Ferraris, ne succedono di tutti i colori. Dondarini espelle Bojinov e Delli Carri, lascia in 9 la Fiorentina, dopo 8 minuti. Ed è subito dopo quella partita che Dino Zoff, allenatore viola, parla di «cattivi pensieri».
A quel punto sono 12 gli errori, altrettanti torti arbitrali, subiti dalla Fiorentina, nella stagione 2004-2005: dalla gara d'esordio contro la Roma, al pomeriggio dello stadio Ferraris. E arriva il primo duro affondo della società  viola: «I fatti di Genova sono una persecuzione nei confronti della squadra, della Società  e della città  di Firenze. Non ci stanno permettendo di fare sport, ma non molleremo mai. Andremo avanti per realizzazione dei nostri progetti». Ora la famiglia Della Valle, attraverso i suoi avvocati, ripete: «Dopo Samp-Fiorentina, molti quotidiani annunciarono che era stata aperta un'inchiesta. Che fine ha fatto?». Puó sembrare un dettaglio, ma non lo è. Perchè se c'è un'inchiesta, c'è anche una denuncia.
C'è un altro promemoria, recentissimo. «Dottor Carraro, lei sa che le avevo denunciato quanto stava accadendo». Sono le parole di Diego Della Valle, a Porta a Porta, il 15 maggio. Carraro, ex presidente della Figc, annuisce e così conferma.

BANDIERA BIANCA Secondo punto della difesa fiorentina. Sostiene ora l'accusa: per non retrocedere in B la Fiorentina alla fine si è piegata al sistema, ha alzato bandiera bianca. Così ha evitato la retrocessione. Quali siano i favori ricevuti, almeno per ora, non è si sa. Vero, un episodio c'è. Domenica 8 maggio 2005, 35ª giornata, Chievo-Fiorentina 1-2. Arbitra Dondarini. Che al 48' della ripresa, in pieno recupero, non vede la trattenuta in area di Ujfalusi su Cossato. Ma nella stessa partita, al 25' del primo tempo, non viene sanzionato un intervento in area di Baronio, su Bojinov. Lo sostiene la Fiorentina, è tutto nel suo libro bianco, documentato con le immagini dell'incontro. Poi due giornate dopo ecco un'altra domenica bestiale, all'Olimpico: con i viola fermati sull'1-1, grazie a un mani del difensore laziale Zauri che «para» un tiro di Jorgensen, ormai in porta.
Già , ma allora quando sarebbe stato siglato l'armistizio? «Mai», ripete Diego Della Valle. E si ritorna a quel Lazio- Fiorentina 1-1, del 22maggio 2005. E' la penultima giornata di campionato, arbitra Rosetti. Replay. Tiro di Jorgensen. Zauri, difensore della Lazio, respinge il pallone, con la mano, sulla linea di porta. Manca una giornata alla fine del campionato, Fiorentina quasi in B. Diego Della Valle attacca: «Arbitraggio preoccupante, quello che è successo mi sembra troppo. Alla fine dei giochi ci faremo sentire». I giochi finiscono la domenica dopo. La Fiorentina batte il Brescia 3-0. Arbitra Collina. Viola in A, il Brescia retrocede. Per Diego Della Valle i giochi non sono finiti: si va alle buste e rispedisce alla Juventus i bianconeri Miccoli e Maresca. Due giorni dopo, da Torino, arriva una notizia: la Juve vende per 15 milioni di euro la sede di corso Galileo Ferraris. Bisognava far cassa. Peccato, quelli della Fiorentina avevano deciso di non farsi «spennare».

Giampiero Timossi
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Ultima modifica di Paperinik il 20/05/2006, 21:17, modificato 1 volta in totale.
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#290 Messaggio da Paperinik »

18.50 - La procura di Firenze ha aperto un fascicolo sulla vicenda del presunto dossier contro Diego Della Valle che sarebbe stato preparato da due tifosi viola e di cui si parla nelle telefonate intercettate tra l'ex vicepresidente della Figc Innocenzo Mazzini e Luciano Moggi. Il fascicolo è stato aperto dopo che uno dei due tifosi coinvolti nella vicenda ha depositato alla procura un esposto in cui, in sostanza, smentisce di aver costruito un dossier contro i Della Valle e sostiene di aver agito per far emergere il complotto in atto contro i proprietari della Fiorentina. Nel pomeriggio il tifoso è stato sentito dal magistrato Gianni Tei come persona informata sui fatti. Il colloquio fra Tei e il tifoso è durato poco più di un quarto d' ora. "Al mio assistito - ha spiegato il legale del tifoso, l'avvocato Fabrizio de Sanctis - è stato chiesto di confermare il contenuto dell'esposto, cosa che, ovviamente, ha fatto. In più, il pm ha acquisito la registrazione delle telefonate di cui si parla nell esposto, fra cui alcune fatte dal mio assistito a Mazzini". Secondo quanto appreso, per il momento non ci sarebbero ipotesi di reato e la Procura starebbe valutando la questione di competenza. "La speranza del mio assistito - ha aggiunto de Sanctis - è che, grazie all'esposto, si dimostri che i Della Valle sono state vittime del sistema e che contro di loro c'era un disegno criminoso".
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#291 Messaggio da nik978 »

il discorso è semplice

tutto quello accaduto prima di questi accadimenti "sconvolgenti" è stato vissuto da tutti come un piccolo tentativo di ripulire un ambiente schifoso colpendo " acaso" e forzando (molto) certe situazioni....


ora finalmente le cose sono andate a posto...(anche se la vicenda genoa è stata gestita molto male dall'ufficio indagini e soci e non è giusto che anche contro juve e soci si proceda a sto modo)


potrebbero comunque usare la mano leggera....vedremo
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
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#292 Messaggio da Paperinik »

"Con la D'Amico sono andato in buca. Pensavo, speravo, ci contavo e invece...". Le intercettazioni che hanno coinvolto la famiglia Moggi non si limitano alla sfera professionale. Tra le conversazioni registrate, "La Stampa" ne riporta una in cui Alessandro Moggi, amministratore delegato della Gea, indagato, racconta di un suo approccio galante con Ilaria D'Amico, costato 10 mila euro e finito con un due di picche.

Conversazioni galeotte che rischiano di mandare in rovina non solo la carriera del figlio di Luciano, ex amministratore delegato della Juventus, ma anche la sua vita privata. Alessandro è infatti sposato dal 2000 con la graziosa Fabrizia Lonardi che non gradirà  certo di passare per la "tradita" del quartiere, dopo la pubblicazione di quest'ultima, bollente telefonata.

Le parole che Alessandro dice ad un amico sono infatti inequivocabili. "Ho speso 10 mila euro per portarla a cena a Parigi" lamenta parlando della giornalista tv, "ho preso un aereo privato, albergo di lusso, ristorante favoloso, ma è andata buca". Insomma, raconta un tentativo di tresca extra-coniugale in piena regola, sfumato solo per le reticenze della D'Amico che, interrogata, fa spallucce.
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#293 Messaggio da nik978 »

mauahahahahauauhauhauhuahuahuah

dio ti prego..sto MORENDO DAL RIDERE!!!


THE BEST OF THE ITALIOTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

mauahahahauhauhauhauha

non ci credoooooooooo


noooooooooooooooooo

mauahuahuahuahuha

amahauhauhahahua

maiajhuahuahuahuaha

mihauhauhauhauha

ma porco@@@ 10mila euro quante fighe ti fai arrivare dall'est e o altro!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
la d'amico è 1 MITO DI DONNA
standing ovation

(resta il fatto che le intercettazioni non dovrebbero essere diffuse se si parla di cose personali non inereneti all'indagine)
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#294 Messaggio da THE ADEPT »

ANSA: La Dirigenza della Juventus con il dimissionario Moggi vengono

assolti per insufficenza di prove...

Moggi:sono Innocente ritorno a dettare......LEGGE!!!!!
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#295 Messaggio da nik978 »

pag 206 televideo di mediaset..

:wink:



A quasi un anno dalla sentenza che condannó il Genoa alla retrocessione in C1, emergono nuovi particolari che gettano ombre su quel processo. Secondo una perizia voluta dalla Procura di Genova su alcune mail inviate dalla Figc, risulterebbe che la sentenza sarebbe stata scritta prima dell'esito del processo. La scoietà , che aveva denunciato subito l'anomalia, potrebbe ora richiedere un risarcimento milionario alla Figc.

Sembra una storia di spionaggio, con tanto di tecnici informatici che passano al setaccio mail ed allegati per risalire ai file originali. Ed invece è soltanto la scia del processo che lo scorso anno decretó a tavolino la doppia retrocessione del Genoa in C1dopo la promozione in A. Del resto il presidente del Genoa, Enrico Preziosi, l'aveva promesso: "andró a fondo di questa vicenda, perchè qualcosa non quadra". Ed ora l'esito di una perizia tecnica voluta dal procuratore capo Francesco Lalla sembrerebbe dare ragione a Preziosi.
Come riporta il quotidiano "Il Giornale", il "caso" risalirebbe a pochi giorni prima della sentenza, quando l'avvocato del Genoa Maurizio Mascia aveva scoperto un'anomalia negli atti della Figc inviatigli via mail. Aprendo gli allegati con la documentazione sulla sentenza di condanna, il legale si era accorto che quello contenente la sentenza della Caf era stato scritto ed aperto l'ultima volta il 3 agosto, cioè due giorni prima che iniziasse il processo d'appello e cinque giorni prima che venisse resa nota la sentenza.

E ad avvalorare la tesi difensiva ci sono anche esperti della Microsoft, che hanno rivelato i codici segreti del programma con il quale era stato scritto il file. E una volta forniti i dati, l'indagine era stata affidata ai periti nominati dalla Procura ligure. Entro un piao di giorni verrà  resa nota la perizia definitiva, ma stando alle prime indiscrezioni sembrerebbe proprio che la sentenza della Caf fosse stata scritta prima dell'inizio del processo. E ora molti ripenseranno con un sorriso ai vari sbadigli, ai bigliettini scritti fra giudici durante il processo e ritrovati nei cestini dagli avvocati del Genoa. A questo punto la società  potrebbe richiedere un maxirisarcimento milionario alla Figc.





e io non dico nulla



apsetto solo i cadaveri lungo il fiume............
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#296 Messaggio da THE ADEPT »

Nik978 non aspettare a lungo perchè mi sa che passa il buon samaritano lungo la sponda del fiume....
"TUTTE LE CREATURE GUARDANO IN BASSO VERSO LA TERRA,MA ALL UOMO E'STATO DATO UN VOLTO AFFINCHE POSSA RIVOLGERE GLI OCCHI ALLE STELLE E LO SGUARDO AL CIELO"

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#297 Messaggio da dostum »

Lippi rimane CT della nazionale
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MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI

Baalkaan hai la machina targata Sassari?

VE LA MERITATE GEGGIA

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#298 Messaggio da nik978 »

THE ADEPT ha scritto:Nik978 non aspettare a lungo perchè mi sa che passa il buon samaritano lungo la sponda del fiume....
ecco..maniman passa e mi lascia pure due soldi che c'ho bisogno...:D

su lippi sono d'accordo..non avrebbe avuto senso farlo andare via...anche io sono un garantista..con l'inchiesta appena iniziata e coi mondiali dietro l'angolo non era 1 scelta saggia mandalro via
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#299 Messaggio da PhilippeMexes5 »

Oggi Fabio Cannavaro ribadisce che questi 2 scudetti li sente suoi...

e che non vuole rinunciare alla fascia di capitano della nazionale...

stiamo rasentando il ridicolo:posso capire che sia reticente a mollare la fascia di capitano,ma sentire che sente suoi questi 2 scudetti...
partendo dal presupposto che colui che indosserà  la fascia di capitano della nostra nazionale all'interno di una manifestazione mondiale è apparso in un filmino nel quale si bucava il braccio alla vigilia di una finale di coppa uefa,per andare alla Juve ha ridicolizzato la maglia dell'Inter con prestazioni vergognose,ha spezzato la gamba a mudingay(cosa che puó anche accadere,ma che evidenzia la sua condotta sportiva non proprio encomiabile)...mi sento di poter dire che questa nazionale,con lui capitano e Lippi allenatore,non mi rappresenta affatto

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#300 Messaggio da ioz »

PhilippeMexes5 ha scritto:Oggi Fabio Cannavaro ribadisce che questi 2 scudetti li sente suoi...

e che non vuole rinunciare alla fascia di capitano della nazionale...

stiamo rasentando il ridicolo:posso capire che sia reticente a mollare la fascia di capitano,ma sentire che sente suoi questi 2 scudetti...
partendo dal presupposto che colui che indosserà  la fascia di capitano della nostra nazionale all'interno di una manifestazione mondiale è apparso in un filmino nel quale si bucava il braccio alla vigilia di una finale di coppa uefa,per andare alla Juve ha ridicolizzato la maglia dell'Inter con prestazioni vergognose,ha spezzato la gamba a mudingay(cosa che puó anche accadere,ma che evidenzia la sua condotta sportiva non proprio encomiabile)...mi sento di poter dire che questa nazionale,con lui capitano e Lippi allenatore,non mi rappresenta affatto
bene.... parlato hai parlato.
altro?
un consiglio: tifa per il ghana.

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